DISSALATORE
A me sembra la solita fesseria in stile politico : Spendi e Magna.
Secondo me ha ragione Meneghin , non siamo mica nel Sahara ...
Ci basta un bel serbatoio coperto per immagazzinare le piogge dell' inverno e distribuire acqua di ottima qualità nel picco del turismo estivo .
Cercate di spendere milioni in direzioni più sensate !
Grazie
113263 messaggi.
Il post 86799 a firma Pino Coluccia è un plagio.
Scopiazzato a destra e a manca, senza alcuna vergogna, firmato a suo nome senza riportare virgolettati e le fonti.
E' un chiaro indice di pochezza di idee proprie e quindi parole in cui non crede veramente.
L'obiettivo è solo la ripresa del comune di Rio ai vecchi centri di potere per gli interessi di una ristretta cerchia di persone, non certo quello di tutti i Riesi.
Di seguito il link da cui è stato copiato in buona parte il post: [URL]https://www.change.org/p/cittadini-no-fusione-torrita-montepulciano[/URL]
[COLOR=darkblue][SIZE=5]ELBAMAN: annullata l’edizione 2017 a causa di un violento nubifragio [/SIZE] [/COLOR]
Marina di Campo – Il giudice di gara ha deciso per l’annullamento delle gare Elbaman e Elbaman 73 dopo che un violento nubifragio si è abbattuto su Marina di Campo e su tutta la zona interessata alla gara.
Alle 7 come da copione era partita la gara Full Distance, quando nonostante il cielo coperto, le condizioni meteo non sembravano particolarmente drammatiche. Era prevista pioggia e l’organizzazione era pronta ad affrontarla.
Dopo la partenza delle staffette e delle donne di Elbaman73, però, un violentissimo e inarrestabile temporale si è riversato su Marina di Campo, impedendo il proseguimento delle gare in corso e rendendo indispensabile l’annullamento dell’ultima partenza (quella degli uomini Elebaman73).
Non solo la frazione di nuoto diventava pericolosa per le condizione del mare e i fulmini che si abbattevano al largo, ma anche il percorso bike era per lunghi tratti impraticabile a causa della pioggia in strada alta anche 20 cm.
La Protezione Civile in allerta meteo, inoltre, sarebbe stata costretta ad abbandonare l’assistenza alla gara per garantire la disponibilità su tutta l’isola.
L’organizzazione alle 14 in zona traguardo (piazza del Comune) incontrerà gli atleti e distribuirà a tutti gli iscritti che lo desiderano la maglia Finisher.
Ufficio stampa ELBAMAN TRIATHLON
Giovanna Rossi 342.9428422 Web [URL]www.elbaman.it[/URL]
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...Ivano,dall'alto della tua esperienza di "consigliere a 3 Sindaci", ma non sarebbe più opportuno convogliare le attenzioni di tutti i riesi sui veri problemi che attanagliano il paese ed il versante orientale e preparare un Programma serio e credibile per il rilancio sociale ed economico del territorio?
Credo che ad oggi tutti abbaino presente le difficoltà finanziare degli Enti pubblici,sia per i tagli da parte dei Governi e sia per le "incapacità"(e mi fermo quì) dimostrate da alcuni Amministratori,ma in particolare per quello che ci riguarda,sarebbe opportuno convogliare i ns sforzi per "creare" una SQUADRA CAPACE e con le PALLE per poter risollevare le sorti del ns/nostri paesi Rio e la Piaggia.
Speriamo bene....ma la vedo GRIGIA.....
@x colui che ha risposto a Pier
Scusa, parli di cognizioni di causa per aver tenuto 25 anni una caretta (detta all'elbana ) e te ne sei accorto dopo 25 anni che era una caretta?
