Il deposito con autoclave a casa serve perché non è garantita la fornitura dell'acqua 24 ore su 24 qui all'Elba, per la pressione dipende dal luogo, da me c'e' troppa pressione dell'acqua, spacca tutto, ho dovuto mettere un riduttore di pressione, sulla strada il tubo di polietilene di Asa da 16 atmosfere si è già rotto innumerevoli volte, l'acqua arriva in cima a un grattacielo dalla pressione che c'ha ...
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[COLOR=darkblue][SIZE=4]Commercio ambulante abusivo, oltre 3000 pezzi di merce sequestrata sul litorale di Capoliveri durante la stagione turistica. [/SIZE] [/COLOR]
Controlli e sequestri per combattere il commercio ambulante abusivo sono stati condotti su tutto il litorale del comune di Capoliveri nel corso della stagione turistica appena conclusa.
Le azioni di contrasto al commercio non autorizzato, in particolar modo sugli arenili del comune di Capoliveri, hanno visto in azione in ripetute operazioni il personale del Comando di Polizia municipale, in stretta collaborazione con i militari della locale Stazione dei Carabinieri coordinati dal Maresciallo Vittorio Contestabile.
Circa 3000 pezzi di merce sono stati sequestrate dalle autorità: ombrelloni, asciugamani, costumi, ma anche collane e bracciali, occhiali, accendini, tappeti, e molto altro materiale di vario genere che veniva commercializzato abusivamente sulle spiagge del litorale capoliverese.
Conclusioni.
Credo di avere detto quali sono le criticità e conseguentemente le cose che andrebbero fatte.
Le promesse della campagna elettorale di De Santi erano frutto di una conoscenza di bilanci ufficiali in positivo.
Le condizioni reali fin qui accertate dagli organi deputati a farlo dicono il contrario per cifre rilevanti che viceversa portano a grossi sacrifici e quindi l'impossibilità di mantenere gli impegni presi, per colpe altrui, con chi ha dato fiducia.
Inoltre,
in condizioni normali, con un timone ben saldo in mano ed una barca che risponde ai comandi e non con falle vistose, uno potrebbe anche pensare di affrontare la tempesta.
Se però oltretutto l'equipaggio è ridotto (mancano i 6 funzionari di Capoliveri che sono già saltati nelle scialuppe di salvataggio), chi è restato è in attesa dello "zot" divino, anziché ubbidire al comando di azionare le pompe si aggrappa al timone per andare nella direzione opposta a quella del comandante, o uno è un pazzo suicida oppure è bene che lanci il "si salvi chi può" dopo aver fatto tutto il possibile per non far andare la barca sugli scogli e avendo messo la prua in direzione del porto sicuro di Rio Marina.
Ivano
Caro amico che eravate un equipaggio da chiatta s'era visto subito e il comandante nemmeno una nave di sughero gli avrei dato per quanto riguarda l'equipaggio eravate una banda di scappati di casa.
Alberghi, la Regione scrive la legge, poi la retromarcia: "Fate finta di nulla"
"Multate chi si rifiuta di consegnare i dati", si legge sul testo regionale. Ma una circolare propone di ignorare il termine stabilito
17 settembre 2017
Fatta la legge trovato l’inganno, dice un proverbio in effetti molto in voga sia tra le legioni di furbastri che tentano ogni giorno di aggirare i vincoli e le norme che governano la pubblica amministrazione sia tra coloro che per sopravvivere alla burocrazia crudele provano a dribblarne non sempre in maniera lecita difetti, storture, paradossi. Più difficilmente capita invece di imbattersi in casi in cui sia lo stesso ente promotore della legge a riconoscerne tanti e tali difficoltà applicative da invitare chi sarebbe tenuto a rispettarla a non tenerne conto.
È il caso dello strampalato obbligo di «comunicazione delle proprie caratteristiche» da parte delle strutture ricettive e balneari previsto dalla Regione Toscana entro il prossimo 30 settembre pena una sanzione da 250 a 1.500 euro. Una norma che ha sollevato una rivolta sia nelle categiorie economiche che nei Comuni. Così ora la stessa Regione con una circolare invita «gli enti competenti a valutare l’opportunità sia di non tener conto di tale scadenza, sia di non procedere all’applicazione delle sanzioni». Da giorni gli uffici comunali competenti in tutta la Toscana non sanno cosa fare: violare la legge non facendo le multe, infischiarsene del tutto, chiedere alla Regione una norma più chiara?
