[COLOR=darkblue][SIZE=4]L’ASSOCIAZIONE “ILVA-ISOLA D’ELBA” PER IL SALVATAGGIO DELL’IPOGEO DI MARCIANA [/SIZE] [/COLOR]
La tomba di Marciana non è una zecca ma qualcosa di enormemente più importante, costituita com’è da un ipogeo protostorico interamente scavato nel granito, tanto da rappresentare nel suo genere un unicum di straordinaria rilevanza documentale per i possibili risvolti archeologici ed urbanistici riferiti alla nascita stessa dell’insediamento marcianese. A questo risultato siamo giunti ancor più convintamente dopo le conferme e le affermazioni della Soprintendenza territorialmente competente. Infatti, la nota inviata dall’Ente alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e del Paesaggio non lascia spazio ad interpretazioni diverse, chiudendo così la lunga querelle che da oltre cinque mesi accompagna le cronache elbane. Questa argomentata dichiarazione è un atto pubblico di precipuo valore ed è tale da non potersi considerare priva di conseguenze dal momento che, dopo tale pronunciamento, s’intende da parte delle autorità di tutela procedere ad un complessivo riconoscimento della tomba e del complesso architettonico che la ospita “nella certezza – come affermato - di trovarsi di fronte ad un bene culturale di indubbio interesse storico architettonico”.
L’Associazione Ilva si è fatta promotrice in questi mesi di un’azione di sensibilizzazione, di collaborazione fattasi poi di contrasto nei confronti di un atteggiamento sempre più ostico e riluttante, di palese riduzionismo da parte degli stessi ideatori del museo della zecca e dello stesso Consiglio Comunale di Marciana, ricordando che nella deliberazione si bandiva qualsiasi intromissione da parte di studiosi esterni, non esitando persino a gettare ombre sulla neonata associazione. Chiosiamo adesso questo brutto episodio dicendo che questo atteggiamento è stato pernicioso perché dietro la zecca è stata montata un’inutile diatriba sulla veridicità storica del sito, a discapito proprio degli interessi culturali che si sarebbero dovuti difendere. Si è generata una situazione che ha portato in secondo piano le necessità, da noi più volte denunciate, di porre severe misure di protezione e di monitoraggio microclimatico nella fruizione pubblica di un ambiente chiuso, saturo dì umidità, come quello dell’ipogeo che, dopo l’apertura al pubblico dei locali nei mesi estivi, aveva portato in breve tempo alla progressiva disgregazione delle superfici parietali, procurando danni gravissimi alla natura costruttiva e alle incisioni rupestri dell’antichissimo sepolcro tricamerale.
Oggi, prendendo atto dei risultati dell’istruttoria ministeriale, ripetiamo con ancora più forza che urgono urgenti provvedimenti di messa in sicurezza ambientale per non perdere definitivamente questa testimonianza di incommensurabile valore. A tal fine comunichiamo che l’Associazione Ilva intende mettere in atto con tutte le proprie forze azioni di supporto alla conservazione del bene nella speranza che, dismesse le polemiche, si possa contribuire tutti insieme a sostenere le ragioni della conoscenza e della salvaguardia.
Prof. Giuseppe Centauro (Presidente dell’Associazione “Ilva – Isola d’Elba”)
113606 messaggi.
La lettera aperta al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
Il link dove sottoscrivere:
[URL]https://secure.avaaz.org/it/petition/Presidente_della_Regione_Toscana_Enrico_Rossi_Gli_elbani_devono_poter_usufruire_di_collegamenti_marittimi_continuativi/?nFepPib[/URL]
Il testo da leggere prima di sottoscrivere:
Presidente Rossi, fra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 la Regione da Lei presieduta decise di privatizzare la Toscana Regionale Marittima, TOREMAR in breve, appena ricevuta in proprietà dalla società statale Tirrenia. La Toremar, per quanto sappiamo, risultava una delle poche compagnie del gruppo Tirrenia le cui attività superavano le passività, nonostante una gestione estremamente opaca e inefficiente. Con una scelta discutibile, anziché risanarla e metterla a frutto quale bene comune la Regione decise di vendere la Compagnia e affidare il collegamento fra le isole dell’Arcipelago e la Toscana continentale al nuovo acquirente.
Il 5 maggio del 2011 Moby Lines, fino ad allora principale se non unico concorrente di Toremar, si aggiudicò, essendo praticamente la sola Compagnia partecipante ad avere i requisiti richiesti, la gara per l’acquisizione della stessa Toremar. Il prezzo pagato fu di 10 milioni e 258 mila euro, circa il 6,5 % del valore (160 milioni) del contratto di appalto che contestualmente venne affidato a Toremar (da quel momento proprietà Moby Lines) per i servizi di continuità territoriale svolti fra la Toscana e le isole dell’arcipelago.
