X AEROPORTO ISOLA D'ELBA
1)Chi ti dice che se i Portoferraiesi volessero allungare una banchina tutti direbbero NO
2)Se i Portoferraiesi decidessero di modificare il Loro Porto,pensi che chiederebbero il pare a tutti gli altri Comuni?
3)Portoferraio è nata con la caratteristiche di Porto da quando I Medici la cosruirono così come Marina di Campo è stata destinata dalla natura a Spiaggia con piccolo porticciolo e non per installarvi un Aeroporto più grande di quello esistente !!
4)Il Comune Unico,a parte il Campanilismo tuttora in essere nei nostri Paesi,sarebbe oltremodo difficile gestire da PortofeRraio,tutte le frazioni e tutti i Paesi,se poi ciò avvenisse e finisse nelle grinfie dei ben conosciuti (non elbani di adozione,ma parvenù) sfruttatori di spiaggie e dune....allora sarebbe meglio emigrare !!!
Auguri..............................
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A mola ci sarebbe tutto lo spazio necessario per un aeroporto con una pista da 1700-1800 mt.
Se fosse indetto un referendum Elbano, credo che saremmo tutti d'accordo eccetto le truppe antidissalatore anche questa volta la salamoia non c'entra niente.
Gianni F.
Il centro storico di Portoferraio secondo me è una repubblica indipendente dove non esistono regole, si svaria tra mezzi contromano in ogni senso unico, parcheggio selvaggio in barba ai paletti che il comune ha messo (si sapeva che non sarebbe servito a nulla),una zona ztl che non rispetta nessuno, poi si può trovare suolo pubblico occupato con seggiole o tavolini vari per poi arrivare al massimo quando nelle ore notturne è terra di conquista
Grazie a chi di dovere per averci portato a questo punto, per noi ora è difficile anche scappare perché le nostre case hanno perso valore, con la vendita del mio appartamento in centro non riuscirò sicuramente a prenderne uno anche più piccolo in una zona perlomeno vivibile.
Il reddito di cittadinanza tra poche settimane verrà tolto e il motivo a detta degli addetti ai lavori è che i fruitori devono ANDARE A LAVORARE.
Ieri alla Camera il governo è andato "sotto" sul DEF per le ASSENZE di molti parlamentari della maggioranza, importantissimo per un governo che si appresta a varare tra qualche mese la finanziaria per l'anno 2024.
Il buon esempio sicuramente non è stato dato da chi un giorno si è un giorno no dice a migliaia di cittadini niente più reddito di cittadinanza ma OLIO DI GOMITI e ANDATE A LAVORARE.... 😳😳😳
Ciao Cittadino qualunque,
non è un problema dell'isola dei NO, non puoi paragonare il porto con l'aeroporto, l'aeroporto allungato di così "poco" serve a poco, cioè al momento non esiste un aereo che porta oltre 70 persone a pieno carico che possa atterrare (o riattaccare) e decollare in entrambi le direzioni senza limitazioni. Vi sono verso Nord le colline e più allunghi la pista in quella direzione 250mt l'angolo si accentua, invece verso sud se venisse allungata di 50mt (vi è progetto pure di 250mt) ci sarebbe il costone sopra il camping LA FOCE in perfetta direzione per entrambi le manovre.
Personalmente sono favorevole, e non sono un esperto aeronautico, però mi sono informato ed i parametri per l'allungamento sono ok solamente in condizioni meteo favorevoli. L'aereo ha bisogno di carburante in più per poter eventualmente cambiare destinazione, e questo vuol dire più peso, perciò con costi e parametri di frenata diversi.
Ps. se allunghi la banchina del porto x farci arrivare navi più grandi, non devi deviare fossi, cavi, condutture, e non devi espropriare e abbattere case.... poi con UNA nave da crociera arrivano almeno 3000 persone, invece con un eventuale ATR72 per fare lo stesso numero ci vogliono almeno 40 voli a pieno carico.
