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113256 messaggi.
Trasporti Marittimo da Molo Massimo pubblicato il 12 Maggio 2020 alle 5:25
Caro Luigi, Leggiamo con grande piacere che il Rina Consulting ha stilato per Caronte & Tourist il protocollo “Covid free” per garantire la massima sicurezza ai passeggeri delle navi che solcano lo Stretto di Messina e collegano la Sicilia alle isole minori. Cosa ne pensi di questo? Possiamo obbligare anche noi le 3 compagnie di navigazione ad adottare questo protocollo con il Rina? Cosa ne pensa della nave nuova che arriva questo fine settimana per le merci pericolose? Sicuramente ne sarà stato informato!? Con un po' di concorrenza sulle merci pericolose scenderanno i prezzi benzina e gasolio? Ieri in continente 1.08 € litri il gasolio Utente Attento
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Rosy pubblicato il 12 Maggio 2020 alle 4:34
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/domande.JPG[/IMGSX] Io capisco bene che dopo essere stati un mese e mezzo in casa davanti alla tv si faccia fatica a pensare in maniera coerente e autonoma. Però: se uno è da solo in mezzo ad un bosco o su una spiaggia, che senso ha il DOVER portare la mascherina? Credete davvero in cuor vostro che si riuscirà a disinfettare tutto, ma proprio tutto, in qualunque posto, in qualunque luogo, in qualunque attività? C'è qualcuno davvero convinto che sterilizzare tutto e tutti ci proteggerà da questo o da altri virus? Quindi la soluzione sarebbe da ora in poi vivere in una bolla di plastica ( ovviamente sanificata)? E sarebbe vita, questa? O piuttosto questa è l'unica soluzione che ha trovato il governo: state a casa, lavatevi le mani ( al lavaggio del cervello ci pensiamo noi) e speriamo che il virus passi da solo, perchè non sappiamo che pesci prendere. Le malattie ci sono sempre state, anche molto più gravi del Covid, checchè ne dicano i tg e la stampa ( prendetevi la briga di consultare i bollettini dell'Istituto Superiore di Sanità, emanazione del Ministero, e le conclusioni che traggono sono parecchio diverse dalla narrazione televisiva), e ne siamo venuti fuori. In secondo luogo: sono l'unica a chiedersi come mai da che mondo è mondo sono i malati ad essere chiusi in quarantena, e invece ci siamo stati tutti, sani, guariti, tutti? Avrebbe avuto un senso se contemporaneamente avessero fatto gli esami a tutti (esami, non tamponi, quelli sono parecchio discutibili ), di conseguenza chi è sano o ha gli anticorpi esce e ricomincia a lavorare, senza troppe storie, e chi ne ha bisogno sta a casa e si cura. L'obiezione che non ci sono soldi per pagare gli esami a tutti è ridicola. Sarebbe costata molto di meno delle manovre che hanno fatto e della catastrofe economica che sta già cominciando a mietere le prime vittime ( di cui, curiosamente, non c'è alcuna traccia sui giornali, neanche quelli locali, eppure solo qui all'Elba ho notizia di almeno due suicidi, passati sotto silenzio...). E avremmo addirittura potuto pagarceli da soli, sempre più conveniente che smettere di lavorare o aspettare i 600 euro. E sono l'unica a pensare che la cosiddetta tutela della salute comincia ad essere una scusa sempre meno credibile, per toglierci qualsiasi libertà di lavoro e di movimento? Il virus è molto meno forte di prima, la gente guarisce più facilmente, anche perchè finalmente hanno capito come curarla, o non si ammala affatto, probabilmente ci sono da uno a due terzi degli italiani che l'hanno preso e debellato senza neanche accorgersene ( il sierologico darebbe conferma di questo, e ci libererebbe in gran numero ) eppure continuano a minacciarci che "si aspettano comunque un picco di ritorno", e ci saranno di nuovo un sacco di morti, quindi non uscite troppo, e state larghi. Sarebbe questa tutta la prevenzione che sono in grado di fare? Naturalmente solo fino al tanto atteso vaccino... E' abbastanza controproducente continuare a dire che è meglio chiudere per quest'anno, perchè è la salute che conta. La salute è certo molto importante. Prendere il covid, però, è un rischio, una eventualità, una possibilità. Restare senza lavoro e quindi senza soldi, da qui fino a Pasqua 2021, quando forse potremo sperare di nuovo in una stagione "normale" è una certezza. Che si può permettere solo chi i soldi ce li ha comunque. E in ogni caso, mi piacerebbe poterlo decidere da me, di che morte morire... Ah, prima che partano gli insulti, vorrei informarvi che dalle prime autopsie effettuate sui morti con Covid, pare che si evidenzi che un ruolo fondamentale lo hanno rivestito le infezioni che i malati hanno contratto in ambiente ospedaliero una volta ricoverati, le stesse che nel 2019 hanno ucciso - sotto silenzio - 50000 persone... eppure nessuno ha mai gridato alla pandemia o ha trovato necessario fare almeno una semplice sanificazione! ( e, per inciso, anche il CDC di Atlanta, il centro più autorevole del mondo in tema di epidemie non considera quella del Covid una pandemia, solo un'epidemia) Volete farvi qualche domanda, si o no? Ma soprattutto, volete prendere in considerazione le risposte, anche se non vi piacciono?
