[COLOR=darkred]Una storia lunga vent'anni che ogni tornata elettorale ritorna più bella e più forte che pria…. [/COLOR]
Correva l'anno [COLOR=darkblue]1989 [/COLOR] e l’allora assessore comunale all’urbanistica Enrico Di Pede, aveva tenuto a battesimo due progetti del piano particolareggiato del Porto, uno di Pascucci e l’altro redatto da Baldi, ma i progetti erano stati seccamente bocciati dalla Sovrintendenza che aveva posto il suo veto seguito da argomentazioni di carattere storico urbanistico, individuando il vecchio complesso come esempio di architettura industriale dei primi del novecento. Un retaggio da conservare – secondo la Soprintendenza che chiese di inserire l’edificio tra quelli “protetti ” dalla legge 1089 , una legge che impedisce ogni sorta di interventi di ristrutturazione o demolizione su determinate strutture di interesse puramente storico..
La notizia a suo tempo fece grande scalpore negli ambienti politico amministrativi. Tant’è che Enrico Di Pede dichiarò di avere inviato un esposto-relazione al competente ministero dei beni ambientali, chiedendo che venisse rivisto il parere dell’organo tecnico , anche alla luce delle previsioni del piano particolareggiato del Porto. Dal Novembre 1989 silenzio …sembra che tutte le altre amministrazioni che si sono alternate alla Biscotteria, abbiano dimenticato questa grande risorsa che pur mantenendo esternamente le caratteristiche storiche e di architettura industriale , avrebbe probabilmente potuto essere sfruttato l’interno della struttura per un grande centro attrezzato portuale o destinato ad accogliere altri importanti progetti, ma purtroppo nessuno se ne fece mai carico …. Poi nel [COLOR=darkblue]2004 [/COLOR] L’Enel mise in vendita la struttura ma il Comune fece scadere il diritto di prelazione, si disse che non aveva i denari , ma si sarebbe attivato per far subentrare con tacito accordo l’autorità portuale di Piombino che sarebbe stata interessata a realizzarvi una stazione marittima ( [COLOR=darkblue]centro congressi, foresteria, agenzia APT, centro giovani, posteggio , ed altri importanti servizi che avrebbero fatto fare quel famoso salto di qualità alla città di Cosimo [/COLOR] ) . Ma….Il [COLOR=blue]30 Settembre 2004 [/COLOR] una multinazionale del gruppo Pirelli aveva finalizzato l’acquisizione dell’ex centrale Enel.
Oggi [COLOR=darkblue]25 Gennaio 2009 [/COLOR] leggiamo a caratteri cubitali sui quotidiani locali che l’attuale amministrazione avrebbe trovato un accordo con la proprietà [COLOR=darkblue]( con quali termini?) [/COLOR] per realizzare pari pari quel progetto, che illo tempore proponeva l’autorità portuale di Piombino.
Sarà ma qualcosa non torna, per prima cosa non crediamo che il guerriero Gino Brambilla sia divenuto così malleabile tanto da cedere quella collinetta, a tutti gli effetti di sua proprietà e formata, cosa da non sottovalutare da tonnellate di caolino puro quindi un notevole valore di mercato , poi che pensare di un accordo fatto con alcune multinazionali del gruppo Pirelli in piena campagna elettorale , insomma come lo eravamo per tanti e continui mega-progetti promessi da questa amministrazione , siamo e restiamo scettici…ci sarà concesso? 🙁