Questi in grande linea sono i numeri, poi se subentra la politica mi faccio da parte.
Caro pasquino,
ho scritto decine di righe per sintetizzare le carenze di un paese e tu con quattro righe mal scritte, mi tacci da qualunquista, come se quello che ho scritto, non fosse una fotografia di quanto è accaduto, come dici tu, negli ultimi venti anni e forse più, di successive legislature. Oggi la parola “qualunquista” si usa come “fascista” e “comunista” per denigrare una persona senza sapere che in questa parola, con tante sfaccettature di significato, ci si può inserire qualsiasi persona che esprima un giudizio che non sta bene a chi lo ascolta e ne è contrario. Per una reazione così scomposta, debbo pensare due cose: o appartieni ad uno dei gruppi amministrativi, che hanno governato il paese in questi anni e ti senti offeso da quello che ho detto, o sei uno che davanti agli occhi, come si suol dire, hai due fette di prosciutto, che ti impediscono di vedere la realtà. Quando volevi fare una critica a quello che ho scritto, NON avresti dovuto usare termini denigratori, verso il tuo interlocutore, avresti dovuto invece documentare in modo circostanziato, quello che secondo il tuo pensiero, non corrispondeva alla verità. Per chi ho votato? Non ho votato! Debbo preoccuparmi dei “volponi”? Essendo un pollacchiotto, lo farò! Debbo preoccuparmi di cosa succederà al porto, alla nave che sparirà e alle terme? Quando, tu che sei informato di tutto questo, me lo dirai, allora mi preoccuperò se ci sarà da preoccuparsi e gioirò se ci sarà da gioire. Per ora mi preoccupano di più le cose che ho scritto, che danno del paese un'idea di incuria e trasandatezza. Queste cose le dico non perchè sono un qualunquista ma perchè vedo il MIO paese nel contesto elbano, come l'Italia nel contesto europeo. .
Il No di Campo sullo sviluppo dell'Aeroporto è solo l'ennesima conferma che questa è l'isola dei No!
L'isola soffre da sempre della sindrome "Not in my garden".
Immaginate se si organizzasse a Portoferraio un identico referendum su di un ipotetico sviluppo del porto: prevarrebbero di gran lunga i No.
I Portoferraiesi a loro volta potrebbero argomentare: perché tutte le auto devono passare per Portoferraio? Che anche gli si facciano i loro porti, ecc ecc.
Le conseguenze del non avere un Comune unico o una gestione unitaria dei trasporti sono queste.
Ecco, il no sull'aeroporto è figlia di questa visione.
Senza l'aeroporto, il turismo elbano non ha futuro, i turisti sceglieranno sempre più mete facilmente raggiungibili. La stagione si ridurrà sempre più ai soli mesi estivi. Poi chiudiamo tutto...
L'aeroporto (serio, non le pagliacciate di allungare la pista di pochi metri) spezzerebbe la schiavitù dei traghetti. Aveva ragione il "folle" ma le idee troppo avanti non sono mai prese in considerazione.
All'Elba ci meritiamo solo il turismo da fioritura spontanea.
Cittadino qualunque
Scuole Battisti chiuse, forse il comune ha perso di vista quale sono le priorità, si pensa troppo a pagare i debiti elettorali e poco alle cose serie.
Così oggi abbiamo pizzerie aperte con una strada a disposizione per piazzare tavolini e sedie, e una scuola chiusa per problemi di sicurezza.
Unica consolazione, tra un anno vi armate di armi e bagagli e tornate a CASA.
