World Biodiversity Association onlus
pubblicato il 12 Dicembre 2019
alle
8:54
[COLOR=darkblue][SIZE=4] ARCIPELAGO TOSCANO, LE GALAPAGOS DEL TIRRENO!!
DESCRITTE TRE NUOVE SPECIE FINO AD ORA SCONOSCIUTE. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/lab.JPG[/IMGSX] Quello che verrà presentato sabato prossimo, 14 dicembre al Forte Inglese di Portoferraio alle ore 16:00 è il primo volume della serie WBA “Memoirs on Biodiversity ”dedicata al bacino del Mediterraneo, uno dei più importanti hotspot della biodiversità nel mondo. L'Arcipelago Toscano si trova proprio nel cuore del Mar Mediterraneo e ospita habitat diversi e unici; questi habitat supportano una ricca varietà di flora e fauna, tra cui rare specie endemiche. Le prime ricerche condotte da World Biodiversity Association (WBA) nell'Arcipelago Toscano risalgono al 2011.
La collaborazione tra la WBA e il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è iniziata ufficialmente nel 2013 e ha permesso di aumentare considerevolmente il numero di specie registrate e ha portato alla scoperta di specie ancora inedite. Questo volume, dedicato ai Coleotteri Curculionoidei dell'Arcipelago Toscano, contiene quattro contributi dove vengono descritte 3 specie endemiche nuove per la scienza e viene redatto un catalogo aggiornato delle 394 specie fino ad ora rinvenute nell'Arcipelago. Grazie allo sforzo di ricerca, gli autori hanno quasi ha raddoppiato il numero delle specie rispetto a quelle che erano note nella stessa area alla fine dell'ultimo secolo! Questo volume è stato pensato con una nuova identità grafica, piena di meravigliose immagini (alcuni davvero impressionanti!) delle specie, degli habitat e delle tecniche di raccolta più distintivi. Nel 2018, il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e WBA hanno aderito a un accordo per continuare e rafforzare la collaborazione sia per le ricerche scientifiche che per l’attività didattico-educativa. Inoltre, la collaborazione tra il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, il Comune di Portoferraio e la World Biodiversity Association sono culminati nel 2019 con l'inaugurazione del Nat-Lab, un nuovo museo intelligente dedicato alla biodiversità dell'arcipelago toscano, all'interno del Forte Inglese di Portoferraio.
I visitatori di Nat-Lab (studenti, cittadini, turisti, ecc.) potrebbero osservare quasi tutte le specie presentate in questo volume (incluse le nuove specie!).
Alla fine di questo decennio, 2011-2020, dichiarato dalle Nazioni Unite come "Decennio sulla biodiversità", non abbiamo raggiunto l'obiettivo di fermare la perdita di biodiversità e l'estinzione delle specie. Anzi, ogni anno di questo decennio nel mondo abbiamo perso diversi milioni di ettari di foresta pluviale e decine di migliaia di specie sono state condannate all'estinzione.
Poiché siamo convinti che il primo passo verso la conservazione sia sempre la conoscenza, è nostro auspicio che questa pubblicazione possa aiutare i giovani ad avvicinarsi alla natura e alle ricerche scientifiche. Attraverso lo studio delle scienze naturali, forse, troveranno finalmente le risposte per risolvere le relazioni conflittuali tra uomo e ambiente, che stanno colpendo gli ecosistemi terrestri e acquatici.
Lo studio della biodiversità è sempre più di primaria importanza, perché soltanto conoscendo la
complessità dei popolamenti animali e vegetali delle diverse aree del nostro pianeta possiamo immaginare le strategie per una futura sostenibilità delle diverse attività umane. Worl Biodiversity Association è da sempre in prima linea in questo ambito, avendo in primo luogo come mission proprio Discovery biodiversity. Ma l’altra mission di WBA, Conservayion by education, implica che le scoperte di questi studi vengano condivise nella comunità scientifica ma anche trasferite in vario modo a tutta la cittadinanza. Ecco allora che aver riunito in un unico volume, dall’assoluto rigore scientifico ma concepito per una sua fruizione ben più ampia dei risultati ottenuti, questi quattro studi condotti nell’Arcipelago Toscano su un gruppo di coleotteri dalle svariate esigenze ecologiche, è perfettamente in linea con le motivazioni che animano tutti i membri di WBA. Allo stesso tempo i risultati di queste 4 indagini, possono essere utilizzati a vari livelli per azioni di conservazione e ricostruzione ambientale in una delle tantissime aree di assoluto pregio naturalistico del nostro paese. L’area di studio poi, coincidendo con quella di uno dei 25 parchi
nazionali istituiti in Italia in poco meno di un secolo, riveste un ulteriore interesse strategico, sia per quanto concerne la conservazione della biodiversità che per quanto riguarda la fruizione turistico-didattica che da sempre i parchi sono oggetto. Il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, istituito nel 1996, è un parco relativamente giovane, e quindi ogni nuovo apporto di conoscenze sulla sua biodiversità non può che essere sommamente strategico per la sua stessa esistenza. Ma al di là del valore assolutamente oggettivo degli studi presentati in questo volume, il fatto che siano stati svolti nell’Arcipelago Toscano rievoca per ogni naturalista un sapore ed un profumo particolare, che riporta alla memoria gli studi condotti da un illustre naturalista inglese del XIX-XX secolo, che portò uno straordinario contributo alle conoscenze biologiche con la pubblicazione nel 1869 della sua forse più nota e illustre opera: “The Malay Archipelago”.
Alfred Russel Wallace (1823–1913) nel suo racconto affascinante delle sue spedizioni condotte in questo vastissimo arcipelago ed in aree contigue tra il 1854 e il 1862, mette a fuoco un aspetto fondamentale sia per la biogeografia che per la conservazione della biodiversità e cioè quello dell’insularità. Gli arcipelaghi e le isole, con la loro superficie limitata, con la loro distanza dalle coste continentali, con la loro genesi geologica e quindi con la loro peculiare storia del popolamento animale e vegetale, sono una vera e propria palestra per i naturalisti e per chi si occupa di conservazione perchè permettono di scoprire fenomeni generali altrove difficilmente identificabili e misurabili con chiarezza. Wallace ha avuto nelle isole dell’Arcipelago Malese questa sua palestra e Charles Robert Darwin (1809 –1882) l’aveva trovata nelle Isole Galapagos. Ecco il grande valore di questo studio assolutamente approfondito su un gruppo di coleotteri in un arcipelago davvero unico nella geografia italiana per la sua composizione di isole di varia grandezza e di distanza relativa tra di esse e dalla costa. Non posso dunque che ringraziare tutti gli Autori che si sono impegnati nel raccogliere questa imponente mole di dati e che hanno messo tutta la loro scienza e passione
al servizio della comunità scientifica e della cittadinanza, offrendoci un’opera davvero monumentale, che potrà essere alla base di molteplici nuove azioni di studio, di conservazione e di divulgazione.
World Biodiversity Association onlus - Arcipelago Toscano.
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