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113583 messaggi.
Francesca da Francesca pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 21:28
Ho letto le polemiche dei giorni scorsi su marciana marina e non voglio gettare benzina sul fuoco. Però stasera sono scesa col fidanzato per vedere il djset di Virgin radio al porto e mi hanno detto che è saltato tutto perché il Comune è contrario. È vero? Mi sembra una brutta figura c'erano tanti turisti che chiedevano della musica.
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Maria da Maria pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 21:20
Qualcuno puo' spiegarmi perche' ieri e questa sera sono saltate due serate previste nel programma delle manifestazioni estive a Marciana Marina? Grazie.
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x bravo alle magliette da x bravo alle magliette pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 18:41
caro lei come è ingenuo e semplicione , tutti gli abusivi hanno già ordinato magliette rosse da indossare tanto nessuno controllerà niente a meno che non assoldino un esercito di controllori furbi e già questo è un limite invalicabile
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VENDITORI DI COCCO da VENDITORI DI COCCO pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 18:02
ok magliette ai venditori autorizzati. BENE anche oggi, come tutti i giorni a PROCCHIO stanno solcando i soliti venditori di COCCO. Niente da dire sul lavoro se sono in REGOLA , ma HO MOLTISSIMI DUBBI SULL'IGENE, TI DANNO DALLE LORO MANI SCIACQUANDO COCCO E ANANAS CON ACQUA DI DUBBIA PROVENIENZA. VENGONO MULTATE E O CHIUSE ATTIVITA' DAGLI ORGANI DI CONTROLLO PER COSE SIMILI, e A QUESTI NIENTE?
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ROKY-PIER da ROKY-PIER pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 17:35
Buon sarea Faber, x Pier purtroppo la rotatria ovaloide l'hanno inventata i Piombinesi alcuni anno orsono..... niente Guinnes per Portoferraio....purtroppo! Saluti
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PERCORSI DI STORIA da PERCORSI DI STORIA pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 17:06
[COLOR=darkred][SIZE=4]“LA MARINERIA DELL'ISOLA D'ELBA DALL'ETA' NAPOLEONICA ALLA FINE DELLA TOSCANA LORENESE” [/SIZE] [/COLOR] DEL PROF GIANFRANCO VANAGOLLI La nostra Associazione ha riflettuto sul testo del prof. Vanagolli ( di cui al titolo ) appena pubblicato e presentato alla conferenza di Marciana nella serata del 23 luglio u.s. In riferimento al nostro statuto che ci impegna in azioni che vadano a recuperare ogni contributo valido a ricostruire la storia locale e a divulgarla ,abbiamo valutato questo ultimo incontro come particolarmente proficuo e attinente ai nostri valori associativi. Riteniamo che l' ascoltatore attento e interessato, nonché il lettore nel caso si vada a documentare sul libro, si rendono sicuramente conto che si sta analizzando un momento di particolare sviluppo e di progresso delle attività dell'isola nei circa cinquanta anni fino al 1860.. Anche se non siamo completamente d'accordo con il giudizio francese del tempo che consideriamo riduttivo: “ cependant il n'y a pas de pais que ait plus besoin que l'Isle d'Elbe d'una grande activitè dans le cabotage ,parcequ'elle ne produit presque rien de ce qui est necessaire à la vie et qu'elle est oblige de tirer tout dehors” , riteniamo valida la considerazione che l’isola era carente di risorse interne e doveva ricorrere al commercio marittimo per il proprio sviluppo. Una serie di situazioni politiche ed economiche favoriranno la scelta di maestranze dell’Isola di dedicarsi in gran numero alla navigazione. In tal modo l'indirizzo marinaro come la costruzione in loco di bastimenti e il trasporto di merci perfezionerà il settore in quel periodo dando importanti risposte occupazionali alla popolazione residente. Mentre il progresso sia in termini di numero di bastimenti acquisiti, sia in termini di personale, sia nella conseguente formazione dello stesso ha portato agli eccellenti risultati di quantità di personale impiegato, dall'altra parte è corrisposto l'aumento delle merci trasportate e di percorsi sempre più impegnativi , con destinazioni talvolta molto lontane, effettuati dalle marinerie dei Rio e di Marciana. Riteniamo importante che , come suggerisce l'autore ,l’esempio di questo positivo momento storico dell’Isola possa essere valutato anche in chiave attuale e soprattutto futura. Ciò permetterebbe di verificare se il settore della nautica e del commercio marittimo possa creare una possibilità di sviluppo , con importanti ricadute occupazionali nella nostra isola ,votata quasi esclusivamente all’attività turistica. Talvolta gli esempi del passato possono essere utili anche nel presente, se opportunamente adattati alle circostanze . Associazione Marciana Aurea
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pier da pier pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 16:30
x Punta66 Giuste osservazioni, però dai credo che deteniamo un record, quello di avere inventato una rotonda Ovale. Ce ne saranno altre in giro per il mondo? Boh ! al momento non ricordo di averne mai viste, quindi abbiamo un possibile Guinnes dei primati, bisogna chiamare Gerry e far omologare il primato.
