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113581 messaggi.
Roberta Madioni pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 19:31
Per chi fosse interessato e perché non si dica che i miei dati sono aleatori o peggio ancora inventati Ho visto che scrivendo con questo maledetto cellulare e il correttore automatico che odio profondamente ho scritto fatturato annuale anziché semestrale perché i 253,8 milioni erano una prima chiusura semestrale 2019 riportata sulla rivista "Il danaro" per le quotazioni in borsa della società con una crescita del 8,8 %. Dai dati ufficiali che mi sono stati forniti il bilancio consuntivo 2019 Moby ha registrato un fatturato di oltre 611 milioni di euro e dal bilancio analitico risulta che il 2,67% ( due virgola sessantasette % scrivo in lettere in modo da evitare errori di scrittura ) del fatturato lordo proviene dall'Elba .
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Dante Schezzini da Firenze pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 19:12
(ANSA) - GENOVA, 30 APR - Il gruppo Moby (che controlla le compagnie Moby, Tirrenia e Toremar), guidato da Vincenzo Onorato, ha chiuso il bilancio 2018 con un risultato negativo per 62,6 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto all'utile di quasi 23 milioni registrato nel 2017. A fronte di ricavi complessivi sostanzialmente stabili - da 586,1 milioni nel 2017 a 584,3 milioni nel 2018 - sulle performance dello scorso anno, spiega la stessa Moby in una nota, hanno pesato maggiori costi di esercizio. "Incremento causato principalmente dall'aumento nel prezzo del bunker, nonché dal costo rilevante delle attività e delle nuove linee start up che hanno prodotto risultati operativi rilevanti, ma hanno inevitabilmente inciso sui costi delle compagnie". I costi per materie prime e servizi sono infatti passati da 357,9 a 411,2 milioni (in particolare la spesa per carburante è cresciuta di oltre il 20%), mentre i costi per il personale sono aumentati da 128,6 a 132,1 milioni di euro.
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CAI - Sottosezione Isola d’Elba pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 18:13
SI È INSEDIATO IL NUOVO DIRETTIVO DEL CAI ELBA [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/cai.JPG[/IMGSX] Sabato 11 gennaio 2020, presso il Camping Villa Santa Maria di Lacona, si è riunito il Consiglio Direttivo del Cai, che resterà in carica dal dicembre 2019 al dicembre 2022. Il Consiglio ha eletto le nuove cariche che sono: Vittorio Santini che ricoprirà la carica di Reggente per il prossimo triennio, Michele Cervellino vicereggente, Michele Serafino tesoriere, Stefano Miliani, segretario. Il Cai Isola d’Elba nonostante la nascita recente, è infatti stato costituito nel 2016 come sottosezione del Cai Livorno, ha ormai assunto un ruolo determinante nel territorio isolano. Gran parte della rete sentieristica elbana cade all’interno delle aree protette dal Parco Nazionale dell’Arcipelago, e Cai convinto sostenitore del sistema delle aree protette pone il suo impegno a sostegno della tutela del paesaggio e dell’insieme degli ecosistemi naturali , che sono il grande patrimonio dell’Isola d’Elba. Buon lavoro quindi al nuovo Consiglio e buone passeggiate a tutti i camminatori che vogliono scoprire l’Elba attraverso le storiche ed antiche vie di comunicazione. CAI - Sottosezione Isola d'Elba www.caielba.it
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BIBLIOTECA COMUNALE pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 16:45
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Giovanni Muti da Forte Inglese pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 15:58
Caro Florio, mi ricordo perfettamente cosa ti chiedevo quando ti fermavo per strada. Ti chiedevo notizie sulla tragedia della Moby Prince . Perchè avevo intenzioni di scrivere un libro inchiesta su quella vicenda . E io sapevo che tu eri molto informato. Ho raccolto molti dati da diverse fonti. Poi qualcuno ,che lo ha saputo, si è proposto come intermediario con una casa di produzione cinematografica per farci anche un documentario inchiesta. Ma per il momento, il progetto , è sospeso anche perché costoso e non mi convincono le loro motivazioni. Se dovesse ripartire cercherei di avere lo stesso sguardo sui fatti che ho avuto quando ho scritto "AFFARI E POLITICA": Non una freccia contro qualcuno , ma della luce sulla verità. .
