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113465 messaggi.
X Elbano da X Elbano pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 13:25
E se negli altri paesi, non sono cosi bravi ad organizzare le feste e noi (organizzata prima ) aver "fiutato" che i "VOLO" potevano essere i potenziali vincitori di Sanremo, non è mica colpa nostra. Pertanto venite domani sera e rilassatevi con i "VOLO", peraltro è tutto gratis (il concerto) il mangiare e bere no, ma i locali per questo ed altro, non mancano. CAPOLIVERI E' SEMPRE CAPOLIVERI.
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per scarico bottino dei traghetti in mare da per scarico bottino dei traghetti in mare pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 11:45
Si è regolare. I traghetti possono scaricare i loro liquami liberamente in mare.
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GianCarlo Amore da GianCarlo Amore pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 11:07
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centravanti da centravanti pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 11:00
Egregio Sig. Sandolo, è pregato di informarsi bene prima di scrivere menzogne (articolo sulla campese scritto ieri 30.07.15). La passata amministrazione non ha avuto alcuno screzio o problema con la Campese e l'attuale amministrazione nessun merito. Non capisco a che gioco vuole giocare??????!!!!!?!?!?!?!?!? 😎
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DOLLERI VOLI E URLI da DOLLERI VOLI E URLI pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 10:47
Forse un si abbastanza in formato, ma li dolleri a Capuliveri sò finiti, ma solo quelli de li cittadini, e le spese del VOLO in parte sò a carico del comune che li soldi ce l'a, mentre li residenti c'anno li bungheli e lappaltamenti che con tutte ste tasse sò diventati un peso eccessivo che unnè più sostenibile, e pòi con sti chiari di luna-marte e venere un si pò nemmeno vende che un ce più richieste. Sabato si sente li dò di gola dei VOLO, mentre stinverno l'urli si sentiranno un fino a castiglioncello.
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TOREMAR WEEK 2015 da TOREMAR WEEK 2015 pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 10:11
[COLOR=darkred][SIZE=4]TOREMAR WEEK SBARCA A PORTO AZZURRO, DOVE ARRIVAVA IL “VAPORE” [/SIZE] [/COLOR] La penultima tappa della rassegna ideata da Toremar prevede una mostra e un concorso fotografico ed uno spettacolo di cabaret. Domani, sabato 1 agosto, gran finale a Capoliveri con “Il Volo” Livorno, 31 luglio 2015 A Porto Azzurro la Toremar, fino a qualche anno fa, era di casa. La linea A3 della Compagnia di Navigazione che assicura la continuità territoriale fra l’isola d0Elba e il continente, infatti, dopo aver fatto scalo a Rio Marina, fino al 2008, concludeva qui la sua corsa. Da allora la nave, anzi, “il vapore” come lo chiamavano i “vecchi” del paese, non ha più attraccato al molo di fronte alla piazza del paese, ma la Compagnia di Navigazione in occasione del suo 40.mo anniversario della fondazione, torna comunque a Porto Azzurro oggi, 31 luglio, con la sesta e penultima tappa della Toremar Week. Una giornata di festeggiamenti che inizierà alle 17.00 con l’apertura dell’esposizione di stampe del progetto “Double Beach”. Alle 21.30 ci sarà poi la premiazione del concorso fotografico “Quando Arrivava il Vapore”, ideato nell’occasione per far rivivere attraverso le foto i ricordi del passato di questo paese che ha da sempre legato la sua vita al mare. A seguire, con inizio alle 22.00, è in programma lo spettacolo Hypnotic Cabaret con Borsalino. Quella di Porto Azzurro sarà la penultima tappa della Toremar Week: sabato 1 agosto è infatti previsto il gran finale a Capoliveri, con il concerto de “Il Volo”, i trionfatori del festival di Sanremo 2015.
