Tribunali: proroga per Ischia, non per l'Elba
Le bandiere del tribunale di Portoferraio
Le anticipazioni dell'Associazione Forense elbana: "Il ministro Bonafede nel 2017 presentò una interrogazione parlamentare, ora si rimangia la parola".
Se fosse davvero vero quello che oggi leggiamo sulla possibile chiusura del Tribunale di Portoferraio sarebbe davvero una "grossa beffa politica grillina".........
Orbene Grillini elbani,Sigg. Diversi,Corsi,Taddei,Ferrini,Ketty ed altri datevi da fare verso i politici grillini per far sì che il ns Tribunale non chiuda.....altrimenti saremmo giudicati come "solo chiacchere e distintivo".......
Uno dei tanti elettori 5S elbani
113265 messaggi.
[COLOR=darkred][SIZE=5]Il Governo chiude il Tribunale [/SIZE] [/COLOR]
Si sta per verificare l’ennesima beffa per gli elbani.
Il Governo ha predisposto una bozza di decreto, che verrà emanato presumibilmente la prossima settimana, che prevede la proroga sino al 2022 per Ischia, ma non per Portoferraio.
Sarebbe uno schiaffo per la nostra isola ancora più doloroso, tenendo conto che le attuali forze di governo avevano garantito che qualsiasi provvedimento di proroga o stabilità del Tribunale avrebbe interessato necessariamente anche l’Isola d’Elba.
Lo stesso attuale ministro della Giustizia, On. Alfonso Bonafede, nel dicembre 2017, quando era solo deputato, si era apertamente schierato in favore del Tribunale di Portoferraio depositando una interrogazione all’allora Ministro della Giustizia, On. Andrea Orlando.
L’On. Bonafede deputato del movimento 5 Stelle della Toscana, scriveva che la riapertura del Tribunale di Portoferraio trovava ragione nella situazione geografica insulare “che rendeva altrimenti, per i cittadini elbani, assai difficile il ricorso alla giustizia; è indubbio che sono ancora del tutto sussistenti le ragioni che hanno determinato il ripristino delle sezioni insulari: basi pensare che dall’Isola d’Elba per arrivare al porto di approdo più vicino (Piombino) occorrono circa un’ora e trenta minuti di nave e poi vi sono ulteriori 100 chilometri da percorrere in auto, o con mezzi pubblici per giungere alla sede centrale del Tribunale di Livorno”
Chiedeva pertanto l’On. Bonafede all’allora Ministro della Giustizia “quali iniziative di competenza intenda adottare il ministro interrogato, al fine di evitare la chiusura della sezione distaccata di Portoferraio del Tribunale di Livorno…”.
L’intervento in favore degli elbani dell’On. Bonafede e del Movimento 5 Stelle fu molto apprezzato.
Poiché non dovremmo aver ragione di mettere in dubbio la correttezza politica di questo intervento in favore del nostro territorio, non sembra in alcun modo possibile che il Movimento 5 Stelle ed il ministro possa oggi permettere la chiusura del Tribunale di Portoferraio, in totale contraddizione con quanto dichiarato per iscritto solo pochi mesi orsono!
Da ultimo va sottolineato, e lo faremo a lungo, come proprio il contratto di governo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle preveda che “occorre una rivisitazione della geografia giudiziaria, modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni, con l’obbiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino ai cittadini ed alle imprese”.
Impegno nobilissimo e condivisibile.
Certo però che se si inizia chiudendo il Tribunale insulare di Portoferraio, a cui tutte le forze politiche del tempo avevano riconosciuto specificità degna di mantenimento, e che lo stesso attuale ministro della giustizia aveva strenuamente difeso solo pochi mesi fa quando era deputato, vuol dire non solo che i contratti non vengono in alcun modo rispettati, ma che si inizia davvero molto male l’azione di governo.
E’ il momento che il governo e la politica locale dimostrino di che pasta sono fatti, intervenendo per far modificare la bozza di schema di decreto.
Diversamente se ne chiederà conto a lungo, ed in tutte le sedi.
Avv. Paolo Di Tursi
Presidente della
Associazione Forense Isola d’ElbaIl Governo chiude il Tribunale
[COLOR=darkred][SIZE=5]OCCUPAZIONI ABUSIVE DI DEMANIO MARITTIMO [/SIZE] [/COLOR]
Contrasto all’abusivismo sul litorale elbano a difesa dell’ambiente e con l’obiettivo di restituire il demanio marittimo ad una corretta e libera fruizione. Su una bellissima scogliera naturale, in una località di pregio ambientale del comune di Marciana, i militari della guardia costiera elbana hanno scoperto una piattaforma in cemento e pietra, costruita senza la necessaria autorizzazione: alla proprietaria dell’appartamento a picco sul mare è stata contestata l’illecita occupazione di demanio marittimo ed è stata interessata la competente autorità giudiziaria. Anche arbitrarie modifiche su uno spazio del demanio marittimo in concessione concretizzano un reato, caso accertato nel comune di Campo nell’Elba dove una scuola velica utilizzava senza autorizzazione numerose attrezzature e materiali (tavoli, sedie, bancone bar, strutture in legno, ombrelloni, frigoriferi per gelati e bevande), che sono state poste sotto sequestro. Segnalazione all’autorità giudiziaria anche per due soggetti, non residenti sull’isola d’Elba, per aver occupato abusivamente il demanio marittimo mediante l’utilizzazione di locali adibiti a bar-ristorante in una nota località del comune di Portoferraio. Ed integra il reato di occupazione e innovazioni abusive anche la realizzazione di nuove opere in proprietà privata nelle zone in prossimità del demanio marittimo in carenza di specifica autorizzazione della Capitaneria di porto: nel Portoferraiese è stata è stata accertata l’inosservanza dei citati vincoli con l’installazione di una struttura in alluminio a chiusura di un’area asservita a bar, priva dell’autorizzazione. A Marina di Campo, infine, solo grazie al tempestivo intervento dei militari della Capitaneria di porto, si è scongiurato un grave inquinamento delle acque portuali: appena riscontrato un lieve accidentale sversamento in mare di idrocarburi provenienti dalle tubazioni di un impianto costiero di carburanti sono state attivate le operazioni di contenimento delle sostanze inquinanti posizionando in mare idonee panne galleggianti per circoscrivere il fenomeno e fogli assorbenti per idrocarburi, sotto il monitoraggio della Guardia costiera. I soggetti responsabili sono stati diffidati formalmente a prendere tutte le misure necessarie per prevenire il pericolo d’inquinamento marino e per eliminare gli effetti già prodotti. La Guardia costiera di Portoferraio ha, dunque, intensificato la propria attività di controllo durante la stagione turistico-balneare, al fine di garantire la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema marino e la corretta fruizione del demanio marittimo.
