Chi vuol fare il referendum per farmi tacere, chi vuol farmi smettere di scrivere, ora (forse il solito) che parla di gocce Cinesi. Questa è la dimostrazione di come alcuni interpretano la democrazia e il modo di rapportarsi con le persone che non la pensano come loro. Per il reddito di cittadinanza forze ti è sfuggito qualche cosa, visto che al momento "tutti" i capi partito ne parlano, mentre per i profughi a Pianosa è una idea uscita fuori dalla penna di un giornalista famoso che scrive su un giornale importante di Milano, ripresa poi da una testata della capitale, idea che condivido in linee generali insieme ad altri, pertanto io continuerò a scrivere ed argomentare, e non smetto certo perché a qualcuno non faccio piacere, e vi consiglio di rilassarvi, con questo caldo credo sia giusto farlo.
Il M.della ROCCA
113405 messaggi.
...tanto lui capirà da solo di essere il bersaglio di questo post. Cosa disturba di questa persona è presto detto, non sono le scemate che si leggono, se ne leggono tante e ci si abitua , sono le scemate forbite e condite di una cultura da scuole serali oppure di una sottocultura tutta politica da 4 soldi dove si ripete quello che ha detto il capo manipolo. Ma come si fa a chiedere il reddito di cittadinanza ad un governo che per andare avanti ruba ai pensionati e tassa ogni cosa, come si fa a sponsorizzare i migranti articolando stupidaggini varie e con paragoni che sono paracarri senza rendersi conto che i comuni italiani hanno ridotta a metà la assistenza ai poveri per dare l'altra metà agli immigrati , ma come si fa ad appoggiare quelle cretinate ottuse che vorrebbero migranti a Pianosa , un'isola dove non c'è niente a parte le zecche , e come si fa ad indicare Pianosa che è del comune di Campo da parte di altro sindaco in disgrazia di altro comune , poi tira fuori galileo galilei , il nostro colto scrittore che non sa come passare il tempo ogni giorno e inventa stupidaggini e le ripete sino all'ossessione , una vera goccia cinese sarebbe veramente l'ora di tacitarlo per sempre .
Scusa ma mi sa tanto che tu sii un po gonfio, le idee strampalate ce l hanno un po tutti ma tu li superi.
il gonfio sta al fatto che ti paragoni ad un certo ghilileo ghililei ma tu non sei certo lui e neppure hai i presupposti e gli assomigli un tantino...
esprimi le tue idee, dimostra il coraggio senza fare paragoni perché di paragoni al contrario ce ne sono.... molti di più!
è solo questione di charme....
Ho appreso, con molto rammarico, che il gentile pensionato che per tutto l'anno scolastico si e' prodigato affinche' i bambini attraversassero in tutta sicurezza la strada davanti la scuola di Casa del Duca, e' stato più volte maltrattato da automobilisti impazienti e, soprattutto,li definirei ignoranti ed incivili. Comprendo la sua umiliazione ma, tengo a precisare, che il gentile signore ha svolto gratuitamente e con grande impegno un compito importantissimo e cioè, quello di mettere in sicurezza la vita dei nostri bambini, che purtroppo oggigiorno nn sempre lo e'. Un grazie di cuore a questo "angelo della strada" da parte delle insegnanti e di tutti i bambini di Casa del Duca.
Devo dire la verità, oggi non volevo più scrivere per non "ingolfare" il blog, ma visto che sono stato tirato in ballo ancora una volta, mi sia consentito gentilmente una replica. La storia è piena di geni ( non è il caso mio ) che con le loro idee o scoperte, sono stati accusati addirittura di eresia (Galileo Galilei su tutti) salvo poi dargli ragione 359 anni dopo, a dimostrazione che lo stesso era nel giusto, e la maggioranza delle persone dell'epoca che lo accusava, palesemente non al passo o non in grado di capire le sue teorie rivoluzionarie. Un saluto,
dal MARCHESE della ROCCA in piena salute "purtroppo" per alcuni.
Oggi sulla punta che porta da Pareti all'Innamorata, proprio sulla punta dove stanno facendo dei lavori privati, per poco non succede un incidente.
