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Quando si puliscono fossi, valli, ruscelli, torrenti e fiumi? da Previsioni meteo, potente perturbazione da venerdì. "Rischio idrogeologico alto" pubblicato il 30 Settembre 2020 alle 17:29
Visto quello che leggo sulla carta stampata: Previsioni meteo, potente perturbazione da venerdì. "Rischio idrogeologico alto", io nel mio piccolo ho iniziato a pulire i fossati del mio terreno, ma sembra che il resto, anche i corsi d'acqua principali siano totalmente lasciati all'incuria., tanto all'Elba non piove quasi mai, le alluvioni sono forse rare, ma ritornano sempre più frequentemente con i cambiamenti climatici in atto.
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POLIZIA DI STATO Portoferraio pubblicato il 30 Settembre 2020 alle 9:21
[COLOR=darkblue][SIZE=2] ARRESTATO CITTADINO UCRAINO PER CARTA D'IDENTITÀ E CODICE FISCALE OTTENUTE CON DATI FALSI [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/113.JPG[/IMGSX] Nella tarda mattinata di ieri 29 settembre, a seguito di attività d’indagine, il personale del Commissariato di P.S. di Portoferraio ha tratto in arresto un cittadino ucraino, C.S. di anni 35, poiché resosi responsabile del reato di uso di documento di identificazione falso. In particolare il soggetto, cittadino di una nazione non facente parte dello spazio Schengen, mediante l’uso di una carta d’identità falsa apparentemente rilasciata in Romania, sulla quale erano riportati i suoi dati anagrafici parzialmente modificati, si era recato presso un Comune della zona avviando la pratica per ottenere la residenza con contestuale emissione di carta d’identità italiana regolare: quest’ultimo documento gli avrebbe permesso di poter dimostrare la sua regolarità sul territorio nazionale poiché apparentemente cittadino comunitario, mentre come soggetto di cittadinanza ucraina la sua posizione non gli avrebbe consentito di soggiornare in Italia senza permesso di soggiorno. Ma giunto all’Ufficio Anagrafe C.S. veniva bloccato ed identificato dagli uomini della Polizia di Stato. Dagli immediati accertamenti risultava, inoltre, che l’uomo era anche riuscito a farsi rilasciare un codice fiscale inducendo in errore il Pubblico Ufficiale innanzi al quale si era presentato con il documento comunitario contraffatto e questo per ottenere un contratto di lavoro dipendente che non avrebbe potuto perfezionare attestando le sue reali generalità. Il datore di lavoro presso cui aveva effettivamente lavorato era stato peraltro tratto in inganno dalla carta d’identità romena falsa. L’accertamento sulla falsità del documento rumeno è stata ottenuta, in pochissimo tempo, a mezzo di accertamenti esperiti dal personale del Commissariato: inizialmente veniva consultata una banca dati internazionale da cui emergeva la difformità dei codici di controllo, successivamente i dati venivano trasferiti ad un centro del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia al fine di ottenere un riscontro diretto con le autorità romene. Dopo poco, anche le autorità romene hanno dato conferma che i dati dichiarati dal soggetto non corrispondevano ad alcun cittadino romeno e, inoltre, il numero del documento corrispondeva a quello associato ad una carta di identità rilasciata ad altra persona. Una volta accertato il reato, gli agenti hanno proceduto presso l’alloggio indicato dall’uomo come propria dimora, al rinvenimento e sequestro di un passaporto rilasciato dalle autorità ucraine, da cui emergeva la sua esatta nazionalità e le generalità. Al termine di tutte le verifiche, in ordine a quanto accertato in merito alla falsità del documento di identificazione, gli agenti procedevano a trarre in arresto il C.S. in ordine al reato di cui all’art. 497- bis C.P.; l’uomo veniva inoltre deferito in stato di libertà per aver fornito false attestazioni, per aver ingannato il pubblico ufficiale adibito al rilascio del codice fiscale – artt. 479 e 48 C.P. e per essersi trattenuto illegalmente sul territorio nazionale. Il P.M. di turno disponeva il regime degli arresti domiciliari in attesa del processo.
