IL NOSTRO TG
pubblicato il 19 Novembre 2021
alle
18:25
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18:25
Attendi…
Probabilmente sarà questo l’ultimo mio intervento di quest’anno per dire delle necessità dell'isola in fatto di servizi sanitari notoriamente carenti e sempre di più in fatto di organici. L'Elba da sempre non trova risposte adeguate da chi detiene il potere sanitario e purtroppo la gente isolana si è quasi abituata ad essere una periferia trascurata anche perché, e soprattutto la popolazione Elbana non riesce ad avere risposte valide ai propri bisogni sanitari e finiamo così per essere, in particolare in questo settore, cittadini italiani di serie B.
Le decisioni nelle stanze del potere ovviamente non tengono conto pienamente delle richieste che noi del Comitato Elba Salute facciamo da lustri, a partire dalla famosa marcia dei 7 mila Elbani, la più grande manifestazione di protesta realizzato nella storia dell'Elba o quasi, del 2012. Nella riunione sulla sanità del 16 novembre scorso è intervenuta anche una giovane dottoressa del pronto soccorso, che è riuscita ad entrare nel cuore e nella mente di tutti quanti dicendo, riporto in sintesi "Al pronto soccorso dell'ospedale di san Rocco a volte non ci resta che pregare. Spesso un medico si trova solo, senza un aiuto, mentre è impegnato a far fronte a pazienti in gravi condizioni di salute". Una drammatica testimonianza della giovane dottoressa del Pronto Soccorso che con le sue parole ha gelato la sala affollata, si è espressa con tono di voce pacato, fermo e determinato guardando in faccia le autorità, i sindaci dell'isola al tavolo e presenti in sala e vertici sanitari Regionali e Aziendali. Emerge quindi un vissuto drammatico, inaccettabile che dipinge la realtà grave di una struttura fondamentale del servizio sanitario. Oggi è ridotta in tal modo con in servizio attivo Aziendale la citata dottoressa e il responsabile del Pronto Soccorso. Si trovano ad agire H24 in due in una situazione massacrante, insostenibile e pericolosa per i pazienti e per il medico stesso in servizio. Dopo di lei ha parlato un suo collega che ha ribadito tali concetti dicendo che il tempo per trovare eventuali soluzioni e ormai finito. Non è più possibile andare avanti con una situazione del genere. Tre medici del Ps hanno abbandonato l'Elba in ottobre e questo è il risultato sull'isola in questo settore. In particolare è difficile trovare stabilità di organici e anche su questo bisogna interrogarsi. Ai due medici al pronto soccorso si aggiungono, quando hanno finito il proprio turno di servizio sull'ambulanza, due medici del 118, e probabilmente ci troviamo di fronte ad altri operatori sanitari che devono fare i miracoli allungando oltre il dovuto l'orario del proprio lavoro .
Altro drammatico intervento è stato quello di un ragazzo che ha chiesto spiegazioni al tavolo delle autorità per sapere il motivo per cui gli è stato negata l’assistenza domiciliare alla propria moglie malata di SLA.
Io come altri siamo usciti dal De Laugier delusi dall’esito della riunione perché prima dell’inizio del confronto pomeridiano in programma per le 14,30, già sapevamo come sarebbe andata a finire la riunione perché alcuni giornali presenti alla conferenza stampa delle 13 hanno pubblicato le interviste della conferenza stampa delle 13. Che ingenui siamo stati, eravamo tutti conviti che quello che si discuteva nella riunione del pomeriggio incidesse sulle future scelte politiche e sanitarie Elbane.
In quel 2012 che ho ricordato, alla sala della Provincia, l’allora Presidente della Conferenza dei Sindaci sindaco Peria, pretese dall’ Assessore Regionale alla salute Dr. Marroni, in una riunione pubblica diretta e unica, un impegno scritto sulle rivendicazioni fatte a nome di tutta l'Elba e fu compilato un crono programma, sottoscritto da tutti. Questo è il giusto metodo di agire per ottenere quello che si concorda e si sottoscrive.
