[COLOR=darkred][SIZE=4] RISPOSTA SCRITTA SU CESSIONE IMMOBILI DEL PATRIMONIO COMUNALE [/SIZE] [/COLOR]
Att.ne Presidente Consiglio Comunale - Rio Egr. Sig. Sindaco
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_23/terra.JPG[/IMGSX]Premesso che in data 9 marzo 2020 e stata approvata una deliberazione di Consiglio Comunale passata con i voti della maggioranza, nella quale è inserito il piano delle alienazioni /valorizzazioni di diversi beni facenti parte del patrimonio comunale, e considerato che un censimento ed una stima del patrimonio complessivo dell’ente non è mai stata approvata dal Consiglio, quale atto propedeutico e necessario per poter procedere alla valorizzazione (vendita, affitto) degli immobili comunali. Tanto più, come si legge in delibera, che ”L’Ufficio Patrimonio ha avviato la ricognizione dei beni immobili di proprietà comunale…………” confermando che pertanto essa non era a quel momento completata, e non era a corredo dell’atto di approvazione da parte del Consiglio stesso. Premesso che, oltre a questo, nel Piano medesimo approvato il 9 marzo non viene specificato quali immobili siano da vendere o affittare, e quali realmente debbano essere utilizzati direttamente dal Comune – cosa che regolarmente il gruppo consiliare TERRA NOSTRA ha chiesto negli anni 2018 e 2019 nelle apposite discussioni - e che né in via preventiva né successivamente a questo atto, ci risulterebbe che la Giunta abbia compiuto qualche atto deliberativo mirante ad una valutazione delle proprietà da alienare/ affittare. Premesso ancora che la stima di quei beni è stata inserita nella delibera del marzo scorso senza che il Consiglio abbia proceduto ad alcuna analisi non solo delle proprietà che potevano servire al Comune, né quelle eventualmente da vendere, decisioni che sono di competenza esclusiva del Consiglio Comunale, ma neppure riguardo alla congruità del valore degli immobili, potendosi solo prendere atto che l’Ufficio ne dava uno, senza altri riferimenti oggettivi e peritali e senza neppure una approvazione dello stesso ufficio con atto apposito, che potessero far maturare una consapevole presa d’atto dell’effettivo valore degli immobili individuati. Premesso anche che con la determina del responsabile del Patrimonio n. 195 del 28 aprile scorso i Voltoni sono stati inseriti con la semplice e sola stima, senza alcuna specificazione o riferimento a qualche atto del Consiglio, o quanto meno della Giunta, se i medesimi servano o meno al Comune - e con quali motivazioni - e che pertanto possano essere affittati/ alienati. Potendo quindi apparire che la decisione di cui sopra sia opera discrezionale di un funzionario comunale, cosa che sicuramente non è, né può essere, ma che comunque trattasi di una procedura inficiata che può causare danni al Comune, Tutto ciò premesso, e sintetizzando visto -che è assente e non deliberata la pianificazione generale e l’inventario dei beni immobili comunali -che non sono individuati specificatamente in alcun atto del Consiglio né i beni da dismettere, né le motivazioni per cui essi non siano strumentali ai fini dell’Ente -che la stima degli immobili da alienare / affittare non è stata approvata dagli organismi preposti, in quanto, di fatto essa sembra decisa ed approvata dal responsabile del servizio, che non ne ha titolo, senza almeno l’approvazione preventiva della Giunta, sebbene competente a queste decisioni che riguardano il patrimonio comunale, sia solo il Consiglio Comunale Considerato che sono in atto procedure di alienazione per gli immobili denominati Casa Topinetti, Villa Pescetti, Villa Palombo, e di affitto per gli immobili di via Magenta e di due Voltoni, si viene a chiedere alla S.V. se non condivida il giudizio di irregolarità della procedura fino a qui adottata, se non ritenga che la delibera consiliare votata dalla maggioranza nello scorso 9 marzo sia del tutto illegittima e se a tutela dei possibili soggetti interessati, funzionario comunale compreso, ed anche a tutela dei diritti della comunità riese, non ritenga opportuno che le medesime siano immediatamente interrotte ed annullate. Precisiamo altresì che il Gruppo Consiliare TERRA NOSTRA, stante il risultato di amministrazione, di circa 9 milioni e mezzo, vantato dalla Giunta, non ravvisa che si debba procedere alla vendita di immobili, considerando che questi beni debbano essere utilizzati solo in caso di forte necessità e non per lo sfizio di alcuni che vogliono disfarsi in maniera immotivata di questo patrimonio che ripetiamo, appartiene a tutti. Si richiede risposta circostanziata scritta.
Gruppo Consiliare TERRA NOSTRA
113265 messaggi.
DETTAGLIATO RESOCONTO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/graziano.JPG[/IMGSX] Ho ascoltato l’intervista che Bruno Maria Graziano ha rilasciato in merito alla gestione sanitaria
dentro l’ospedale di Portoferraio nella fase uno della emergenza da covid 19. https://youtu.be/mYG6lCg9Jxw
Come utente di questo servizio sanitario pubblico colgo l’occasione per ringraziare lui,tutti gli operatori sanitari(medici ed infermieri) nonché tutti i volontari della misericordia per il lavoro svolto.
L’informazione che ha fornito è stata dettagliata ed esauriente.
In risposta ad un cittadino residente all’Elba, lo stesso presidente della regione Rossi,tramite i media ci aveva fatto sapere che dentro l’ospedale di Portoferraio era stato allestito un setting covid:8 posti letto destinati a degenti positivi ma che non hanno bisogno di cure ad alta intensità e 2 posti letto di assistenza intensiva dove i pazienti saranno ricoverati in attesa di trasferimento.
In tutto 10 posti letto di cui due riservati a pazienti impegnati che sarebbero stati curati in attesa di trasferimento. Dal comunicato di Rossi pareva dunque di capire che all’Elba nessun paziente impegnato si sarebbe soffermato.