Beh! potrei dirti, hai mai messo il tuo sedere sopra una 509 (prima di quella non ci arrivo), lo hai mai messo sopra un balilla tre marce, sopra una lancia Ardea, sopra una aurelia b20 , o sulla "superba piccola cisitalia" 1100 cc doppio albero a camme,beh! io si, ma che siano state delle carette cosa vuol dire, sono state le mamme , le zie, le nonne di quelle attuali, se non ci fossero state quelle, le potenti di oggi non ci sarebbero e se ne compri una fra 25 anni qualcuno potrà ancora dire che ha tenuto per le mani una caretta . Le macchine di quell'epoca citate da me facevano 30000 km ed il motore era sfatto, oggi ne fanno 300000.
Il diesel era giusto per un camion, oggi sono "meglio" dei benzina .
Quindi cosa c'entra che appassionati trovino una forma per ridare vita a quelle carette e gli si debba dare degli appellativi che non voglio ripetere.
Buttiamo giù il Colosseo, buttiamo giù l'arena di Verona, o per restare nel nostro piccolo, buttiamo giù il volterraio, creiamoci dei moderni Hotel con tutti i servizi con la SPA e l'elicottero che ti porta.
Conclusione, Se all'elba si fanno le cose fatte male,tipo il parcheggio allagato e ti posso darne atto, prenditela con chi di dovere, non con chi viene a dare vita ad una vecchia passione , ad una vecchia realtà elbana ,
Viviamo tutti qui su questo scoglio , almeno credo , senza scomodare nessuno dall'alto dico come diceva mio nonno ( Ti va bene mio nonno, so per certo che lui è esistito?)
Vogliamoci bene che non costa niente.
Allerta gialla per oggi, mah, ha appena fatto un violento temporale di solo mezz'ora, tutto allagato, fosso che cammina per la strada, se durava di più sarebbe stato devastante, dall'ufficio e dal computer non si puliscono i fossi, ci vuole lo zappone, la pala e la "pennata" pennato/roncola, invece di andare in palestra ...
PORTO AZZURRO comune unico-
Messaggio 86807 del 23.09.2017, 18:27
Provenienza: DISTRIBUTORE MOLA P.AZZURRO-
Oltre che per fare benzina, in farmacia, per prodotti di edilizia, per lavori per l'automobile di carrozzeria o meccanici, per lavare la macchina ecc. ora in molti scelgono il medico condotto a P-AZZURRO, visto che in piazza, in particolar modo in estate, non ci si può fermare neanche un minuto, non parliamo poi dei parcheggi per i disabili che non esistono proprio anche se nella zona sono presenti gli studi dei medici condotti.
Se qualcuno non l'avesse capito, quando parlo di piazza dove non è possibile la fermata, mi riferisco alla piazza GARIBALDI A CAPOLIVERI.
[COLOR=darkblue][SIZE=5]L’EREMO DELL’ANACORETA [/SIZE] [/COLOR]
Una meravigliosa passeggiata che inizia da un piccolo e poco conosciuto stradello del Monte Perone dove un cartello recita “Eremo di S.Francesco Saverio” ….i castagni ai lati ci accompagnano per un primo tratto pianeggiante..poi improvvisamente prendiamo per un sentiero che s’inerpica tra i sassi , saliamo in silenzio, il respiro diviene più pesante…una piccola sosta e riprendiamo l’erta….. d’improvviso ci troviamo di fronte ai resti di una costruzione , nessuna leggenda accompagna questo luogo ed anche la tradizione orale non ci è di supporto, sembra proprio che questo eremo voglia mantenere la sua solitudine e il mistero della sua storia, di esso rimangono solo le mura perimetrali con labili tracce d’intonaco di quella che doveva essere la volta, intorno mura sconnesse e franate, solo un arco ha resistito al tempo…riusciamo a scoprire i resti di un’edicola di probabile epoca quattrocentesca , intorno alla costruzione notiamo una specie di raddoppio del muro, la parte posteriore mostra antichi restauri e verso sud si notano tracce di fondamenta che fanno presumere ad un ambiente che potrebbe essere stato l’abitazione del misterioso eremita che vi abitava, all’intorno vegeta una fitta selva di castagni , la località immersa nella pace avvalora l’idea della sede di un antico anacoreta dedicatosi alla contemplazione e alle pratiche ascetiche; Mi tornano alla mente le parole di Sandro Foresi che ai primi del 900 scrisse – Questo luogo è un poema di solitudine, il romito che nei tempi passati ne fisso la sua residenza, si assoggettò a privazioni di carattere mondano ma scelse per questo sacrificio un angolo di mondo che tutti gli uomini affannati gli avrebbero potuto invidiare.
