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A proposito di DISSALATORI da A proposito di DISSALATORI pubblicato il 2 Ottobre 2017 alle 18:04
L'Unione Sarda.it ยป Cronaca ยป Villasimius, quel carissimo dissalatore costruito e poi abbandonato Il dissalatore In Israele dissalare l'acqua era una necessitร . Infatti nel Paese, uno dei piรน aridi del mondo, il 40 per cento dell'acqua da bere arriva dal mare. Cosรฌ nella drammatica estate del '90, una delle tante con i bacini a secco, la Regione pensรฒ di realizzare tre dissalatori a Carloforte, La Maddalena e Villasimius. Li costruirono a tempo di record, in quattro mesi, e spesero due miliardi e mezzo per ciascuno. Sembrava la svolta, la soluzione, come in Israele. COSTI SALATI - Invece quello di Carloforte non venne mai usato. E quelli della Maddalena e Villasimius ebbero vita breve: due anni. Prima si accorsero che per farli funzionare servivano grandi gruppi elettrogeni che comportavano un costo energetico enorme; poi si resero conto che le norme ambientali non consentivano di riversare in mare il sale scartato durante il processo di lavorazione; infine scoprirono che il costo dei filtri, da sostituire frequentemente al modico prezzo di 200 milioni a pezzo, non era sostenibile. Insomma, con quella tecnologia costosa e obsoleta produrre l'acqua costava cinque volte di piรน che ottenerla da altre fonti. E l'acqua non era nemmeno sufficiente per soddisfare il fabbisogno di un paese che giร  allora passava dagli abituali 3700 residenti ai 30 mila estivi. Cosรฌ, visto che nel frattempo a Villasimius era arrivata la condotta che portava l'acqua dall'invaso di Simbirizzi, quel progetto venne abbandonato.
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