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Roberta Madioni pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 14:38
Errata corrige. 253 milioni annui il fatturato Moby. Fonte il Giornale "Il Denaro" Non sono al soldo di Moby né di nessun altro, infatti mi si è rotto il computer e scrivo con il cellulare, e sono un'imbranata totale .
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Roberta Madioni pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 14:33
Per il Sig. Florio Pacini . Accetto le sue scuse , nella vita si può sempre sbagliare, chi più chi meno , l'intelligenza sta nel riconoscerlo . E devo dire che si è di nuovo sbagliato . I dati che ho utilizzato per l'articolo sono reali . Li ho chiesti dicendo che mi servivano per un articolo e mi sono stati dati . Senza censura con la massima disponibilità e gentilezza e senza chiedermi che orientamento avrebbe avuto il mio articolo. Ma che vuole i Sig.ri in questo si contraddistinguono . Ma le dirò di più. Dai dati , che peraltro si possono ritrovare nei maggiori giornali di economia , la Moby si trova in perfetta salute economica con oltre 352 milioni di fatturato annuo . Ma tale fatturato arriva da altri porti . L'Elba incide solo per il 6 % . Parlo di fatturato lordo . Se il turismo , che ripiana i conti dell'Elba dovesse diminuire ancora o mancare io credo che l'Armatore potrà farci beneficenza per qualche anno , ma poi salperebbe le ancore e noi resteremo con tre navi al giorno. Sono spiacente di averle dato il dispiacere che la Moby per adesso è economicamente inaffondabile , perché forse il suo odio per Moby è più evidente di quello che Lei sostiene essere l'odio di Vincenzo Onorato per gli Elbani . E ancora se ritiene che i miei dati non sono attendibili faccia Lei stesso una ricerca e ci illumini. Felice di aver instaurato un dialogo civile anche con Lei . Le auguro buona giornata
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LUCIANO da CAMPO pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 12:51
Sono pienamente d'accordo con il Sig.Marco Cesareo circa i consumi futuri di acqua per il futuro Acqua Park.Spero che l'Arch.Pardi scriva una replica in merito..................
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D.S. da Toscana pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 12:49
X G.R.  Non credo che Lei sia di Portoferraio ma piuttosto uno "di fori" anche se probabilmente nativo dell'Isola. Anche il sottoscritto si trova nelle stesse acque: cuore alle radici ma mente in continente. Io ho notato una cosa su queste discussioni: gli addetti ai lavori hanno una cultura "continentale", in quanto vivono in realtà demografiche di molte decine, se non centinaia, di migliaia di abitanti e rimaniamo basiti che gli abitanti di un'isola di 30 mila abitanti siano frazionati in 7 comuni. Ma, vede, per gli elbani va bene la situazione attuale e la conferma viene dalla non partecipazione a questo dibattito. Dobbiamo domandarci perché succede questo, entrare nella mentalità di questa gente che probabilmente si è cimentata nei secoli di isolamento e di arroccamento agli attacchi che vengono da fuori. Non ha notato che quando arriva al paese ed incontra i suoi ex-concittadini la prima domanda è "quando sei arrivato?" e la seconda "quando te ne vai?". Sono logiche isolane, che portano soprattutto ad economie sommerse scandalose e che a mio modesto parere determinano indirettamente l'attuale immobilismo. Non se ne esce fuori, in quanto le nuove generazioni lasciano appena possibile il paese per andare in continente. 