Più avanti un rumore sommesso ci sorprende svelandoci un piccolo ruscelletto mormorante che si dice non abbia mai cessato di regalare le sue fresche acque ad ogni pellegrino che ne avesse bisogno…..ancora qualche sguardo attorno e la via del ritorno ci attende mentre alle nostre spalle l’eremo rimane silenzioso nella sua solitudine con il mistero insoluto delle sue origini, del suo guardiano ….ancora una storia dimenticata che abbiamo voluto ricordare affinché l’essenza delle nostre radici e della nostra cultura non vada ulteriormente dispersa.
Salve Faber ho appena appreso della scomparsa di Luciano, il Conte, tramite questo blog invio le più sentite condoglianze alla Fam. Donati un'altro tassello di storia Prtoferraiese che ci lascia...... R.I.P..
Caro amico, non scomodare nessuno in alto che non c'e' nessuno, ahimè anche gli elbani come gli italiani non vedono la trave nell'occhio, le manifestazioni vanno sapute fare, non si puo' far parcheggiare i turisti nel fango perché si chiudono i parcheggi molto prima della manifestazione, i parcheggi vanno sistemati, non si possono chiudere le strade indiscriminatamente, se qualcuno si sente male, sai che risate, comunque io con cognizione di causa posso chiamare caretti le macchine de lo vecchio relli elbano, perché ne ho comprato una nuova all'epoca e l'ho tenuta venticinque anni, non c'e' paragone con una macchina nuova di oggi da rally, da corsa, da strada, quelle vecchie sono dei caretti, punto.
Elba indietro tutta!
P.S. E' previsto anche all'Elba come in Italia il ritorno allo sport dello zappone ...
Oltre che per fare benzina, in farmacia, per prodotti di edilizia, per lavori per l'automobile di carrozzeria o meccanici, per lavare la macchina ecc. ora in molti scelgono il medico condotto a P-AZZURRO, visto che in piazza, in particolar modo in estate, non ci si può fermare neanche un minuto, non parliamo poi dei parcheggi per i disabili che non esistono proprio anche se nella zona sono presenti gli studi dei medici condotti.
@GLP
Bravo, bel discorso pacato ed obiettivo, forse non serviva nemmeno perderci del tempo con una persona che non gliene va bene una, quelle che sono macchine che ricordano una memoria gloriosa di un avvenimento che ha fatto conoscere l'elba a tante persone che non sapevono neanche dell'esistenza , ma lui le chiama carrette, beh! ad esempio a Rio si fanno le corse proprio con i carretti forse quella egr. sign. le sarebbe andata bene?, ahhh! NO gia , neanche chi va a piedi gli sta bene,
Mi viene in mente un pensiero di qualcuno più grande di noi:
Signore perdonali perchè non sanno quel che fanno.
