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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 14:42
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'ABITATO ETRUSCO DI MONTE CASTELLO A PROCCHIO: IL DEGRADO, IL BUNKER E I SOUVENIR [/SIZE] [/COLOR] Le immagini e le descrizioni pubblicate da Fabrizio Prianti sulla villa di Capo Castello al Cavo e sul suo pietoso stato di conservazione, destano preoccupazione e forti perplessità. Il bell'articolo di Prianti, al contempo di denuncia e di speranza, è l'ennesimo appello affinché chi di dovere, dopo decenni di incuria, faccia in modo che l'opus reticulatum e le altre imponenti testimonianze, che pure ancora ci sono, e che dimostrano quale valore la villa abbia avuto e abbia, non vadano perdute per sempre. Due anni fa il problema della conservazione dei beni culturali elbani fu affrontato nel convegno “Anatomia di un patrimonio da proteggere, conservare e valorizzare” curato dall'Associazione “Ilva Isola d'Elba” e dal Comune di Marciana Marina. La conclusione fu inclemente: i nostri beni culturali, soprattutto quelli archeologici, si trovano in una condizione da terzo mondo. Eppure, come ha sottolineato Prianti, dovrebbero costituire un sostegno basilare per l'economia e dare un forte impulso al prolungamento della stagione turistica. Lo ha ribadito anche il ministro Franceschini in occasione della sua permanenza all'Elba per ricevere il premio letterario “La Tore”. Ma per rendersi conto che si tratta solo di pie illusioni, basta spostarsi dalla negletta villa romana di Capo Castello al derelitto abitato di Monte Castello di Procchio , a tutt'oggi il sito etrusco più importante dell'Elba. Mettiamo l'orologio indietro di 40 anni. Era l'estate del 1977. Un conoscente mi comunicò che circolava, insistente, una voce: su Monte Castello, sopra Procchio, sarebbe stato in corso uno scavo clandestino. L'indomani salii sulla collina per sincerarmene. L'informazione era esatta: una buca, ampia e maldestra, aveva messo in luce notevoli pezzi di un pesante pavimento cosiddetto in cocciopesto e, sotto, un grande dolio per granaglie, una serie di piatti in ceramica con incise lettere dell'alfabeto, coppe e piattelli a vernice a vernice nera con i bolli di una fabbrica laziale chiamata dei piccoli stampi. Non ci volle molto a capire che si trattava di materiale etrusco del 300 circa a. C., eccezion fatta per il pavimento, probabilmente di epoca successiva. Fra il fogliame di un lentisco si intravvedevano anche sacchetti pieni di frammenti di ceramica, evidentemente nascosti per essere portati via alla prima occasione. Feci alcune foto, non toccai niente come prevedeva la legge, e il passo successivo fu presso la stazione dei carabinieri di Marciana Marina. Vista l'urgenza il comandante della stazione, maresciallo Viti, mi chiese di accompagnarlo sul posto. Purtroppo dentro il lentisco i sacchetti di ceramiche non c'erano più, ma tutti gli altri reperti erano sempre lì. Considerato l'elevato rischio che potessero essere rubati durante la notte, il comandante mi invitò ad asportarli ordinatamente dopo aver fatto rilievi e foto. Subito dopo partì la segnalazione per la soprintendenza. Quest'ultima programmò una campagna di scavo, che fu molto fruttuosa non solo per la qualità e la quantità dei manufatti recuperati, ma anche per la messe di dati scientifici di prim'ordine per la ricostruzione di un periodo cruciale della storia elbana e mediterranea. Purtroppo la maggior parte del materiale è ancora in attesa di pubblicazione. Sono ritornato su Monte Castello una dozzina di anni dopo. Alla meraviglia di vedere il sito in abbandono, si è aggiunta la sorpresa di scorgere molti frammenti di epoca etrusca (vasi, tegole piane e curve) ammassati e all'interno di un bunker della seconda guerra mondiale. Fra di essi erano presenti anche pezzi piuttosto cospicui del pavimento in cocciopesto. Chi li ha buttati lì dentro? Essendo impensabile che si tratti di 'scarti' gettati durante le operazioni di scavo, ritengo