Feci notare che due letti per la terapia intensiva anche se in attesa di trasferimento potevano essere pochi per trentacinquemila residenti sull’isola http://www.elbanotizie.it/articolo.asp?key=15915
Fortunatamente, sicuramente anche per la professionalità degli operatori sanitari ,all’Elba l’epidemia non ha avuto la stessa intensità di altri luoghi.
Bruno Maria Graziano nella sua lunga intervista di ventisette minuti ha accennato alla prevenzione ,in particolare quella primaria, come punto dolente della sanità.
Ora che siamo in fase due speriamo presto di passare alla normalità.
La normalità per l’isola d’Elba e il suo servizio sanitario pubblico si presenta con le stesse difficoltà pre-covid,difficoltà legate ai vincoli dovuti alla collocazione geografica dell’ospedale: un’isola dove il mare rende difficile i rapporti con la rete ospedaliera regionale.
Questi rapporti divengono impossibili quando le condizioni meteo marine avverse non consentono né di partire né di arrivare,situazione non affatto rara.In questa situazione una patologia tempo-dipendente( insufficienza respiratoria acuta,ictus,infarto mioacrdico,arresto cardiocircolatorio ed altro ) che necessita di trasferimento di paziente fuori dall’isola può trovare adeguata risposta terapeutica dentro il nosocomio di Portoferraio ?
Proprio Bruno Maria Graziano aveva dato risposta dicendo con un comunicato stampa che nell’ospedale di Portoferraio c’è un protocollo con un team di professionisti che gestisce l’emergenza urgenza nelle condizioni metereologiche sopra accennate,
Per avere maggiori e più dettagliati chiarimenti avevo tramite i media locali richiesto di conoscere meglio la consistenza di questo team .
In particolare :
1) Quali e quante figure professionali costituiscono l’Unità di crisi messa in piedi in caso di emergenza derivata da maltempo
2)Che cosa prevede il protocollo che l’azienda si è data per l’emergenza- urgenza
3) In che cosa consistono i 7 livelli di cui fa cenno
Non avendo avuto risposta rinnovo la richiesta a Bruno Maria Graziano : dr Graziano può dare risposta a questi quesiti con un dettagliato resoconto pari a quello fornito per l’emergenza covid .
Marcello Camici
[COLOR=darkblue][SIZE=4] CONTRADDIZIONI DEL DECRETO RILANCIO DELL’ ATTIVITÀ TURISTICA IN ITALIA [/SIZE] [/COLOR]
Nei peridi di crisi produttiva la liquidità è la prima cura per il rilancio dell’ economia
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/isola.JPG[/IMGSX] Non c’è un riferimento all’ Isola d’Elba, oltre alla sua plurimillenaria storia, che non riguardi le caratteristiche naturali, panoramiche e ambientali che hanno trasformato questo lembo di Toscana in uno dei più ambiti luoghi di villeggiatura in Italia. L’attuale crisi economica che seguirà in modo inquietante la forzata sospensione di quasi tutte le attività produttive in Europa e nel mondo ma soprattutto nel nostro Paese, comporterà una forte riduzione anche delle presenze turistiche attese nei prossimi mesi. Una ragione è dovuta alla contrazione turistica per il timore di qualche recrudescenza del covid-19 e alle difficoltà che le disposizioni pubbliche continuerebbero a creare, così come fino adesso sta avvenendo. Un altro motivo è che una gran parte delle forze produttive ha preferito trasformare l’ assenza dal posto di lavoro in ferie per non perdere la retribuzione durante il periodo di quarantena.
Oltre a questo non si deve ovviamente trascurare la ridotta disponibilità economica degli stessi turisti, gran parte dei quali nella migliore delle ipotesi, ridurranno la qualità o la durata delle vacanze.
Logistica alberghiera
Si ritiene pertanto, di particolare interesse per l’ attività alberghiera elbana conoscere prima possibile le disposizioni del decreto legge che entreranno in vigore a luglio, per “favorire” il soggiorno turistico nei prossimi mesi. Si riporta pertanto un estratto delle norme che riguardano le sovvenzioni di sostegno.
Per incrementare il turismo nella prossima stagione estiva, tra i vari provvedimenti adottati dal Governo con il così detto Decreto Rilancio, è stata prevista una agevolazione economica per i soggiorni alberghieri finalizzata a rilanciare l’indotto produttivo di settore. Si tratterebbe di un importo messo a disposizione di coloro che si recano in vacanza, a beneficio personale e delle strutture di soggiorno in cui questi sono ospitati. Ma tra gli aspetti più contorti del decreto che in prima lettura fanno apparire la realtà migliore di quanto sia, vi sono proprio quelli riguardanti il settore turistico che come è noto, è una delle maggiori fonti di entrata del nostro Paese e che pertanto, meritava altrettanto sostegno.
Per attuare la promozione turistica, il governo mette a disposizione attraverso le istituzioni centrali, fino a 500 euro a famiglia, così come si legge sul corposo decreto legge di centinaia di pagine appena uscito e quindi non ancora sufficientemente interpretato nei suo aspetti più intrigati.
In considerazione però, delle restrizioni economiche erariali che l’Italia sta subendo a causa della forzata attività produttiva, si deve anche cogliere quali sono le promesse ai cittadini che con limitazioni e artifici vari, difficilmente porteranno ad un risultato reale. Tra queste emergono le agevolazioni sul turismo che tengono soltanto conto delle aspettative dei cittadini ma non delle difficoltà della relativa attuazione.
Tra dire e fare
Ecco quindi che la programmazione delle sovvenzioni stabilite, ha soprattutto il fine di ottenere una gratificazione politica immediata attraverso il consenso di coloro che ritengono di poter beneficiare di quanto molto difficilmente potranno ottenere. Ma allora, dopo? …………. Infatti, tra dire e fare, soprattutto all’Isola d’Elba, c’è di mezzo il mare.