Lo stato dell’arte attuale, determinato appunto dalle decisioni dell’Amministrazione da lei presieduta, si concretizza, per quanto riguarda l’isola d’Elba, in un monopolio assoluto (100%) dei trasporti marittimi sia di passeggeri che di merci nel periodo invernale (da ottobre ad aprile) detenuto dalle società Toremar e Moby Lines, entrambe appartenenti al gruppo facente capo alla famiglia Onorato e in una, a dir poco, pesantissima posizione dominante nel periodo estivo (oltre il 70% delle corse) da parte delle stesse Società.
Recentemente la compagnia Blu Navy, operante sulla tratta Piombino Portoferraio nel periodo estivo con tariffe largamente concorrenziali rispetto al gruppo Moby/Toremar e dunque utili a favorire sia la mobilità dei residenti che i flussi turistici sempre più asfittici almeno nella media e bassa stagione, ha chiesto di poter raddoppiare le corse nel periodo estivo impegnandosi contestualmente ad estendere il servizio nell’arco dell’intero anno solare.
Alla richiesta l’Autorità Portuale di Piombino e dell’Elba, commissariata fra l’altro da diversi mesi, ha risposto picche sostenendo l’impossibilità di concedere nuovi slot nel periodo estivo per motivi di sicurezza derivanti dalla densità degli ormeggi già assegnati, mettendo così la parola fine a qualsiasi ipotesi, anche minima, di libera concorrenza. Sindaci e forze politiche dell’isola hanno, dal canto loro, dato il via al consueto rimpallo di responsabilità evitando di prendere posizioni chiare sulla questione.
E’ innegabile tuttavia che la responsabilità primaria della situazione, conseguenza diretta della improvvida e pasticciata privatizzazione di Toremar, appartiene alla Regione che lei presiede. Rimediare a tale stortura è oramai urgente e indifferibile. La Regione, allo scopo di realizzare una effettiva continuità territoriale nell’arco delle 24 ore giornaliere può pretendere che il concessionario Toremar sposti alcune sue corse nelle ore notturne, liberando così gli slot diurni necessari a ristabilire una condizione minima di libera concorrenza.
Tale opzione andrebbe a soddisfare da un lato la necessità degli utenti elbani e del turismo in generale di usufruire di un collegamento continuativo con la terraferma, dall’altro la richiesta di altre compagnie (attualmente Blu Navy) di disporre di un maggior numero di slot diurni nel periodo estivo vincolandosi a mantenere il servizio, sebbene con un numero minore di corse come del resto succede per Moby/Toremar, anche nel periodo invernale.
In attesa di una sua sollecita risposta,
cordiali saluti
Comitato 3 Novembre
Abbiamo accettato ben tre governi non democraticamente eletti dal popolo????
Ma l'hai mai letta la costituzione italiana? te la riassumo: il popolo elegge il Parlamento, Il presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio ed il Governo deve avere la fiducia del Parlamento, se no si prova con un altro.
Il resto sono chiacchiere, tante chiacchiere, anche tue.
Mi pare che l'apprensione per l'Italia stia riesplodendo con prepotenza.
Purtroppo anche il "petardo" Renzi si è rivelato un flop incredibile.
Eppure, presi dalla disperazione, come un naufrago alla deriva che intravede un tronco galleggiare, ci siamo in molti illusi di poterla scampare.
Principalmente la gente che lavora, che produce, e tutti coloro un lavoro lo vorrebbero, tutti i giovani che lo cercano, i pensionati per una miseria, le imprese ormai decimate se non fuggite.
I numeri sono crudeli, tutto cala, perfino i consumi alimentari.
Solo una cosa, costantemente da almeno trenta anni, ogni giorno aumenta, LA PRESSIONE DI QUESTO STATO, non solo con le tasse dirette o indirette, con tutti i balzelli creati che investono ogni minuto della nostra vita.
Abbiamo accettato ben tre governi non democraticamente eletti dal popolo, un principio, la democrazia, nata per arginare le dittature della forza ma che ci ha portato ad altrettante dittature da subire, più di classe, ma ugualmente efferate, che continuano a proteggere i poteri forti, la politica che ruba, i privilegi, le rendite vergognose, le pensioni dorate, i vitalizi e molto altro.
La speranza, persino quella non esiste più..... presto purtroppo questo paese è destinato a morire... per suicidio, in nome della incapacità e dell'egoismo e del personalismo.