Comunque questa riunione è servita per capire molte cose della politica Aziendale e Regionale che nessuno all’Elba contrasta. Da questo 16 novembre, concludo, a mio parere, potrà venir fuori quanto segue. (RIPETO, E’ UN MIO PERSONALE PRONOSTICO) Sarà concesso un medico al Ps. e tutto resterà così sperando di non vedere altre migrazioni di personale sanitario che lascia l'isola. Per quest’anno, con qualche scusa, non aprirà l’ospedale di Comunità; toglieranno i medici dalle ambulanze; le guardie mediche saranno dei bei ricordi da raccontare ai nipoti; troveranno scuse di fattibilità per la terapia sub intensiva; daranno alla Medicina la gestione del pronto soccorso come hanno fatto per la Dialisi, così si toglieranno le castagne dal fuoco. Resterà quasi una sola corsia per i ricoverati dei vari servizi e interventi alla persona in una ammucchiata unica com’è ora. Se si avesse bisogno di un artroscopia al ginocchio si deve aspettare che passi uno specialista ortopedico dall’Elba; avremo sempre la radiologia e molti ambulatori stranamente chiusi; la camera iperbarica sarà sempre un oggetto misterioso come la nuova TAC e la nuova attrezzatura per le mammografie. E se a qualcuno necessita una seduta di fisioterapia o riabilitazione si deve rivolgere forse a Dio o al privato se si hanno le disponibilità economiche, perché alla struttura ASL di S. Giovanni è quasi impossibile avere un trattamento o sapere a chi chiederlo.
Buona sanità a tutti
Francesco Semeraro
(Comitato Elba Salute)
Mi pare che in una conferenza dei Sindaci sia stata manifestata l'idea di destinare a foresteria i due appartamenti, posti in via Carducci, sopra il negozio Mobili Fiaschi, un tempo utilizzati da Consorzio Acquedotti Elbani e poi dalla Comunità Montana. I due immobili sono stati attribuiti in proprietà ai sette comuni elbani in sede di liquidazione dell'Unione dei Comuni.
Penso però che gli alloggi debbano essere destinati agli infermieri. I medici un appartamento se lo devono pagare. Ha ragione chi lo ha sottolineato nei precedenti messaggi
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/brig.JPG[/IMGSX] La figura e l’opera del nostro illustre conterraneo verranno declinate mercoledì 24 novembre 2021, con inizio alle ore 11,30, nell’Aula Magna del Liceo da Gianfranco Vanagolli, Presidente onorario della Sezione di Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano, già docente di materie letterarie nelle scuole medie superiori, noto studioso e scrittore.
Raffaello Brignetti – cui recentemente hanno dedicato due incontri i Comuni di Camogli e Marciana Marina, tenuti nei rispettivi paesi, nell’ambito di un progetto di recupero dei legami storico culturali fra Tigullio ed Elba occidentale, sulle tracce delle antiche rotte commerciali fra le due sponde del Tirreno – occupa un posto di rilievo nella narrativa italiana del secondo dopoguerra. Vincitore dei Premi Taranto e Chioggia per la narrativa di mare, nonché del Viareggio e dello Strega, il narratore di Marciana Marina, legato per vincoli di sangue anche alla Liguria e all’Isola del Giglio, si caratterizzò fin dall’inizio della sua carriera per una prosa originale, distinta dai modelli in voga, cui restò sempre fedele, nonostante l’avversione preconcetta di una parte della critica. Avviato, dopo il conseguimento della maturità classica a seguire studi scientifici, mutò radicalmente indirizzo una volta rientrato in patria dalla prigionia, trascorsa in un lager tedesco con altre migliaia di militari italiani catturati successivamente all’8 settembre 1943, laureandosi in Lettere Moderne, a Roma, con Ungaretti. Nella capitale conobbe e frequentò scrittori destinati ad affermarsi, tra cui il conterraneo Carlo Laurenzi, mentre collaborava a distanza con il marcianese Oreste Del Buono e il riese della marina Luigi Berti, entrambi chiamati a un percorso artistico invidiabile. All’attività di scrittore affiancò a lungo quella di giornalista, realizzando importanti inchieste e apprezzati reportages, come quello sulla rivolta del popolo ungherese, nel 1956, per liberarsi dalla dittatura comunista impostagli dall’Unione Sovietica.