Un camion era parcheggiato nel mezzo della strada ed occupava l'intera carreggiata e per poco due macchine facevano un frontale. Mi chiedo se i Vigili urbani possono verificare.Si possono eseguire lavori in questo periodo? Grazie per l'ospitalità.
Io farei un referendum tra i suoi affezionali lettori e scrittori per chiedere se sono d'accordo nel tacitare per sempre il marchese della rocca , ormai ha veramente stufato , se non sa cosa fare nella vita che faccia del volontariato senza martirizzarci a noi.
Grazie
Vorrei intervenire ancora su "Pianosa" per dire quanto segue. Questo esodo di migliaia di profughi che scappano da guerre e carestie, come ciclicamente è accaduto in molte parti del globo, avrà sicuramente una fine. Appare ormai chiaro che l'Europa, quell'Europa sempre pronta a bacchettare o ad imporre (vedi oggi Grecia, ma credo che loro abbiano capito come risolvere i loro problemi e sono sicuro che riusciranno a convincere chi deve prendere decisioni in merito, tenendo anche e soprattutto la schiena dritta) non interviene con forza per distribuire nei paesi membri questa massa di disperati in cerca di una vita migliore, anzi molti di essi chiudono ermeticamente le frontiere come nel caso di alcuni paesi con noi confinanti. L'unico modo per risolvere questo enorme problema che ci è capitato addosso solo ed esclusivamente a causa della nostra posizione geografica, qualora non si sia ancora capito, dobbiamo risolverlo da soli mettendo in campo nuove idee. Una possibilità a mio avviso da prendere in considerazione, è ricevere i profughi sull'Isola di Pianosa creando oltre tutto posti di lavoro per gli Elbani, ma a certe condizioni, ed una in particolare è che l'Europa debba farsi carico di questa emergenza umanitaria accollandosi tutte le spese della gestione, compreso il ripristino di tutte quelle strutture che stanno cadendo a pezzi, per mettere poi noi Elbani di usufruire di questa ricchezza, che avremo quando tutto sarà finito, il tutto a costo zero, e in un momento come questo, non sarebbe cosa di poco conto. Certo se tutto questo, la nostra cara Europa non lo accettasse, si porrebbe di fronte ad un precedente che forse metterebbe in dubbio l'esistenza della stessa, e a mio parere anche in Italia, cosi come a breve in Gran Bretagna si potrebbe porre un quesito (referendum) agli Italiani se sia giusto rimanere in Europa e questo a mio parere, credo non convenga a nessuno, e in Europa lo sanno bene, come sono al corrente che un default della Grecia, creerebbe non pochi scossoni nel vecchio continente, in particolar modo economici.
PS- Per essere chiari...., per quanto riguarda il giro di vite sul commercio ambulante, sono totalmente in disaccordo, ed avrò occasione per spiegarne i motivi, quando mi sarò documentato in modo più dettagliato.
Il M.della.R
Vorrei sfatare un mito nel quale molti capoliveresi si crogiolano.
Il detto del vescovo: Capoliveri è sempre Capoliveri.... non è un complimento sia ben chiaro! 😀
EGR.SIG.BARBETTI
Anche io pensavo fosse un fine politicante di estrazione DC,cauto in alcuni momenti e battagliero in altri alla bisogna.
Ma francamente non capisco come una persona come Lei,in politica da oltre 20 anni,aspirante anche a Sindaco unico dell'Isola,possa avere avuta l'idea della tendopoli a Pianosa ! Ho Lei non frequenta Pianosa da 30/40 anni oppure è in malafede,nel senso che,ha voluto fare del gratuito casino come se già non ce ne fosse in giro....
Inoltre leggo che Lei da questa stagione ha abolito le vendite di ambulanti sulle spiagge di Capoliveri,però vorrebbe inviare 300/400 disgraziati a Pianosa,Isola non di Sua competenza,non Le sembra di essere incongruente ed invadente?
Cordiali saluti e Buona Estate !!