[COLOR=darkred][SIZE=4]SINDACO MONTAUTI, FARE PARCHEGGI ASFALTATI INVECE DI RIPRISTINARE LO STATO NATURALE DEL LUOGO COME LE IMPONE LA LEGGE SAREBBE UN DANNO PER L’AMBIENTE E IL TURISMO DI FETOVAIA, COME POTRA’ CONFERMARLE LEGAMBIENTE. [/SIZE] [/COLOR]
Egregio Sindaco di Campo nell’Elba Arch. Montauti,
Il Tirreno di ieri 21 luglio riporta la Sua conferma che nell’area dell’ex Bambù di 570 mq. il Comune farà un parcheggio per 35 auto. Si tratta di un’opera non consentita nel caso in esame e Le spiego perchè. Come sappiamo, l’area fu acquisita al Comune a seguito dell’ingiunzione del Sindaco Landi n°1704 del 16 febbraio 1994, che ordinava di “demolire le seguenti opere e ripristinare lo stato dei luoghi” entro 90 giorni, pena l’acquisizione delle stesse al Comune “ai sensi del 3° comma dell’art. 7, legge n.47/85”. Tale articolo 7 (oggi art. 31) è assai chiaro: ”Per gli interventi abusivamente eseguiti su terreni sottoposti, in base a leggi statali o regionali, a vincolo di inedificabilità, l'acquisizione gratuita, nel caso di inottemperanza all'ingiunzione di demolizione, si verifica di diritto a favore delle amministrazioni cui compete la vigilanza sull'osservanza del vincolo. Tali amministrazioni provvedono alla demolizione delle opere abusive ed al ripristino dello stato dei luoghi a spese dei responsabili dell'abuso” (cioè della Giglio Elbano srl). L’allora proprietà non demolì e il Comune acquisì con il vincolo di ripristinare lo stato dei luoghi, che era ed è quello di vigneto, non di parcheggio asfaltato. Se Lei non rispettasse tale vincolo, verrebbe meno l’unica causa che ha reso possibile l’acquisizione ex lege dell’area, il ripristino dello stato naturale del luogo. Legambiente lo sa bene e potrà confermarglielo. Non a caso i terreni dei nostri parcheggi Barbatoja che circondano l’area ex Bambù (mq. 2.500 autorizzati dal 1987) sono ancora oggi accatastati a vigneto e non a caso il nostro progetto approvato di riqualificazione a firma dell’architetto Massimiliano Pardi prevede la posa di prato all’inglese come “pavimentazione” dei parcheggi e pergolati di uva ansonica per ombreggiare le auto e gli avventori del chiosco bar autorizzato in concessione demaniale dello stabilimento balneare Barbatoja che riaprirà dopo 22 anni. Con 300 metri in linea d’aria di verde riqualifichiamo l’ambiente e l’offerta turistica, perché rovinare tutto con parcheggi asfaltati nel mezzo? A Il Tirreno Lei ha dichiarato che sarete pronti con i parcheggi la prossima stagione, quando anche noi avremo realizzato il progetto di riqualificazione Pardi sorprendentemente sospeso da codesta Amministrazione - nonostante l’assenso della stessa Commissione Ambiente, della Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa, della Capitaneria di Porto di Portoferraio, della Dogana della Guardia di Finanza, dell’ASL – con atto poi annullato dal TAR con sentenza n°850/2018 dello scorso giugno. C’è dunque tutto il tempo per trovare soluzioni consone a soddisfare le esigenze di tutti: Comune, ambientalisti, privato, turisti, operatori locali. Basta esista la volontà politica di avviare un dialogo pubblico-privato finora mancata, nonostante la disponibilità da noi più volte manifestata formalmente di effettuare a nostre spese opere pubbliche a beneficio della comunità; l’ultima volta con PEC del 27.6.2018 prot. 9506 con oggetto: “PROPOSTA DI CONVENZIONE PER DOTARE LA SPIAGGIA DI FETOVAIA DI SERVIZI TURISTICI ESSENZIALI A SPESE DELLA BARBATOJA 1961 SRL (bagni, docce, piscina pubblici)
Cordiali saluti
Stefano Martinenghi
ARTICOLO 31 A POMONTE
La programmazione estiva del comune di Marciana continua Lunedì 21 luglio alle ore 21.30 a Pomonte in Via degli Oleandri con gli Articolo 31.
