[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/cing.JPG[/IMGSX] Il Comitato per l'eradicazione dei cinghiali scrive a Regione, ministri e Commissione Europea
Di fronte ai danni sempre più elevati causati alla biodiversità unica dell’Isola d’Elba e alla sua economia agricola e turistica, il Comitato Eradicazione Cinghiali Isola d’Elba, che riunisce oltre 70 firme tra associazioni ambientaliste, agricole, di categoria, culturali e imprese, ha scritto una lettera al presidente della Regione Toscana: Eugenio Giani, agli assessorati "Agro-Alimentare, Caccia e Pesca" e "Ambiente, Economia Circolare, Difesa del Suolo, Lavori Pubblici e Protezione Civile": Stefania Saccardi e Monia Monni, ai ministri della "Transizione Ecologica" e "Politiche Agricole, Alimentari e Forestali": R.Cingolani e S.Patuanelli, ai Commissari Europei e alle Commissioni per l'Ambiente e per l’Agricoltura: W.Sinkevičius, J.Wojciechowski, F.Fink-Hooijer e W.Burtscher, per chiedere un incontro urgente e interventi immediati e risolutivi per fermare l’ecocidio in corso all’Isola d’Elba e per tutelarne l’economia agricola e turistica.
La lettera è stata inviata, per conoscenza, anche ai Sindaci dell’Isola d’Elba, al Presidente e al Direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, alla Provincia di Livorno e all’ISPRA.cco il testo integrale della lettera/appello:
Oggetto: Richiesta di incontro e iniziative urgenti per la grave situazione di disastro ecologico all’Isola dElba dovuta alla proliferazione di ungulati introdotti.
All’Isola, d’Elba (Provincia di Livorno, Toscana), tra gli anni ’60 e ’70 sono stati introdotti, a scopo venatorio, cinghiali (Sus scrofa) fortemente ibridati con esemplari provenienti dall’Europa Centrale e maiali domestici, in un territorio dove l’ultimo cinghiale “maremmano” era stato abbattuto nel 1802.
La popolazione di cinghiali introdotti – consentita da Provincia e Regione Toscana – è esplosa a causa di una fallimentare gestione venatoria che ne ha comportato una maggiore ed esponenziale proliferazione.
Successivamente, su richiesta dei Comuni e dei cacciatori, negli anni ‘80, la Provincia di Livorno ha introdotto all’Elba i mufloni (Ovis aries musimon), un’altra specie che si è trasformata presto in invasiva.
Nel 1996, in base a quanto previsto dalla Legge 394/91 sulle aree protette, nel 53% del territorio dell’Isola d’Elba è stato istituito il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Per la metà occidentale dell’Isola d’Elba era già stata istituita, in base alle Direttive europee Habitat e Uccelli , il Sito di Importanza Comunitaria (SIC), ora Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) Monte Capanne Promontorio dell’Enfola, successivamente è stata istituita la ZPS/ZSC Elba Orientale.
In questo delicatissimo contesto, la caccia si è rivelata sempre più uno strumento inefficace e dannoso, il cui impatto è stato acuito dalla decisione della Regione Toscana di dichiarare la zona esterna al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (il 43%) “Area vocata al cinghiale”, dove cioè dovrebbe prosperare un animale alloctono e invasivo e che si era estinto all’Elba più di 150 anni prima della sua sconsiderata reintroduzione, utilizzando animali molto più grandi e prolifici del ceppo estinto.
All’Isola d’Elba è presente un’agricoltura di qualità che si fregia di diverse Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e che opera in situazioni spesso difficili, mantenendo anche l’equilibrio idrogeologico di un’isola segnata dall’agricoltura “eroica” dei terrazzamenti e dei muretti a secco.
L’introduzione e la moltiplicazione dei cinghiali e dei mufloni a scopo venatorio sta rendendo vane tutte le misure di protezione della fauna e della flora selvatiche e la valorizzazione del territorio previste dalle normative italiane ed europee: siamo di fronte a un vero e proprio ecocidio e ad un disastro economico di proporzioni enormi, con la scomparsa di molte specie autoctone e la devastazione di coltivazioni di qualità.
