[COLOR=darkred][SIZE=4]VIAREGGIO: PESCA IN APNEA NELLE ACQUE PORTUALI, MULTA SALATA DELLA GUARDIA COSTIERA [/SIZE] [/COLOR]
La segnalazione era giunta alla sala operativa della Capitaneria di porto da alcuni diportisti in transito: un uomo stava pescando in apnea proprio all’imboccatura del porto di Viareggio, nel tratto di mare compreso tra lo stabilimento balneare Flora ed il fanale rosso di ingresso, mettendo in pericolo l’incolumità propria e dei naviganti.
La Guardia Costiera è intervenuta con una motovedetta e con personale via terra, notando un soggetto risalire rapidamente gli scogli ed, ancora bagnato, allontanarsi a passo svelto in direzione di una bicicletta parcheggiata lungo il molo.
Sulla bicicletta si trovavano un grosso zaino ed altre attrezzature. Insospettiti, i militari hanno chiesto all’uomo se la bicicletta fosse sua, ricevendo tuttavia risposta negativa, tanto che l’uomo si è allontanato a piedi.
All’interno dello zaino i militari hanno rinvenuto, oltre ad alcuni oggetti personali tra cui un telefono cellulare, varie attrezzature da pesca ed una modica quantità di pescato.
Dalle verifiche effettuate nelle ore successive tramite il gestore telefonico - nel frattempo la scheda telefonica era stata disattivata dal proprietario - i militari del Servizio Operativo della Guardia Costiera di Viareggio sono riusciti a risalire all’identità dell’uomo, G.F. 46 anni di Viareggio, già noto alle forze dell’ordine, poi riconosciuto dai militari come la persona allontanatasi a piedi dal molo.
Nei confronti del soggetto è stato quindi elevato un verbale amministrativo da 1.000 euro per pesca sportiva in zona vietata, con il sequestro degli attrezzi da pesca (tra cui una maschera, una fiocina, 1 paio di pinne ed 1 retino, peraltro in pessime condizioni di conservazione). Sono stati invece restituiti gli effetti personali e la bicicletta.
Si coglie l’occasione per ricordare il divieto di pesca e balneazione entro 100 metri dalle imboccature dei porti, dal momento che tali attività possono essere estremamente pericolose per la sicurezza della navigazione, anche in considerazione dell’intenso traffico diportistico di questi ultimi giorni d’estate.
113273 messaggi.
Mi è stata avanzata una richiesta di donare dei soldi a favore dei Vigili del Fuoco di Portoferraio. Mi sono informato presso il nostro distaccamento VVf e mi hanno confermato che NON esiste nessuna forma di sovvenzione o raccolta soldi , per nessun motivo !!! . E' UNA TRUFFA , bella e buona !!!!se qualcuno chiede soldi per i Vigili del Fuoco chiamate i Carabinieri.
@ALLERTA METEO e ci risiamo, mi domando sarà vera o la solita bufala, il problema è che viene dalla protezione civile, ma cosa adoperano per fare certe valutazioni? Qualche giorno fà è venuto un acquazzone da paura , a casa mia ho una bella discesa , solitamente l'acqua corre, ma in 43 anni che ci abito non avevo mai vista tanta acqua accumulata, ma NON c'era stata nessuna segnalazione.
Ricordiamoci la storiella di chi gridava al lupo al lupo, chiaramente così facendo un giorno magari ci indovinano anche.
Non bisogna neanche aspettare per vedere se la "profezia" si avvera, ahhhh! già ma si chiama previsione.
[COLOR=orangered][SIZE=4]IN TOSCANA È ALLERTA PER TEMPORALI CODICE ARANCIONE COSTA CENTRO SUD E ISOLE, GIALLO ZONE INTERNE [/SIZE] [/COLOR]
Temporali in arrivo anche forti in Toscana da stasera, giovedì 6 settembre a domattina, venerdì 7.
Per questo la Sala operativa unica della Regione ha emesso un codice arancione sulla costa centro meridionale e arcipelago e un codice giallo per le zone interne della Toscana centro meridionale per temporali e rischio idrogeologico e idraulico dalle 21 di stasera alle 9 di domattina.
I temporali potranno risultare localmente persistenti con abbondanti e forti precipitazioni anche in breve tempo, colpi di vento e grandinate.
ACQUA IN GRANDE STILE
Riscontro Marco Galli
messaggio 91959 del 04.09.2018, 10:54
Provenienza: campo
Sì ho visto e riponderato sulla trasmissione di Rai 3 del 3 sett scorso riguardante l’acqua in Italia
Una bella trasmissione con molte indicazioni valide e sulle quali ci sarebbe da parlare, generalmente in bene, per ore ed ore.
