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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 14:57
Con questo terzo intervento, che porta a 20 le argomentazioni contrarie all’esistenza della zecca, si chiude l’inchiesta scientifica su un’ipotesi che diventa sempre più labile e inconsistente ogni giorno che passa… [COLOR=darkblue][SIZE=4]LA ZECCA DI MARCIANA: DE CREDITA ET EMENTITA NUMMORUM OFFICINA [/SIZE] [/COLOR] “De credita et ementita nummorum officina”. Vale a dire: “La zecca erroneamente ritenuta vera”. Sotto questa immagine verbale, mutuata dal grande filologo quattrocentesco Lorenzo Valla, la zecca di Marciana rischia di passare alla storia se i suoi sostenitori non si affretteranno a rendere pubblici pressanti indizi, finora inesistenti, sulla sua reale esistenza. A tutt’oggi, infatti, l’ipotesi della zecca marcianese è basata sul quasi nulla e troppe, veramente troppe, sono le motivazioni che la coprono di una coltre di dubbi. Dopo le prime quattordici, già pubblicate, eccone altre sei non meno sostanziose: 15. Non si capisce perché gli Appiano debbano aver intrapreso un lavoro immane e costosissimo (tale è da considerare lo scavo di 200 tonnellate di roccia granitica) mentre, con poca spesa e in tempi rapidi, avrebbero potuto costruire un palazzo ampio e luminoso da adibire a zecca. 16. Non è credibile che gli Appiano abbiano voluto collocare una zecca, per definizione bisognosa di molta luce e di ampi spazi di lavoro, in un luogo angusto e buio qual è l’ipogeo. 17. Sarebbe illogico ammettere che gli Appiano abbiano voluto scavare un immenso ‘caveau’ lontano dalla fortezza (che si trova circa 100 metri più in alto) e, per di più, in una zona aperta, facilmente identificabile e indifendibile in caso di attacchi corsari, brutali e distruttivi, come quelli perpetrati ai danni dell’isola, Marciana compresa, nel XVI secolo, da parte di Ariadeno Barbarossa e di Dragut. 18. Che cosa, gli Appiano, avrebbero dovuto nascondere e proteggere nel grande caveau marcianese? forse il tesoro di Montecristo o le riserve auree di Fort Knox? Anche in questo caso è lo stesso Giannoni a rispondere indirettamente a tale domanda ironico-retorica affermando che, eventualmente, a Marciana si sarebbero coniate monete di poco conto: “Dovendo fornire di propria moneta l'isola era molto meno rischioso trasportare da Piombino all'Elba il rame che non le monete già coniate. Parlo di rame perché da alcuni documenti che ho trovato di recente nell'Archivio Segreto Vaticano risulta che l'argento fosse utilizzato rifondendo monete spagnole (Portolongone) o fiorentine (Portoferraio) presenti sull'Elba. Da questo documento avrei motivo di supporre che sull'Elba venisse coniata solo moneta di piccolo taglio (mezzi giulij, crazie e quattrini) che serviva all'uso quotidiano della popolazione” (da “La Moneta.it”, on line, 18 agosto 2014). In altre parole: chi può essere così facilone da credere che gli Appiano abbiano costruito un capolavoro di caveau per custodirvi scioccamente monetine da elemosina? 19. Di un’ impresa titanica, molto lunga e onerosa, qual è da considerare l’escavazione di una gran massa di granito, dovrebbe essere rimasto un ricordo multiplo e vivace negli archivi; al contrario, non ne è stata scoperta la minima traccia né in quello di Marciana, né in quelli di Piombino o di Firenze, né in quelli del Vaticano, né altrove. 20. Che senso avrebbero, in un caveau per monete di terz’ordine, geometrie così perfette e migliaia di finissime incisioni che decorano pareti e volte dell’ipogeo marcianese? A questo punto è da prendere in seria considerazione una verità scomoda per certuni, ossia che la zecca di Marciana sia da inserire fra le molte ”zecche mai esistite, create ad arte nel passato per provare l’autonomia di una località oppure desunte da errate letture di documenti scritti”. Così scrive, parlando delle zecche in genere, Lucia Travaini in ‘Le zecche italiane fino all’Unità’, Roma 2011. Si diano da fare i fautori di questa evanescente zecca nel diffondere argomentazioni numerose e convincenti, tali comunque da dare all’ipotesi la forza logico-scientifica necessaria per continuare ad esistere. Perché, altrimenti, essa dovrà essere cancellata, ad evitare la pubblicazione di ‘storiche’ fantasie. Come quella, attuale, rinvenuta in rete nella sintesi “Storia di Piombino” (infol.it) nella quale si afferma, senza alcun fondamento, che “Iacopo IV fu il primo a far coniare monete d’oro presso la zecca che si trovava nel paese di Marciana, all’Isola d’Elba”. Michelangelo Zecchini