Un ecocidio che chiama lo Stato e il Parlamento Italiano, che hanno istituito il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per proteggere la biodiversità e il territorio e l’Unione Europea, che insieme alla Regione ha istituito le ZPS/ZSC, ad assumersi le loro responsabilità per il totale fallimento della tutela delle specie e degli habitat e per il mancato contenimento di due specie alloctone invasive che sono la causa di questo stesso ecocidio.
Solo il Parco Nazionale, in questi anni, è intervenuto attivamente con la cattura e l’abbattimento selettivo degli ungulati, mentre le misure di contenimento esterne al Parco sono state improntate a favorire l’attività venatoria di 300 cacciatori – arrivando fino all’istituzione dell’Area vocata – che tengono in ostaggio 30.000 abitanti, la biodiversità e l’economia di un’intera Isola. Tremiamo solo a pensare cosa accadrebbe alla nostra economia turistica se l’epidemia di Peste suina africana arrivasse sul nostro territorio.
Una situazione così drammatica che il Direttivo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha per ben due volte deliberato per chiedere l’eradicazione di cinghiali e mufloni (ricevendo l’approvazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale – ISPRA) e che, recentemente, 6 sindaci su 7 dell’Isola d’Elba, riuniti nella Comunità del Parco, hanno chiesto alla Regione Toscana di abolire l’Area vocata per il cinghiale e di avviare un progetto di drastica riduzione della popolazione di ungulati, per poi giungere all’eradicazione. Richieste promosse da questo Comitato e dalle associazioni ambientaliste e di categoria ed economiche che lo compongono e alle quali si associa con la consapevolezza che rappresentano l’opinione della stragrande maggioranza dei cittadini elbani.
Per questo il Comitato, le Associazioni e tutti i firmatari che lo compongono chiedono un incontro urgente con l’Assessora regionale all’Agro-alimentare, caccia e pesca e Vicepresidente Stefania Ceccardi, con l’Assessora all’Ambiente, economia circolare, difesa del suolo, lavori pubblici e Protezione Civile Monia Monni e con il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per discutere dell’immediata revoca dell’area vocata al cinghiale e dell’avvio di iniziative – senza deroghe ad hoc per l’Elba di cui si vocifera – per una rapida e drastica riduzione della popolazione di ungulati all’Isola d’Elba. Un incontro con gli organi politici e non con i funzionari degli uffici, perché la questione è di politica ambientale ed economica e riguarda l’ambiente e l’economia della terza isola italiana.
Al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani chiediamo di portare avanti quanto ebbe a dire il suo predecessore Sergio Costa durante un incontro al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: un progetto di forte riduzione delle popolazioni di ungulati in base a quanto chiesto da Parco Nazionale e ISPRA e dai Comuni. Al ministro chiediamo di fermare questo ecocidio, attuando la normativa italiana ed europea e gli impegni internazionali presi dell’Italia nell’ambito della Convention on BIological Diversity Onu e del Decennio Onu per il ripristino degli ecosistemi.
Inoltre, al ministro della Transizione Ecologica Cingolani e dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli chiediamo di riceverci per capire come il MITE e il Mipaas intendano difendere la biodiversità e l’agricoltura di un’isola protetta per oltre la metà da un Parco Nazionale e che, nonostante questo, in 25 anni ha subito perdite enormi e forse irreparabili di specie animali e vegetali e di raccolti agricoli a causa dell’introduzione e della gestione venatoria del cinghiale esterna al Parco e dei mufloni introdotti prima dell’istituzione del Parco.
Al Commissario europeo all’ambiente, oceani e pesca Virginijus Sinkevičius, al Commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski e alla Direzione ambiente dell’Unione Europea chiediamo un’attenta verifica del depauperamento delle risorse biologiche, agricole e della biodiversità dell’Isola d’Elba che la ZPS/ZSC e le normative UE avrebbero dovuto difendere, nonché l’applicazione della nuova Direttiva Biodiversità, in particolare per quel che riguarda la tutela degli habitat e delle specie insulari e della lotta alle specie invasive.
Chiediamo anche che sia valutata la possibilità dell’apertura di una procedura di infrazione per la mancata tutela delle ZPS/ZSC dell’Isola d’Elba determinata dalle politiche venatorie della Regione Toscana e dall’assenza di intervento dei governi italiani fin qui succedutisi.