Riscontro messaggio x meneghin n. 86798 del 23.09.2017. sett2017
Io penso sia utile percorrere la storia, almeno quella recente, del rifornimento idropotabile elbano al cui riguardo io ho presentato ben 13 anni fa una soluzione che nessuno esamina né per bocciarla né per adottarla visto e considerato che essa è a disposizione di chiunque senza nulla dovere al sottoscritto. La passione che nutro per l’Elba e per il suo problema idropotabile mi spinge a continuare sulla stessa strada esprimendo il mio parere sugli interveniti che vengono fatti, pareri che possono essere giusti o sbagliati. e quindi o accettati o respinti con le motivazioni più valide. La storia recente indica che la soluzione adottata prima del dissalatore consisteva nella costruzione di 21 laghetti per un invaso totale di oltre 2 milioni di mc di acqua con cui si sarebbero ottenuti risultati strepitosi. Anche quella volta io mi sono espresso negativamente a mio avviso per molte ragioni che è inutile ripetere. Basterà dire che ho subito battezzato i laghetti col nome di pozzanghere. Ebbene il primo laghetto chiamato Condotto è finito da tempo ed ha comportata una spesa di oltre un milione di Euro. A mè non risulta che durante l’ultima grave crisi d’acqua esso sia stato utilizzato né mi risulta si dia inizio agli altri 20 laghetti-pozzanghera. Mi risulta chiaro che si sia invece cambiato radicalmente soluzione passando al desalinizzatore. Ebbene anche questa volta io esprimo la mia opinione che può essere benissimo sbagliata e quindi può ritornare inutile come lo è stata la mia riguardante i 21 laghetti. A mè cosi come risultava errato dedicarsi ai laghetti risulta errata anche questa decisione anche stavolta per molteplici motivi tra i quali ne scrivo uno soltanto trascurando gli altri. Il mio è un motivo di base per quello consiglierei di tenerlo ben presente Eccolo : ad una richiesta idrica variabilissima come quella elbana che è elevatissima d’estate e minima negli altri mesi non si può rimediare con la installazione come il dissalatore che ha una portata assolutamente costante e pari a 75 l/sec per 24 ore e per 365 giorni l’anno e cui si può opporre soltanto il fermo macchine. Ed è tanto più sbagliata perché non ci si perita nemmeno di rimediarvi affiancandola con un grande serbatoio cui accumulare i 75 l/sec prodotti in certi periodi in più per averli disponibili nel momento del bisogno. A questo punto viene a galla un secondo grande mio errore: una volta ritenuto necessario, indispensabile, utilissimo ecc. ecc. il serbatoio che funzioni in parallelo con il desalinizzatore risulta inutile addirittura il desalinizzatore stesso perché il grande serbatoio si può riempirlo con le grandi piogge che interessano fino al prossimo giugno l’Elba. risparmiando sugli enormi costi di esercizio del dissalatore.
Io arrivo alla soluzione vera, alla soluzione unica e risolutiva dei problemi idrici dell’isola. Quello che serve è solo un grande serbatoio e null’altro assolutamente null’altro. Tutte le altre soluzioni fin'ora presentate e messe in programma finiscono nel nulla quando non rappresentano addirittura un danno. Questa è soltanto la mia opinione cui nessuno darà retta come si fà al passare del vento.
Io e' una vita che lavoro, pago le tasse e faccio turismo con molta fatica qui all'Elba, di quale destagionalizzazione stai parlando, quella che c'era una volta, ora i siti di prenotazione danno lavoro solo dal 20 giugno al 10 settembre, ma i problemi dell'Elba quando li risolviamo, come funziona il depuratore di San Piero per esempio, l'acqua potabile, i parcheggi, le spiaggie occupate abusivamente, le strade asfaltate o sterate, il traghetto che costa più dell'aereo, la destagionalizzazione, i turisti volano altrove, con queste manifestazioni tappi i buchi di un dente ai soliti ricchi, vengono ospitati tutti solo da alcuni privilegiati, sai che ci sono strutture già chiuse per mancanza di turisti ?
Ma le tasse le pagano lo stesso anche per quelli che non le pagano, quelli che affittano a nero, quelli che non fanno le fatture, comunque vedrai che andrà sempre meglio con questi amministratori all'Elba ma anche in Italia, finchè c'e' l'Isis la barca va, finchè l'Europa vuole l'italia va, come vuole l'Europa .
