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Elbano da Elbano pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 9:55
dal il Tirreno Campiglia Stazione, migranti con il tablet Hotel rifiutato, parla Walter Delfino: sono persone da capire, il wifi serve loro a stare in contatto con le famiglie ...
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MORTE IMPROVVISA da MORTE IMPROVVISA pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 7:05
Quanto accaduto a Cecina è semplicemente orribile e chi ha dimesso un paziente di 49 anni con quella risibile diagnosi - sintomi influenzali e stati d’ansia - dovrebbe ora passare notti insonni ma soprattutto attaccare il camice al chiodo e smettere di fare il medico; al contempo la risposta fornita dall’azienda appare superficiale e banalmente giustificativa di un sistema sanitario ormai basato sui protocolli (come se tutti pazienti fossero uguale e le patologie tutti uguali a se stesse – pensiero che ormai pochi capiranno- e sul risparmio (tagliare ricoveri, tagliare posti letto, tagliare la spesa farmaceutica, diminuire i giorni di degenza, tagliare personale costringendo gli altri a turni e prestazioni massacranti, e se un solo operatore deve fare più di 60 ecografie nel turno di mattina l’errore è inevitabile) e fino a quando così sarà casi del genere si ripresenteranno con drammatica sistematicità; è solo di qualche mese fa la situazione analoga della giovane infermiera di Piombino dimessa dal pronto soccorso di Piombino con dolori precordiali o il giovane imprenditore elbano dimesso dal pronto soccorso di Portoferraio e deceduto il pomeriggio stesso. La moderna sanità toscana non solo mette in pericolo la vita dei cittadini ma ne è responsabile molto spesso della morte. Il dolore precordiale può avere mille sfaccettature, essere foriero di patologie gravi e mortali, e non bastano poche ore per una sua corretta valutazione; ricordo bene il caso di un giovane muratore siciliano che è rimasto tre giorni a letto monitorizzato con dolori precordiali, ecgramma ed indici di necrosi negativi e solo dopo tre giorni il quadro infartuale si è manifestato; e ricordo bene anche un altro caso in cui dopo 10 giorni riuscimmo a porre diagnosi di un iniziale aneurisma dell’aorta toracica. E questi non sono certo casi isolati. NON SI PUO’ DIMETTRE DOPO TRE ORE UN PAZIENTE CON DOLORI TORACICI E SE L’AZIENDA CONTINUA A PRETENDERLO PERCHE’ GLI ESAMI PREVISTI DAL PROTOCOLLO SONO NEGATIVI FATE FIRMARE AI DIRIGENTI O AL RESPONSABILE DEL SERVIZIO LE LETTERE DI DIMISSIONE, FATEGLI ASSUMERE LA RESPONSABILITA’ DI UN SISTEMA SANITARIO CHE HANNO ORGANIZZATO E CHE SI DIMOSTRA ORMAI SEMPRE PIU’ INCAPACE DI DIAGNOSTICARE E RISOLVERE PROBLEMI ANCHE GRAVISSIMI. CECINA. Un malore fatale. È nella sala di aspetto del medico curante quando si accascia a terra. Mario Paolo Pardo muore nel tragitto che da piazza Guerrazzi lo porta in ambulanza al pronto soccorso di Cecina. Aveva 49 anni e lascia la moglie Tina e i figli Giovanni di 23 anni, Jennifer di 19 e Francesco di 17. Adesso la salma è a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Antonella Tenerani. I familiari vogliono vederci chiaro e firmano un esposto denuncia contro l'Azienda sanitaria 6 di Livorno. Riavvolgono il nastro degli ultimi giorni di vita del loro caro. Fino al tardo pomeriggio del Primo maggio. Stavano lavorando nel loro bar ristorante, La Pinetina a Vada, quando l'uomo si accascia terra. Accusa dolori al petto. E inizia a piangere. La moglie lo carica in auto e lo porta di corsa al pronto soccorso. E da qui esce il giorno successivo con una diagnosi che parla di sintomi influenzali uniti a uno stato ansiogeno. «Nella sala di attesa del medico di famiglia poco dopo essersi seduto ha iniziato a tremare ed è caduto a terra». A ricostruire quei drammatici momenti è la figlia Jennifer. La signora Tina non riesce a dar voce a quanto è stata testimone. «Subito è stata chiamata l’ambulanza e a prestare i primi soccorsi sono stati i medici che si trovavano in ambulatorio, i dottori Antonella Rossi, Enrico Topini e Massimo Pallesi – dice –. Gli hanno praticato il massaggio cardiaco. Saranno passati quindici minuti ed è arrivata l’ambulanza della Pubblica assistenza. Ma quando mio padre è ginto all’ospedale non c’era più niente da fare». La