Contando su sollecite risposte a quanto chiesto, si inviano distinti saluti
COMITATO ERADICAZIONE CINGHIALI ELBA
WBA (World Biodiversity Association onlus)
Italia Nostra Arcipelago Toscano
Legambiente Arcipelago Toscano
Associazione Costa del Sole (Marciana)
Associazione Amici di Pratesi e Colle d’Orano (Marciana)
Associazione Elba Consapevole Isola d’Elba
Associazione Pedalta (Marciana)
Slow Food Isola d’Elba
ElbaTaste (Isola d’Elba)
Rete Gustose (Isola d’Elba)
Fondazione Villa Romana delle Grotte (Portoferraio)
Fondazione Italo Bolano (Portoferraio)
Confesercenti Isola d’Elba
Confcommercio Isola d’Elba
Coldiretti Isola d’Elba
Produttori Vini DOC Isola d’Elba
Consorzio di Tutela dei Vini dell’Elba
S.Coop. Pelagos (Campo nell’Elba)
da
Portoferraio
pubblicato il 10 Marzo 2022
alle
10:48
Aumentato tutto la benzina sopra i 2€ anche il gas grandissima impennata la corrente il doppio e gli stipendi non aumentano
Tutti aspettano la stagione ma siamo alla frutta ritorniamo a fare i contadini e pescatori e sentiamo se riaprono le miniere
Alla fame Edoardo
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 10 Marzo 2022
alle
10:36
Visto I rincari di gas e petrolio, visto gli aumenti dei prodotti di prima necessità, dei trasporti e di tutti i generi alimentari, visto la riforma delle aliquote IRPEF da parte del governo centrale (tutti insieme appassionatamente) che hanno premiato i più abbienti con un esiguo aumento (neanche un caffè al giorno) delle pensioni minime, cosa pensa di fare l'amministrazione comunale per limitare i danni per i meno abbienti?
A proposito della TARI e ADDIZIONALE COMUNALE, è stata o si pensa di fare qualche modifica?
Grazie anticipatamente per la risposta.
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 10 Marzo 2022
alle
10:09
È di questi giorni la notizia che il governo irlandese ha abbassato le tasse sui prodotti petroliferi con un risparmio medio di circa 15€ per ogni pieno di benzina. Accadrà ciò anche in Italia?
pubblicato il 10 Marzo 2022
alle
5:18
Parte quarta
Nell’edificio della Biscotteria dove attualmente si trova l’ufficio scuola nel 1761 erano ubicati i locali della sede del Monte di Pietà di Portoferraio .Lo fa sapere la didascalìa di una pianta della Biscotteria di quell’epoca. dove la sede del Monte di Pietà viene indicata con la lettera E .(vedi rilievo piano terra biscotteria)
Nel 1762 gli umilisssimi servitori e sudditi deputati ai Monti Pii della giurisprudenza e dominio fiorentino,da cui dipende il Monte Pio di Portoferraio,supplicano la “Sacra Cesarea Maestà”per poter aver la possibilità di allargare i locali dove opera questo Monte Pio in Portoferraio perché quelli siti nella biscotteria sono diventati insufficienti.
Roberto de Ricci,soprassindaco,Antonio Franceschi,provveditore,Giovanni Pandolfini, cancelliere chiedono
poter aver la possibilità di allargare i locali dove opera il Monte Pio di Portoferraio .
Affermano che “ il Cancelliere di Portoferraio ha prospettato alla nostra popolazione l’acquisto di una porzione di terreno ed una casa appartenente allo Scrittoio delle fortificazioni di Portoferraio che presentemente è goduta da Filippo Giannetti come munizioniere di quella Fortezza ,quale ricercato del suo assenso,cederebbe di buon animo previa la benigna permissione della C.M.I. detta porzione di terreno per servire del Monte Pio.
E lo stesso consenso è stato ancora prestato dal Tenente Colonnello de Baillon sentito da detto Cancelliere mentre si trovava in Firenze ,mentre possa aversi l’ingresso al suddetto quartiere del Giannetti da altra porta.”
