Saluti Carlo
Ecco il testo di G. Palombi su ElbaReport:
L'odioso emendamento leghista della denuncia del paziente clandestino
Caro Direttore, trovo assolutamente allucinante l'odioso emendamento leghista al "Pacchetto Sicurezza" in cui il medico, in barba al suo codice deontologico dovrebbe curare il clandestino malato e poi denunciarlo alla polizia per l'espulsione.
Un ruolo di delazione che รจ da rigettare con tutta la forza che viene dall'integritร morale di tutti coloro che hanno fatto, nella cura del prossimo, ragione di vita.
Quello che piรน da la nausea รจ sentir dire alla televisione, da sgherri padani, che i medici che non attuano tale scelta, sono passibili di sanzioni in quanto ometterebbero di denunciare un reato.
C'รจ un altro aspetto, parimenti inquietante, che il folle emendamento provocherebbe, รจ che รจ sintomatico di quanta ignoranza culturale ci sia in alcuni legislatori nostrani.
Con tale provvedimento i clandestini sarebbero costretti a non curarsi alla luce del sole, a danno della loro salute e di quella di tutti i cittadini, per eventuali malattie contagiose non trattate.
L'esempio piรน lampante riguarda la tubercolosi, malattia infettiva fino a qualche tempo fa praticamente debellata in Italia, la cui incidenza รจ enormemente aumentata per via degli immigrati, a tal punto da diventare un vero allarme sanitario.
La mancata cura a tale tipologia di paziente, non solo provocherebbe cagione al paziente immigrato stesso, ma favorirebbe, in maniera esponenziale la diffusione della malattia infettiva stessa, non potendo la sanitร pubblica essere in grado di mettere in atto tutti quei provvedimenti necessati ad ostacolare la diffusione dell'infezione.
Questo รจ solo uno dei molteplici aspetti del problema (penso ad esempio al ritorno agli aborti clandestini effettuati da persone non compententi con enormi rischi per la gravida e per il bimbo).
Alcune iniziative prescindono dalla propria ideologia politica, sono indegne per l'umanitร intera.
Io, qualunque sia il destino della legge, mai e poi mai denuncerรฒ alcuno nell'esercizio della mia professione. Qualunque siano le conseguenze della mia scelta.
Gianluigi Palombi