morte di Mario Paolo Pardo, originario di Niscemi ma da anni residente a Cecina, risale alle 19,30 del 4 maggio. Per anni la famiglia Pardo ha gestito la gelateria Firenze a Vada, fino alla scelta di spostarsi sul mare prendendola gestione della Pinetina. È servita una notte insonne e di dolore alla moglie Tina e ai figli per prendere la decisione di suonare alla porta dei carabinieri della stazione di Cecina. Assistiti dall’avvocato Paolo Porciani hanno presentato l’esposto denuncia con cui chiedono di far luce sull’operato del pronto soccorso di Cecina. Su quel ricovero con dimissioni della mattina del 2 maggio. «Mio padre ha continuato nei giorni successivi ad accusare dolori al petto». Che cosa è accaduto in quelle ore di ricovero al pronto soccorso? La diagnosi è stata corretta rispetto ai sintomi dichiarati dall’uomo e al suo quadro clinico? Sono stati fatti gli accertamenti previsti dal protocollo sanitario? Le domande a cui la famiglia Pardo si aspetta di trovare una risposta convincente sono queste e molte altre. «Chiediamo giustizia, soprattutto per nostro padr L'Azienda sanitaria: eseguiti gli esami previsti dal protocollo CECINA. Dall’Azienda sanitaria di Livorno solo una conferma: «Al pronto soccorso di Cecina sono stati eseguiti gli esami previsti dal protocollo sanitario». Nessun altro dettaglio, in attesa dell’autopsia che potrà far luce sulle cause del decesso di Mario Paolo Pardo. Stando a quanto ricostruito dai familiari dell’uomo quando il signor Mario Paolo è arrivato la sera del Primo maggio al pronto soccorso di Cecina viene classificato come Codice giallo. E subito viene visitato dal personale medico. Dalla cartella del signor Pardo risulterebbero esami del sangue e ripetuti elettrocardiogrammi nel corso delle ore di osservazione. Esami che però non avrebbero messo in luce sintomi gravi. Fatto sta che a distanza di una manciata di giorni, tre per l’esattezza, viene prima dimesso dal pronto soccorso per poi ritornarvi a bordo di un ambulanza già cadavere. È a quelle dimissioni con una diagnosi di sintomi influenzali e stati d’ansia che si aggrappano i familiari del signor Pardo per chiarire quella che hai loro occhi appare una morte assurda e che forse poteva essere evitata con un po’ dI perizia in più.
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Pensionati elbani, piangete più forte! da Pensionati elbani, piangete più forte! pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 6:58
E' inutile che i pensionati strillino tanto, è inutile che siano stati dichiarati illegittimi i tagli alle pensioni effettuati dal Governo. I risparmi al Governo, gli servono, eccome! Anzitutto, c' è da mantenere una sterminata folla di migranti irregolari, che- va messo in evidenza- non cesseranno domani o dopodomani, ma continueranno all' infinito. Un esodo biblico che ci distruggerà, speriamo che l 'Europa dichiari di volerci aiutare solo a parole, perchè il danno di questo esodo biblico è per l' Italia ma è per tutta l' Europa. Ma come è possibile che le forze politiche non si rendano conto che "politica" significa stabilire le priorità? Intanto i migranti irregolari sono arrivati a Campiglia, domani verranno all' Elba. Mi rifiuto di credere che tutti i vari esponenti locali dei partiti al Governo siano convinti di questo cosiddetto obbligo morale di accettare chi viene, viene. Diteglielo a Renzi, che dobbiamo cambiare rotta e che ci sono anche tanti disoccupati in Italia!
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L’AZALEA DELLA RICERCA da L’AZALEA DELLA RICERCA pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 6:32
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L’AZALEA DELLA RICERCA Portoferraio, distribuzione delle piantine domenica 10 maggio dalle ore 08 [/SIZE] [/COLOR] Anche quest’anno, in concomitanza della Festa della Mamma, l’AIRC organizza il 10 maggio in tutte le piazze d’Italia la distribuzione delle piantine di azalea per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca sul cancro. A Portoferraio, come consuetudine, l’evento sarà curato dal Lions Club Isola d’Elba che installerà la propria postazione in Piazza Cavour a partire dalle ore 08. I Lions Elbani invitano la cittadinanza e gli ospiti dell’Isola a non mancare a questo tradizionale appuntamento con la solidarietà.