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Riccardo Nurra da Riccardo Nurra pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 13:05
Il Consigliere comunale Riccardo Nurra, delegato al verde pubblico, informa che nell’ambito della lotta al “punteruolo rosso” è stata emessa un’ordinanza per la chiusura dei giardini pubblici delle Ghiaie, da lunedì 12 a sabato 17 gennaio 2015 compreso. Tale provvedimento si è reso necessario in quanto in tali giorni si provvederà al taglio di quattro palme, oramai irrimediabilmente attaccate, e alla disinfestazione di tutte le altre presenti nei giardini. Il taglio prevede l’ingresso nei giardini di camion con cestello, trituratore per lo sminuzzamento delle foglie e furgoni per lo smaltimento presso la discarica: si ritiene quindi che tale situazione potrebbe essere pericolosa per visitatori e bambini, considerato anche che tre di queste palme si trovano nella “zona giochi”. Gli altri giorni di chiusura, da mercoledì a sabato, serviranno a “smaltire” l’insetticida che, pur se non pericoloso per le persone, oltre che sulle palme, potrebbe disperdersi nell’area circostante. Saranno oggetto di disinfestazione periodica anche le palme della Sghinghetta, poste sul viale che porta alla chiesa di San Giuseppe. Purtroppo questi tagli e la disinfestazione periodica comportano e comporteranno un notevole impegno economico da parte dell’Amministrazione Comunale, che si trova a doverne far fronte, sacrificando necessariamente altri interventi meno urgenti. Si ricorda che coloro che sono proprietari di “Palme Canariensis” (quelle considerate comuni) sono tenuti a comunicarlo alla Polizia Municipale, per permetterne il censimento. Si ricorda altresì che quelle irrimediabilmente attaccate dal “punteruolo rosso” dovranno essere tagliate e smaltite da Ditte accreditate dal Servizio fito-sanitario regionale e, anche per quelle sane oggetto di taglio o disinfestazione, è obbligatoria la comunicazione.
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DOMANDA! da DOMANDA! pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 11:25
Non lo so, non conosco le normative che regolano il trasporto marittimo, ma una cosa vorrei chiedere. Si è mai pensato di trasferire quando possibile appunto, la compagnia Blu Navy sul porto di Rio Marina o su quello del Cavo? Intanto il tempo di percorrenza è di circa la metà, le caratteristiche del traghetto sono tali, che non si deve girare, per cui non si perde circa 10 minuti per l'attracco (vedi Rio.M ) e inoltre, si è mai quantificato quante auto e passeggeri si possono trasportare* in una giornata considerando il fatto della metà del tempo di percorrenza? Forse, potrebbe essere anche un modo per far conoscere ad un numero maggiore di turisti quella parte dell'Isola che indubbiamente non è meno bella di altre località Elbane. Inoltre, visto il tempo ridotto di permanenza sul traghetto, sicuramente ci sarà anche un risparmio sul biglietto sia per i turisti, che per i residenti, oltre che risolvere in parte l'annoso problema del traffico in entrata ed in uscita da Portoferraio che nella stagione estiva ed in particolare in concomitanza con gli arrivi e le partenze dei traghetti è diventato ormai insostenibile. PS- Se la matematica non è una opinione, dovrebbero essere circa il doppio di una giornata con attracco al porto di Portoferraio, e sinceramente non mi sembra un aspetto della questione da sottovalutare.
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REGIONALI 2015 da REGIONALI 2015 pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 10:01
Non si sa ancora niente sui nominativi dei candidati elbani che si presenteranno alle prossime elezioni Regionali?