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Florio Pacini da Isola d'Elba pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 12:34
Per Giovanni Muti (Il Monello) Caro Giovanni, quanto ho scritto (in maniera poco comprensibile) alla Signora Madioni è per questo: L’articolo della signora mi è sembrato tutto teso santificare Vincenzo Onorato, che nonostante le perdite, continua a mantenere le linee per l’Elba. Sapendo che il dato è sbagliato, anche per la linea di Rio Marina. Ho pensato che la signora fosse una dipendente della Moby, (infatti dico più volte che Onorato è il suo capo). Per questo ho ritenuto che l’articolo volesse preparare il territorio ad un nuovo aumento dei noli. Ora al di la della forma di cui mi sono scusato apertamente. Il punto è che Onorato guadagna, molto grazie all’Elba e chi dice il contrario mente. Per le marchette, sicuramente non ti è sfuggito che in apertura scrivo (ironicamente) che “Elba News e Elba Notizie che (probabilmente) non mi pubblicheranno” (cosa per me certa). Del resto come tu stesso dici, non avrebbe senso che mi riferissi alla signora, se non è una dipendente Moby. Se la signora fosse stata dipendente Moby è ovvio che la marchetta era delle testate che la pubblicavano. La signora nel sul suo articolo, snocciola dei dati che non sono oggettivi, (ma possono sembrarlo), per questo ho pensato ad un articolo di matrice Moby/Toremar e diffuso (dopo la dipartita del Corriere Elbano) da testate amiche. Tieni presente, che (come ho scritto) ho visto l’articolo della signora, su Elba News e Elba Notizie. Caro Giovanni tu sei Riese come me, la memoria non dovrebbe tradirti. Ricordo bene con che spirito, mi fermavi per strada per avere aggiornamenti sulla vicenda Moby Prince e Vincenzo Onorato. Ricordo bene cosa pensavi e mi proponevi. Non mettere in mezzo Fabrizio che è un grande e ha l’unica colpa di far esprimere tutti, compresso un cane sciolto, che scrive male come me. Avere degli spazi pubblicitari non è un reato, non lo è nemmeno fare dei redazionali a pagamento. Ma se per favorire un inserzionista si taglia chi lo critica, questa (per me) è una marchetta, senza ombra di dubbio. Caro Giovanni per finire, che Vincenzo odia l’Elba e gli elbani, oltre a fatti evidenti, ci sono le sue stesse dichiarazioni. Che io stia male nel vedere la Moby in queste condizioni è logico. In quella società ci sono cresciuto e insieme a me, è cresciuta la stessa società e tutta l’Elba. Sono cresciuto anche con Vincenzo, ti sembrerà strano ma sono molto dispiaciuto anche per lui, se mi fosse possibile lo aiuterei e sono pronto a farlo gratuitamente, ma non a discapito dell’Elba e degli elbani. Florio Pacini
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CINEMA TEATRO FLAMINGO pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 11:35
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/cine.JPG[/IMGSX] Venerdì 17 ore 18:00
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GIAMPIERO PALMIERI pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 11:05
[COLOR=darkblue][SIZE=4] UNA PIETRA NELLO STAGNO [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fo.JPG[/IMGSX] Dario Fo, Franca Rame e la compagnia Nuova Scena arrivarono a Portoferraio alla metà di gennaio del 1970, chiamati dal Circolo Culturale Antonio Gramsci, per rappresentare al Cinema Teatro Astra Mistero Buffo. La “giullarata popolare” Mistero Buffo (frutto di una ricerca sul teatro e sui canti popolari, soprattutto medievali), dopo un'anteprima a Milano, fu rappresentata per la prima volta il 1° ottobre 1969 al Cinema Teatro Ariston di Sestri Levante, a conclusione della assemblea nazionale dei dirigenti dell'A.R.C.I. L'autunno del 1969: un periodo di grandi fermenti e cambiamenti, in Italia. Nel 2012, in occasione della presentazione del “suo” Mistero Buffo al Teatro dei Vigilanti, Paolo Rossi dirà, “ricordando il periodo particolare in cui Dario Fo, nel 1969 lo creò e lo portò in giro”: “Oggi sono