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campese di centro da campese di centro pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 9:21
X A,P In merito alle tue osservazioni riferite alle mie rimostranze,sei tu che chiami DELINQUENTI tutti coloro che le fanno di tutti i colori dalle 24 fino al'alba,io li chiamo semplicemente TEPPISTI e UBRIACHI che rovinano le notti di chi ha lavorato tutto il santo giorno ed anche fino alle 24 e di quei turisti che,alla fine,scocciati,non torneranno più a Campo!! Mi domando:ma questi ragazzi che rientrano all'alba non hanno genitori che una volta ogni tanto danno una occhiata ai figli per vedere in quali condizioni rientrano a casa??Sono gli stessi che qualche ora prima sono stati buttati fuori dalle discoteche per rissa,ubriachezza molesta,uso di canne e cannoni !!Non pensi che,per dirla all'Elbana,una bella refica di calci in culo farebbe loro bene ?? Per quanto riguarda la seconda parte del tuo scritto relativo a palafitte,macerie ecc.sono d'accordo con te ma questo è un altro discorso a parte che riguarda certi adulti locali più o meno conosciuti da tutti e che,se scoperti,pagheranno di persona,almeno si spera !!
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il pallone gonfiato non vola da il pallone gonfiato non vola pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 9:14
Buongiorno sig. Prianti, allora e' toremar che organizza e paga il volo a capoliveri, ma che fine hanno fatto li dolleri capuliveresi di "washington-barbetti"? E il ricorso sull'ospedale al presidente della repubblica come procede? Grazie.
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FESTEGGIAMENTI ESTATE 2015 da FESTEGGIAMENTI ESTATE 2015 pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 9:12
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Elbano da Elbano pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 8:39
e madonna quanto puzzo! abbiamo capito che domani ce un volo per Capoliveri... speriamo che atteri.... 🙂 🙂
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Crescita area Euro, Bce: l'Italia all'ultimo posto peggio della Grecia da Crescita area Euro, Bce: l'Italia all'ultimo posto peggio della Grecia pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 7:06
Crescita, Bce: “Italia è il Paese Ue che negli ultimi 15 anni ha perso più terreno” L'Eurotower ammette che l'introduzione dell'euro non ha avuto i risultati sperati nel far convergere i tassi di sviluppo degli Stati. Spagna e Portogallo non sono riusciti a colmare il divario, la Grecia è arretrata. Ma è la Penisola ad aver registrato "i risultati peggiori" dal 1999 a oggi. Le cause? "Condizioni istituzionali, rigidità strutturali, scarsa concorrenza" Viva L'Euro ! Viva l'Italia!
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Claudio da Claudio pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 4:28
Una curiosita': qualcuno mi saprebbe dire chi e' stato nominato Amministratore unico di Idea srl, la nuova societa' che se non ho capito male dovrebbe gestire il patrimonio immobiliare di esa SPA o qualcosa del genere???
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Dalle Zecchineidi di Berti alle Berteidi di Zecchini da Dalle Zecchineidi di Berti alle Berteidi di Zecchini pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 3:37