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CINGHIALI pubblicato il 30 Settembre 2020 alle 8:55
Cari Elbani e sopratutto ai Membri Istituzionali (Sindaci-Forze Dell'Ordine- Ente Parco ecc...) Vi state rendendo conto che il problema cinghiali stà coinvolgendo TUTTI , direttamente a chi ha avuto danni alle proprietà e colture e poi a tutti economicamente per eventuali rimborsi e sicurezza. Volete una volta per tutte stare uniti dalla stessa parte del tavolo a fine di risolvere definitivamente questo problema. Mi sono stancato di leggere e sentire tutti i proprietari di terreni e colture di lamentarsi x intrusioni .... boia
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Cittadinanza da Ottobre rosa pubblicato il 30 Settembre 2020 alle 7:57
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/test.JPG[/IMGSX] Mi raccomando signore,ottobre sarà il mese della prevenzione per il tumore al seno..pensateci soprattutto se avete casi in famiglia.Vi ricordo che anche gli uomini possono andare incontro a questa patologia,se ne parla poco. Per ultimo:consultatevi con il vostro medico o con le associazioni che si occupano della ricerca sul cancro,riguardo al test genetico,soprattutto in caso di familiarità:anche questo fa parte della prevenzione:mi raccomando se vi consigliassero di farlo,è fondamentale un supporto psicologico,perché non è una passeggiata,come del resto non è una passeggiata affrontare la malattia,combatterla e riuscire a vincerla
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ELBA SALUTE pubblicato il 30 Settembre 2020 alle 5:19
AUGURI DI BUON LAVORO A LUIGI GENGHI NUOVO DIRETTORE SANITARIO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO ELBANO. [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/genghi1.JPG[/IMGSX] Diamo il nostro benvenuto al nuovo direttore sanitario Dott. Luigi Genghi e gli auguriamo buon lavoro avendo un compito importante da svolgere nella certezza che impegno, serietà e spiccate doti umane resteranno segni distintivi nella conduzione del Presidio Ospedaliero di Portoferraio e garantiranno un efficiente servizio al cittadino Elbano già sofferente per la sua insularità. Il Dott. Genchi è atteso da un duro compito ma siamo convinti che gli utenti dell'Elba siano in buone mani perchè, il nuovo Direttore, è già responsabile dell'Unità di Igiene e salute pubblica dell'Asl Elba. Comitato Elba Salute. (Francesco Semeraro)
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X ATC cacciatori pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 22:04
Mi sarebbe piaciuto a seguito del lungo articolo, conoscere nel dettaglio quanti cinghiali sul totale di 350 abbattimenti nel periodo 2019/2020, ne sono stati abbattuti nel Comune di Marciana. Un cittadino danneggiato
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AMMINISTRAZIONE CAPOLIVERI pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 20:33
IL 1° OTTOBRE CAPOLIVERI COMES IN COLOURS E ADERISCE ALLA CAMPAGNA NASTRO ROSA 2020 DI AIRC. MONTAGNA “UN SEGNALE POSITIVO E PROPOSITIVO PER LA NOSTRA COMUNITÀ” [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/colore.JPG[/IMGSX] Il primo ottobre è Capoliveri Comes in Colours, una magica atmosfera per una serata all’insegna della musica e dei colori. Piazza Matteotti si illuminerà di mille sfumature trasformandosi in un caleidoscopio in notturna regalando immagini uniche nel suggestivo scenario naturale dell’antica e caratteristica piazza del paese. Sullo sfondo musica da accompagnamento per rendere il tutto ancor più magico e coinvolgente. Lo spettacolo dei colori avrà inizio alle 21,00 e al termine l’intera piazza si colorerà di Rosa. Capoliveri, infatti, quest’anno ha deciso di aderire alla campagna Nastro Rosa di Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) che si celebra proprio il 1° ottobre. “Come amministrazione comunale abbiamo deciso di dare un segnale importante alla nostra comunità – spiega il Sindaco Walter Montagna, aderendo all’iniziativa dell’ AIRC – campagna Nastro Rosa 2020 – per sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema del cancro al seno. Il cancro si può combattere grazie alla ricerca. Abbiamo scelto dunque di unirci all’iniziativa di Airc e Anci, regalando insieme a numerosi comuni italiani uno spettacolo di pura bellezza alla comunità in concomitanza con la campagna Nastro Rosa 2020, perché è giusto dare segnali positivi e ricordare che la ricerca è possibile curare tutte le donne e aiutarle nel realizzare i loro progetti di vita”.