[COLOR=darkblue][SIZE=4]BARCA AIL, DA TRIESTE A PALERMO, PASSANDO PER MARCIANA MARINA [/SIZE] [/COLOR]
Partita da Marciana Marina la fase finale della "Giornata Nazionale” dell’AIL dello straordinario viaggio di Itaca, la barca a vela con skipper professionisti, pazienti in fase riabilitativa, medici, infermieri e psicologi, navigano insieme con l’obiettivo di diffondere, presso le Ematologie italiane, la velaterapia quale metodo terapeutico volto alla riabilitazione psicologica e al miglioramento della qualità della vita dei malati ematologici. La tappa marinese della barca Ail ha visto la calorosa accoglienza predisposta dall'associazione Cavaliere onlus, d'intesa con il Circolo della vela locale e le autorità. Tanti bimbi presenti per un momento gioioso e di solidarietà. Per donazioni con bonifico AIL - ONLUS c/c n° 400543111 CODICE IBAN: IT43K 02008 03284 000400543111.
Sotto corredo fotografico sull'evento con il gruppo di accoglienza, i ragazzi sull'imbarcazione e la stessa ancorata nel porto in notturna.
Associazione Cavaliere onlus
[COLOR=darkred][SIZE=4] CAPOLIVERI DICE “NO” AL COMMERCIO AMBULANTE SULLE AREE DEMANIALI MARITTIME [/SIZE] [/COLOR]
Linea dura del Comune di Capoliveri sul commercio ambulante nelle aree demaniali marittime.
La Giunta comunale guidata dal sindaco Ruggero Barbetti nel corso della seduta dell’11 giugno scorso, ha deciso di intervenire in maniera rigida su un tema difficile, quello del commercio ambulante, esprimendo una nuova valutazione dell’interesse pubblico sul territorio di Capoliveri.
La Giunta, revocando la propria precedente delibera n. 96 del 2009 che consentiva il commercio ambulante solo per vendita di noce di cocco, frutta, prodotti della terra e dolciumi di modico valore, ha detto “no” agli ambulanti su costa e arenili anche per ciò che concerne il settore alimentare.
“Le condizioni rispetto al 2009 si sono decisamente modificate. – Spiega il sindaco Barbetti - L’aver autorizzato il commercio ambulante sulle nostre spiagge, seppur limitatamente ai generi alimentari, ha comportato una crescita esponenziale di presenze di venditori ambulanti abusivi che non è più possibile tollerare. Anche per questo, per la tutela e il rispetto di quei commercianti che sono chiamati oggi più che mai a versare contributi all’erario per svolgere la propria attività, ma anche per rendere più godibile ai nostri ospiti la fruibilità delle spiagge, abbiamo deciso di intervenire con un provvedimento chiaro e deciso per il nostro territorio”.
DOMANI SERA A PROCCHIO CI SARA' L' ENNESIMO BEACH PARTY ORGANIZZATO DAL COMUNE ...SPERIAMO CHE QUALCUNO CONTROLLI CHE NON VENGANO SOMMINISTRATI ALCOOLICI A MINORI...PER LA STRADA COME GIA' AVVENUTO IN PASSATO. nON SAREBBE UN BEL VEDERE....