[COLOR=darkblue][SIZE=4]BERTEIDE: SECCA REPLICA DEL PROF. ZECCHINI ALLE CRITICHE RIVOLTEGLI DAL PROF. BERTI. E NON FINISCE QUI... [/SIZE] [/COLOR] Non vedo e non sento il prof. Gian Piero Berti da circa mezzo secolo. E sinceramente non ne ho sentito per nulla la mancanza. Oggi mi ritrovo oggetto di un un suo attacco personale, tanto violento quanto sgangherato, condito qua e là di falsità, di inutili divagazioni e di pessime informazioni. Cercherò di rispondergli brevemente sia perché non sono dotato della sua ampollosità logorroica (si pensi: il suo articolo on line, di 15 pagine 15, è composto da oltre 60.000 caratteri), sia perché non ho voglia di perdere tempo con le astruserie uscite dalla sua penna. Prima di tutto, però, vorrei precisare che la sua disistima nei miei confronti è ricambiata molto cordialmente. Dal profondo dell'animo. Ecco il casus belli. O meglio: ecco l'assurdo pretesto della chilometrica filippica costruita in modo sbrindellato dal prof. Berti. Secondo l'ex preside, ex insegnante ed ex assessore, nel mio volume “Elba isola, olim Ilva. Frammenti di storia” avrei messo in atto “provocazioni che vogliono screditare il lavoro dell'Amministrazione di sinistra” di Giovanni Fratini additandola “al pubblico ludibrio”. Questa sua opinione, del tutto errata e non corrisponde alla realtà, è una delle tante prove che del libro Berti non ha capito nulla. Se lo rilegga con minori pregiudizi. Il prof. Berti dice di essersi irritato per la frase “profonda ferita che è stata inferta alle mura di Cosmopoli con l'apertura del fornice di Porta a Terra”, da me qualificata come “danno per sempre”, ma si dimentica di sottolineare (guarda caso) che quel “danno per sempre”, contenuto in un articolo sulle maggiori brutture subite dalla città nel corso del tempo, si riferisce in primis alla Gattaia e ai grattacieli. Inoltre non c'è alcun riferimento né a persone né ad amministrazioni. Forse quel che rode davvero il prof. Berti è che nello stesso articolo ho lodato la lotta (giusta e forte) di Arcipelago Libero/Elba 2000 contro l'orrendo scatolone della Gattaia. Se poi Berti vuole sentirmi ripetere che il 'traforo' della cinta muraria fu una scelta molto infelice, che non può essere giustificata né da problemi di traffico né da altre motivazioni, ebbene lo ribadisco: a mio avviso non esistono giustificazioni di sorta. Berti se le crei da solo (in questo è maestro) e con i suoi sodali, oppure, se crede, vada a cercarsele fra chi concepisce la tutela dei monumenti in modo molto più morbido e accomodante. Non posso sorvolare su un ragionamento bertiano di rara sottigliezza: siccome grandi città europee, fra cui Roma e Berlino, hanno subito sventramenti e manomisioni di grande portata, non si deve puntare l'indice contro quel 'buchetto'' rappresentato dal fornice di Porta a Terra! E' incredibile, ma il Berti-pensiero è così, raggiunge vette eccelse dove il mio limitato comprendonio non arriva. Davvero non lo capisco. E non lo capì nemmeno il grande giornalista Mauro Mancini, che bollò con parole di fuoco la decisione di sfregiare la cinta di Cosmopoli. Il prof. Berti vada a rileggersi quegli articoli, anche se dubito che possa trarne giovamento. Dal canto mio, al riguardo, devo ammettere un enorme errore giovanile, che non riesco ancora a perdonarmi: Mancini mi chiese di intervenire sul gravissimo problema, ma non lo feci. Non sarebbe servito a nulla, ma non lo feci. Essendo chiaro che non è il caso di controbattere punto per punto sia la miriade di malignità gratuite e ripetitive del prof. Berti, sia le infinite affermazioni peregrine che albergano nella sua ampia testa, mi limito a presentare solo quattro perle della sua sconclusionata invettiva. Comincio con la più grave, vale a dire con una palese e documentabile falsità. 1) “Il sindaco di Marciana Marina – tuona il Berti – progetta di coprire con una colata di cemento la spiaggia del lungomare che porta alla Torre”. E sottolinea: “col plauso di Zecchini”. Dove, come, quando ci sarebbe stato il mio plauso? Lei sa, prof. Berti, che non è vero, che la sua è una velenosa e infamante falsità. Questa non è una OPINIONE più o meno aspra e perciò giuridicamente lecita. Questa è UN'ACCUSA FALSA E GRAVEMENTE OFFENSIVA SCRITTA CON LA DELIBERATA CONSAPEVOLEZZA DI SCREDITARMI MORALMENTE E PROFESSIONALMENTE. Giudicherà chi di dovere se, come sembra, esistono profili di rilevanza penale. .....Intanto si vergogni! 