L’inchiostro nel quale Brignetti intinse la sua penna di scrittore fu il mare, visto non come un amplissimo spazio nel quale immaginare avventure più o meno suggestive, ma come un indecifrabile, affascinante scenario di intrecci esistenziali. In esso ci appare grande lo spazio riservato all’Elba.
Per info: arcipelagotoscano@italianostra.org
Per informazioni
prolocomarcianamarina@gmail.com
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/press.JPG[/IMGSX] Ci piacerebbe che ELBA Press fosse il giornale on line di riferimento da leggere ogni mattina. Ma non solo, grazie ai continui aggiornamenti, da leggere sempre. Troverete on line oltre le notizie anche le nostre opinioni, le esprimeremo senza balbettare, i video più importanti, il telegiornale e gli speciali tv che approfondiscono la notizia . Ci piacerebbe avere un fitto rapporto con voi, per questo vi invitiamo a seguirci e a scriverci se avete argomenti da proporre, vi assicuriamo che saremo lieti di approfondire la vostra proposta. Gli argomenti di cui ci occupiamo li trovate nei diversi articoli relativi alle news generiche, dall’Isola d’Elba, ma non solo. Cercheremo di occuparci di tutto, per non farvi mancare nulla.
https://www.elbapress.it/ ecco il nostro link…
poi, ovviamente, si può sempre migliorare, ma è certo che se le necessità di una comunità vengono affrontate in modo sguaiato e senza razionalità non si va da nessuna parte.
quindi
Tra i compiti del Governatore di Portoferraio è quello del saluto alle navi di stati esteri che arrivano nel porto .A queste navi spettano al loro arrivo tutta una serie di saluti che devono essere eseguiti secondo un preciso regolamento.
Vincenzo Coresi del Bruno,nel 1729,annota con estremo dettaglio quali sono le “Istruzioni da farsi sopra i saluti alli Stendardi e Padiglioni Regi la quale si è copiata in miglior carattere e corretta da quella lasciata dal Sig Maestro di Campo Nardi,nella quale sono compresi anche i saluti della navi particolari da guerra “(pg 32 di “Zibaldone di Memorie” di Vincenzo Coresi del Bruno.1729.Copia dell’originale.Biblioteca comune Portoferraio ).
Il saluto alle navi estere era importante
Deve essere eseguito in forma corretta.
Lo si evince da lettera del 1705 manoscritta al governatore di Portoferraio dal marchese Anton Francesco Montauti
“ Al Gov.re Del Nero Port.o
Ill.mo Sig.re Mio Pron. Col.mo
Il Ser.mo Granduca Padrone e Signore vuole che per quello che riguarda i saluti da rendersi alla galere sensili di Francia mi ha commesso di scrivere al Sig Gov.re di Livorno che renda avvisata VS Ill.ma della forma con cui si regola quella piazza nella restituzione dei saluti a dette Galere Sensili e che VS Ill.ma si contenga in avvenire nel modo che verrà a lei additato dal Sig Gov.re di Livorno al quale incarico che le dia notizia il più sollecitamente possibile..
Di Firenze
Lì 10 ottobre 1705
Anton Francesco Montauti “
(Filza “Lettere diverse sin all’anno 1709 al tempo dell’Ill.mo Sig Barone Alessandro del Nero 1701-1709” Carta n 211. Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799.Carteggio del governatore.Archivio storico comune Portoferraio)
Pochi anni dopo nel 1724,una lettera manoscritta dal governatore di Portoferraio ed inviata a Firenze al marchese Carlo Rinuccini, segretario di guerra e consigliere di stato, ripropone la questione dei saluti da farsi alle navi estere che arrivano a Portoferraio
“Lettera scritta al Marchese Rinuccini il di 20 luglio 1724
Partecipo a VS Ill.ma come comparve in questo porto due galere di Napoli il mattino de 14 corrente comandate dal sig tenenete colonnello Pietro Mesara Perazzo,ancorandosi avanti questa Darsena et avendo salutato questa piazza con quattro tiri di cannone il Castellano della Linguella le rese il saluto con due tiri. Il comandante subito mandò ambasciata che a Livorno e Genova li era stato reso il saluto con tre tiri; () subito questo Sig Maggiore perché riconoscesse di quanto s’agiva sopra di ciò e che secondo di usanza facesse eseguire onde dopo essersi informato del contegno stato praticato colle galere del papa e con quelle di Francia trovò esservi a questo reso il saluto con tre tiri e così ne fece sparare un altro che compì il numero di tre e su la parola e asserzione del comandante delle suddette galere del Papa ed i Francia come segue ancora di questo di Napoli han tenuto un tal contegno e per quanto sento essere stato approvato di costà l’operato e per essere questa galere dell’imperatore non pare che si possa competere meno che agli altri e se il caso si desse che la galere di Spagna andassero in questo porto vi è apparenza che non prederanno di meno vi sono poi quelle del re di Sardegna che non so quali pretensioni potessero avere”
Nel maggio del 1816 in un carteggio tra Spannocchi ,governatore di Livorno, e Strasoldo,governatore militare e civile dell’Elba ritorna la questione del regolamento dei saluti da farsi alle navi in arrivo nel porto di Portoferraio.
