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LOREDANA AMBROGI pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 12:13
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/editto.JPG[/IMGSX] Ciao Gualberto,ho letto la tua lettera che condivido solo in parte. Ti ricordo che quando i tuoi nonni e i miei bisnonni camminavano per le vie del paese,Capoliveri era una frazione di Portolongone. E citando una frase di Tancredi nel Gattopardo:«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.» Saluti Loredana Ambrogi
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Alessandro da Campo pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 11:47
Per il Sig.Attilio Adriani Ho letto velocemente il Suo scritto in merito al Comune Unico e mi permetto di dissentire quando tocca l'argomento"Sindaci".Anzitutto si deve bene informare sugli"stipendi" dei Sindaci all'Elba e loro assessori....quello che prende di più è la paga di un modesto Lavapiatti,secca secca .Inoltre Le voglio ricordare quanto segue:ad oggi Comuni su sette sono amministrati da cittadini Elbani doc,che,ad eccezione del Sindaco Zini,non si sono mai interessati a fondo di Politica: Marina di Campo:Montauti famiglia di lontane origini Campesi,Gelsi.altrettanto Capoliverese Doc,Barbi:Marcianese con madre Marcianese Doc,Porto Azzuro:Dott:Papi,arci Doc,Marciana Marina .Allori Gabriella...............idem.La pregherei di fare un giro in questi Paesi per vedere come questi giovani tengono a cuore i loro Comuni,sacrificando la vita privata per il bene dei loro cittadini,andando incontro a rischi e pensieri in ogni momento,con le minoranze sempre contrarie e mai disponibili alla collaborazione. Ho letto anche il recente intervento fatto dal concittadino Capoliverese Gualberto Gennai che da sempre,anche dall'Australia,segue le sorti della Sua amata Capoliveri e nettamente contrario al Comune Unico !! Al Comune Unico,caro sig.Attilio,ci sono tanti marpioni politici del Continente che sarebbero pronti a prendere le redini del comando,non le basta la dittatura Rossi? L'Elba agli Elbani,stop agli intrusi !!!!!!
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ACQUA DELL'EBA #CONILMARENELCUORE pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 10:53
[COLOR=darkblue][SIZE=3] Elba 2035. come potrebbe essere - [/SIZE] [/COLOR] Oggi iniziamo il percorso di avvicinamento al Webinar del 1 luglio "Sviluppo sostenibile: quale valore apportano i territori? Visione condivisa e co-creazione di iniziative territoriali per il rilancio dell’Italia" con la pubblicazione delle interviste realizzate ai 12 "visionari" che hanno dato la loro immagine dell'isola d'Elba nel 2035. La prima che vi proponiamo è quella di Fabio Murzi, presidente di Acqua dell'Elba. Potete trovare tutti i video di #Elba2035 sul nostro sito http://www.seaessence.eu/…/videogalle…/elba2035-2020/12/2020 ecco il video della prima intervista http://FQ3VQsQBVxg
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Filippo da Portoferraio pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 9:43
Traghetti prezzi da sballo e... distanze sociali [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/traghetti.JPG[/IMGSX] Il 31/05 2adulti e un bambino andata e ritorno 101.27 € carissimi sindaci ma stiamo a guardare senza dire niente, dovevo iniziare a lavorare come tutti gli anni a maggio e ora sono sempre a casa e il titolare mia detto forse il 15/06 ma guardando questi prezzi chi viene a l'isola non guardiamo a abbellire le piazze ci vuole il polso e andare tutti al porto con manifestazione e bloccare tutto andare in televisione e sputtanare tutto così si muovono politici e Regione per il mio punto di vista è inutile pubblicizzare lettini e ombrelloni gratuiti sulle televisioni ci vuole prendi la nave a prezzi speciali e una tratta di un ora ma quanto gasolio dovrebbe consumare