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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 6:27
[COLOR=darkred][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1814-1860) GUERRA DI CORSA E PIRATERIA NEI MARI DELL’ISOLA D’ELBA CORSARI PIRATI E CORSARI PATENTATI. LETTERE DI MARCA [/SIZE] [/COLOR] Agli inizi dell’ottocento il mare dell’arcipelago toscano era ancora infestato dai “corsali barbareschi” che come nei secoli precedenti arrivano in Italia praticando la pirateria: assalgono e predano navi di qualunque nazione,di qualunque bandiera. Praticano cioè la cosidetta guerra di corsa. Da qui il vocabolo corsaro. Contro questa guerra gli stati nazionali si difendono permettendo che privati cittadini, armatori e proprietari di navi adibite al commercio marittimo, possano armare bastimenti per proprio conto per praticare a loro volta guerra di corsa contro la pirateria barbaresca. Lo consentono a chi ne fa richiesta rilasciando la “lettera di marca” cioè un permesso,una specie di patente per praticare guerra di corsa,diventando a tutti gli effetti corsari ma con patente . Vengono chiamati “conduttori di prede”. Il trattato di Utrecht (1713) vietò il rilascio delle lettere di marca ma la guerra di corsa fu ancora esercitata dagli stati e tra questi anche dal granducato di Toscana. Agli inizi dell’ottocento,al Granducato di Toscana arriva richiesta proprio dall’isola d’Elba per consentire la guerra di corsa con lettera di marca. E’ quanto si apprende con lettera scritta da Strasoldo,governatore dell’Elba, al ministro della guerra del granducato in Firenze nel marzo del 1816: “Dal Sig. Capitano del Porto mi è stato rimesso colla opportuna informazione l’istanza ad esso avanzata dal Sig. Vincenzo Sisco onde ottenere la lettera di marca per due Bastimenti che si propone di armare in corsa. Essendo a suon del recente Regolamento riservata al Dipartimento della Guerra la facoltà di accordare la detta lettera a me non appartiene che di rimettere la annunciata carta a V.E. perché Ella possa prendere quelle determinazioni che crederà nella sua saviezza più convenienti” (Affari generali del Governo dell’isola d’Elba anno 1816. Filza 3. Carta 148.ASCP)) Nell’aprile del 1816 con lettera riservata scritta a Strasoldo da Corsini dalla segreteria di stato in Firenze ,il governo granducale informa che già era a conoscenza della richiesta e che S.A.I.e R. ha approvato : “Riservata Ill.mo Sig.Sig. Pron.Col.mo Il dottor Bigeschi in nome di codesto Sig.re Sisco domandò che l’I.e R. Governo permettesse a lui e ad altri armatori di codesta Isola che si presentassero di poter armare e sortire in corso contro i Barbareschi e propose una minuta di Regolamento che prescrive alcune variazioni ed aggiunte è stata approvata da S.A.I. e R. il Granduca. Sebbene vi sia qualche motivo di sperare che le principali Potenze Europee si interessino efficacemente per la cessazione delle Piraterie dei Barbareschi tuttavia S.A.I. e R. ha ordinato di far intendere e pervenire ad alcuni dei Ministri di dette Potenze,che non avrebbe potuto impedire ai suoi sudditi di esercitare delle legittime rappresaglie contro i Bastimenti qualunque dei Barbareschi mentre questi venivano ad infestare le coste ed il commercio Toscano. Sarà sollecitamente trasmesso a VS. Ill.ma il Regolamento approvato per questi armamenti. Ma frattanto si stima opportuno che Ella prevenga il detto Sig. Sisco di fare gli occorrenti preparativi e di formare l’Equipaggio dei Bastimenti che volesse mettere in Corso nei modi che furono indicati al Sig. Bigeschi onde ottenere in seguito le regolari Lettere di Marca. E col più distinto ossequio mi confermo Di VS. Ill.ma Firenze 17 aprile 1816 Dev.mo Obbl.mo Serv.re Corsini” (Affari generali del Governo dell’isola d’Elba anno 1816.Filza 3. Carta 148.ASCP) “Le regolari Lettere di Marca “ non tardarono ad arrivare . Con lettera inviata a Strasoldo scritta il 4 maggio 1816 da Nomi (con visto di Corsini) arriva allegato il Regolamento approvato da S.A.I. e R. per gli armamenti contro i Barbareschi “Ho l’onore di trasmettere a VS. Ill.ma l’ingiunto Regolamento approvato da S.A.I. e R. per gli armamenti in corso contro i Barbareschi . Ella potrà comunicare le disposizioni al Sig. Sisco e a chiunque altro di codesta Isola fosse in caso di armare dei Bastimenti,ingiungendo loro di uniformarsi in ogni rapporto alle indicate disposizioni e facendo ( ) per ottenere la Lettera di Marca nei modi e termini prescritti… Di VS. Ill.ma Dall’I. e R. Segreteria di Stato Lì 4 maggio 1816 Dev.mo Obb.mo Serv.re GB Nomi Visto N. Corsini “ GB Nomi (Giovan Battista Nomi) è segretario del dipartimento di Stato e N. Corsini (Neri Corsini) ministro dell’interno. (Idem come sopra) Con lettera datata 9 maggio 1816 scritta da Corsini arriva a Strasoldo ,in allegato, copia di “Lettere di Marca”.Si tratta di copia in quanto ,sulla falsariga di questa,l’originale deve essere redatto ,firmato e rilasciato dal Capitano del Porto al “conduttore di preda” dove avviene l’armamento del bastimento per la guerra di corsa. Le lettere di marca sono documenti dove viene rilasciata la concessione da parte dello stato granducale ad armare ed