[COLOR=darkred][SIZE=4] GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860) SCAVI ARCHEOLOGICI . COINVOLGIMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE GRANDUCALE
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(SECONDA PARTE)
Agli inizi dell’anno 1816 il tenente colonnello Giacomo Mellini ha iniziato un tentativo di scavo archeologico nelle vicinanze di Capoliveri stimolato,”animato”dal conte Strasoldo,governatore militare e civile dell’Elba. Strasoldo avvisa il governo granducale di quanto sta accadendo. Il governo,ai massimi livelli,nella persona del principe Corsini,ministro dell’interno alla segreteria di stato in Firenze,risponde dicendo di continuare il tentativo di scavo e di far conoscere “almeno per approssimazione la spesa che sia occorsa e possa occorrere per tale oggetto”. Confortato dall’interesse del governo,Strasoldo ,rende noto con lettera indirizzata allo stesso Mellini del volere del governo che si continui lo scavo e che si faccia sapere i costi dello scavo. Il Mellini non tarda a farlo: è quanto si apprende da lettera che Strasoldo scrive a Mellini. In questa lettera appare con evidenza il grande interesse del governatore per gli scavi in quanto ,in persona,autorizza ”a procedere immediatamente” la continuazione del tentativo di scavo augurando “il più sublime successo”. Lettera al Mellini scritta da Strasoldo il 15 maggio 1816 “Poiché VS Ill.ma mi previene colla preg.ma sua dello scorso giorno che la spesa occorrente per proseguire gl’incominciati scavi nelle vicinanze di Capoliveri sarà oggetto ( ),io l’autorizzo a procedere immediatamente alla continuazione degli scavi medesimi per conto dell’I. e R. Governo e tenere conto della spesa che potrà abbisognarvi. Ella favorirà di darmi conto più spesso che le è possibile dell’esito delle sue ricerche e di ciò che può ( ) dalle medesime; ed augurandole il più sublime successo nella di lei intrapresa,vengo colla maggiore stima” (Affari generali del Governo dell’isola d’Elba anno 1816.Filza 3.Carta 187.ASCP) Dopo aver scritto al Mellini,Strasoldo si rivolge al principe Corsini,ministro granducale. E’ una lettera da cui si evince che il Mellini ha iniziato gli scavi pagando di tasca propria e chiede in aiuto un altro uomo insieme a quello che già ha,che Strasoldo questo aiuto vuole concederglielo nella “lusinga “ che il Corsini “non sarà per disapprovarlo” . Infine Strasoldo chiede allo stesso Corsini da quale cassa dovranno essere presi i soldi per il finanziamento. Lettera a Corsini scritta da Strasoldo il 18 maggio 1816 “Eccellenza Ho avuto l’onore di prevenire V.E. che in virtù della ( ) approvazione comunicatami dall’E.V. con sua lettera de 4 stante ha autorizzato il T. Colonnello Mellini a continuare le ricerche nelle vicinanze di Capoliveri ed egli vi si è portato ieri l’altro con un Uomo,questa mattina ricevo il rapporto dal predetto Mellini con il quale mi dà conto d’aver trovato altri 10 pezzi dei quali mi faccio un dovere d’inviarle la nota. Egli mi dice d’avere pagato quattro Paoli al giorno all’Uomo che lavora nello scavo e chied un altro occorrente in aiuto ed io glielo concedo nella lusinga che V.E. non sarà per disapprovarlo. Supplico l’E.V. a indicarmi da qual cassa dovranno essere ( ) questi due occorrenti e di passare gl’ordini in conseguenza” (Idem come sopra) Nel giugno,Strasoldo scrive ancora a Corsini rendendo conto dei risultati dello scavo,dell’entità della spesa sostenuta di tasca propria dal Mellini e che si è rivolto al direttore delle Regie Rendite in Portoferraio per la copertura del saldo delle spese sostenute dal Mellini. Lettera di Strasoldo a Corsini del 4 giugno 1816 “Il T. Colonnello Mellini mi ha diretta la lettera che trasmetto a V.E. nel suo originale,dalla quale si compiaceva riscontrare che l’istesso Sig. Mellini l’escavazione nel ( ) determinato luogo à ritrovato degl’altri Pezzi d’antichità ch’egli mi ha mandato qui in custodia,d’alcuni dei quali ha poi anco ricavato il disegno e quale io mi faccio in dovere d’inviare all’E.V. perché voglia umiliarlo a S.A.I. e R.