anni peggiori e con più problemi, ma c’è molto meno fermento culturale e sociale”. In quel periodo Fo, Rame e Nuova Scena cercavano circuiti alternativi a quelli tradizionali per proporre i propri lavori. Achille Mango, che aveva collaborato con Fo alla ricerca e alla scelta dei testi per Mistero Buffo, scrisse sul settimanale del P.S.I.U.P. Mondo Nuovo un articolo (“Alle origini del teatro popolare”) in cui affermava che “spettacoli sul genere di quello offerto da Fo” avrebbero dovuto rivolgersi “al pubblico dei piccoli centri, a quello dei paesi e delle campagne”. Mistero Buffo e le altre opere portate in tournée ottennero da subito il successo di pubblico che meritavano. Ci furono però atteggiamenti pesantemente ostili del P.C.I. e del suo giornale nei confronti della pièce L'operaio conosce 300 parole, il padrone 1000: per questo lui è il padrone. In un corsivo anonimo (intitolato “Un pamphlet qualunquista” e impaginato accanto all’inserzione pubblicitaria “Calli estirpati con olio di ricino”) Fo veniva accusato di “una sorta di rozzo qualunquismo sentimentale” e di “errori di valutazione e di prospettiva”. In un altro articolo L'Unità criticò L'operaio conosce 300 parole, definendolo “Il discusso spettacolo di Fo a Genova”, che “poggia su ipotesi semplicistiche che spesso distorcono la realtà” e rintuzzando con puntiglio inquisitorio diversi passaggi del lavoro, giudicato pieno di “battute da rivista” ed ispirato da “una concezione moralistica” mutuata dal “libro della scuola di Barbiana” di Don Lorenzo Milani. Ma l'attacco più duro e vile a Fo, Rame e Nuova Scena fu quello scatenato sul territorio: dichiarazioni bellicose, manifestazioni di insofferenza, contestazioni organizzate e pretestuosi dinieghi a richieste di spazi, che faranno dire a Dario (ben deciso ad opporsi all'uso dell'”arma della scomunica”) che “il resto della tournée venne sabotato dai vertici del PCI”. Eppure, nonostante quel clima, il Circolo Gramsci si accordò con l'A.R.C.I. nazionale per portare Fo all'Elba. La serie di spettacoli di Nuova Scena era stata preannunciata con comunicati stampa, pubblicati dal Corriere Elbano, che annunciavano la rappresentazione di Mistero Buffo, con l'invito a rivolgersi per informazioni e prenotazioni alle Galeazze o al Bar Sport o al Bar Emy o al Bar Royal. Alle 21 del 17 gennaio 1970 il Cinema Teatro Astra si riempì di persone (si parla di quattrocento) che nei giorni precedenti erano state tesserate dal Circolo Gramsci; il tesseramento serviva a rendere privata la serata, quindi illegittima la presenza della polizia. Due agenti in borghese entrarono in sala, ma Fo si rifiutò di salire sul palco in loro presenza e allora si allontanarono. Lo spettacolo ottenne un notevole successo, festeggiato da Dario e Franca a casa di Danilo Alessi e, nei giorni successivi, nella trattoria di Elbano Benassi (mangiando -si narra- spaghetti aglio olio e peperoncino). Il 22 novembre 1969 Nedo Volpini per il Circolo Gramsci aveva scritto al Sindaco Michele Villani presentando “la richiesta di un contributo”, ritenuto necessario stante il “notevole impegno organizzativo e finanziario”, “considerata la qualità e l'importanza del prodotto culturale”, visto anche che “l'attività del gruppo di Nuova Scena non ha fini speculativi” e rilevato che “in tal senso il Comune ha in altre occasioni dimostrato la propria sensibilità”. La Giunta municipale, presieduta, in assenza del sindaco, da Elvio Bernardi (presenti Giuseppe Bensa, Domenico Paolo Amorosi e Bruno Bolano - assenti Angelo Sangalli e Franco Bardino), prese in esame la richiesta del Circolo Gramsci e deliberò (con atto n.33 del 13 gennaio) di erogare a favore del Circolo “un contributo “una tantum” di £ 100.000, dando atto che la spesa graverà su apposito capitolo del Bilancio 1970”. Il 26 gennaio il Prefetto Puglisi comunicò al Sindaco che occorreva che fosse “indicato in concreto l'articolo di bilancio cui la spesa verrà imputata” e il 29, non avendo avuto