equipaggiare bastimenti per la guerra di corsa LETTERE DI MARCA 1) A nome del Granduca,permesso rilasciato dal capitano del porto dove si arma il bastimento per la guerra di corsa “Ferdinando Terzo per la grazia di Dio Principe Imperiale d’Austria,Principe Reale d’Ungheria e di Boemia,Gran Duca di Toscana Concediamo facoltà e permesso a NN di far armare ed equipaggiare in guerra un (indicare la specie di bastimento)…. nominato… portante sacca cannoni: dato dal capitano NN…. sotto la Mallevadoria di NN… Con quale numero di cannoni,palle e con quella quantità di polvere,piombo e altre munizioni da guerra e viveri che giudicherà necessari per metterlo in stato di correre contro i Bastimenti della Reggenze di Algeri,Tunisi e Tripoli ed altre città della Barberia attualmente in guerra col nostro Gran Ducato,escluso il Regno di Marocco,in qualunque luogo possa incontrarli di prenderli e condurli prigionieri coi loro Bastimenti ed altri oggetti che avranno in loro potere ;di fare se lo crede a proposito dei Disbarchi sul territorio di detti nostri nemici per esercitarvi tutti gli atti permessi ed visitati dalle Leggi di Guerra;con obbligo ai detti Armatore e Capitano di uniformarsi alle Leggi,Ordini e Regolamenti concernenti la polizia della navigazione ed il corsaveggio in particolare e di farli osservare all’equipaggio. Preghiamo e richiediamo tutti i Sovrani e Stati nostri amici ed alleati ed ordiniamo ai nostri comandanti di lasciar passare liberamente e con sicurezza il detto Capitano col suo Bastimento e con quelli che avrà potuto prendere sopra i nostri nemici senza opposi tarli né soffrir che gli sia apportata molestia o impedimento alcuno ma la contrario accordargli soccorso ed assistenza in qualunque bisogno. Non potrà la presente servire che per sei mesi soltanto dal dì che sarà stata registrata all’Uffizio del Capitano del Porto del luogo dell’Armamento. In fede di che abbiamo fatta rilasciare la presente lettera di marca che è datata e sottoscritta dal nuovo Ministro Segretario di Stato e Guerra. A Firenze dì…. Il Ministro Segretraio di Stato e Guerra ….. Registrata all’Uffizio del Capitano del Porto …. Ove sono state rilasciate n°…..Commissioni per i Conduttori delle prede da farsi dal Bastimento suddetto. A…. questo dì… Il Capitano del Porto…. 2) Commissione per i conduttori di prede Per ordine si Sua Altezza Imperiale e Reale ,Ferdinando Terzo,Principe Imperiale d’Austria,Principe Reale d’Ungheria e di Boemia,Granduca di Toscana,il Ministro Segretario di Stato e Guerra autorizza permesso delle presenti NN….. Capitano del….nominato….portante…sacca,armato ed equipaggiato in guerra nel costo di…. dal Sig. NN….secondo la lettera di marca spedita sotto il N. …registrata all’Uffizio del Capitano del porto di …. a condurre e mandare nei porti del Granducato o delle potenze sue amiche ed alleate tutti i Bastimenti da lui presi sopra i nemici di S.A.I. e R. Gli Uffiziali ed agenti delle potenze amiche ed alleate sono pregati di dare al detto…. O al Suo Capitano di preda soccorso,assistenza,passaggio, e ritirato colle detta preda,ed è ordinato ai Comandanti e Agenti del Gran Ducato di lasciarli liberamente passare senza apportargli né soffrire che gli sia apportato alcuna molestia o impedimento. Il detto Capitano NN…. sarà obbligato a trascrivere qui sotto il nome e la bandiera del bastimento predato,il giorno,l’ora ed il luogo della fatta preda A Firenze lì… _____________________________ Questo dì… ho consegnato al…. Capitano del….sopraindicato N …Commissioni per i conduttori di prede,delle quali fa parte la presente a…. Il Capitano del Porto…. __________________________________ Io sottoscritto Capitano del Corsaro nominato….ho rilasciata la presente commissione a NN …. Conduttore della preda nominata…comandante del NN ….. del porto di…. fatta da me sottoscritto Capitano di detto Corsaro nei paraggi di ….fatto in mare questo dì…. Il Capitano…. “ (Idem come sopra) Marcello Camici [EMAIL]mcamici@tiscali.it[/EMAIL] ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
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POLITICHE SOCIALI da POLITICHE SOCIALI pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 6:08
La Regione dimezza i contributi affitto 2014 L’Assessorato alle Politiche Sociali porta a conoscenza dei cittadini che hanno fatto richiesta per ottenere un contributo sugli affitti per l’anno 2014 che la Regione Toscana ha revocato il Decreto Dirigenziale n. 6670 del 16.132.2014 che liquidava l’intero importo spettante al Comune di Portoferraio pari ad € 45.373,48. Con nuovo decreto n. 1781 del 22/04/2015 la Regione Toscana, considerato che, ai fini della gestione dei processi di spesa finalizzata a garantire il rispetto degli equilibri di bilancio in termini di saldi finali, e sulla base dei budget di spesa assegnati alla Direzione Generale, ha deliberato di essere in grado, al momento, di erogare solamente una quota pari al 45% del contributo assegnato dal precedente Decreto Dirigenziale, mentre il 55% sarà liquidato successivamente. Sarà cura dell’Ufficio Politiche Sociali comunicare quanto prima ai beneficiari del contributo anno 2014 quando le somme saranno esigibili.