L’ultima strada è quella che sembra prevalere ma di certo questa è una di quelle storie dove la protagonista è una burocrazia talmente tanto assurda da avvertire essa stessa ad un certo punto la necessità di una sorta di redenzione. Tutto nasce con la legge regionale 20 dicembre 2016, n. 86, recante il “Testo unico del sistema turistico regionale”, cioè il codice a cui ha lavorato l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo che ha disciplinato tra l’altro il settore delle locazioni turistiche su portali come Airbnb. All’art. 83 (Comunicazione iniziale e periodica), comma 3, lett. b), quel testo impone «ai titolari e i gestori» di attività ricettive e strutture balneari di «presentare allo sportello unico attività produttive (Suap) competente per territorio apposita comunicazione avente ad oggetto le caratteristiche e l’elencazione delle attrezzature e dei servizi entro il 30 settembre di ogni anno, anche qualora non ci siano state variazioni rispetto alla precedente comunicazione». In pratica una clausola per obbligare qualunque struttura ricettiva (non le locazioni turistiche a quanto pare) a comunicare ogni anno al proprio Comune di appartenenza, anche se identici rispetto al passato, le proprie caratteristiche. Probabilmente ai fini di tenere un database il più possibile aggiornato.
Fin dall’inizio molti degli enti coinvolti (i 286 Comuni) hanno fatto notare che la norma avrebbe prodotto un inutile, enorme carico di lavoro, e ne hanno chiesto la modifica, opponendo anche il tema di una possibile violazione di norme europee. Tanto più che in assenza di modifiche rispetto agli anni precedenti la comunicazione sarebbe un semplice doppione. La Regione ha preso in carico le segnalazioni ricevute e nell’ambito del percorso di modifica della legge - nel frattempo impugnata dal governo - a cui sta lavorando si è impegnata a risolvere il problema eliminando quell’obbligo di segnalazione nei casi in cui non ci siano state modifiche. Nel frattempo però, in attesa di modificare la legge (potrebbero volerci mesi), cosa fare entroo il 30 settembre? Comuni e albergatori sono in rivolta perchè di disattendere una norma non hanno affatto voglia. Anche se è lo stesso estensore di quella legge a spronarli.
Non so cosa abbiano bevuto o fumato, ma di sicuro era roba buona ...
Comunque nel caso non sappiate cosa fare, ve lo trovo io il lavoro: a pulire i fossi, torrenti, fiumi ecc. ... non serve neanche la laurea ...
L 'ultimo caso di violenza nel carcere di Porto azzurro fra detenuti e denunciato dal sindacato polizia penitenziaria, è la conseguenza oramai fallimentare delle nuove norme di detenzione.Personale insufficiente e libertà di movimento ai detenuti colpevoli anche di reati gravi, fanno accadere tutto ciò.
Il numero crescente di stranieri detenuti è perché l'Italia si presta conveniente al crimine e le carceri sono "accettabili " come estrema conseguenza, se no per svariati reati non ti succede niente.
Almeno per i crimini gravi dovremmo rispedirlì nelle loro patrie galere. ..molto meno comode delle nostre.
Piena solidarietà al personale penitenziario.
Saluti.
Giesse
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DISSALATORE DI MOLA
Per avere notizie precise consiglio vedere il breve video:
[URL]http://www.tenews.it/videogiornale/13-06-2017-dissalatore-a-mola-si-devono-trovare-i-finanziamenti-video_CE9_RrUPUpc/[/URL]
Vengono spiegate in dettaglio la costituzione e lo scopo del dissalatore. Nulla è detto nei riguardi della necessità o meno di affiancargli un serbatoio di accumulo, nulla.
per Acqua
Non sapevo dell'avvertimento nel contratto con ASA sull'avere un deposito con autoclave, perchè?