Detto questo, vediamo quali sono le condizioni del decreto legge che probabilmente renderanno vana l’aspettativa.
Il credito è fruibile esclusivamente nella misura dell’80 per cento, d’intesa con il fornitore presso il quale i servizi sono fruiti, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 20 per cento in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto. Lo sconto di cui al comma 4 è rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione”.
Quindi per una famiglia di tre o più persone a fronte di 500 euro che nessuno neppure vede, lo Stato non tira fuori di tasca neppure una vecchia lira, chiedendo in altri termini all’ albergatore di prestare (di questo si tratta) al cliente 400 euro in attesa della eventuale restituzione l’ anno successivo. Per i clienti invece, è previsto sempre per l’ anno successivo, un rimborso di 100 euro.
Le condizioni
La prima è che questa ipotetica famiglia in vacanza porti con sé la prova documentale del reddito formato dalle entrate di ciascun componente e che il reddito complessivo di famiglia non superi i 40.000 euro;
la seconda è che le disposizioni entreranno in vigore dopo oltre un mese , ossia dal 1° luglio fino al 31 dicembre. Quindi per il turismo elbano il decreto vale sostanzialmente tre mesi; a meno che non si tratti di un turismo indirizzato alla raccolta di funghi o di castagne al Poggio;
la terza è che la struttura turistica rientri in modo formale tra le categorie previste;
la quarta è che gli esercenti e i turisti non abbiano contenziosi fiscali;
la quinta è che in occasione dei versamenti erariali sull’ attuale reddito di esercizio, nel 2021 il credito delle strutture alberghiere possa essere compensato con il debito d’imposta.
I restanti 100 euro virtuali, potranno servire al cliente l’ anno successivo, per detrarli delle tasse da pagare, si suppone con gli stessi distinguo di regolarità fiscale.
Ora un importo virtuale così condizionato, difficilmente potrà servire agli albergatori i quali dovrebbero a loro spese, praticare lo sconto al cliente in attesa di decurtare l’ anno successivo dalle imposte sui guadagni di stagione (quali ?), la somma prestata al cliente.
Un ulteriore interessamento per incrementare il turismo balneare non c’è, se non in senso negativo. È quello della misura che deve essere praticata dagli stabilimenti balneari tra un cliente l’ altro. Si tratta di una distanza tra ombrelloni da mantenersi in dieci metri quadri.
Nel caso pratico
Tenendo conto ad esempio, che la distanza tra commensali nei ristoranti, dove la stessa aria ambiente o l’aria condizionata coinvolge l’ intera clientela e gli inservienti in spazio molto più sacrificato, non si comprende come nonostante la ventilazione della brezza marina e il beneficio asettico dei raggi solari ultravioletti, sia stato inflitto ai bagnati tanto isolamento.
Non pochi però, potrebbero essere gli esercenti condizionati da questioni di spazio e da costi di concessione demaniale i quali per mantenere i prezzi dell’ anno precedente, si domandano quanto valga la candela una gestione di questo genere. Infatti, dopo la forzata astensione lavorativa e la relativa mancanza di entrate, ora più che mai la ripresa economica non può prescindere dall’ incasso per il quale, il distanziamento di clienti in spiaggia non giova. Mentre per gli esercizi alberghieri l’ aiuto dello Stato non migliora la carenza di liquidità, con il prestito per un anno alla stessa clientela.
Se per i vacanzieri a briglia sciolta trovare le spiagge dell’ Elba pressoché libere e deserte potrà essere un vantaggio, per le risorse elbane in generale una forte contrazione delle presente turistiche, avrebbe tutt’altro significato. Non ostante tutto ciò e malgrado l’ attuale asse turistico Germania, Austria, Slovenia, Repubblica Ceca e Croazia che esclude di fatto l’ Italia per le vacanze, gli elbani nella storia, hanno sempre saputo reagire con le proprie risorse in meglio ad ogni tentativo di isolamento. Anche questa volta, non saranno da meno.
Alberto Zei
Sono 3 giorni ormai che l'operatore Tim ha dei malfunzionamenti sulla zona di Lacona. Qualcuno sa se stanno riparando il guasto? Grazie
Non ho capito un particolare sulla storiella della carenza d'acqua all'Elba... Con tutta sta crisi idrica avete permesso la costruzione di un parco giochi acquatici ????? Quante migliaia di metri cubi ci vorranno ??? Cari sindaci , ci vediamo alle prossime elezioni.... Grazie anche per il dissalatore e grazie per aver levato le spiagge libere allargando le concessioni.... Ci vediamo alle elezioni....
[COLOR=darkred][SIZE=4] TERZA ETA' PATRIMONIO DA PROTEGGERE E VALORIZZARE [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/dari.JPG[/IMGSX] Il segretario Franco Dari, dello Spi Cgil isolano, nella Fase 2 della pandemia, riflette sull'importanza della valorizzazione della terza età.
"I dati nazionali parlano chiaro: dei circa 32 mila deceduti per Coronavirus, 28 mila sono over 60, l'87 %. Un dato che dice tutto sull'importanza della tutela dei pensionati, dei più anziani, e non a caso il ruolo del nostro sindacato è ovviamente rivolto al trovare soluzioni adeguate, durante il Covid-19, ma anche in generale, utili a rendere la vita dei non più giovani il più sicura e valida possibile. Un obiettivo che va però condiviso da tutta la società. La terza età è destinata a crescere grazie al progresso sociale, scientifico e culturale, una fascia di età che sta diventando maggioritaria in Italia, Europa e nel mondo. E una buona parte degli over 65 sono ancora giovanili, sono abbastanza in forma e riescono a produrre e ad essere impegnati al sostegno della famiglia e in attività di volontariato. Non solo, in molti casi i cosiddetti “nostri vecchi” hanno valori e capacità ancora molto importanti ed utili per il nostro paese.
