[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/test.JPG[/IMGSX] Mi raccomando signore,ottobre sarà il mese della prevenzione per il tumore al seno..pensateci soprattutto se avete casi in famiglia.Vi ricordo che anche gli uomini possono andare incontro a questa patologia,se ne parla poco.
Per ultimo:consultatevi con il vostro medico o con le associazioni che si occupano della ricerca sul cancro,riguardo al test genetico,soprattutto in caso di familiarità:anche questo fa parte della prevenzione:mi raccomando se vi consigliassero di farlo,è fondamentale un supporto psicologico,perché non è una passeggiata,come del resto non è una passeggiata affrontare la malattia,combatterla e riuscire a vincerla
113273 messaggi.
AUGURI DI BUON LAVORO A LUIGI GENGHI NUOVO DIRETTORE SANITARIO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO ELBANO.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/genghi1.JPG[/IMGSX] Diamo il nostro benvenuto al nuovo direttore sanitario Dott. Luigi Genghi e gli auguriamo buon lavoro avendo un compito importante da svolgere nella certezza che impegno, serietà e spiccate doti umane resteranno segni distintivi nella conduzione del Presidio Ospedaliero di Portoferraio e garantiranno un efficiente servizio al cittadino Elbano già sofferente per la sua insularità.
Il Dott. Genchi è atteso da un duro compito ma siamo convinti che gli utenti dell'Elba siano in buone mani perchè, il nuovo Direttore, è già responsabile dell'Unità di Igiene e salute pubblica dell'Asl Elba.
Comitato Elba Salute.
(Francesco Semeraro)
Mi sarebbe piaciuto a seguito del lungo articolo, conoscere nel dettaglio quanti cinghiali sul totale di 350 abbattimenti nel periodo 2019/2020, ne sono stati abbattuti nel Comune di Marciana.
Un cittadino danneggiato
IL 1° OTTOBRE CAPOLIVERI COMES IN COLOURS E ADERISCE ALLA CAMPAGNA NASTRO ROSA 2020 DI AIRC. MONTAGNA “UN SEGNALE POSITIVO E PROPOSITIVO PER LA NOSTRA COMUNITÀ”
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/colore.JPG[/IMGSX] Il primo ottobre è Capoliveri Comes in Colours, una magica atmosfera per una serata all’insegna della musica e dei colori. Piazza Matteotti si illuminerà di mille sfumature trasformandosi in un caleidoscopio in notturna regalando immagini uniche nel suggestivo scenario naturale dell’antica e caratteristica piazza del paese. Sullo sfondo musica da accompagnamento per rendere il tutto ancor più magico e coinvolgente.
Lo spettacolo dei colori avrà inizio alle 21,00 e al termine l’intera piazza si colorerà di Rosa. Capoliveri, infatti, quest’anno ha deciso di aderire alla campagna Nastro Rosa di Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) che si celebra proprio il 1° ottobre.
“Come amministrazione comunale abbiamo deciso di dare un segnale importante alla nostra comunità – spiega il Sindaco Walter Montagna, aderendo all’iniziativa dell’ AIRC – campagna Nastro Rosa 2020 – per sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema del cancro al seno. Il cancro si può combattere grazie alla ricerca. Abbiamo scelto dunque di unirci all’iniziativa di Airc e Anci, regalando insieme a numerosi comuni italiani uno spettacolo di pura bellezza alla comunità in concomitanza con la campagna Nastro Rosa 2020, perché è giusto dare segnali positivi e ricordare che la ricerca è possibile curare tutte le donne e aiutarle nel realizzare i loro progetti di vita”.