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NOTTE BLU A CAPOLIVERI da NOTTE BLU A CAPOLIVERI pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 16:19
[COLOR=darkblue][SIZE=5]Il 1 agosto 2017 è Notte Blu a Capoliveri. [/SIZE] [/COLOR] Torna l’appuntamento con la magia della notte nel borgo capoliverese fra musica, dance, colore, magia e la grande comicità di Paolo Migone. Conto alla rovescia per la Notte Blu 2017 e c’è attesa per il 1 agosto a Capoliveri. La serata si preannuncia magica, come ogni anno, e riserverà sorprese e nuove e coinvolgenti emozioni per una Botte Blu imperdibile! Vicoli, piazze, vetrine, angoli suggestivi dell’intero borgo capoliverese saranno dipinte con il blu intenso della notte: magici personaggi, musiche di ogni genere, dance on the road, sapori blu night per riscoprire il gusto di vivere l’emozione della notte. Si comincia al calar della sera con cocktails e aperitivi in blu nei bar e ristoranti del centro storico, poi un susseguirsi di band accompagneranno gli ospiti di Capoliveri nei chiassi e nelle piazze del borgo e sarà possibile incontrare personaggi della fantasia, ammirare giochi di colore, scoprire il piroscafo Polluce al Museo del Mare con giochi e percorsi guidati, conoscere la magia delle miniere con immagini spettacolari e racconti inediti al Cinema Teatro Flamingo, ballare a tempo di Tango al Belvedere o scatenarsi con l’Hip Hop all’Anfiteatro La Vantina. Poi sarà il momento della comicità esilarante del grande comico toscano Paolo Migone a irrompere nella piazza e a coinvolgere tutti con battute non – stop nel cuore della Notte Blu. Dalle 1,00, infine, il centro storico si trasformerà in una grande discoteca a cielo aperto e i migliori dj accompagneranno gli amanti della dance e della notte in una eccezionale serata di sound ed emozione tutti da vivere nell’Orginal Blue Night di Capoliveri.
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Genitore98 da Genitore98 pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 16:14
Buona sera Fabrizio la foto ritrae il presente e futuro dell'Elba97 Luca Vinci, Pasquale Piccirillo e Nicola Javita che disputeranno il Campionato Nazionale di serie B stagione 2017/2018. [URL]https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1895492717143584&set=a.1895492850476904.1073741830.100000486213334&type=3[/URL]
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Bravo il Comune di Marciana! da Bravo il Comune di Marciana! pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 14:29
Ottima l' idea del Comune di Marciana di far indossare magliette rosse etc ai venditori ambulanti sulle spiagge del Comune , alfine di riconoscerli con facilità. Queste idee vengono soltanto a chi ha voglia di risolvere un problema con i fatti e non con le parole. Ed il problema dell' abusivismo sulle spiagge non è certamente una cosa insignificante. A questo punto, gli altri Comuni elbani che possono constatare che l' idea del Comune di Marciana può essere una idea vincente, devono riflettere che quella è la strada da seguire( ovviamente, facendo anche molti e numerosi controlli). Sarà così?