Ormai l'80% degli italiani hanno almeno una volta valutato se fuggire in un altro paese, meno tecnologico, meno bello, meno ricco, solo più civile e leale con i suoi abitanti.
Fuggono perfino i pensionati!!!!!!!!!!!!
Domani mattina o questa sera stessa sentiremo l'ennesima supercazzola dell'ennesimo venditore di fumo.
Intanto i numeri della corruzione dicono che confronto al 1992 sono aumentati di ben 60 volte, quindi nella miseria popolare, qualcuno ancora si riempie di soldi, con connivenza indispensabile della classe politica italiana.
Le disparità sono gigantesche, l'Ente Regione Sicilia ci costa 155 euro ad abitante, il Trentino Alto Adige invece neppure 8 euro ad abitante.
E questi soldi, se vanno anche ai cittadini, servono a comprare il loro voto, ormai di sopravvivenza.
Il governo Renzi per combattere la mafia, con il 416/TER ha ridotto le pene della commistione politica/mafia.
COMPLIMENTI.
Sarebbe salutare per ogni italiano ritrovare cosa Renzi diceva appena due anni or sono alla LEOPOLDA di Firenze.... in molti un poco ci avevamo creduto.
Una mente eccelsa sosteneva che un periodo di crisi può essere utile per ristabilire gli equilibri e prendere quelle decisioni impossibili in momenti euforici, ma, vivere eternamente sotto pressione è logorante per l'anima e per il corpo, ogni essere umano ha un punto di rottura.
Anty
Provate a venire all'Elba per le vacanze di Natale e poi a ripartire: traghetto Toremar con motore in avaria e, vista allerta meteo e mare in burrasca, si pensa bene di fare una traversata con il ... Giraglia!!! Alla faccia della .. Pastiera Napoletana!!!!
Carissimi,ormai siamo allo sbaraglio e nessuno ci salverà. l'italiano,popolo di rispamiatori (dicono loro) ed è la verità,ma quei quattro soldini risparmiati con sacrifici dai nostri genitori,soldini che dovevano servire per se,e per un avvenire dei figli,per fargli studiare,non ci sono più.Il popolo non ha più un soldo,non si può più permettersi di curarsi,di andare da un dentista,o farsi delle visite specialistiche perchè non ce la fa più.Sono convinto che noi popolo agli occhi dei nostri governanti non siamo neanche presi in considerazione,come dicevo in un'altro e-mail fatto tempo fa;si sono accorti che siamo all'ultimo giro di boa,e cercheranno di arraffare tutto quello che possono,e noi finiremo nella mer..a,( vedi Roma )!!! ma noi continueremo a pagare,e farsi prendere per il culo anche se loro dicono che il POPOLO E' SOVRANO ma sono delle bestemmie che non dovrebbero neanche dire.Ma quello che mi fa più rabbia,che nella seconda grande guerra hò perso dei cari,sacrificandosi e morendo per cosa? per questo schifo.
Saluti a tutti e speriamo bene.
X avviso allerta meteo
vi siete dimenticati la pioggia all'Elba ?
certo che sono messi male i posti dovè c'e' stata l'ultima alluvione, quando si comincerà a pulire per bene, quando non ci saranno più personaggi come i nostri politici chiacchieroni da renzi a berlusconi, con annessa compagnia di tutti i partiti ?
ANCORA TASSE E TASSA E TASSE E AUMENTI E AUMENTI...
QUESTO E SOLO QUESTO SANNO FARE I--- KOMPAGNI.
Feste amare per gli italiani che, nei giorni in cui si spostano per festeggiare il Natale e il Capodanno coi propri cari, devono fare i conti con l'ennesimo aumento dei pedaggi autostradali. Entro la fine dell'anno il ministri Pier Carlo Padoan e Maurizio Lupi firmeranno un decreto per stabilire le nuove tariffe. E, se saranno confermate le indiscrezioni riportate da Libero, si profila una mazzata senza precedenti.
Renzi è citato in giudizio per il danno erariale che sarebbe stato provocato dalla nomina di quattro direttori generali, quando era presidente della Provincia di Firenze
I giudici hanno respinto le eccezioni pregiudiziali presentate dalle difese nell'udienza del 24 settembre, comprese quella sulla prescrizione e sulla nullità dell'atto con cui Renzi è stato citato in giudizio, e hanno aggiornato il processo al 15 luglio, per «ogni decisione nel merito».
I giudici hanno respinto le eccezioni pregiudiziali presentate dalle difese nell'udienza del 24 settembre, comprese quella sulla prescrizione e sulla nullità dell'atto con cui Renzi è stato citato in giudizio, e hanno aggiornato il processo al 15 luglio, per «ogni decisione nel merito».