Una spiegazione potrei darla, io ho da tempo acqua con una pressione di 1,2 Atm che è veramente poca, interpellata l'ASA , costatarono che si, era veramente poca, comunque essendo la mia abitazione a circa 30m, slm , potevano portarla a 1,5 Atm, non di più perchè avrebbero dovuto aumentare tutta la condotta della zona con il rischo che in certi punti sarebbe aumentata troppo con possibilità di rotture varie delle tubazioni.
Non ho mai più visto aumentare la pressione, so solo che devo utilizzare l'autoclave e la mia cisterna da 30.000 lt.
perchè spesso la pressione è anche più bassa, per questo scopo c'è un automatismo che sotto una certa pressione parte la pompa.
Per mia curiosità ho montato sulla linea elettrica della pompa un contatore, così posso rilevare il consumo ed il costo dell'acqua in tototale (acqua+corrente)
Feci una foto con la data ed i numeri a zero del contatore.
Uno di questi giorni rifaccio la foto e chiedo il rimborso all'ASA, Così è la storia elbana.
Ma non è che quando è costruito il dissalatore, l'acqua ci viene a costare più del vino? Guardate che oggi l'estratto di uva si trova anche a meno di 1€. Se così fosse. nessuno ha pensato a questo aspetto molto importante? Qui si sente parlare di mega costruzioni pare già stanziate, ma dopo, per la manutenzione, per la posidonia e per la salamoia che causerà non pochi problemi, perché tutto questo silenzio?
Paolino l'arrotino.
Progetti ASA ... tutti fatti con pressappochismo e una miopia fuori dal mondo...
Dirigenti Pseudo-Politici che , a parte le chiacchiere di rito e in pompa magna durante rassegne stampa"FAZIOSISSIME e TEATRALI" possono relazionare di progetti realmente terminati e funzionanti..... con relativi costi iniziali previsti e relativi saldi... ne ricordate qualcuno???
NO
Colpa di tutto il sistema
ASA in primis che risulta essere un bacino di voti ,di stipendi e di poltrone molto comode e molto ben retribuite .Pagate coi soldi delle bollette di tutta quell'acqua , in gran parte buttata, ma che tanto prima passa dal CONTATORE al di là del mare.. e l'Elba paga...
Ma il laghetto del condotto ???? parlavano di 100.000 MetriCubi o forse di piu'....
Come tutti gli altri progetti fatti a T..a di gatto.
Veri Responsabili :AMMINISTRATORI comunali tutti che non vigilano, non pretendono e approvano tutto
Per MENEGHIN e ASA
Se davvero sul regolamento dell' ASA c'è scritto che l'utente finale deve avere una cisterna con autoclave direi che è la prova provata che Meneghin ha ragione e qualcosa non torna.
Quello che vuole fare Meneghin è molto semplice : fare in modo che tutta l' Elba abbia una mega cisterna da usare solo nel momento del bisogno . A mio avviso fare il dissalatore sarà uno spreco e un danno come è successo in Sardegna.
Usiamo le nostre sorgenti e le piogge invernali , mettiamo l'acqua nel mega serbatoio e la usiamo in estate .
[COLOR=darkred][SIZE=4]MARCIANA MARINA UNA AMMINISTRAZIONE ATTENTA AI PROBLEMI SOCIALI E SANITARI DEI SUOI CITTADINI. [/SIZE] [/COLOR]
A pochi mesi dal suo insediamento l'Amministrazione Marinese ha promosso un incontro con la Cittadinanza (hanno partecipato anche alcuni componenti dei Comitati Elbani pro-sanità) per rendere partecipi i cittadini in maniera attiva ai programmi Comunali sul sociale e sulla sanità.
Come in altri Comuni dell'Isola, anche quello Marinese è alle prese con la crisi di vocazione giovanile e non giovanile al VOLONTARIATO al punto di non poter quasi più garantire l'intervento ordinario delle ambulanze e anche quello delle emergenze urgenze h 24.