Strade chiuse, i turisti stranieri che devono partire domattina, prima dell'alba si devono alzare e partire, mah ... è proprio sprezzante il modo in cui vengono trattati non trovi caro amico ? Poi mentre aspetti la destagionalizzazione, aspetta e spera, anche nel bel tempo, non lamentarti se i turisti vanno dove il turismo e le manifestazioni le sanno fare ...
x SIG. STRADE CHIUSE":
Anche le polemiche bisogna saperle fare, perché se sono faziose e capziose, non sono credibili, come poco credibile appare chi le esprime.
Ancora peggio quando sono irrispettose verso il prossimo, rivestendo un vago sapore di invidia.
Considerare il Rally Storico dell'Elba come una gara tra carette, denota una estrema povertà di spirito e soprattutto irrisione verso una gara per appassionati che riveste anche un valore storico, culturale ma anche estetico, vista la bellezza di questi mezzi.
Ancora più sprezzante il giudizio sui partecipanti al triathlon, etichettati come fanatici che, al contrario, hanno solo la colpa di essere appassionati di un bellissimo sport multidisciplinare (tra l'altro in grandissima crescita) per cui l'appuntamento all'Elba è uno dei più ambiti e spettacolari (come dimostra il fatto che le iscrizioni saturano i posti disponibili in pochissimo tempo).
In un momento in cui lo sviluppo del turismo locale deve passare giocoforza per la destagionalizzazione (visto che tale turismo trova già il suo massimo sviluppo a Luglio ad Agosto), fa riflettere come, quando manifestazioni del genere vadano proprio verso questa direzione, ci sia sempre il Catone di turno che critica “i soliti amministratori incapaci”. Tenendo presente che le due manifestazioni hanno riempito i paesi, con tutto l'indotto che comporta, l'augurio che si può fare è che l'Elba non sia mai amministrata da personaggi che, per curare il proprio piccolo orticello di interessi, spara letame su manifestazioni assolutamente utili ad una Comunità che fa, del Turismo, la proprio principale fonte di sostentamento e sviluppo. Anche se questo può comportare piccoli disagi transitori.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]PARLANDO PARLANDO DI PORTO E PORTUALITA' [/SIZE] [/COLOR]
Sono passati due mesi da quando ho scritto un ennesimo appunto su una delle tante situazioni riprovevoli, riguardo la “ Portualità “ dell’ importante Porto Commerciale e Turistico di Portoferraio. Ho cercato di chiarire che i problemi legati appunto a tutto questo comparto, sarebbero di pronta soluzione, ma vedo con rammarico che non è stato né appreso e né considerato.
Purtroppo da solo e in questo ambito non posso usufruire di un appello alla “ Legge dello Stato Italiano “, per il semplice fatto che qui non esiste. Quindi per affrontare i già riscontrati problemi in maniera agevole, avrei bisogno del consenso di altri Cittadini che mediante la Loro firma richiederebbero quello che meritano e cioè la chiarezza e trasparenza ai numerosi avvenimenti negativi che portano danneggiamenti a Tutti gli Abitanti del’Elba. Fatti che peraltro non Tutti ne sono a conoscenza.
