CONSIDERAZIONI SULLA POLITICA DI FORZA ITALIA E SULLA SUA IDENTITÀ
di Marco Sollapi
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/sollapi.JPG[/IMGSX] In questi ultimi giorni d’estate nei quali i pochi articoli politici sui giornali sono caratterizzati dalla pochezza degli argomenti dei candidati elbani alle prossime elezioni regionali, mi ha fatto venire voglia di scrivere qualcosa quello che potrei definire un politico d’altri tempi: Stefano Mugnai. Non conosco personalmente l’ex coordinatore di Forza Italia, toscano di Arezzo, ma devo sicuramente apprezzarne la conduzione della vicenda delle candidature che lo ha portato alle dimissioni contemporaneamente alla presentazione delle liste dei candidati di Forza Italia. Un gesto ormai sconosciuto da molti, quello delle dimissioni, visto che specie in parlamento le forme di disaccordo con la gestione della propria parte politica si esprimono soprattutto col classico cambio di maglietta, della serie: non mi hai ascoltato? me ne vado su un’altra poltrona, dove magari troverò maggiori attenzioni. Lui non lo ha fatto, dichiarandosi fedele al suo presidente, mentre proprio il candidato che ha provocato la spaccatura fino a qualche ora prima della chiusura delle liste era ancora in giro a cercare posto, letteralmente a destra e a sinistra.
Sono state anche le reazioni interne a Forza Italia a farmi incuriosire, perché è evidente che Mugnai è uno che ha lavorato bene, se la maggior parte dei suoi lo hanno seguito nelle dimissioni senza abbandonare il partito, apprezzandone il gesto.
Politica d’altri tempi, forse addirittura anacronistica, se poi noi elbani ci guardiamo in casa: gli attuali candidati al consiglio regionale sono come i calciatori di serie A, hanno gli armadi pieni di magliette delle altre squadre, che hanno puntualmente cambiato un appuntamento elettorale dopo l’altro.
Non so cosa succederà dopo il 21 settembre, ma se come temo in Regione non cambierà niente ancora una volta l’Elba non sarà rappresentata. E la vicenda di Mugnai mi fa pensare che Forza Italia, che sta faticosamente affrancandosi dalla identificazione nel suo fondatore per cercare comunque di rappresentare i moderati di centro destra, vada velocemente verso la sua estinzione, in Toscana e soprattutto all’Elba, dove solo pochi anni fa era il primo partito. Certi dissensi interni e certi candidati improbabili fanno passare la voglia di andare a votare, e anche stavolta temo che a vincere sarà l’astensionismo. Era decisamente più bella, la politica d’altri tempi…
Marco Sollapi
113524 messaggi.
[COLOR=darkblue][SIZE=4] LUTTO ELBANO ALL’ALTRO CAPO DEL MONDO [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/gennai.JPG[/IMGSX]
Questa mattina è deceduta a Melbourne in Australia Silvana Giusti di 93 anni moglie dell’amico Gualberto Gennai, presidente dell’Associazione Elbani nel Mondo, capoliverese doc come la moglie era emigrato giovanissimo in Australia dove vive tuttora ma mantenendo vivi i ricordi e i legami con la sua isola d’origine..
All’amico Gualberto e alle famiglie Gennai e Giusti giungano le sentite condoglianze della redazione di camminando.org
Al momento dell'incidente era presente anche il sindaco ora vedremo se il nostro primo cittadino affronterà il problema o difenderà il sistema beyfin, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina
Per ASA ------Nisportino: domenica 13 settembre in tarda mattinata fatta telefonata al nr.verde di ASA 839139139 per segnalare perdita acqua strada Via Nisportino,risultato: nessun intervento.....Rifatta telefonata lunedi mattina....intervento eseguito alle ore 18/19 ...Risultato a stamani :NIENTE ACQUA
E' una VERGOGNA.........
LA TERRA E’ LA NOSTRA CASA COMUNE
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/camici1.JPG[/IMGSX] Ho letto l’articolo scritto da ufficio stampa ministero dell’ambiente pubblicato su Elbareport (http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/43652-ministro-costa-sui-parchi-e-le-aree-marine-protette-si-deve-costruire-il-futuro-del-paese ) dove il ministro dell’ambiente Costa rilascia alcune dichiarazioni durante la visita al parco del Gargano.