Con tale acquisizione il Monte avrebbe potuto godere non solo di un più ampio spazio ma anche di una attività funzionale migliore evitando la confusione che è presente nel ricovero di biancherie,ori e argenti ed anche “una confusione in pregiudizio non meno del Massaio del Monte che dei poveri Impegnanti”che vi lavorano. Se però la supplica dei postulanti non avesse buon fine chiedono di non aggravare il Monte Pio di un affitto maggioreSi tratta di documento interessante perché la richiesta di allargare i locali dove il Monte Pio opera attesta come l’attività dei pegni del Monte Di Pietà sia aomentata alla fine del secolo diciottesimo dopo quasi cento anni dalla nascita
“ Sacra Cesarea Maestà
Il Monte Pio di Portoferraio si trova in tale strettezza ed angustia di abitazione per non aver altro che un piccolo ingresso e due piccole stanze una delle quali serve per ricovero delle biancherie,ori,argenti e l’altra dei rami a segno tale che essendo quelle già ripiene dei Pegni fatti non vi ha luogo da disporre i Pegni che nuovamente si fanno e mescolandosi perciò i Pegni da rifinire con questi ne nasce un disordine ed una confusione in pregiudizio non meno del Massaio del Monte che dei poveri Impegnanti.
Per apporvi l’opportuno riparo il Cancelliere di Portoferraio ha prospettato alla nostra popolazione l’acquisto di una porzione di terreno ed una casa appartenente allo Scrittoio delle fortificazioni di Portoferraio che presentemente è goduta da Filippo Giannetti come munizioniere di quella Fortezza ,quale ricercato del suo assenso,cederebbe di buon animo previa la benigna permissione della C.M.I. detta porzione di terreno per servire del Monte Pio.
E lo stesso consenso è stato ancora prestato dal Tenente Colonnello de Baillon sentito da detto Cancelliere mentre si trovava in Firenze ,mentre possa aversi l’ingresso al suddetto quartiere del Giannetti da altra porta.
Con tale acquisto potrà ingrandirsi l’abitazione del predetto Monte ed aversi tutto il comodo di riporre in luoghi distinti e separati i pegni che si rifiniscono e quelli che vengono nuovamente fatti.
Riflettendo noi pertanto al preciso bisogno in cui si trova il Monte Pio di ampliare le stanze del medesimo si in rapporto alla collocazione e custodia dei pegni come alla separazione dei ministri di esso che finora sono stati assieme con quelli dello scrittoio lo che reca qualche confusione credrebbamo necessario l’acquisto della suddetta porzione di terreno onde occorrendomi il supremo assenso della M.I. per ( ) questo luogo allo Scrittoio delle Fortificazioni di detto porto,ne umiliamo a V.M.I. le nostre suppliche perché si degni dare a chi occorre la facoltà di concedere detta porzione di terreno per l’uso suddetto nel modo e forma che viene delineato nell’annessa pianta
Ma perché gli assegnamenti di detto Monte Pio sono così limitati e ristretti che non permettono di fare grave ( ) per la qua ragione anco i Ministri del medesimo ritirano ( ) così quando la clemenza della MV non volesse degnarsi di accordare detta porzione di terreno gratuitamente crederebbamo in tal caso che non dovesse aggravarsi il Monte di una maggiore pigione di lire 12 l’anno in conformità della stima e valutazione di detto terreno fatta are da quel Cancelliere dal Capo Maestro Malfante.
E in attenzione dei comandi della M.V.C. profondamente inchinati all’Imperial Suo trono ci diamo l’onore di baciargli l’ I. Manto
Di V I. C.M.
Dall’Uffizio 18 gennaio 1762
Uml.ssimi Serv.ri e Sudd.ti
I Deputati sopra i Monti Pii della Giurisprudenza e Dominio Fiorentino
Roberto De Ricci Sopr.co e Dep.to
Antonio Franceschi Prov.re e Dep.to
Giovanni Pandolfini Cancelliere
Il Marchese Botta Adorno e Guadagni risponde positivamente per la Sacra Cesarea Maestà: “ Concedesi nel modo e con le condizioni che si propongono,e che per la suddetta occupazione si paghi l’annua pigione di lire dodici.