Buongiorno a tutti, sapete che da qualche giorno hanno modificato i trasporti con i traghetti si dice x colpa del rigassificatore anche se ci credo poco credo pi u che sia una manovra studiata, per quanto riguarda gli infiammabili, corrosivi etc... che non passano piu regolarmente con i corrieri, ma devono fare una nave apposta senza passeggeri e passeranno solo qualche giorno a settimana. Ora proprio ieri guardavo una normale bomboletta di vernice spray su amazon, e vieta la spedizione verso l`Elba, su ebay invece chiedono 78 euro di spedizione ansiche 4,5, ora vorrei mettere a conoscenza tutti, della cosa cosi grave un altra volta verso gli elbani.
la soluzione la dovresti trovare per dove mettere le H !! giri giri ma sempre sull'H caschi 😁😁😁
Non ho letto nessun intervento da parte dei sindaci elbani sulla tragedia del cane Oscar Sono più che convinto che se ci fosse una richiesta ufficiale sottoscritta da tutti i nostri sindaci per avere dalla regione urgentemente dei finanziamenti finalizzati alla creazione di una struttura idonea per far fronte alle emergenze per i nostri “ figli pelosi “otterremo più attenzione . Come esponente di fratelli d Italia sono più volte intervenuto in consiglio comunale con delle interrogazioni sulla questione, ma ho avuto come risposta solo ‘ chiacchiere ‘ . Avevo anche chiesto di destinare una piccola area di terreno comunale da destinare alla creazione di un prefabbricato in cui accogliere temporaneamente tutti gli animali smarriti che ad oggi non si sa dove tenerli in attesa del proprietario. Anche su questa mia proposta L amministrazione non ha saputo rispondere …… Luigi Lanera ” genitore di un figlio peloso “ Consigliere Comunale Fdi
Dall’Elba a Prato, un anno di arte e tra poco riapre l’Open Air Museum Italo Bolano a San Martino
Un anno fa inaugurava a Prato l’OPEN STUDIO ITALO BOLANO, uno dei due poli organizzati dalla FONDAZIONE ITALO BOLANO, dedicato all’arte di ogni tempo, con uno sguardo particolare alla contemporaneità, alla cultura, ai giovani. Uno spazio libero e proiettato verso il futuro, in una città come Prato, in costante evoluzione, che attua il previsto “ponte culturale” tra l’Elba e il continente.
Affidato alla sapiente ed esperta storica dell’arte Erica Romano l’Open Studio ha già realizzato 4 mostre, due dedicate a tematiche di Italo Bolano e due di artisti ospiti.
Di Bolano abbiamo esposto le ultime tele realizzate dal maestro nel 2019, con un “Viaggio nel Blu” e abbiamo riproposto le 13 carte che presentano il sodalizio artistico nato tra Italo e il poeta Mario Luzi, titolate e firmate da Luzi con i versi tratti dal suo “Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini”.
Marco Mazzi, eclettico artista multimediale, musicista, fotografo, all’Open Studio si è cimentato con l’incontro tra fotografa e il blu di Bolano, riportando il colore dalle mille sfumature dell’amata Isola d’Elba in un originalissimo mix fotografico sulle sue grandi tele, in una vera “Camera Blu”, trasferita in musica digitale da SADI, Sam Barreto Cardoso Bertoldi.
Il duo artistico Simoncini.Tangi, la cui mostra “Natura dentro” è ancora visitabile fino al 4 maggio, con grande sensibilità ha realizzato splendide installazioni che traggono spunto dalla natura e dai luoghi elbani cari all’artista che ha fatto, della sua Isola, il tema ispiratore della sua ricca produzione per oltre 70 anni.
Natura dentro è un vero invito alla riflessione interiore, alla riscoperta della calma e del tempo, artefice della nostra esistenza e un monito a ritrovare la vera essenza del nostro io interiore attraverso la riscoperta della natura della quale noi siamo il prodotto, anche se spesso ce lo dimentichiamo. Una degustazione di pregiati te, in compagnia di Ran Ishiwa (insegnante di Feldenkrais) e Barbara Neri, (biologa nutrizionista) ci ha aiutato a intraprendere questa riscoperta dei sensi.