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Francesco pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 22:38
“ Il virus è molto meno forte di prima” ... ecco anche sull’isola i virologi della domenica. Se la discussione sulla ripartenza è a questo livello, o a quello di un tale che al Tg1 davanti a milioni di telespettatori si inventa “faremo venire solo chi è sano, faremo noi i controlli sierologici a Piombino” senza averne né l’autorità né la possibilità, allora forse è meglio mettersi l’animo in pace, saltare un giro, rinunciare del tutto alla stagione e prepararsi direttamente all’estate 2021. Un bel tacer non fu mai scritto.
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X Rosy da Elba pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 20:24
Brava Rosy finalmente una voce fuori dal coro, sono completamente della tua opinione. Stiamo attenti perché tutto questo sta alimentando un sistema per tenerci tutti ulteriormente sotto controllo ..... al di là dell'importanza della salute di tutti noi, penso che la libertà personale, sempre nel rispetto degli altri, non vada mai compromessa.
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Francesca da Per Rosy pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 19:49
Anch'io sono d'accordo con tutto ciò che ha scritto e sono sicura che molti altri la pensano allo stesso modo.Grazie davvero
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Chiara Tenerini – Adalberto Bertucci pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 19:47
L’EMERGENZA COVID NON PUÒ RENDERE DEFINITIVA UNA SITUAZIONE GIÀ DI PER SÉ DELICATA. Da sempre ha aleggiato nell’aria la notizia di un futuro accorpamento dell’area chirurgica con quella medica ed il conseguente taglio dei servizi. Le previsioni parlavano di una “salita” della chirurgia dal primo al terzo piano unificandosi con l’area medica, che ha disponibili al suo interno anche alcuni posti letto di psichiatria per i casi particolarmente gravi. Causa emergenza COVID l’U.O di chirurgia generale e di ortopedia sono state accorpate con la medicina generale al terzo piano del nosocomio. Visto che ormai i casi stanno calando in tutta Italia e si stanno liberando posti, riteniamo che si debba tornare, se pur con gradualità, alla situazione precedente. Notizie attendibili riferiscono un numero di attese per gli interventi programmati in chirurgia di circa 80 persone, pertanto era ed è tutt’ora in fase di attesa l’inizio delle pre-ospedalizzazioni per gli interventi programmati, dobbiamo sbloccare la sospensione degli interventi chirurgici. Inoltre, l’ accorpamento aggiuntivo dell’ Ospedale di Comunità ha accentuato la criticità della situazione assistenziale e clinica. Chiediamo a sostegno del personale medico ed infermieristico il ripristino dell’ organizzazione del nosocomio pre-covid19. E’ necessario che i reparti abbiano la disponibilità di spazi indipendenti e divisi, la promiscuità delle patologie più provocare un aumento del rischio di errori clinici e di potenziale contagio fra i pazienti ed il personale assistenziale. Chiara Tenerini Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia Adalberto Bertucci Coordinatore Isola d’ Elba
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Adolfo Santoro pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 18:54
[COLOR=darkred][SIZE=4] ALCUNE NOTE SUL COVID19 [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/santoro.JPG[/IMGSX] L’esperienza della malattia infettiva del Covid-19 ha mostrato la fragilità dell’organizzazione economico propria della globalizzazione, ma anche l’importanza della politica nel recuperare, almeno in parte, la propria centralità, ad esempio nei rapporti con l’Europa, colmando quel vuoto che era stato delegato ai meccanismi finanziari. Ma, se guardiamo ai comportamenti dei nostri concittadini isolani, nella fase dei “divieti” si è rafforzata la solidarietà nelle famiglie, nel vicinato e nelle reti di amici, anche attraverso l’uso di strumenti mediatici; ora nella fase delle “regole” c’è il bisogno di trasformare l’esperienza negativa in voglia di cambiamento. I 105 medici e i 28 infermieri morti testimoniano il fatto che i sanitari sono stati in prima linea, ma purtroppo segnalano anche le carenze organizzative e l’isolamento che hanno subito in particolare i Medici di Medicina Generale. All’Elba il Covid è arrivato in maniera più soft ed ha lasciato tempi e modi per organizzare la protezione degli operatori territoriali, che è migliorata, anche se è ancora migliorabile. Da marzo scorso l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) approvato 27 sperimentazioni relative al