Un paio di ore la settimana tutti le possano dedicare a un impegno di alto valore sociale e umano come soccorritore su ambulanza o addetto ai servizi sociali che eroga una Pubblica Assistenza. CREDETECI, dopo quelle due ore settimanali si torna a casa forse un po' più stanchi ma sereni perché consapevoli di aver aiutato chi in quel momento tendeva una mano per essere aiutato e soccorso. La Pubblica Assistenza è una grande famiglia e farne parte è un privilegio.
Si anche discusso di riportare a Marciana Marina quei servizi di specialistica come cardiologia, ortopedia, dermatologia, ginecologia e altre già in essere in Paese anni addietro. Pur di riavere questi servizi, l'Amministrazione Comunale mette a disposizione dell'ASL i locali necessari per lo svolgimento delle attività mediche specialistiche.
E' importante questa iniziativa di coinvolgere la cittadinanza e condividere con lei progetti e scelte future nel campo sociale e sanitario con la speranza che altre Amministrazioni Elbane facciano altrettanto perché i suggerimenti dei cittadini a volte aiutano nelle giuste scelte
Comitato Elba Salute
(Francesco Semeraro)
Non ascoltare falsi consigli. Puoi fare tutti i primi passi che vuoi ma prima o poi devi passare dal Parco Nazionale perché senza il loro permesso non puoi fare niente. Se leggi Elbareport di oggi si parla di una proposta di legge per limitare ulteriormente le piste ammesse a fuoristrada e moto, anche in aree fuori dai confini del Parco, quindi, figuriamoci dentro. Se non vuoi perdere tempo, comincia subito da loro. Con una telefonata di 5 minuti ti togli subito i dubbi.
X Dissalatore e Chiacchiere
Nessuno pensa che l' ASA si sia dimenticata di fare il deposito.
Tutti invece si chiedono come mai in tanti anni non l'hanno ancora fatto.
Quello che sorprende e' l'ordine di priorità . Il dissalatore è un progetto faraonico che abbisogna di tanti sodi e tanta manutenzione e forse manco serve, mentre invece il deposito è semplice ed indispensabile .
Prima bisognerebbe fare il deposito sottoterra sfruttando le abbondati piogge invernali . Quando e se come dicono Tozzi e Co. l' italia sarà desertificata e le piogge non saranno più sufficienti si potrebbe pensare ad un dissalatore. Ma per adesso come ho già scritto non siamo ancora nel Sahara.
I dissalatori si fanno in posti dove le piogge non ci sono o dove non è possibile raccogliere l' acqua in bacini sotterranei.
Fare un dissalatore all' Elba è una spesa ed un rischio anche ambientale che a mio avviso non ha molto senso.
Comunque neppure io sono un tecnico ma dall' Asa non ho ancora sentito spiegazioni sensate.
Ciao
Con la galleria del Meneghin, problrma acqua risolto in maniera economica.
Qui sotto copia/incolla tratto da Unione Sarda del 25/07/17
In Israele dissalare l'acqua era una necessità. Infatti nel Paese, uno dei più aridi del mondo, il 40 per cento dell'acqua da bere arriva dal mare.
Così nella drammatica estate del '90, una delle tante con i bacini a secco, la Regione pensò di realizzare tre dissalatori a Carloforte, La Maddalena e Villasimius. Li costruirono a tempo di record, in quattro mesi, e spesero due miliardi e mezzo per ciascuno. Sembrava la svolta, la soluzione, come in Israele.
COSTI SALATI - Invece quello di Carloforte non venne mai usato. E quelli della Maddalena e Villasimius ebbero vita breve: due anni.
Prima si accorsero che per farli funzionare servivano grandi gruppi elettrogeni che comportavano un costo energetico enorme; poi si resero conto che le norme ambientali non consentivano di riversare in mare il sale scartato durante il processo di lavorazione; infine scoprirono che il costo dei filtri, da sostituire frequentemente al modico prezzo di 200 milioni a pezzo, non era sostenibile.
Insomma, con quella tecnologia costosa e obsoleta produrre l'acqua costava cinque volte di più che ottenerla da altre fonti. E l'acqua non era nemmeno sufficiente per soddisfare il fabbisogno di un paese che già allora passava dagli abituali 3700 residenti ai 30 mila estivi. Così, visto che nel frattempo a Villasimius era arrivata la condotta che portava l'acqua dall'invaso di Simbirizzi, quel progetto venne abbandonato.