Le hit del duo che ha fatto la storia dell’ hip hop italiano tra gli anni 90 e i primi 2000, composto dall’ ormai noto J-Ax e da Dj Jad, tornano a farci cantare e divertire grazie a quest’ ultimo che, anche senza la collaborazione del rapper, crea un nuovo progetto dal nome “Live from Articolo 31”, un tour nazionale che già la scorsa stagione ha ottenuto un grande successo con circa 30 tappe. Dj Jad si affianca ad una band di esperti musicisti e tre voci dalle sonorità che variano dal soul, al jazz fino alla dance, riproponendo ed arrangiando le storiche canzoni degli Articolo 31 e brani inediti, creando uno spettacolo di puro intrattenimento e in grado di coinvolgere ogni tipo di pubblico
CONCERTO DI TRICARICO A POGGIO
Martedì 24 luglio in Piazza Castagneto a Poggio arriva Tricarico con il suo nuovo tour estivo. Francesco Tricarico cantautore milanese dalla scrittura lirica e surreale, è noto al grande pubblico per il successo del 2000 “Io sono Francesco”, col quale ottenne un disco di platino. Successo poi replicato nel 2008 col celebre brano “Vita tranquilla” lanciato al Festival di Sanremo che gli valse un Premio Mia Martini, l'ambito premio della critica. In occasione dell’uscita del nuovo album “Da chi non te lo aspetti” (Edel Italy 2016), e del nuovo singolo estratto “Una cantante di musica leggera”, realizzato col featuring di Arisa, e col brano “Stagioni”, Tricarico presenta un nuovo concerto, in cui ripropone tutti i suoi successi rivisitati in chiave elettroacustica, arricchiti da incursioni teatrali e coronati da inedite involuzioni strumentali col piano di Michele Fazio. Un concerto intimo, discorsivo, di pop d'autore dal piglio elegante e sofisticato. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito avrà inizio alle ore 22.
[COLOR=darkblue][SIZE=4] DESALINIZZATORI E VARIE SU ACQUA POTABILE ALL'ELBA [/SIZE] [/COLOR]
Riscontro messaggio “ Per Marcello Meneghin” n.91211 del 21.07.2018, 12:34 Provenienza: portoferajo
La ringrazio per la condivisione delle idee.
Lo sò benissimo che il dissalatore di Mola con la sua portata di 40 l/sec fissi ed invariabili verrà senz'altro costruito. Lo sò perchè ho più volte sostenuto delle tesi che hanno trovato conferma solo a opere completate. Quella più eclatante è la costruzione di ben 21 laghetti sparsi in giro per l'Elba , costruzione iniziata con l'effettiva edificazione del primo laghetto che è quello chiamato Condotto. L'opera è finita da circa due anni e pensi che il programma esecutivo prevedeva che tale aghetto fosse riempito non già con le acque di pioggia di un bacino scolante locale per il semplice fatto che è quasi inesistente, avrebbe dovuto invece essere riempito con le acque dei vicini pozzi elbani. In altre parole, stando ai programmi ufficiali, in quel bacino, che io avevo battezzato con il provocatorio nome di pozzanghera, in teoria si dovrebbe immagazzinare acqua potabile dei pozzi elbani per lasciarla, sempre a mio modesto avviso, marcire, evaporare o quel che è peggio disperdere in breve temo per quella che io e qualche competente geologo Elbano avevamo temute fosse un'operazione sciagurata, però ancora da dimostrare . Si può però affermare senza tema di smentita che a tutt'oggi l'acqua dei vicini pozzi non vi è stata mai scaricata nè si è sentito parlare dell'inizio di costruzione degli altri 20 laghetti similari. La mia conclusione è la dimostrazione che anche se le considerazioni mie e di altri tecnici locali sembra oggi essere state veritiere, non sono state tenute in nessun conto e la piccola diga di ritenuta del Condotto è stata costruita.
La stessa cosa accade per il dissalatore di Mola per il quale si può dire in anteprima che i tutti i dissalatori sono apparecchiature complesse e costose da costruirsi solo nei deserti o in quelle zone dove no piove mai. Ma in territori come l’Elba dove mediamente piove più acqua di quella necessaria per i servizi locali, il solo pensare ad un dissalatore è follia pura. Quello di Mola, inoltre è partito con tre errori madornali che elenco come segue
1) Nel progetto originale il dissalatore doveva essere alimentato non dall’acqua captata direttamente in mare aperto ma invece da quella dei vicini pozzi prevedendo di deprimere la falda di alcune decine di metri sotto il livello del mare onde far penetrare in falda l'acqua marina stessa,. Nel leggere il progetto si sono levati gli scudi ed i miei innanzitutto facendo notare che l’ enorme depressione artificiale di falda avrebbe causato la risalita in terra del cuneo salino danneggiando gravemente i terreni agricoli della zona. Tanto è bastato perché il progetto venisse modificato ed infatti l’alimentazione attualmente è prevista direttamente dal mare aperto tramite una lunga condotta di adduzione che non c’era nel progetto originale
2) L'acqua prodotta dal desalinizzatore non è di per sé potabile perché priva totalmente di sali ed occorre rimineralizzarla. Nel progetto non si prevede di usare la metodologia classica ma invece di aggiungere acqua salata prelevata dai pozzi esistenti. In questo modo si ritorna al punto 1 con gli stessi problemi ed inoltre si instaura una procedura complessa per via della variazione continua di salinità dell’acqua dei pozzi, C’è da sperare che anche questo difetto venga eliminato prevedendo la riminalizzazione classica altrimenti ci saranno problemi grossi di esercizio
3) La captazione e l’adduzione dell'acqua dal mare all'impiantito di desalinizzazione in progetto è prevista tramite una grande sala pompe sotterranea ed ubicata vicino alla spiaggia e presso gli ombrelloni dei turisti. Io ho dimostrato, e pubblicando sui blog locali, che questo impianto di sollevamento può essere benissimo spostato nelle vicinanze del desalinizzatore e mi auguro venga adottata questa soluzione liberando la spiaggia dalle pompe.