risposta, trasmise il decreto di annullamento dell'atto (la delibera “è annullata perché illegittima”). Il Sindaco lo comunicò al Circolo Gramsci il 13 febbraio. Qualcuno ha ipotizzato che la Giunta avesse adottato la delibera con la “segreta speranza” di una bocciatura prefettizia. La decisione di concedere il contributo fu contestata in Consiglio comunale, con una interrogazione del Consigliere del M.S.I Oreste Bertucci e con un intervento del Consigliere del P.L.I. Aulo Gasparri, che poi, sul periodico Il Giornale dell'Elba, scrisse che il Comune di Portoferraio non avrebbe dovuto “permettersi il lusso di sovvenzionare frivolezze-chiamiamole pure così-d'oltre canale, quando esistono necessità assistenziali e filantropiche assai più pressanti ed assai più nostrali (AVIS, Arciconfraternita del SS. Sacramento, Rev Misericordia, Croce Verde ecc.)”. Fatto sta che il Comune di Portoferraio non ha mai erogato alcun contributo a favore del Circolo Gramsci per gli spettacoli di Nuova Scena. Quindici anni dopo la vicenda sarà rievocata sulle pagine della rivista Lo Scoglio dallo stesso Gasparri con un articolo (“Distrazione di denaro pubblico”), in cui si definiva Mistero Buffo “una delle commedie pseudo socio-culturali” di Dario Fo, si raccontava di una burla (a seguito della quale Fo avrebbe fatto ritirare biglietti omaggio e dichiarato di non voler più mettere piede all'Elba), si affermava il falso parlando di “quattrocentomilalire assegnate a titolo di contributo” e si riportava fra virgolette, a proposito della bocciatura prefettizia della delibera, una motivazione inventata (“Il bilancio comunale di Portoferraio non permette simili distrazioni di denaro pubblico”). Ma la cosa più interessante da raccontare a proposito della presenza a Portoferraio di Fo, quella che ha fatto dire a Danilo Alessi nel suo libro La fatica della politica che “l'evento lasciò una significativa traccia nelle diverse pieghe, politiche e culturali, della società elbana”, è stata la polemica fra il bollettino della comunità parrocchiale, Colloquio, e il Circolo Gramsci. Come ha raccontato Nedo Volpini, “ci fu chi prese molto di traverso” l'esibizione di Nuova Scena; tra questi il parroco del Duomo, Don Pietro, che fece distribuire all'uscita della messa domenicale di mezzogiorno un testo in cui Mistero Buffo veniva definito blasfemo e “sfacciatamente marxista” e venivano criticati i cattolici presenti in sala, che avrebbero assistito passivamente ad uno spettacolo contenente anche “un abbondante pizzico di pornologia”. La replica del Circolo Gramsci (“Portoferraio, li 4.2.70-ciclo proprio-Antonini Mary, Valle di Lazzaro”) -redatta, pare, da Uberto Lupi e ispirata dallo stesso Fo- era intitolata “I nostalgici di Bonifacio VIII: lettera aperta ai redattori di Colloquio”. L'incipit era fulminante: “Quando una pietra cade nello stagno, non manca mai qualche ranocchio che salti su a gracidare, risentito per il turbamento che ne viene al suo quieto vivere. Il recital di Dario Fo ha smosso le acque stagnanti del benpensantume clericale”. Secondo il Circolo Gramsci, i redattori di Colloquio (“addirittura alcuni non si sono presi neppure il disturbo di assistere allo spettacolo”) si erano lanciati in una “sgangherata invettiva, dal tono oscurantista”. L'ultima parte del testo era dedicata al rapporto fra cristianesimo e società: “il nostro prossimo sono i poveri, i rifiutati, gli oppressi”. Ci si chiedeva poi “in che cosa consisterebbero gli errori e le nefandezze commesse da Dario Fo” e si sosteneva che “Dario Fo ci ha aiutato a riscoprire il volto autentico di Cristo”. Nelle settimane successive Dario Fo e Franca Rame torneranno all'Elba per rappresentare le altre commedie della stagione. In una di queste occasioni Dario si infilò nella Fiat 500 color nocciola, provvista di megafono, che girava per la città per pubblicizzare lo spettacolo serale, si fermò in Piazza Cavour e cercò di stanare il noto professionista cattolico ritenuto estensore del testo anti Fo pubblicato da Colloquio, allo scopo di discutere pubblicamente con lui; la sfida non venne accettata e allora Fo improvvisò uno strepitoso monologo, una vera e propria appendice a Mistero Buffo, di cui purtroppo non è rimasta traccia se non nella memoria di chi vi ha assistito. Cinquant'anni fa Dario Fo a Portoferraio ha gettato davvero una pietra nello stagno. Oggi Dario Fo e Franca Rame non ci sono più. Lo stagno c'è ancora. Giampiero Palmieri