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PRESENTAZIONE LIBRO da PRESENTAZIONE LIBRO pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 14:17
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'ULTIMA FATICA LETTERARIA DI LUCIANO GELLI ALLA GRAN GUARDIA [/SIZE] [/COLOR] Venerdì sera, nella Sala della Gran Guardia a Portoferraio, il nostro concittadino Luciano Gelli ha presentato davanti ai numerosi partecipanti e ai rappresentanti dell'amministrazione comunale la sua ultima fatica, il suo nuovo libro dall'intrigante titolo, “Io e Freddie Mercury”, la storia di un diciassettenne obeso e amareggiato che casualmente incontra la musica dei Queen. Lo scrittore elbano, curioso del mondo, si cimenta qui in un nuovo altro genere, come sua consuetudine: dalle storie dell'Elba di “Scoglio d'Africa” e “Ilva insula”, alle storie di vita de “La libera repubblica degli anziani”, al ritmo incalzante del giallo in “Usura”. In “Io e Freddie Mercury” il ritmo è la musica dei “Queen” e la vita di Mercury, che governa sia le pagine che scorrono veloci, che la vita del diciassettenne Andrea, provocandone un integrale cambio di stile e la sua capacità di confrontarsi finalmente con il mondo che lo circonda. La voce alternata dello scrittore a quella di Angela Chih, che ha intervistato Gelli, ha dato modo ai presenti di immergersi in questo suo nuovo mondo.
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Operatore sanitario da Operatore sanitario pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 13:02
Ha ragione il prof. Camici. Se in un territorio insulare come quello dell'Elba lontano dai centri ospedalieri grandi e dove durante l'estate la popolazione supera centomila abitanti non si provvede a potenziare l'ospedale con UO di medicina d'urgenza la stabilizzazione del paziente in emergenza-urgenza eseguita in pronto soccorso mette in affanno la struttura. Operatore sanitario
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Fabrizio Cecoloni da Fabrizio Cecoloni pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 10:44
Sabato sera 27.07.2017 ho fatto tardi con degli amici a cena ed avevo urgenza di un medicinale, che per me è molto importante. Telefonavo allora ( erano le 23.50 ) al centralino dell'ospedale per sapere qual'era la più vicina farmacia di turno aperta in zona. Essendo privo di operatore l'Ospedale di Portoferraio la chiamata veniva dirottata al centralino di Livorno. Alla mia richiesta di sapere quale fosse la farmacia di turno a me più vicina l'OPERATRICE mi risponde, CON MIA MERAVIGLIA ,che non lo sapeva e mi avrebbe passato un'altro numero telefonico: il telefono squilla e squilla poi cade la la comunicazione Io richiamo l'operatrice di Livorno la quale mi dice che mi avrebbe passato un altro numero telefonico. La cosa si ripete, il telefono squilla e squilla e poi ricade la comunicazione. Ormai sono le 24.00 ed io mi sono leggermente alterato per l'ignoranza (nel senso di mancata conoscenza ) di un'informazione così importante. Richiamo per la terza volta il centralino di Livorno e chiedo all'operatrice di fornirmi le sue generalità; naturalmente lei si si rifiuta di fornirmele ma io le rispondo che, per entrare in servizio deve aver strisciato il cartellino quindi, in caso di denuncia il suo nome sarebbe venuto fuori in ogni caso; lei si mette a ridere. Dice poi di avermi passato Iil numero DELLA GUARDIA MEDICA NOTTURNA prima e della GUARDIA MEDICA TURISTICA poi e qundi nessuna delle due ERA REPERIBILE!!! Mi reco quindi al Nucleo dei Carabineri di Portoferraio dove un operatrice gentilissima, si scusa, e mi dice che non mi poteva far entrare perchè da sola al centralino. Si reca all'interno e dopo qualche minuto ritorna con un tablet e mi dice che su google ( l'operatrice dell'Ospedale di Livorno non viene nemmeno in mente di fare questo tipo di ricerca ) la farmacia, in quella