Noonostante tutto quanto scritto sappiamo tutti che il desalinizzatore tra poco sarà iniziato e che per vederne i risultati c’è un modo solo ed è quello di aspettare la fine lavori. Può darsi che così come è accaduto per il lagoCondotto anche per il desalissatore finito e funzinante i si abbiano novità molto eclatanti
[COLOR=darkred][SIZE=5]CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA SDRAIO [/SIZE] [/COLOR]
Monta la polemica sulle “concessioni” e se fino ad oggi era affrontata dai cittadini in maniera soft, ecco che come i politici hanno udito il nome di un noto imprenditore beneficiario di una concessione alle Ghiaie , apriti cielo e spalancati terra, anche chi credevamo scomparso è risorto per pontificare , addirittura definendo, dall'alto della sua ostentata saccenza, la concessione alle ghiaie illegale e odiosa..coinvolgendo ( siamo in campagna elettorale) l’attuale amministrazione .
Certo se ci guardiamo intorno …. Ci accorgiamo di avere solo l’imbarazzo della scelta ma, probabilmente non essendo tecnici e non conoscendo codici e codicilli, immaginiamo che probabilmente gli altri non siano di rilevante importanza tanto da meritare le loro attenzioni , vuoi mettere invece lo scandalo dell’imprenditore prenditutto? , anche se , grosso modo tra tutte , sembrano uguali…
Insomma i nostri paladini della legalità parlano solo di legittimità al singolare, mentre ne dovrebbero parlare al plurale ovvero raccontarci le storie di tutte le concessioni: due alla Biodola, Scaglieri, Forno, Prunini,Enfola Prade, Sotto Bomba , Capo Bianco ecc. ecc. Tutte legittime? Anche i famosi “punti blu” gestiti familiarmente da chi da sempre ha fatto come gli pare non destano scandalo?
Insomma ci sono decine di casi similari a Portoferraio e in tutta l’Elba ma… un capro espiatorio ci vuole e quindi …
Dagli all’infame accaparratore , crucifige, crucifige ….
Marcellino il “Bagnino”
[COLOR=darkred][SIZE=4]SOCCORSI VENTISETTE VELISTI SU NOVE BARCHE SORPRESI DAL FORTE LIBECCIO. [/SIZE] [/COLOR]
Quattro persone salvate in mare e quattordici persone assistite sulle loro barche sino al rientro in porto dalle motovedette della Guardia Costiera di Viareggio, altre nove che hanno riparato in spiaggia per sfuggire alle onde, un elicottero della Guardia Costiera che ha pattugliato il tratto di mare compreso tra Viareggio e Torre del Lago per una ricognizione aerea: questo il bilancio dell’operazione di soccorso svoltasi nel primo pomeriggio di sabato 21 luglio.
In tutto 27 velisti – 8 adulti e 19 giovani di età compresa tra i 10 ed i 15 anni – sono stati sopresi dal forte vento di libeccio durante una gita in barca al largo di Torre del Lago e sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera.
Il complesso intervento è stato coordinato dalla sala operativa della Direzione Marittima di Livorno, con il determinante impiego dell’organizzazione di soccorso della Capitaneria di porto di Viareggio. Nell’operazione di ricerca e salvataggio sono state impiegate in totale tre unità navali ed un elicottero della Guardia Costiera, nonché un pattugliatore della Guardia di Finanza che ha collaborato al recupero di un natante scuffiato alla deriva.
A causa dell’improvviso aumento dell’intensità del vento, la comitiva, imbarcata su nove piccole barche a vela con l’assistenza di due gommoni a motore, si è trovata in difficoltà ed uno dei genitori, che partecipava alla gita, ha provvidenzialmente dato l’allarme, contattando il numero blu 1530 per le emergenze in mare, consentendo così l’avvio dei soccorsi.
Due partecipanti alla gita non sono riusciti a governare la propria imbarcazione che si è capovolta, sono caduti in acqua e sono stati recuperati da una motovedetta dalla Guardia Costiera di Viareggio. La medesima motovedetta ha anche soccorso altri due ragazzi impauriti che si trovavano su una barca a vela con il timone danneggiato.
Altri sette ragazzi sono stati raccolti dalle proprie barche dagli istruttori su uno dei gommoni e sono stati portati in spiaggia, mentre un gruppo di quattordici partecipanti, tra i quali dieci ragazzi, sono riusciti a rientrare nel porto di Viareggio a bordo delle rispettive barche, assistiti da una unità della Guardia Costiera di Viareggio.
Una delle persone soccorse in mare ha avuto bisogno di cure mediche ed, una volta sbarcata, è stata accompagnata da un mezzo del 118 all’ospedale di Viareggio.
Sentirla parlare di musica e giovani a Rio marina mi sciocca, ma dove sarebbero tutti questi giovani? Io sono 15 anni che ci vivo e più che vedere seduti sulle panchine anziani con ciabatte, fantasmini bianchi, canotte rosse e pantaloncini da tennis oppure qualche tuttologo seduto fuori dai bar che succhia wi-fi….?v Rio in Brasile forse intende?
Mi rivolgo ai nuovi amministratori del neonato Comune di Rio e a coloro che in questa nuova compagine stanno non solo sponsorizzando ma mi si dice anche pensando di intensificare i concerti di scalmanati che per tutta la notte all’Anfiteatro suonano musica a tutto volume.
Non è che contesti la musica anche tardiva , siamo in perido estivo e ben venga , ma non questa musica ma soprattutto orde di scalmanati provenienti da tutta l’Isola che se si presentassero in una normale discoteca verrebbero respinti.
Questo non è il modo di far venire gente a Rio . Questo non è il modo di attrarre turismo . Cosa lasciano questi figuri lungo la strada del ritorno? Sporcizia e altro . Gente che si presenta a ballare alle 24 di notte e termina alle 5 di mattina che tipo di entrate può lasciar al Comune? Solo danni e rischi di risse del post evento. Come risukta cinsiano anche state
Inutile dire che sono bei ritrovi.
Come tanti oggi in paese stiamo meditando di lasciare il Comune.