(1) Siccome il ridetto Sig. T. Colonnello Mellini è in disborso di lire 135 ed a cui mi chiesto il rimborso,mi sono diretto a questo amministratore generale delle Regie Rendite Sig. Giuseppe Cantini perché Egli oltre al saldo di questo conto li somministri una piccola( ). Prego V.E. di far disporre ordini opportuni al Sig. Giuseppe Cantini perché li sia abbonato fatto di lire 200 per l’escavazione dei monumenti d’antichità nelle vicinanze di Capoliveri. Da quando mi faccio un dovere di rendere noto all’E.V. di quest’escavazione ( ) che la spesa è tenuissima come ho avuto l’onore di prevenirlo con mia de 19 del mese di maggio scorso. La detta escavazione non interessa che un piccolo spazio ,che è quasi ammezzato consistente in un pezzetto di terreno…non resteranno da farsi altre escavazioni,giacchè può ragionevolmente presumersi che in questo piccolo spazio di luogo soltanto esistevano dei preventivi indizi da meritare la ricerca che si è incominciata con successo e che sembra non doversi tralasciare fino al termine,giacchè la spesa di questo scavo è così tenue che non forma oggetto a fronte di ciò che è stato ritrovato e che verosimilmente si troverò in appresso. Starò in attenzione agl’ulteriori ordini di V.E. sul tal particolare mi darà. Frattanto ho l’onore di protestarmi con distinto ossequio Di V.E. “ (Idem come sopra) Si evidenzia nelle parole di Strasoldo tutto il suo interesse a far proseguire lo scavo fino al termine e la sua premura che ciò avvenga assicurando il governo che la spesa da sostenere è davvero bassa “giacchè la spesa di questo scavo è così tenue che non forma oggetto a fronte di ciò che è stato ritrovato” Dopo pochi giorni dalla lettera sopra scritta da Strasoldo,allo stesso arrivano due lettere che entrambe portano la data di 11 giugno 1816,una dalla Segreteria di Stato e l’altra dalla Segreteria di Finanze da Firenze Con queste lettere il governo granducale, dà risposta positiva alle richieste avanzate dal Mellini tramite il governatore Strasoldo Lettera della Segreteria di Stato a Strasoldo di 11 giugno 1816 “Ill.mo Sig. Sig. Pron. Colend.mo E’ stato reso conto a S.A.I e R. del resultato dell’escavazione di oggetti d’antichità che va facendosi nel territorio di Capoliveri,del quale VS Ill.ma ha dato riscontro con lettera del 4 giugno stante. Dal Dipartimento delle Reali Finanze era già stato ingiunto a codesta amministrazione delle R.R. Rendite di soddisfare le spese di tal lavoro e verrà rinnovato un tal ordine quando ciò sia necessario per quelle ulteriori che occorressero per ultimare il detto scavo e che sembra che non possino ammontare ad una somma rilevante. Ho l’onore di confermarmi con distinto ossequio Di VS Ill.ma Dall’I.e R. Segreteria di Stato Lì 11giugno 1816 Dev.mo Obbl.mo Serv.re Iannuzzi Visto N. Corsini “ (Idem come sopra) Lettera della Segreteria di Finanze a Strasoldo di 11 giugno 1816 “ Ill.mo Sig.Sig.Pron Col.mo E’ stato reso conto a S.A.I. e R. il resultato dell’escavazione di oggetti di antichità che va facendosi nel territorio di Capoliveri, del quale VS Ill.ma ha dato ha dato riscontro con sua lettera dè 4 giugno stante. Dal Dipartimento delle R.R. Finanze era già stato ingiunto al Direttore dei Conti della R. Depositeria di soddisfare le spese di tal lavoro,come pure gli è stato ordinato di abbuonare a codesto Direttore delle RR Rendite la somma di lire dugento da essa pagata al Tenente Colonnello Mellini e verrà rinnovato un tal ordine per quelle ulteriori spese che occorressero per ultimare il detto lavoro nella persuasione che possa tale operazione finire in breve tempo e la spesa doveva essere in conseguenza di poco rilievo. E col più distinto ossequio passo a confermarmi Di VS Ill.ma Dall’I. e R. Segreteria di Finanze Lì 11 giugno 1816 Dev.mo Obb.mo Serv.re Luigi Poirot Visto L. Frullani” (Idem come sopra) Frullani è direttore della Segreteria di Finanze in Firenze.