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uno qualunque da rio pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 9:25
Cerimonia del 2 Giugno. [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/frecce.JPG[/IMGSX] Ieri mattina, ho seguito con una certa commozione, la cerimonia della deposizione della corona d'alloro all'Altare Della Patria, culminata con il passaggio delle frecce tricolori sopra il monumento del Milite Ignoto. In altri tempi e con la più giovane età, sarebbe stata per me una manifestazione ufficiale di routine come se ne fanno tante in occasione di date storiche. Oggi questo evento mi ha commosso ( segno di vecchiaia? ma....) tant'è che questo sentimento è emerso in me abbastanza intensamente. Ho pensato alla mia Patria che sta attraversando un periodo molto oscuro, senza una guida certa, in un'ambiente circostante abbastanza ostile, con diversità di intenti in Parlamento, la povertà alle porte di molte famiglie il mondo che è ritornato alla guerra fredda. Ho fatto una carrellata sugli avvenimenti emersi in questi ultimi giorni in Italia: i delinquenti che escono di galera, la magistratura che viene rappresentata come lobby di potere, il Presidente della Repubblica, sommo rappresentante della democrazia, che a detta di ex magistrati, tradisce il suo mandato, governi viziati nella loro formazione da intromissioni di elementi non democratici; alla commozione è sopraggiunta la tristezza e la melanconia. Speriamo che siano solo sentimenti pessimistici che prevalgono sulla realtà e che io sia solo un povero visionario. Ne approfitto per lanciare il mio massaggio di consigli per gli acquisti NON ACQUISTATE PRODOTTI TEDESKI DI QUALSIASI NATURA!! COMPRATE ITALIANO!!
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MARCELLO CAMICI pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 8:08
[COLOR=darkblue][SIZE=3] LA COLTURA VITIVINICOLA ALL’ELBA : “INDUSTRIA VINIFERA” “ILVA VINI FERAX “ [/SIZE] [/COLOR] (“Elba di vino ferace”). Così,Plinio,scrittore e storico dell’antica Roma(primo secolo d.C.), definisce l’Elba. Questa citazione ricorda che l’isola era nota sin dai tempi più antichi per la produzione del vino e la coltivazione della vite. Di questa antica e tradizionale attività isolana, sono testimonianza le anfore vinarie recuperate sui fondali intorno all’Elba insieme coi resti di antiche navi le quali trasportavano il vino con molta probabilità fino nelle mense imperiali di Roma. Aulo Gasparri, fu titolare di una casa vinicola produttrice di spumanti e vini tipici elbani (“Spumelba”,nei pressi di Portoferraio), nel suo libro“Lo Zibaldino.Noterelle elbane e facete Editrice Stefanoni.Lecco.1981” così parla della tradizionale vitivinicoltura isolana”L’Elba può vantare da tempo immemorabile una notevole tradizione enologica e ancora oggi la viticoltura riveste una fonte di ricchezza e di prosperità nella sua economia. Forse la vite nacque spontanea o forse furono le genti semitiche a trasportarla nell’isola in una delle loro trasmigrazioni verso l’occidente e vi prosperò avendovi trovato terreno ferace e clima adatto.Senza addentrarsi troppo nella leggenda si può affermare che la viticoltura elbana è tanto antica quanto possono essere le più remote memorie che dell’isola fanno cenno…” Rispetto a quei tempi remoti ricordati da Aulo, in epoca molto più recente (1879) l’ing. Giulio Pullè parla in modo dettagliato e con dati tecnici di produzione di vino e di coltivazione della vite all’Elba nella sua opera “Monografia agraria del circondario dell’isola