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PENSIONI. SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE da PENSIONI. SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 4:31
FAR CASSA CON LE PENSIONI La recente sentenza della corte costituzionale che condanna lo stato italiano per aver bloccato l'adeguamento al costo delle pensioni INSEGNA che non si deve far cassa con le pensioni di vecchiaia e di anzianità. INDICA al governo che il risanamento dei conti pubblici non deve essere perseguito facendo cassa con le pensioni trattandosi di pura macelleria sociale. E' MONITO ai governanti attuali. M.C.
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claudio da claudio pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 19:41
Salve.Chiedo a voi cortesemente quando viene trasmesso lo speciale mare pulito,la manifestazione avvenuta il 7 maggio spiaggia lido?? Perché sul tg e durato circa 2 minuti e non si sono viste le interviste a banfi e altri. Cordiali saluti,grazie
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Olga da Olga pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 19:30
X MANOLA BALDERI La tua misera frase su FB per una persona grave: “Beh chissà quanti ce ne sono o ce ne sono stati senza avere la possibilità di raccontarlo non essendo né figli nè padri di personaggi con ruolo istituzionale!” Forse hai dimenticato che fino a poco tempo fa pretendevi, giustamente, dalla politica elbana e Marinese una maggiore considerazione per il tuo babbo malato e non rammenti dei casini che facevi in ospedale per avere una attenzione particolare perché eri la responsabile di un comitato e hai dimenticato che vantavi che all’ospedale di piombino eri riuscita ad avere per il tu babbo un riguardo diverso perché eri una militante importante del movimento di Grillo. Giravi per il paese insistendo di aiutarti a manifestare contro quel sindaco che hai sempre lisciato fino a quando non ti ha concesso quello che non poteva darti al punto di farci firmare una petizione al buio, ora spari sul vice che giustamente si lamenta per il su babbo colpito da tre infarti. Ma come fai ancora a girare in paese e fare le critiche a tutti quando dovresti guardarti intorno. Olga
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Notizie da Campiglia di un giornale locale da Notizie da Campiglia di un giornale locale pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 18:21
I migranti non gradiscono l'hotel: pochi servizi nelle camere e problemi legati alla religione Appena arrivati a Campiglia si sono rifiutati di scendere dal pulmino. Poi sono stati convinti ad accettare un'altra struttura, della stessa proprietà. 08 maggio 2015 CAMPIGLIA. Alta tensione a Campiglia Marittima all'arrivo di un gruppo di profughi destinati all'hotel 5 Lecci di Campiglia Stazione. I migranti, quindici in tutto, tutti uomini, erano stati prelevati al centro di smistamento di Migliarino Pisano, dove erano arrivati dal sud d'Italia. Appena giunti a Campiglia, però, accompagnati dai membri della cooperativa Diogene che si occupa della loro gestione, alcuni di loro si sono rifiutati di scendere dal pulmino. Due o tre hanno anche iniziato a protestare, urlando di non voler scendere. Alcuni di loro, in particolare, hanno lamentato la mancanza di alcuni servizi in hotel, fra i quali il wifi e la tv. Un altro problema è l'isolamento del posto, lontano dal centro abitato. Fra gli altri rilievi evidenziati dai migranti, poi, l'inopportunità, per motivi etnico-religiosi, di alloggiare in una struttura dove già erano presenti una trentina di altri immigrati arrivati in precedenza poiché tra loro ci sono donne sposate, una prossimità che la loro religione non consente Così sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri, poi dopo è arrivata anche la polizia. Sul posto è giunto anche il capo del commissariato, Walter Delfino, che ha tentato una mediazione. Dai primi accertamenti è emerso che il gruppo è in Italia già da qualche mese. Finora era in Sicilia. Molti di loro avevano iniziato ad inserirsi, avevano anche trovato qualche lavoretto. Hanno qualche soldo in tasca, qualcuno ha anche il telefonino. Sono stati trasferiti perché la struttura che li ospitava deve essere liberata per i nuovi arrivi, ormai quasi quotidiani. I profughi, quindi, si sono trovati a dover ripartire da capo e per questo si sono arrabbiati rifiutandosi di entrare in albergo. L'hotel 5 Lecci, come detto, già ospita un gruppo di migranti da giorni, che non ha dato alcun problema. Dopo alcune ore di trattative e un giro in macchina a Venturina, i migranti sono stati portati in un'altra struttura, a loro più gradita, l'Hotel Rosa dei Venti, della stessa proprietà.