Buonasera vorrei chiedere alla nostra amministrazione comunale cosa impedisce l erogazione dei contributi per gli affitti emergenza covid. mi risulta che siano nelle casse comunali da agosto. grazie saluti
[COLOR=darkred][SIZE=4] IL CINGHIALE E L’AREA VOCATA [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/cinghiali.JPG[/IMGSX] Prendiamo atto di quanto posto sulle testate giornalistiche locali dal Sindaco di Marciana in merito alla eccessiva presenza di specie ungulate nel territorio da lui amministrato e, più in generale, nell’intero ambito elbano e della Sua iniziativa di proporre agli organi competenti la modifica normativa delle “aree vocate” alla caccia al cinghiale, consistente nella “eliminazione” delle predette. Il problema “ungulato” affligge da tempo il nostro territorio (potremmo parlare di problema nazionale e/o internazionale) e, al di là delle responsabilità primigenie, è stata affrontata a più riprese senza risultati “strutturali” tangibili. Fin dalla sua prima istituzione avvenuta per Legge, l’ATC,( ambito territoriale di caccia) per quanto di competenza, si è trovata a mettere in campo iniziative volte al contenimento della specie cinghiale promuovendo tutte le forme di caccia consentite (prima la sola braccata, poi la forma singola e la selezione ed è di prossimo avvio anche quella con il cane limiere) ed ha collaborato, anche economicamente, con le aziende agricole per la messa in sicurezza delle colture maggiormente sensibili. Vale la pena anche ricordare che è stato grazie all’ATC che sul territorio a caccia programmata è stata avviata la caccia di selezione al Muflone, specie in precedenza mai gestita e sottoposta a prelievo e giammai introdotta sul territorio a scopi venatori. Si è trattato talora di percorsi impegnativi anche perché inclusivi di percorsi formativi per i cacciatori che hanno richiesto tempo e risorse ed hanno, talora, dovuto superare comprensibili scetticismi e perplessità. Da non sottovalutare inoltre le azioni di controllo messe in campo prima dell’avvento della cosiddetta “legge obiettivo” con il coinvolgimento delle squadre iscritte all’ATC nonché, successivamente, attraverso l’ acquisto e la gestione di trappole di cattura. In buona sostanza si ritiene che nulla possa essere rimproverato a questo organismo che nelle mille difficoltà, non ultime quelle economiche, ha cercato di districarsi e orientarsi nelle more delle norme di volta in volta vigenti, caratterizzate soprattutto negli ultimi anni da un continuo divenire, per soddisfare le esigenze di tutti cercando di mantenere costanti coerenza ed equilibrio. Chiaramente, è inutile nasconderlo, l’eradicazione delle diverse specie di fauna selvatica sottoposte a prelievo venatorio non costituisce obiettivo di questo organismo di gestione, tuttavia, riteniamo che le azioni messe in campo dai vari Comitati di Gestione che si sono 2 succeduti al governo dell’ATC sono state impegnative e importanti compatibilmente con le risorse umane ed economiche disponibili. Non dobbiamo neppure nasconderci che il problema ungulati è emerso nelle attuali proporzioni solo successivamente all’istituzione del Parco Nazionale che ha interdetto alla gestione faunistico venatoria oltre il 70% del territorio elbano, peraltro quello maggiormente vocato alla fauna ed alle specie ungulate e dove ovviamente non c'è pressione venatoria. Un territorio, quello del Parco, in grado di offrire rifugio a popolazioni numerose le quali, tuttavia, per alimentarsi o approvvigionarsi di risorse idriche, sono costrette a traslocare nelle adiacenti aree aperte a vocazione agricola. Tutto ciò premesso, per dovere di cronaca e per rendere giustizia all’ATC che, ci preme ricordare, si fonda quasi totalmente sul volontariato, vorremmo anche osservare circa la richiesta di “definire” il territorio elbano “non vocato al cinghiale”. Per prima cosa è bene sottolineare che si tratta di pura e semplice “definizione” e che a tale definizione, appunto, non consegue l’automatica e miracolosa scomparsa delle specie target. Anzi forse è proprio l’opposto. Vale la pena di ricordare che, nel recente passato, il termine di “area vocata” od “area non vocata” era sinonimo di gestione mediante prelievo (area vocata) mentre nel restante territorio tale attività era formalmente interdetta alle specie ungulate. Ne sono stati esempi concreti la caccia di selezione al capriolo od al cervo ma anche al cinghiale allorché le aree di braccata interessavano esclusivamente le aree vocate alla specie. Successivamente con la più appropriata definizione territoriale di “aree conservative” ed “aree non conservative” sono stati definiti obiettivi diversi per le popolazioni di ungulati presenti. Nel caso del cinghiale sottoporre il territorio alla gestione non conservativa ha come effetto immediato l’applicazione di forme di caccia poco incisive per il territorio elbano quali la selezione, la girata e la forma singola, relegando la