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sergione da portoferraio pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 18:16
Buonasera vorrei chiedere alla nostra amministrazione comunale cosa impedisce l erogazione dei contributi per gli affitti emergenza covid. mi risulta che siano nelle casse comunali da agosto. grazie saluti
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ATC. 10 ARCIPELAGO TOSCANO pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 12:37
[COLOR=darkred][SIZE=4] IL CINGHIALE E L’AREA VOCATA [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/cinghiali.JPG[/IMGSX] Prendiamo atto di quanto posto sulle testate giornalistiche locali dal Sindaco di Marciana in merito alla eccessiva presenza di specie ungulate nel territorio da lui amministrato e, più in generale, nell’intero ambito elbano e della Sua iniziativa di proporre agli organi competenti la modifica normativa delle “aree vocate” alla caccia al cinghiale, consistente nella “eliminazione” delle predette. Il problema “ungulato” affligge da tempo il nostro territorio (potremmo parlare di problema nazionale e/o internazionale) e, al di là delle responsabilità primigenie, è stata affrontata a più riprese senza risultati “strutturali” tangibili. Fin dalla sua prima istituzione avvenuta per Legge, l’ATC,( ambito territoriale di caccia) per quanto di competenza, si è trovata a mettere in campo iniziative volte al contenimento della specie cinghiale promuovendo tutte le forme di caccia consentite (prima la sola braccata, poi la forma singola e la selezione ed è di prossimo avvio anche quella con il cane limiere) ed ha collaborato, anche economicamente, con le aziende agricole per la messa in sicurezza delle colture maggiormente sensibili. Vale la pena anche ricordare che è stato grazie all’ATC che sul territorio a caccia programmata è stata avviata la caccia di selezione al Muflone, specie in precedenza mai gestita e sottoposta a prelievo e giammai introdotta sul territorio a scopi venatori. Si è trattato talora di percorsi impegnativi anche perché inclusivi di percorsi formativi per i cacciatori che hanno richiesto tempo e risorse ed hanno, talora, dovuto superare comprensibili scetticismi e perplessità. Da non sottovalutare inoltre le azioni di controllo messe in campo prima dell’avvento della cosiddetta “legge obiettivo” con il coinvolgimento delle squadre iscritte all’ATC nonché, successivamente, attraverso l’ acquisto e la gestione di trappole di cattura. In buona sostanza si ritiene che nulla possa essere rimproverato a questo organismo che nelle mille difficoltà, non ultime quelle economiche, ha cercato di districarsi e orientarsi nelle more delle norme di volta in volta vigenti, caratterizzate soprattutto negli ultimi anni da un continuo divenire, per soddisfare le esigenze di tutti cercando di mantenere costanti coerenza ed equilibrio. Chiaramente, è inutile nasconderlo, l’eradicazione delle diverse specie di fauna selvatica sottoposte a prelievo venatorio non costituisce obiettivo di questo organismo di gestione, tuttavia, riteniamo che le azioni messe in campo dai vari Comitati di Gestione che si sono 2 succeduti al governo dell’ATC sono state impegnative e importanti compatibilmente con le risorse umane ed economiche disponibili. Non dobbiamo neppure nasconderci che il problema ungulati è emerso nelle attuali proporzioni solo successivamente all’istituzione del Parco Nazionale che ha interdetto alla gestione faunistico venatoria oltre il 70% del territorio elbano, peraltro quello maggiormente vocato alla fauna ed alle specie ungulate e dove ovviamente non c'è pressione venatoria. Un territorio, quello del Parco, in grado di offrire rifugio a popolazioni numerose le quali, tuttavia, per alimentarsi o approvvigionarsi di risorse idriche, sono costrette a traslocare nelle adiacenti aree aperte a vocazione agricola. Tutto ciò premesso, per dovere di cronaca e per rendere giustizia all’ATC che, ci preme ricordare, si fonda quasi totalmente sul volontariato, vorremmo anche osservare circa la richiesta di “definire” il territorio elbano “non vocato al cinghiale”. Per prima cosa è bene sottolineare che si tratta di pura e semplice “definizione” e che a tale definizione, appunto, non consegue l’automatica e miracolosa scomparsa delle specie target. Anzi forse è proprio l’opposto. Vale la pena di ricordare che, nel recente passato, il termine di “area vocata” od “area non vocata” era sinonimo di gestione mediante prelievo (area vocata) mentre nel restante territorio tale attività era formalmente interdetta alle specie ungulate. Ne sono stati esempi concreti la caccia di selezione al capriolo od al cervo ma anche al cinghiale allorché le aree di braccata interessavano esclusivamente le aree vocate alla specie. Successivamente con la più appropriata definizione territoriale di “aree conservative” ed “aree non conservative” sono stati definiti obiettivi diversi per le popolazioni di ungulati presenti. Nel caso del cinghiale sottoporre il territorio alla gestione non conservativa ha come effetto immediato l’applicazione di forme di caccia poco incisive per il territorio elbano quali la selezione, la girata e la forma singola, relegando la braccata, quella che in termini numerici garantisce un prelievo più favorevole, ad attività marginale e secondaria. Appare evidente che non sono le definizioni che risolvono le problematiche di sovrappopolamento ma esclusivamente le azioni messe in campo e queste devono essere approntate sulla scorta degli obiettivi programmati che, comunque, per quanto ci riguarda, non possono essere l’eradicazione generalizzata anche nelle aree meno sensibili. Riteniamo che i concetti di “Area Vocata” ed “Area non Vocata” siano oggi superati e che pertanto debbano essere sostituiti da criteri diversi che non siano pregiudizievoli per alcune tipologie di intervento o di attività e che pertanto siano inclusivi e non esclusivi, come fino ad oggi intesi, e tarati sugli obiettivi. Obiettivi condivisi, perseguibili e tollerabili quindi non estremisti e radicali. Ciò comporta non solo grande competenza e professionalità da parte di tutte le forze in campo ma anche l’adozione di misure sinergiche fra Enti e Organismi territoriali che rimuovano le barriere ideologiche e favoriscano la coesione e la partecipazione. 3 Significativi passi sono stati registrati in questi anni di gestione, altri possono essere promossi e incentivati, consapevoli che in questi territori esistono, ed hanno diritto di esistere, più mondi, anche diversi tra loro, che devono coesistere e interagire evitando di stare in conflitto. Offriamo quindi piena disponibilità, come sempre, ad ascoltare ed a collaborare per mettere in campo proposte plausibili, possibili ed inclusive. Certamente non ci trova concordi la richiesta avanzata dal Sindaco Barbi alla Regione Toscana poiché inutile ai fini gestionali e di contenimento delle specie ungulate, destinata a rimanere tale sulla carta, priva di efficacia e penalizzante per le squadre per la caccia al cinghiale iscritte all’ATC che rappresentano una importante risorsa per il contenimento della specie nel territorio a caccia programmata. E superfluo ma necessario affermare quindi, in termini pratici e non tecnici e facendo in modo che il “comune” cittadino comprenda correttamente la portata del problema, che l'eliminazione normativa delle “aree vocate”, come intenzionalmente manifestata dal Sindaco Barbi (sul cui territorio comunale insiste la maggior parte del territorio PNAT) e da tempo, in maniera veramente ossessiva, anche dalle varie associazioni ambientaliste, animaliste nonché di agricoltori, corrisponderebbe all'eliminazione della possibilità della caccia al cinghiale all'Elba con il metodo della braccata (il più efficace tra quelli consentiti) il che paradossalmente, come sopra accennato, non andrebbe a risolvere il problema, come erroneamente ritenuto da molti, ma ad incrementarlo in via esponenziale visto che verrebbe a mancare il prelievo venatorio annuale nelle predette aree vocate libere e all'uopo destinate rispettivamente a ciascuna delle 3 squadre di caccia al cinghiale esistenti sul territorio. Sono già stati resi noti alla stampa i numeri degli abbattimenti nel periodo venatorio (nelle sole aree vocate) che si distribuiscono nell'arco temporale di 36 giornate di caccia in braccata nel periodo 1 novembre – 31 