2) Fra le tante amenità nelle quali il prof. Berti si crogiola, c'è quella sulla cronologia della Torre di Marciana Marina. Nel libro, dopo lunghi studi, la riferisco al 1560 circa sulla base di analisi tipologico-architettoniche e di documenti archivistici. Tale datazione è ormai comunemente accettata, ma il prof. Berti, dall'alto dei risultati conseguiti con le sue preziose ricerche (a dire il vero ignote, al pari delle inesistenti monete della cosiddetta zecca marcianese) la riporta tout court all'epoca pisana e, solo in subordine, all'epoca appianea o all'epoca medicea. Perché il prof. Berti, già che c'è, non aggiunge anche l'epoca romana? Nessuno può escludere che la Torre sia sorta su un'anfora cilindrica africana di tipo Dressel IIA. Non ho parole... 3) Secondo Berti In un articolo sul museo archeologico della Linguella ho avuto l'ardire di affermare che in una didascalia era presente un errore grammaticale inaccettabile, tanto più grave in quanto dovuto a specialisti di archeologia e non a studentelli di scuola media: “anfore fenice” era (ed è) scritto senza la necessaria 'i' (fenicie). Berti mi rimprovera aspramente e, con argomentazioni che, per usare un eufemismo, destano profonde perplessità, si allinea con l'autore della castroneria grammaticale affermando in sostanza che anfore fenicie si può scrivere anche senza la i. Sono costretto, perciò, a proporre a Berti una verifica oggettiva. Io sono pronto a elencare cento testi elaborati da professori universitari di archeologia e di glottologia in cui “anfore fenicie” è scritto correttamente con la i; Berti dimostri il contrario. Vediamo quanti esempi troverà... Non vorrei infierire, ma la sollecitazione è troppo allettante. Il prof. Berti sa chi era il prof. Riccardo Ambrosini? Credo di sì, ma a scanso di equivoci voglio ricordarglielo: Ambrosini, oltre a essere titolare della cattedra di linguistica generale all'università di Pisa, era un insuperato traduttore di testi greci nonché un altrettanto insuperato studioso delle strutture della lingua italiana. Ebbene, si dà il caso che il prof. Ambrosini abbia esaminato lo strafalcione grammaticale delle “anfore fenice” e lo abbia commentato (ci sono i testimoni) in modo eloquente. Con una sola parola: asini! Rifletta prof. Berti, rifletta. Anche perché penso proprio che nessuno le riconosca l'autorevolezza culturale per dare lezioni di grammatica italiana al prof. Ambrosini o a numerosi altri professori universitari. Dunque si rassegni e si dia una ripassatina alle regoline grammaticali di scuola media. Alla nostra età quasi veneranda (lei fra l'altro è anche un po' più vecchio di me) diventa una necessità. 4) Il prof. Berti, con una buona dose di puritanesimo d'altri tempi, è riuscito a inorridirsi per il fatto che, in un saggio sulla paretimologia (o etimologia popolare), ho chiesto ironicamente quali interpretazioni potrebbero emergere in seguito all'analisi di toponimi come culecchio e passera da parte di non addetti ai lavori. Apriti cielo, termini addirittura da interdire (ipse dixit) in quanto “plagio assai sbiadito ... dei film del ciclo Pierino e le soldatesse al distretto militare”: film pecorecci che, indirettamente, il professore dimostra di conoscere piuttosto bene, sia nei titoli che nelle sceneggiature. Povero prof. Berti, a quali limiti portano il patetico tentativo di difendere l'indifendibile, il livore covato chissà quanto, la volontà di criticare e di offendere a tutti i costi. Il minestrone tuttologico e appiccicaticcio da lui confezionato, che vorrebbe somigliare a una recensione, è riuscito a suscitare in me solo un sentimento di profonda tristezza. La foga di colpire, sempre e comunque, gli ha fatto perfino scordare in quale giornale ha pubblicato il suo ineffabile elaborato. Il prof. Berti dimentica (o fa finta di dimenticare) la singolare terminologia usata non di rado dal suo amico direttore. Gliela rammento: “fica ce n'è... flusso di favate... gli