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"io sono il presidente che sa come si fa" da "io sono il presidente che sa come si fa" pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 9:20
Assemblea Pd, investitura per Enrico Rossi: «Toscana, solo io posso farti correre» Disco verde dell’assemblea regionale del partito democratico al mandato-bis. «Ripartiremo dal lavoro e dai vitalizi». Ma c’è il rebus primarie CAMPI BISENZIO. «Non siamo una regione seduta, ma nei prossimi anni dovremo correre ancora di più e io sono il presidente che sa come si fa. Penso che bisogna accelerare il riformismo». Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha concluso il suo intervento di 15 minuti all’assemblea regionale del Pd toscano, tenutasi a Spazio Reale, a San Donnino, nel comune di Campi Bisenzio, dove c’è stato il primo insediamento di cinesi in Toscana. Applausi, strette di mano, il sapore di un’incoronazione (la vice segretaria e presidente del Friuli Deborah Serracchiani ha tessuto le lodi del governatore) . Anche se in teoria c’è ancora la possibilità che si possano svolgere le primarie per la scelta del candidato del Pd alla guida della Regione nei prossimi cinque anni. ECONOMIA GROSSETO Cna: «Crisi irreversibile Artigianato al collasso» Numeri impietosi dal Rapporto trend: il fatturato è calato del 17 per cento. Profondo rosso nell’edilizia, male anche i settori terziario e manifatturiero SICUREZZA GROSSETO Dopo i furti a raffica, un appello a tutti i derubati: "Uniamoci" Un imprenditore vittima dei ladri dice basta: chi ha subito raid con scasso è chiamato a raccolta FONTE IL TIRRENO
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IL FALCO da IL FALCO pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 8:44
PER PROF. MICHELANGELO ZECCHINI HO COMUNICATO IL MIO RECAPITO TELEFONICO AL SUO COLLEGA PROF. CENTAURO. CI INCONTREREMO ALL'ISOLA D'ELBA. NELL'ATTESA RINGRAZIO E CORDIALMENTE SALUTO.
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Gian Carlo Diversi da Gian Carlo Diversi pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 6:38
Non me la prendo Albè! Terzani serve per riflettere, non per mettersi in evidenza. Invece di parlare di me e delle mie eventuali capacità di scrittura parlami di come la pensi; ma forse è più facile spostare l'attenzione vero? Saluti
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Sergio Bicecci da Sergio Bicecci pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 5:50
[COLOR=darkblue][SIZE=4]NON E' TARDI PER CAMBIARE MODO DI PENSARE MA SOPRATTUTTO DI ESSERE [/SIZE] [/COLOR] Accade spesso che, incontrando conoscenti o vecchi amici, aventi un qualche interesse all’Elba, di dover ascoltare pareri sui numerosi importanti problemi della nostra Terra. Per la maggior parte questi esprimono con rammarico giudizi critici. Purtroppo con dispiacere, non si può che prendere atto delle giuste constatazioni. Infatti pur cercando di fare appello all’amor proprio e minimizzando è difficile nascondersi dietro un dito. I fatti sono fatti e sono sotto gli occhi di tutti. Di sicuro è così per l’elbano medio che legge, che si informa e si interessa delle cose. Argomenti quali la Sanità, i Trasporti marittimi ed aerei, l’Ambiente, il rifornimento Idrico, che vede ancora l’isola quasi totalmente legata alla resistenza di un quarantennale tubo sottomarino, la Gestione Associata del Turismo e quant’altro può essere di interesse generale per il futuro e lo sviluppo dell’Isola, rimangono invece impantanati nelle sabbie mobili. Dovrebbero, come sarebbe giusto, trovare invece i nostri Amministratori concordi verso politiche unitarie. Non è così, in particolare per la Sanità, ancorata a una politica dimentica dei nostri sacrosanti diritti e della insulare specificità. E’ difficile per il cittadino medio capire atteggiamenti divergenti e le relative cause, che potrebbero essere tante, ma tutte discutibili a fronte di interessi globali. La sensazione forte è che prevalgano interessi di bottega, che ogni Comune viva irresponsabilmente per se stesso, come fosse un corpo a se, svincolato dal resto del Territorio. Come se non si rendesse ancora conto che l’unione può fare la forza, che sarebbero necessarie azioni comuni e incisive. Che occorrerebbe il coraggio di tentare di superare quegli ostacoli fino ad oggi ritenuti insormontabili, senza averne mai fatto neppure un tentativo. O, noi elbani, come tante persone, cui dobbiamo