gennaio e che corrispondono alla non trascurabile cifra di oltre 350 capi abbattuti (annata venatoria 2019 -20) che eguagliano se non superano, proporzionalmente, i risultati ottenuti dal PNAT sul “suo” ben più grande territorio (pari a circa il 70% del territorio Elbano) nell'arco dei 365 giorni con l'utilizzo del metodo delle catture con gabbie e dell'abbattimento con i punti sparo assegnati ai selecontrollori abilitati. Si rende doveroso precisare al Sig. Sindaco di Marciana, senza alcuna nota o vena polemica, che l'ATC è un Organo Istituzionale nominato per Legge che ha la funzione della gestione venatoria sul territorio e che sul territorio medesimo deve essere destinatario, al pari degli organi comunali, Prefettura, PNAT e organi di vigilanza, di tutte le comunicazioni e manifestazioni di iniziative e pertanto reso edotto di tutti i tavoli di confronto riguardanti materie connesse al problema “ungulati”, cosa fino ad oggi non verificatasi. Come prima accennato, offriamo quindi piena disponibilità, come sempre, ad ascoltare ed a collaborare con tutti gli Enti sul territorio per mettere in campo proposte plausibili, possibili ed inclusive, senza esclusioni “di parte” . ATC 10 ARCIPELAGO TOSCANO IL PRESIDENTE Avv. Carlo Simoni
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Per la vigilessa in servizio oggi a casa del duca pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 12:18
Vorrei ringraziare la vigilessa che oggi, dopo aver fatto uscire tutti i bambini è andata al semaforo permettendo alla coda delle macchine di defluire rapidamente. Sarebbe auspicabile avere questo tipo di servizio ogni giorno. Un genitore di casa del duca
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CCT pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 12:11
PROBLEMATICHE SOLLEVATE SERVIZIO DI TPL ISOLA D’ELBA In relazione agli argomenti sollevati, l’Azienda si permette di osservare quanto di seguito riportato. Il veicolo oggetto di segnalazione, anche sulla stampa locale, nei giorni scorsi non risulta per nulla fatiscente. Il veicolo è uscito dal deposito aziendale alle ore 14.00 quando splendeva ancora il sole, con le botole aperte come da normativa nazionale anti COVID e da disposizioni aziendali, in modo da garantire il ricircolo dell’aria. Può succedere, data la particolarissima situazione di quest’anno, che per improvvise variazioni metereologiche, prima che si possano richiudere le botole possa verificarsi quanto indicato. D’altra parte questo ci viene richiesto per garantire la sicurezza anti COVID a bordo. La programmazione dei servizi da erogare, non sta all’azienda ma agli enti competenti: Regione, Provincia e Comuni. E compito degli stessi enti definire quale servizio erogare e quante risorse economiche impegnare per finanziarlo. Un cordiale saluto. Il Direttore di Produzione Ing. Massimiliano Palloni
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LIONS CLUB ISOLA D'ELBA pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 10:02
[COLOR=darkred][SIZE=4] IL POMODORO, BUONO PER TE, BUONO PER LA RICERCA [/SIZE] [/COLOR] Appello del Lions Club Isola d’Elba a favore della Fondazione Veronesi [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/lion.JPG[/IMGSX] In 250 piazze d’Italia sabato 24 e domenica 25 ottobre si terrà la distribuzione di confezioni di tre lattine di pomodori (pelati, polpa e pomodorino), ottenibili con un contributo minimo di 10 euro. La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi, ha lo scopo di raccogliere fondi per garantire le migliori cure possibili ai bambini malati di leucemia linfoblastica acuta (LLA), la tipologia di tumore più frequente in età pediatrica. All’Elba l’evento avviene a cura della Sig.ra Barbara Aquaro Bolano, volontaria della Fondazione I.E.O. (Istituto Europeo di Oncologia), che raccoglierà le adesioni pervenute entro sabato 10 ottobre. Il Lions Club Isola d’Elba, una cui delegazione guidata dal Presidente Avv. Alessandro Moretti ha consegnato il proprio contributo a sostegno della nobile causa personalmente alla Sig.ra Aquaro, rivolge ai cittadini elbani e agli ospiti, un sentito invito a non mancare a questo appuntamento con la ricerca e la solidarietà.