che sia stato un atto irresponsabile perpetrato da altri 'tombaroli'. Fino a poco tempo fa parecchi di quei frammenti (ovviamente nel frattempo i pezzi più vistosi si erano involati) continuavano ad abbellire il bunker e, del tutto a portata di mano e apparentemente abbandonati, sembravano offrirsi quasi come souvenir per chi avesse osato avventurarsi in mezzo a ruderi invasi da piante e arbusti e in stato di degrado. Un simile stato di cose, che si perpetua da troppo tempo, è inquietante e indecente: sarebbe quanto mai opportuno che il funzionario/a della soprintendenza di Pisa si desse una mossa per recuperare almeno i residui frammenti pavimentali destinandoli a un deposito di Stato. E sarebbe altrettanto auspicabile che il Comune di Marciana, nel cui territorio si trova l'abitato etrusco, si attivasse con le sue associazioni e con i suoi architetti per restituire un minimo di decoro allo straordinario tessuto murario. Michelangelo Zecchini
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zitti zitti da zitti zitti pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 13:23
intanto...zitti zitti... il Comune di Campo revoca con due ordinanze la sospensione dei lavori per la costruzione dell'autostrada Galenzana-Marina di Campo! leggete le ordinanze....e decidete voi se piangere o ridere per quello sbrego fatto alla montagna, visibile da decine di chilometri, definito "lavoro di piccola entità"!
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Per messaggio di Benito da Per messaggio di Benito pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 11:50
B.Elmini Messaggio 14857 del 12.09.2017, 08:48 Provenienza: Rio Elba D'accordo con quanto scritto sul Blog di Rio Elba...ma caro sig.Elmini la colpa di chi è? Ad oggi la "legge" non ha ancora o non ha voluto e/o potuto riconoscere gli autori di questi "errori" che sono costati cari a tutti noi cittadini ma che hanno arricchito i soliti"pochi"...amici Allora bisogna farla finita con questo sistema che crea sempre delle"sanatorie" per i politici e/o amministratori................... E' l'ora di cambiare i MUSICISTI per cambiare la MUSICA......
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X (INTERVISTA) amici di Carpani- da X (INTERVISTA) amici di Carpani- pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 11:43
A proposito dei dissuasori, vorrei fare presente che i bus di linea, compresi quelli turistici, prima di arrivare in piazza del cavatore (capolinea) attraversano 5 dissuasori. Il primo si trova all'altezza dell'ex distributore, l'altro all'entrata di via S.Antonio, uno dopo l'incrocio del campo sportivo. e altri due prima di arrivare ai due supermercati presenti in viale Australia. Debbo segnalare anche, che in questo tratto di strada non si verificano più incidenti da anni, e cioè da quando sono presenti gli stessi dissuasori. Quindi, gli amici di Carpani hanno ragione da vendere a quintali. Paolino l'Arrotino da Capoliveri-
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A proposito di valli da A proposito di valli pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 11:40
Nisporto ... speriamo bene Messaggio 14859 del 12.09.2017, 11:09 Provenienza: Giulio Gori D'accordo con il messaggio di cui sopra letto sul Blog di Rio Elba........ ed in aggiunga quanto scritto anche dal sig.Benito sulla pericolosità del fosso intubato a Nisporto.................ma vorrei ricordare che a Nisportino,anche se la valle/fosso non è stato intubato,c'è sempre uno stato di pericolo dovuto all'abbandono della proprietà ex Villaggio dove in particolare vi sono diversi fossi non puliti da anni e che vanno a "versare "tutti nella valle che fà da unico ingresso alla spiaggia ma anche da parcheggio ed da accesso alle abitazioni e ristorante . .....Ma quì a Nisportino sembra essere terra di nessuno da parecchi anni nonostante le continue segnalazioni per anni dei soliti 2/3 indigeni....agli altri interessa solo riempire il portafoglio .........e criticare gaurda caso quei 2/3.....