ABBANDONATO - Oggi a ricordarne la presenza c'è un cartello arrugginito nella strada per Campulongu. All'interno dello spazio recintato, tra erbacce e tubature abbandonate, si scorgono due edifici: quello che contiene i gruppi elettrogeni e l'altro che ospita l'impianto di dissalazione.
"Fu uno dei tanti interventi emergenziali ai quali sono sempre stato contrario", racconta Tore Sanna, storico sindaco di Villasimius. "Non ci diedero scelta nonostante in Consiglio comunale fossero emerse altre soluzioni, peraltro più economiche".
I fondi erano quelli stanziati con la legge 33 del '90: 150 miliardi di lire (con un mutuo al tasso del 13 per cento da restituire in 15 anni) per "ulteriori interventi immediati per superare l'emergenza idrica".
BISOGNO IMPROVVISO - Luciano Garau, ingegnere, attuale consigliere comunale di opposizione, non era ancora in politica ma seguì la vicenda e ricorda quale fu la genesi. "La rete del paese era alimentata da vari pozzi trivellati", racconta.
"Nella primavera del '90 si accorsero che quelli che si trovavano alla foce del Rio Foxi erano contaminati dagli scarichi dell'impianto di depurazione e l'acqua da un giorno all'altro non fu più utilizzabile", racconta.
"Fu emergenza vera e venne risolta rapidamente dalla Giunta guidata da Mario Floris e dall'assessore ai Lavori pubblici Domenico Pili con la costruzione del dissalatore. Ma i costi energetici erano troppo elevati e i filtri costavano un patrimonio. Inoltre ci davano solo circa dieci litri al secondo, pochi per soddisfare le esigenze di tutti, insediamenti turistici compresi".
Negli anni successivi, molti provarono a riproporne l'uso per scopi sempre diversi. Non se ne fece nulla. Soldi pubblici sprecati, un'idea potenzialmente vincente che non ha funzionato.
SERBATOIO ACQUA POTABILE PER ISOLA D'ELBA
Per rendersi conto delle qualità e dei costi del grande serbatoio sotterraneo per l'Isola d'ELba vedere [URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL]
Una caratteristica da tener presente è la possibilità di costruirlo per piccoli stralci tutti immediatamente funzionali
Non è la mia materia , ma avendo lavorato 35 anni nell'industria mi sembra impossibile che una ditta esperta come ASA si sia dimenticata un pezzo. Tutti parlano e criticano ma nessuno conosce il vero progetto. Insomma è come se l'enel avesse costruito le centrali dimenticandosi poi di fare le linee elettriche di trasmissione .....tanti , troppi parlano e criticano vabbè che siamo in italia ma ora non esageriamo.
Caro riese, per lavorare in miniera sarà il caso che tu faccia il primo passo al parco minerario, al limite senti in comune. Se vai al parco nazionale secondo me non finisci più....
"VOTIAMO NO" AL REFERENDUM PER LA FUSIONE
MARTEDÌ 26 ALLE ORE 17.30
PRESSO IL TEATRINO COMUNALE A RIO ELBA SI TERRÀ UN INCONTRO PUBBLICO AL QUALE SONO INVITATI TUTTI I CITTADINI PER DISCUTERE MOTIVI ED ARGOMENTI A SOSTEGNO DEL "NO" ALLA PROPOSTA REFERENDARIA DI FUSIONE DEI COMUNI DI RIO ELBA E RIO MARINA.
TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A PARTECIPARE ED INTERVENIRE.
Ex consiglieri comunali
Pino Coluccia
Bruno Chiassoni
DISSALATORE ecc
Grazie Sig. Meneghin ,
lei non sarà laureato ma sono certo sia persona per bene e con molta esperienza nel settore.
Ma non serve essere dei geni per capire quello che lei dice : prima di tutto serve un DEPOSITO.
Ma perche nessuno lo vuole fare ?
Forse costa troppo poco ???
Il dissalatore si che è un bel business ,intanto vogliono fare quello , poi dopo saranno obbligati a fare ANCHE un deposito.
Ciao