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DIAMOCI UN TAGLIO ! da DIAMOCI UN TAGLIO ! pubblicato il 17 Febbraio 2017 alle 4:45
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ALBERTO ZEI da ALBERTO ZEI pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 22:05
[COLOR=darkred][SIZE=4]A MARCIANA LA ZECCA DEI PRINCIPI APPIANI E LO STEMMA DEL MAGGIORDOMO BERNOTTI [/SIZE] [/COLOR] Un esempio delle famose “pitte” dell’ Elba di Alberto Zei Troppi particolari - Da notizie pubblicate soprattutto dai giornali dell’Elba, la polemica sull’”essere e non essere” di un antico ipogeo – sepolcro etrusco per alcuni, zecca per altri - sta assumendo posizioni sempre più specifiche, con una tale quantità di affermazioni che impedisce una seria possibilità di replica. Questo è vero in quanto gli articoli di quotidiani non possono trasformarsi in una sorta di trattati scientifici, allo scopo di contestare le posizioni avverse. Certamente di motivazioni ne sono state esternate a sufficienza per negare le precise posizioni di parte contraria. Ma c’è un fatto molto interessante che non può sfuggire all’attenzione dei lettori sulle polemiche suscitate da coloro che per ragioni professionali o per ragioni di solidarietà di gruppo, o per altri motivi ancora, si sono trovati schierati a difesa della zecca. A favore della tomba sotterranea sono state avanzate argomentazioni di ordine archeologico, architettonico e storico- comparative atte a dimostrare che l’ipogeo in questione è stato realizzato nel granito per assicurare a quella tomba la sua futura indistruttibilità. Una zecca senza sostegno - Di contro, lo schieramento avverso, che supporta l’esistenza della zecca dei principi Appiani, non ha scritto un solo articolo di motivazioni a sostegno della propria tesi: se ne sono dimenticati o non esistono proprio? Certamente le autorizzazioni varie della Pubblica Amministrazione non rappresentano una garanzia di autenticità per allestire il cosiddetto Museo della Zecca. Non una prova, non una testimonianza di qualche reperto strumentale o di coniatura, non una parete affumicata come inevitabilmente sarebbe avvenuto, non un detrito carbonioso o tracce di bruciato tra quelli rimossi, non una comparazione architettonica con simili strutture utilizzate per battere moneta. Gli articoli dei sostenitori della zecca sono tutti basati sulle obiezioni alla tomba etrusca. Tutti infatti, affermano che l’ ipogeo non è una tomba etrusca, ma nessuno di questi sostiene un solo argomento a supporto della zecca. È vero che per costruire, molto spesso occorre far tabula rasa per edificare le nuove fondamenta, ma le fondamenta dell’ipogeo non sono quelle delle argomentazioni a sostegno della esistenza nel passato della zecca di cui si parla. L’ altra possibilità ideata per contrastare la tesi della tomba etrusca è quella secondo cui l’ipogeo era stato scavato per disporre di un deposito dell’acqua ovviamente asportabile solo dall’ingresso inclinato a forma di spiaggetta e quindi acqua stagnante anch’essa. Tutto ciò come se dalle alture di Marciana, fosse mancata qualche sorgente perenne in grado di fornire acqua potabile non solo alla cittadina ma a tutta l’Elba. Conforta il fatto che su questo aspetto anche Paese Roma a fronte dell’interesse di archeologia comparata tra i ritrovamenti anche recenti, tra Lazio Umbria e Toscana, lo scorso dicembre aveva pubblicato un articolo che ancora si può trovare su internet dal titolo : “Archeologia e antropologia concordano sulla natura del sotterraneo etrusco all’ Isola d’Elba”, nel quale un illustre ricercatore, il Prof. Francesco Mallegni, già ordinario di Antropologia all’Università di Pisa, aveva pubblicato un suo scritto su un giornale locale dell’Isola d’Elba in cui esprimeva la propria opinione di studioso sull’origine dell’ipogeo, su ciò che rappresentava e che, a parer suo, non poteva che essere: una tomba etrusca. È veramente un peccato che non si voglia affrontare il problema con la dovuta serenità. E’ vero che tutto è discutibile, tutto è opinabile e niente è certo. Ma ci sono delle posizioni che sono insostenibili, come quella dell' esistenza di una zecca nel buio del sottosuolo, ovvero di una camera a gas per i malcapitati operai e che avrebbe soffocato anche il dio Vulcano. D’ altra parte, sarebbe molto interessante leggere qualche articolo di chi ritiene che un sito scavato nel sottosuolo con una forma strutturale così concepita, cruciforme, sia stato effettivamente progettato come zecca. Potrebbe essere un articolo inedito sia in ordine di tempo che in ordine di conternuto. Il palazzo degli Appiani che non c’ è mai stato - C’è un altro punto interessante da sottolineare: i sostenitori della zecca, senza eccezioni, asseriscono che la zecca si trovava al piano terreno del palazzo degli Appiani. Ma il palazzo da loro indicato, che architettonicamente è tutt'altro che un palazzo, non era di proprietà dei Principi Appiani (non esiste un solo documento che lo attesti) bensì di un loro maggiordomo, Grimaldo Bernotti. Questi infatti, aveva ben pensato di affiggere in muratura permanente il proprio stemma di famiglia all’ingresso del palazzo, come da foto. Resta infatti facile immaginare quale affronto avrebbe subìto il Principe ogni volta che, raggiunta Marciana per visitare ……la propria zecca, doveva passare non sotto lo stemma del suo casato ma sotto il simbolo gentilizio del suo maggiordomo...