Questi personaggi sono testimoni del tempo ed anche coloro che hanno avuto una vita difficile, disperata, misera, per condizione sociale inadeguata. E l'esistenza di categorie più deboli rivela una forma grave di ingiustizia nel nostro paese: nessuno dovrebbe ritrovarsi ai margini della società.
L'anziano è un patrimonio da rivalutare e su ciò deve agire la società unitariamente. La terza età deve diventare un punto di riferimento per le future generazioni. I ragazzi, gli adolescenti ma anche quelli un po' più grandi, hanno bisogno di esempi positivi di persone che hanno dimostrato nella loro vita impegni di qualità in ogni ambito: nel lavoro, nella famiglia, ma anche nell'arte, nel tempo libero realizzando impegni nel mondo della solidarietà. Chi ha vissuto 60-70-80 anni e più, ha chiaramente un bagaglio importante da spendere, da tramettere a tutti i livelli, da quello nazionale a quello regionale e comunale. Si devono sfruttare i loro saperi e dovrebbe esistere un impegno specifico teso a valorizzare quanto di insegnamento, di esperienza e di esempio possono dare le persone di una certa età. E ci sono anche i non più giovani che non ce la fanno e in tal caso vanno decisamente aiutati da tutti. Un esempio in tal senso lo danno certe associazioni, enti pubblici e ultimamente pure il Forum giovanile dell'Arcipelago Toscano.
A Portoferraio esiste anche una iniziativa, nata proprio nella scuola, che si chiama Premio città di Portoferraio che insegue proprio i valori prima detti e vuole mettere a confronto la terza età con gli studenti per uno scambio di esperienze proficuo. Ma in questi tempi di Coronavirus sono stati notate o esistite anche situazioni negative. Indagini statistiche dicono che quasi il 50% degli under 21, ma pure diversi adulti, non percepiscono adeguatamente il pericolo della pandemia, del contagio, in questa situazione creata in qualche modo dall'uomo stesso che non riesce a rispettare al 100% l'ambente, le leggi della natura e si producono i virus. La distrazione di tante persone può portare al non rispettare le distanze, a non indossare le mascherine e a realizzare, anche se vietati, gli assembramenti. Peggio ancora, in certe case di riposo si sono avute numerose morti, evitabili, degli anziani. Diciamo no a tutto questo e creiamo un piano di tutela e valorizzazione della terza età.
Franco Dari
segretario dello Spi Cgil dell'Elba
Gran bel commento, ora bisogna saperlo leggere e sopratutto comprendere. Non sono un economista, ma una cosa è sicura dobbiamo imparare a guardare la nostra isola con gli occhi del turista, cosa che non abbiamo mai fatto.
Per poco che sia dobbiamo trovare l'accordo per allungare la stagione, facendo trovare a chi arriva, strade (con buona segnaletica e smettiamola di fare le strisce a luglio o agosto!!!) , parcheggi in ordine e già ai primi di aprile alcune spiagge pulite, ecc...
Però deve essere una strategia di gruppo e non che ogni comune coltivi il proprio orticello e basta.
Ora come hai evidenziato tu, I SOCIAL SONO il TAM TAM , è più facile perdere 10 clienti che guadagnarne uno....muoviamoci a modino.
Per Loris
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/italo.JPG[/IMGSX] Vede Loris, è proprio perché ragiono da cittadino qualunque che continuo questa battaglia. Provi un momento Lei ad immaginare di dover pagare l’acqua da 3 a 5 volte la tariffa attuale. Provi Lei ad immaginare di non poter più andare più a Lido a fare il bagno, perché la spiaggia sarà stata sconvolta dai lavori della condotta e il mare del Golfo Stella sarà diventato una sorta di Mar Morto. Provi Lei ad immaginare di dormire le notti d’estate con i rumori di quest’impianto industriale.
Per quanto riguarda le sue idee sull’acqua all’Elba e su ASA, non so dove si sia informato, ma le cose sono un po' diverse.
Chi ha la fortuna di avere dell’acqua sotto la propria terra (all’Elba ce ne sono tanti, proprio perché acqua ce n’è tanta), non ha l’acqua gratis, come comunemente si dice.. La trivellazione ha un costo (circa 100/120 euro al metro), così come la tubazione, la pompa sommersa, la linea elettrica, gli eventuali guasti, la manutenzione, etc. Se tutto questo è gratis, veda Lei. Chi decide di farsi un pozzo, non lo fa per risparmiare, ma per la sicurezza di avere la disponibilità dell’acqua.
Non è vero che ASA compra l’acqua in Val di Cornia per rivenderla agli elbani e che questo farebbe lievitare la tariffa delle bollette. Questa è disinformazione, una fake news, come si direbbe oggi.
ASA emunge dai pozzi in Val di Cornia (pagati con i soldi di un contributo destinato all’Elba, CIGRI) e porta l’acqua all’Elba. Il prezzo dell’acqua è uguale per tutti i contribuenti ASA, da Livorno a Radicondoli. Anche a Rosignano Solvay l’acqua (la poca che resta da quella che ASA regala alla Solvay) costa come quella che paghiamo noi elbani.
Saluti
Italo Sapere
COME VOLERSI FARE DEL MALE ..
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/contini.JPG[/IMGSX] ]Sono all'Elba per qualche giorno e appare evidente, de visu, la gravità della situazione economica che sull'isola stante la vocazione monoturistica e le criticità del calo turistico già esistenti nell'estate 2019 oggi si sono enormemente amplificate.
Lavorando dentro problematiche di strategia finanziaria agli amici elbani che chiedevano come rimediare alla stagione 2020 ho detto chiaramente che bisogna prendere atto che il 2020 sarà un anno di sopravvivenza, che i veri problemi saranno quelli del 2021 e che bisognava trovare il modo di sopravvivere per arrivare alla prossima stagione, lavorando fin da adesso con l'obiettivo di profitti zero e con la speranza di lavorare , anche poco, ma per mantenere in piedi la attività.