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VIABILITA' E SICUREZZA ...QUESTI SCONOSCIUTI pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 9:15
[COLOR=darkblue][SIZE=3] UN CAOTICO E DISORDINATO FINE STAGIONE… [/SIZE] [/COLOR] Nonostante il piovoso fin stagione la città è nel caos più totale: traffico all'inverosimile e posteggi selvaggi in qualsiasi posto e modo, soprattutto nel centro storico orfano di ben trenta stalli devolti ai ristoratori per i loro ampliamenti , addirittura si è arrivati a trovare Auto parcheggiate sul sagrato del Duomo, dove alcuni paletti anti-sosta di ferro ancorati al suolo sono stati divelti , ed i fedeli che dovrebbero avere a cuore più di altri la tutela di questo monumento si rendono protagonisti di tali atti di inciviltà "…. Misteri della fede o intercessioni divine? Facendo una passeggiata per le vie di Cosmopoli ci accorgiamo di come la situazione sia prossima al collasso della viabilità dovuto alle auto parcheggiate un po' ovunque, a cavallo dei marciapiedi, in doppia fila, dinanzi agli esercizi commerciali che espongono e offrono di tutto e di più impedendo il passaggio di carrozzine e, oltretutto, a complicare la visuale per coloro che devono attraversare la strada. Insomma, una vera e propria dimostrazione di inciviltà continua, che oltre a creare disagi ai ferrajesi mette anche a repentaglio la sicurezza dei pedoni e degli altri automobilisti e spesso l’infrazione causa serissimi problemi anche ai mezzi di soccorso, o provoca qualche incidente come la cronaca ci ricorda spesso . Può sembrar banale, ma anche da ciò si misura l'indice di civiltà della nostra città e la bontà di chi la dovrebbe amministrare . La soluzione Egregio neo-comandante Farina ( anche se non sei farina del nostro sacco) , nell’attesa che almeno Piazza della Repubblica ritorni veramente una Piazza pedonale da vivere (come promesso dai risorgenti in campagna elettorale) ma non solo d’ intensificare i controlli, come fatto in altri comuni, ma pure destinare un'intera pattuglia ad hoc, senza sottovalutare l'aspetto economico di questa operazione che porterebbe oltre alla sicurezza, al decoro ed all’immagine , ossigeno al bilancio comunale. 👮
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Benzina da Bettolina pubblicato il 29 Settembre 2020 alle 7:25
Mi sembra dai messaggi che leggo che a qualcuno dia fastidio la concorrenza, aver rotto il monopolio di un signore che per anni ha fatto il bello e cattivo tempo da noia... ma a chi oltre a lui? Ben venga invece una sana concorrenza che all’Elba non c’è mai stata e speriamo inizi anche per le bombole del gpl. E comunque state sereni che se il signore del monopolio della benzina guadagna ora qualche centesimo meno al litro, continuerà a stare bene lui, i figli, i nipoti, pronipoti e qualche altra generazione, sono ben altri che hanno problemi ad arrivare a fine mese.
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isolanoinnamorato da li pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 23:51
Per alessio è vero nella situazione data 600.000 euro sembrano una piccola boccata di ossigeno per un gruppo armatoriale messo male in arnese. ma il problema non è questo. la benzina e prima ancora il gasolio sono sempre costati tanto all'isola perchè con nave e deposito e un sostanziale monopolio c'era chi faceva il prezzo a sua convenienza esclusiva. questa la realtà. poi si è rotto, forse avventurosamente il monopolio. può dispiacere per l'ex monopolista, ma forse questi dovrebbe interrogarsi sulla sua capacità di comprendere il futuro che avanzava!