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campese da campese pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 19:41
è possibile sapere il nome del genio?? grazie
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Pasquale Scopece da Pasquale Scopece pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 18:20
[URL]http://www.quinewselba.it/portoferraio-luigi-di-maio-allelba.htm[/URL] speriamo che l'incontro avvenga nella sala della ex Comunità Elbana.
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ugo da ugo pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 18:12
facebook. marinesi belli dimostrate sempre un grande attaccamento al vostro picccolo gioiello ma deh, c'avete almeno un albergo aperto? che vengono a fa i turisti ora a be camparini?? foto del porto deserto e del mare incantato fini a se stesse. e tanto pe la cronaca, a milano lavorano, quando vengono in vacanza a agosto siate gentili!!
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vigili di campo da vigili di campo pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 17:50
dopo svariate segnalazioni vi siete fatti vivi ma solo a meta grazie lo stesso ma ora vi indico con precisione dove andare... sotto la lapide di pietro gori sulla sinistra li oltre alle due solite macchine nascoste ora ce anche un motorino in pianta stabile poi in piazza di chiesa li non passi nemmeno a piedi dunque quando tornerete fatevi due passetti a piedi dentro paese e purgateli tanto fanno come li pare anche se glielo dici sporcando e spaccando tutte le lastre di granito e infischiandosene se dovessessero intervenire per qualche soccorso grazie e a presto.....
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Pulcinella da Pulcinella pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 17:42
Scusate errore di battitura Andreotti disse Il potere logora chi non ce l'ha Riferito allo zio Pino Chiaramente.....
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marco galli da marco galli pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 16:48
non avete capito nulla della rastrelliera,le bici vanno messe in verticale,pensate a quanto spazio si risparmia,basta trovare il punto di equilibrio 😀 😀 e sperare che non faccia vento
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10+10=25? FORSE..... da 10+10=25? FORSE..... pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 16:04
Va bene che siamo in tempi di "sforamento" (vedi debito pubblico) ma i numeri e le relative percentuali lo dice la parola stessa, si devono fermare entro 100. Da qualche giorno si sente dire da molti politici di centro-sinistra e di centro-destra che non è difficile arrivare al 40% dei voti. Se si considera che anche il M5S può facilmente arrivare alla stessa cifra, incomincio a dubitare che in molti (forse) non sono a conoscenza che la matematica non è una opinione. Paolino l'arrotino-
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Pulcinella da Pulcinella pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 15:01
Bravo " Scepale " Come si dice a Rio ci voleva una trenicata a Zio Pino I suoi discorsi farciti ormai si conoscono e francamente non fanno più notizia Come diceva Andreotti: il potere logora chi ce l'ha Pertanto si può pensare che lo zio sia logorato e aggiungerei timoroso di perdere quel briciolo di voce che ha in capitolo E non dimentichiamo poi il suo curriculum politico e le sue tante aspirazioni che lo hanno portato poi, a ripresentarsi come candidato sindaco Ma dopo la tranvata o trombata che ha preso, ha cominciato ogni tanto a scrivere editorialiin rete farciti e incomprensibili ai più Per concludere lasciamo che zio scriva i suoi farciti discorsi in politichese e domandiamoci quante persone lo capiranno oppure quante si metteranno a ridere Se poi i due Rio saranno un solo comune sarà solo un bene Ma tanti purtroppo ( anziani e non ) sono rimasti ai tempi delle sassaiole che dire..... Lasciamoli parlare. In fondo siamo un paese in cui ci si può esprimere