si dà la topa... sanno fa' una sega... la fava si ingrossa... ti facciano un culo come una capanna”. Credo che basti. Mi domando, prof. Berti: lei che è apparso tanto infastidito da innocui toponimi come culecchio e passera, cosa proporrebbe per cotante espressioni boccaccesche? Forse di 'abbruciare' gli inverecondi articoli? Mi appresto a chiudere. Prima, però, non posso esimermi dal ringraziare il prof. Berti per le profonde novità storico-scientifiche con cui ha avuto la bontà di illuminare me e il volgo. Eccone due, a mo' di esempio: Cosmopoli – sottolinea Berti - oggi si chiama Portoferraio e la città fortificata fu costruita da Cosimo de' Medici “per una scelta strategica. I pirati saraceni infestavano proprio questi mari”: in confronto a tali pezzi di alta cultura bertiana la scoperta dell'acqua calda è davvero una giacchettata. Michelangelo Zecchini
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Claudio Coscarella da Claudio Coscarella pubblicato il 31 Luglio 2015 alle 3:12
[COLOR=darkred][SIZE=4]LETTERA PER LA SANITA’ ELBANA [/SIZE] [/COLOR] Ai Sindaci ed ai Comitati Dalla Nazione del 30.07.2015 – cronaca locale- La politica vuol contare di più in sanità (come se non avesse già fatto il danno evidente agli occhi di tutti i cittadini toscani). Ed allora chi meglio di Gianni Anselmi, piombinese di 48 anni che pratica il mestiere di politico in posti che contano da 20 anni. Era presente anche al festival dell’Unità di Rosignano, con l’assessore regionale S. Saccardi, dove ha parlato di sinergie e di futuro, e …”della patata bollente sotto traccia della sanità elbana…”dimenticando che proprio il suo partito (ex DS oggi PD) è stato protagonista istituzionale-politico del massacro dei servizi ospedalieri e territoriali di Piombino e della Val di Cornia e che la riforma della sanità toscana in essere, voluta ed imposta dalla troika del PD regionale, non prevede alcuna tutela per i territori disagiati, insulari e montani. Intanto “sotto traccia” spero (come una visione !) in una prossima visita dell’assessore regionale, magari proprio al prossimo ed imminente Festival dell’ Unità alle Ghiaie. Si continuerà a (s)parlare del destino della sanità elbana in assenza. Allora Comitati e PD facciano sentire la loro voce, la “passionaria Bulgaresi” per i nostri sindaci, per chiedere il diritto ad essere protagonisti ed interlocutori per una agenda di programma sulla sanità elbana. Oppure oramai siamo tutti “sotto traccia” o in apnea, prede della canicola estiva? claudio coscarella
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Turista fiorentino da Turista fiorentino pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 22:23
Non ricordo di avere mai visto cosi tanto sudiciume a Rio marina. Ma e' possibile che i cassonetti siano messi proprio dove la gente vuole fare una passeggiata ? Un odore che infastidisce che da FASTIDIO. Possibile che ai turisti si debba far vedere questo spettacolo? Ed io debbo pagare la mia vacanza per vedere invece che un bel panorama solo immondizia a cielo aperto. Un FASTIDIO . Per non parlare dei parcheggi inesistenti e quelli che ci sono occupati da rimessaggi di imbarcazioni che mi dicono di ditte che non pagano nemmeno il suolo pubblico . O che paese e'? FASTIDIO la cosa da FASTiDIO . A buon intenditor ..... Un fiorentino che ci vede bene e osserva molto
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Renzi incassa il TFR: a spese dei contribuenti fiorentini da Renzi incassa il TFR: a spese dei contribuenti fiorentini pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 20:15