Giunge notizia invece che su più Comuni elbani siano in atto aumenti indiscriminati dei prezzi da parte di diversi esercenti con l'intento , suicida, di voler approfittare della crisi Covid19 per rifarsi del calo delle presenze.
Ecco, questo è il miglior modo per suicidarsi definitivamente e una dissennata politica del genere andrà a penalizzare tutti, anche coloro che mantenendo i prezzi fermi godranno di fatto , in tempo di social, di una pessima pubblicità.
Buongiorno,
vi metto a parte di un progetto, a cui lavoro da tempo e che ho ripreso passata l'emergenza coronavirus, studiato per l'Elba e che propongo ai miei concittadini elbani. E' il mio Manifesto di quello che penso sarà utile per l'isola dal punto di vista istituzionale e per la realizzazione del quale mi batterò nei prossimi anni.
Diciamo che questo progetto è frutto della mia esperienza politica fatta di tanti anni di lavoro.
[COLOR=darkred][SIZE=3] ELBA ISOLA AUTONOMA
MANIFESTO PROGRAMMATICO 2020 – 2025. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/barbetti.JPG[/IMGSX] I prossimi 5 anni devono costituire l’occasione per un cambiamento che punti decisamente ad un autonomo assetto istituzionale della nostra Isola al fine di favorire e migliorare le politiche della sicurezza personale, della salute, dell’istruzione e della formazione, del benessere economico, del lavoro e della conciliazione dei tempi di vita, delle relazioni sociali, del benessere soggettivo e della qualità di tutti i servizi.
Allo stesso tempo non bisogna però tralasciare di mettere a valore non solo le nostre eccellenze ma anche i nostri caratteri peculiari come la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, di quello storico, paesaggistico e ambientale.
E’ per questo che io propongo che si debba porre al centro dell’azione amministrativa tutti quei cambiamenti volti al miglioramento della qualità della vita degli elbani, attivando le necessarie azioni strategiche con mirati interventi nei settori essenziali. Ripartiamo da qui, da questa visione strategica per un Nuovo Rinascimento dell’Elba.
C’è nell’aria un evidente bisogno di una svolta e io propongo 5 AZIONI PER CAMBIARE.
1) Qualità della Vita
La nuova Governance Regionale e Statale, a cui io penso, dovrà ispirarsi ad una visione strategica che abbia al centro il miglioramento della qualità della vita dei singoli abitanti e dell’intera comunità elbana, con il conseguente miglioramento di tutti quegli indicatori riconosciuti utili a definirla e che la avvicinano sempre più al raggiungimento della “felicità” e sempre meno al solo Prodotto Interno Lordo (PIL), oltretutto in caduta libera in questo drammatico periodo.
Nel 1968 Robert Kennedy, in quello che venne definito il “discorso sul PIL”, affermò che “non troveremo mai un fine, né per la nazione né per la nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico. Il PIL non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la nostra devozione al nostro Paese. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil misura tutto eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.
Nuovi studi e nuove politiche hanno razionalmente dimostrato la validità di questa “visione strategica” e oggi come indicatori vengono considerate 12 dimensioni:
l’ambiente, la salute, il benessere economico, l’istruzione e la formazione, il lavoro e la conciliazione dei tempi di vita, le relazioni sociali, la sicurezza personale, il benessere soggettivo, il paesaggio e il patrimonio culturale, la ricerca e l’innovazione, la qualità dei servizi, la politica e le istituzioni.
L’insieme di queste considerazioni e la storia dell’Isola d’Elba devono portare il Governo regionale e nazionale a difendere e valorizzare le caratteristiche proprie del territorio e della comunità elbana che insieme alle nostre bellezze naturali e culturali rappresentano motivi indubbi di attrazione per un turismo sempre più qualificato.
Ritengo quindi che al centro della nostra azione politica ci debba essere quella che io chiamo la “Visione Strategica” e che io individuo nella Qualità della Vita e nel miglioramento di tutti quegli indicatori che la avvicinano sempre più al raggiungimento della felicità e sempre meno al PIL.
2) Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori
Propongo una legge che preveda misure per la crescita sociale ed economica delle isole mi¬nori in conside¬razione del valore unico che esse rappresen¬tano sotto il profilo naturalistico e ambien¬tale, delle tradizioni e delle particolari cul¬ture che vi sono conservate così come enunciato anche negli articoli 174 e seguenti del Trat¬tato sul funzionamento dell’Unione europea che, nel riconoscimento dei gravi e perma¬nenti svantaggi naturali delle zone insu¬lari, prevedono la particolare tutela di tali aree, attraverso provvedimenti e nor¬mative anche in deroga, per superare gli specifici divari geografici, infrastrutturali, amministrativi e dei servizi rispetto alle aree del continente.
Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno adottare gli interventi necessari per la valorizzazione, lo sviluppo socio-economico, la tutela e la messa in sicurezza del territorio delle isole minori e, nell’ambito delle rispettive competenze, dovranno attivare le procedure per l’istituzione di una Zona Franca Urbana o Zona Franca Insulare, comunque denominata, nel territorio di ogni isola minore.
Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno perseguire, tra gli altri, i seguenti obiettivi:
a) favorire una buona qualità della vita con particolare attenzione ai servizi essenziali costituzionalmente garantiti, alla tutela della salute e ai servizi sociali, anche mediante l’attivazione in deroga di presidi sanitari speciali, al diritto allo studio e alla formazione professionale, attivando servizi e strutture scolastiche idonei a favorire l’inclusione sociale;
b) favorire la realizzazione di servizi di telecomunicazioni su banda ultra larga, per
la telemedicina, il telelavoro, la teleformazione e l’offerta formativa scolastica;
c) favorire la mobilità sostenibile, anche tramite l’incentivazione all’uso di veicoli a basso impatto ambientale e interventi per l’estensione della rete di piste ciclabili;
d) migliorare ed implementare i servizi di linee aeree e di navigazione al fine di garantire la continuità territoriale e di favorire il turismo;
e) promuovere e riqualificare l’offerta turistica;
f) incrementare la produzione di fonti energetiche rinnovabili;
g) promuovere interventi per l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare
pubblico e privato;
h) ridurre la produzione e favorire la gestione dei rifiuti attraverso forme innovative di smaltimento, recupero e riciclo;
i) garantire il fabbisogno idrico;
k) valorizzare i beni culturali, demaniali e ambientali;
l) favorire il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente limitando la costruzione di nuove strutture e favorendo gli ampliamenti degli immobili esistenti;
m) promuovere e incentivare le attività tipiche e la competitività delle micro, piccole e medie imprese, favorendo i settori dell’artigianato, dei prodotti agricoli e della pesca;
n) realizzare campi di ormeggio (compatibili con l’ecosistema marino);
o) salvaguardare la flora e la fauna;
p) garantire interventi per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane e del sistema fognario.
Fondi per lo sviluppo delle isole minori
Per le finalità della legge, dovrà essere istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo per gli investimenti nelle isole minori, con una dotazione di almeno 20 mi¬lioni di euro per ciascun anno. Il Fondo è destinato al finanziamento, in conto capi¬tale degli interventi previsti dal documento unico di programmazione isole minori (DUPIM).
3) Isola d’Elba Zona Franca Urbana (Insulare)
Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese.
Nate con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale, le ZFU intervengono anche per favorire la ripresa e lo sviluppo di territori colpiti da calamità naturali.
Oggi, come mai, è necessario che il nuovo Governo regionale favorisca l’istituzione di una Zona Franca Urbana che comprenda l’intero territorio dell’Isola d’Elba, ai sensi dell’articolo 1, comma 340 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ss.mm.ii. (legge finanziaria 2007) e oggetto di successivo intervento ai sensi dell’articolo 1, comma 561 e seguenti, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Le Zone franche urbane trovano la loro definizione particolareggiata all’interno del decreto interministeriale 10 aprile 2013, come modificato dal decreto interministeriale 5 giugno 2017. Le modalità di funzionamento dell'intervento alla luce delle novità introdotte dal decreto interministeriale 5 giugno sono chiarite dalla circolare 9 aprile 2018 numero 172230.
La Legge attuale prevede che possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese nonchè i professionisti che alla data di presentazione della domanda:
• hanno la sede principale, o l’unità locale dove si svolge l’attività, all’interno della ZFU;
• sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
I settori ammessi alle agevolazioni sono individuati dalle norme istitutive e di regolazione delle singole ZFU. I vantaggi consistono in agevolazioni fiscali e contributive per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale delle imprese dell’Isola d’Elba e di norma prevedono:
• esenzione dalla imposta sui redditi al 100% per i primi 5 anni ed al 60% per i successivi 5;
• esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive del valore della produzione netta che deriva dallo svolgimento dell’attività svolta nella zona franca, nel limite di 500mila euro per ciascun periodo di imposta, riferito al valore della produzione netta;
• esenzione dell’imposta municipale propria al 50% per gli immobili posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica;
• esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’esonero spetta, alle stesse condizioni, anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l’attività all’interno della ZFU.
Le tipologie, le condizioni, i limiti, la durata, le modalità di fruizione delle agevolazioni sono comunque stabiliti dai provvedimenti istitutivi delle singole ZFU nonché da apposite circolari del Ministero dello sviluppo economico.
L’importo della agevolazione riconosciuto a ciascun soggetto beneficiario viene determinato ripartendo le risorse finanziarie disponibili tra tutte le imprese ammissibili sulla base degli importi delle agevolazioni richiesti.
4) Istituzione della Comunità Isolana
In un territorio diviso istituzionalmente in sette comuni è necessario, oggi più che mai, un ente di coordinamento a cui i comuni possano delegare tutte le funzioni sovracomunali e che nel nostro caso la legge individua nella Comunità isolana ai sensi dell’Art. 29 del TUEL 267/2000 che così recita:
“Comunità isolane o di arcipelago”
“Art. 1 - In ciascuna isola o arcipelago di isole, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna, ove esistono più comuni, può essere istituita, dai comuni interessati, la comunità isolana o dell'arcipelago, cui si estendono le norme sulle comunità montane”.
In base a quanto previsto dal TUEL, la Comunità Isolana dell’Elba sarà quindi “un’unione di comuni, ente locale costituito fra i comuni dell’Isola per la valorizzazione delle zone insulari con l'esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e con l'eventuale esercizio associato delle funzioni comunali".
Una volta costituita, la comunità ha un organo rappresentativo e uno esecutivo (gratuiti e quindi senza indennità di carica) composti dai sindaci e dagli organi dei comuni partecipanti alla comunità.
5) Ampliamento della popolazione residente tutto l’anno
E’ necessario, utilizzando il grande patrimonio immobiliare esistente, puntare al raddoppio della popolazione residente stabilmente tutto l’anno sull’Elba, al fine di incrementare tutti i consumi anche nelle stagioni prive di turisti, attraverso:
a) Flat Tax al 15% per coloro che si traferiscono a vivere sull’isola;
b) Flat Tax al 15% per tutte le aziende che traferiscono la loro produzione sull’isola le quali possono anche usufruire delle agevolazioni fiscali derivanti dalla ZFU;
c) Flat Tax al 7% per i pensionati stranieri che scelgono di vivere sull’Isola.
Cosa c'entrano i pozzi privati? Parli come se chi si è fatto un pozzo non abbia pagato niente per farlo! E comunque l'acqua si pompa con la corrente che non è gratis.
Poi che un pozzo tolga l'acqua ad asa è veramente degna di premio nobel per le cavolate.