L’articolo termina con questa dichiarazione del ministro:
“Nel rapporto fra uomo e natura che i parchi e le aree marine protette possono insegnarci dobbiamo trovare la chiave per costruire quella nuova normalità “green” di cui abbiamo bisogno per riprenderci dopo la crisi sanitaria globale. Lo sforzo per costruire e mantenere un sistema di aree protette, terrestri e marine, è riconosciuto ormai anche dalla Strategia europea sulla biodiversità, per la quale mi sono battuto in prima persona, per tutelare entro il 2030 almeno il trenta per cento di tutte le terre emerse e dei mari per consentire agli ecosistemi di rigenerarsi e tornare in equilibrio entro la metà di questo secolo. Noi abbiamo il dovere di restituire alle future generazioni questi luoghi, come la Foresta Umbra e tutto il Parco Nazionale del Gargano che ci hanno ospitato, nelle migliori condizioni. Qui è rappresentato non solo il futuro dei nostri figli e nipoti ma anche il presente per la ricchezza di biodiversità sulla quale stiamo costruendo la nuova economia”.
Per il ministro i parchi e le aree marine protette sono la chiave per costruire quella nuova normalità “green” nel rapporto fra uomo e natura.
Dalle ultime parole pare di capire che questa nuova normalità “green” può essere costruita nell’area protetta perché qui la ricchezza di biodiversità rappresenta non solo il futuro dei nostri figli e nipoti ma anche il presente e su questa ricchezza di biodiversità si sta costruendo la nuova economia.
Se la costruzione di un’area protetta,sia essa marina o terrestre,avviene come fino ad oggi è accaduto, temo per la nuova normalità “green” di cui parla il ministro.
Fino ad oggi infatti si è proceduto a costruire un’area protetta e poi a mantenerla con una legislazione che non prevede la partecipazione diretta dei cittadini,proprio quelli ai quali si rivolge il ministro nella sua dichiarazione.
Se nella costruzione e nella istituzione di un’area protetta e poi nel suo mantenimento non si coinvolge l’umanità come si fa ad indicare che essa,l’area protetta, possa insegnare qualche cosa nel rapporto tra uomo e natura e trovarvi la chiave per costruire quella nuova normalità “green”?
Se lo sforzo per costruire e mantenere un sistema di aree protette ,terrestri e marine, non è accompagnato da partecipazione diretta è destinato a non decollare e rischia il fallimento.
Di tutto ciò ne ho parlato ricevendo il premio Ettore Maiorana per aver presentato il documento “L’AREA PROTETTA E’ FATTA PER L’UOMO E NON L’UOMO PER L’AREA PROTETTA” al Concorso Internazionale Artistico Letterario (IX° edizione 2019) promosso dalla Società Italiana di Medicina Ambientale.
Marcello Camici
[COLOR=darkblue][SIZE=4] LA FACCIA DI TOLLA E LA TORE [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/tore1.JPG[/IMGSX] Certo, a Marciana Marina si dice altrimenti, ma siamo Signori, noi.
Dopo aver letto l’articolo sul progetto di valorizzazione della Torre confezionato e presentato in fretta e furia da questa amministrazione comunale, ci corre l’obbligo di ricordare a lei e ai Marinesi tutti che quel progetto altro non è che quello elaborato dal Prof. Giuseppe Alberto Centauro, docente di restauro architettonico all’Universitá di Firenze oltre che dai suoi collaboratori, esperti docenti e cultori della materia. Tale Progetto fu inviato dalla passata amministrazione all’Agenzia del Demanio e al Ministero dei Beni Culturali che lo accettarono e lo condivisero, mentre i sodali politici dell’attuale sindaca ne dissero peste e corna e lo bocciarono urlando al disastro e allo scempio. Da allora l’Agenzia ha atteso invano che l’attuale amministrazione si impegnasse per il bene della Torre e per acquisirne il titolo di proprietà, ma il totale lassismo di Allori & C. ha quasi pregiudicato questo percorso tanto da essere stati più volte sollecitati dai funzionari ministeriali per conoscere le loro intenzioni: presentare di nuovo il progetto, di valorizzazione, predisporre uno nuovo o altrimenti alienare il bene. Come mai ora il vituperato progetto del Prof. Centauro, e non dell’Arch. Pastorelli, ritorna in auge? Non si poteva fare di meglio, o di differente?
Preme sottolineare, per dare a Cesare quel che è di Cesare, che l’Arch. Pastorelli che la sindaca ringrazia, con l’onestà intellettuale che lo distingue ha sempre attribuito il progetto al vero autore, cioè il Prof. Centauro, e non a se stesso.