Matteo Renzi incassa il tfr: 48mila euro (lordi) a spese dei contribuenti fiorentini Quando Il Fatto raccontò i contributi figurativi incamerati facendosi nominare dirigente dal padre prima di diventare presidente della Provincia di Firenze, il premier annunciò che si sarebbe dimesso. Ora si scopre che ha ritirato il denaro dei contribuenti. Per un caso identico l'ex ministra Pd Josefa Idem è stata rinviata a giudizio per truffa Matteo Renzi alla fine ha portato a casa il suo tfr, trattamento di fine rapporto. Un tesoretto che, secondo le stime de Il Fatto, dovrebbe aggirarsi sui 48mila euro. Soldi versati dalla Provincia e dal Comune (cioè dai contribuenti) di Firenze negli anni 2004-2014. Da più di un anno, sono stati liquidati dalla società della famiglia Renzi al suo ex dirigente in aspettativa e sono sul conto corrente del premier. Il dato è contenuto nel bilancio della società (controllata dalle sorelle Matilde con il 56% e Benedetta con il 36% e dalla mamma Laura con l’8%) depositato da poco. Il Fatto ha raccontato come Renzi abbia costruito insieme con i suoi familiari questo tesoretto e un’invidiabile anzianità pensionistica. Non grazie a un decennio di sudato lavoro, ma in forza di scelte furbe: l’assunzione nell’azienda di famiglia 12 anni fa, alla vigilia della candidatura alla Provincia, poi la cessione del ramo d’azienda da parte del padre alla mamma nel 2010, con il salvataggio del tfr di Matteo in un’altra società di famiglia, mentre il resto dell’impresa è poi fallita nel 2013 a Genova. Infine il bel gesto delle dimissioni all’inizio del 2014, dopo che la storia era stata scoperta dal Fatto, con l’incasso dell’intera somma. Alla fine, i Renzi hanno fatto pagare alla collettività il tfr che ora Matteo ha ritirato: circa 48mila euro lordi (la somma percepita sarà più bassa per via della tassazione). Non è possibile essere più precisi perché Renzi non ha voluto rispondere alle domande del Fatto al suo portavoce per sei giorni: mediante sms, e-mail e whatsapp. Dal bilancio 2014 della Eventi 6 Srl, risulta che l’azienda ha pagato nel 2014 tfr per 60.787 euro ai dipendenti (Renzi e un’altra collega) che hanno lasciato la società. Nell’ottobre 2010, il tfr accumulato da Matteo Renzi, nelle casse della Eventi 6, era pari a 28mila e 326 euro e il Comune di Firenze ha versato per lui, alla stessa società, altri 14mila e 938 euro nel periodo 2010-2013. Quindi fanno 43mila e 264 euro esistenti al 28 febbraio 2013 ai quali vanno aggiunti i versamenti per l’ultimo anno da sindaco per arrivare appunto a circa 48mila euro. La cronologia è nota ai lettori del nostro giornale, meno a quelli dei grandi quotidiani: Renzi il 28 ottobre 2003 è stato candidato dal suo partito di allora alla presidenza della Provincia di Firenze. Un giorno prima, il 27 ottobre, l’allora segretario provinciale della Margherita è stato assunto dall’azienda di famiglia, Chil Post Srl che, per anni, lo aveva mantenuto nella posizione di collaboratore coordinato e continuativo (pagato 18mila euro lordi nel 2003). Matteo Renzi era anche socio – con il 40% delle quote – della Chil e, il 17 ottobre 2003 (evitando così di farsi assumere in una società di sua proprietà), ha ceduto le quote alla madre, mentre la sorella Benedetta ha venduto le sue al babbo Tiziano. Dieci giorni dopo, l’ex socio Matteo è diventato unico dirigente della Chil Post. La stranezza è che mamma e papà scoprono di avere bisogno del figliolo proprio quando Matteo ha deciso di fare per 5 anni il presidente della Provincia. Mentre le due sorelle, che tirano la carretta, restano cococo. La scelta di mamma e papà Renzi ha un effetto immediato: grazie allo Statuto dei lavoratori, Renzi beneficia dei contributi figurativi. Così il presidente della Provincia eletto nel giugno del 2004 (e poi il sindaco di Firenze) ha diritto al versamento dei contributi da parte dell’ente locale ai fini della pensione e del tfr. Solo per otto mesi, da ottobre 2003 a giugno 2004, i contributi per Matteo sono stati pagati dalla sua famiglia, poi, per 10 anni, solo dai contribuenti fiorentini. Dopo che Il Fatto scopre lo scandalo, Renzi decide di dare le dimissioni dalla Eventi 6 nei primi mesi del 2014. Un gesto del quale gli