Visto che al momento non è possibile difendersi per migliorare queste farraginose situazioni, tratterò sempre in tema di “ Portualità “, uno dei propositi considerato tra i Cittadini positivo, mi riferisco alla gestione del “ M/N Blu Navy Acciarello“ che coordina la tratta Portoferraio Piombino. Infatti, merita un plauso la stessa Nave per la pulizia ed i controlli accurati e la poca “ fumosità “ che emettono i suoi motori, sia per quanto riguarda la gestione dell’Agenzia biglietti, le modalità di smistamento dei mezzi e di come è organizzato il Personale di Bordo. Le hostess in divisa curano i Passeggeri passando di continuo per ritirare eventuali bottiglie bicchieri ed altre cose usate, nel contempo offrono agli Ospiti salviette profumate e caramelle, facendo così sentire gli Ospiti a proprio agio. Un’altra delle note più importanti è il costo del ticket che rappresenta un prezzo equo e questo non è poco. Sono tante le persone che la pensano come me e lo dimostra il fatto divenuto oramai una consuetudine, che per le prenotazioni la prima Compagnia ad essere interpellata è la Blu Navy Da Tutta l’utenza che ha riscontrato il pregevole lavoro che la Nave svolge, simbolicamente l’Azienda viene premiata, ma io questo lo rendo reale omaggiando la BluNavy con una scultura che secondo me è appropriata. Essa rappresenta l’ Ape Napoleonica simbolo di laboriosità, costruita con parti di àncore d’ormeggio e elementi di auto e moto. Quindi un Ape diciamo particolare che fa capire la percezione del dono. Grazie
Giancarlo Amore
[COLOR=darkred][SIZE=5]LA NAVE SGARALLINO E LA NAVE VESPUCCI [/SIZE] [/COLOR]
" Fortunato quel Paese che non ha bisogno di celebrare i suoi eroi". E le centinaia di bambini, vecchi, donne e uomini che morirono il 16 settembre 1943 sotto le bombe degli aerei tedeschi e quelli che sei giorni dopo, i 22 settembre, morirono con l' affondamento dello Sgarallino ad opera di un siluro inglese, non lo erano. Ma questi morti devono e sono stati ricordati, a memoria di un Mondo e di un Europa in cui l' inglese, il tedesco l' italiano il francese,... " dovevano ammazzarsi fra di loro". Sono passati 74 anni e la loro morte è stato uno dei tasselli che hanno portato la pace in Europa. La prima volta dagli albori della storia. Una Pace preziosa che dobbiamo esportare in tutto il Mondo e difendere strenuamente. Ieri mattina il Comune di Portoferraio e l' Elba tutta, hanno ricordato, davanti ai ragazzi delle scuole i morti dello Sgarallino, come tutti gli anni. In rada c' era l' Amerigo Vespucci e altre navi della Marina militare. Nessun segnale è arrivato dalla loro presenza. Il pomeriggio è arrivato il Ministro della Difesa, è salito a bordo del Vespucci. Ha salutato i ragazzi in divisa che saranno i futuri ufficiali della nostra Marina Militare. Nessuno a ricordato lo Sgarallino.
Non so le ragioni di questi eventi separati e non partecipati, e nenche voglio saperli. Dico soltanto, cara Ministra Pinotti, che se una rappresentanza dei "ragazzi in divisa" al mattino fossero scesi al Molo Elba alla cerimonia del Comune, e se una rappresentanza dei "ragazzi delle scuole" al pomeriggio fossero saliti sul Vespucci, la cosa sarebbe stata più bella e ricca di significati.
Beppe Tanelli
Pomonte,23 settembre 2017
[COLOR=darkblue][SIZE=4]TANIA CAGNOTTO...SI RACCONTA [/SIZE] [/COLOR]
Il Rotary Club Isola d’Elba, il Soroptimist Club Isola d’Elba ed il Lions Club Isola d’Elba organizzano in collaborazione con il Comune di Portoferraio un incontro con la pluri campionessa mondiale ed olimpionica Tania Cagnotto che ha deciso, insieme al marito Stefano Parolin, di far ritorno all’Elba per festeggiare l’anniversario di nozze che qui si sono tenute lo scorso 24 settembre. All’evento, che si terrà presso il Centro Culturale De Laugier mercoledì 27 settembre alle ore 11.00, prenderanno parte anche alcune classi del Comprensivo Portoferraio. Presiederanno l’incontro il Sindaco di Portoferraio, Arch. Mario Ferrari, il vice Sindaco di Portoferraio, Dott. Roberto Marini, il Dott. Giorgio Cuneo, Presidente del Rotary, il Dott. Marino Sartori, Presidente del Lions e la Dott.ssa Doriana Castaldi, Presidente del Soroptimist. Coordinerà l’evento Rossella Celebrini del Soroptimist Club, particolarmente legata alla coppia per aver organizzato il loro matrimonio. Un’occasione importante per la cittadinanza, alla quale prenderanno parte alcuni importanti campioni elbani, che vede uniti in perfetta sinergia per la prima volta i tre Service Clubs dell’isola d’Elba.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]IN DIFESA DEI PICCOLI COMUNI ITALIANI - [/SIZE] [/COLOR]
I piccoli comuni rappresentano la grande maggioranza degli 8.000 comuni italiani. Piccoli rispetto al numero di abitanti delle realtà cittadine e metropolitane, ma spesso grandi sia nella loro estensione geografica, sia in riferimento alle risorse economiche, sociali e culturali che sono conservate nei loro confini.