In questa lettera il governatore di Livorno afferma che il Regolamento dei Saluti gli è stato richiesto dal sig Maggiore Fabbroni della Piazza di Portoferraio ma che lui lo invia al Governatore dell’Elba ,Strasoldo “onde potrà dare a chi spetta gli ordini correlativi perché sia egualmente adottato nei Porti di codesta Isola”.
“Eccellenza
Contando già felicemente arrivata V.E. in codesta Piazza,ed esigendo la regolarità e la convenienza che dalla sola di lei autorità si diramino gli ordini e le partecipazioni occorrenti fra i suoi subalterni ,io credo opportuno di indirizzare a V.E. la copia del Regolamento dei Saluti che mi ha richiesta con sua lettera del 12 stante codesto Sig.re Maggiore Fabbroni.
Questo stesso Regolamento è quello che tuttora qui si pratica,onde V.E. potrà dare a chi spetta gli ordini perché sia egualmente adottato nei Posti di codesta isola.
Mi permetta poi che io mi valga di questa circostanza per rassegnarle i sentimenti di quella distinta considerazione e stima
Di Vostra Eccellenza
Dalla R. Segreteria di Governo di Livorno
Lì 16 maggio 1816
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
Spannocchi”
(Affari generali del Governo dell’isola d’Elba anno 1816.Filza 1. Carta 26.Archivio storico comune Portoferraio)
Allegato alla presente lettera è un dettagliato regolamento dei saluti del granducato di Toscana per l’ingresso delle navi da guerra e di galere estere nel porto di Livorno.
Porta la data del 1768 e viene adottato anche al porto di Portoferraio :
“Regolamento dei Saluti fra la Piazza di Livorno e le navi da Guerra e Galere Estere.
Tutte le navi da Guerra di Teste Coronate,del Gran Signore delle Repubbliche di Venezia e di Olanda,e della Religione di Malta di qualunque rango sieno,dal Grande Ammiraglio fino alle Servili inclusivamente, saluteranno anteriormente la Piazza e lo Stendardo di S.A.R. che sarà inalberato sulla fortezza e gli sarà risposto con egual numero di tiri,restando in libertà è delle medesime il salutare con quel numero che più lor piacerà.
La galera Capitana di Genova saluterà anteriormente la Piazza e le sarà risposto con un tiro meno.
La Galera Padrona e le Galere Servili di Genova saluteranno pure anteriormente la Piazza e gli sarà risposto con due tiri di meno.
Rispetto agli Sciabecchi,barche o altri bastimenti da guerra purchè siano Armamenti Regi e comandati da Uffiziale di Re,si terrà lo stesso metodo che con le Navi o Galere giacchè s’intende fatto il saluto non alla nave o a chi la comanda,ma al Padiglione che è lo stesso sopra qualunque Bastimento.
Dai bastimenti Mercantili e Corsari non si esigerà saluto né si inalbererà Stendardo e quando lo facciano,purchè non sia minore di 5 tiri,gli sarà risposto con Mascoli e con la seguente proporzione
Di 3 o 4 tiri si renderà zero
Di 5 o 6 tiri si renderà 2
Da 6 in 8 “ “ 3
Da 8 in 10 “ “ 4
Da 10 in 12 “ “ 5
Da 12 in 14 “ “ 6
Da 14 in 16 “ “ 7
Da 16 in 18 “ “ 8
Da 18 in 19 “ “ 9
E per ogni saluto maggiore non si renderà più che Mascoli 9.