d’Elba.Con cenno storico” Tipografia Elbana.Stab.to Lit.o e Fot. R. Marocchini, Livorno.Portoferraio 1879” Così il Pullè:”La coltura dei vigneti è quella che fra tutte le industrie agrarie del circondario ha l’importanza massima,essendovi impegnati quasi cinquemila ettari di terreno,vale a dire un quarto della superficie totale dell’Elba, e rendendo da sola molto più che non tutte le altre unite insieme..” L’autore elenca la qualità dei vitigni più diffusi: biancone,procanico,sangioveto,aleatico,ansonica, moscatello,paradisa,malvagia,caranella,colombana,riminese,luglierina. “…sono state introdotte anche viti di Francia della Borgogna e del Bordolese, e siccome hanno trovato nell’isola un habitat favorevole e fruttugiano abbondantemente sia in piano che in collina,stanno prendendo un discreto sviluppo…. La coltivazione delle viti è assai avanzata ed ha il non piccolo pregio della uniformità…” Il Pullè poi si sofferma sui modi di coltivazione e sui momenti più importanti. “…le piantagioni sono fatte a filoni,colla distanza di un metro da pianta a pianta o da filone a filone,dopo che il terreno è stato coltato,ossia smosso e rovesciato per un metro e più di profondità. Non si adoperano mai le barbatelle, ma sempre maglioli,che si scelgono dalle viti migliori e più feconde…I maglioli si infliggono nel terreno coltato e spianato a mezzo di un ferro detto verrina il quale è bipartito all’ estremità inferiore,lungo un metro e del diametro di 18 millimetri. Dopo piantati, i magliuoli si recidono con le forbici sopra il secondo o terzo occhio…” Questo è il metodo di coltivare le viti: “In dicembre si scapecchiano,cioè si recidono con ben affilato trincetto o pennato,i tralci aldisopra del sesto o del settimo occhio,sciogliendo le viti dai pali (se sono palate) per lasciarle libere alla potatura. In gennaio si fa la potatura colle forbici (da pochi col pennato) e quindi,se le viti non sono tenute basse od a ceppaia,si palano a capannelli…Agli ultimi di febbraio si zappano a gabbione alla profondità di 40 centimetri con zappa o bidente,acciglienando la terra in mezzo al filone,onde le viti rimangono scalzate. Nell’aprile si fa la ritoccatura,cioè si tornano a zappare in modo che le viti siano rincalzate e resti una fossetta,appunto dove si trovava il ciglione. Nel maggio si fa la spollonatura,cioè si tolgono alle viti i getti inutili e si raccomadano i buoni ai pali,legandoli non molto strettamente con giunchi,perché i venti non li danneggino. Nei primi di giugno si recidono le sommità dei tralci aldisopra dei pali con falce o trincetto.Nel luglio si fa la seconda ritoccatura o meglio rigovernatura,smovendo e spianando superficialmente la terra e mirando in special modo a liberare le vigne dalle erbe.In generale si sogliono fare tre solforazioni: la prima quando la vite è in gemma,la seconda dopo la spuntata,la terza agli ultimi di giugno. L’ultima operazione che si fa ai vigneti è quella di spogliare,dieci o quindici giorni prima della vendemmia,la vite dai pampani,onde l’uva resti ben soleggiata e si maturi egualmente….” Il Pullè continua e dice che il vino “è la grande risorsa dell’isola d’Elba: se per un accidente quella venisse a mancare,questa piomberebbe d’un tratto nella miseria,intesa nel più stretto senso della parola. Credo di essere nel vero asserendo che il benessere morale e materiale e l’aumento della popolazione elbana hanno camminato di pari passo collo sviluppo della sua industria vinifera” Il periodo più florido per viticoltura elbana è stato quello intorno agli anni 1880-1888 in cui si raggiunsero i 5000 ettari coltivati a vigneto ed una produzione di circa 150000 ettolitri di vino. In effetti in quell’epoca,le cronache