abbiamo dato atto che, però, porta con sé questo “effetto collaterale” favorevole per le tasche del premier. Mentre Renzi impone ai giovani di rinunciare alle garanzie dell’articolo 18, beneficia di un tesoretto costruito grazie all’uso furbo dell’articolo 31 dello stesso Statuto dei lavoratori. Per il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, non c’è reato. Ci sono però similitudini con il caso di Josefa Idem. L’ex ministro fu assunta nel 2006 dall’associazione sportiva del marito, pochi giorni prima di essere nominata assessore a Ravenna. Per otto mesi aveva ottenuto i contributi figurativi dal Comune come Renzi. Per lei il pm di Ravenna, Angela Scorza, ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata: a ottobre ci sarà l’udienza preliminare. L’ex ministro ha offerto anche la restituzione dei contributi al Comune. Renzi non risulta essere mai stato indagato. Nel frattempo è divenuto premier, non ha mai offerto la restituzione dei contributi versati (circa 200mila euro e non i miseri 8mila e 600 di Idem) e ora incassa anche i 48mila euro (circa) del tfr. Non sarà il caso di ridare ai fiorentini almeno quelli?
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Punto nero da Punto nero pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 19:52
Se fosse solo il puzzo di bottino al club del mare.... Marina di Campo benvenuti nel paese di nessuno... Abitazione che scaricano nei fossi ii loro liquami, depuratori......beh lasciamo stare roulotte in campi anche privati affittati per le vacanze o abitati, ma dove scaricano.... basta fare un giro non lontano caro primo..... L'erba alta su tutte le strade...chiamiamole strade...quella dell'acquedotto è stata scelta per la prossima Parigi /Dakar .... Ponte della foce .....meraviglioso...pontile della spiaggia foce, innovativo... Ingresso di Marina di campo che tra ponteggi e ruspe lascia intendere dove si sta entrando... Vogliamo parlare dei falsi residenti che non portano niente all'economia, non pagano tasse come noi residenti, neanche la tassa di sbarco, e poi pretendono pure....poi si parla di caro biglietti delle navi, un po' di colpa è anche nostra. E poi il comune non ha soldi! Complimenti fate la differenza tra prima e seconda casa e vedrete quanti soldi entrano in cassa. Ma ora con il concerto della Bacardi risolveremo immagine e problemi, giusto! Complimenti davvero!! Tranquilli vi rivolterò sono sadomasochista....
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TRADIZIONI.... da TRADIZIONI.... pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 19:09
E' proprio vero: le vecchie tradizioni non muoiono mai! Oggi sono passato sul ponte del club del mare a Marina di Campo ed ho sentito, come tutti gli anni, il solito, vecchio "sano" puzzo di bottino. Care vecchie tradizioni, così dure a morire....
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X pro campese di centro da X pro campese di centro pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 16:07
Mi sembri proprio un bel qualunquista! se un semplice pizza al taglio si può permettere di stare aperto fino a quando li pare e rompere i c. Con un biliardino fino alle 4 del mattino, se si permette a ragazzetti ubriachi marci di fare il casino che li pare fino all'alba ed alle moto di usare via per Portoferraio come una pista di lancio a tutte le ore il tutto senza nessun controllo siamo alla frutta! Vai ad informarti all'aquarius, select, barcarola 2 di come dormono tranquilli dopo le una di notte i loro clienti!
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campese qualunque da campese qualunque pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 15:09
beh certo,questa amministrazione funziona davvero, se è riuscita a far risorgere la campese, almeno ora potremo andare allo stadio di sighello in bicicletta in tutta sicurezza :bad:
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