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pasquino da pasquino pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 16:53
La replica del direttore Sanitario al Sindaco di Portoferraio (nello specifico professionale la risposta di un cardiologo ad un architetto) merita comunque qualche riflessione. Non entrando in merito dello specifico caso, è indubbiamente vero che la coronarografia (esame radiologico che consente di visualizzare immagini delle coronarie, i vasi arteriosi che avvolgono a corona il cuore e che portano il sangue al muscolo cardiaco) viene effettuata in urgenza in quesi casi (infarto del miocardio) per cui è necessario intervenire subito anche con tecniche quali l'angioplastica che "salvano" il cuore. Prima si interviene maggiore è la possibilità di salvare la vita del paziente e la funzionalità del cuore. In questo caso la catena del soccorso prevede che si intervenga di urgenza (stabilizzazione del paziente, trasferimento in elisoccorso, ecc..). E' però anche vero che, seppur non in urgenza ma in elezione, una coronarografia non può attendere mesi per essere espletata, proprio per la natura dell'esame stesso, che è indicato nei casi in cui si sospetti una malattia delle coronarie che può richiedere un intervento terapeutico, prima che si arrivi all'evento infartuale o addirittura esitale. E' proprio nella natura stessa dell'esame la necessità di effettuarlo in tempi ragionevoli e questo lo afferma, tra le righe, in maniera intellettualmente onesta, anche il Direttore Sanitario, quando parla di delicatezza nella gestione dei tempi di attesa del cardiopatico in attesa di effettuare l'esame coronarografico. Dove sta il problema centrale in questa vicenda? Il problema è proprio nella politica sanitaria della regione Toscana, che negli ultimi anni ha depauperato la periferia della Regione (Elba compresa) di quei servizi, non solo nella quantità, ma anche nella qualità. La coronarografia e i relativi interventi sulle coronarie, richiedono un reparto specifico di Emodinamica. Mentre nella zona di Pisa e Livorno si contano almeno 4 servizi di emodinamica (Pisa Cisanello, Pisa Santa Chiara, Pisa CNR, Ospedale di Livorno) che diventano addirittura molti di più se comprendiamo anche l'ospedale della Versilia e la vicina Firenze, la zona che va da Livorno a Grosseto è scoperta da questo fondamentale servizio. Questo vuol dire, ad esempio, che un infarto sopraggiunto all'Elba, ma anche a Piombino, è potenzialmente più pericoloso rispetto ad uno che colpisce a Livorno a Pisa. Anche perché prima si interviene a livello temporale e più possibilità si hanno di sopravvivere ed avere meno danni al cuore. Un progetto di ospedale di maggior livello, con una medicina al passo con i tempi nella zona Val di Cornia-ELba che potesse sostituire piccoli ospedali quasi ormai alla smobilitazione (es. Piombino, ma anche Massa Marittima, che costano un occhio della testa) è assolutamente auspicabile, molto più di un ospedale doppione a Livorno. Tale progetto, che era stato avanzato da Anselmi e dal PD locale e che poteva essere assolutamente condiviso dai sindaci elbani, è sparito nel nulla, forse sacrificato dai tagli della spending review renziana e dalle ridicole contese campanilistiche da pollaio delle varie realtà locali. Per questo motivo non solo l'Elba, ma tutta la realtà periferica, lontano dai centri di potere pisani e fiorentini, sarà destinata ad avere una sanità di serie B, come sono considerati ormai da troppo tempo i propri cittadini. Anche se, quando si tratta di acchiappare voti alle elezioni, diventiamo improvvisamente tutti di serie A. Tutto il resto è noia, come declamava il poeta.
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poco importa da poco importa pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 16:22
ho letto la lettera dell'Asl... non sono medico quindi.... ma una cosa mi ha impressionato: nell'era ormai superata di internet... si va ancora con i fax....