Marcello Camici [EMAIL]mcamici@tiscali.it[/EMAIL] ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
1) I disegni eseguiti dal Mellini ed “umiliati” a Sua Altezza Imperiale e Reale sono gli stessi che oggi possiamo ammirare
Tanto battagliero e determinato a parole, quanto i.........e nei fatti. "I responsabili dell' atto vandalico saranno individuati e puniti!" Così dichiara il belligerante nostro sindaco. Sì, come sono stati individuati e puniti i vandali che a più riprese hanno danneggiato la palizzata del sentiero Carmignani, hanno distrutto le strutture del campo giochi dei bambini presso il Campo sportivo, hanno incendiato i cassonetti della spazzatura e via dicendo. Tutti individuati e puniti! Siamo invasi dalle telecamere, servite a ben poco e adesso progettiamo di aggiungerne altre. E il dissesto finanziario che fa si aggrava e il prossimo anno dovremo pagare ancora più tasse per rientrare? A proposito, perché dobbiamo pagare noi questo dissesto causato dal mal governo delle amministrazioni precedenti e segnatamente dal solitario navigatore della "Vera Vela". Portato in palma di mano dai suoi elettori, adesso...che devono mettere mano al portafoglio e dovranno ancora farlo per molti anni ...hanno cambiato parere.
I profughi a pianosa? Una follia!
È vero, il dott. Barbetti dopo la sonora trombatura elettorale letta anche com'è possibile candidatura a sindaco del Suo comune unico, si presenta con una boutade che ha solo scopo di marketing e far parlare di se.
Ma come può il sindaco di un territorio esprimersi su di un territorio di competenze altrui, che senso ha?
Portare quei disgraziati dalle nostre parti non farebbe altro che il solo interesse di pochi, cioè quello di continuare a distruggere l economia della nostra amata isola.
Ricordo agli altri sindaci che questa stravagante è folle idea contrasta con il dirigere la gestione associata relativa al turismo elbano .
E pensare che la credevo uomo furbo ex democristiano dal naso fino ma mi devo ricredere.
Forse è giunta l ora che passi la mano
Cordialmente
Ps sindaci fatevi sentire
A proposito di immigrazione
Credo che sempre più spesso i problemi, e non solo in Italia, vengano affrontati con molta superficialità e le soluzioni proposte semplici palliativi, tamponamenti in regime di urgenza per situazioni apparentemente transitorie ma che in realtà nascondono avvenimenti di ben più vasta portata. Il fenomeno immigratorio dai paesi africani, dal medio oriente, dall’est europeo e dall’est asiatico non esprime solo una necessità economica, mancanza di lavoro e sfruttamento con conseguente impossibilità a mantenere e mantenersi in maniera adeguata trasformando la vita in una lotta lotta per la sussistenza quotidiana, ma è legato troppo spesso al tentativo di salvare la propria vita e quella dei propri figli, si tratta di fuggire da guerre civili e pulizie etniche che ormai imperversano da anni soprattutto nel continente africano e nel medio oriente. In queste condizioni non rimane altro che cercare una via di fuga, un posto migliore dove ricostruire una vita che sia degna di essere vissuta. La logica conseguenza è un flusso migratorio verso il vecchio continente, descritto dalla globalizzazione informatica come grasso, opulento, dove si vive bene ed in ricchezza, che non si è più arrestato e che ha portato cifre da capogiro di immigrati; in Italia negli ultimi anni sono entrati quasi 5 milioni di persone, più di 4 milioni in Spagna e per quanto si riferiscono cifre più basse, anche altri paesi dell’unione europea hanno accolto milioni di migranti. Questo flusso migratorio non accenna a fermarsi, anzi appare in progressivo aumento e si ipotizzano, se questo trend viene confermato, cifre preoccupanti che rappresentano un fenomeno ben diverso della emigrazione dell’800 e dei primi del 900 anche di nostri concittadini verso Stati Uniti, Brasile, Argentina o la lontanissima Australia, paesi dove oltretutto la densità di popolazione e le potenzialità lavorative erano ben diverse da quelle attuali europee. Il nostro paese, che per anni è stato terra di emigrazione, si trova oggi di fronte ad un fenomeno diametralmente opposto, ma purtroppo di ben altra portata, ed è costretto a confrontarsi con l'afflusso crescente di uomini donne e bambini facendo emergere divergenze politiche e culturali. I dati statistici attuali infatti ci fanno ipotizzare che non siamo di fronte ad un semplice fenomeno immigratorio, ma piuttosto a quello che si prospetta come un esodo di massa, e cioè ad intere popolazioni intenzionate a lasciare la propria patria alla ricerca di un’altra, fenomeno che è stato negli ultimi 15 anni sottovalutato dai governanti europei ed italiani, più inclini a pensare alle proprie poltrone ed ai propri opulenti stipendi e privilegi, tutti tesi a salvare gli interessi delle banche e delle grandi società più che ad affrontare fenomeni sociali che hanno progressivamente impoverito molti paesi; la Grecia e la sua condizione economica rappresenta lo stato simbolo, ma non è certo l’unico, di una politica economica europea fallimentare, anacronistica ed inadatta.