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LE RADICI DIMENTICATE da LE RADICI DIMENTICATE pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 9:23
[COLOR=darkblue][SIZE=5]LA FORTEZZA DEL GIOGO [/SIZE] [/COLOR] Dopo aver parlato e documentato lo stato attuale della Villa romana di Capo Castello al Cavo, oggi vogliamo proporvi un altro importante monumento storico anch’esso dimenticato… La fortezza del Giogo Un viottolo scosceso appena accennato che s’inerpica verso l’alto , qualche insetto arrampicato su uno stelo più alto degli altri o su un ramoscello tenero cerca di asciugarsi dalla brina notturna prima di spiegare le ali, alcune lucertole impaurite rischiano maldestri tentativi di fuga rifugiandosi tra la vegetazione…… lassù in alto…. il vecchio rudere sembrava dormire il sonno dei dimenticati . È la “Fortezza del Giogo”. La fortezza, fu fatta costruire dagli Appiani verso la metà del Quattrocento a guardia del canale di Piombino e di un lungo tratto di costa che spazia da nord a sud fino all’Argentario e al Giglio. Mentre a terra risulta in contatto visivo con il Volterraio, ma anche con Capoliveri e il forte San Giacomo di Porto Azzurro, la fortezza probabilmente subì assalti barbareschi fino a quando nel 1708 durante la lotta tra Spagnoli e Tedeschi per il possesso dell’isola, il comandante in capo le truppe spagnole Generale Pinel lo fece demolire, si dice per punire gli elbani di avere prestato aiuto ai tedeschi. Di forma rettangolare è circondato da un fossato, possiamo intuire che si distribuiva su due piani separati da un solaio a volte, ora crollato. L’accesso immaginiamo avvenisse da una porta in alto, che si raggiungeva per una scalinata probabilmente con il consueto ponte mobile alla sommità. Una leggenda racconta che questa costruzione in tempi molto lontani , quindi ancor prima dell’intervento degli Appiani, fosse un Tempio votivo edificato in onore di Giove Olimpo e si favoleggia che alcuni contadini avessero trovato nelle vicinanze della fortezza dei piccoli tesori ed una piccola statuetta di un Dio a loro sconosciuto.…..il vecchio castello o cosa veramente fosse , piano piano sta scomparendo anche dalla memoria delle persone restando ahinoi in un colpevole abbandono che ci priva di una parte importante della nostra storia . Ma l’Elba nasconde ancora molti tesori abbandonati , tracce di una storia lontanissima fatta di civiltà scomparse , di battaglie e di antiche leggende, ecco perchè vogliamo fare un appello chiamando in causa i nostri eminenti studiosi e archeologi , affinché queste meraviglie non vengano dimenticate e magari…. chissà ….possano servire a risvegliare nelle istituzioni la voglia di ricerca per riportare alla luce e rendere fruibili questi immensi tesori……. Ci risponderà qualcuno ?
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CINEMA TEATRO FLAMINGO da CINEMA TEATRO FLAMINGO pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 7:43
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ANNO SCOLASTICO 2017/2018 da ANNO SCOLASTICO 2017/2018 pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 16:14
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YURI TIBERTO da YURI TIBERTO pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 15:33
[COLOR=darkblue][SIZE=5]STRAORDINARIO AVVISTAMENTO DOCUMENTATO DI UN'ORCA AL LARGO DI CAPRAIA! [/SIZE] [/COLOR] di Yuri Tiberto - Acquario dell'Elba Martedì 5 settembre, verso le 12.45, il Sig. Wolf-Dieter Stucken stava tranquillamente veleggiando da Capraia a Rosignano quando si è accorto di qualcosa che somigliava a un enorme delfino: ma le dimensioni, e soprattutto le inconfondibili macchie bianche sul nerissimo mantello non potevano che portare a uno dei più possenti e spettacolari abitanti del mare: l'Orca! Quando questa mattina abbiamo aperto la mail che ci era stata inviata per chiedere conferma siamo sobbalzati sulla sedia: anche se la foto originale è presa da una certa distanza, gli ingrandimenti non lasciano dubbi sull'identificazione, e per la prima volta vanno a confermare la presenza di questo cetaceo nelle acque dell'Arcipelago, altre volte segnalato ma mai fotografato o filmato! Nei nostri mari, l'Orca è una specie definita come occasionale. Presenza certa e documentata, ma molto rara e generalmente di breve durata: una sorta di "gita fuori porta" dove la porta è simbolicamente rappresentata dallo stretto di Gibilterra. Dobbiamo quindi preoccuparci per l'arrivo di una terribile "Orca assassina"? Assolutamente no! Le Orche sono superpredatori che si trovano ai vertici della piramide alimentare. Le loro dimensioni - fino a 9 metri di lunghezza per 10 tonnellate di peso - le pongono non solo al riparo dagli attacchi di qualunque altro predatore naturale, ma consentono loro di attaccare con successo altri mammiferi marini (foche, leoni marini, delfini e perfino balene) e perfino i più feroci e grandi Squali, come il Tigre e il Bianco. Tuttavia, non sono mai stati registrati attacchi ad esseri umani, se non in cattività, dove è normale che i comportamenti possano alterarsi. La fama di "assassina", derivata dal nome inglese (killer whale), presumibilmente dato dai balenieri del '700 che si vedevano sbranare le prede catturate, è pertanto del tutto ingiustificata e se non siete un calamaro o un delfino non avete proprio niente da temere. Se invece andate in giro per il nostro splendido mare, non limitatevi a prendere il sole sdraiati sui cuscini della barca: siate curiosi, aguzzate la vista e siate pronti a cogliere le incredibili sorprese che solo la Natura sa regalarci!