storiche dimostrano che la popolazione diminuì fortemente negli anni in cui la crittogama decimò i vigneti. La miseria aumentò come pure l’emigrazione. La fillossera costituì il più grande flagello della viticoltura elbana: si manifestò verso il 1890 raggiungendo il massimo nel 1893. Trovato il modo di salvare la vite, il popolo elbano tornò ad impiantare viti : il contadino faceva denari (anche perché il prezzo del vino era notevolmente salito), comprava piccoli appezzamenti e piantava nuove vigne. La produzione rimontò tanto da superare la situazione che c’era prima della crittogama e la popolazione tornò a crescere. Ancora il Pullè sulla tecnica della vinificazione: “…il metodo di fare il vino quale è tenuto dagli elbani, è più imperfetto che semplice.Eccone il processo: si vendemmiano le uve a settembre,raccogliendo le bianche prima e le nere poi.Si sgrappano un poco e quindi si ammostano coi piedi da tre gabbie di legno poste aldisopra dei palmenti, in cui passano ammostate. I palmenti sono pile in muratura, a base quadrata o rettangolare,alte da un metro e mezzo circa e di larghezza variabile da un metro e mezzo a due,totalmente aperte aldisopra e con un sifone aldisotto. Ognuno in cantina ha uno o due palmenti,secondo l’estensione del vigneto. In questi recipienti,che si procura di empire in un sol giorno,avviene la fermentazione,la quale non si protrae comunemente al di là di sei giorni, di rado la si lascia raggiungere gli otto.Durante la fermentazione si tengono coperti i palmenti con tavole di legno o con coperte bagnate,per togliere al contatto dell’aria i grappi portati alla superfice dal mosto in ebollizione. Scorso il tempo destinato alla fermentazione,si fa sortire il vino per l’apertura inferiore dove è collocato il sifone e si riceve in recipienti di terra, legno o rame si porta in botti ben preparate e diligentemente insolforate. In queste il vino prosegue per più giorni la sua fermentazione,avendo i gas libera uscita dal cocchiume,non tappato che con una foglia di fico. Le botti si ricolmano spessissimo fino a mezzo novembre, alla quale epoca si chiudono ermeticamente. In generale il vino si vende subito fatto o durante l’inverno: se però le vendite si protraggono ,allora si fanno due travasi,uno nel gennaio e l’altro al marzo.In settembre si travasano nuovamente i vini che si vogliono invecchiare.Ciò si fa eccezionalmente per i soli vini di lusso….Non tutte le uve dell’isola vengono convertite in vino sul luogo,una grandissima partita viene venduta ai mercati del genovesato che la trattano alla loro maniera….” La gran parte dei vigneti era divisa tra un numero infinito di piccoli proprietari essendo pochi i forti e grandi produttori: tra questi, il Pullè ricorda i signori Traditi,Damiani,Mibelli,Tonietti,Vadi,Perez ecc. Nelle case dei piccoli proprietari era la cantina la parte più bella e più curata con a disposizione attrezzi per la vinificazione e la conservazione del vino. Nella cantina sono posti i palmenti e le botti.Le botti sono tutte in scelto legno di castagno: contengono in genere da 20 a 50 ettolitri ma molte hanno capacità maggiori fino a 100 ettolitri.Il vino non viene mai posto nelle botti se prima non sono state diligentemente insolforate.