braccata, quella che in termini numerici garantisce un prelievo più favorevole, ad attività marginale e secondaria. Appare evidente che non sono le definizioni che risolvono le problematiche di sovrappopolamento ma esclusivamente le azioni messe in campo e queste devono essere approntate sulla scorta degli obiettivi programmati che, comunque, per quanto ci riguarda, non possono essere l’eradicazione generalizzata anche nelle aree meno sensibili. Riteniamo che i concetti di “Area Vocata” ed “Area non Vocata” siano oggi superati e che pertanto debbano essere sostituiti da criteri diversi che non siano pregiudizievoli per alcune tipologie di intervento o di attività e che pertanto siano inclusivi e non esclusivi, come fino ad oggi intesi, e tarati sugli obiettivi. Obiettivi condivisi, perseguibili e tollerabili quindi non estremisti e radicali. Ciò comporta non solo grande competenza e professionalità da parte di tutte le forze in campo ma anche l’adozione di misure sinergiche fra Enti e Organismi territoriali che rimuovano le barriere ideologiche e favoriscano la coesione e la partecipazione. 3 Significativi passi sono stati registrati in questi anni di gestione, altri possono essere promossi e incentivati, consapevoli che in questi territori esistono, ed hanno diritto di esistere, più mondi, anche diversi tra loro, che devono coesistere e interagire evitando di stare in conflitto. Offriamo quindi piena disponibilità, come sempre, ad ascoltare ed a collaborare per mettere in campo proposte plausibili, possibili ed inclusive. Certamente non ci trova concordi la richiesta avanzata dal Sindaco Barbi alla Regione Toscana poiché inutile ai fini gestionali e di contenimento delle specie ungulate, destinata a rimanere tale sulla carta, priva di efficacia e penalizzante per le squadre per la caccia al cinghiale iscritte all’ATC che rappresentano una importante risorsa per il contenimento della specie nel territorio a caccia programmata. E superfluo ma necessario affermare quindi, in termini pratici e non tecnici e facendo in modo che il “comune” cittadino comprenda correttamente la portata del problema, che l'eliminazione normativa delle “aree vocate”, come intenzionalmente manifestata dal Sindaco Barbi (sul cui territorio comunale insiste la maggior parte del territorio PNAT) e da tempo, in maniera veramente ossessiva, anche dalle varie associazioni ambientaliste, animaliste nonché di agricoltori, corrisponderebbe all'eliminazione della possibilità della caccia al cinghiale all'Elba con il metodo della braccata (il più efficace tra quelli consentiti) il che paradossalmente, come sopra accennato, non andrebbe a risolvere il problema, come erroneamente ritenuto da molti, ma ad incrementarlo in via esponenziale visto che verrebbe a mancare il prelievo venatorio annuale nelle predette aree vocate libere e all'uopo destinate rispettivamente a ciascuna delle 3 squadre di caccia al cinghiale esistenti sul territorio. Sono già stati resi noti alla stampa i numeri degli abbattimenti nel periodo venatorio (nelle sole aree vocate) che si distribuiscono nell'arco temporale di 36 giornate di caccia in braccata nel periodo 1 novembre – 31 gennaio e che corrispondono alla non trascurabile cifra di oltre 350 capi abbattuti (annata venatoria 2019 -20) che eguagliano se non superano, proporzionalmente, i risultati ottenuti dal PNAT sul “suo” ben più grande territorio (pari a circa il 70% del territorio Elbano) nell'arco dei 365 giorni con l'utilizzo del metodo delle catture con gabbie e dell'abbattimento con i punti sparo assegnati ai selecontrollori abilitati. Si rende doveroso precisare al Sig. Sindaco di Marciana, senza alcuna nota o vena polemica, che l'ATC è un Organo Istituzionale nominato per Legge che ha la funzione della gestione venatoria sul territorio e che sul territorio medesimo deve essere destinatario, al pari degli organi comunali, Prefettura, PNAT e organi di vigilanza, di tutte le comunicazioni e manifestazioni di iniziative e pertanto reso edotto di tutti i tavoli di confronto riguardanti materie connesse al problema “ungulati”, cosa fino ad oggi non verificatasi. Come prima accennato, offriamo quindi piena disponibilità, come sempre, ad ascoltare ed a collaborare con tutti gli Enti sul territorio per mettere in campo proposte plausibili, possibili ed inclusive, senza esclusioni “di parte” .
ATC 10 ARCIPELAGO TOSCANO IL PRESIDENTE Avv. Carlo Simoni
Vorrei ringraziare la vigilessa che oggi, dopo aver fatto uscire tutti i bambini è andata al semaforo permettendo alla coda delle macchine di defluire rapidamente. Sarebbe auspicabile avere questo tipo di servizio ogni giorno.
Un genitore di casa del duca
PROBLEMATICHE SOLLEVATE SERVIZIO DI TPL ISOLA D’ELBA
In relazione agli argomenti sollevati, l’Azienda si permette di osservare quanto di seguito riportato.
Il veicolo oggetto di segnalazione, anche sulla stampa locale, nei giorni scorsi non risulta per nulla fatiscente.