«È una sentenza che giudico con soddisfazione - commenta il legale di Renzi, l'avvocato Alberto Bianchi -. Uso un linguaggio sportivo: 'Sono soddisfatto di questo pareggio. Ricordo che la procura ha chiesto l'archiviazione per Renzi e che la Corte non ha respinto questa richiesta, limitandosi a dire: 'Ci rivedremo il 15 luglio».
[URL]http://www.lanazione.it/firenze/la-corte-dei-conti-respinge-le-eccezioni-del-premier-renzi-1.527814[/URL]
Egregi Direttori, mi sono interessato con la pubblicazione di un mio precedente articolo sull’ Elba, alla questione della “Farfalla del Polluce volata via”. Ho letto che contemporaneamente è sorto un altro “mistero”elbano sull’ ipogeo di Marciana Alta
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L’ IPOGEO DI MARCIANA ZECCA DEGLI APPIANI
NÉ PRIMA NÉ DOPO [/SIZE] [/COLOR]
L’ articolo intitolato “Elba. Ancora polemiche” su “PatrimonioSOS.it, giornale on line di valenza nazionale” dedicato ai maggiori problemi dei nostri beni culturali, ha riportato l’attenzione di un elbano ‘continentale’, quale io sono da tanti anni, sulla recente scoperta di un importante ipogeo a Marciana Alta e sul quale sono state apposte fantasiose etichette di destinazione che fino adesso non mostrano una seppur minima plausibile aderenza con la realtà.
Si è supposto che la escavazione nel duro granito dell’ipogeo di Marciana non avesse la funzione di luogo di sepoltura etrusca come invece anche l’ accostamento architettonico con la tomba di Castellina in Chianti ed i loro quasi coincidenti orientamenti cardinali lasciano chiaramente intendere, ma fosse stato ricavato per altri fantasiosi motivi.
Vengono infatti, avanzate alcune ipotesi sull’origine dell’ipogeo recentemente portato alla ribalta della cronaca, non solo in Toscana, attribuendo a questo la funzione di zecca dei Principi Appiani i quali non avrebbero saputo pensar meglio di far scavare nel granito l’ipogeo della forma di doppia tomba etrusca per ricavare un luogo inedito e a dire il vero anche …tranquillo, al fine di battere moneta.
Poco importa se senza neppure un camino, le esalazioni, ovvero, il monossido di carbonio più pesante dell’ aria, sarebbe disceso nella parte più bassa dell’ ipogeo (della Zecca, affermerebbe qualcuno), stratificandosi verso l’ alto e soffocando ogni genere di vita aerobica, ad iniziare dai malcapitati operai della stessa officina che avrebbero avuto già entrambi i piedi …nella tomba.
La polemica sorta intorno l’origine dell’ipogeo di Marciana non può pertanto, essersi esaurita semplicemente affermando che questo era stato scavato per realizzare una delle zecche che gli Appiani gestivano nel Principato.
Il primo e potremmo dire, fondamentale, dei motivi per escludere l’ escavazione di un ipogeo come quello appunto rinvenuto, è che lo stesso committente avrebbe dovuto attendere molti anni di duro lavoro (con i mezzi di circa mezzo millennio fa) per ottenere uno scavo elaborato con una galleria nel granito e due “camere mortuarie” ai lati (come in figura), e con l’unica possibilità per i vivi, di utilizzare quella tetra struttura in tema di zecca, come forziere delle monete coniate.
D’ altra parte sarebbe abbastanza singolare che gli Appiani avessero collocato questa struttura fuori del proprio forte-dimora e non invece, all’ interno. Ma anche con le pareti dell’ ipotetico forziere di granito per porlo al riparo della cupidigia dei briganti dell’epoca, vi sono molte incongruenze logiche che non sarebbero certamente sfuggite agli stessi Appiani.
Un forziere, sicuro quanto si vuole, ha pur sempre un ingresso che nel caso in questione, si sarebbe trovato al di fuori del forte. Una situazione di questo genere avrebbe significato che una volta posta d’assedio la residenza fortificata di Marciana da parte delle bande di avventurieri di quei tempi che arrivavano soprattutto dal mare, per aprire l’ ingresso dell’ ipogeo di tempo non ne sarebbe mancato.
In genere i tesori, così come erano le monete coniate, venivano custoditi bene all’ interno delle strutture fortificate, abitate e difese talvolta fino allo strenuo dagli stessi Signori.