Coronavirus e molte altre sperimentazioni attendono di essere approvate. Alcune sperimentazioni riguardano la clorochina e l’idroclorochina, due antimalarici, che però hanno effetti collaterali potenzialmente gravi. Altre riguardano la colchicina, un farmaco usato soprattutto nella gotta, che ha una certa attività anti-infiammatoria. Altre ancora riguardano un antitrombotico e fibrinolitico (Defibrotide), farmaci antitumorali (Reparixin, Selinexor), un farmaco usato nell’artrite reumatoide (Baricitinib). Alcune riguardano gli anticorpi monoclonali (tocilizumab, sarilumab, emapalumab, canakinumab, siltuximab, pamrevlumab), farmaci particolarmente costosi, ma anche l’uso di Interferone. Tra i farmaci anti-virali sono oggetto di sperimentazione il Remdesivir, il primo farmaco approvato dall’FDA – l’agenzia statunitense per il farmaco -, il Favipiravir, il Darunavir, il Ritonavir, il Lopinavir, il Ritonavir. Altri studi riguardano l’eparina ed in uno studio è stato considerato anche l’efficacia di un corticosteroide, il prednisolone, nel prevenire il peggioramento della funzione respiratoria in pazienti con Covid moderata. Si tratta di due studi: uno studio multicentrico sta verificando gli esiti di dosaggi di enoxiparina proporzionali al peso corporeo e li confronta con un dosaggio di enoxiparina di 4.000 Unità. Un altro confronta la somministrazione di enoxiparina 4.000 Unità una volta al giorno con la somministrazione di enoxiparina al dosaggio di due volte al giorno. Ricordo comunque che un’analisi retrospettiva su 415 casi consecutivi di polmonite grave in corso di COVID-19 ricoverati nell’ospedale di Wuhan, ha mostrato che, nei pazienti in cui si dimostri l’attivazione della coagulazione, la somministrazione di eparina per almeno 7 giorni determinerebbe un vantaggio in termini di sopravvivenza. Tra altre sperimentazioni che attendono di essere approvate e a me note c’è soprattutto l’uso del plasma (esperienza della fondazione Veronesi) o degli anticorpi ricavati del plasma dei “guariti” da Covid, che permette spesso un miglioramento sintomatico in breve tempo; questa è una via a basso costo e potenzialmente estendibile alla gran massa dei pazienti, anche in considerazione del fatto che il vaccino non è dietro l’angolo. Interessante appare anche l’ossigeno-ozono-terapia, associata ad anti-virali, destinata a pazienti gravi (esperienza ad Udine, ma anche in altri paesi europei).
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Caccia all'isola d'Elba pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 18:44
[COLOR=darkred][SIZE=4] ASSOCIAZIONI VENATORIE ELBANE SUL TEMA DEL CINGHIALE ALL'ISOLA D'ELBA. [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ungu.JPG[/IMGSX] Da giorni leggiamo articoli allarmistici e densi di preoccupazioni riguardanti la problematica ungulati all'Isola d'Elba. In alcuni di essi, purtroppo come spesso accade, quando si vuol spostare l'attenzione dalle vere responsabilità, si attacca il mondo venatorio addossandogli ipotetiche e non dimostrate colpe di oltre cinquant'anni fa, senza dare nessun riscontro certo. Queste sono le accuse di un mondo ambientalista/animalista che nella nostra Isola vuole nascondere le colpe di una pessima gestione del Parco, che hanno portato a questi risultati e all'esasperazione di molti residenti. Come si possa pensare di avere una densità sostenibile di ungulati, in un areale vasto ed impervio come quello isolano, dove la caccia è interdetta in oltre il cinquanta per cento del territorio, proprio non riusciamo a capirlo senza contare i divieti dovuti alle normative vigenti in tema di esercizio venatorio e legati al rispetto delle distanze da abitazioni ,strade e colture in atto, il tutto in un periodo limitato di tempo che solitamente è compreso tra il primo novembre ed il 31 gennaio di ogni anno, per non più di tre volte a settimana. Da un semplice conto matematico emerge un dato incontrovertibile: sono al massimo 36 le occasioni in cui è consentito cacciare il cinghiale, secondo il calendario regionale. A queste vanno sottratti i giorni di maltempo che nel periodo in questione sono frequenti. Come Associazioni Venatorie non possiamo fare altro che puntare il dito accusatorio contro coloro che da prima, per perorare uno spirito ambientalista hanno voluto un Parco "selvaggio", mentre ora lo vorrebbero privo di tutta la popolazione di cinghiali e mufloni, circostanza biologicamente e tecnicamente impossibile. Non possiamo non sorridere leggendo su un articolo a firma di Legambiente e pubblicato sulle testate locali , la richiesta di una eradicazione che non sia una strage e non debba causare la sofferenza