Nel frattempo all’Open Air Museum si sta lavorando alacremente per i necessari lavori al grande Giardino dell’Arte dopo il riposo invernale (e il passaggio dei cinghiali) per restituirne appieno la fruibilità a grandi e piccini. Ed è soprattutto ai giovani che vogliamo rivolgerci, per far loro scoprire la bellezza di questo nostro incomparabile pianeta sul quale noi siamo presenti da solo un minuto rispetto ai 4 miliardi di anni che ci sono voluti per renderlo abitabile.
Dopo quasi 60 anni (li compirà nel 2024) questo luogo, ideato, voluto e realizzato da Italo Bolano, è divenuto un’oasi di arte e natura ed accoglie animali e piante che intendiamo censire perché ci aspettano delle vere sorprese.
Il 29 aprile, nella galleria del Museo si svolgerà l’Assemblea annuale della Fondazione, ed è già installata la mostra che durerà per tutto il mese di maggio, che ripropone uno dei temi cari all’Artista, la sua Donna Isola, nella quale Bolano esprime il suo amore sconfinato per l’Isola che diventa sembianze e corpo femminile, la Donna Isola, appunto.
“Per me l’Elba è la madre, la mia madre cosmica, il mare è il padre. La sua magia, ogni volta che vi approdo, mi rinnova il senso della scoperta ed è sempre una sorpresa d’amore e ognuno di noi, innamorati dell’Isola, è un novello Ulisse.”
Così diceva Italo nella presentazione del suo libro “Immaginiemozioni d’Elba” nel 2003, una dedica per una raccolta di immagini che sono un canto d’amore per questo Scoglio dal fascino incomparabile.
E dal Giardino dell’Arte di San Martino la Fondazione vuole riproporre al mondo questo “inno” alla sconfinata bellezza dell’Isola, attraverso l’arte e la magia che da esso si propaga.
L’Open Air Museum aprirà il suo storico cancello d’acciaio a forma di fiore l’1 maggio prossimo, in collaborazione con il Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, al quale va il nostro ringraziamento per il costante e attento impegno e annunceremo il programma estivo che prevede molte sorprese e attività. Vi aspettiamo.

Cerchiamo di capire perché ha prevalso il NO.
Proviamo a farlo tutti insieme.
Quanto è stato fatto attraverso un confronto diretto e serio con i cittadini, è stato importante. Tuttavia ciò che ha determinato la differenza è stato il messaggio che abbiamo saputo dare.
Le ragioni del NO erano motivate e approfondite nel merito e calate nella realtà perfino nei dettagli. Anche non celando dubbi che con onestà abbiamo evidenziato. Questo, pensiamo, è quello che i cittadini hanno percepito.
Le ragioni del SI sono state per certi versi “catastrofiche”- chiusura, non capiterà più un’occasione simile, perdiamo il treno verso il futuro etc.-.
Poi la politica si è esplicitamente infilata nella contesa referendaria schierandosi tutta dalla parte del si. Destra e sinistra tutti insieme, cosi anche tutte le associazioni di categoria, nessuno escluso.
Da una parte quella politica, intendiamo regionale e nazionale, che non pensa a infrastrutture adeguate per territori invidiati da tutti, insieme a Alatoscana e Toscana Aeroporti.
Dall’altra semplici cittadini che si mettono a disposizione della comunità.
Di fatto siamo stati percepiti fuori dai giochi della solita politica mettendosi a disposizione di questo Sindaco lasciato solo a difendere il proprio territorio e non solo.
Quindi da una parte le solite promesse, dall’altra la concretezza e la volontà di ragionare su altre possibili soluzioni.
In questo NO, concludiamo, non vediamo semplicemente un NO, al contrario intendiamo un SI al Sindaco, in modo particolare.
Un mandato esplicito perché trovi la soluzione opportuna per potenziare e far funzionare al meglio l’infrastruttura aeroportuale che fortunatamente risiede nel comune di Campo nell’Elba.
Aggiungiamo che la risposta deve essere data anche a coloro che hanno votato si.