essere riconoscenti per il loro critico sostegno, dobbiamo accettare l’idea che sarebbe giusto e auspicabile avere una classe dirigente diversa e migliore?. All’Elba sembrerebbe regnassero complessi di inferiorità, dovuti alla classica dominanza continentale, ormai assurti a cultura e tradizione, come la “Sindrome di Stoccolma”. Sarebbe sufficiente rifletterci un po’ per constatare quante le occasioni perdute negli ultimi decenni. Sarebbe sufficiente rendersi conto che appropriarci di quella dignità politica, amministrativa e sociale, finita chissà dove, non è che il dovere da compiere verso noi stessi. Un colpo di coda, una sterzata atta a far capire, al di là del mare, che ci siamo e che siamo vivi. Non credo sia tardi per cambiare un modo di pensare e di essere. S.Bicecci 10 gennaio 2015
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x Giancarlo Diversi da x Giancarlo Diversi pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 21:20
Giancà, non te la prendere, ma se non ci fosse stato il copia e incolla avresti scritto qualcosa ugualmente? Alberto B
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Dissuasori di velocità da Dissuasori di velocità pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 20:17
Ha fatto bene l’assessore Bertucci a far installare i dissuasori di velocità in strade con velocità di 30 Km/ora, che purtroppo pochissimi rispettano. Un’altra strada che ha questo limite di velocità (e richiede il posizionamento di dissuasori) è Via dell'Annunziata, la quale spesso viene percorsa a folle velocità, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
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Mauro Meoni da Mauro Meoni pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 19:24
Io non mi voglio addentrare nei dettagli del caso Charlie, ne parlano tanti e meglio di me ovviamente, e piu' passa il tempo piu si capisce che qualcosa non torna...certo se magari PER UNA volta beccassero vivi i terroristi si potrebbe sentire che dicono ma se non è successo con Bin Laden o Saddam figurati se succede co sti due scemi, che se ne vanno a giro col passamontagna e co la carta d'identita' in tasca, e arrivano con i mitra pesanti e la faccia coperta in centro a parigi....... faccio notare solo le cose logiche, non le teorie complottistiche altrimenti non si finisce piu' e ci si puo mettere di tutto nel calderone...ogni volta che succede qualcosa di clamoroso siamo vicino a elezioni o nuove leggi su immigrazione e problema extracomunitari, ogni volta c'è qualche crisi che impone delle svolte clamorose su energia o petrolio , e ogni volta ti viene dimostrato che un avvenimento di questo tipo fa pendere dalla bocca dei media ( ufficiali) la gente...ma ci rendiamo conto che dopo l'11 settembre il mondo non ha batuto ciglio quando si è dichiarata l'invasione di un paese che non era quello degli attentatori? "sono stati terroristi afgani, ok invadiamo l'iraq ! " è normale? nella realta' no che non è normale ma sull'onda emotiva cercata e voluta secondo la quale i terroristi so tutti quelli arabi, allora uno dice: va be', tanto so arabi, di sicuro qualche colpa ce l'hanno . Ecco il progetto dei potenti, far passare tutti questi paesi come nemici in modo che la gente approva qualsiasi guerra o dimostrazione di forza tanto loro so i " nemici"...il famoso ordine mondiale secondo il quale il nemico è il nostro vicino di casa , mentre la realta' è che siamo tutti poveracci che danno retta a chi ci dice di odiarci fra di noi, e i potenti fanno i soldi sulla nostra ingenuita'.
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Arrivare dopo la musica.... da Arrivare dopo la musica.... pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 18:51
Ora si parla di rallentatori, passaggi pedonali a chiamata, forse rotonde ( sicuramente più pericolose ) al posto dei semafori. Tutto giusto, ma il problema delle file in estate nei giorni di pioggia o in concomitanza con le partenze dei traghetti in particolar modo nei giorni di venerdì e sabato, come pensiamo di risolverlo? Si è mai pensato di aumentare le corse per Rio Marina e Cavo e inoltre riaprire il porto di Porto Azzurro ( fino alle ore 18 ) cosi da decongestionare la strada per Portoferraio e lo stesso porto? Capita spesso in alta stagione, di impiegare anche ore per raggiungere il capoluogo e trovo veramente ridicolo che non si possa risolvere questo problema che si protrae ormai da troppi anni.