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SCUOLA PRIMARIA PORTO AZZURRO da SCUOLA PRIMARIA PORTO AZZURRO pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 12:20
[COLOR=darkblue][SIZE=4]I BAMBINI DELLA PRIMARIA DI PORTO AZZURRO RACCONTANO IL BOSCO DELLE MERAVIGLIE E INCANTANO IL PUBBLICO [/SIZE] [/COLOR] Grande successo è stato riscosso lo scorso sabato, 11 febbraio, alla presentazione del libro Bosco delle Meraviglie, Ed Persephone, che ha visto come autori i bambini delle classi III A-B della Scuola Primaria Statale G. Cerboni di Porto Azzurro. La sala del “ Teatrino delle Suore” di Porto Azzurro era gremita di un pubblico di grandi e piccini. Dopo una proiezione video in cui le insegnanti Maria Lida Fossi e Sabrina Ursella hanno illustrato le diverse fasi del progetto e il metodo seguito, i bambini sono saliti sul palco per leggere i passaggi più significativi tratti dal testo con l’accompagnamento musicale del pianoforte suonato da Linda Raciti. Il dirigente scolastico Lorella Di Biagio dell’Istituto Comprensivo G. Carducci esprime soddisfazione per l’importante risultato didattico ottenuto dalle insegnanti Ursella e Fossi del Progetto il Fabbricastorie, conclusasi con una pubblicazione scritta e illustrata dai bambini. Come si dice tecnicamente la realizzazione di un’unità di competenza multi e interdisciplinare Le storie, ambientate in un bosco, si snodano nell’arco delle quattro stagioni, i personaggi, rappresentati da animali, che sono gli abitanti del bosco stesso, attraversano momenti lieti e difficili che riescono a superare solo grazie al reciproco aiuto e al forte senso di amicizia che lega i protagonisti del racconto. Alla fine del reading collettivo, i bambini si sono presentati e hanno risposto alle domande, sottolineando l’importanza del lavoro di gruppo che è stato necessario per la realizzazione del libro, così come il rispetto per l’altro e la collaborazione sono stati utili alla piccola comunità di Bosco delle Meraviglie per risolvere ogni imprevedibile situazione. Il contesto ha così messo in evidenza quello che già scientificamente si sapeva nell’ambito della comunicazione delle organizzazioni: la capacità di darsi delle regole e che la messa a disposizione della comunità delle competenze personali di ciascuno aiuta, come nel caso della storia narrata, la sopravvivenza della comunità stessa.
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SERVIZIO LUCE 3 da SERVIZIO LUCE 3 pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 10:42
[COLOR=darkblue][SIZE=4]DA OGGI A CAPOLIVERI E’ ATTIVO IL NUMERO VERDE PER LE SEGNALAZIONI DI GUASTI ALLA RETE DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA [/SIZE] [/COLOR] Un nuovo servizio è attivo con il 2017 nel Comune di Capoliveri. Si tratta del numero verde per la segnalazione di guasti e disservizi all’impianto di illuminazione di tutto il territorio comunale. Qualora vengano individuati guasti o disservizi all’illuminazione pubblica da oggi il cittadino potrà chiamare il Numero Verde 800.97.84.47 - senza alcun costo a suo carico - ed effettuare la propria segnalazione. A rispondere sarà la centrale operativa della RTC Citelum S.A. società che grazie ad una convezione stipulata con il Comune di Capoliveri gestisce il “Servizio Luce 3” per la manutenzione straordinaria di adeguamento energetico e riqualificazione del territorio comunale e che si occuperà anche di registrare le segnalazioni che i cittadini faranno attraverso il numero verde, procedendo poi al pronto intervento per la rimessa in pristino del servizio ove fossero riscontrate guasti e anomalie.