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Rotary Club isola d'Elba da Portoferraio pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 23:10
Per il Rotary Club isola d’Elba, quella appena trascorsa è stata una settimana ricca di eventi che hanno piacevolmente impegnato i soci per più giorni. Mercoledì 23, il presidente del Club elbano Sergio Cavaliere e i membri del consiglio si sono ritrovati presso la sala congressi dell' hotel Airone dove hanno tenuto una video conferenza con il Governatore Letizia Cardinale. Un appuntamento annuale, un “nuovo modo di fare Rotary” come lo stesso governatore ha tenuto a sottolineare, che si è reso indispensabile a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Limitazioni che tuttavia “non sono riuscite a ridurre la determinazione dei membri del Club volti ad adempiere, come sempre, agli obiettivi di Servizio e di supporto alla Comunità”. Tra gli argomenti trattati nell’incontro, oltre all'analisi dell'organizzazione amministrativa del Rotary Club sia dal punto di vista distrettuale sia, e soprattutto, come Rotary International, il presidente Sergio Cavaliere ha inoltre illustrato, con dovizia di particolari, tutti i progetti che intende perseguire per il suo mandato. Venerdì 25, il Club elbano ha avuto il piacere di incontrare gli amici del Rotary Club Galla Placidia di Ravenna, ospitati per l'occasione alla Tenuta Santa Caterina e all'hotel Il Caminetto. Dopo il ritrovo, accordato per il primo pomeriggio in piazza Cavour, alla sala della Gran Guardia, i soci elbani hanno accompagnato gli ospiti in un’interessante visita guidata tra i principali edifici storici della Portoferraio napoleonica e medicea conclusasi, nel tardo pomeriggio con la visita al museo di forte Falcone dove sono custoditi importanti reperti, in larga parte ritrovati sul suolo elbano, risalenti alla seconda guerra mondiale. Un ottimo modo per far conoscere la nostra storia, le nostre origini che, a detta di Riccardo Papa, presidente del Club ospite, verrà contraccambiato con un invito previsto per il prossimo anno nella sua città in occasione delle celebrazione del sette centenario della morte del sommo poeta Dante Alighieri. Il Club elbano ringrazia in particolare Simone Galletti, ottimo conoscitore della storia della nostra isola, che, per l’iniziativa, si è offerto di fare da Cicerone. Infine, sabato 26 si è tenuta, presso il ristorante Randez-Vous di Marciana Marina, la consueta conviviale alla quale hanno preso parte anche gli amici del Club di Ravenna. Piacevole ed importante momento per rafforzare quello che è uno dei principi cardine del Rotary Club, un sentimento che, come lo stesso presidente Sergio Cavaliere ha voluto sottolineare dopo aver fatto i dovuti onori di casa, lega sempre più profondamente i soci: l’amicizia. Dopo il consueto scambio di doni, nel quale il presidente elbano ha colto l’opportunità di regalare una copia del romanzo “Talismani”, terzo libro del socio Davide Pelliccioni, ha preso quindi la parola Riccardo Papa, il Presidente del Club ospite, che ha salutato i presenti e ringraziato gli amici elbani per l’ospitalità. Principale evento della cena, e sicuramente uno dei momenti più importanti per la vita di un Rotary Club, è stata la cerimonia di ingresso del nuovo socio, Gianfrancesco Ballerini che, già responsabile amministrativo Navalmeccanica Spa, oggi ricopre quello stesso ruolo presso Moby spa. Gianfrancesco è stato presentato da Michela Venturini con un interessante discorso nel quale ha evidenziato dapprima le sue qualità e capacità professionali di poi la stima e la benevolenza che egli ha nella nostra comunità. Infine, sottolineando che d’ora in poi la comunità conoscerà e giudicherà il Rotary anche attraverso la sua persona, che quindi dovrà incarnare sempre il carattere e l'ideale di Servizio insito nella nostra Organizzazione, ha espresso ai presenti la certezza che, seguendo i principi cardine del Club, il nuovo socio sarà in grado di apportare le sue conoscenze per aiutarci a portare a termine i tanti progetti volti a rendere la nostra comunità, il nostro Paese, un posto migliore in cui vivere. Dopo la lettura dei doveri, la cerimonia si è conclusa con un discorso di benvenuto del presidente Sergio cavaliere e la tanto gradita “spillatura”. Sicuri quindi che Gianfrancesco non mancherà al nuovo impegno che si è assunto, tutto il Club gli esprime un grande augurio di ben venuto e lo stringe in un profondo abbraccio.
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Alessio pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 20:35
600.000 euro ad Onorato per fare un servizio che da anni viene svolto senza particolari problemi e senza far mai mancare la benzina all'Elba dal deposito costiero, c'è qualcosa che non torna, spero vi sia una spiegazione logica perché io non la trovo.