Oggi in Italia al 40% dei giovani italiani senza un lavoro si è aggiunto un 10% di popolazione immigrata in età lavorativa e non occupata.
Questa immigrazione incontrollata ed apparentemente inarrestabile ha portato alle conseguenza che tutti conosciamo, ed accanto a fenomeni di integrazione, fortunatamente non pochi, si collocano anche fenomeni, sfortunatamente troppi, di micro e macrocriminalità, lavoro abusivo e sotto retribuito, abusivismo del suolo pubblico, occupazione di edifici privati, con impegni economici da parte dei governi già indebitati che molti cittadini, in sofferenza e ai limiti della povertà, non hanno più accettato. La società italiana, ma non solo, si è così divisa in due gruppi: da una parte i “buonisti” che sostengono il principio della solidarietà e quindi dell’accoglienza, che non sono certo criticabili soprattutto da chi ha fatto della fratellanza, della solidarietà e dell’uguaglianza tra gli uomini un principio di vita; dall’altra parte ci sono i così detti “cattivi” che vorrebbero impedire ulteriori accessi ai rispettivi paesi e contenere in un qualche modo chi vi è già pervenuto, avanzando proposte risibili come quella di rinchiuderne 20 mila a Pianosa, proposte che come abbiamo visto prestano il fianco a facili critiche ed ironie, ma che soprattutto mostrano una miopia politica nazionale e regionale, una incapacità ad affrontare il tema con una visione più organica e collettivista dal momento che il problema non è solo italiano ma europeo. Ed è proprio la mancanza di una politica comunitaria la responsabile di atteggiamenti individualistici che denotano l’inizio di una preoccupazione, e perché no anche di paura, nei confronti dell’immigrato e del fenomeno immigrazione; ecco che la cattolicissima Spagna schiera le armi sul suo confine africano mentre la laica e democratica Francia e la protestante e democratica Inghilterra chiudono le frontiere. Ma una cosa è certa: i poveri del terzo mondo non staranno più alla finestra a guardare la nostra ricchezza o presunta tale, non guarderanno più il banchettare dei ricchi, ma pretenderanno giustamente di partecipare al banchetto e chiederanno a voce sempre più alta e pretenderanno una condivisione di quelle ricchezze oggi concentrate nelle mani di pochi. La soluzione del problema? Difficile dirlo, ma certo non passa solo attraverso la passiva accettazione di un esodo quale risposta ai principi di solidarietà, quella solidarietà che tra l’altro non significa solo passiva accettazione della presenza di un essere umano fuggito dalla povertà o dalla guerra, ma significa anche impegno attivo individuale e collettivo fornendo cure, procurando abiti ed abitazioni, lavoro, istruzione, ed attuare tutto un insieme di socialità finalizzate all’integrazione nel nuovo mondo; e non passa neppure attraverso una ghettizzazione di queste orde di miserabili, progetto che ricorda momenti storici vergognosi di un recente passato, che riproposto nel terzo millennio fa semplicemente inorridire ed è indegno di chi, dall’alto o dal basso, gestisce la politica nazionale. Probabilmente la soluzione del problema passa anche attraverso un impegno ricostruttivo dei loro paesi di origine, un una democratizzazione degli stessi, attraverso la creazione di opportunità di istruzione e di lavoro, insomma creare ciò che non hanno e che vengono a cercare, cominciare a pagare il prezzo del nostro cannibalismo economico che non è scevro da responsabilità in questo nuovo fenomeno perché la polifagia monetaria è senza limiti, basti pensare che c’è anche chi ha speculato e specula sulla tragedia di queste orde di disperati rubando fondi a loro destinati!