(Pullè idem come sopra) Alberto Mori (“Studi geografici sull’isola d’Elba” Pisa .1960) descrive la viticoltura elbana sul finire degli anni cinquanta del secolo passato”…attualmente la viticoltura elbana è specializzata ed investe una superfice di oltre 3000 ettari che rappresentano il 14% del territorio totale…la quantità globale di uva prodotta si aggira sui 200 mila quintali annui(circa 70 quintali per ettaro) costituitita per oltre tre quarti da uve bianche(procanico e biancone) ed il resto da uve nere (essenzialmente sangiovese) e, in modesta proporzione ,da uve da tavola, da aleatico e moscato”. Con la vendemmia del 1956 e i contribuiti per la cassa per il mezzogiorno venne fondato l’Enopolio dalla federazione dei consorzi agrari in località S.Giovanni (Portoferraio),chiamato “Cantina Sociale” perché creato allo scòpo di far sì che la produzione del vino non venga fatta oggetto di speculazione al momento della vendita(Mori idem come sopra) Nel 1982 la superfice agraria utilizzata coltivata a vite era in tutta l’isola pari a 565 ettari (1/4 della superfice agraria utilizzata complessivamente all’Elba ) con i comuni di Campo Elba,Capoliveri,Marciana,Portoferraio che superavano ciascuno i 100 ettari con una produzione totale di elba bianco di 4140 ettolitri ed elba rosso di 1714 ettolitri ( da “Il vino dell’Elba” Renzo Pratesi. Camera di commercio industria artigianato e agricoltura.Livorno). E’ evidente la forte contrazione della viticoltura avvenuta dalla fine degli anni cinquanta quando l’estensione della superficie agraria utilizzata a vite era pari a 3000 ettari.(Mori) Ma il crollo è ancora più evidente se il paragone viene fatto col periodo più florido per la viticoltura isolana (1880-88) quando la superficie agraria utilizzata a vigna era pari a 5000 ettari (Pullè) Recentemente il centro studi e servizi della camera di commercio maremma e tirreno ha pubblicato i risultati della vendemmia 2018 https://www.lg.camcom.it/moduli/output_immagine.php?id=4456 A pagina 6 della relazione,la tabella 7 evidenzia che nel 2018 all’Elba la superficie utilizzata a vite per la produzione di vino di origine controllata (DOC) era pari ad ettari 74,25 mentre quella per la produzione di vino di origine controllata garantita (DOCG) era pari ad ettari 13,30. Se i numeri hanno un significato è molto comprensibile l’appello lanciato nel maggio u.s. dal consorzio vini Elba per sostenere la continuità della produzione vitivinicola dell’isola http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/41853-lappello-del-consorzio-vini-elba-per-sostenere-lacontinuit%C3%A0-della-produzione-vitivinicola-dellisola Se guardiamo al passato la viticoltura era una vera e propria industria: “industria vinifera” tale la chiamò il Pullè.Il passato indica anche che oggi,con le moderne tecniche,tale industria solo se recuperata, potrebbe creare posti di lavoro per tutto l’anno ed essere risorsa economica aggiunta a quella derivante dal turismo ambientale e balneare. Marcello Camici
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COVID 19 pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 7:45
Per Elbano.. Quanti medici ho sentito dire che era un influenza e dopo abbiamo visto, quanti morti in poco tempo... usiamo i DPI e tuteliamo le persone più fragili e un virus subdolo o tra un mese saremo di nuovo punto e a capo.. E non c'è lo possiamo permettere.
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'O PESCE FETE D' 'A CAPA da Portoferraio pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 7:37
Che bella idea per evitare assembramenti concentrare la consegna dei kit per i sacchi rifiuti in pochi giorni invece di permettere alle persone di ritirarli quando vogliono o ne abbiano bisogno. ci pensano la notte a queste genialate
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andrea da Traghetti pubblicato il 3 Giugno 2020 alle 7:04
Rasenta il furto il biglietto moby visto sul blog.....solo passeggeri ......quella cifra per venire a passare un pomeriggio all'elba è assurdo chi può si interessi....anche la tassa di sbarco veramente alta....ma questo è stato voluto dai comuni.Almeno per quella fate qualcosa!!!