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Per il Sig. FRA pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 19:13
Per il Sig. Dr. Fra, sono sempre io il figlio della signora anziana contagiata dal super batterio new delhi, lle devo fare alcune precisazioni, mia madre ma forse l'ospedale non lo sa perché in ben due ricoveri non gli fu fatto il tampone rettale, era stata contagiata dal super batterio , esame fatto dal medico di famiglia con referto del 16 luglio 2019 dopo ripeto pochi giorni che era stata dimessa e costretta a termi are la sua vita in isolamento per mesi, ma d'altronde la furia delll'ospedale di dimettere una vecchia era tanta che fu dimessa e mandata di nuovo in Rsa senza nemmeno avvertire il sottoscritto, mi fu detto errore di comunicazione, ripeto tampone che doveva essere effettuato come dicono i protocolli del piano nazionale sulla antimicrobico resistenza aggiornato. Per il triennio 2017 2020 documento della presidenza del consiglio dei minostri e come prevede anche la delibera della regione Toscana n. 1439 del 17dicembre 2018, recante disposizioni di contrasto al l'antibiotico resistenza alla sepsi e alle infezioni correlate all'assistenza con percorsi ben precisi sia nei ricoveri che nelle dimissioni con tanto di investimento,di personale e economico comunque se come dice lei è tutto regolare e l'azienda ha eseguito tutti i protocolli non avrà problemi, per quanto riguarda la procura le dico che la salma fu messa a disposizione della magistratura.... Ai posteri l'ardua sentenza
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Michele da Portoferraio pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 18:47
MA CHE BRAVI I CACCIATORI. Lungo post articolato. Solo due obiezioni. 1: è invasa Marciana, ma anche il resto dell'isola. 2 : chi li ha introdotti?
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 17:29
[COLOR=darkred][SIZE=2] CINGHIALI E MUFLONI, LA COLPA NON È DEI CACCIATORI, CHI ACCUSA SI INFORMI ! [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/cinghiale.JPG[/IMGSX] Abbiamo seguito in questi giorni l'escalation di articoli e dichiarazioni susseguitesi dopo la richiesta del sindaco Barbi di abolire l'area vocata per la caccia al CINGHIALE, e quindi far cessare la caccia in braccata delle squadre. Consapevoli di quale sia il problema ungulati, abbiamo letto con stupore le varie dichiarazioni, che denotano una chiara mancanza di concretezza e di visione di quella che è attualmente la gestione cinghiale e muflone nell'Isola d'Elba. Alcuni articoli denotano una volontà di criminalizzare la nostra categoria e mentono sapendo di mentire. Facciamo chiarezza, giustamente si dice che ci sono troppi cinghiali e la soluzione, secondo voi, è quella di abolire il sistema che più di tutti gli altri consente di contenere il numero di cinghiali ? Dati alla mano, all’Isola d’Elba, come in tutta Italia, la caccia in braccata è quella che abbatte più cinghiali. Togliendo l'area vocata, si toglierebbe la braccata, e questo per voi è la soluzione ? Verrebbe spontaneo chiedere al Sindaco Barbi lui concretamente, oltre che a lamentarsi, cosa abbia fatto, quanti cinghiali abbia tolto dal suolo Elbano. I cacciatori lo scorso anno ne hanno tolti quasi 400, anche il peggior Tecnico Faunistico esistente sulla terra gli avrebbe potuto dire che altrimenti quei cinghiali quest'estate si sarebbero potuti trasformare in almeno 1000 capi.Parliamoci chiaro il problema è come viene gestito il Parco Nazionale, chissà perché il Sindaco Barbi, il cui territorio comunale ricade nella quasi totalità al suo interno, non si è posto la domanda come mai lì ci sono troppi cinghiali. La risposta è semplice, lì non c'è pressione venatoria. Certo noi sappiamo benissimo che le cause dell'aumento dei cinghiali sono molteplici, vanno dalla diminuzione del numero di cacciatori, all'antropizzazione di questo ungulato, basta vedere cosa accade a Roma, alla mancanza di una seria e vera gestione del Parco. Signori miei il cinghiale non si eradica dall'Isola con le parole ci vuole chi prima di tutto metta a disposizione il suo tempo, la sua competenza e conoscenza, i suoi cani per stanarlo dal bosco ed infine chi prema il grilletto. Anche le catture che in questi anni si sono susseguite sul territorio elbano hanno dimostrato che non riescono a risolvere il problema, oltre ad essere molto costose. Se le amministrazioni comunali decidono di sedersi intorno ad un tavolo con tutte le varie categorie portatrici di interesse, l’Associazione Libera Caccia è ben disponibile a dare il proprio contributo per cercare di risolvere la situazione, ma con fatti concreti, non con utopistiche dichiarazioni. ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA - ISOLA D’ELBA
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