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ANCORA SULLA PREVENZIONE INCENDI pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 10:58
[COLOR=darkred][SIZE=4] CANTIERE FORESTALE DI FUOCO PRESCRITTO PER PREVENIRE GLI INCENDI BOSCHIVI [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fuoco.JPG[/IMGSX] Nelle giornate di giovedì e venerdì, 16 e 17 gennaio, verrà svolto in località Poggio Corsetti a cavallo tra i comuni di Capoliveri e Portoferraio, un cantiere di fuoco prescritto per mantenere in efficienza il viale parafuoco che si trova in prossimità del crinale. L’intervento verrà realizzato dagli operai forestali con l’Unione dei Comuni Colline Metallifere con il supporto dell’Organizzazione Regionale Antincendi Boschivi e delle Associazioni di Volontariato Antincendi Boschivi (CVT). Si tratta del primo intervento nonché del primo cantiere di fuoco di questo tipo all’Isola D’Elba. Il fuoco in molte parti del mondo è utilizzato da personale esperto per limitare la quantità di materiale vegetale infiammabile nel sottobosco e per rendere le foreste più resistenti agli incendi. Il tutto senza danneggiare il bosco e chi lo abita. La tecnica del “Fuoco Prescritto” che partirà da un’analisi dei luoghi e del loro contesto, è una pratica consolidata - i cui effetti vengono studiati fin dagli anni sessanta - diventando in alcune realtà forestali europee una prassi usuale. Come prevede il progetto, al fine di garantire una maggiore sicurezza nelle procedure di intervento, verranno attivati l’Ufficio di Protezione Civile nonché le squadre di Volontariato, Protezione Civile e Antincendio Boschivo del Comune di Capoliveri. “Si procede solo in presenza di precise condizioni metereologiche – spiega l’Ufficio di Protezione Civile di Capoliveri - in modo da non danneggiare il suolo, la fauna e la vegetazione che, al contrario, deve essere protetta”. In Italia sono già state realizzate diverse esperienze di questo tipo e in Toscana la legge forestale e il relativo regolamento fissano le norme dell’intero settore compreso l’uso del fuoco prescritto. I risultati dei primi interventi realizzati in Toscana ormai da diversi anni, sono incoraggianti sia dal punto di vista della prevenzione AIB che dal punto di vista naturalistico.
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x Roberta Madioni da Portoferraio pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 9:38
La ringrazio per la risposta di cui però non sono riuscito a legare i vari passaggi. Saluti G.R.
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Roberta Madioni pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 8:52
Sig. GR di Portoferraio, Ho fatto la mia tesi di laurea all"universita di Modena / ReggioEmilia sui vantaggi di Elba Comune Unico e spiegando , già in tempi lontani perché invece un'unione dei Comuni sarebbe fallita . E la mia tesi di laurea era basata solo su dati scientifici ed economie di scala . L'unione dei Comuni ha distanza di anni è poi fallita ed i suoi debiti sono stati ripartiti fra tutti gli ex 8 Comuni. Ma in questo momento non abbiamo un Comune Unico e serve agire e programmare., come si sono trovati d'accordo per scongiurare la chiusura dell'ospedale mi auguro che riescano a trovare un accordo per scongiurare una crisi economica. P.s : ho vinto la borsa di studio e la mia tesi di laurea fu inserita nella biblioteca universitaria e delle copie acquistate da 12 piccoli comuni dell'hinterland di Reggio Emilia che scelsero la strada della fusione .