agli animali. Come pensano di eliminare la specie dal territorio, mettendo dei cartelli con scritto "cari cinghiali siete pregati di andare via a nuoto" o continuando con le catture tramite gabbie che fino ad oggi hanno portato al risultato che è sotto gli occhi di tutti ? Oppure si pensa di adoperare dei farmaci per la sterilizzazione che, non solo colpirebbe la popolazione di ungulati, ma anche quelle di roditori, martore, uccelli e chissà forse anche l'uomo che si ciba della carne di cinghiale o muflone? Per favore siamo seri; per noi parlano i numeri e non le chiacchiere. Nell'ultima stagione venatoria , le 3 squadre di cinghiale Elbane hanno abbattuto 389 esemplari e grazie a questo e a tutte le opere di prevenzione, messe in atto dall'ATC, nel 2019 c'è stata una sola richiesta di danno all'agricoltura nella zona gestita a caccia programmata (territorio cacciabile). Si chieda all'Ente Parco il resoconto annuale delle catture a mezzo gabbie considerando che queste sono posizionate nel territorio tutelato 365 giorni all'anno h 24. E' evidente che c'è qualcosa che non torna. Il Parco , con la Presidenza Tanelli , aveva intuito da subito il problema ed individuato la soluzione nei cacciatori. Venivano organizzate delle "battute" o braccate , che dir si voglia, con le squadre del cinghiale locali che , con la vigilanza e collaborazione del CFS , provvedevano alla battuta nel territorio del Parco all'uopo destinato. Terminata la Presidenza Tanelli, il nulla. E' evidente che il nocciolo del problema è l'area protetta, che è un vero e proprio serbatoio vivente in continua prolificazione , dove il selvatico vive e scorazza indisturbato e che non conosce confini. Non a caso si verificano danni in misura più eclatante e numerosa nelle zone poste a confine o dentro l'area protetta, leggasi gli ultimi proclami del Sindaco di Marciana. E si propone di fare dichiarare "territorio non vocato" alla caccia al cinghiale un'isola come l'Elba? Per i profani della materia informiamo che significherebbe non cacciare più il cinghiale. La cosa è veramente paradossale e ridicola e si tradurrebbe automaticamente in un disastro ancor più grave ampiamente annunciato. E' stato sufficiente un paio di mesi di assenza della "specie umana" fuori dai centri abitati per vedere il sopravvento degli ungulati e il risultato delle loro scorrerie, non certamente per diletto, ma per mangiare , bere e sopravvivere. Ci rivolgiamo ai Sindaci dell’Isola d’Elba, affinchè sia vista la caccia ed i cacciatori come una risorsa, l'unica che voglia e possa darvi un contributo tangibile. Agli agricoltori diciamo che quando c'è stato bisogno il mondo venatorio è stato sempre presente sia nella prevenzione che nel risarcire i danni, dato che questi vengono pagati esclusivamente con i soldi versati dai seguaci di Diana con i versamenti che annualmente vengono fatti all'ATC. Non solo, quando c'è da essere sul campo, a "sporcarsi le mani ", tocca sempre e solo a noi aiutarvi. Nessuno ha la bacchetta magica per poter ricreare, nell'immediato, un'equilibrio sostenibile tra fauna e mondo agricolo rurale, ma solo con un progetto che veda tutti noi portatori di interesse, con un unanime coinvolgimento, che potremmo avere dei risultati sul territorio di tutta l'Isola d'Elba. ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA ISOLA D'ELBA FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA ISOLA D'ELBA ARCICACCIA ISOLA D'ELBA
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franco da rm pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 18:27
x Rosy al 100%100 d'accordo con lei, lo so che il mio appoggio vale poco però glielo do perchè bisogna ragionare così altrimenti moriamo di altre 100 cose che non sia il virus
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isolanoinnamorato da livorno pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 16:55
Ho letto la lesta sortita del consigliere Scelza del PD su futuro del turismo. Ha criticato gli albergatori perchè fanno il loro mestiere, ma se si dovesse criticare i politici perchè non fanno il loro mestiere, che si dovrebbe fare? il consigliere Scelza si è accorto di quanto accaduto e di quanto accade? si è accorto che il comune di cui fa parte e di cui sostiene la giunta è in splendido silenzio e assenza, mentre i negozi sono chiusi, le attività non sanno che futuro avranno? non è che solletica l'assistenzialismo invece che un sano attivismo? e poi lo sa il consigliere Scelza che mentre dice amenità, proprio in Regione guidata dal PD si sta lavorando per far ripartire il turismo rapportandosi con le associazioni di categoria? verrebbe da dire, ma dove vive?