Fatto in Firenze lì 20 gennaio 1762
Marchese Botta Adorno
e Guadagni “
(Filza “Lettere dal Monte Pio, Abbondanza et altro 1755-1767”.C19 .Archivio preunitario. Carteggio del cancelliere.Corrispondenza con Firenze) . Senza numero di pagina.Archivio storico comune Portoferraio)
MARCELLO CAMICI
pubblicato il 10 Marzo 2022
alle
5:05
– Nello scorso week end i primi atleti in gara, dal prossimo si muove la squadra al completo
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/daniele.JPG[/IMGSX] Riparte lentamente verso la ripresa a pieni giri la stagione 2022 di Elba Bike. Nello scorso week end mentre lo “stradista” Simone Covi era impegnato alla classicissima “Strade Bianche” di Siena fra i master ma sullo stesso percorso dei professionisti, Daniele Marinari ha partecipato alla Orvieto Wine Marathon conquistando un quinto posto di categoria in questa gara di apertura della stagione di mountain bike. Un buon risultato, dal momento che ha dovuto gareggiare sul percorso lungo insieme agli Open. Per il prossimo week end Elba Bike si prepara ad affrontare nuove importanti trasferte: una parte della squadra – fra cui qualche esordiente in assoluto nelle competizioni agonistiche – prenderà parte agli Internazionali Xco “Città di Albenga”, una delle gare più importanti di inizio anno, mentre altri giovani bikers prenderanno parte alla Bacialla Bike, in provincia di Arezzo, valida per il circuito MTB Tour Toscana.Inizia così la marcia di avvicinamento verso quello che deve essere considerato il primo vero appuntamento importante della stagione mondiale di mountain bike, ovvero la Capoliveri Legend Xco, gara in programma dal 16 al 18 aprile valida per gli Internazionali d’Italia Series, dove Elba Bike – oltre a gareggiare con i propri atleti – sarà parte integrante della organizzazione.
da
ELBA PRESS
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
19:06
da
Portoferraio
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
18:53
Sulla pagina FB del comune in data 10 febbraio è pubblicata tutta la delibera molto dettagliata dei lavori ai giardini.
Prima di dire sciocchezze leggere e andare a vedere.
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
17:20
Sarebbe bello che chi avesse terreni incolti all'Elba li "cedesse" ai disoccupati per seminarli.
I prodotti a km zero aiuterebbero l'ambiente, le nostre tasche e l'economia dell'Isola
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
15:58
da
Olena Zelenska
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
15:43
In Ucraina è in corso un "omicidio di massa di civili" e "la cosa più orribile e devastante di questa invasione russa sono i bambini vittime": lo ha scritto la first Lady ucraina, Olena Zelenska, in una lunga lettera postata sul suo profilo Facebook, indirizzata ai media internazionali, dove in un passaggio cita anche i nomi di alcuni di piccoli rimasti uccisi. “Alisa di otto anni morta nella strada di Okhtyrka il cui nonno ha cercato di proteggere il suo corpo. O Polina di Kyjiv morta insieme ai suoi genitori nella sparatoria – scrive la Zelenska – O sul 14enne Arsenij – in un sobborgo una volta tranquillo della Capitale, un rottame ha colpito la testa del ragazzo, che l'ambulanza semplicemente non è riuscita a raggiungere a causa del forte incendio”.
"Ciò che è accaduto è impensabile, il nostro Paese era in pace, i nostri territori erano pieni di vita", prosegue Zelenska, sottolineando che “la popolazione delle città è piena di disperazione, tagliata fuori dalla guerra. Persone con disabilità, legate alla sedia a rotelle, anziani malati e soli, stanno lontani dai parenti e aiutano. La guerra contro queste persone è un duplice crimine!".
La first lady poi rileva come le "nostre strade sono piene di profughi, in molti dei vostri paesi si vedono già donne e bambini stanchi con il dolore negli occhi. Gli ucraini non mollano nonostante questo orrore – prosegue – l'aggressore pensava poter fare una guerra lampo, ma ha sottovalutato il nostro Paese, il nostro popolo e il suo patriottismo".
“Sebbene l'aggressore lo nasconda, le perdite da parte russa sono migliaia – sottolinea ancora Zelenska – Abbiamo istituito un numero verde per le madri russe in modo che sappiano che i loro figli non sono in esercitazione militare come riporta il Cremlino, ma stanno morendo cercando di conquistare l'Ucraina”.