Dimostreremo a tempo debito, con dati oggettivi e inconfutabili, che il progetto oggi inviato dall’amministrazione attuale altro non è che una copia conforme o quasi del progetto già agli atti del comune fin dall’anno 2012 e con incontri istituzionali fino al 2017.
Complimenti per l’originalità e per l’immane lavoro che questa amministrazione sta facendo per il bene della Tore.
[URL=https://www.facebook.com/Trattoria-di-Pesce-La-Darsena-2190441627711495/]
[/URL]
Udite ! Udite ! Dalla mezzanotte di oggi, 31 Agosto, verrà interrotto il servizio di Guardia Medica turistica..... L’Elba è ancora piena come non mai di turisti e viene interrotto questo importante servizio, che vergogna
Io cammino molto e ho visto molti se non tutti i fossati pieni di detriti sassi poco puliti c’è veramente di tutto .. si paga un tributo
Per la pulizia dei fossi come mai sono invece sempre così abbandonati a se stessi ? Ok le belle spiaggia ma anche il resto va tenuto dietro .
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/beyfin.JPG[/IMGSX]
Non conosco le regole ma è normale che all'interno dei cantieri esaom da tutto il giorno sosti una botte di benzina senza nessuna sorveglianza?
Se parte un incendio, essendo il mezzo circondato da sterpaglie , il capannone lo sposta allo scoglietto!!
Nella notte tra domenica e lunedì si è verificato un incidente (per fortuna senza conseguenze) al momento dello scarico delle autobotti dalla nave Billton, quella che trasporta i mezzi Beyfin.
E'stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco, intervento durato oltre 2 ore, che ha scongiurato danni gravi a persone e ambiente.
Sono prodotti altamente infiammabili e un incidente potrebbe provocare danni enormi, inoltre la fuoriuscita di benzina o gasolio con dispersione in mare determinerebbe la chiusura dell'Elba a livello turistico e la nostra morte come meta turistica.
Le autorità dove erano? Perchè è stato tutto tenuto segreto? Che interesse c'è dietro?
La nave Billton aveva le dotazioni in grado di delimitare eventuali sversamenti?
Condividiamo il più possibile perché un a volta va bene ma se va male qui si chiude tutti.
Sindaco Zini ha nulla da dire?
La capitaneria è al corrente dell'incidente?
Una nuova colata di cemento si sta per abbattere in zona Albereto.
Oggi in consiglio comunale ho appreso che la nuova amministrazione di Pf ha ritenuto di avallare le richieste di una nuova cooperativa la quale chiede di poter edificare nuovi appartamenti nell'area ex caserme dell Albereto , zona già oggetto di progetti del passato con la giunta Peria . Ho votato contro questa previsione urbanistica poiché non ritengo che Portoferraio e L Elba in genere debba subire ulteriori sfregi al proprio territorio e anche perché i futuri costruttori hanno chiesto , nelle osservazioni presentate , di non essere obbligati alla cessione degli appartamenti ai soli cittadini residenti . IMi aspetto che le varie associazioni ambientaliste presenti sul nostro territorio .... battano un colpo . Luigi Lanera Fdi
ERRATA CORIGE
GIUSTO QUANTO FATTOMI RILEVARE,LA CIFRA DI 13O.OOO LORDI E'LO STIPENDIO ANNUO DI UN CONSIGLIERE REGIONALE(NON MENSILE)
COMUNQUE SCUSATE SE E' POCO !!!!!!!!
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/rava.JPG[/IMGSX]
A MARCIANA MARINA UN EVENTO MUSICALE DEDICATO ALLE TRADIZIONI ELBANE
Nell’ambito del nutrito programma delle manifestazioni dell’Estate Marinese ancora un evento, questa volta musicale, dedicato alle tradizioni elbane.
Martedì 1 settembre, alle ore 21,30 in Piazza Bonanno (lungomare di Marciana Marina) i Ravanatera suoneranno le musiche frutto della loro ricerca, dedicate all’Elba, per una serata dove, con la partecipazione di Gloria Peria, si rievocherà il passato dell’Isola attraverso racconti, canzoni, ricordi, riflessioni.
In caso di maltempo l’evento si terrà al coperto presso il “Cinema Metropolis” di Marciana Marina, alla stessa ora, in Via Vadi (dietro al vecchio Comune).