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Mario Ferrari Sindaco da Mario Ferrari Sindaco pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 13:08
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CITTA' DI PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR] L’amministrazione Comunale di Portoferraio, appena appresa dalla stampa la notizia del nubifragio che ha devastato Livorno, esprime tutta la propria solidarietà e sostegno alle famiglie delle vittime, alla città tutta, e al sindaco Filippo Nogarin. Siamo certi che lo spirito che contraddistingue i livornesi sarà più forte delle contrarietà e, come sempre, saprà risollevarsi e ricostruire al di là delle sterili, demagogiche nonché inopportune ed intempestive polemiche di fronte alle vittime e ad una città in ginocchio, polemiche che sembrano voler coprire responsabilità e colpevolezze di altri per l’incapacità e l’inefficienze nella gestione del territorio toscano. I messaggi di cordoglio che la città di Livorno sta ricevendo non risolvono certo le attuali criticità ma in questo momento sono importanti e rimangono l’unico modo per far sentire il caloroso abbraccio di tutti gli italiani. Arc.tto Mario Ferrari Sindaco di Portoferraio
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Ad ognuno le proprie responsabilità..... da Ad ognuno le proprie responsabilità..... pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 11:14
Negli U.S.A, l'uragano Katrina semina morti e ingenti danni, ma il loro presidente non ha capito o fa finta di non capire che l'inquinamento industriale influisce sul clima, visto che ha ritirato gli U.S.A dall'accordo di Parigi sull'ambiente. In Italia per fortuna non ci sono gli uragani di forte intensità, ma negli anni si è costruito dove oggettivamente non si poteva, e si è sistematicamente intubato i "piccoli" fiumi, senza capire che quando piove veramente, lo spazio lasciato non è sufficiente, ed ecco allora le tragedie ogni qualvolta che piove un po intensamente. Paolino l'arrotino-
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Trucioli da Trucioli pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 10:17
A Livorno la pulizia dei fossi e torrenti, non sono bastati per arginare l'evento. Per forza se trinciano le canne o altri arbusti nei fossi e si lascia il trinciato nei fossi e/o torrenti l'effetto e'peggiore. Ci vuole uno scienziato per capirlo?