Noi abbiamo il compito di collaborare con l’amministrazione nel modo più completo possibile. Ci aspetta una bella sfida.
Tutti i Campesi, nessuno escluso, sono invitati a collaborare.
COMITATO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE E SOCIALE CAMPESE

CROCIERE PONTI E CORSIE PEDONALI..
PURTROPPO ANCHE QUEST'ANNO SONO INIZIATI AD ARRIVARE I PRIMI CROCIERISTI A FLOTTE PRIMA E DURANTE LO SCORSO PONTE PURTROPPO PER LORO PER ARRIVARE ALLA VILLA DEI MULINI IN CENTRO STORICO HANNO DOVUTO FARE LO SLALOM TRA LE MACCHINE PARCHEGGIATE DA VIA SENNO, VIA LAMBARDI E VIA DEL CARMINE..I TANTO PROMESSI LAVORI AD OGGI NON SONO STATI ANCORA FATTI PASSERA' UN 'ALTRA STAGIONE PER FORTUNA CI AVVICINIAMO ANCHE AL FINE MANDATO..
Gli ucraini sono sotto le bombe in una guerra che non vinceranno mai, i russi non si ritirerannoe mentre si parla già di ricostruzione.
Questa è la dimostrazione che le guerre si fanno sempre per interesse dove molti subiscono, molti giovani perdono la vita e pochi si arricchiscono, in primis i produttori di armi.
Addirittura c'è chi avanza l'ipotesi di ricostruire subito con la guerra in corso.
O scherzi a parte diventa una giacchetta....
Sosteniamo chi lavora per salvare prati stabili e pascoli: è una autentica necessità per il futuro, non un ritorno al passato
Una storia di oltre cinque millenni, una civiltà che ha plasmato i paesaggi e la cultura alimentare dell’Europa sembra essere ormai alla fine. Restano pochi anni, forse solo dieci secondo gli ecologi, prima di assistere al tramonto della pastorizia e, dunque, all’abbandono della montagna.
salvare i prati stabili
La crisi climatica sta modificando la flora ed esaurendo le fonti d’acqua, in molti luoghi già oggi integrate da autobotti. La natura sembra accanirsi su un mestiere già difficile di suo, e poco redditizio. La manodopera per lavorare in malga non si trova, le carni ovine e caprine locali non reggono la concorrenza di quelle importate, la lana è un rifiuto speciale da smaltire. Colpo finale, la nuova Politica Agricola Comune (Pac) riduce drasticamente gli aiuti all’allevamento ovicaprino, abbattendo il reddito di molti allevatori.
La pastorizia che soccombe è un problema o un processo naturale?
Il mondo evolve, tutto cambia, anche il paesaggio, la montagna, la cultura. Ma come cambia, in quale direzione, e con quali conseguenze?
Il paesaggio delle montagne italiane è l’esito di migliaia di anni di convivenza fra uomo e natura. I boschi si alternano a pascoli e a terreni terrazzati dove si coltivano orti, frutteti, colture agricole di sussistenza. Gli animali, brucando e spostandosi da un luogo all’altro, hanno diffuso molte essenze vegetali, contenendo le più invasive. Anche per questo i prati di alta quota sono ricchissimi di specie erbacee, spesso più di cento. Tecnicamente si definiscono “prati stabili”, perché sono spontanei, non seminati ma solo curati, gestiti.
salvare i prati stabili
I prati sono circoli di vita
I prati stabili sono al centro di un circolo virtuoso sorprendente. Hanno una capacità straordinaria di trattenere CO₂, talvolta superiore a quella di boschi e foreste, e sono l’habitat ideale per gli insetti impollinatori. Il latte degli animali che si nutrono delle loro erbe è più buono e nutriente e ha un ottimo rapporto omega -6/omega -3, una caratteristica importantissima per la nostra salute.
