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Caro Marino Garfagnoli [/COLOR]
Intanto grazie per gli elogi, financo eccessivi, e per la stima (ricambiata) che mi riservi nel tuo intervento. Anch’io condivido in (gran) parte quanto da te scritto. Ora credo che sia giunto il momento di dare corpo a questa “gran parte” di cose che non accomunano solo te e me, ma la “gran parte” delle persone “pensanti” della nostra isola. Perché accapigliarsi sui dettagli, quando ci sono decine di interventi concreti da porre in atto, a tutela del nostro territorio, e quindi di noi stessi, che potrebbero essere largamente condivisi?
Su queste stesse pagine, un anno e mezzo fa, ti scrivevo: “ Credo, e come me molti altri, di amare la Natura e l’Ambiente tanto quanto te. Per questo provo a metterci il becco: siamo dalla stessa parte della barricata, anche se in qualche caso le armi, le soluzioni o gli alleati possono essere diversi.”
Ma i nemici erano e restano comuni. E forse è giunto il momento di rendersi conto che sono forti, se non nel numero, almeno negli armamenti. E che non hanno colore politico, ma solo una bandiera inneggiante al “dio denaro” o al “dio potere”. Solo riunendo le forze e smorzando le polemiche possiamo combatterli. Prendiamo le due ultime iniziative del Parco. Walking Festival e e Santuario delle Farfalle. Puoi immaginare che qualche piccola critica mi sia anche saltata in mente…
Ma ho trovato molto più importante far risaltare gli innegabili aspetti positivi di queste due ottime iniziative che non andare a fare le pulci su qualche dettaglio non di mio gradimento.
Intermezzo: una sola cosa mi sta però a cuore, ed è la trasparenza. Vedi se riesci a far pubblicare sul sito del Pnat i costi dettagliati. Dovrebbe essere una prassi normale per qualunque Ente o Amministrazione che utilizza soldi pubblici. E sarebbe bello che nei prossimi programmi elettorali diventasse prassi comune, anche nei nostri Municipi…
Ma torniamo alle battaglie possibili. Quando mi sono rivolto a Giannì e a Greenpeace, l’ho fatto per cercare un interlocutore un po’ “al di fuori” delle nostre logiche “provinciali”. Un’organizzazione internazionale, pensavo, ha meno interessi di bottega e una visione forse un po’ più serena e distaccata. Non sbagliavo, perché, contrariamente a chi solitamente snobba il pensiero del singolo cittadino rappresentante solo di sé stesso (e non faccio esempi, proprio perché le polemiche non servono a niente e a nessuno), il Dottor Giannì si è preso la briga di rispondermi in meno di 12 ore. Cosa che, ho saputo da una mail di un mio amico e “collega” in tante battaglie realistico-ambientaliste, è suo costume fare abitualmente. Purtroppo mi ha anche scritto che questa settimana sarebbe stato all’estero per lavoro, e quindi, non potendo certo arrogarmi il diritto di pubblicare il testo di una mail privata, ho creduto logico e corretto non tornare sull’argomento prima di una sua eventuale risposta “ufficiale”.
Nell’attesa, e proprio per dare corpo e inizio a una stagione che, con il possibile cambio di tante amministrazioni comunali, potrebbe anche essere portatrice di vittorie “comuni” sul fronte ambientale, che ne dici di porre in atto una bella serie di iniziative atte a scongiurare per sempre le insistenti pulsioni carcerarie del Senatore “chiavistello” Lumia o le ancor più demenziali ipotesi nucleari che minacciano l’isola piatta? Facciamo la voce grossa, per una volta. Facciamo capire a Roma che non siamo un branco di pecoroni disposti a subire sempre e tutto passivamente.
Facciamo capire a chi di dovere che Pianosa è nostra, e non ce la faremo rubare da nessuno.
..Ops… stavo per dire che Pianosa è “cosa nostra”… sai, lo spirito del malefico vignettista non è facile da tenere a bada…