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isolanoinnamorato da livorno pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 16:51
Per Bianca Ridi il semaforo di S.Giovanni è morto o comunque sta per morire. doveva già esserci la rotatoria, ma sembra morta prima di nascere. dovrebbe esserci in comune chi avrebbe dovuto riparare il semaforo e fare la rotatoria, ma evidentemente anche quello sta poco bene, eppure c'erano i soldi già pronti da tempo insomma si sta male, ma sono sicuro che il comune di Portoferraio ci darà ampie e puntuali risposte e garanzie buonaserata
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Giornata mondiale della fibromialgia pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 15:54
[COLOR=darkblue][SIZE=4] 12 MAGGIO GIORNATA MONDIALE DELLA FIBROMIALGIA [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fibro.JPG[/IMGSX] Torna, Martedi 12 maggio 2020, la Giornata Mondiale della Fibromialgia, una malattia caratterizzata da dolore cronico diffuso associato alla presenza di punti dolorosi. Questa sindrome conta più di 100 sintomi, tra cui stanchezza e fatica cronica, disturbi del sonno, stato confusionale, disturbi della vista, ipersensibilità, palpitazioni cardiache, dolore toracico, disturbi digestivi, dolore pelvico. Le persone affette sono circa 2 milioni in Italia (in prevalenza donne) e faticano a far sentire la propria voce, in quanto il paziente fibromialgico non è considerato come malato ed è ritenuto sano dalla collettività. Si presume che su base statistica all’Elba vi siano circa 1000 pazienti con Fibromialgia. Molti pazienti fibromialgici elbani in era Covid-19, anche se non hanno potuto effettuare visite di controllo, hanno potuto avere contatti telefonici con il nostro ambulatorio e sono stati rassicurati circa la opportunita’ di proseguire le terapie in atto, al fine di evitare temute ricadute. Il dolore rappresenta il sintomo predominante della fibromialgia e generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi col passar del tempo. Il dolore fibromialgico viene descritto in una vari modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione ecc. Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche. Il dolore è avvertito principalmente ai muscoli e sono presenti sintomi di malessere generale. Per alcune persone con fibromialgia, il dolore può essere molto intenso e interferire negativamente sulle attivita’ della vita quotidiana e lavorativa. Purtroppo non esiste un esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia. Non tutti i medici sono perciò a conoscenza di tale sindrome, ma lo specialista di questa malattia e cioe’ il reumatologo sa come eseguire la valutazione dei punti dolorosi (quasi sempre presenti su entrambi i lati del corpo) per arrivare a una diagnosi di fibromialgia. A cura di:Dott. Riccardo Cecchetti Specialista in Reumatologia e Medicina Interna Direttore UOC Medicina Interna, Osp. Portoferraio
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www.unidos.io REGALI DI STATO... pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 15:04
[COLOR=darkred][SIZE=4] PUBBLICHIAMO IL TESTO DELL'ARTICOLO DEL DECRETO CHE IL GOVERNO DOVRA' VARARE NELLE PROSSIME ORE. [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/pili1.JPG[/IMGSX] Il provvedimento è stato proposto e inviato dal Ministro dei Trasporti, la Pd Paola De Micheli, alla Presidenza del Consiglio. Si tratta di un testo non ancora approvato ma che è stato già inserito nella bozza riservata del decreto nelle mani del Presidente del Consiglio Conte. La proroga di un anno dalla cessazione dell'emergenza Covid non solo è una follia sul piano legislativo e giuridico ma rappresenta un gravissimo vulnus alla libertà di mercato. Con questo atto scellerato il governo, il ministro dei Trasporti, la sua maggioranza mettono in atto un piano studiato a tavolino, sfruttando il virus, per regalare altri 72 milioni di euro ad Onorato. Si sceglie di proseguire in un servizio indegno, con navi vecchie e inadeguate, sequestrate e sottoposte ad ogni genere di pignorabilità. Si fa un regalo, l'ennesimo, ad una compagnia che deve allo Stato 180 milioni di euro e si impedisce alla Sardegna di avere un servizio di continuità territoriale degno di questo nome. Una proroga indebita, illegale e ingiustificata, considerato che il governo ha consentito di accumulare ritardi gravissimi per predisporre gli atti della nuova continuità e prevenire la scadenza dell'attuale convenzione. Si è fatto di tutto per arrivare a questa situazione e qualsiasi funzionario coinvolto, a qualsiasi titolo, nel ritardo e nei ai pagamenti di questi soldi illegali a Onorato ne dovrà risponde personalmente. Questo vale anche per la parte politica, dal ministro alle forze di maggioranza che avvaleranno questo scempio del diritto. Pubblico integrale il testo dell'articolo inserito nella bozza riservata del Presidente del Consiglio, considerata la fonte autorevole che mi ha fornito il documento ritengo indispensabile doverlo divulgare ancor prima dell'approvazione proprio per la gravità dell'atto che si sta per compiere. Allegato all'articolo c'è anche il testo della relazione di accompagnamento al provvedimento! La pubblico perchè si possa capire quanto il tutto è stato pianificato in ogni minimo dettaglio per questo nuovo osceno regalo di Stato alla famiglia Onorato! Art.209 Disposizioni urgenti in materia di collegamento marittimo in regime di servizio pubblico con le isole maggiori e minori 1. Al fine di evitare che gli effetti economici derivanti dalla diffusione del contagio da COVID-19 sulle condizioni di domanda e offerta di servizi marittimi possano inficiare gli esiti delle procedure avviate ai sensi dell’articolo 4 del regolamento (CEE) 7 dicembre 1992, n. 3577/92/CEE per l’organizzazione dei servizi di collegamento marittimo in regime di servizio pubblico con le isole maggiori e minori,l’efficacia della convenzione stipulata ai sensi dell’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006 e dell’articolo 19-ter del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 2009, n. 166, per l’effettuazione di detti servizi è prorogata fino alla conclusione delle procedure di cui all’articolo 4 del citato regolamento n. 3557/92/CEE e comunque per un periodo non superiore ai dodici mesi successivi alla scadenza dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili dichiarato ai sensi e per gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c), e dell'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, dal Consiglio dei Ministri con delibera del 31 gennaio 2020 pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 26 del 1° febbraio 2020. 