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COMITATO CARPANI pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 8:37
VIENI CON NOI [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/comitato.JPG[/IMGSX] Aperta la campagna di Tesseramento 2020. Caro Amico, questo è un invito ad essere con noi quest'anno, la tua adesione al nostro COMITATO CARPANI è importante perché ci consente di proseguire con slancio ed entusiasmo nei nuovi eventi culturali, sociali e sagre gastronomiche. Essere nel Comitato Carpani diventa una occasione di incontro e divertimento e un modo di stare insieme. Non importa il tempo che ogni persona è in grado di dedicare perché prima di tutto l'importante è esserci. La vita di tutti i giorni diventa sempre più frenetica e abbiamo sempre meno tempo da dedicare agli altri per cui approfittiamone per trovarci e lavorare tutti per un fine comune, quello di tenere viva la nostra cara località Carpani e gioire quando un bambino gioca e si diverte nel nostro giardino. Ti aspettiamo per rinnovare o attivare la nuova Tessera 2020 nella sede del Comitato Carpani all'interno dei giardini Lunedì 20 gennaio alle 20,30. La Direzione.
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TANTI AUGURI "CAMPIONI" pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 6:41
[COLOR=darkred][SIZE=4] UNA DOPPIA FESTA IN CASA GASPARRI NOZZE D’ORO E COMPLEANNO [/SIZE] [/COLOR] Ancora due ciliegine sulla torta da mettere nella vita di Carlo Gasparri la prima si chiama Loretta …..Amore, Rispetto e Complicità questi sono stati gli ingredienti che hanno determinato la riuscita del rapporto tra Carlo e Loretta una donna che ha fatto della fedeltà e la comprensione un elemento fondamentale per arrivare a festeggiare 50 anni di Matrimonio! Uno stimolo continuo per Carlo che lo ha condotto verso i centinaia di successi portando il nome dell’isola d’Elba in tutto il mondo. Ma la seconda ciliegina è il traguardo degli 83 anni che oggi compie il nostro campione e credetemi ci vorrebbe un tomo di grandi dimensioni per descrivere la carriera di Carlo, il suo tuffarsi in mare come ci si tuffa nel letto di un amante ed ascoltare i suoi sussurri e le sue grida, il suo “dialogare” con i pesci e raggiungere quelle profondità che a noi comuni mortali fanno paura mentre a lui aprivano semplicemente le porte del paradiso..il suo paradiso. E poi dovremmo ricordare le sue mille avventure, le sue guasconate, le sue vittorie, i suoi servizi in Rai nel cinema, le avversità della vita che pochi anni fa gli hanno strappato Carla la giovane figlia compensando la perdita con Lavinia l’amata nipote e poi dovremmo ancora scrivere, scrivere e scrivere fino a giungere all’attualità che lo vede ancora in prima linea nelle vesti di inarrestabile strenuo e difensore dell’Ambiente Elba . TANTI AUGURI A LORETTA E CARLO “RAGAZZI ELBANI ” ...VI ASPETTIAMO PER LE NOZZE DI SMERALDO E DIAMANTE…..