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CINEMA TEATRO FLAMINGO da CINEMA TEATRO FLAMINGO pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 9:33
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BERTUCCI V/S PELLLEGRINI da BERTUCCI V/S PELLLEGRINI pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 9:29
[COLOR=darkred][SIZE=5]Cara ex Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali e della Casa... [/SIZE] [/COLOR] Il consigliere Pellegrini, come al solito, ha come unico obiettivo fomentare la confusione dimenticando le responsabilità gravi che lei ed il suo partito si sono assunti in dieci anni di governo. Prima di entrare nel merito volevo dire all’ ex Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali e della Casa, che fortunatamente la (SUA) Regione è riuscita a preparare un bando dell’Erp con nuove regole condivise immediatamente dalla nostra Amministrazione, e augurandoci che, a differenza del precedente bando, i nostri concittadini abbiano il dovuto riconoscimento dell’appartenenza Portoferraiese. Chiudo con un velo di polemica: come ex Assessore non dovresti sapere che fomentare a livelli così bassi il cittadino diventa un boomerang? Boomerang che potrebbe dimostrare che nei tuoi 10 anni di Assessore alle Politiche della Casa hai avvantaggiato qualcuno invece di altri. Spero che in futuro i tuoi attacchi siano più mirati a cose vere e non a “fantapensieri” di chi non ricorda il passato, e di chi ha sempre un boccone amaro in bocca (Elezioni 2014). Nel passato fu organizzata una struttura sociale transitoria con dipendenti più un’ingegnere come Posizione Organizzativa : come dire che facevate assistenza sociale invece che governare, ma tu consigliere Pellegrini avevi la funzione di Assessore non di assistente sociale, ed eri quindi fortemente condizionata dalla tua forma mentis oltre che dalla memoria corta! Per chiarezza: 1. Le domande sono a disposizione dei cittadini; 2. Le domande sono in pratica standardizzate a livello regionale; 3. Le domande debbono essere redatte dai cittadini, non certo dagli uffici comunali; estremizzando si potrebbe addirittura affermare che gli uffici è bene che non conoscano chi fa la domanda perché poi dovendole valutare deve essere evitata una qualsiasi possibilità di formazione di pregiudizi; 4. Come per molte altre fattispecie, può piacere o meno, il cittadino deve rivolgersi ai patronati o altri soggetti che possono aiutarli; comprendiamo possa essere problematico ma così è per qualsivoglia domanda ad enti pubblici; comunque sia, è sempre possibile richiedere chiarimenti di ordine generale, non certo richiedere consiglio in merito alle specifiche condizioni di un qualsiasi nucleo familiare; infine ovviamente non valuteremo con l’accetta, ma con la massima attenzione avendo cura di individuare errori e per quanto possibile chiederemo chiarimenti o integrazioni. Detto questo e per tornare all’incipit delle responsabilità credo sia sufficiente ricordare che nel 2004 l’amministrazione comunale aveva oltre 90 dipendenti, nel 2014, dopo 10 anni di governo del PD e della Pellegrini ne aveva poco più di settanta, c’era un assistente sociale e questo nel 2014 non c’era più. Provvederemo anche a ricostituire un ufficio casa se disporremo della forza lavoro necessaria fermo restando che deve essere chiara una cosa: il Comune non deve dare la casa a tutti, non può sottostare ad una logica assistenzialista (già evidenziata negli scorsi giorni da Fratini) infatti grazie a loro ha finito per fare di Portoferraio un servizio sociale dell’intera isola esentando gli altri da case popolari e soluzioni per l’emergenza abitativa; fermo restando che consiglierei cautela nella prassi di richiamare rispetto delle leggi e della trasparenza nella assegnazione delle case. Adalberto Bertucci Assessore alle Politiche della Casa e del Sociale
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Ass. Micologica..notizie da Ass. Micologica..notizie pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 8:38