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Azienda Usl 6 di LIVORNO da Azienda Usl 6 di LIVORNO pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 15:26
Al Sig. Sindaco di Portoferraio Arch. Mario Ferrari e, p.c.: Assessore al Diritto alla Salute Luigi Marroni Direttore Generale ASL 6 Dott. Eugenio Porfido [COLOR=darkblue][SIZE=4] Lettera aperta al Direttore Generale ed all’Assessore al Diritto alla Salute [/SIZE] [/COLOR] Gentile Signor Sindaco, premesso che siamo dispiaciuti dell’evento occorso al Sig. R.L., riteniamo bdoveroso fornire elementi di chiarezza che aiutino ad interpretare quanto accaduto in modo oggettivo, senza cedere alla comprensibile emotività che ha ovviamente suscitato. La coronarografia per il Sig. R.L. risulta essere stata richiesta in elezione in data 15 gennaio scorso a seguito di altri accertamenti, tra cui una scintigrafia miocardica da sforzo, risultata dubbia per ischemia inducibile, come riportato nella richiesta inviata via fax a firma di un Medico della UOC Medicina di Portoferraio: non sono stati rappresentati nella richiesta elementi di instabilità clinica che costituiscono criteri di urgenza, per i quali l’esame viene effettuato in qualsiasi momento sulle ventiquattr’ore. In data 24 aprile è stata rappresentata telefonicamente ad un Cardiologo dell’Emodinamica di P.O. di Livorno, da parte di un Collega conoscente del paziente, l’opportunità di accelerare l’esecuzione della coronarografia in programma: per questa ragione tale Cardiologo ha trasferito il Sig. R.L. nella lista prioritaria, dalla quale sarebbe stato chiamato massimo entro due settimane per l’esame. E’ doveroso precisare, peraltro, dal punto di vista tecnico, che la gestione di un paziente in lista di attesa per coronarografia in elezione risulta nparticolarmente delicata, perché richiede da parte dello Specialista Cardiologo che lo ha in carico, e/o degli altri Medici che intervengono nel processo di cura, uno stretto monitoraggio delle condizioni cliniche che consentano di cogliere gli eventuali elementi di instabilizzazione (legati sostanzialmente al variare della sintomatologia anginosa) in base ai quali si rende indispensabile il ricovero immediato in ambiente ospedaliero (che Azienda USL 6 di Livorno costituisce la protezione contro la morte improvvisa), e l’esame coronarografico deve essere eseguito entro 24-48 ore: parrebbe evidente che tale necessità non si sia verificata nel caso del Sig. R.L., per il quale nessuno dei Medici che lo hanno seguito ha disposto un ricovero in ospedale per instabilizzazione del quadro clinico, attivando il percorso di cui sopra. Le condizioni cliniche del paziente al momento in cui Le sto scrivendo sono buone e stabili, senza alcun deficit neurologico; non c’è stato un infarto del miocardico, ma in base al quadro di coronaropatia trivasale evidenziato alla coronarografia ed associato a compromissione della funzione ventricolare sinistra, è stata posta indicazione all’intervento cardiochirurgico di rivascolarizzazione miocardica, per il quale sarà trasferito a Massa - Fondazione Toscana Gabriele Monasterio questo pomeriggio. Va sottolineato positivamente, comunque, che la catena del soccorso ha funzionato in modo eccellente: il paziente è stato rianimato da un arresto cardiaco senza riportare reliquati neurologici grazie alla competenza ed alla capacità di tutto il personale Medico e Infermieristico intervenuto nel soccorso, personale al quale vanno i complimenti ed il ringraziamento della Direzione Aziendale. Siamo a Sua disposizione, ovviamente, per ogni ulteriore chiarimento e/o precisazione. LA DIREZIONE AZIENDALEFAX. 0586 223743 E-MAIL: [EMAIL]c.giustarini@usl6.toscana.it[/EMAIL] Sede legale: Viale Alfieri, n. 36 57124 LIVORNO CF/P.iva 00615860491
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Migranti a Campiglia. da Migranti a Campiglia. pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 14:51
E ti meravigli? Senza TV e rete internet come passerebbero buona parte del loro tempo! Tanto non devono fare nulla: alloggio, abbigliamento, pasti e poi bighellonare per il paese, combinando qualche guaio. E' vero che ci saranno fra questi tanti disgraziati, ma ce ne devono essere anche tanti che sono venuti qui, il paese dei bengodi! Non hai sentito quel che ha detto quel d....i.nte di Alfano, non sapendo più che pesci prendere: "Fateli lavorare gratis!" Ora secondo te li prendiamo e senza arte né parte e li mettiamo a fare qualche lavoro socialmente utile"! E a quelli che prenderanno la prossima dimezzata indennità di disoccupazione, che gli facciamo fare..?