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GIOVANNI MUTI (Il monello) pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 6:38
[COLOR=darkblue][SIZE=4] QUALCHE OSSERVAZIONE SULL’INTERVENTO DI FLORIO PACINI SUI GIORNALISTI MARCHETTARI di G. Muti ( il Monello) [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/monello.JPG[/IMGSX] Fabrizio, Florio Pacini , cercando di scusarsi con Roberta Madioni chiarisce che non intendeva darle della Marchettara e si spiega così : “Con quella frase, mi riferivo a quei giornali che per una Manchetta pubblicitaria, si vendono l'anima” Ma veramente quella frase dice qualcosa di diverso. Eccola: il suo pezzo dice Pacini“ sembra una marchetta, per preparare il territorio all’aumento del prezzo dei traghetti.” Non parla di giornali ne’ di pubblicità, ma di preparare il territorio all’aumento dei prezzi dei biglietti. E siccome il l’articolo è definito una marchetta e le marchette si fanno per interesse, quale sarebbe quello della Dott.sa Madioni? Avrebbe forse una percentuale sull’aumento dei biglietti ? Dopo la tassa di sbarco avremmo la “Madioni tax”? Quindi si tratta di una cosa senza senso. Allora Pacini cerca di rimediare con la pezza dei giornali che fanno marchette. E questo , poteva anche funzionare come un dubbio da insinuare sull’onestà di chi dirige un giornale. Solo che in questo caso è proprio impossibile: la pezza non tappa il buco, perché su Elbanotizie non c’è pubblicità. Su Elba Notizie, da 6 anni, appare il link Moby, ma non si tratta di pubblicità. Noi pubblichiamo gratuitamente il link per accedere alla biglietteria, come un servizio per ai nostri lettori che ci leggono da oltre canale. Infatti, uno spazio identico è dato anche alla concorrente Blu Navy. Bastava informarsi E poi, in generale, non è giusto insinuare il dubbio che, chi ha la pubblicità nel proprio giornale, potrebbe averla ottenuta facendo marchette. Questi errori si possono commettere quando ci si avvicina ai problemi e a temi complessi, senza il necessario distacco. Allora può uscire fuori un discorso, che non solo non sta in piedi, ma che non sta nemmeno seduto. E, per dirla tutta, un discorso che non sta nemmeno straiato e ne’ in cielo ne’ in terra. Punto e basta. E’, come si vede, può succedere a tutti. Anche a quelli bravi come Pacini che, in passato, ha affrontato e continua ad affrontare, problemi importanti, per l’Elba. Ma lui e un riese come me e i riesi sono atti così. Poi un fatto importante è certamente il periodo difficile che sta passando la Moby dove, in passato, Pacini ha svolto in ruolo importante. Fa piacere sentirgli dire che “ soffre nel vedere Moby in quelle condizioni”, ma non si capisce come pensa di aiutarla scrivendo cose molto dure contro chi la dirige come “ Vincenzo che odia gli elbani”. Vincenzo può anche aver commesso degli errori, ma perché accanirsi contro di lui, proprio in questo momento? In chiusura , devo fare i complimenti alla dott,sa Roberta Madioni per la professionalità e la concretezza con cui affronta ed analizza problemi, anche se molto complessi, e per la chiarezza con cui li espone
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x Roberta Madioni da Portoferraio pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 21:38
Sig.ra Madioni, se non si passa prima dal comune unico non si va da nessuna parte. Lo capisce che un territorio non potrà mai essere amministrato da sette diverse amministrazioni che niente hanno a che fare l'una con l'altra? Che razza di strategia unitaria, perchè di questo si ha necessità, potrebbe partorire una simile frammentazione di interessi ? L' Elba è una così come una deve essere l'amministrazione, comune unico vuol dire sistema Elba, vuol dire confronto costruttivo fra la gente, vuol dire mediare ed accordarsi su soluzioni condivise e solo a questo punto ci sono le condizioni per poter remare assieme a tempo. Sta nell'ordine naturale delle cose, come le fondamenta per una casa, portare a fattor comune i processi amministrativi e gli strumenti idonei, persone e tecnologie, per definire le strategie di sviluppo dell'isola prima di passare alla fase operativa. Al contrario non ha mai funzionato, da nessuna parte, prima si prepara il terreno, si razionalizza e poi si semina! Perchè si ostina a mettersi in braccio alla speranza se non addirittura ai miracoli anzichè analizzare la realtà? E poi casomai, secondo la sua visione, su quale barca, delle sette attuali, dovrebbero imbarcarsi gli Elbani, chi decide la rotta e con quale bandiera andremmo verso il futuro? Sarebbe troppo facile la risposta se si considera la sua analisi sui trasporti marittimi Elbani . Purtroppo per come stanno le cose, cara dott.ssa Madioni, con le barche e gli equipaggi che abbiamo ora, al massimo riusciamo a fare il palio remiero. G.R.
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Buone prospettive per i prossimi giorni: arriva il maltempo. da L' assurdo pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 17:13
Da "La Nazione" Finalmente arriva il maltempo!Una volta era il contrario,ora per risolvere i problemi dello smog... è meglio che piova!
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