[COLOR=darkred][SIZE=5]FACCIAMO ANCORA UN PO' DI CHIAREZZA SULLE SPIAGGE LIBERE [/SIZE] [/COLOR]
Continuo a ricevere messaggi sulla questione delle spiagge libere. Ribadisco il mio imbarazzo, perché non mi occupo più di politica ed amministrazione pubblica e non dovrei essere io a spiegare, con trasparenza, come stanno le cose. Se può essere utile ai cittadini di Portoferraio, comunque, non mi sottraggo a qualche ulteriore precisazione. La variante urbanistica del 2012, approvata nel 2013, aveva una precisa finalità: bloccare le trasformazioni della costa e mantenerne il carattere di preminente bene pubblico. In urbanistica si chiama "invariante strutturale", che vuol dire bene identitario, per una comunità, da preservare per le future generazioni. Per questo fu creato l'art. 63, che imponeva, tra l'altro, il blocco di tutte le concessioni, fino ad un piano spiagge, da coordinare con tutti gli altri comuni, che, sulla base di analisi scientifiche, economiche ed ambientali, ridefinisse l'assetto futuro del demanio, garantendo e tutelando l'interesse della collettività a fruirne liberamente e degli operatori a farne un uso responsabile. Di fronte alle polemiche di questi giorni, che sono dannose per tutti, l'Amministrazione, i cittadini, gli operatori e persino l'immagine turistica di Portoferraio, sono quindi rimasto a dir poco meravigliato. Che cosa era successo all'art. 63, l'articolo della tutela della libera fruizione delle spiagge e della costa, che non mi ricordavo? Sono quindi andato sul sito del Comune ed ho trovato l'art. 63 scritto così come lo avevo lasciato 5 anni fa! Ho poi trovato un avvio del procedimento per realizzare il piano spiagge da parte della Giunta (a conferma della vigenza dell'art. 63) ed una recente delibera di modifica del Regolamento del demanio marittimo. Quest'ultimo atto, però, non può andare in contrasto con una norma urbanistica, che è sovraordinata e preminente. Ciò dipende anche dal fatto che le norme urbanistiche hanno un iter complesso, che prevede la partecipazione e le osservazioni dei cittadini, il che non accade alle altre norme regolamentari. L'ultima delibera, pertanto, andrebbe riformata e allineata alla norma dell'art. 63, poiché il non allineamento la rende quanto meno non applicabile, se non potenzialmente illegittima. Visto che tutta questa vicenda mi sembrava a dir poco surreale, mi sono sentito di dare un contributo di chiarezza, anche se non ero io quello che doveva farlo. Se, in questi anni, mi sono perso qualcosa, sarebbe opportuno che mi si facesse notare dove sbaglio e, soprattutto, che si aggiornasse il sito del comune, che riporta ancora il testo dell'art. 63 come lo approvammo noi. A proposito…...visto che avete avuto la pazienza di sopportare questo lungo post, leggetevi i primi 9 commi dell'art. 63, quelli che riguardano le spiagge e ditemi se non ho ragione:
"Art. 63 Disciplina delle aree del demanio marittimo
1. Fermo restando quanto previsto dalle norme previste dal piano per la realizzazione del sistema delle attrezzature della portualità turistica e della filiera della nautica le aree del demanio marittimo sono tutte classificate come aree di preminente interesse pubblico.
2. Nelle aree del demanio marittimo destinate alle attività turistiche, in attesa di specifico atto di governo del territorio, non è ammesso il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime finalizzate all’utilizzazione in esclusivo di parti di arenili, spiagge ghiaiose, coste in genere; possono invece essere rilasciate concessioni demaniali marittime finalizzate all’utilizzazione di specchi d’acqua per la realizzazione di punti ormeggio nei modi e nei termini di cui ai successivi commi da 6 a 10.
3. In attesa di specifico atto di governo del territorio, è ammesso il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime minimali finalizzate all’utilizzazione di piccole porzioni di arenile fino a 20 mq, solo per la realizzazione e gestione da parte di consorzi costituiti tra gli operatori di località, di strutture per la fornitura di servizi pubblici di assistenza a favore dell’utenza balneare oltre che di gestione, tutela e controllo del territorio, ferma restando la permanenza assoluta di porzioni di spiaggia libera. I consorzi tra gli operatori di località potranno assumere la gestione dell’arenile concesso alle condizioni stabilite dall’atto concessorio dietro la presentazione di specifico progetto che preveda in modo assolutamente prevalente lo svolgimento di servizi pubblici e la salvaguardia delle spiagge libere
4. Nelle aree di cui al comma 2, con esclusione delle aree definite aree marine protette di cui al successivo articolo 64, in attesa di specifico atto di governo del territorio e di quanto stabilito al comma 3 , sono confermate le concessioni demaniali marittime, per la gestione delle postazioni pubbliche delle “spiagge libere attrezzate”, dove dovranno essere svolte le attività, servizi pubblici di spiaggia sugli arenili liberi, in particolare, servizi di assistenza ai bagnanti ed ai portatori di handicap, di sorveglianza e pronto intervento, di pulizia degli arenili liberi e di garanzia di servizi igienici, con la possibilità di esercitare le attività di affitto ombrelloni e sedie sdraio, di piccole imbarcazioni e attrezzature per la nautica minore.
5. L’ubicazione delle postazioni delle “spiagge libere attrezzate”, che sono previste nel numero di una per ogni spiaggia, è la seguente: Le Viste, Le Ghiaie, Padulella, Capo Bianco, Seccione, Acquaviva, Enfola. Sulla spiaggia della Biodola sono previste due postazioni. Viene prevista la realizzazione di una postazione di “spiagge libere attrezzate” sulla spiaggia delle Prade.