Informati meglio prima di sparare a vanvera
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/mario.JPG[/IMGSX] Caro Direttore,
è un piacere leggerti dopo tanta sofferenza (e tanti amari commenti...) a causa del coronavirus e sentirti parlare col cuore delle cose che riguardano la nostra isola.
Le questioni legate alla fruizione di Pianosa e Montecristo sono solo la punta dell'iceberg di una discussione mai come oggi povera di spunti propositivi e Politici, sì, proprio con la "P" maiuscola.
Mai come negli ultimi tre mesi, sull'isola forzatamente "virtuale" rappresentata dai social media, si è sentito parlare così poco, anzi quasi per niente, per proporre una scelta politica che riguardasse la tutela del nostro INTERO territorio. Ci voleva coraggio, certo, e io ne so qualcosa per le scelte che mi sono trovato a fare in passato. Qualcuno questo coraggio ce l'ha avuto, andando magari poi un pò troppo "oltre". Ma si è sempre trattato di scelte "locali", senza alcuna connessione con quella che è la vera entità di tutti noi, l'ELBA con tutte e quattro le lettere maiuscole.
Due, quindi, gli spunti che mi vengono leggendoti. Il primo: torniamo a fare POLITICA (e te lo dice uno che non l'ha mai fatta, neanche da sindaco), perchè non è più il caso di girare la schiena e lasciare che altri, purtroppo sprovveduti e poco capaci (il riferimento è soprattutto al governo nazionale...) decidano per noi. Il messaggio, evidentemente, è rivolto ai giovani elbani, che devono necessariamente imparare a partecipare alle scelte che inevitabilmente condizioneranno la loro vita. Il secondo: troviamo il modo per dare unità al nostro comportamento amministrativo, perchè chi ci guarda da fuori percepisce l'ELBA, e non Marciana o Rio, tanto per nominare due dei sette comuni. E' impossibile, specie in un momento così delicato che speriamo possa avviarci ad una sopravvivenza decente prima e ad una rinascita felice poi, avere norme diverse fra un comune e l'altro. Non entro nel dettaglio, ma auspico che si possa lavorare per una soluzione intelligente. Si chiamerà COMUNE UNICO, piuttosto che CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI? Non lo so, ma facciamo qualcosa, prima che sia troppo tardi e tutto si disintegri portandoci al terzo dopoguerra in meno di due secoli. Facciamolo ora, soprattutto per i nostri figli.
Mario FERRARI
Questa è la copia della lettera di presentazione della ditta Idroambiente spedita a 11/02/2020 ai comuni tscani costieri, ai gestori del servizio idrico (fra cui ASA), all'autorita Idrica toscana e alla regione toscana.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/avviso1.JPG[/IMGSX] "La nostra società del Gruppo Marnavi spa si occupa di produzione e fornitura di acqua potabile derivante da dissalazione di acqua marina.
L'iniziativa del Dissalatore marino mobile è stato approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal CNR per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientali ed innovazione tecnologica, con specifico riferimento al contesto delle isole minori. Si rileva una soluzione ottimale in termini di economicità/efficienza del servizio, salvaguardia dell'ambiente marino costiero e sicurezza dell'approvvigionamento.
Il dissalatore marino mobile può servire diverse isole nella sua configurazione di impianto mobile, sostituendosi ad altrettanti impianti fissi a terra, che per la forte stagionalità dei consumi idrici delle isole si rivelano poco efficienti quanto al rapporto costi/benefici.
Sotto il profilo ambientale, la soluzione del dissalatore marino mobile evita le note problematiche di inquinamento conseguenti all'istallazione di impianti fissi sul territorio (consumo di suolo, scarico continuo inun unico sito della salamoia e dei prodotti chimici in mare, alterazione paesaggistica, inquinamento acustico, ecc.). La produzione dell'acqua avviene in movimento, consentendo alla salamoia una ottima dispersione.
Segnaliamo inoltre che la nostra capogruppo Marnavi spa ha stipulato con l'Istituto Superiore di Sanità una convenzione per l'elaborazione di un piano di sicurezza delle acque potabili, per rendere ancora più sicuro sotto il profilo sanitario l'approvvigionamento idropotabile.
Alla luce di quanto sopra, Vi chiediamo di prendere contatti con la scrivente per poter fissare una riunione per approfondire i dettagli dell'iniziativa, e con l'occasione porgiamo cordiali saluti"
Ma del reparto di rianimazione non si sa più niente ma i dirigenti ASL, ci stanno lavorando per crearlo e potenziarlo.
Le chiedo di provare a ragionare sulla questione acqua come un qualunque cittadino elbano che non possiede pozzi e quindi tutta l'acqua che si può desiderare e per giunta gratuita, così almeno credo.
Inoltre un cittadino normale capisce che tutta l'acqua prelevata dai pozzi privati è acqua in meno disponibile per essere distribuita da ASA che inevitabilmente deve approvvigionare da altre fonti e farla pagare salata agli utenti elbani.
Quindi, signor Sapere, se abbassasse un poco i toni, non farebbe poi un gran male.
Loris
[COLOR=darkred][SIZE=4] ITALO SAPERE ...INTERVIENE ANCORA SUL DISSALATORE DI LIDO. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sapere.JPG[/IMGSX] L'ultimo intervento di ASA sulla stampa elbana costituisce un patetico tentativo di giustificare un’iniziativa che la società e l'Autorità Idrica Toscana paiono intenzionate a portare a termine, nonostante le voci contrarie del comune di Capoliveri e della maggior parte degli Elbani.
