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Sergio Bicecci da Sergio Bicecci pubblicato il 2 Ottobre 2017 alle 14:13
[COLOR=darkred][SIZE=4]UN RUMOROSO SILENZIO SUL DISSALATORE DI MOLA [/SIZE] [/COLOR] Sono sempre piรน insistenti le polemiche sul progettato dissalatore da costruire in localitร  Piano di Mola nel Comune di Capoliveri. ASA lo propone come unโ€™importante contributo alla soluzione idrica della nostra Isola. Altri, invece, contestano che iโ€™ impegno economico necessario alla realizzazione, il costo di esercizio e di manutenzione, dovuto anche a lunghi periodi di inattivitร  non giustificherebbero lโ€™ investimento. Anche il quantitativo prodotto sarebbe ampiamente insufficiente. Da non trascurare neppure le osservazioni di carattere ambientale niente affatto campate in aria. Lโ€™argomento รจ di tale importanza per lโ€™Elba tutta da meritare la piรน grande attenzione. Le scienze del settore ci insegnerebbero che รจ arrivato il momento di considerare lโ€™acqua un bene assolutamente primario, indispensabile alla vita e che prima o poi, mancandoci, ci farebbe pentire di non aver saputo approfittare delle opportunitร  via via intervenute. Come in tutte le isole, esclusa ogni possibilitร  di servire ulteriori territori, rimane facile definirne i consumi. Per questi motivi immagino che lโ€™approccio ad un tema cosรฌ vitale, dovrebbe essere ben diverso. Si ricordi che lโ€™attuale conduttura sottomarina ha superato ormai di gran lunga il periodo di garanzia calcolato dai progettisti di allora, tanto da costituire una vera spada di Damocle sulla nostra testa, con il rischio di restare a improvvisamente a secco. Anche per questo motivo lโ€™intento e i progetti, quali che fossero non potrebbero che essere quelli risolutivi. Mi sembra, da profano in materia, che fino ad oggi, invece, si stia lavorando a soluzioni comunque temporanee, concretamente di poco conto o del tutto sbagliate come furono i 21 laghetti situati a mezza collina, uno dei quali dopo ingenti costi รจ rimasto inutilizzato. Queste riflessioni mi portarono, ormai qualche anno fa, ad avere un colloquio telefonico con un tecnico a tutto tondo, come si dice. Fu cosรฌ che seppi cose alcune sconosciute, altre dimenticate. La persona di cui parlo รจ il geom. Meneghin che con i suoi numerosi interventi stampa tende a dimostrare quanto inappropriato sia il progettato dissalatore elencandone i motivi. La cosa piรน sorprendente, perรฒ, che mi sembra opportuno ricordare, รจ che il suo progetto di una galleria- deposito sul Monte Capanne, fu accolto e sostenuto dallโ€™allora Ministero delle Infrastrutture e dalla nostra Comunitร  Montana, poi i soliti incidenti di percorso elbani ne fecero crollare lโ€™iter ben avviato. Chi ne sa piรน di me potrebbe chiarire meglio questo aspetto. Tanto si puรฒ leggere in proposito nel libro โ€œ Un acquedotto in mezzo al mareโ€ dellโ€™arch. Mario Ferrari e del geom. Bruno Abrate, dove fra lโ€™altro si ricorda che โ€œ La proposta (il progetto) viene presentata e illustrata ufficialmente in occasione di un convegno tenutosi allโ€™hotel Airone il 13 giugno 2002โ€. Da lettore non ricordo di avere mai letto ostacoli tecnici alla realizzazione di tale progetto che prevedeva, come auspicabile, la risoluzione definitiva della carenza idrica. Anche negli aspetti puramente tecnici dove il progetto Meneghin chiariva che la distribuzione sarebbe avvenuta per semplice caduta senza alcun bisogno di pompe di sollevamento e dove asseriva che il costo dellโ€™opera, secondo i calcoli dโ€™allora, sarebbe stato irrilevante, considerato il recupero e lโ€™immissione sul mercato della gran quantitร  di granito, mai ho letto alcuna smentita. Secondo me di fronte ad uno dei temi piรน importanti e vitali che lโ€™Elba si trascina da decenni sarebbe opportuno, prima ancora di procedere ulteriormente che si organizzasse un dibattito che veda al tavolo Enti e Tecnici del settore, e si discuta su progetti possibili e risolutivi e si capisca per quale motivo il progetto Meneghin, che ha una storia, non รจ stato mai piรน ripreso in considerazione. Da ultimo mi sembrerebbe opportuno che, essendo il casus belli di valenza Territoriale, le competenti Amministrazioni, i Sindaci ed in particolare Mario Ferrari, esperto della materia e sindaco di Portoferraio si esprimessero, dopo un troppo lungo silenzio, quali primi attori e giudici, come secondo me dovrebbe essere. Sergio Bicecci 2 ottobre 2017
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