Dicesi essere vivente ciò che nasce, ha uno sviluppo, si riproduce e poi muore. Sulla terra sono stati classificate tre speci di esseri viventi, vegetale, animale e umano e quest'ultimo si distingue dagli altri due come superiore in quanto pensa, ha sentimenti, è consapevole di esistere, fa progetti per il futuro, conserva il ricordo del passato come bagaglio di esperienza di vita, ha il libero arbitrio e una coscienza come guida di base.
Dove sta tutto questo? La scienza ci ha dimostrato che tutto alberga nella grandissima e imperscrutabile "CPU (Central Processing Unit)" che è il nostro CERVELLO il quale controlla tutto il nosto corpo, ne riceve gli impulsi e li trasforma in sensazioni, visive, olfattive, ecc…, elabora, pensa e invia ai vari centri nervosi le conclusioni, quali gesta e parole.
Ora chiediamoci: Dove sta la "persona?", in cosa consiste essere tale? Cosa attualmente è tenuto in vita apparente? Non è (più o meno, anche se l'esempio sembra improprio) come avere un computer con il processore rotto e quindi inservibile ma comunque accende e sembra "vivo?".
Sembra evidente che la "persona" in oggetto sia già morta fin dal primo momento e ciò che viene tenuto in funzione artificialmente è soltanto un circuito passivo composto da miliardi di cellule che non servono più a niente, in quanto "la persona o cervello" che le gestiva per esprimersi ed esternare la sua volontà mediante esse, non esiste ormai più. Vi sono stati casi di un risveglio, è vero, ma sempre laddove la morte celebrale non era totale o quantomeno incerta, dove quei pochi danni del cervello sono stati autoriparati, e poi mai dopo così tanto tempo.
Ognuno dia il proprio giudizio, tuttavia trovo alquanto disdicevole l'uso mediatico che si fa di questa faccenda per fini puramente politici, quando nel nostro paese si causa la morte di tanta gente di tutte le età per stupidità, incuria, malasanità, mancata giustizia e menefreghismo totale delle istituzioni (giudici compresi), dove nessuno dibatte o si accanisce per affermare i prori pensieri e i diritti altrui.
ECHO