6. La concessione demaniale per la realizzazione delle citate postazioni non può comunque superare: 7 mq. per accatastamento sedie a sdraio e ombrelloni da affittare; 6 mq. per installazione servizi igienici; 9 mq. per accatastamento piccole imbarcazioni a vela o a remi da noleggio. Le postazioni, dimensionate come sopra, potranno essere realizzate solo a seguito della presentazione di un progetto approvato dagli Uffici Tecnici Comunali, e dovranno prevedere prevalentemente strutture e tamponamenti in legno rimovibili, sollevati dal piano di campagna di almeno 45 cm. e posti al limite interno della spiaggia.
7. La concessione demaniale per la realizzazione delle postazioni è assegnata ogni sei anni tramite procedimento di evidenza pubblica salvo rinuncia o revoca; la concessione demaniale per la realizzazione delle postazioni ha carattere stagionale, dal giorno precedente la Pasqua al 15.10 di ogni anno, e rimane insindacabile potestà dell’Amministrazione Comunale stabilire quali servizi e quante postazioni consentire in ogni singola spiaggia, oltre a quali oneri accollare al concessionario.
8. Con riferimento alle concessioni demaniali marittime vigenti dell’ambito turistico ricreativo, sono ammessi interventi che tendono al miglioramento dei servizi resi dai concessionari, con la possibilità di ampliamento delle zone demaniali concesse fino al 5%.
9. Per i concessionari delle aree demaniali marittime che svolgono attività strettamente collegate all’insegnamento dell’arte marinaresca, sono ammessi interventi rivolti al miglioramento dei servizi resi, con ampliamento delle concessioni a suo tempo rilasciate fino al 10% e con eventuale rilascio di aree demaniali a terra per i concessionari di soli specchi acquei, fino a mq. 100...…………………….."
Adesso mi domando, ma il padrone del Vapore, alias Arch.Parigi, lui che in passato, questa norma l'ha scritta e oggi rilascia concessioni in netto contrasto cosa dice?
Comunque è tutto illegittimo e devono sbaraccare!!!!
LETTERA APERTA AL SIG. SINDACO DI PORTOFERRAIO ARCH. MARIO FERRARI di Marcello Meneghin
Ill.mo Arch. Mario Ferrari Sindaco di Portoferraio.
Voglia scusarmi se mi permetto di rivolgermi direttamente a Lei. Lo faccio perché vedo in Lei l’unico interlocutore da cui spero poter ottenere aiuto in un problema riguardante l’Isola d’Elba e che mi sta a cuore per l’amore che nutro per l’Isola medesima ed in particolare per i problemi di approvvigionamento idropotabile della stessa.
C’è un altro motivo per cui mi pregio disturbarla ed è il seguente. Io credo, a ragion veduta vista la mia esperienza in problemi similari, poter affermare che, per la risoluzione del grave problema in argomento, qualunque sia la soluzione definitiva che verrà adottata, sia essa tramite i dissalatori, sia con una nuova condotta di collegamento con la terraferma, sia grazie al reperimento di nuove risorse locali, sia con qualunque altro sistema, in ogni caso è dimostrata la necessità di dotare l’Isola di una struttura come è un serbatoio di accumulo di acqua potabile.
La motivazione tecnico-economica è ben nota: le escursioni di portata idrica dell’Elba sia in fatto di produzione che di richiesta da parte dell’utenza è variabilissima da un momento all’altro e per compensare queste grandi oscillazioni esiste una sola struttura che è proprio il serbatoio. Vorrei aggiungere che anche il desalinizzatore che sarà costruito a Mola, avendo una produzione costante di 40/80 l/sec. di acqua potabile, ha estrema necessità di un invaso che consenta alla produzione di mantenersi costante poiché, anche in questo caso, è proprio il serbatoio che consente di colmare le discrepanze tra consumo e produzione.
D’altra parte a me risulta sia proprio Lei l’unica personalità che in ogni convegno, in ogni relazione scritta non manchi mai di precisare l’importanza, la necessità di detto serbatoio. Noto invece che né i responsabili del servizio, né i vari tecnici che si sono più volte interessati al problema, indichino nella dovuta maniera, la necessità di edificare per primo un grande serbatoio qualunque sia la sua modalità costruttiva. In altre parole regna l’indifferenza assoluta per la struttura in oggetto. Farei rilevare una particolarità importante ed a lei ben nota: nella realtà l’Isola è totalmente priva di serbatoi di compensazione in quanto quelli che vi si trovano in numero di circa una sessantina per un volume utile totale di circa 50000 mc , hanno un altro scopo. Essi infattì costituiscono una serie di accumuli d’acqua posti uno dopo l’altro ed ognuno avente la funzione di fornire l’acqua necessaria per riempire il successivo serbatoio il quale a sua volta ha lo stesso problema per il seguente. In altre parole oggi come oggi l’Elba è praticamente priva di qualsivoglia modo per effettuare la compensazione delle portate idriche con tutti i problemi, già verificatisi più e più volte , che ciò comporta.
Sig. Sindaco, sò di sfondare una porta aperta facendo presente proprio a lei una questione che conosce benissimo. Ma vista la totale inerzia riguardo i serbatoi che sussiste in loco sono a pregarla di usare i propri buoni uffici per promuovere come opera urgente la costruzione all’Elba di un grande invaso. Tutto il contesto ne troverà un immenso beneficio mentre procedere come si sta facendo adesso senza considerarne la necessità significa mancare sicuramente nella risoluzione di un problema fondamentale come quello idrico.
La ringrazio molto per l’attenzione che vorrà riservarmi.