I nostri padri costituenti, con chiara in mente la lunga tradizione civica dei comuni, inclusero tra i principi fondamentali a cui avrebbero dovuto ispirarsi le politiche della Repubblica il riconoscimento del ruolo delle autonomie locali, attraverso l'adeguamento dei principi e dei metodi della legislazione “alle esigenze dell’autonomia e del decentramento” (art. 5 della Costituzione).
Il Comune è l’elemento centrale di una solida tradizione civica italiana che dal Medioevo giunge fino alla Costituzione repubblicana.
In Italia, più che altrove, i territori locali fondano il loro profilo istituzionale sul Comune, che rappresenta il livello primario della democrazia e della rappresentanza politica.
Specialmente nei piccoli comuni, il Municipio e il Sindaco sono un punto di riferimento insostituibile per i cittadini e simbolicamente il Gonfalone rappresenta un importante riferimento identitario in una società sempre più priva di punti di riferimento collettivi.
In una fase storica come quella che stiamo vivendo, caratterizzata dal progressivo allontanamento dai cittadini dai luoghi decisionali, dall’irruzione dei poteri economico-finanziari nei processi di governo, dal diffondersi di sentimenti diffusi di antipolitica che alimentano i populismi, è necessario un rafforzamento del ruolo dei comuni, cioè l’esatto contrario del loro smantellamento.
Bisogna adoperarsi per il mantenimento di un presidio democratico dentro le comunità locali, per il rispetto e la valorizzazione delle identità locali e per il rilancio del ruolo dei Consigli Comunali come luogo di partecipazione politica.
Dobbiamo sostenere i piccoli comuni nella loro attività di erogazione di quei servizi fondamentali ai cittadini che, per caratteristiche intrinseche, enti di più grandi dimensioni non riuscirebbero a fornire con altrettanta efficacia e puntualità. Un buon governo locale non riproducibile su dimensioni troppo vaste.
Se i piccoli comuni sono in difficoltà dobbiamo aiutarli a vivere, non a morire.
Purtroppo invece il modo in cui oggi molta parte della classe politica italiana affronta il tema delle fusioni dei comuni, proponendone in alcuni casi l’obbligatorietà per legge, in altri promuovendo processi che ne sanciscono l’obbligatorietà di fatto, segna un insostenibile attacco alle autonomie locali ed all’esistenza stessa dei piccoli comuni.
Un attacco condotto sulla base di un approccio contabile-amministrativo che, non solo non tiene conto di altre dimensioni, ma soprattutto non si fonda su alcuna evidenza oggettiva di dati economici e finanziari. I quali dati mostrano come in realtà l’impatto dei costi dei piccoli comuni nella spesa pubblica nazionale sia del tutto marginale, sia in valore assoluto che percentuale. Altri sono i centri di spesa improduttivi nel nostro Paese.
Assistiamo ad analisi fondate solo sul parametro del numero degli abitanti, che impediscono di comprendere come i processi di fusione, soprattutto nelle zone rurali, possano creare, o aggravare, le criticità connesse all'estensione territoriale dei comuni, la cui eccessiva ampiezza incide negativamente sull'efficienza nell'erogazione dei servizi ai cittadini.