Escluso quindi il fatto che l’ipogeo non poteva essere adoperato come luogo di conio delle monete; né che sarebbe stato prudente utilizzare le due camere terminali come forzieri per le ragioni evidenziate, se proprio, proprio, si vuole insistere sulla destinazione dell’ipogeo come una secca del Principato, non resta allora che ipotizzare un certo marginale utilizzo per certe operazioni preliminari del conio, come quelle della preparazione delle matrici e dello stampo. Per questa attività però, necessitava un ambiente pulito piuttosto che affumicato e inondato di luce anziché tetro; ambiente che magari poteva essere l’immediata vicinanza esterna dell’ipogeo. Forse questo il motivo, casomai ve ne fosse uno, per il quale viene riferito che i Principi Appiani avevano una zecca proprio in quel luogo.
Cosa ben diversa è voler forzatamente attribuire ai Principi Appiani anche la realizzazione delle gallerie scavate nel granito, con camere mortuarie a corredo.
Roma - Alberto Zei
Per la "zecca" di marciana
Ancora una volta se ce ne era bisogno Sig. Zecchini ha dimostrato la sua competenza, sa cosa mi hanno ricordato tutti quelli che si sbattevano per affermare cose che non erano reali? Lo scherzo delle statue del Modigliani, fatte da alcuni ragazzi Livornesi , ricordo ancora l'esperta che si strappava i capelli per assicurare che erano reali .
Ecco un bel quadro di come certa gente dovrebbe andare a studiare prima di sparare cavolate.
Cordiali saluti e per usare una frase celebre : Non ti curar di loro, ma guarda e passa .
[COLOR=darkblue][SIZE=4]IL NAUFRAGIO DELLA ‘ZECCA’ DI MARCIANA [/SIZE] [/COLOR]
Dunque non è una zecca, né una neviera, né una cisterna, né una cantina, né un mistero. È semplicemente uno straordinario ipogeo etrusco ad uso funerario che farà riscrivere la storia dell’Elba preromana e delle sue relazioni con il mondo mediterraneo.
Essere facili profeti non sempre è gratificante. Ora che con rigore critico e metodologico la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Artistici di Pisa e Livorno ha affondato le velleità di certuni dimostrando che lì, alla periferia di Marciana, il composito vano sotterraneo non era stato scavato per coniare monete, né per produrre ghiaccioli, né per conservare liquidi o solidi di qualsivoglia genere, in verità devo confessare che:
- mi dispiace per la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Firenze (responsabile del procedimento: dott.ssa Lorella Alderighi), che ha avanzato come preferenziali le ipotesi di neviera e di cisterna, non meno fuorvianti dell’ ipotesi zecca, sùbito smontate da specialisti del settore;
- sono affranto per i due consulenti del Comune di Marciana, architetti Silvestre Ferruzzi e Luciano Giannoni, i quali, sordi a ogni suggerimento, hanno perseverato nell’inutile tentativo di dimostrare che l’ipogeo fu scavato dagli Appiani nel XVI secolo per battervi moneta;
- sono afflitto per il Consiglio comunale di Marciana, che si è schierato in blocco con i suddetti consulenti e ha perfino deliberato su materie archeologiche come se avesse le conoscenze di un dipartimento universitario di scienze dell’antichità;
- sono dolente per l’elzevirista sopraffino che, con delicate argomentazioni del tipo ‘due coglioni’, ha portato un contributo di prim’ordine alla discussione;
- sono sconsolato per il professore chiarissimo, il quale ha tifato pro ‘zecca’ mediante magniloquenti discettazioni: se non è stato appagato non disperi, certamente avrà più successo nella sua annunciata verifica sulla forma dell’obelisco;
- infine sono triste per quegli archeologi che, pronti in altre occasioni a magnificare le loro ricerche isolane, in questo caso hanno preferito tenersi comodamente lontani dal dibattito, come se la cosa non li riguardasse e non riguardasse la storia dell’Elba.
Michelangelo Zecchini
X messaggio 69941: scusa caro amico, ma non ti eri accorto che il renzullo è solo un chiacchierone, o meglio un ciarlatano? avevi bisogno della prova del nove per comprendere che ci porta al disastro coadiuvato da compagnucci piagnucolanti buoni solo a parole a distinguersi, ma quando c'è da alzare la mano per votargli le leggi pensano soloa salvarsi le chiappe ???
E come sbraitano, a parole, i rossi;
banda di vigliachi codardi !!!!!!!!!!!!!!!!