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Loredana da Loredana pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 14:43
Portoferraio - Centro Storico Affittasi per tutto l'anno bilocale ammobiliato, con ingresso indipendente, composto da zona giorno con cucina a vista, camera e bagno. Per informazioni telefonare ore pasti al n. 0565 916040.
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i migranti di Campiglia da i migranti di Campiglia pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 12:39
Se fosse vero quello che è stato scritto , sarebbe opportuno caricare i migranti su un aereo e riportarli da dove sono venuti però, questa volta facendogli pagare il biglietto, altrimenti giù dall'aereo in volo ma senza paracadute. Italia paese di imbecilli buonisti ..basta è l'ora di smetterla , si abbia il coraggio di dire che non possiamo più salvarli ma soprattutto ospitarli.......infatti molti dei nostri hotel non hanno wifi , aria condizionata e tv satellitare.... che se ne stiano in africa.
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PERUGIA-ASSISI da PERUGIA-ASSISI pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 11:55
Ce lo chiede l'Europa, è la solita litania che si sente da anni. Ora l'Europa ci chiede di abbattere se malati, ulivi secolari senza aspettare una eventuale risoluzione del problema, almeno cosi sembra. Dal lontano 1992, l'Europa ci chiede con la raccomandazione 92/441 di istituire anche in Italia il "REDDITO DI CITTADINANZA", unico paese della Comunità Europea a NON avere questo strumento, ma da più di venti anni, NIENTE, raccomandazione inascoltata da tutti i governi che si sono alternati negli ultimi anni alla guida del paese, ad eccezione del M5S che NON ha mai governato, e che lo propone da anni. A proposito di questo, sabato prossimo 16 maggio ci sarà una marcia Perugia-Assisi insieme a ( me lo auguro ) migliaia di disoccupati, genitori di figli disoccupati, e nonni/e con i loro nipoti disoccupati tanto vicini a loro, che senza lavoro, spesso con le loro misere pensioni sostengono economicamente sempre più spesso i loro nipoti. Chi sa se ci sarà anche chi, un giorno si, e un giorno pure, si dichiarano essere dalla parte dei più deboli, cioè tutti? IL MARCHESE del GRILLO.
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Campiglia: i migranti non gradiscono l'hotel da Campiglia: i migranti non gradiscono l'hotel pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 11:49
I migranti non gradiscono l'hotel, alta tensione a Campiglia Stazione Appena arrivati si sono rifiutati di scendere dal pulmino, sul posto polizia e carabinieri CAMPIGLIA. Alta tensione a Campiglia Marittima all'arrivo di un gruppo di profughi destinati all'hotel 5 Lecci di Campiglia Stazione. I migranti, una ventina, erano stati prelevati al centro di smistamento di Migliarino Pisano, dove erano arrivati dal sud d'Italia. Appena giunti a Campiglia, però, accompagnati dai membri della cooperativa Diogene che si occupa della loro gestione, alcuni di loro si sono rifiutati di scendere dal pulmino. Non tutti, ma alcuni hanno iniziato a protestare, urlando di non voler scendere. Pare che il problema sia dovuto alla mancanza di alcuni servizi in hotel, fra i quali il wifi e la tv. Così sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri, poi dopo è arrivata anche la polizia. La tensione al momento è molto alta.
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COOP di Porto Azzurro da COOP di Porto Azzurro pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 10:07
Mai detto fu più vero: La montagna ha partorito il topolino. Volumetria complessiva ridotta, inferiore a quella precedente e a quella della Coop di Mola. Nessuna vetrina esterna che consenta un minimo di visibilità all' interno: brutto, davvero brutto! Mesi di lavori con impiego di materiali, personale astronomici! Istallazione sul tetto di mostruosa apparecchiatura di condizionamento. Danni ai privati confinanti che si son visti ridotta la visibilità. Via, vai continuo di tecnici, impresari, supervisori, geometri, ingegneri, architetti... per poi realizzare un merchiaticchio tanto misero? A volte anche i potenti sbagliano!
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Pasquale Granata da Pasquale Granata pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 8:54
Con riferimento al mio intervento del primo pomeriggio di ieri riguardante l' articolo di fine lavori del parcheggio in oggetto, dove ponevo in evidenza che l' annunciata "sistemazione delle aiuole con essenze autoctone" non corrispondeva alla realtà dei fatti, e che l' unica presenza di verde nelle stesse era costituita unicamente da erbacce, questa mattina, o per pura coincidenza, o perchè a volte scrivere è producente, solerti operai sono intervenuti e stanno tutt' ora tagliando l'erbaio, restituendo ai manufatti almeno un po' di decoro. Sempre grato per l' ospitalità. Pasquale Granata Porto Azzurro
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