Qui mi concentro su pochi punti essenziali.
La prima cosa da considerare è L’Elba nella sue caratteristiche del tutto particolari che rendono complesso ognuno dei servizi essenziali come quello dell’Acqua. Basterà un solo confronto per restare semplicemente impressionati. Nell’articolo veniva portato come modello di perfezione Milano. Ebbene Milano è una città piatta, tutta con suolo orizzontale. Milano non ha nessuna vasca di carico o serbatoio pensile, nemmeno uno. In quelle condizioni è stato facilissimo adottare l’alimentazione della rete a pressione regolata. Lì ci sono molte centrali collegate in rete ed ognuna munita di pompe a velocità variabile. Un sistema automatico ne regola la velocità in funzione delle reali richieste della rete. All’Elba, piccolissima entità in confronto alla grande Milano, ci sono oltre 50 vasche di carico ( cinquanta serbatoi di carico delle varie e piccole reti ) ed ognuna fissa inesorabilmente le pressioni di carico sulla rete molto spesso superiori ai 100 m. . Ora basterebbe che l’Elba fosse tutta piatta come Milano e, senza fare nessuna opera ma semplicemente regolando la pressione, le perdite passerebbero immediatamente dal 50 al 25% il che non sarebbe poco. In realtà lo stato reale dell’Elba rende quasi impossibile fare una buona regolazione della pressione e quindi impossibile eliminare le perdite che ci saranno sempre, anche con condotte nuove perchè saranno tutti gli allacciamenti privati a perdere acqua a bizzeffe.
Il secondo punto che vorrei toccare è quello della programmazione generale degli acquedotti di grandi e grandissimi territori. Sicuramente in quegli enormi acquedotti , di cui si sono viste anche immagini , le opere non le fanno a caso ma , non occorre citarlo perché logico , sono sempre congruenti a quel progetto generale che esamina il territorio nel suo insieme e quindi le varie strutture lavorano tutte in simbiosi anche perché la legge impone che non si possano finanziare e costruire opere a sé stanti. Cosa succede invece all’Elba? Non sussiste un piano generale, una strategia dettagliata e seria che decida una volta per tutte quale sarà il destino tra pochi anni della Val di Cornia, se l’Elba dovrà essere ancora alimentata da una nuova condotta sottomarina forse non più proveniente dalla pericolante Val di Cornia ma chissà da quale parte. All’Elba, invece, in pieno contrasto con le prescrizioni di legge, si approvano finanziamenti per opere che non sono congruenti con nessun programma generale serio, Io seguo da più di venti anni il problema idrico e ne ho sentito di tutti i colori. E’ stato approvato, finanziato ed iniziato a costruire un sistema idro potabile basato su 21 laghetti sparpagliati per l’Elba senza nessuna sua congruenza con qualcosa di serio, Tale sistema sembra essere fallito dopo la costruzione del laghetto Condotto. Ora è stato approvato ed in parte finanziata la costruzione di un primo lotto di dissalatori senza precisare se questo sistema, fortemente innovativo per l’Isola , entrerà in futuro a far parte dell’ampia rete regionale con gli opportuni potenziamenti o invece se, come accaduto con i laghetti, esso dopo la prima prova resterà inutilizzato perché non apporterà nessun, ripeto, nessun beneficio all'alimentazione dell’Elba per il semplice motivo che i 40 l/sec di acqua prodotta dal dissalatore senza la disponibilità di grandi serbatoi che la accumulino, essa non servirà a nulla. Si pensi che nessun politico, tecnico, amministratore ,elbano di coscienza o comunque testa pensante, ha mai affermato ufficialmente o con vera convinzione che la prima cosa da fare all'Elba è, qualunque sarà la futura soluzione definotiva, la costruzione di un grande serbatoio. E non occorrerebbe aggiungere altro. Io affermo che, ferme restando le grandi mondiali decisioni sulla privatizzazione degli acquedotti, sulla gestione razionale di quelli esistenti, sui rifacimenti delle condotte colabrodo, fermo restando la validità di tutto questo e delle molte altre cose e ben spiegate nella trasmissione RAI , quello da fare subito da parte delle autorità competenti è una cosa molto semplice ed obbligatoria: non approvare nessun finanziamento di opere che non sono congruenti con un progetto generale, una strategia buona. Se così si fosse veramente fatto in quest’ultimo decennio e se non si fossero approvate, come la legge impone, si sarebbe da tempo dato il via alla indispensabile, seria e completa strategia idrica che comprende fognature ed acqua potabile di tutta la Toscana, dopodiché si sarebbe cominciato a fare sul serio.