Il bisogno di una moneta locale nasce perché quella ufficiale non basta più, non circola. Domanda ed offerta ci sono, ma ciò che manca è lo strumento finanziario per farle incontrare, ossia la moneta, ecco allora che le monete complementari si collocano come “sistemi di accordo” all’interno di una comunità e vengono utilizzate proprio a questi fini. Esse promuovono la pianificazione a lungo termine, stimolando i partecipanti al circuito a investire in attività produttive connesse, piuttosto che nell’accumulo di denaro e incoraggiano gli scambi e la cooperazione con la propria rete di aderenze, attraverso la circolazione del bene di scambio a cui, solitamente, viene attribuito un valore etico e ideale. Precisamente un anno fa, ( fui passato anche da visionario, ma si sa …... ), i miei interventi su questo argomento per aprire almeno un dibattito non ebbero molta fortuna, anzi nessuna, ora invece pare che qualche cosa incomincia a muoversi, e di questo ne sono contento, dicendo anche che, per la caratteristica del suo territorio ( isola ) rispetto ad altri contesti, credo che il progetto sia più facilitato.
PS- Per l'eventuale nome della moneta complementare, credo sarebbe opportuno sentire l'opinione anche dei cittadini, sicuramente le idee, la fantasia e l'originalità non mancheranno.
Auguri di buon anno a tutti, sempre da un Capoliverese D.O.C.G e sempre “ SENZA TITULI “
Proprio l'altro ieri parlavo con un amico elbano che si lamentava di tutto qui all'Elba, dalla sanità, al lavoro, alle tasse, ai traghetti, diceva bisognerebbe andare via dall'Elba e dall'Italia, comunque alla fine ha concluso con lo stesso discorso che facevano i nostri nonni quando ero piccolo: lasciamoli fa' avessero a fa' peggio ....
Fino a che la barca va l'elbano galleggia, il problema ci sarà quando affonda, farà in tempo a svegliarsi prima che sia troppo tardi?
Pensare che in Renzi un poco ci avevo creduto. Oggi mi rendo conto che e' assolutamente un altro dei peggiori governi che abbiamo avuto.
Mai eletto da nessuno, ha promesso la pulizia politica mentre invece continua solo ad aumentare le tasse.
Riuscirà alla fine a far fallire questo stato.
E tutti zitti e buoni, tanto in definitiva a coloro stanno bene non ha toccato lo status quo.
Come alternanza finiremo certamente per avere un prossimo governo con Salvini presidente del consiglio, che come Renzi e Berlusconi, alla prova dei fatti, essenso soggetti incapaci di capire l'economia e politicamente schiavi del consenso, faranno solo ulteriore danno.
MEONI HA RAGIONE, CI VUOLE LA RIVOLUZIONE!!!!!
In Italia è record dei rincari: sono i più alti d'Europa
Gli italiani chiamati a pagare sempre di più, ma la qualità dei servizi non migliora ma
L'Italia guadagna un altro, triste podio. Segna, infatti, il record dei rincari tariffari. Sono i più elevati di tutta Europa.
Tra il 2010 e il 2014, solo in Spagna le tariffe pubbliche sono rincarate più delle nostre. Se a Madrid l’aumento medio è stato del 23,7%, in Italia l'incremento è stato del 19,1%. Tra i grandi Paesi d’Europa, invece, la Francia ha registrato un rincaro medio del 12,9%, mentre la Germania ha segnato un ritocco all’insù dei prezzi solo del 4,2%. Più in generale, l'Eurozona ha subito un incremento dei prezzi amministrati dell’11,8 per cento: oltre 7 punti percentuali rispetto all'Italia.
Il record dei rincari tariffari
Nell’ultimo anno a trainare questo gioco al massacro ci ha pensato il "boom dei rifiuti". Come si evince dalle rilevazioni dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre, con l'introduzione della Tari gli italiani hanno pagato il 12,2%. Oltre a eseguire una comparazione tra l’andamento delle tariffe amministrate nei principali Paesi d’Europa, i calcoli effettuati dall’associazione degli artigiani di Mestre hanno analizzato anche il trend registrato tra il 2004 e i primi undici mesi del 2014 delle tariffe dei principali servizi pubblici presenti nel nostro Paese. Negli ultimi dieci anni, a fronte di un incremento dell’inflazione che in Italia è stato del 20,5%, l’acqua è aumentata del 79,5%, i rifiuti del 70,8%, l’energia elettrica del 48,2%, i pedaggi autostradali del 46,5%, i trasporti ferroviari del 46,3%, il gas del 42,9%, i trasporti urbani del 41,6%, il servizio taxi del 31,6% e i servizi postali del 27,9%. Tra tutte le voci analizzate, solo i servizi telefonici hanno subito un decremento: -15,8%.