[COLOR=darkred][SIZE=4] “ DESOLAZIONE “ [/SIZE] [/COLOR]
Abbiamo passato anni di attesa speranzosi di vedere l’ASL Livornese decidersi una buona volta a realizzare un ascensore esterno al nostro presidio ospedaliero , indispensabile-imprescindibile –e quindi indifferibile per i nostri anziani , per le nostre donne in stato di gravidanza , per chi fra noi Elbani fosse anche momentaneamente affetto da un più o meno grave trauma fisico…orbene , una volta affidato l’appalto per l’ascensore N. 2 (l’ascensore N. 1 è notorio essere ormai divenuto una vergognosa reliquia archeologico-sanitaria che offende ed offenderà sine die la dignità e l’intelligenza della Comunità Elbana) e fissati i termini temporali di consegna dello stesso chiavi in mano al 03/06/2015 , ci ritroviamo in data odierna a leggere sul Tirreno che la direzione ASL livornese , dopo che Elba Salute ha evidenziato la grave difformità dei tempi di consegna , adduce a giustificazione del ritardo quanto qui di seguito riportato (sic!!!) : “…i tempi di consegna del nuovo ascensore slittano dal 03/06 all’08/09/2015 prossimo (cioè di probabili 3 mesi , salvo che non divengano anni) per difficoltà incontrate dalla ditta incaricata in quanto durante i lavori è stato riscontrato che il basamento dell’ospedale è più largo di quanto stimato….occoreranno perciò ulteriori autorizzazioni ” .
I Portoferraiesi e gli Elbani vorrebbero sapere come sia stato possibile un simile errore ( tecnico ? ) e chi eventualmente ringraziare per l’eventuale inaudito errore…ormai scafati rispetto ai passati tempi di realizzazione , mai rispettati , di un ascensore, gli Elbani vorrebbero sapere quale sia il senso di simile affermazione …da un punto di vista tecnico qualcuno avrebbe dovuto essere incaricato di far conoscere , oltre la tipologia lapidea del sottosuolo di fondazione dell’ascensore , anche ed ovviamente di evidenziare se in profondità vi erano possibili ostacoli alla realizzazione nel punto individuato come sede idonea alla sua ubicazione…è pertanto desolante quanto letto e vorremmo in particolare sapere cosa e quali siano le nuove autorizzazioni da assumere per poter proseguire nella costruzione dell’ ascensore… in un’isola inguaribilmente portata ad un certo torpore reattivo , ci troviamo come “Comitato Elba Salute” a non poter tacere su quanto dichiarato per lo slittamento della data di consegna …ci venga spiegato il senso della dichiarazione ASL “difficoltà incontrate sulla larghezza mal stimata del basamento dell’ospedale”…..la gente è disorientata dopo tali incomprensibili giustificazioni …auguriamo che le odierne prodotte giustificazioni per noi illogiche non siano la riproposizione di un tam tam similquello già tristemente vissuto per il precedente ascensore…dopo il non esaltante recente passato per la costruzione del primo ascensore mai portato a compimento , non vorremmo mai che ritornasse d’attualità il detto “ campa cavallo che l’erba cresce , ma poi se la mangia l’asino “ cioè non sapere con certezza se riusciremo a vedere realizzato il nuovo ascensore nei tempi programmati…
Il Comitato Elba Salute auspica e spera vivamente che gli 8 Sindaci Elbani facciano coralmente e vibratamente sentire la loro voce , come si conviene , in difesa del nostro Presidio Ospedaliero anche , e particolarmente , nel pretendere dall’ASL livornese la costruzione del predetto ascensore nei termini temporali così come incomprensibilmente ridefiniti.
Per il Comitato ELBA SALUTE ,
Luciano Campitelli .