Patetico è scrivere che tutti i sindaci elbani lo desiderino e rappresentare il dissalatore come una messa in sicurezza dell'isola nella stagione estiva, quando conosciamo tutti i conteggi con i quali AIT ha motivato l’ approvazione del progetto. Scelta scellerata che non solo mette a repentaglio l' integrità ambientale di uno dei tanti siti di pregio, ma chiama autonomia idrica quella che è una deresponsabilizzazione di ASA e della Regione Toscana sulla risorsa idrica dell'Isola: l’Elba infatti potrebbe vivere del suo equilibrio idrogeologico, se solo si eliminassero sprechi e perdite e si potessero cancellare gli interventi fallimentari che fino ad oggi hanno caratterizzato l'operato della società sull'isola. E se proprio un dissalatore lo si vuol fare esiste la possibilità di averlo su una nave che produce acqua potabile in movimento senza accumulare la salamoia in un solo sito. Utilizzando l’impianto solo nel momento in cui serve senza avere una cattedrale inutilizzata per la maggior parte dell’anno. Ma il risparmio economico e la sostenibilità ambientale per certa gente sono concetti poco conosciuti nel concreto, nonostante a parole se ne parli tanto.
ASA mente sapendo di mentire quando dice che l'ordinanza del comune era preordinata ad interrompere i lavori, perché si tratta di un provvedimento che il comune adotta da vent'anni nelle stesse date. Al contrario, è la stessa società che ha deciso di bypassare per l'ennesima volta un'ordinanza che tutela la nostra attività economica e turistica nel periodo estivo, distruggendo una spiaggia e realizzando un intervento invasivo accanto alla zona umida di Mola, dicendo poi di preoccuparsi del turismo.
Ma la cosa più inquietante non è quello che dice, ma quello che omette di dire, cioè che le modifiche apportate al progetto hanno determinato una nuova verifica in materia ambientale. E questa volta speriamo che la Regione non escluda nuovamente la Valutazione di Impatto Ambientale.
Siamo piuttosto convinti che ASA stia correndo ai ripari nel tentativo di mettere una pezza alle gravi criticità ambientali e sulla superficialità con cui si è arrivati all’approvazione di questo progetto, senza dare ascolto alle verità denunciate dal territorio.
temi della ripartenza
oggi hanno colpito:
- l'ordinanza di assoluta vaghezza emessa dal sindaco di Portoferraio sull'accesso alle spiagge libere
- la felicissima definizione della stessa ordinanza da parte di una lettrice: "ordinanza/latitanza" che la dice lunga sulla vaghezza dell'ordinanza per non dire della risibilità o nullità
- l'insoddisfazione del segretario zonale del PD sulle posizioni di ANCI oltre che sulla tendenza al fai da te e ai distinguo dei sindaci invece di coordinamenti e di scelte volte alla sicurezza con il coinvolgimento di chi in spiaggia già opera o comunque di altre forze perchè se manca il controllo del distanziamento ci saranno solo caos e probabilmente risse e la gara a piazzare ombrelloni all'alba, magari mettendoci a bivaccare nonno che non dorme, e tutto per cosa per mero populismo di destra e di sinistra e per strizzare l'occhiolino ai cosiddetti ambientalisti
- lo Zio Mauro che chiede chiarezza sull'articolo 177 del decreto rilancio che è chiaro e introduce un principio che dovrebbe essere esteso anche agli immobili commerciali: la riduzione dell'IMU a chi è proprietario dell'immobile e gestisce l'attività commerciale di ristorazione o ricettiva. ovvero riduzione a chi fa un uso strumentale per la produzione dell'immobile e nessuna riduzione per chi fa lucra esclusivamente la rendita. o ci siamo dimenticati degli affitti da capogiro?
Ma quale strategia organizzativa hanno intenzione di adottare i nostri sindaci per il flusso turistico da giugno, che controlli vogliono mettere in atto al porto di piombino è opportuno pensarci per non vanificare tutto, non vorrei che poi ogni sindaco facesse come gli pare.... Ma con la gente che arriverà non si può fare, se arriva un asintomatico saranno dolori.... La buona politica deve pensare a tutelare la salute pubblica
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E COMUNE UNICO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/marcello2.JPG[/IMGSX] D’accordo con Gabriele Canè per quanto riguarda la prima osservazione: una semplificazione amministrativa è necessaria.
Troppe norme leggi enti:di questo se ne parla da decenni.
Ma attenzione a non cascare dalla padella sulla brace.
Guardiamo ad esempio quanto accaduto con le province .
Dovevano essere soppresse e forse sarebbe stata la più grande semplificazione amministrativa e invece cosa è uscito fuori ?
Sono state annullate e ne è uscito fuori un altro ente e per di più monco.
Sulla seconda osservazione :l’assetto amministrativo dell’Elba.
Troppi comuni.
E’ tutto da dimostrare che un comune unico e cioè un solo ente amministrativo per tutto il territorio elbano darebbe efficienza ed efficacia all'azione amministrativa.
E’ dimostrato invece dai fatti che quando esisteva la comunità montana ente unico sovra-comunale la sua efficienza ed efficacia non è stata pari agli scopi e ai compiti per cui era stato creato cioè ente amministrativo rappresentante di tutto il territorio.
Efficienza ed efficacia dell’amministrare sono legati alla politica che deve disporre leggi che organizzino i pubblici uffici in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
E’ anche tutto da dimostrare che un solo comune meglio rappresenterebbe il territorio nei centri amministrativi della provincia e della regione.
Ho sempre ritenuto che il miglior modo di fare sentire,rappresentare i bisogni le necessità della gente che vive su un’isola debba essere chi vive ed abita il territorio insulare.
Sardegna e Sicilia hanno rappresentanti al parlamento eletti da collegi elettorali del proprio territorio ma questo non accade per tutte le altre isole dette minori di cui l’Elba è la più grande.
E’ necessario un collegio elettorale per il territorio insulare che rappresenti le isole minori.
Marcello Camici
Faccio un giro per Portoferraio ieri, saltiamo la commessa della gelateria che con gli stessi guanti fa i gelati e prende i soldi , ho visto parecchi esercizi chiusi (come pure ogni anno a questa data del resto) e alcuni di questi nemmeno i lavori di adeguamento stavano facendo, evidentemente molti non hanno ne fretta di aprire ne le tasche vuote