Anche il problema dibattuto nella trasmissione sulla ineluttabilità di depurare le acque di fogna: ma come lo si può fare all’Elba dove ci sono una miriade di scarichi fognari in mare?. Prima di fare ancora opere sbagliate di fognatura occorre un progetto, una strategia ottimale che imponga la unificazione (anche solo futura) di tutte le fogne con arrivo delle acque reflue ad uno solo lo forse a due a forse a tre soli impianti di depurazione. Conosco già l’obbiezione: ma non ci sono i soldi per fare queste grandi unificazioni, invece ci sono i capitali sufficenti per fare subito quelle opere che risolvono i problemi reali senza perdersi nelle teorie generali che restano solo teorie. La controprova è facile: non si tratta di fare opere si tratta di fare subito progetti generali , strategie, progetti seri e documentati che costano molto meno delle opere ma mettono le basi, assolutamente necessarie , per non commettere altri sbagli bensì, anno per anno piano piano arrivare ad opere coordinate e senza costruire altri laghi Condotto, altri desalatori di Mola o raddoppio di condotte sottomarine che non si sa da dove farle partire : il tutto che non serve a nulla semplicemente perchè errato nei concetti di base, concetti di base che non sussistono affatto per l'Elba
Porto piombino decentra a livorno conseguenza posti di lavoro persi
trattate i clienti da foresti non voluti e poi non tornano conseguenza posti persi sia di essi che lavoratori
l'egitto stà riprendendo con il turismo perciò turisti emigrano di conseguenza posti di lavoro persi
Penso che dovete allargare il Vostro tempo ricettivo e soprattutto essere uniti.
in questo blog 80% sono critiche, le quali devono essere valutate e quando le stesse sono tante e tutte in una direzione è meglio approfondire che poi sprofondare.
Sindaco Ferrari è sicuro di quello che dice? Al piccolo giardino a fianco le popolari fronte Elba Print non si è mai fatta la disinfestazione e abbiamo non solo zanzare grosse come libellule ma topi, piattole e altre cose che urtano con il gioco dei bambini.
Molte volte porto i miei bambini ai giardibi di carpani dove fino a qualche mese fa ci era un ragazzo che puliva poi ha detto che non veniva pagato e ha smesso. Anche lì le zanzare fanno abbuffata del sangue dei nostri figli anche se protetti da repellenti. Non le dico poi la sporcizia e le cacche dei cani lasciati liberi ce n'è uno bianco di una pizzeria che cerca sempre di azzannare i bambini che giocano al pallone.
Sindaco ci scriva quando lei ha fatto fare la disinfestazione ai due giardini.
Lei e i suoi collaboratori sapete dove sono i giardini di sghinghetta e di carpani?
Mi permetta un suggerimento Sindaco, la disinfestazuione più efficace la si fa ad aprile prima della schiusa delle uova e la proliferazione delle larve.
Comunque nei due giardini non si è visto mai nessuno a disinfestare e non ci è da stupirsi se con cani, cacche, e sporcizia i pappatacci portatori di malattie come la meningite siano a caccia di sangue.
Roberta
Peccato che non decidano di vendere la Coop di Portoferraio,almeno buona parte dei dipendenti che ci lavorano,avrebbero un motivo serio per stare con i musi lunghi...oltretutto che i prezzi sono aumentati ti devi anche sorbire maleducazione,disordine e scarsa pulizia
Gentilissimi,
siamo la redazione di Bolletta-Energia, un nuovo sito che cercherà di raccontare tutte le informazioni possibili relative al mondo dell'energia a tutti i livelli, in Italia così come nel mondo, con approfondimenti curati da appassionati del settore e che serviranno (soprattutto) a non far preoccupare troppo le persone circa le proprie utenze.
Abbiamo un articolo che potrebbe fare anche al caso vostro dato che ci siamo accorti che questo non funziona. Ci riferiamo a quello relativo a "Zeroemission", alla fine della pagina, con rimando a "http://www.zeroemission.eu/" che si trova in questa pagina([URL]https://www.camminando.org/FABRIZIO_4D/index.php?page=900[/URL]). Il nostro articolo è invece qui:[URL]https://bolletta-energia.it/notizie/zero-emissioni/[/URL]
Questo articolo spiega dettagliatamente l'argomento in ogni sua forma. Fornisce indicazioni su cos'è la Piattaforma Zero Emissioni.