Ci troviamo di fronte a proposte che non tengono conto delle profonde differenze tra le aree del Paese, che conta Regioni come la Lombardia con un numero di comuni pari a 1.500 con una media di 6.500 abitanti o il Piemonte con i suoi 1.200 comuni con una media di 3.600 abitanti, ed altre come la Toscana che invece ne conta 279 con una media di 13.450.
Oppure ad attacchi strumentali condotti utilizzando numeri per creare sensazione, facendo ritenere che gli 8.000 comuni italiani, circa uno ogni 7.500 abitanti, siano un’insostenibile anomalia, quando ad esempio la Francia, Stato tradizionalmente centralizzatore, ne ha 36.000, cioè uno ogni 1.700 abitanti, e non si sogna di mettere in discussione l’esistenza dei piccoli Comuni, pur pretendendo un’organizzazione sovracomunale dei servizi.
Le politiche di razionalizzazione devono infatti riguardare la gestione dei servizi comunali, dai quali derivano i costi e dipende l’efficienza dell’azione amministrativa, e non gli organi di rappresentanza politica.
Sui costi dei quali organi politici si alimentano demagogie, nascondendone la loro reale portata, spesso così esigua da configurarli nella sostanza come un’attività condotta localmente per mero spirito di volontariato.
Le necessarie e improrogabili politiche di razionalizzazione, valorizzazione e coordinamento di territori e comunità debbano essere perseguite, con convinzione e determinazione, utilizzando gli strumenti delle associazioni dei servizi, attraverso convenzioni e soprattutto nelle Unioni dei Comuni.
Le unioni e le convenzioni vanno considerati un modello istituzionale stabile - non qualcosa di propedeutico alla fusione – e devono assicurare servizi efficienti con minori costi. Laddove non si raggiungano questi obiettivi ciò non può essere pretestuosamente imputato al modello associativo in quanto tale, ma semmai alla mancanza di convinzione negli Amministratori o alla inadeguatezza delle relative previsioni normative nazionali e regionali, e non può dunque costituire un alibi per invocare fusioni.
Le fusioni tra comuni, invece, devono essere portate avanti solo dove esista una chiara, inequivocabile ed esplicita volontà, espressa direttamente dalle singole popolazioni interessate, conseguente a situazioni di reale marginalità abitativa e ad una riconosciuta perdita di coesione sociale e del senso di comunità.
[COLOR=darkred][SIZE=4]"LUCIANINO " DETTO "IL CONTE" CI HA LASCIATO [/SIZE] [/COLOR]
Luciano Donati, "il Conte" per i più, semplicemente "Lucianino" per gli intimi, se n'è andato. Come nel "il cielo in una stanza" di Gino Paoli, la sua preferita, dopo aver lottato con tutte le forze contro la terribile malattia che da quasi due mesi, a parte un breve ritorno a casa lo costringeva in quella camera del nostro ospedale, d'improvviso e da buon anarchico bohemien, più gentile, romantico e ribelle , che lottatore comunista come suo fratello Marcello e la maggior parte dei loro compagni portuali ha buttato giù quelle quattro pareti e, accompagnato dal suono di un' armonica sorvolando alberi infiniti, ha raggiunto sua mamma Giulia, che come al solito,quando l'ha rivisto dopo tanto tempo gli ha detto : " riverito, o dov'eri? Una telefonata me la potevi anche fa!" Ciao Zio, dai retta a nonna :" non uscì spettorato, non andà a letto domani mattina non fumà, non bè e sistemati con una". Ma tanto lo sa anche lei che continuerai a fa come ti pare e che la prossima storia nascerà sulle note di "Piccola Venere" dei Camaleonti! Un grazie particolare a tutto il personale dell'ospedale di comunità di Portoferraio, per la loro grande umanità e per la passione che mettono nel loro difficilissimo e delicato lavoro. A proposito della vecchia guardia dei lavoratori portuali di Portoferraio, un grazie infinito al compagno "Arturino".
Michel Donati