Prenotazione obbligatoria ai numeri 366 3594435 o 324 9525573 oppure per email: prolocomarcianamarina@gmail.com
[COLOR=darkred][SIZE=2] CON UN SOLO SISTEMA DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO L’ELBA NON SOPRAVVIVE [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ferrari.JPG[/IMGSX] Come ogni anno di questi tempi tutti parlano di acqua, di problemi idrici, in particolare in questo agosto pre-elettorale si parla soprattutto di dissalatore. Ma , come al solito, lo si fa senza alcuna cognizione di causa. L’imperativo categorico era uno solo: lasciarli fare come quattro amici al bar. Sentenziano, censurano, pontificano lasciando però vedere una ‘non conoscenza’ dell’argomento. Il silenzio si era rafforzato soprattutto ora che, ai quattro amici, si sono aggiunti i politici in corsa per le prossime regionali che sull’argomento non sanno fare nemmeno quattro chiacchiere da bar, e che fino ad oggi hanno trascurato l’argomento o nel passato la pensavano diversamente da quanto ora pontificano.
Ma devo e dobbiamo ringraziare Giovanni Muti per la sua risposta su ElbaNotizie a Marcello Meneghin: dopo aver sostenuto che il Ministero trovò “semplice e geniale” l’idea di Meneghin, afferma chiamandomi in causa che “…l’Ente che avrebbe dovuto fare il piano di fattibilità, la Comunità Montana, alla cui direzione c’era l’ex Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, non lo fece e tutto fallì. L’ignoranza dei dirigenti di enti importanti è una caratteristica del nostro paese…omissis…”. Qui corre l’obbligo di un modesto e limitato intervento su un argomento importante dove anche il nostro Giovanni ha necessità di un piccolo ripasso in modo che possa informare la folta platea dei suoi lettori e tutti i parvenu dell’ultimo momento.
Premettendo la profonda stima, per la preparazione e per la tenacia, nei confronti di Marcello Meneghin, al quale ho dato ampio risalto del suo progetto in una mia recente pubblicazione, vorrei ricordati, caro Giovanni, che il “progetto Meneghin” è stato presentato, in occasione di un convegno, il 13.06.2002 ossia nel momento in cui erano in corso le procedure per il passaggio della gestione del sistema idrico integrato dalla Comunità Montana all’ASA; quindi non parlerei di fallimento - anche perché, solo quattro anni prima, l’11.12.1998, la Comunità Montana aveva presentato il progetto dell’Ing. Edmondo Forlani per un impianto di accumulo di 1.500.000 di mc. - parlerei piuttosto di rispetto di normative legislative.
Questa occasione mi offre l’opportunità di rappresentare che sull’argomento non c’è la necessaria informazione e conoscenza per capire l’attuale stato dell’arte; ragionare oggi per affrontare il futuro necessita della conoscenza del passato che è ‘rileggibile’ per la ricca letteratura in materia che, però, sembra sconosciuta a tutti.
Dall’esperienza e dagli studi emerge chiaramente un comune denominatore che è quello dell’accumulo, concetto sviluppato già dai Medici al momento della costruzione di Cosmopoli, l’attuale Portoferraio, oltre il quale poi si articolano tutte le altre forme di approvvigionamento.
Dopo la realizzazione, a cura dello stabilimento siderurgico Ilva, del primo vero acquedotto (quello del Capanne) inizia l’attività di studio, ricerca e programmazione – dovuta all’incremento demografico e allo sviluppo del turismo - che negli anni ‘50 porta, su iniziativa del Consorzio Acquedotti Elbani, a sviluppare un progetto dell’Isp. Gen. Mazzetti dell’Ufficio Idrografico dell’Arno per un bacino di raccolta del supero sorgivo con un mega serbatoio interrato in località Pietra Acuta mentre la Cassa per il Mezzogiorno individuò 3 siti (rispettivamente 1.500.00, 400.000 e 500.000 metri cubi) concetti che trovano sviluppo nel Progetto Speciale 16, approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica nel ’72, con il quale si finanziava il bacino di Pomonte per 1.500.000 di mc oltre l’acquedotto sottomarino; questo ci fa capire il concetto di articolazione e diversità della fornitura, come dire – in parole povere – che servono più di una soluzione per risolvere certi problemi. Un concetto che ritroveremo anche più avanti. Sempre negli anni ‘70 il capo servizio dell’Ufficio Idrografico di Pisa, Edo Novi, fornisce al CAE il progetto di un invaso a Poggio Peritondo per 2.500.000 mc., addirittura nel versante orientale dell’isola! Da non dimenticare poi il progetto curato dall’ETSAF (Ente Toscano Sviluppo Agricolo Forestale) per conto della Comunità Montana e Regione Toscana di 15 piccoli invasi a scopo irriguo per oltre 600.000 mc.