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CORSO PROPEDEUTICO ALLA RACCOLTA FUNGHIPER L’OTTENIMENTO DELL’ATTESTATO DÌ FREQUENZA RILASCIATO DALLA REGIONE [/SIZE] [/COLOR] Progetto nato dalla collaborazione della REGIONE TOSCANA SERVIZIO SANITARIO REGIONALE e AGMT (Associazione Gruppi Micologici Toscani) Sono svolti dai gruppi aderenti all’AGMT nei territori a loro più vicini. Sono rivolti a tutti i residenti della Toscana con età maggiore di 14 anni. sono GRATUITIHanno una durata di 6 ore divisi in 3 incontri di 2 ore. Ad ogni sessione potranno partecipare fino ad un massimo di 30 persone. SCOPO DEI CORSI Riduzione degli incidenti durante la ricerca dei funghi. Riduzione dei casi di intossicazione dovuto al consumo di funghi. Per il raggiungimento di tali obbiettivi saranno trattati principalmente argomenti relativi al giusto comportamento nei boschi, sul consumo dei funghi, il riconoscimento dei principali funghi commestibili ed i loro sosia tossici, le normative sulla raccolta. I corsi, gratuiti per i residenti della toscana, sono finanziati con i fondi raccolti con il pagamento del permesso raccolta funghi. Questo progetto nasce direttamente dalla legge regionale sulla raccolta funghi, già dal 1999, anno della sua messa in vigore. L'Associazione Micologica Piombinese, che ha l’incarico di svolgere i corsi per i residenti dei Comuni dell' Isola d’Elba, per agevolare l’organizzazione delle lezioni, ha realizzato un modulo di pre-iscrizione che potrà essere ritirato presso il Banco Informazioni del Comune di Portoferraio, scaricato dal sito [URL]www.piombinomicologia[/URL] o richiesto all’indirizzo e-mail [EMAIL]piombino.paola@gmail.com[/EMAIL] Il modulo compilato in ogni sua parte, potrà poi essere restituito al Comune Di Portoferraio, Banco Informazioni o inviato all’indirizzo mail sopra-scritto . Le lezioni si terranno nella Saletta Mazzei presso il Centro Culturale “De Laugier”, Salita Napoleone a Portoferraio nei giorni 14 - 21 - 28 Settembre 2017 (giovedì) dalle ore 16,00 alle 18,00. I nominativi pervenuti verranno successivamente contattati per confermare l’iscrizione. Per informazioni scrivere all’indirizzo mail - [EMAIL]piombino.micologia@gmail.com[/EMAIL] - o rivolgersi al 3929902325 (Paola) Comune di Portoferraio Associazione Micologica Piombinese
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AVIS E AIDO INSIEME PER LA SOLIDARIETÀ da AVIS E AIDO INSIEME PER LA SOLIDARIETÀ pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 8:05
[COLOR=darkred][SIZE=5]AVIS E AIDO INSIEME PER LA SOLIDARIETA’ [/SIZE] [/COLOR] Donatori Insieme per raggiungere traguardi sempre più importanti ritrovarsi perché la coesione facilità l’amicizia, la comprensione e stimola la solidarietà. Questo lo scopo che ieri, domenica 10 settembre, ha visto riuniti i gruppi comunali dell’associazione italiana donatori di organi (AIDO) e dell’associazione donatori volontari di sangue (AVIS) appartenenti territorialmente al comprensorio del Trasimeno e gli analoghi gruppi comunali di Portoferraio, con la preziosa collaborazione delle rispettive Pro loco e dall'associazione nazionale di Perugia della polizia di stato. Nella suggestiva piazzetta titolata "Largo del donatore di sangue" ad accogliere il centinaio di ospiti , il Sindaco Mario Ferrari i Presidenti di Aido e Avis gli assessori Adalberto Bertucci , il dott. Luciano Rossi ed il vice presidente della Pro loco Marcello Bargellini tra i più attivi collaboratori nella realizzazione dell’incontro . Dopo avere affisso nella piazzetta una corona , realizzata simbolicamente a forma di cuore, il corteo con i rispettivi Labari ha percorso Calata Mazzini e centro storico per giungere infine al centro congressuale De Laugier dove, il Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari dopo il rituale benvenuto ha espresso con malcelata commozione il vivo cordoglio per la tragedia che si stava consumando in quelle ore a livorno con le sue vittime, dopo l'intervento del primo cittadino, hanno preso la parola i rappresentanti delle associazioni per un breve dibattito su “ donazione di organi e donazione di sangue” L’avis e l’Aido - hanno detto nei loro interventi Il vicepresidente Avis Riccardo Nurra ed il presidente Aido Fabrizio Prianti - da sempre sono prima linea per sensibilizzare i cittadini a donare periodicamente il proprio sangue ed a decidere in vita di donare i propri organi senza lasciare a familiari e parenti , in caso di morte improvvisa la dolorosa scelta. Al termine, c’è stato uno scambio di doni tra le associazioni e il condiviso auspicio di ritrovarsi per il prossimo anno. .