2. L’efficacia della disposizione di cui al comma 1 è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. 3. Agli oneri derivanti dal comma 1, quantificati in euro 30.285.684 per l’anno 2020 e in euro 42.399.958 per l’anno 2021, si provvede quanto ad euro 23.307.563 per l’anno 2020 e ad euro 32.630.588 per l’anno 2021 a valere sull’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e quanto ad euro 6.978.121 per l’anno 2020 e ad euro 9.769.370 per l’anno 2021 a valere sull’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 3, comma 33, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. 4. RELAZIONE ILLUSTRATIVA La disposizione prevede la proroga, fino alla conclusione delle procedure di cui all’articolo 4 del citato regolamento n. 3557/92/CEE e comunque per un periodo non superiore ai dodici mesi successivi alla scadenza dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connessoall'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili dichiarato ai sensi e per gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c), e dell'articolo 24,comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, dal Consiglio dei Ministri con delibera del 31 gennaio 2020, della Convenzione per i servizi marittimi di continuità territoriale con la Sicilia, la Sardegna e le isole Tremiti in scadenza il 18luglio 2020, stipulata con la Compagnia Italiana di Navigazione– CIN S.p.A. in data 18 luglio 2012, ad esito dell’aggiudicazione della procedura di evidenza pubblica per la cessione del ramo d’azienda di Tirrenia S.p.a. in A.S., e successivamente modificata con accordo del 7 agosto 2014, approvata con decreto interministeriale n. 361 del 4 settembre 2014. La misura è necessitata dal fatto che la diffusione del contagio da COVID-19 si è verificata mentre erano (e sono tuttora in corso) presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le procedure di analisi previste dall’art. 4 del Regolamento (CEE) n. 3577/92 e dalla delibera dell’Autorità di regolazione dei Trasporti n. n. 22/2019 del 13 marzo 2019 propedeutiche alla definizione delle esigenze di servizio pubblico ed alla verifica, attraverso la consultazione del mercato, della possibilità che dette esigenze possano essere soddisfatte senza alcun ricorso a misure di intervento pubblico ovvero, in subordine, attraverso il ricorso alle misure meno restrittive per la concorrenza in un’ottica di proporzionalità dell’intervento. I gravi effetti economici derivanti dalla diffusione del contagio da COVID-19 sulle condizioni di domanda e offerta di servizi marittimi – soprattutto nei segmenti estivi generalmente più profittevoli – possono senz’altro inficiare gli esiti delle analisi in corso se solo di considera che la consultazione degli operatori presenti sul mercato potrebbe fornire risultati distorti, condizionati dal crollo della domanda e dei ricavi dell’imminente stagione estiva 2020, verosimilmente destinato a protrarsi anche nel corso del 2021 fino alla cessazione definitiva dello stato di emergenza e delle sue conseguenze psicologiche sugli utenti dei servizi marittimi. La consultazione del mercato finalizzata alla revisione dei servizi marittimi di continuità territoriale nel contesto specifico dell’emergenza in corso potrebbe fornire dati di benchmark fuorvianti, incompatibili con la durata verosimilmente lunga di una nuova convenzione (o eventuali obblighi di servizio pubblico orizzontali di analogo contenuto) ed implicare un maggior esborso per l’erario rispetto a quanto riconosciuto oggi a C.I.N. sulla base della convenzione in vigore. In definitiva, non appaiono sussistere allo stato le condizioni affinché l’organizzazione dei servizi possa beneficiare del massimo grado di concorrenza espresso dal mercato. Appare opportuno pertanto prorogare l’attuale convenzione fino a quando le condizioni di domanda e offerta dei servizi, con la conclusione dell’emergenza e la normalizzazione dei flussi di traffico, torneranno a regimi ordinari.
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Bianca Ridi da Portoferraio pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 14:19
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/semaforo.JPG[/IMGSX] Salve a Tutti, qualcuno ha, per caso, notizie del semaforo di San Giovanni? Ha forse contratto il nuovo Coronavirus e sta attendendo la cura al plasma? Mi domandavo semplicemente quando potrà ritornare in funzione, visto il ruolo fondamentale di ordine e sicurezza che ricopre e considerato anche il fatto che Fase 1, Fase 2 sarebbero momenti ideali per il ripristino di strade accidentate e di eventuali semafori guasti. Confidando nella lettura da parte di chi si occupa di prendere iniziative in tale ambito e in un meccanismo di telefono senza filo, saluto cordialmente. BR
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LIBERTA' DI SCELTA RELIGIOSA. da CAPOLIVERI pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 10:30
Pare che per la liberazione della ragazza della quale oggi tutti i media ne parlano, sia costato molti euro. Intanto dico che la vita di una giovane ragazza non ha costo, per cui condivido la scelta fatta dal governo. Ci sono molte polemiche del fatto che la stessa ragazza si sia convertita all'Islam, e anche qui niente da eccepire, ognuno è libero di abbracciare la religione che vuole, ma la mia domanda è un'altra e cioè : Se fosse stato il contrario, e dall'essere islamica si fosse convertita alla religione cattolica, ci sarebbero state tutte queste polemiche?