Nel corso delle interminabili ore di questa seconda notte insonne mi sono passate davanti tutte le estati trascorse a Rio Marina, quando, fin da bambino, i miei genitori portavano me e mio fratello a trascorrere le vacanze estive al mare. Già, per noi Rio Marina e mare avevano lo stesso significato. Venivamo in affitto, all'epoca era possibile permettersi tre mesi d'affitto, nello stesso appartamento. Da grande ho potuto realizzare il mio sogno di acquistare un appartamento a Rio Marina, così da qualche estate, dopo una pausa di diversi anni, ho ripreso con mia moglie ed i miei figli a trascorrere qui le mie vacanze. La musica di questi ultimi fine settimana mi porta a ripensare alle scelte fatte. Immagino che Rio Marina intenda puntare ad un turismo di giovani ed auguro che per i tanti amici riesi questa sia una svolta positiva. Immagino che porti loro lavoro e benessere. La mia avventura riese finisce con il prossimo mese di agosto.
L'erba del vicino è sempre più verde.
Prendere esempio da San Vincenzo credo sarebbe la fine del turismo elbano.
L'amministrazione di San Vincenzo si è contraddistinta per aver distrutto le spiagge cittadine, che praticamente non esistono più. Se legge i giornali avrà anche saputo di quanto siano arrabbiati i turisti, che convivono con le ruspe in piena estate, con una spiaggia ormai caratterizzata solo da sassi e con cumuli di alghe nauseabonde.
San Vincenzo è quell'amministrazione dove sono in essere una serie di presunti abusi edilizi (I Lecci, Bayahibe, il Faro), che sono tutt'ora in fase di valutazione giudiziaria e sono veri e propri ecomostri. A proposito del paradiso ambientale di Rimigliano, la famosa pineta sarà presto invasa da migliaia di tonnellate di cemento per far posto a case ed edifici più o meno di pregio e costruzioni di lusso grazie ad una variante del piano urbanistico.
Orbene, questi sono solo esempi. Che sono già sufficienti a augurarsi di non avere mai questo tipo di amministratori all'Elba. Teniamoci stretti i nostri.
Caro Sig Meneghin, leggo da tempo con attenzione e condivisione quanto da Lei scritto .. purtroppo qui all'Elba , specchio dell'Italia , non è che non si capiscano le cose , non si vuole capire il che è molto peggio.... chissà quali interessi ci sono dietro , o meglio dire sotto l'acqua tanto indispensabile quanto collegata a mille interessi. La strada da Lei consigliata è senz'altro quella giusta ma il dissalatore , per quanto avverso , è ancora all'orizzonte dominato dalla politica e dagli interessi locali.. continuerò a leggerLa volentieri e con ammirazione. cordialmente.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]DOMENICA 22 LUGLIO A MARCIANA MARINA, SERATA DEDICATA ALLA NAPOLI DEI MISTERI CON LA PRESENTAZIONE DELL’ULTIMO ROMANZO DI MASSIMO NAVA, “IL BOSS È IMMORTALE”, CON LETTURE DI ALCUNI BRANI E CANZONI NAPOLETANE. [/SIZE] [/COLOR]
Una estate piena di appuntamenti quella di Massimo Nava, che presenta in tutta Italia il suo ultimo lavoro edito da Mondadori: “Il Boss è immortale”. La presentazione del romanzo è stata inserita nella programmazione della Pro Loco, che ha organizzato per l’occasione uno spettacolo con letture di alcuni brani e un affascinante accompagnamento musicale affidato alla regia di Mario Menicagli.
In Puglia a Polignano e Fasano, in Garfagnana per il “Tralerighe Braga Festival” e ancora a Bovalino e a Gioia Tauro, per poi approdare all’Elba a Marina di Campo e a Marciana Marina, dove domenica 22 luglio alle ore 21,45 l’autore parlerà del suo romanzo nella splendida cornice di Piazza della Chiesa. Dopo i saluti di Paolo Ferruzzi, Anna Porta presenterà l’autore e il libro. Interverranno con alcune letture Giuliana Berti e Franco Giannoni, mentre l’accompagnamento musicale sarà affidato a Stefano Cresci (tenore) e Felicity Lucchesi al Pianoforte, con brani di Leoncavallo, Caudillo, De Curtis, Dalla e Pino Daniele.
Intrigante il libro che narra di una vicenda piena di mistero, un thriller anomalo, pieno di colpi di scena e risvolti sorprendenti che portano il lettore in una città, Napoli, affascinante, decadente, tenebrosa, unica al mondo. Tra segreti svelati e personaggi incredibili si dipana fino all’ultima pagina un racconto fra passato e presente, fatto di storie e accadimenti conosciuti e sconosciuti.
Tappe successive per la presentazione del romanzo fra luglio e agosto presso le Terme di Comano, La Villa (Dolomiti), Brunico e San Cassiano.
[COLOR=darkred][SIZE=4]UN VERO DILUVIO DAL CIELO NON BASTA PER SCONGIURARE LA CRISI IDRICA DELL'ELBA ?
[/SIZE] [/COLOR]
Ci siamo. Sono appena terminate grandi piogge sull’Isola è di già si parla di prevedibile crisi idrica con preavviso di limitare i consumi. Quello che fa sensazione è la moltissima pioggia che è caduta che avrebbe dovuto scongiurare ogni pericolo. Eppure le considerazioni da fare sono ovvie. L’isola è piccola e quindi anche i bacini imbriferi di alimentazione delle sorgenti e dei pozzi e che avrebbero dovuto accumulare e conservare gran parte di quell’enorme volume acqua, in realtà non lo possono fare perché sono anch’essi piccolissimi e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Vorrei descrivere, per rendere un’immagine facilmente comprensibile, la situazione delle falde del Veneto. Qui dove abito io abbiamo una falda artesiana ricchissima per una ragione diametralmente opposta. La falda sottende un bacino imbrifero posto sotto le Dolomiti a centinaia di km di distanza ma che che è composto da bacini naturali sotterranei di dimensioni enormi perché larghi e lunghi decine e decine di Km ed alti forse anche più di mille metri. Sulle Dolomiti, sopratutto d’inverno, cade moltissima acqua sotto forma di pioggia o di neve ma un grande quantitativo di essa viene naturalmente immagazzinata nei ghiacciai ed i in quei grandissimi ammassi ghiaiosi di cui ho detto i quali alimentano tutta la sottostante pianura con portate d’acqua tanto potenti da costituire dei grandi fiumi perenni che non si asciugano mai e da alimentare le falde con grandissime portate pressoché costanti tutto l’anno .