Gli animali che vi pascolano vivono meglio, perché brucare in spazi aperti, sdraiarsi a ruminare, godere della luce e del sole, li rende più sani e forti. D’altro canto l’azione dei loro zoccoli smuove il terreno, che assorbe meglio l’acqua piovana, gli escrementi agiscono da concime, il consumo di erba da parte degli animali evita che si formino strati secchi che in estate possono provocare incendi e in inverno lo scorrimento della neve, e quindi pericolose slavine.
salvare i prati stabili
Salvare la montagna è la chiave per il futuro
Mazzantini di legambiente parla di strani commenti sull'esito del referendum campese, si mette a far di conto per cercare di avallare le tesi sostenute anche da legambiente che come è noto è modernista quando interessata (basta pensare al cambiamento di associazione dell'associazione, che è assolutamente a tutela del paesaggio, in merito a fotovoltaico ed eolico dopo che sembra abbia messo lo zampino in qualche società interessata a questi progetti). Ma sia chiaro, ben venga questo favore verso fotovoltaico ed eolico e se c'è qualche inetresse economico, pace, certamente meglio dell'interesse economico sul petrolio o il gas. Ma come al solito per esaltare l'associaizone si caplesta la logica: la transizione ecologica non è un cambiamento dall'oggi al domani e per questo ci vuole il gas in luogo del petrolio; gli arerei potranno andare anch'essi a batteria e poi magari se proprio legambeinte vuole fare un servizio faccia la contabilità delle emissioni di 50 passeggeri da Monaco all'Elba in auto e di 50 passeggeri in aereo, almeno si capisce tutti di che si parla!
PORTO DI PORTOFERRAIO
riposizionata la targa di intitolazione della banchina a VEZIO DINI - PILOTA DEL PORTO
Vittorio Gianni Falanca (già pilota del porto di Portoferraio)
Era l’anno 1940 quando il piroscafo Maria Martini si stava avvicinando al golfo di Portoferraio per imbarcare il pilota che l’avrebbe condotto all’ormeggio assegnato al pontile Hennin degli altiforni.
Ma in fase di abbordaggio la pilotina venne travolta, il marinaio conduttore riuscì a salvarsi, mentre il pilota, il giovane Cap. Vezio Dini, perse la vita.
Sul finire degli anni 90, per ricordare l’accaduto, venne avviata una pratica dall’iter piuttosto complesso allo scopo di intitolare una zona del porto al pilota deceduto nell’espletamento del proprio servizio.
Ottenute le autorizzazioni dalle Autorità ed Istituzioni competenti ed individuato il luogo per l’intitolazione nella banchina che collega il pontile n. 1 al pontile n. 3 (attualmente indicati nella segnaletica con molo 2 e molo 3) nella parte Sud del porto, finalmente la relativa targa in pietra recante la scritta:
“BANCHINA CAP. VEZIO DINI – PILOTA DEL PORTO”
vi fu collocata su apposito sostegno.
Ma successivamente, a causa dell’esecuzione di lavori al suolo della radice del pontile, la targa cadde e fortunatamente venne ricuperata dal personale della Cosimo de’ Medici e fissata provvisoriamente su di un muretto nelle vicinanze.
Anche questa volta per ricollocare la lapide al suo posto originale l’iter è stato molto lungo, ma finalmente oggi 25 aprile si è concluso positivamente, riaccendendo la memoria di un giovane capitano perito in servizio, e ricordando nel contempo la rilevanza del compito dei piloti del porto per il buon funzionamento e la sicurezza del traffico marittimo portuale.
Il ringraziamento va all’allora sindaco di Portoferraio Giovambattista Fratini che a suo tempo condivise l’idea e partecipò attivamente alla sua realizzazione, all’Amministrazione Comunale, all’Autorità di Sistema Portuale, ed in particolare agli operatori della Cosimo de’ Medici che, guidati dal responsabile Daniele Bellosi, hanno seguito passo passo la procedura per portare a termine il lavoro di ripristino.