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CAPOLIVERI-PORTO AZZURRO da CAMPO SPORTIVO DI MOLA pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 9:51
Negli ultimi tempi, ciò che fa l'amministrazione di Porto Azzurro è sempre stato di tendenza e anche condivisibile da molti..... Mi auguro che anche per quanto riguarda le spiagge libere, si possa prendere da esempio ciò che è stato deciso e cioè lasciare libere le spiagge usufruibili da tutti, senza dovere sborsare cifre considerevoli. Bagnino di tendenza. 🏝
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PRENDIAMO ESEMPIO DALLA GRECIA E...RIPARTIAMO pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 9:15
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ripartenza.JPG[/IMGSX] Mentre si litiga, si dibatte, ci si incazza contro i futuri ospiti considerati dai più “i nuovi untori” la tanto bistrattata Grecia ci da una lezione di “Ripartenza” leggiamola insieme è salutare farlo perché a noi eredi di un patrimonio immenso come la nostra isola Elba può insegnare , tra le altre cose, come dovremo veramente promuovere la nostra “ripartenza” anche noi..#CELAPOSSIAMOFARE [COLOR=darkblue][SIZE=3] LA GRECIA SUPERA L’EMERGENZA COVID-19: PORTE APERTE AL TURISMO DAL PRIMO DI LUGLIO [/SIZE] [/COLOR] Mare cristallino, panorami mozzafiato e ambiente amichevole: questa è la Grecia che rivedremo presto Vivace, alternativa e unica, la bellezza della Grecia è variegata tanto quanto il suo territorio, contraddistinto da isole incredibili e affascinanti, dal mare cristallino e dalla natura incontaminata. Da Idra a Santorini, da Amorgos a Mykonos, questo Paese è una scoperta continua e non può che rallegrarci sapere che quando #torneremoaviaggiare lo faremo in una delle destinazioni più belle d’Europa. Perché qui, ad accoglierci, non sarà solo il mare e il sole, ma anche le persone con la loro filoxenia, ovvero l’amore per lo straniero e il valore sacro dell’ospitalità tanto caro alla Grecia, sin dalle sue origini, che vi farà sentire subito a casa. Ed è in questo splendido Paese che presto potremmo tornare, la Grecia ha infatti superato l’emergenza da Coronavirus e dal 1 Luglio riaprirà ai turisti perché sì, il territorio sembra aver sconfitto Covid-19. Un sogno questo che diventa realtà, per chi soprattutto ha fatto del viaggio un’esperienza di vita. Ci sembra ancora molto lontano, il momento in cui potremmo riprendere aerei e partire alla scoperta dei posti meravigliosi del mondo, lontano o vicini che essi siano. E la Grecia da questo punto di vista è fiduciosa, lo Stato europeo infatti, dopo aver applicato un blocco rigoroso e piuttosto precoce, è riuscito a contenere l’epidemia da Coronavirus e a gestire in maniera esemplare l’emergenza in questione. L’appello turistico della Grecia quindi non è tardato ad arrivare e mentre il Paese sta attivando lentamente il ritorno alla normalità la voce del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, che ipotizza un’apertura a luglio, ci permette di sognare ancora. Certo, molte cose cambieranno, non sarà possibile fare feste o passeggiare nella tipica folla delle isole greche in estate, il viaggio come lo conoscevamo assumerà connotati diversi, ma tutto sarà organizzato per la nostra sicurezza. Il ritorno alla normalità è del resto qualcosa a cui auspichiamo tutti, quindi qualsiasi apertura sarà fatta avverrà nel pieno rispetto delle norme igieniche e sanitarie per scongiurare il ritorno dell’epidemia. In questo senso sicuramente il turismo lento, autentico e rurale si configura come la perfetta alternativa di viaggio dopo l’epidemia, ed è proprio a questo che si affiderà la Grecia per la sua apertura.