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stefano da stefano pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 17:54
leggo che metteranno i dissuasori di velocita' : ottima notizia sopratutto mi rivolgo all'assessore bertucci in via manganaro ne vanno messi non uno ma almeno tre : la sera dopo le 21,00 in poi ,sembra di essere in un gran premio. firmato residente di via manganaro
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prossimo presidente da prossimo presidente pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 17:05
Mi piacerebbe e mi farebbe riaccendere un po' di fiducia nella politica se avessimo come prossimo Presidente... MILENA GABANELLI vorrei conoscere quanti la pensano come me.
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Rhino Pove da Rhino Pove pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 16:32
Caro il mio riese, cosi' intellettualmente ricco da pensare che un'invocazione alla violenza possa passare per provocazione, io non ho criticato le tue idee... Ma invocare moderne crociate mi sembrava non solo fuori luogo ma persino pericoloso in un momento del genere...di parole solidali se ne sono sentite tante in ogni occasione del genere, ma penso sia meglio tacere piuttosto che innescare nuova violenza... Poi fai capire dove hai investito codesta ricchezza intellettuale, che tanto trapela dalle tue esortazioni alla decapitazione, e quanto ti rende... Buona serata, con l'invito a guardare proprio il dito, questa volta, anziche' la luna...no, non l'indice...
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campese vero da campese vero pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 16:18
ATTENTI CAMPESI !!! Ho letto,alcuni giorni or sono,che finalmente verrà messo in sicurezza il Fosso del Bovalico...era l'ora. Ma se ho ben capito di cosa si tratta: Non si parla di costruire un muro lungo le due sponde dal ponte fino al mare a protezione delle abitazioni esistenti,bensì di raschiare la sabbia esistente sul fondo del fosso e depositarla sulla spiaggia !! Se qualcuno vuol fare una passeggiata ed osservare quanta sabbia è depositata dal ponte al mare nel fosso,si renderà conto della bestialità che andranno a fare. Come se non fosse bastato il problema del mare marrone per tutta l'estate scorsa(e speriamo che i turisti dimentichino cosa hanno visto) ora si vuole fare questa bella ca.....ta !! E' proprio vero che "al peggio non c'è mai fine"
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Da tenews da Da tenews pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 16:12
A Portoferraio arrivano nonni vigile e dissuasori di velocità L'annuncio da parte dell'assessore Bertucci: dalla prossima settimana al via il progetto "Piedibus", volontari accompagneranno gli alunni dal bus a scuola ULTIMO MINUTO SICUREZZA STRADALE I nuovi dissuasori a Portoferraio Alle scuole elementari di Portoferraio arrivano i “Nonni Vigile con il progetto “Scuola Sicura”. Da Lunedì 12 gennaio fuori dalle scuole di San Rocco, Battisti e Casa del Duca i volontari assisteranno i bambini nell’ attraversare la strada insieme al vigile urbano. Sia all’entrata che all’uscita infatti sei volontari, a turno, saranno presenti grazie ad un progetto che il comune di Portoferraio ha realizzato in collaborazione con La Cisse che fornisce i giubbotti i identificatori e una ricarica mensile ai cellulari dei nonni vigile, e con l’Auser di cui fanno parte i “nonni”. “Abbiamo voluto riproporre un progetto già attivato dall’amministrazione Ageno dal 2000 al 2004 – spiega l’assessore portoferraiese Adalberto Bertucci – anzi, vorrei fare un appello a tutti i nonni perchè diano la loro disponibilità in questo progetto molto importante per la sicurezza dei nostri alunni”. Presto saranno servite anche le altre scuole, compatibilmente con il numero dei volontari. E dalla settimana prossima partirà anche il progetto “Piedibus”. In questo caso volontari e volontarie accompagneranno i bambini in entrata e in uscita dalle scuole elementari quando accompagnati dai genitori in auto. Per la scuola Battisti il punto di ritrovo è alla chiesa del Santissimo Sacramento ed in quel caso dalle 7.45 alle 8.15 e dalle 12.45 alle 13.15 sarà libero il transito nella ztl