La "truffa" dei rifiuti
"Nel nostro Paese - denuncia il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - i rincari maggiori hanno interessato le tariffe locali". Se per quanto concerne l’acqua i prezzi praticati rimangono ancora adesso tra i più contenuti d’Europa, gli aumenti registrati dai rifiuti sono del tutto ingiustificabili. A causa della crisi economica, negli ultimi sette anni c’è stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese: conseguentemente è diminuita anche la quantità di rifiuti prodotta. Pertanto, con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe sarebbero dovute scendere. Invece, sono inspiegabilmente aumentate. Nel 2014, in seguito al passaggio dalla Tares alla Tari, gli italiani hanno pagato addirittura il 12,2% in più, contro una inflazione che è aumentata solo dello 0,3%.
La lettera aperta al Presidente Rossi sui traghetti
Scritto da Comitato 3 Novembre Venerdì, 26 Dicembre 2014 10:27
Naturalmente ringraziamo tutti coloro che non solo hanno letto, non solo hanno ritenuto che quanto scritto fosse condivisibile, ma si sono presi anche la briga di aprire il sito dove poter firmare e lo hanno fatto, superando la diffidenza suscitata dal fatto di dover lasciare la propria email ad un sito che magari non si conosce.
La lettera aperta al Presidente della Regione Toscana sull’assetto paramonopolistico dei trasporti marittimi Piombino/Elba e sulle conseguenze negative che tale situazione comporta sia per il livello dei servizi (orari, coincidenze ecc.) che per l’esosità dei prezzi che gravano sulla mobilità di residenti, proprietari di seconde case e/o turisti che desiderano visitare o rivisitare la nostra isola è stata sottoscritta, fino ad ora, da 175 firmatari che, ci ripetiamo, ringraziamo per l’impegno.
Non dimentichiamo che la lettera, e il link che rimanda al sito di Avaaz dove è possibile apporre la propria firma (cioè QUI) sono stati fino ad ora pubblicati solo da Elbareport e dalla pagina locale on line del Tirreno in un momento, fra l’altro, in cui più o meno tutti sono più impegnati nella preparazione delle feste e nella ricerca dei regali. Il 6 Gennaio 2015 la raccolta di firme sarà chiusa e la lettera aperta ufficalmente comunicata, tramite email e social networks, al Presidente Rossi che, ci auguriamo, non potrà esimersi dal rispondere.
Dobbiamo aggiungere che ci attendevamo qualche commento all’iniziativa da parte delle forze politiche, delle sindacali, delle Associazioni, delle Categorie ecc. Nulla di tutto questo è successo. Il silenzio, sul tema, evidentemente è d’oro.
[COLOR=darkred][SIZE=4]MESSAGGERI DEL MARE, PRONTI PER UN FILM, CONOSCIUTI IN CAMBOGIA, REPUBBLICA CECA E MAROCCO. [/SIZE] [/COLOR]
“Auguriamo a tutti di vivere un entusiasmante 2015. La speranza è che esploda un vero amore per la tutela del pianeta, per contrastare i "delitti" che l'uomo compie nei confronti del mare e di tutta la natura. A chi ci segue diciamo di aver in progettazione un evento, che verrà ufficializzato a breve, dedicato alle balene.” Questo il messaggio di fine anno dei Messaggeri del Mare, Lionel Cardin e Pierluigi Costa, che dall'Elba premono l'acceleratore delle loro imprese natatorie nel Mediterraneo, compiute sempre senza muta, assistiti da Alberto De Simone e Marco Sartore. Lo scopo è quello di sensibilizzare alla solidarietà ambientale e sociale, mentre si scopre che la loro fama si espande, tanto che sono presenti sul web in Marocco e in Cambogia e di loro si parla in Cechia. “Si – commenta Cardin- siamo stati presentati al Seakayak Festival di Tynec and Labem, che si tiene ogni anno nella Repubblica Ceca, dove Jana Vrzalova e altre due escursioniste-reporter hanno raccontato al pubblico la loro esperienza in Italia con il Kayak, compreso il loro incontro con noi all’Isola d’Elba”. Altre perle dell’attività dei Messaggeri sono visibili su internet, oltre che nel loro sito, con inserimenti di video di Sky sport e Rai ricchi delle loro avventure, ma anche in due importanti portali mediatici internazionali danno spazio a Costa e Cardin, come il Kmerelite.ws un sito Cambogiano di Phnom Penh e pure nel Mcbladi.Ma, portale mediatico del Marocco. E i due amanti del mare contano i giorni che li separa dall'avvio della lavorazione del film-documentario, improntato su una storia a sfondo fiabesco, che ricostruirà le loro vicende, scritto da registi e autori di Epica film in collaborazione con la scuola Holden di Alessandro Baricco di Torino. “Una tappa importante il film- - ribadisce Costa - E noi ci rivolgeremo sempre più alle scuole, con appuntamenti in Italia e all'estero, con avventure in mare e con incontri presso le loro sedi o in altri auditorium, per sensibilizzazione al rispetto della vita e della natura; il tutto per contribuire a costruire una società migliore. Ne abbiamo molto bisogno’’.