E’ ben chiara la situazione elbana dove non esiste alcun corso d’acqua perenne dove le falde hanno portate modeste e soprattutto di breve durata tanto da rendere inutile la continua costruzione di pozzi nuovi in quanto l'acqua di falda è quella che è ed è inutile deprimerla con le pompe sommerse per decine e decine di metri sotto il livello del mare perché l’acqua che vi si ritrova è salmastra essendo mescolata a quella del mare che viene appunto richiamata dalla forte depressione artificiale di falda. Anche ,l'operazione di fermare i pozzi Elbani per tutto l’inverno credendo di rimpinguare la falda è un‘operazione sbagliata anzi dannosa perché l’unico modo per conservare i pozzi efficienti è farli lavorare indisturbati a portata il più costante possibile. Invece il fermare i pozzi per poi rimetterli in servizio significa turbare e modificare i filetti liquidi sotterranei di falda provocando movimento di sabbie e limi con conseguente intasamento dei filtri e qualche volta anche dei franamenti sotterranei. In realtà quando all’Elba si costruiscono nuovi pozzi non si fa altro che sostituire quelli che si sono intasati diminuendo a propria portata a causa del fenomeno di cui si è detto.
Ma l’aspetto peggiore e quasi incredibile di tutta la vicenda idrica elbana è dato dal fatto che non si vuol mettersi in testa che il problema vero dell’Elba è la assoluta mancanza di serbatoi, di invasi, di modi di accumulazione di acqua potabile a causa della citata mancanza di grandi ammassi ghiaiosi all'Elba che costituirebbero dei veri serbatoi sotterranei. Questo è il vero problema la cui soluzione è univoca e consiste nel supplire alla mancanza di invasi naturali costruendole di artificiali.. Questa è la sola vera soluzione tutto il resto è fasullo. Ad esempio io vorrei capire a cosa serviranno d’estate nelle giornate estive di siccità e di massima eccezionale richiesta idrica quando la rete avrebbe bisogno di una portata d’acqua di almeno 600 l/sec ( seicento litri al secondo di richiesta istantanea nei momenti di punta ) quale beneficio può derivare da un desalinizzatore che, essendo privo di proprio serbatoio di accumulo, è in grado di dare solo 40 l/sec (quaranta litri al secondo) e non un litro di pù?. E’ esattamente la stessa cosa di chi vuole alzare il livello del mare con secchi d’acqua.
[COLOR=darkblue][SIZE=5]NON SIAMO NEMMENO CAPACI A….COPIARE I NOSTRI VICINI [/SIZE] [/COLOR]
L'Amministrazione Comunale di San Vincenzo, in provincia di Livorno, ha inaugurato la sua prima Green Beach, un modello di spiaggia accessibile ed ecocompatibile…
La spiaggia ecologica mira alla protezione dell'ambiente, delle risorse naturali, della biodiversità ha una gestione sostenibile dei rifiuti, utilizza energie rinnovabili, si propone come un luogo di svago ma anche di lavoro e promuove le qualità e le caratteristiche culturali del luogo valorizzando il turismo sostenibile.
La “Spiaggia verde” viene sperimentata in tre località Toscane : San Vincenzo, Castiglione della Pescaia e Montignoso.
Quella di San Vincenzo, all’interno del parco di Rimigliano, senza dubbio, è un luogo di pregio naturalistico per la sua ricca biodiversità autoctona, il sistema dunale, la spiaggia e la sentieristica.
Nello specifico, l’Amministrazione comunale ha lavorato per la
conservazione dello stato naturale della duna in collaborazione con la società Parchi attraverso specifici accessi strutturati, che prevedeno la posa di passerella in materiale riciclato con corrimano per una lunghezza complessiva di circa 60 mt
sostituzione dei cestini all’interno del parco con particolare attenzione per quelli destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti e per i rifiuti rappresentati da mozziconi di sigaretta da conferire in specifici contenitori
realizzazione di una pedana amovibile in PVC riciclato dall’ingresso alla spiaggia fino al mare per una lunghezza di 150 mt lineari con la possibilità di soste per carrozzine
predisposizione di un sentiero accessibile all’interno del parco mediante riporto di sedime inerte per il corretto assetto morfologico insieme ad altro materiale stabilizzativo ecologico
creazione del percorso per i turisti sicuro in quanto differenziato da quello dei mezzi autorizzati, come i mezzi per garantire servizio di pulizia della spiaggia, per l’ambulanza e per la polizia municipale e le altre forze dell’ordine
realizzazione di 4 parcheggi per disabili sulla strada della Principessa.
riqualificazione delle docce con pedana per accesso disabili e messa a disposizione di sedia job per disabili
sostituzione staccionata in legno per 100 mt lineari all’altezza del cancello 5
posa di 2 rastrelliere destinate alla sosta delle bici per promuovere la mobilità sostenibile soprattutto su due ruote
installazione di un’ adeguata cartellonistica dove si forniscono informazioni sulle spiagge verdi
realizzazione di un percorso educativo botanico- faunistico all’interno del parco.
L’inaugurazione della spiaggia è stata anche un evento, un’occasione per effettuare la pulizia di quel tratto di costa e per incontrare alcuni biologi marini con cui parlare di tartarughe, plastiche in mare e danni ambientali provocati da un certo tipo di pesca.
[COLOR=darkblue][SIZE=3]POI NON LAMENTIAMOCI SE I TURISTI SI FERMANO ALDILÀ DEL CANALE... [/SIZE] [/COLOR]