😎 MESSAGGIO PER GLI AMBIENTALISTI DA METEO ITALIA.it
10 Gennaio 2009, ore 09.15
Belli e stimolanti NEVE e FREDDO ma la maggioranza della gente comune preferisce il global warming e aspetta solo la primavera
Gli ambientalisti dovrebbero riflettere dopo il recente crollo delle loro "granitiche" certezze sul riscaldamento globale in atto.
Dopo la nevicata di Milano di ieri, la maggior parte gente è stata colta da un incomprensibile panico, incapace di adattarsi alla forza della natura. Allora, facciamo qualche piccola considerazione:
-dal 2000 ad oggi su scala globale la temperatura è calata di un decimo di grado
-i ghiacci artici che dodevano fondersi entro la scorsa estate sono invece tornati improvvisamente alle concentrazioni del 1979
-i ghiacci del Polo sud godono di ottima salute
-il sole non presenta macchie da molti mesi e in soldoni scalda meno la Terra
-al sud delle Alpi è prsente un innevamento eccezionale che in qualche caso non si ricordava sin dal 1933
-la neve ha ammantato la Valpadana come non si ricordava da 3 anni. Marsiglia, Madrid, Parigi e molte altre città europee hanno conosciuto nevicate importanti.
-E' piovuto in abbondanza per tutto l'autunno.
-Si prospetta una primavera prospera per l'agricoltura con la fusione delle nevi che sarà utilissima per irrigare i campi.
Cosa c'è che non va? Cosa dovrebbe fare il tempo per accontentare gli ambientalisti?
Ma qui la critica oggi non è per loro, sarebbe come sparare contro la Croce Rossa, ma contro la gente comune, ambientalista a parola ma nei fatti egoista, viziata e capricciosa.
A Milano e Torino sono caduti 40cm di neve, evento tutt'altro che improbabile, visto che si è verificato diverse volte anche in passato. Eppure, sotto la tormenta, si pretendeva che le strade fossero pulite immediatamente, che la neve fosse rimossa, portata via dai camion e scaricata nelle fogne. Certo, ho visto anche gente soddfisfatta, entusiasta, inebriata da questo spettacolo gratuito e meraviglioso offerto dalla natura, ma la maggior parte della gente ha dimostrato di essere affetta da una grave patologia, peraltro conosciuta, di cui ho parlato in parecchi convegni: l'inurbamento, che conduce ad una totale ignoranza della natura.
La natura non è solo la gemma a primavera, gli uccellini che cinguettano, il prato verde e il cielo blu, la natura addomesticata che questa gente vorrebbe esiste solo nella fantasia di qualche maestra che per anni all'asilo ci ha fatto disegnare la casetta con il sole, lo steccato e i fiorellini o l'autunno con le foglie che cadono. La natura invece è anche e soprattutto vento, pioggia, temporali, bufere di neve. Se vogliamo davvero amare la natura dobbiamo imparare a convivere senza drammi anche con questi fenomeni.
Capisco gli anziani, non comprendo i giovani e uomini e donne di mezza età.
"Speriamo che non geli", "speriamo che piova tre giorni così se la porta via tutta". Non si capisce se credono veramente in queste frasi stereotipate o se abbiano davvero paura di pochi centimetri di neve.
Grosso, mi scriveranno, perchè non prova lei a vivere in una casa popolare con i riscaldamenti rotti e con 4 soldi in tasca da non potersi permettere manco una stufetta. Giusto, vi rispondo subito, perchè allora date fifucia a chi dice che dovremmo raffreddarci per salvaguardare la foca monaca, che poverina sa adattarsi benissimo a qualsiasi cambiamento, forse meglio di noi?
La maggior parte degli italiani ama il caldo, una minoranza tifa per il freddo e spera che il Pianeta si ghiacci; quasi per frustrazione chi vede sciogliersi i ghiacciai esterna il suo pianto greco accusandone l'uomo per coinvolgerlo nel suo personale dolore. Anche questa è una forma infantile di porre il problema. Che i ghiacci si sciolgono dispiace a tutti ma che la colpa sia della casalinga di Voghera o del calzolaio di Allumiere mi fa sorridere.
Il clima ha i suoi cicli, non facciamo credere alla gente che sia malato perchè non lo è affatto; segue solo un disegno apparentemente caotico ed ignoto all'uomo, che nonostante mille indici e mille teorie non comprenderemo mai fino in fondo per fortuna.
Un'altra cosa è fare in modo che la nostra saluta possa essere salvaguardata diminuendo il più possibile il tasso di inquinamento: su questo tutti d'accordo ma basta con questo tormentone del pianeta alla deriva.
Ah, dimenticavo: state pur certi che se il termometro del clima dovesse scendere ancora, gli ambientalisti girerebbero la frittata: "fa troppo freddo, è colpa dell'uomo e dell'effetto serra" come peraltro si diceva negli anni 70.
Che tristezza!
ALESSIO GROSSO
SALUTI