Ringraziamo anticipatamente il sig. Prianti della pubblicazione di questa segnalazione alle autorità locali competenti che leggono camminando:
nella via comunale dimenticata degli alzi a marina di campo, ci si ricorda che esiste solo quando c'e' da far pagare le tasse, circolano liberamente cani liberi come quello della foto, ma anche uno tutto nero, o anche cani più grossi ancora, i cani abbaiano e le persone a piedi ne hanno paura, donne e invalidi, che circolano sulla stada pubblica anche in sedia a rotelle.
Ma i cani, anche in Italia, non dovrebbero portare al guinzaglio e con museruola i loro padroni a spasso?
P.S. si ringrazia anche per i regali che lasciano in giro, anche davanti alla porta di casa, il cane educherà forse anche il proprio padrone?
[COLOR=darkblue][SIZE=4]IPOGEO DI MARCIANA: LA SOPRINTENDENZA ALLE BELLE ARTI SI COMMIATA DAL 2014 BOCCIANDO SONORAMENTE L’IPOTESI ‘ZECCA DI MARCIANA ’ [/SIZE] [/COLOR]
Aveva dunque ragione l’Associazione “Ilva-Isola d’Elba”: l’ipogeo di Marciana non è mai stato una zecca.
La notizia era nell’aria, ma ora è ufficiale: lo afferma, con una nota dettagliata e motivata, l’Arch. Paola Raffaella David, Soprintendente per i Beni architettonici e artistici di Pisa e Livorno, sconfessando di fatto sia l’operato del Comune di Marciana e dei suoi consulenti (architetti Silvestre Ferruzzi e Luciano Giannoni), sia le opinioni della Soprintendenza archeologica di Firenze. Il primo, com’è noto, ha deliberato (con l’unanimità dei suoi consiglieri) che l’ipogeo doveva essere riconosciuto come l’antico locale della zecca; la seconda vi ha ravvisato “un manufatto a servizio della comunità”… quale potrebbe essere un neviere o una cisterna”.
Il Soprintendente di Pisa, al contrario, sostiene con argomentazioni tecnico-scientifiche che:
1) “non appare credibile la destinazione dell’ipogeo a zecca, evidentemente bisognosa di spazi più idonei per le lavorazioni del metallo”;
2) “per l’ipogeo è anche poco credibile il riferimento al castello medievale sovrastante per l’eccessiva distanza da esso e per la mancanza di collegamenti diretti”;
3) “appare poco credibile l’enorme lavoro di scavo nella roccia granitica per il solo recupero di ambienti, così angusti e particolari, destinati alla sola conservazione o all’immagazzinamento di beni o cibi o bevande”;
4) “è da escludere l’ipotesi di una cantina di epoca moderna ancora per l’assoluta diversità di tipologia costruttiva e materiali usati e per la totale difformità di concezione e di spazialità rispetto alle opere post rinascimentali”;
5) “l’ipogeo costituisce forse il vano di una tomba etrusca con tanto di dromos come anche prospettato nel libro di Michelangelo Zecchini ‘Elba isola, olim Ilva”.
Essendo colate a picco, con buona pace dei sostenitori, le supposizioni di zecca, di neviera, di cisterna, di cantina antica o moderna, le quali non hanno retto di fronte alle verifiche degli specialisti, rimane come unica ipotesi plausibile quella di destinazione funeraria dell’ipogeo in epoca etrusca e, a tale proposito, saranno fatti studi approfonditi e ricerche di altri vani ipogei nei dintorni. Si tratta di una notizia molto importante per la storia antica dell’Elba (e non solo) e perciò, dopo questo primo ‘lancio’, ritorneremo sul problema con ricchezza di particolari.
La prima conseguenza del siluro lanciato dalla Soprintendenza pisana è che il Museo della Zecca, realizzato con soldi pubblici, inaugurato l’estate scorsa e pubblicizzato con un’insegna a bandiera tipo pub, non ha più ragione di essere. Non si potrà più far pagare un biglietto d’ingresso per visitare una zecca che non c’è mai stata. Forse, ascoltando consigli disinteressati, non si sarebbe arrivati a questo punto.
Intanto l’Associazione “Ilva-Isola d’Elba” comunica che, mentre condivide le conclusioni della Soprintendenza BAPSAE di Pisa, confida che si proceda quanto prima ad adottare le misure necessarie per fermare il degrado dell’ipogeo etrusco, un ‘unicum’ straordinario che esige attenzione e rispetto.
F.P