Il nostro sito è chiaramente gratuito e senza scopo alcuno di lucro perciò se voleste linkarci come fonte "per saperne di più" in sostituzione all'altro, ve ne saremmo assolutamente grati e riconoscenti!
Nella speranza di avervi fornito una info utile vi ringraziamo in anticipo.
Un saluto,
Spostare il traffico commerciale su Livorno e liberare Piombino con l'interruzione della linea Piombino-Olbia ha anche un piccolo risvolto positivo: ovvero liberare una discreta zona di banchina dai numerosi autoarticolati e rimorchi che al momento occupano quella porzione che potrebbe essere utilizzata quando in estate il flusso di autovetture raggiunge numeri che lo scalo piombinese fatica a ricevere.
Questo comunque non deve rallegrarci troppo, è fin troppo evidente che l'infrastruttura porto di Piombino vada migliorata e che la strada di accesso diretta al porto è diventata ormai obbligatoria e non più procrastinabile!!
Sindaci ci svegliamo?
RADIO COOP INFORMA
[URL]http://www.filcams.cgil.it/unicoop-tirreno-il-nuovo-piano-industriale-prevede-duro-intervento-nei-confronti-dei-lavoratori/?pagefrom=13133?pagefrom=573&active=1[/URL]
[COLOR=darkblue][SIZE=5] Moby trasferisce a Livorno la linea con Olbia: si perdono sul porto decine di posti di lavoro
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Silenzio dell’Autorità portuale, mentre sono ancora al palo i progetti di General Electric e Piombino industrie marittime
di Cristiano Lozito
Il porto doveva essere lo strumento che, con investimenti pubblici intorno ai 300 milioni, avrebbe dovuto accompagnare la fase di reindustrializzazione conseguente alla chiusura dell’altoforno e al ridimensionamento degli occupati nella siderurgia.
Quattro anni dopo invece, con le banchine quasi completate e i fondali a meno 20 l’unico impulso evidente è arrivato dal traffico delle crociere: per il resto il progetto di General Electric (circa 200 posti di lavoro) per un polo dedicato all’assemblaggio di megaturbine elettriche, nonostante le recenti rassicurazioni del presidente Enrico Rossi, sembra essersi raffreddato in favore di un potenziamento di Carrara.
Sul progetto del consorzio Pim (Piombino industrie marittime i soci (Fratelli Neri e San Giorgio del Porto, vicina a essere acquisita da Fincantieri) pare abbiano idee diverse tra loro, ma un’unica certezza in comune, che le demolizioni delle navi militari qui non si faranno perché giudicate antieconomiche.
In questo quadro rappresenta una ferita l’addio di Moby a Piombino per quanto riguarda i collegamenti con la Sardegna, una linea commerciale (quella turistica estiva dovrebbe essere confermata) con due navi al giorno che da decenni collegavano Piombino a Olbia. Da lunedì quella linea è stata trasferita a Livorno, «per andare incontro alle mutate richieste di mercato», ha spiegato Achille Onorato, figlio del patron Vincenzo e amministratore delegato del gruppo, al sito web specializzato Ship2Shore. Sarebbe stato in particolare il Corriere Bartolini, forse il cliente più importante, a spingere per lo scalo livornese in una fase comunque poco brillante per la linea Piombino-Olbia.
Certo è che l’operazione è avvenuta nel silenzio rotto solo dal sindacato Ugl, che di recente ha denunciato le pesanti ripercussioni sullo scalo piombinese. Non risultano incontri o tentativi di mediazione da parte di Stefano Corsini, presidente dell’Autorità portuale.
BENTORNATO GIO'
Francesco Semeraro
[URL]www.quinewselba.it[/URL]
[COLOR=darkred][SIZE=5]GIO' DI STEFANO E' TORNATO A CASA [/SIZE] [/COLOR]
Il noto fotografo elbano era stato vittima di un terribile incidente stradale lo scorso 6 giugno. Da allora ha bruciato le tappe della riabilitazione
MARINA DI CAMPO — Aspettavamo da tempo di poter dare questa notizia, e temevamo di doverlo fare in tempi più lunghi, viste le notizie che arrivavano prima dall'ospedale di Livorno e poi dal centro di riabilitazione Auxilium Vitae di Volterra. E invece, tre mesi dopo quel terribile incidente stradale del 6 giugno scorso, Giorgio Di Stefano (per tutta l'Elba Gio') è tornato a casa.