zona dell'Elba aperta risulta la Farmacia Centrale a PORTOFERRAIO. Mi reco quindi con l'auto per andare alla farmacia centrale. C' un però: ad un certo punto mi trovo davanti la zona pedonale della Calata. Parcheggio l'auto e vado a piedi verso la Farmacia Centrale. Superato l'arco con l'orologio vedo, con mio dispiacere, che la stessa risulta chiusa. La stessa doveva essere aperta , come mi avevano detto al nucleo dei carabinieri dalle ore 24.00 del 28.07.2017 ( ormai era passata la mezzanotte ) fino alle 23.00 del 28.07.2017. Avvicinandomi alla farmacia, per vedere se per caso ci fosse qualcuno dentro incontro, per caso, Marco ( di cui adesso mi sfugge adesso il cognome, che conoscevo perchè aveva fatto il farmacista a Capoliveri ) lo saluto e gli chiedo se lavora ancora nella Farmacia Centrale. Mi risponde di si. E non doveva essere aperta perchè di turno quella notte? Lui mi dice di si ma, vista l'ora tarda, ( erano ormai le 00.45 del 28.07.2017 ) stava andando a casa a casa a dormire lasciando il suo recapito telefonico in caso di necessità. Mi hai trovato per puro caso dice lui; e si proprio una bella fortuna perchè , in caso contrario, avrei dovuto chiamarlo al cellulare ed aspettare che ritornasse. Mi fa entrare da una porticina secondaria e , dietro presentazione di ricetta medica, mi fornisce il medicinale di cui avevo estrema necessità. Non solo, ma mi dice che l'Elba è divisa in zone e quindi tra Porto Azzurro e Capoliveri doveva esserci un'altra farmacia di turno. MORALE: Siamo in mano a degli INCAPACI DI FARE IL LORO DOVERE, VISTO CHE, SE MI AVESSERO DATO LE GIUSTE INDICAZIONI (L'OPERATRICE DEL CENTRALINO DI LIVORNO ) MI SA SAREBBE BASTATO ANDARE A CAPOLIVERI OD AL MASSIMO A PORTO AZZURRO. LE GUARDIE MEDICHE ( NOTTURNA E TURISTICA NON RISPONDONO ALLE CHIAMATE DI EMERGENZA ) LE FARMACIE DI TURNO NON SONO APERTE TUTTA LA NOTTE MA LASCIANO SOLO UN RECAPITO TELEFONICO E, PER FINIRE SE IL FARMACO FOSSE STATO UN FARMACO SALVAVITA IL PAZIENTE POTEVA ESSERE GIA' MORTO!!! Fabrizio Cecolini ATTIVISTA MOVIMENTO 5 STELLE c_ [EMAIL]fabrizio957@alice.it[/EMAIL]
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Ospedale da Ospedale pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 9:43
Ci dimentichiamo che , a volte, causa maltempo non è possibile poter trasferire nell'immediatezza un paziente , quindi una volta stabilizzato va mantenuto in essere. Se non vado errato all'ospedale Elbano non vi sono locali atti a ciò se non la sala operatoria. Allora prima di pensare all'elicottero che ha bisogno di un luogo e personale adeguato per stazionare ed essere controllato e lavato dal salino dopo ogni missione la quale costa circa 8.000 €.ora sarebbe bene dotare il pronto soccorso di almeno una sala idonea di terapia intensiva per il mantenimento in essere del paziente senza occupare la sala operatoria.
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Punta66 da Punta66 pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 9:27
Quando le cose sono fatte a c@zzo e non serve essere degli studioni studiati per capirlo. Questa rotatoria sin dall'inizio è stata criticata per le sue eccessive dimensioni e per il materiale usato nella parte dove INEVITABILMENTE il traffico pesante va a transitare con le ruote degli assi posteriori alcuni tra l'altro pure sterzanti....Inevitabile proprio a causa dell'eccessivo diametro. A questo punto la rotatoria dei "Gabbiani" realizzata davanti alla Coop è 1000 volte meglio come realizzazione e dimensionamento. Questa non è nemmeno la prima volta che capita dalla sua realizzazione. Ora mi domando...ma se uno di questi sassi del c@zzo schizza via mentre passa uno su due ruote e lo prende in faccia...o danneggia un parabrezza di un'auto....a chi dobbiamo andate a percuotere per le trombe del cul@....!? E lo sappiamo si....stanno tutti...( o quasi...) al di la' del Canale.....