Questo Cerimoniale con I Mercantili e Corsari si praticherà solamente con le Navi o altri Bastimenti che portano casse e vengono segnate dal Fanale; ma alle barche o altri bastimenti non sarà reso verun saluto.
I Corsari Barbareschi amici saranno trattati per il saluto come i Bastimenti della Repubblica di Genova.
Firenze Lì 24 Maggio 1768
Firmato F.Orsini Rosenberg
Per Copia Conforme
Il Segretario del Governo di Livorno.
Lodovico Pigni “
(Idem come sopra)
Il Mascolo è il classico cannone che viene usato per le sparate durante le parate militari
I Bastimenti Corsari sono navi armate per combattere e predare in mare altri bastimenti.
Sono bastimenti armati di tutto punto per fare la cosidetta “guerra di corsa” che si distingue dalla guerra di corsa condotta dai pirati,perché l’armamento del bastimento è riconosciuto ed eseguito sotto preciso ordine e regolamento di qualche stato.
E’ con “lettera di marca” o” patente di corsa” che viene consentito ad un armatore o padrone di bastimento di poter predare altri dopo aver armato tale bastimento dietro la lettera di marca
Sono cioè bastimenti che operano la “guerra di corsa” sotto il controllo dello stato che ha concesso loro di diventare Corsari.
F.Orsini Rosenberg è un diplomatico e politico austriaco che fu maggiordomo maggiore del granduca di Toscana Pietro Leopoldo
Sciabecco è imbarcazione con tre alberi a vela. Usato spesso per trasporto merci
MARCELLO CAMICI
Le foto
(Portoferraio.Mura mediceo-lorenesi.Fronte di attacco.Porta d’ingresso al Raggione )
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/gioc.JPG[/IMGSX] Il mediano classe 2003 ci racconta della sua esperienza tra U.19, Seniores e Accademia.
Tra le molte piacevoli sorprese che questo giovane campionato ci sta regalando, si aggiunge la notizia della convocazione di Federico Cantini al raduno della nazionale U.20 a Parma di fine novembre. Federico, classe 2003, inizia la sua esperienza rugbistica all’età di 6 anni nel Rugby Cecina, affermandosi come mediano di mischia in U.14, ma maturando comunque una capacità di adattamento riguardo qualsiasi ruolo sui trequarti.
Dopo due anni da “esterno” al centro di formazione permanente di Prato, Federico è stato inserito stabilmente come giocatore della selezione a settembre 2021, dove al contempo ha iniziato a frequentare il quinto anno dell’Istituto tecnico economico. Oltre ad essere un atleta dell’Accademia di Prato, Federico è tesserato per i Mascalzoni del Canale, dove attualmente disputa il girone di qualificazione con l’Under 19, pur partecipando periodicamente come mediano di apertura a match con la Seniores, con cui ha segnato due mete nella partita di debutto.
Siamo riusciti a parlare con Federico in vista di questa nuova ed eccitante sfida e gli abbiamo posto delle domande riguardo alla sua esperienza sul campo e fuori.
“Federico come hai reagito alla notizia della convocazione al raduno?”
“Inizialmente non volevo crederci e mi ha molto sorpreso essere selezionato, ma subito dopo mi sentito al settimo cielo, molto fiero di me stesso e del mio impegno”
“Come ti trovi nella tua attuale esperienza in U.19 e Prima Squadra?”
“Mi trovo molto bene all’interno di entrambe le categorie, siamo una società molto affiatata. La prima convocazione in prima squadra è stata una bellissima esperienza e credo di aver fatto una buona partita.”
“Hai mai pensato a come sarà il tuo futuro rugbistico nei prossimi anni?
“Sinceramente non so che cosa mi riserverà il futuro, preferisco non pensarci al momento. Spero solo di togliermi più soddisfazioni possibile, dando tutto quello che ho per non avere rimpianti”
Auguriamo quindi un gigantesco in bocca al lupo a Federico da parte di una società, orgogliosa, che un proprio atleta abbia l’occasione di dimostrare il proprio talento nel più alto livello del panorama rugbistico italiano, grande Fede!
Di Nicolò Orsucci