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Marco Contini da Marco Contini pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 3:21
[COLOR=darkred][SIZE=4]SOLIDARIETA' E CORDOGLIO PER LIVORNO E LE SUE GENTI [/SIZE] [/COLOR] Sono riuscito a rientrare a Livorno dall'Elba non con poca fatica . Trovo una città devastata e solo per pura fortuna la tragedia che è toccata ad alcuni ha risparmiato la nostra casa molto vicina ai luoghi dell'immane disastro. Livorno si rialzerà, si sta già rialzando anche se è incredibile come si sia impotenti di fronte a certi eventi. Domani ripartirò per Roma e poi per Milano per lavoro avendo avuto la fortuna di non aver subito danni ma piango le vittime di questa città che per un destino avverso non hanno avuto la stessa buona sorte. Stiamo vicino a Livorno una città colpita ma che avrà la forza di reagire e di riprendersi presto. Marco Contini
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ELBA SALUTE da ELBA SALUTE pubblicato il 10 Settembre 2017 alle 12:31
[COLOR=darkred][SIZE=4]OSPEDALE: A DICEMBRE CI SARA' ANCORA IL SERVIZIO CON MEDICO IN ONCOLOGIA??? [/SIZE] [/COLOR] Le procedure in essere da diversi mesi e le notizie che giungono dal reparto sono inquietanti. Cosa preoccupa maggiormente i pazienti del reparto di oncologia del 4 piano è l'indifferenza che si dà alla notizia che a novembre la brava dottoressa del reparto possa lasciare l'incarico senza che nessuno sia arrivato ad affiancarla non certo per imparare o per sviluppare terapie innovative ma per entrare con le dovute cautele nelle patologie, negli umori e nelle paure che variano da assistito a assistito di quel reparto. Il medico in quel reparto oltre ad essere un oncologo è in primis uno psicologo che deve lavorare mesi e mesi affinché si istauri quella fiducia tra medico e paziente che in molti casi aiuta sia nella cura sia a vincere il male. QUESTA INDIFFERENZA lascia perplessi e fa pensare cose terribili di cui abbiamo già avuto sentore come il trasferimento del servizio di oncologia a PIOMBINO. Altro segnale preoccupante è che da un po' di tempo i malati di tumore devono recarsi al centro di prelievo del pianterreno per il controllo preventivo o programmato del sangue dove operatrici seppur brave hanno difficoltà ad effettuare il prelievo perché il malato oncologico a volte ha vene indurite introvabili e fragili. Fino a qualche tempo fa questi prelievi avevano luogo nel reparto oncologico, seduti su apposite poltroncine, dove il personale di reparto prelevavo senza traumi il sangue perché conoscevano la delicatezza del braccio e delle vene dove procedere di ogni paziente. In reparto l'esito delle analisi VENIVA CONSEGNATO al medico che a sua volta informava il paziente rassicurandolo che tutto è nella norma oppure, con la dovuta delicatezza del caso, informava che c'era qualcosa da rivedere e forse cambiare terapia mitigando la preoccupazione. ABERRANTE, ORA IL PAZIENTE RITIRA DIRETTAMMENTE DAL CUP L'ESITO che se va bene lo porta con gioia in reparto, nel caso sia difforme alla normalità ecco le crisi, i turbamenti e la paura. PROCEDURA CONTRARIA AD OGNI FORMA DI UMANITA'....BRAVI VOI CHE L'AVETE MESSA IN ATTO....BRAVA ALLA POLITICA DI CONTROLLO CHE NON SI OPPONE. Altro segnale che da l'impressione di tagli trasversali è che per qualsiasi piccola richiesta o prestazione di poco conto che prima veniva eseguita in reparto, ora deve essere giustificata dal proprio medico che forse ricetterà senza conoscenza specifica del problema. Anche il progetto "Trasporto malati Oncologici" messo a punto da molte persone e da varie Associazioni di pubblica Assistenza e presentato per la discussione e relativa definizione al precedente Presidente della Conferenza dei Sindaci e all'ASL si è perso o forse è stato dimenticato in qualche angolo di scrivania. Chiediamo a chi ha carica e facoltà di intervenire lo faccia per ridare dignità, umanità e possibilità di curarsi di tumore qui all'Elba. Il TUMORE è sempre dietro l'angolo e non viene solo agli altri. Comitato Elba Salute. (Francesco Semeraro)
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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 10 Settembre 2017 alle 12:20