Questa è la cronistoria del XX secolo; nel terzo millennio il principio dello stoccaggio continua sia pure con ipotesi diverse, a parte il piano dei bacini imbriferi avviato e abbandonato da ASA – l’attuale gestore del servizio idrico - basato sui soliti principi degli sbarramenti: ecco quindi Meneghin con la galleria di poco meno di 2.000.000 di mc , ed ecco la proposta del Prof. Pier Giorgio Megale del laboratorio nazionale dell’irrigazione dell’Università di Pisa, dove si ipotizzava che la stessa falda sotterranea, nella piana di Campo, costituisse un bacino dal quale attingere, con il rimpinguamento invernale e dopo aver realizzato un diaframma per impedire l’intrusione di acqua salmastra, con ben 6.000.000 di mc da emungere.
Da questo excursus emerge un dato importante, e cioè che l’accumulo è una costante nel tempo indipendentemente dalle tecnologie; tutti i progetti hanno in comune Enti e progettisti di spessore con elaborati caratterizzati da studi, analisi e dati che danno certezze per una valutazione obiettiva. Per quanto detto, quindi, auspicherei che i quattro amici tra un caffè e l’altro si informassero, gli anonimi saccentoni smettessero di punzecchiare Marcello Meneghin valutando anche quanto predisposto negli anni ‘60 a Portoferraio per un dissalatore, poi cancellato, oltre ad accertare l’esperienza di dissalazione sviluppata a Cavo nel 2000 (per chi non la conoscesse è descritta nel mio libro “Un acquedotto in mezzo al mare”) così da capire che il concetto di accumulo mai preso in considerazione nemmeno nel caso del dissalatore di Mola come supporto di modulazione è il contributo fondamentale per il futuro
Sarà il caso quindi di ricordare ai futuri amministratori Regionali che con un solo sistema di approvvigionamento l’Elba non sopravvive, le sorgenti non bastano, i pozzi non bastano, la condotta sottomarina, come da collaudo che ne valutava in 25 anni la vita attiva ha raggiunto i 34 anni di servizio ed è sofferente per le offese subite e quindi può abbandonarci da un momento all’altro e far collassare il sistema Elba e - infine - il dissalatore non può assolutamente surrogarla, per cui pensate tra i tanti studi e progetti ad un accumulo secondo un nuovo concetto: “il principio della biodiversità strutturale fa bene all’Elba come la biodiversità naturale fa bene alla natura”
Portoferraio, 31 agosto 2020
Mario FERRARI
Un Consigliere Regionale avrà uno stipendio medio da 110 - 130.000 € mensili lordi?
Cala, cala Campese... Questa te la potevi risparmiare.
Hai moltiplicato la cifra almeno per 10.
Capisco le tue perplessità, vedere in un weekend di agosto un impianto carburanti completamente a secco, è desolante, ma se non hai una barca non puoi nemmeno lontanamente immaginare lo schifo di servizio che è stato dato quest'anno a porto azzurro, nemmeno nel Burundi hanno mai assistito ad un tale scempio. Diportisti costretti a fare rifornimento con le taniche ai distributori stradali (quelli che avevano benzina), se fossi un turista il prossimo anno la barca a porto azzurro non la terrei nemmeno sotto tortura, purtroppo sono un indigeno, l'unica cosa che posso fare è andare a mola a fare il pieno.
In tutto questo coas avete per caso sentito il sindaco?
Concluderei con un suggerimento a chi ha ideato questa genialità, le vostre bandiere ve le dovete mettere...
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/vino.JPG[/IMGSX]
-- Si informa che la conferenza programmata per stasera a Marciana Marina si terrà al CINEMA METROPOLIS IN VIA Giuseppe Vadi 7a ( dietro al vecchio Comune) alle 21,30 invece che in Piazza Bonanno, a causa delle cattive condizioni metereologiche.
Una volta. quando si sceglieva un candidato per le elezioni regionali o, provinciali, si sceglievano candidati preparati, intelligenti, magari senza grande cultura ma di sicuro affidamento ma, soprattutto di provata coerenza politica. Ora, alla luce delle candidature di Italia viva mi domando:<dove sono tutte queste caratteristiche nella giunta del sindaco Corsini? Mi dispiace, mio malgrado, non avrete il mio voto. Saluti alla redazione.