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Gualberto Gennai da Melbourne, Australia pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 22:03
Gent.mo Direttore,forse non ci conosciamo, sono Gualberto Gennai di Capoliveri, Presidente dell'Associazione Elbani nel Mondo di Melbourne, ma la pregherei di voler pubblicare questa mia lettera che vuole riguardare coloro che intendono riproporre ancora il Comune Unico all'Elba. --------------------------------------------------------------------------------------------------------- Dall'Opera l`Arlesiana di F. Cilea un famoso canto cosi recitava : E`la solita storia del pastore che il povero ragazzo.....!!! Forse nella mia Elba ,un verdetto già`perduto brucia ancora per le perdute votazioni del Comune Unico. Quei pochi “non Elbani puro sangue” dopo la grande sconfitta contribuirono alla Vittoria del NO. In questo mio breve scritto vorrei ancora ripetere a coloro che ignorano l`integrita` del nostro Popolo Elbano, composto dagli otto (adesso sette) Comuni, che la nostra Storia risale da secoli, e per noi Elbani residenti all`estero non abbiamo intenzione che sia cancellata la nostra integrità millenaria, come non vuole la maggioranza degli Elbani residenti nella nostra Elba. Sto parlando di Elbani e non fattucchieri I quali vogliono definirsi I salvatori della Patria. Vogliamo ringraziare voi Elbani sempre disposti a votare NO nel dimostrare il vero attaccamento alle proprie origini, alle radici che ancora germogliano in ognuno di noi , nei nostri Paesi, nelle nostre strade dove ci hanno visto nascere ,crescere, giuocare e studiare , diventare adulti e anche emigrare fino a quando estranei Elbani intendevano cancellare il nostro passatocon la nostra Storia. Noi dall'estero seguiremo l`evolversi della situazione, del risultato. Ricordiamoci che non dovremo camminare sulle macerie come non lo facemmo durante il periodo della seconda Guerra mondiale. Dalla Regione Toscana non abbiamo bisogno di consigli a piacimento, lo dimostra il fatto che la nostra Associazione Elbani nel Mondo –AEM- residente all'estero è stata continuamente boicottata e mai ufficialmente voluta riconoscere, definendoci quasi come dei figli illegittimi della stessa Regione. Tutto ciò ebbe inizio dal Presidente Martini, poi Rossi e lo stesso Renzi il quale non prese impegno seguendo I suoi alleati Governatori. Amici Elbani, siamo migliaia sparsi nel mondo con uomini che hanno degnamente rappresentato e onorato la nostra Elba con I loro Paesi. La Politica, L`Ingegneria, la Cultura , l`Arte e Cinematografia, la Musica. Non dimenticateci perchè il nostro cuore è sempre parte della nostra Elba. Vogliamo dirvi arrivederci e non Addio. L` Elba è la nostra Patria con I suoi meravigliosi Comuni. . Vi abbraccio tutti. Vostro Gualberto Gennai da Melbourne
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ELBANO da ELBA pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 21:02
COIVD : Quante Balle !!! In questi giorni ho incontrato un importante medico del continente che era in giro senza mascherina . Siamo in confidenza e gli ho chiesto cosa pensa della situazione . Prima di rispondere mi ha chiesto di togliermi la mascherina che all' aperto non ha senso e fa solo male , poi mi ha detto le testuali parole: " abbiamo passato un mese d'inferno ma adesso è finita . Temevamo il peggio ma ora siamo tranquilli e il virus lo sappiamo curare . E' stato prudente il lock down ma adesso è giusto riaprire senza guanti mascherine e altre misure assurde. In Italia ci sono circa 1,5 milioni di malati di Cancro e ogni anno ne muoiono circa 170.000. Sarà meglio dedicarci a quelli ".
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Per Marco da Portoferajo pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 20:36
Mi associo al coro di protesta per il caro traghetti... Lasciano tutti i soldi sulle navi e niente nei negozi e ristoranti... Mi associo alla grande , pronto a mettere anche una firma!!!!
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uno qualunque da rio pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 18:31
Sono pienamente d'accordo con Marco Contini. Qui si sta rasentando il ladrocinio con il bene placido di tutti. E'una vergognai che queste gole profonde, continuino anno dopo anno, in perfetta autonomia, a prendere per il collo la gente. Mi aspetto che da questo blog venga fuori un coro di protesta, come sarebbe giusto fosse........ma non sarà così.