[COLOR=darkblue][SIZE=4]PUBBLICATO IN “ACADEMIA.EDU” UN NUOVO LIBRO DI MICHELANGELO ZECCHINI SULLA STORIA DELL' ELBA [/SIZE] [/COLOR] Michelangelo Zecchini ha pubblicato su Academia.edu un nuovo libro dal titolo “Isola d'Elba: noterelle storiche tra il serio e il faceto”. E' una raccolta di 25 'pezzi' in parte inediti (o solo parzialmente editi) e in parte già pubblicati sulla stampa locale (Camminando org., Elbanotizie, Tenews) grazie alla cortesia e alla disponibilità dei rispettivi direttori. Sei di essi affrontano problemi dell'isola in generale, mentre tredici sono dedicati a Marciana, tre a Portoferraio, due a Marciana Marina. Quando si tratta di articoli già noti, viene indicata la data della prima edizione. Alcuni elaborati sono vere e proprie ricerche, documentate e corredate da approndimenti blibliografici; altri sono divulgativi e si soffermano, talvolta con accenti ironici, su ipotesi a colpo d'occhio tanto poco credibili da attirare critiche attente e motivate. Di particolare interesse è il saggio sulla cronologia delle nostre torri costiere (Marciana Marina, Rio Marina, Marina di Campo). Per chi volesse leggerlo o scaricarlo, questo è il link: [URL]https://www.academia.edu/34436315/Michelangelo_Zecchini_-_Isola_dElba._Noterelle_storiche_tra_il_serio_e_il_faceto.pdf[/URL] Redazione
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Il MoVimento 5 Stelle salverà Atac da Il MoVimento 5 Stelle salverà Atac pubblicato il 10 Settembre 2017 alle 10:25
di Gianni Lemmetti (ex Ass.Bilancio Comune di Livorno ed ora a Roma) Il Pd non è vergine sul concordato, ma dove l'ha usato ha fallito. Con noi funziona e lo dimostreremo anche con Atac. A Livorno abbiamo dimostrato che il Movimento 5 Stelle ha saputo elaborare un piano di risanamento di una società partecipata per mezzo del concordato preventivo in continuità. Analogamente il Partito democratico, senza dire niente a nessuno, l’ha fatto in provincia di Lucca e in provincia di Massa Carrara. Il Pd non è vergine rispetto al concordato. Lo utilizza, ma siccome lo gestisce in modo politico non gli torna. È quanto ho ricordato ieri ai consiglieri di opposizione, durante la seduta straordinaria su Atac. Sono venuti a dirci che il concordato non funziona perché crea dei problemi. Ma noi a Livorno lo abbiamo fatto per l’azienda di gestione dei rifiuti mentre il Partito democratico lo ha fatto a Massa Carrara: il nostro funziona benissimo, abbassa la tariffa, non ha chiesto un euro ai cittadini, ha prodotto un debito ‘zero’ con il servizio porta a porta esteso a tutta la città e porterà allo spegnimento dell’inceneritore entro il 2021; il Cermec, il consorzio per la gestione di rifiuti a Massa Carrara, non ce la fa a concludere il piano di concordato. Però il Pd non dice: “ci abbiamo provato anche noi ma non ci siamo riusciti”. Dicono agli altri che non ce la fanno. Forse perché lo conoscono: conoscono i loro concordati e, siccome non riescono a mettere in pratica questa misura, dicono che gli altri non ce la faranno. Noi ce l’abbiamo fatta, invece, pagando tutti i fornitori con una percentuale superiore all’80% dei loro crediti. Chi ha parlato, in aula Giulio Cesare, di percentuali al 10% si ricorda di concordati che evidentemente non tengono conto della nuova legge modificata nel 2015: noi a Livorno abbiamo pagato l’80% dei debiti, in un azienda che era piccola ma aveva 42 milioni di euro di debiti su 30 milioni di euro di fatturato. Tornando ad Atac, sottolineo che i rapporti tra il bilancio di Roma Capitale e la società ci sono indipendentemente dal concordato. Se io chiedessi, come ho sentito paventare, l’accordo di ristrutturazione del debito o eventualmente la ricapitalizzazione, i soldi con i quali dovrei sostenerle li dovrei trovare sul Bilancio 2017: questi soldi non ci sono. Il concordato è invece l’unico strumento che consente a Roma capitale di concordare l’appostamento di risorse al fondo crediti di dubbia esigibilità rispetto al credito nei confronti dell’Atac: lo consente ed è certificato dal tribunale.
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