Il veicolo è uscito dal deposito aziendale alle ore 14.00 quando splendeva ancora il sole, con le botole aperte come da normativa nazionale anti COVID e da disposizioni aziendali, in modo da garantire il ricircolo dell’aria.
Può succedere, data la particolarissima situazione di quest’anno, che per improvvise variazioni metereologiche, prima che si possano richiudere le botole possa verificarsi quanto indicato. D’altra parte questo ci viene richiesto per garantire la sicurezza anti COVID a bordo.
La programmazione dei servizi da erogare, non sta all’azienda ma agli enti competenti: Regione, Provincia e Comuni.
E compito degli stessi enti definire quale servizio erogare e quante risorse economiche impegnare per finanziarlo.
Un cordiale saluto.
Il Direttore di Produzione
Ing. Massimiliano Palloni
[COLOR=darkred][SIZE=4] IL POMODORO, BUONO PER TE, BUONO PER LA RICERCA [/SIZE] [/COLOR]
Appello del Lions Club Isola d’Elba a favore della Fondazione Veronesi
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/lion.JPG[/IMGSX]
In 250 piazze d’Italia sabato 24 e domenica 25 ottobre si terrà la distribuzione di confezioni di tre lattine di pomodori (pelati, polpa e pomodorino), ottenibili con un contributo minimo di 10 euro.
La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi, ha lo scopo di raccogliere fondi per garantire le migliori cure possibili ai bambini malati di leucemia linfoblastica acuta (LLA), la tipologia di tumore più frequente in età pediatrica.
All’Elba l’evento avviene a cura della Sig.ra Barbara Aquaro Bolano, volontaria della Fondazione I.E.O. (Istituto Europeo di Oncologia), che raccoglierà le adesioni pervenute entro sabato 10 ottobre.
Il Lions Club Isola d’Elba, una cui delegazione guidata dal Presidente Avv. Alessandro Moretti ha consegnato il proprio contributo a sostegno della nobile causa personalmente alla Sig.ra Aquaro, rivolge ai cittadini elbani e agli ospiti, un sentito invito a non mancare a questo appuntamento con la ricerca e la solidarietà.
[COLOR=darkblue][SIZE=3] UN CAOTICO E DISORDINATO FINE STAGIONE… [/SIZE] [/COLOR]
Nonostante il piovoso fin stagione la città è nel caos più totale: traffico all'inverosimile e posteggi selvaggi in qualsiasi posto e modo, soprattutto nel centro storico orfano di ben trenta stalli devolti ai ristoratori per i loro ampliamenti , addirittura si è arrivati a trovare Auto parcheggiate sul sagrato del Duomo, dove alcuni paletti anti-sosta di ferro ancorati al suolo sono stati divelti , ed i fedeli che dovrebbero avere a cuore più di altri la tutela di questo monumento si rendono protagonisti di tali atti di inciviltà "…. Misteri della fede o intercessioni divine?
Facendo una passeggiata per le vie di Cosmopoli ci accorgiamo di come la situazione sia prossima al collasso della viabilità dovuto alle auto parcheggiate un po' ovunque, a cavallo dei marciapiedi, in doppia fila, dinanzi agli esercizi commerciali che espongono e offrono di tutto e di più impedendo il passaggio di carrozzine e, oltretutto, a complicare la visuale per coloro che devono attraversare la strada. Insomma, una vera e propria dimostrazione di inciviltà continua, che oltre a creare disagi ai ferrajesi mette anche a repentaglio la sicurezza dei pedoni e degli altri automobilisti e spesso l’infrazione causa serissimi problemi anche ai mezzi di soccorso, o provoca qualche incidente come la cronaca ci ricorda spesso . Può sembrar banale, ma anche da ciò si misura l'indice di civiltà della nostra città e la bontà di chi la dovrebbe amministrare .
La soluzione Egregio neo-comandante Farina ( anche se non sei farina del nostro sacco) , nell’attesa che almeno Piazza della Repubblica ritorni veramente una Piazza pedonale da vivere (come promesso dai risorgenti in campagna elettorale) ma non solo d’ intensificare i controlli, come fatto in altri comuni, ma pure destinare un'intera pattuglia ad hoc, senza sottovalutare l'aspetto economico di questa operazione che porterebbe oltre alla sicurezza, al decoro ed all’immagine , ossigeno al bilancio comunale. 👮
Mi sembra dai messaggi che leggo che a qualcuno dia fastidio la concorrenza, aver rotto il monopolio di un signore che per anni ha fatto il bello e cattivo tempo da noia... ma a chi oltre a lui? Ben venga invece una sana concorrenza che all’Elba non c’è mai stata e speriamo inizi anche per le bombole del gpl. E comunque state sereni che se il signore del monopolio della benzina guadagna ora qualche centesimo meno al litro, continuerà a stare bene lui, i figli, i nipoti, pronipoti e qualche altra generazione, sono ben altri che hanno problemi ad arrivare a fine mese.