Tre mesi fa esatti l'incidente stradale che lasciò tutta l'isola in ansia: un frontale con il suo scooter andato a sbattere contro una macchina sulla strada fra Marina di Campo e Procchio. Venticinque giorni di coma, e poi la riabilitazione che grazie alla sua incredibile tempra e alla sua volontà di ferro è durata molto meno del previsto.
"Non sarà a casa prima di dicembre", dicevano i medici. Invece, Gio' è tornato a casa già nei primi giorni di settembre, per la gioia della figlia Valentina e della compagna Lorella che gli sono state sempre accanto.
Ci uniamo quindi all'abbraccio della sua famiglia, insieme a tutti coloro (e sono stati davvero tanti) che in questi tre mesi ci hanno chiesto sue notizie.
[COLOR=darkblue][SIZE=4] Bentornato, Gio'! [/SIZE] [/COLOR]
Dopo la tragedia di Genova, adesso si scoprono decine se non centinaia di ponti
.dove il calcestruzzo si sfarina e il ferro arrugginito scoppia.bella figura di m,,,,a,
Ma non dobbiamo non.stupirci l'Italia è il.paese dei disastri,terremoti,alluvioni,dove tutti hanno convenienza al dopo per arricchirsi,e.Non a fare prevenzione e manutenzione.
[COLOR=darkred][SIZE=4]Riguardo i casi di meningite da virus Toscana “Niente allarmismo, ma adeguate misure di prevenzione”. [/SIZE] [/COLOR]
Così il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, nell’ambito della sua qualifica di autorità sanitaria locale, ha commentato la notizia dei sei casi di meningite da virus Toscana provocati probabilmente dalle punture dei pappataci. Casi fortunatamente non contagiosi, con le persone colpite già dimesse dal reparto malattie infettive dell’ospedale di Livorno, ed oltretutto nella norma delle statistiche del periodo sul territorio.
“Come reso noto dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest – prosegue il sindaco di Portoferraio – la casistica di questa malattia è nella norma stagionale. Questa patologia, benigna, è veicolata dai pappataci, insetti di piccole dimensioni le cui larve si sviluppano sotto cumuli di foglie, detriti vegetali o letame; oltretutto, questi insetti sono vettori anche della leishmaniosi canina, malattia purtroppo molto diffusa anche sull’isola. Fondamentale, quindi, la prevenzione per evitare una eccessiva diffusione”.
Il comune di Portoferraio, durante l’estate, nei mesi di luglio ed agosto e non più tardi di ieri, mercoledì 5 settembre, ha effettuato trattamenti di disinfestazione per limitare la presenza e la proliferazione degli insetti all’interno dell’ambito urbano.
“Oltre a questo – aggiunge Mario Ferrari – ci sono alcuni comportamenti da adottare da parte dei privati: mantenere i prati puliti e con taglio molto corto, evitare che residui organici rimangano sui prati per più di due settimane eliminando le foglie, aver cura che i sacchi di rifiuti organici siano ben chiusi, mantenere pulite caditoie o griglie interne a cortili e giardini così come quelle poste agli accessi carrabili delle proprietà, in quanto di competenza dei proprietari”.
“Ovviamente – conclude il sindaco di Portoferraio – chi lo riterrà utile ed opportuno può anche effettuare trattamenti di disinfestazione rivolgendosi a specialisti del settore per avere garanzia circa l’utilizzo di prodotti che non abbiano altra incidenza se non quella della eliminazione degli insetti”.
Presso la Pubblica Assistenza Croce Verde di Portoferraio si possono ritirare le domande per il prossimo Servizio Civile Nazionale riservato ai ragaazzi e ragazze dai 18 ai 28 anni.
Il servizio civile inizierà presumibilmente nel mese di dicembre 2018, ha la durata di un anno con 30 ore settimanali di servizio ed un compenso di 433,00 €uro mensili.
Il servizio civile da la possibilità ai ragazzi di aiutare le persone in difficoltà e parecipare alla vita dell'associazione e partecipare ai corsi di primo soccorso.
Le domande possono essere ritirate presso la segreteria della Pubblica Assistenza Croce Verde in Calata Buccari, 1 a Portoferraio - Tel. 0565 917070 - Cll. 3313477559.
Caro Elbano cacciatore,
ti sei dimenticato che bisogna eradicare i cinghiali dall'Elba, che danni che fanno, che zanne che hanno, che paura ne hanno i turisti cittadini.
Elba, la riserva dei cinghiali del Reuccio di Toscana.