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FESTA DELLA REPUBBLICA pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 17:43
[COLOR=darkred][SIZE=4] 2 GIUGNO, FESTA DELLA REPUBBLICA A PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR] A causa dell'emergenza Covid quella al chiostro del Comune di Portoferraio è stata una cerimonia con pochi presenti che ha visto le autorità Civili, Militari e le Associazioni d'Arma a celebrare la Festa della Repubblica Italiana. La cerimonia è durata circa 15 minuti e si è conclusa con la deposizione di un cuscino di fiori al monumento all'interno del chiostro da parte del Sindaco di Portoferraio Angelo Zini, A.N.C.R. Sezione di Portoferraio (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci)
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CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA PIOMBINO pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 17:04
[COLOR=darkblue][SIZE=3] RILASCIATA LIBERA PRATICA SANITARIA ALLA NAVE DA CROCIERA COSTA DIADEMA [/SIZE] [/COLOR] Dopo 65 giorni di permanenza in porto a Piombino, la nave “Costa Diadema“ riceve la libera pratica sanitaria: termina l’isolamento per i membri dell’equipaggio. La nave, proveniente dagli Emirati Arabi Uniti, ormeggiava il giorno 30 marzo, dopo diversi trascorsi, alla banchina “Pecoraro”, diventando la nave più grande mai arrivata a Piombino sinora. Nella giornata odierna, il Dott. Lattanzi (direttore USMAF-SASN Toscana ed Emilia Romagna) ha consegnato copia formale dell’autorizzazione al Comandante della nave, alla presenza del personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Piombino e dell’Agenzia Marittima Freschi. Il rilascio di tale documento, sancisce pertanto, la definitiva fine dell’emergenza COVID-19 a bordo e permette, di fatto, di poter salire e scendere dalla nave, ed in particolare all’equipaggio di poter mettere piede in banchina dopo una lunga quarantena lontano da casa. Un successo per tutto il porto, risultato di sinergia e collaborazione tra le autorità ed istituzioni impegnate per il rimpatrio di oltre 800 marittimi di 21 diverse nazionalità e per la sicurezza dei lavoratori rimasti a bordo.grande mai arrivata a Piombino sinora. Nella giornata odierna, il Dott. Lattanzi (direttore USMAFSASN Toscana ed Emilia Romagna) ha consegnato copia formale dell’autorizzazione al Comandante della nave, alla presenza del personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Piombino e dell’Agenzia Marittima Freschi. Il rilascio di tale documento, sancisce pertanto, la definitiva fine dell’emergenza COVID-19 a bordo e permette, di fatto, di poter salire e scendere dalla nave, ed in particolare all'equipaggio di poter mettere piede in banchina dopo una lunga quarantena lontano da casa. Un successo per tutto il porto, risultato di sinergia e collaborazione tra le autorità ed istituzioni impegnate per il rimpatrio di oltre 800 marittimi di 21 diverse nazionalità e per la sicurezza dei lavoratori rimasti a bordo
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MARCO CONTINI pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 14:45
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ACQUARIO DELL'ELBA pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 14:34
[COLOR=darkred][SIZE=4] L'ACQUARIO DELL'ELBA CHIUDE PER L'ANNO 2020testo [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/acqua.JPG[/IMGSX] Dopo 27 anni, trascorsi condividendo la nostra passione per il nostro straordinario Mare con oltre 1.000.000 di visitatori, siamo purtroppo costretti ad annunciare ufficialmente che l'Acquario dell'Elba resterà chiuso al pubblico per tutto il 2020. Non disponendo di alcuna sovvenzione pubblica, non siamo purtroppo in grado di far fronte a una situazione economica già ampiamente compromessa, alla quale si verrebbero a sommare ulteriori spese di gestione impossibili da controbilanciare con pochi ingressi contingentati. Auspicando al più presto il ritorno alla normalità, vi auguriamo una splendida estate all'Isola d'Elba e vi diamo appuntamento al prossimo Aprile, per un'altra stagione all'insegna del Mediterraneo e della sua impareggiabile biodiversità! Yuri Tiberto e tutto lo Staff dell'Acquario dell'Elba