davanti al palazzo della ex posta . I volontari del progetto piedibus saranno anche di fronte a San Rocco e Casa del Duca. Per completare la sicurezza stradale e pedonale il comune ha anche provveduto a posizionare alcuni dissuasori di velocità di fronte alla scuola media di Viale Elba e alla scuola elementare di Casa del Duca, due per ogni struttura. La prossima settimana ne saranno piazzati altri due di fronte alla scuola materna di Carpani. Si tratta di dossi artificiali posti prima e dopo il passaggio pedonale per permettere a bambini e genitori di attraversare la carreggiata in sicurezza. “La sicurezza pedonale è stata una nostra priorità nel programma elettorale, soprattutto per le scuole. Stiamo poi verificando altre zone, in particolare alcune strade comunali che ci vengono segnalate in quanto percorse ad alta velocità. Anche qui abbiamo intenzione di intervenire per far ridurre la velocità ai mezzi che transitano” specifica infine Bertucci. Il comune infatti ha impegnato 10 mila euro in questo progetto. “Una somma che ci consentirà di mettere in sicurezza buona parte del territorio” continua l’assessore. Oltre alle scuole infatti ci sono altre priorità come la Via Carducci, Via Manganaro e Concia di Terra. Qui una soluzione dovrebbe arrivare dal nuovo appalto che il comune ha predisposto per i parcheggi a pagamento che dovrebbe individuare il nuovo gestore tra due mesi circa. Nel bando infatti è chiesto al vincitore di realizzare sei nuovi passaggi pedonali rialzati, sempre nell’ottica di diminuire la velocità di percorrenza. “Noi - dice Bertucci – avremmo pensato di posizionarne due in Via Carducci, uno in Via Manganaro e un ultimo a Concia di terra, ma stiamo valutando anche altre soluzioni per rendere quella zona più sicura per i pedoni”. L’amministrazione portoferraiese sta inoltre verificando l’ipotesi di un semaforo a chiamata, da posizionare sia nell’attraversamento di Concia di Terra, sia in quello più avanti che dall’edicola porta verso la zona industriale.
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Comitato Elba Salute da Comitato Elba Salute pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 16:02
[COLOR=darkred][SIZE=4]GLI UTILI CONSIGLI DEL SABATO. [/SIZE] [/COLOR] Elba salute non ha la presunzione di dare suggerimenti medici, ma qualche consiglio utile. Oggi, 10 gennaio 2015 la “PREVENZIONE” ICTUS. RICONOSCERE I SINTOMI, pochi minuti valgono una vita Riconosci subito i sintomi e chiama immediatamente il 118. È possibile riconoscere un ictus se improvvisamente e senza dolore compaiono uno o più di questi sintomi. BOCCA STORTA Chiedere di sorridere: la bocca tira da un lato, è asimmetrica BRACCIO DEBOLE Chiedere di alzare entrambe le braccia in avanti: una delle braccia cade giù. DIFFICOLTÀ A PARLARE Controllare se la persona non riesce a parlare e/o non capisce. Chiedere di ripetere una semplice frase ("Il cielo è blu"). Non riesce a farlo bene. Parla farfugliando. DIFFICOLTÀ NELLA VISTA Verificare se la persona vede annebbiato, non vede metà degli oggetti,oppure vede doppio. Oppure all'improvviso compare un forte mal di testa mai provato prima, accompagnato spesso da nausea, vomito, perdita di coscienza. Riconoscere subito i sintomi e chiamare immediatamente il 118 può salvare la vita e ridurre i danni subiti. È importante per tutti conoscere questi sintomi. Per chi è ad alto rischio di ictus (anziano, iperteso, diabetico) lo è ancora di più! ICTUS. REAGIRE RAPIDAMENTE In presenza di uno solo o più dei sintomi descritti, anche se durano pochi minuti e poi scompaiono, è necessario: Chiamare immediatamente il 118, perché un ictus distrugge circa 2 milioni di cellule cerebrali al minuto e il 118 è l'unico sistema per arrivare in tempo! La chiamata al 118 per sospetto ictus allerta da subito il Pronto Soccorso di destinazione per l'attivazione di un percorso dedicato e qualificato: ogni minuto è un giorno di vita guadagnato. Non perdere tempo e non aspettare che passi, esistono terapie efficaci che devono essere somministrate il prima possibile dall'inizio dei sintomi e possono salvare la vita e ridurre i danni subiti. Per gli ictus ischemici, l'efficacia delle cure nei primi 90 minuti è doppia rispetto ai 90 minuti successivi. Annotare l'ora di esordio dei sintomi, perché i soccorritori e i medici devono sapere quanto tempo è trascorso per determinare la terapia necessaria ICTUS. RIDURRE IL RISCHIO È possibile ridurre il rischio di ictus seguendo alcuni semplici consigli: •Controllare pressione, colesterolo e glicemia •Mangiare sano e perdere il peso in eccesso •Fare attività fisica, non fumare e non assumere stupefacenti. L'80% DEGLI ICTUS POSSONO ESSERE EVITATI Comitato Elba Salute