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CINEMA TEATRO FLAMINGO da CINEMA TEATRO FLAMINGO pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 10:36
[COLOR=darkblue][SIZE=4]DA GIOVEDì 16 FEBBRAIO A GIOVEDì 9 MARZO BLACK OUT CINEMA FESTIVAL NEL BUIO DI UN CINEMA ILLUMINATO UNICAMENTE DALLA LAMPADA DEL PROIETTORE, UNA DIMENSIONE SPAZIO/TEMPO DEDICATA ALLO SPETTATORE, AL FILM 4 TITOLI PER 4 CAPOLAVORI TOTALMENTE DIFFERENTI L'UNO DALL'ALTRO: [/SIZE] [/COLOR] La bella storia romantica di LION Il paradossale e astratto CAPTAIN FANTASTIC Il poetico e mondano PATERSON Il realistico, storico e intenso SILENCE
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Comune Unico da Comune Unico pubblicato il 16 Febbraio 2017 alle 7:28
Chapeau Scepale, chiaro e condivisibile! Claudia
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Incidente a Capo D'Arco da Incidente a Capo D'Arco pubblicato il 15 Febbraio 2017 alle 17:55
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CADE DALLA SCALA MENTRE TAGLIA DEI RAMI A CAPO D ‘ARCO [/SIZE] [/COLOR] Poteva avere conseguenze più gravi la caduta da una scala di un operaio 48enne che stava tagliando per fare pulizia ad un albero in un giardino di una villetta a Capo D’Arco in Comune di Rio Marina. Il giardiniere subito dopo la caduta secondo i familiari ha perso conoscenza per diversi minuti mettendo in allarme i presenti nell’abitazione che hanno subito chiamato il 118 di Livorno-Pisa, provvedendo quest’ultimo ad inviare subito una ambulanza da rianimazione della Pubblica Assistenza Porto Azzurro con 2 Squadre di Soccorritori vista la gravità dell’incidente e la zona di difficile praticabilità. Partiva da Grosseto anche l’elisoccorso con Pegaso 2 che in pochi minuti raggiungeva Capo D’Arco e l’ambulanza porto azzurrina. Dopo aver individuato l’abitazione e il giardino ha sceso i sanitari in aerea per le prime cure urgenti. Nella zona fitta di alberi e vegetazione non è stato possibile l’atterraggio di Pegaso che ha optato nella unica zona libera all’ingresso alto della proprietà privata dove l’ambulanza della Pubblica Assistenza Porto Azzurro lo ha raggiunto lentamente per fare il trasbordo sul mezzo aereo, che è decollato direttamente verso il Continente. Servizio fotografico del Centro Formazione Volontari PA Porto Azzurro
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x Pino Coluccia da x Pino Coluccia pubblicato il 15 Febbraio 2017 alle 16:39
Caro Pino, vedo che il tuo intervento non prende minimamente in considerazione i fattori unificanti e qualificanti l’argomento fusione dei comuni quali servizi, costi, territorio, occupazione, qualità dell’ambiente, crescita culturale etc etc, mentre ti squarti a tirare in ballo tutto un armamentario ideologico propagandistico farcito col diritto all’autodeterminazione dei popoli, la tradizione, l’autorappresentazione, il senso di cittadinanza, il campanilismo ed altro. Non che di per se questi non siano dei valori, anzi, solo che tu li isoli maliziosamente dal contesto e li usi, non più come valori da salvaguardare, da condividere per migliorare, crescere ed unire, ma li riduci a strumenti politicistici per isolare e dividere la gente. Mi sapresti dire cosa verrebbe perso e perché, soprattutto, di tutto questo, della memoria storica della gente Riese se arrivassimo alla costituzione di un comune unico tra Rio e Rio Marina? Le sassaiole di Santa Caterina o forse la vita grama vissuta nelle miniere? Cosa verrebbe perso a Marciana o a Marciana M. piuttosto che a Capoliveri o a Portoazzurro o a Campo piuttosto che a Portoferraio? Una beata mazza, caro Pino, anzi, si innescherebbe un orgoglioso processo di rivitalizzazione delle tradizioni e della storia locale che va ad arricchire il patrimonio comune, adesso si, in grado di essere valorizzato e portato fuori dai ghetti dei vicinati. E comunque, caro Pino il tema che un politico dovrebbe cavalcare sarebbe quello del miglioramento dei servizi in termini di qualità, efficienza abbassando il rapporto costi/benefici. Dovrebbe impegnarsi a portare a fattor comune i vari processi replicati ed inefficienti sul territorio in modo da dare vantaggi al cittadino e fare in modo che si possa ragionare in termini di sistema Elba. Da tutto il resto del mondo viene vista l’Isola d’Elba e non un vicinato di Rio o un chiasso di Capoliveri, quando si parla di prodotti si parla di prodotti dell’Elba, cosi come si parla del turismo Elbano e cosi via, quindi, per favore se si è scelto di fare politica, la si faccia a favore della gente e non per la conservazione di qualche sedia o piccolo privilegio che troppo caro costa al cittadino e soprattutto ai giovani a cui compromettiamo drammaticamente il futuro. Purtroppo la natura umana ci ha predisposti piu alla difesa che alla condivisione ci troviamo molto meglio con la pancia ed i muscoli che con la ragione e questo è il motivo per cui i pifferai della propaganda prosperano. Chi ha la possibilità e gli strumenti, si adoperi per unire e non per dividere, abbiamo bisogno di unire teste e forza per il bene nostro e di chi verrà dopo di noi, soprattutto. Scepale.