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Mario il bagnino da Fanaletto pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 8:38
Buongiorno a Tutti, Noto con grande piacere che quest'anno Porto Azzurro sara un grande stabilimento balneare con una concessione demaniale a capo del comune applicando finalmente il concetto di "USO GENERALE" più volte affermato dai giudici amministrativi; mi preme sottolineare la definizione di uso generale l'uso generale: si ha quando l'interesse pubblico è conseguito mediante godimento dei beni demaniali da parte della collettività ad uso gratuito e fruibile a tutti.(è la destinazione tipica dei beni del demanio marittimo Chiedo quindi alla pubblica amministrazione se applicherà l'ordinanza balneare degli hanno passati e se avrà altresì l'obbligo di garantire il servizio di assistenza balneare e di primo soccorso per il fronte mare che si concederà. Se si come immagino ci sia l'obbligo anche per una pubblica amministrazione vorrei sapere a chi vanno mandati i curriculum da bagnino per l'eventuali assunzioni. In attesa un caro saluto dal fanaletto
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franco da rm pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 8:05
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/prove.JPG[/IMGSX] x ombrelloni e sdraio a porto azzurro, premetto che scrivo senza nessuna intenzione polemica, le paiono cose fattibili quelle che ha indicato? ci vuole un'organizzazione mica da ridere, poi mi sembra che si vada anche a ledere i diritti di tutti i cittadini nella libera scelta. Un problema lo pongo anche io si vorrebbe (non so se sia vero)una specie di certificato che al momento dell'imbarco faccia risultare negativo il soggetto e la famiglia al seguito, ma se in ogni regione esistono metodi diversi quale è quello giusto visto che non è scritto nulla a livello nazionale? non sono un medico e non so se ho espresso correttamente il pensiero.
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MARCELLO CAMICI pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 7:10
[COLOR=darkblue][SIZE=4] FICO D’INDIA DELL’ELBA .OPUNTIA FICUS INDICA [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fico.JPG[/IMGSX] “Oltre il fico comune ,cresce spontaneamente per tutto,sotto i 300 metri di altitudine,portando frutti di cui molti son ghiotti,il fico d’india (cactus opuntia) con due varietà una (opuntia ficus indica) a grandi pale e frutti mangerecci di un bel colore d’oro,che a maturanza inoltrata diventano rosso-porpora,l’altra a pale o frutti più piccoli e spinosi,che nessuno mangia(opuntia amyclaea).Tutte e due queste specie si coltivano più per farne siepi che per averne frutto” In queste poche parole di Giulio Pullè ( pagina 40 di “Monografia agraria del circondario dell’isola dell’Elba con cenno storico”.Portoferraio 1879) c’è tutto quello che v’è da sapere sul fico d’India dell’Elba: crescita spontanea lungo la costa dovunque,due varietà una commestibile a grandi frutti e pale e l’altra non commestibile a piccole pale e piccoli frutti spinosi,coltivate entrambe solo per farne siepi. Le pale del fico d’India sono fusti appiattiti chiamati cladodi (con funzione di accumulo di acqua e fotosintesi clorofilliana).E’ una pianta sempreverde capace di vivere qualche secolo.Le pale cadute a terra radicano con facilità consentendo una crescita spontanea e una veloce propagazione vegetativa.Il cladode veniva usato dai nostri antenati a scopo medicinale come antinfiammatorio,cicatrizzante le ferite,antidiarroico. Dall’estratto dei semi del frutto si ricava l’olio di fico d’india diventato la nuova punta di diamante dei trattamenti anti-age.Grazie all’eccezionale contenuto in acidi grassi essenziali (70% di omega-6) ha proprietà rigeneranti,ristrutturanti,rassodanti e aiuta a rallentare il processo di invecchiamento della pelle e prevenire la formazione di rughe.La vitamina E di cui è ricco svolge azione antiossidante che protegge dai radicali liberi.Questo portentoso elisir di lunga vita è ad assorbimento rapido e non unge,infatti può essere utilizzato anche puro su tutti i tipi di pelle.Bisogna massaggiare mattina e sera sul viso,compreso il controno degli occhi e attorno alle labbra. La varietà commestibile (opuntia ficus indica) nel periodo dell’inflorescenza ha bellissimi fiori giallo arancio e il frutto,ricco di semi,ha un colore giallo arancione nella varietà sulfarina e rosso porpora nella varietà sanguigna,bianco nella miscaredda. Solo in Toscana il fico d’India, per il carattere invadente della specie che tende a sostituire l’altra flora modificando il paesaggio, una legge regionale ne vieta espressamente l’uso per interventi di ingegneria naturalistica come il rinverdimento,la riforestazione ed il consolidamento dei terreni.( LRT 56/2000 Art 6 comma 4.Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali,della flora e della fauna selvatiche) In tutte le altre regioni d’Italia non v’è alcun divieto . Alcune regioni centro meridionali sono diventate produttrici di fico d’India. Qui la produzione riguarda esclusivamente il frutto da commercializzare.Questa commercializzazione ha posto l’Italia tra i principali produttori a livello mondiale e primo a livello europeo(Danilo Scalone.”Studio e caratterizzazione di alcuni prodotti tipici mediterranei in termini di qualità e funzioni salutistiche.Catania.2013). Ogni volta che vado a camminare nei sentieri dell’Elba ,quasi sempre incontro grandi piante di fico d’india Lo incontro anche transitando in auto lungo i bordi della strada. Sia nell’uno che nell’altro caso in stato di completo abbandono con i frutti caduti per terra a marcire. Un simile patrimonio naturale cresce spontaneo sull’isola e in grande abbondanza ma non è mai stata fatta una quantificazione precisa. Raccolto il frutto o anche coltivato, sarebbe fonte di reddito e darebbe lavoro per tutto l’anno. Marcello Camici
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