Poi “l'appello ai media: Continuata a mostrare cosa sta succedendo in Ucraina e mostrate la verità. Nella guerra dell'informazione che la Federazione russa ha svolto, ogni testimonianza è di importanza cruciale”. E conclude: “Se non fermiamo Putin, che minaccia una guerra nucleare, non ci sarà posto sicuro al mondo. Vinceremo sicuramente. Siamo l'uno per l'altro e abbiamo un'arma chiamata unità”.
La Zelenska sin dai primi momenti dell'invasione russa ha incitato il suo popolo a resistere. Nel primo post, coraggiosa e determinata scriveva: “Non cadrò nel panico o scoppierò a piangere. Sarò calma e fiduciosa. I miei bambini mi guardano e resterò vicino a loro e accanto a mio marito. Ma anche accanto a voi. Vi amo e amo l'Ucraina”.
da
Portoferraio alto
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
15:29
Ma gi ambientalisti ci sono ancora?
La nostra amministrazione all'insegna della trasparenza può far sapere a noi, comuni mortali cosa hanno in mente di fare ai giardini comunali?
Ho appreso dal messaggio che stavano lavorando togliendo di fatto il verde pubblico. Va bene così?
Sono basito dal silenzio anche delle opposizioni.
Insomma volete x favore informare la VOSTRA gente cosa state facendo. Grazie a chi vorrà informarci
da
li
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
14:36
Ripassare la grammatica fa sempre bene, accolgo il suo consiglio
per il resto noto che dichiara quanto scritto fake news e si rifiuta di parlare con un anonimo. prendo atto che per lei è più importante conoscere l'identità di chi scrive che controbattere quelle che dice essere fake news. mi consenta di dire che mi sembra un pò strano. il problema non è una polemica ad personam.
Visto che però la intende così, i miei rispettosi saluti e finiamola qui!
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
13:02
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
11:06
Il petrolio ha avuto il massimo storico l'11 luglio 2008 quando le quotazioni registrarono i 147,25 $ al barile e benzina e gasolio costavano 1,38 e 1,34.
Poi è iniziata la discesa del prezzo del greggio fino ad arrivare tra i 35 e 40$ nel 2016 quando la benzina costava 1,48 e gasolio 1,42
oggi il greggio è arrivato a 115$ (ovviamente sale e scende in continuazione) e i prezzi di benzina e gasolio potete leggerli nei vari distributori, una salita infinita anche quando la strada era in discesa, una presa per il culo enorme, un furto illegittimo, non saprei come altro definirlo.
qui le accise che paghiamo per ogni litro:
Evento Anno Centesimi di €
Guerra di Abissina 1935 0,1
Crisi di Suez 1956 0,7
Disastro del Vajont 1963 0,5
Alluvione di Firenze 1966 0,5
Terremoto del Belice 1968 0,5
Terremoto del Friuli 1976 5,1
Terremoto dell’Irpinia 1980 3,9
Missione in Libano 1983 10,6
Missione in Bosnia 1996 1,1
Rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004 2,0
Acquisto autobus ecologici 2005 0,5
Finanziamento alla cultura 2011 0,71
Emergenza immigrati 2011 4,0
Alluvione Liguria e Toscana 2011 0,89
Decreto salva Italia 2011 8,2
E qui l'ultimo resoconto del quarto trimestre 2021:
Prezzo 1.733,72
IVA 312,64
Accisa 728,40
Netto 692,68
Senza IVA 1.421,08
Imposte 1.041,04
In pratica ci sono il 151% di tasse su ogni litro di carburante, alla faccia nostra e di chi come tanti è obbligato a lavorare con il carburante senza alternativa (camionisti, pescatori, trasportatori vari e anche chi come noi all'elba per andare a lavoro non può che usare la macchina perchè non c'è un trasporto alternativo).
DIREI GRAZIE MARIO GRANDE BANCHIERE E ECONOMISTA, GRAZIE A MATTARELLA CHE STAI A GUARDARE E TI VA BENE COSì, GRAZIE A TUTTI CHE STATE PORTANDO UN POPOLO INTERO ALLA FAME INCOLPANDO SEMPRE QUALCUN ALTRO, ED INFINE GRAZIE (QUESTO VERO) FABER SE PUBBLICHERAI QUESTO POST
da
Portoferraio
pubblicato il 9 Marzo 2022
alle
10:46
Ho promesso che sino a che manterrà l'anonimato non risponderò più alle sue FAKE NEWS.