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AFFITTASI FONDO ALLE GHIAIE da AFFITTASI FONDO ALLE GHIAIE pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 15:54
[COLOR=darkblue][SIZE=3] " Affittasi Fondo commerciale posto in Portoferraio Via Cairoli N. 21 di m.q.60 circa. Per informazioni tel n. 333/1701255 ". [/SIZE] [/COLOR]
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Gian Carlo Diversi da Gian Carlo Diversi pubblicato il 10 Gennaio 2015 alle 13:37
Propongo una riflessione di Tiziano Terzani, un estratto di una lettera che inviò a Oriana Fallaci dopo gli avvenimenti dell'11 settembre e tutto quello che ne conseguì. "In questi tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace." (Estratto della lettera di T.Terzani a O.Fallaci) Dove sono oggi i santi ed i profeti? Davvero, ce ne vorrebbe almeno uno! Ci rivorrebbe un San Francesco. Anche i suoi erano tempi di crociate, ma il suo interesse era per “gli altri”, per quelli contro i quali combattevano i crociati. Fece di tutto per andarli a trovare. Ci provò una prima volta, ma la nave su cui viaggiava naufragò e lui si salvò a malapena. Ci provò una seconda volta, ma si ammalò prima di arrivare e tornò indietro. Finalmente, nel corso della quinta crociata, durante l’assedio di Damietta in Egitto, amareggiato dal comportamento dei crociati (“vide il male ed il peccato”), sconvolto da una spaventosa battaglia di cui aveva visto le vittime, San Francesco attraversò le linee del fronte. Venne catturato, incatenato e portato al cospetto del Sultano. Peccato che non c’era ancora la Cnn – era il 1219 – perchè sarebbe interessantissimo rivedere oggi il filmato di quell’incontro. Certo fu particolarissimo perchè, dopo una chiacchierata che probabilmente andò avanti nella notte, al mattino il Sultano lasciò che San Francesco tornasse, incolume, all’accampamento dei crociati. Mi diverte pensare che l’uno disse all’altro le sue ragioni, che San Francesco parlò di Cristo, che il Sultano lesse passi del Corano e che alla fine si trovarono d’accordo sul messaggio che il poverello di Assisi ripeteva ovunque: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Mi diverte anche immaginare che, siccome il frate sapeva ridere come predicare, fra i due non ci fu aggressività e che si lasciarono di buon umore sapendo che comunque non potevano fermare la storia. Ma oggi? Non fermarla può voler dire farla finire. Ti ricordi, Oriana, Padre Balducci che predicava a Firenze quando noi eravamo ragazzi? Riguardo all’orrore dell’olocausto atomico pose una bella domanda: “La sindrome da fine del mondo, l’alternativa fra essere e non essere, hanno fatto diventare l’uomo più umano?”. A guardarsi intorno la risposta mi pare debba essere “No”. Ma non possiamo rinunciare alla speranza. “Mi dica, che cosa spinge l’uomo alla guerra?”, chiedeva Albert Einstein nel 1932 in una lettera a Sigmund Freud. “E possibile dirigere l’evoluzione psichica dell’uomo in modo che egli diventi più capace di resistere alla psicosi dell’odio e della distruzione?” Freud si prese due mesi per rispondergli. La sua conclusione fu che c’era da sperare: l’influsso di due fattori – un atteggiamento più civile, ed il giustificato timore degli effetti di una guerra futura – avrebbe dovuto mettere fine alle guerre in un prossimo avvenire. Giusto in tempo la morte risparmiò a Freud gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Non li risparmiò invece ad Einstein, che divenne però sempre più convinto della necessità del pacifismo. Nel 1955, poco prima di morire, dalla sua casetta di Princeton in America dove aveva trovato rifugio, rivolse all’umanità un ultimo appello per la sua sopravvivenza: “Ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto“.
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