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medico da medico pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 5:54
Non sono d'accordo con il collega, Prof. Camici. Per definizione la mission principale del Pronto Soccorso è stabilizzare il paziente. Altrimenti non avrebbe senso il triage e la shock room. Una volta stabilizzato il paziente in condizioni critiche può essere inviato nei reparti di Terapia intensiva o Degenza comune o in OBI (osservazione breve). Questo succede in tutti gli ospedali del Paese. In pochi di questi, in genere quelli più grandi, è presente anche un reparto di Medicina di Urgenza. Ad esempio a Pisa è presente una UO di Medicina di Urgenza-Emergenza che comprende il Pronto Soccorso, l'Osservazione Temporanea (OT), l'Osservazione Breve Intensiva (OBI), la Discharge Room e la Degenza. Ma rimane il fatto che la stabilizzazione avviene negli spazi del Pronto Soccorso, laddove, nei piccoli ospedali, è reparto fondamentale per intervenire precocemente e salvare la vita dei pazienti. Il lavoro del Pronto soccorso è proprio quello di stabilizzare il paziente e, molto spesso, il problema è proprio l'opposto di quello che riferisce l'amico e collega Porf. Camici. Il PS, il cui compito principale è la stabilizzazione ed il primo trattamento dei pazienti gravi è oberato da casi che spesso sono competenza del medico di famiglia o della guardia medica, quando addirittura lo stesso non viene utilizzato per accorciare il tempo di l'effettuazione di esami diagnostici. E' quindi verissimo che l'elicottero parte dall'isola quando il paziente è in condizioni di relativa sicurezza, grazie al lavoro, spesso oscuro, dei medici e degli anestesisti dell'ospedale di Portoferraio.
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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 30 Luglio 2017 alle 4:03
EMERGENZA-URGENZA Sono d’accordo con l’operatore sanitario. Il paziente in emergenza-urgenza va stabilizzato in ospedale. Ma questo deve avvenire in un predisposto reparto di medicina di urgenza. Non può essere certo il pronto soccorso o un’altra unità operativa dell’ospedale poiché già oberati da malati di altra natura. Marcello Camici Medico
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cittadino da cittadino pubblicato il 29 Luglio 2017 alle 19:36
Ieri sera sono andato al Neverending music festival. ...come ogni anno passo una piacevole serata ascoltando Buona musica dal vivo....l'emozione che sento in questi giovani è tanta...sanno trasmettere il loro entusiasmo. ..perciò Bravi Bravi Bravi....una volta tanto che Portoferraio è protagonista con un Festival della musica. Dobbiamo ringraziate questi ragazzi che si danno tanto da fare...VIVA IL NEVERENDING MUSIC...
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operatore sanitario da operatore sanitario pubblicato il 29 Luglio 2017 alle 15:16
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L’idea di un elisoccorso stanziale all’Elba, che pur ha trovato numerosi consensi, è in realtà quanto di più inutile, dispendioso e quindi dannoso per la sanità dell’isola. [/SIZE] [/COLOR] E’ un'idea che nasce dai politici che evidentemente nulla conoscono della realtà ospedaliera locale per cui partoriscono pensieri estremamente populistici ma poco utili. La rete dell’emergenza-urgenza è una degli aspetti virtuosi della sanità elbana e segue rigorosissimi protocolli che permettono il trasferimento del paziente in ospedali più attrezzati in tempo utile. Questo proprio grazie alla caratteristica di insularità del nostro territorio che ha fatto sì che si puntasse fortemente su questo aspetto, che altrimenti sarebbe critico per la salute degli isolani e dei turisti. Perché quindi l’elisoccorso sarebbe inutile? Semplicemente perché chi si occupa professionalmente di salute sa benissimo che un paziente, prima di essere caricato sul Pegaso, deve essere stabilizzato, nell’ospedale elbano o, in altri casi, nel luogo di soccorso al paziente. Non è quindi il paziente che aspetta l’elicottero ma è l’elicottero che aspetta, sempre, il paziente. Facciamo un esempio paradigmatico in cui è necessario intervenire tempestivamente (nel rispetto della ormai nota golden hour), l’infarto del miocardio. Il paziente giunge in PS, dove i medici sono stati già allertati dalla Centrale del 118 sul sospetto clinico. In PS vengono seguiti protocolli di valutazione rapida e, non appena il paziente giunge