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LOCMAN ITALY pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 10:47
CONTINUA LA COLLABORAZIONE TRA LOCMAN E LA MARINA MILITARE: PRESENTATA LA NUOVA COLLEZIONE [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/loc.JPG[/IMGSX] presenta il nuovo orologio della linea MARE, lanciata per la prima volta l’anno passato e personalizzata per l’estate 2020 con lo stemma della MARINA MILITARE posto sul quadrante, a ore 6. Risale al 2007 il lancio del modello Teseo Tesei, il primo orologio prodotto dall’azienda elbana con l’emblema della MARINA MILITARE. La continuità negli anni di questa prestigiosa collaborazione si basa sulla condivisione di importanti valori identitari, primi tra tutti l’amore per il mare, il coraggio, la passione e l’impegno costante a rappresentare nel mondo il concetto di italianità. MARE MARINA MILITARE è proposto con movimento meccanico automatico o con movimento cronografo o solo tempo al quarzo. Il montaggio, la regolazione e il controllo della precisione di MARE MARINA MILTARE sono stati effettuati nei laboratori LOCMAN in collaborazione con i tecnici e maestri orologiai di SIO (Scuola Italiana di Orologeria) L’ampia cassa in acciaio 316L – la medesima lega utilizzata in ambito chirurgico – è chiusa con quattro viti da un fondello in titanio curvo, di forma, ed è garantita per una tenuta stagna fino a 100 metri di profondità. A tal fine la cassa è inoltre dotata di un sistema di guarnizioni siliconiche d’avanguardia a protezione della corona zigrinata a vite e dei pulsanti del cronografo. Il quadrante è chiuso da un ampio vetro curvo, che impreziosisce e dona dinamicità all’orologio, reso più resistente e trasparente grazie a un trattamento zaffiro ad hoc. Nella versione cronografo Il quadrante ospita tre contatori: il contatore delle 24 ore e il conta minuti del crono rispettivamente a ore 3 e a ore 9, mentre il contatore dei secondi continui dell’orologio a ore 6. La mescola siliconica usata da LOCMAN per i cinturini è un materiale soft-touch, molto più resistente della gomma, noto per la sua particolare resistenza alle escursioni termiche e ai raggi UV. Il fissaggio del cinturino alla cassa è affidato a brugole in acciaio che garantiscono maggior resistenza alla torsione e alla trazione. LOCMAN sostiene diverse iniziative per la preservazione degli ecosistemi marini. La linea MARE di LOCMAN è al centro di un programma di tutela ambientale studiato in collaborazione con l’associazione MAREVIVO, che da oltre trent’anni si batte a livello nazionale e internazionale per la difesa e la salvaguardia del Mediterraneo.
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X Per i Portazzurrin da Continente pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 8:21
Caro mio, Io ho una casetta piccola al botro, un minivan che lo carico con tutti i generi alimentari per una dispensa agli stessi costi che ho in Liguria e se manca qualcosa vado all'eurospin. Gli ombrelloni gratis e il servizio di assistenza balneare c'è lo da il Sindaco del Paese.. chi sta meglio di noi. Ah dimenticavo A/R Blu navi 80€ per tutta la famiglia. Venire all'Elba mi conviene. Dove lo trovi un posto incantevole a costo 0!!!??? Non siete mai contenti voi Elbani
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x COCCO..COCCO BELLOOO da turista pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 7:55
Hai ragione, tieni conto che i migliori controllori del territorio siamo noi, ALLORA chiama le forze dell'ordine immediatamente, e fai chiamare anche altre persone , vedrai che intervengono. in ogni caso non capisco chi compra da questi venditori, i quali saranno presi x il collo dai loro sfruttatori, ovviamente senza scontrino, e con le norme SANITARIE HACCP al di sotto dello zero. TE LO RISCRIVO I MIGLIORI CONTROLLORI SIAMO NOI ...IL POPOLO. SALUTI
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