Magari un consiglio per una ripassatina della grammatica.
Cordialmente
Dott. Corrado La Rosa
da
ELBA PRESS
pubblicato il 8 Marzo 2022
alle
18:52
pubblicato il 8 Marzo 2022
alle
17:35
Eppure lo dovrebbero saper che non è con l' aviazione che si conquista un paese e si sottomette la sua popolazione, ma con le truppe di terra. L' aviazione farà altre migliaia di vittime innocenti e innescherà la reazione della Nato e degli USA che a questo punto saranno costretti ad intervenire, a meno che la Cina non compia il miracolo di fermare l' assassino massacratore, così rimediando al danno enorme recato al mondo con la pandemia.
da
Pf
pubblicato il 8 Marzo 2022
alle
15:25
Uno pensa, stanno lavorando, NO, . STANNO DETURPANDO deturpando un area verde da sempre tenuta bene x i nostri nipoti. Nel giardino al fianco dell'impianto sportivo che era della finanza, ripeto impianto sportivo distante pochissimi metri, cosa ci stanno facendo i nostri RISORGENTI? UNA BELLA COLATA DI CEMENTO X FARE COSA? AVETE A POCHI PASSI UN CAMPO DI CALCIO E VOI COSA PENSATE? Ma gli ambientalisti DOVE SONO? DOVE SIETE PERCHÉ NON IMPEDITE QUESTO SCEMPIO? Se volevate fare un campetto da gioco…bastava comprare due porte e il campo è lì aspetta solo qualche intervento, MA SIETE IMPAZZITI? CHE QUALCUNO X FAVORE INTERVENGA
da
li
pubblicato il 8 Marzo 2022
alle
15:05
allora cerchiamo di ricapitolare per chi ragiona di pancia ed invece deve ragionare con cervello.
1. l'elbana petroli gestiva una attività economica in monopolio
2. ad un centro punto qualcuno ha deciso di portare benzina e gasolio direttamente senza passare dall'elbana petroli. domanda, una ragione ci sarà stata e ci sarà, è lecito pensare che forse costava e quel costo poi si rifletteva alla pompa
3. chi possedeva e possiede degli impianti, cosa diversa dal gestore, ha deciso di servirsi in modo diverso, avrà avuto le sue convenienze
4. viene detto ma quando c'era elbana petroli il carburante non mancava mai, possibile e forse certo, ma se qualcuno riteneva che costasse troppo era legittimato a seguire cose diverse, oppure l'uno e l'altro in campo forse dovevano incontrarsi per trovare un accordo ed una reciproca convenienza perchè si è nel mercato
5. se gli accordi non ci sono stati è presumibile che sia stato così per problemi di natura economica cioè troppo alto il prezzo fatto da elbana petroli e poco conveniente acquistarlo per non dover alzare troppo i prezzi
6. alla fine siamo di fronte alle logiche del mercato libero, certo su di un'isola il mercato è particolare perchè c'è meno concorrenza, perchè c'è di mezzo il mare e costa attraversarlo anche se dicono che fino a 200 chilometri, almeno in continente, il prezzo dei carburanti da parte del grossista è sempre uguale, cioè il trasporto non incide diversamente (e qui si spiega causa costi traghetto perchè i carburanti costano di più sull'isola)
7. fate bene a lamentarvi quando manca il carburante, ma nel libero mercato l'unica possibilità che si ha è non servirsi più da quel fornitore, direte su i porti c'è un solo fornitore, ci sono più porti e più fornitori
insomma non è che l'isola sia altra cosa rispetto all'Europa e alle sue regole, rispetto all'Italia e alle sue regole.
Ovviamente auguriamo a Elbana petroli di fare bene e garantire servizi a prezzi equi e se come viene detto a prezzi più bassi rispetto a quello degli altri gestori, fatecelo sapere che si va a fare rifornimento.
non ci sono preclusioni, ma solo logiche di mercato e di tutela dei propri interessi.
il livore, le contumelie sono altra cosa però. e non invochiamo lo sfogo, perchè sostanzialmente è ignoranza!