in PS sono già in messi in essere sistemi di valutazione medica e di esecuzione diagnostica strumentale nel minor tempo possibile dall’arrivo in PS (nel caso del sospetto infarto, in genere entro 10 minuti per i pazienti con dolore toracico acuto). In questo caso, non appena l’ECG conferma il sospetto clinico di infarto, viene contattato il Pegaso di stanza nel luogo vicino (ad esempio Grosseto). In questo momento non ha alcun senso avere l’elicottero disponibile all’Elba, anzi forse sarebbe anche peggio perché, se l’elicottero fosse all’aeroporto di Campo questo sarebbe causa di ulteriore perdita di tempo, necessario per trasportare il paziente, via strada, all’aeroporto. Teniamo presente che nel tempo in cui un paziente viene caricato e portato a Campo da Portoferraio, è già arrivato il Pegaso di Grosseto sulla piazzola sopra l’ospedale. Ma torniamo al nostro infartuato. L’elicottero è arrivato, ma deve attendere comunque che i validi medici portoferraiesi, non solo stabilizzino il paziente, ma provvedano alle prime fondamentali cure, in questo caso la trombolisi, una iniezione di un farmaco che serve a “sciogliere” i trombi nelle coronarie, causa dell’infarto. In alcuni casi, anche all’Elba, viene addirittura fatta la trombolisi preospedaliera, cioè direttamente nel luogo dove il paziente ha avuto i primi sintomi, laddove la diagnosi è certa e la tempestività ancora più necessaria. Come possiamo ben comprendere da questa catena di soccorso, il nostro Pegaso, già giunto dal continente, è ancora in attesa nella piazzola dell’ospedale, a motori accesi, che paziente sia caricato. Finalmente, dopo la diagnosi, stabilizzazione e trombolisi, il paziente può essere preso in carico dal Pegaso per raggiungere l’ospedale vicino più strutturato, dove l’équipe di cardiologi della emodinamica sono già allertati e pronti per effettuare l’angioplastica. In tutta questa vicenda, la presenza dell’elicottero sull’isola non avrebbe cambiato nulla. Anzi, avrebbe costretto ad una ulteriore perdita di tempo per far raggiungere il paziente dall’ospedale all’aeroporto di Campo. L’esempio dell’infarto vale anche per altre molteplici situazioni cliniche dell’emergenza-urgenza, praticamente tutte. L’ictus, l’insufficienza respiratoria, i traumi stradali, ecc., tutte situazioni in cui si rende necessaria la stabilizzazione e messa in sicurezza del paziente. Nell’Emergenza-urgenza all’Elba non si ritarda mai perché non c’è l’elicottero, ma è l’elicottero che aspetta il paziente. In quest’ottica è quindi chiaro che la richiesta di un elisoccorso fisso all’Elba, non solo non ha senso, ma sarebbe uno spreco di risorse abnormi che certamente non ci possiamo permettere. Se la Regione accogliesse la richiesta di alcuni amministratori ebani, forte magari delle firme di qualche cittadino, certamente investirebbe una cifra enorme su questo progetto (come minimo un milione di euro all’anno), fondi che sarebbero sottratti da un fondamentale potenziamento dei servizi del disastrato ospedale elbano. Si interverrebbe inutilmente su uno dei pochi settori, non soli validi, ma veramente virtuosi della sanità elbana, togliendo fondi per quelle che sono necessità primarie e servizi fondamentali per la popolazione elbana (assistenza domiciliare, ambulatori patologie croniche, diagnostica per immagini, servizi specialistici, ecc..) Se poi vogliamo uccidere definitivamente l’ospedale pubblico, l’operazione Pegaso all’Elba diventa utilissima. Sarebbe utile che i nostri amministratori, prima di teorizzare soluzioni roboanti che danno solo un minimo di visibilità, studiassero davvero quelle che sono le reali problematiche della propria comunità. Perché governare con proposte populistiche non vuol dire necessariamente governare bene.
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SANITA' PUBBLICA.... da SANITA' PUBBLICA.... pubblicato il 29 Luglio 2017 alle 14:00
Per l'ospedale non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello, intesa come grande mobilitazione o sciopero della fame di cittadini volenterosi, anche della politica locale. Questo tipo di protesta (vedi anche fatti recenti...) riempie i giornali locali che nazionali, così da arrivare sia a Firenze che a Roma. Se non si è ancora capito......, che dire, continuiamo a parlare, parlare e parlare all'infinito con chi ha (pare) una ipoacusia grave.. Paolino l'arrotino-
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