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colpo di genio bis da colpo di genio bis pubblicato il 15 Febbraio 2017 alle 13:07
E' lo stile della casa. il problema è che non siamo capaci di creare infrastrutture. Se tocchiamo il territorio, facciamo danno. Mettiamoci il cuore in pace e lasciamo tutto come natura ha fatto.
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per Colpo di genio da per Colpo di genio pubblicato il 15 Febbraio 2017 alle 12:54
non hai compreso l'abilità e la lungimiranza dell'ideatore : la ruota anteriore va infilata come consuetudine , la panchina serve per appoggiare la pedaliera in caso di foratura della ruota posteriore o semplicemente per rimettere la catena venuta giu'.... alla miseria ( e agli scemi ) non c'è mai fine.....
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IL COLPO DI GENIO da IL COLPO DI GENIO pubblicato il 15 Febbraio 2017 alle 11:55
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CI VUOLE QUALCOSA DI PIÙ CHE L’INTELLIGENZA PER AGIRE IN MODO INTELLIGENTE. [/SIZE] [/COLOR] (Fëdor Dostoevskij) Che cosa è l’intelligenza? Tante definizioni, ma nel nostro caso rimane un mistero..... Quello che si sa è che le intelligenze sono molte. È la loro esternazione nei comportamenti a rendere una persona realmente “intelligente” o addirittura un “genio” come questa realizzazione in Via Marconi a Marina di Campo, dove forse l’abile e lungimirante ideatore ha argutamente pensato di limitare il posteggio delle biciclette , oppure ha voluto creare un opera destinata a stupire e divenire motivo di attrazione per il prossimi turisti… ... Forse era meglio se avevano incaricato un diversamente intelligente , sicuramente avrebbe fatto di meglio! 😮
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Pino Coluccia da Pino Coluccia pubblicato il 15 Febbraio 2017 alle 11:33
[COLOR=darkred][SIZE=4]PERCHE' UN SOLO COMUNE? COMUNITÀ significa per i cittadini, APPARTENENZA [/SIZE] [/COLOR] Il Comune è una forma originaria, non derivata, di COMUNITÀ, che si autodetermina e si da appunto una veste istituzionale ed amministrativa per autorappresentarsi ed autogovernarsi; il Comune quindi non è un semplice erogatore di servizi o pratiche d'ufficio; se si ragiona così allora basterebbe un'agenzia, pubblica privata alla quale appaltare, anche da un organismo centrale i vari servizi; Rio Elba, il suo Comune è quindi una COMUNITÀ viva e vegeta, con una sua storia, cultura, un suo passato ed un suo FUTURO e togliergli il Comune è come volerla estinguere o indebolirla nel suo DIRITTO di autodeterminazione di autogoverno, di autorappresentazione. Questo vale per tutte le comunità storiche del territorio elbano, con i suoi Comuni e campanili. COMUNITÀ significa per i cittadini, APPARTENENZA ad una entità solidale, identitaria, di sovranità e quindi è costitutiva del suo senso di "Cittadinanza". Perché toglierla? Forse per una scelta politica ed ideologica di chi ritiene che tutte le forme, da quelle originarie, autonome e indipendenti, a quelle collegate a rivendicazioni sociali come i corpi intermedi, a quelle spontaneamente cresciute per bisogni ed istanze varie dei cittadini, che esprimano beni ed interessi comuni collettivi, siano un impedimento all'esercizio dei poteri dominanti, alle gerarchie sociali, ecc.
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