Per alessio
è vero nella situazione data 600.000 euro sembrano una piccola boccata di ossigeno per un gruppo armatoriale messo male in arnese. ma il problema non è questo. la benzina e prima ancora il gasolio sono sempre costati tanto all'isola perchè con nave e deposito e un sostanziale monopolio c'era chi faceva il prezzo a sua convenienza esclusiva. questa la realtà. poi si è rotto, forse avventurosamente il monopolio. può dispiacere per l'ex monopolista, ma forse questi dovrebbe interrogarsi sulla sua capacità di comprendere il futuro che avanzava!
Per il Rotary Club isola d’Elba, quella appena trascorsa è stata una settimana ricca di eventi che hanno piacevolmente impegnato i soci per più giorni.
Mercoledì 23, il presidente del Club elbano Sergio Cavaliere e i membri del consiglio si sono ritrovati presso la sala congressi dell' hotel Airone dove hanno tenuto una video conferenza con il Governatore Letizia Cardinale. Un appuntamento annuale, un “nuovo modo di fare Rotary” come lo stesso governatore ha tenuto a sottolineare, che si è reso indispensabile a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Limitazioni che tuttavia “non sono riuscite a ridurre la determinazione dei membri del Club volti ad adempiere, come sempre, agli obiettivi di Servizio e di supporto alla Comunità”.
Tra gli argomenti trattati nell’incontro, oltre all'analisi dell'organizzazione amministrativa del Rotary Club sia dal punto di vista distrettuale sia, e soprattutto, come Rotary International, il presidente Sergio Cavaliere ha inoltre illustrato, con dovizia di particolari, tutti i progetti che intende perseguire per il suo mandato.
Venerdì 25, il Club elbano ha avuto il piacere di incontrare gli amici del Rotary Club Galla Placidia di Ravenna, ospitati per l'occasione alla Tenuta Santa Caterina e all'hotel Il Caminetto.
Dopo il ritrovo, accordato per il primo pomeriggio in piazza Cavour, alla sala della Gran Guardia, i soci elbani hanno accompagnato gli ospiti in un’interessante visita guidata tra i principali edifici storici della Portoferraio napoleonica e medicea conclusasi, nel tardo pomeriggio con la visita al museo di forte Falcone dove sono custoditi importanti reperti, in larga parte ritrovati sul suolo elbano, risalenti alla seconda guerra mondiale.
Un ottimo modo per far conoscere la nostra storia, le nostre origini che, a detta di Riccardo Papa, presidente del Club ospite, verrà contraccambiato con un invito previsto per il prossimo anno nella sua città in occasione delle celebrazione del sette centenario della morte del sommo poeta Dante Alighieri.
Il Club elbano ringrazia in particolare Simone Galletti, ottimo conoscitore della storia della nostra isola, che, per l’iniziativa, si è offerto di fare da Cicerone.
Infine, sabato 26 si è tenuta, presso il ristorante Randez-Vous di Marciana Marina, la consueta conviviale alla quale hanno preso parte anche gli amici del Club di Ravenna.
Piacevole ed importante momento per rafforzare quello che è uno dei principi cardine del Rotary Club, un sentimento che, come lo stesso presidente Sergio Cavaliere ha voluto sottolineare dopo aver fatto i dovuti onori di casa, lega sempre più profondamente i soci: l’amicizia.
Dopo il consueto scambio di doni, nel quale il presidente elbano ha colto l’opportunità di regalare una copia del romanzo “Talismani”, terzo libro del socio Davide Pelliccioni, ha preso quindi la parola Riccardo Papa, il Presidente del Club ospite, che ha salutato i presenti e ringraziato gli amici elbani per l’ospitalità.
Principale evento della cena, e sicuramente uno dei momenti più importanti per la vita di un Rotary Club, è stata la cerimonia di ingresso del nuovo socio, Gianfrancesco Ballerini che, già responsabile amministrativo Navalmeccanica Spa, oggi ricopre quello stesso ruolo presso Moby spa.
Gianfrancesco è stato presentato da Michela Venturini con un interessante discorso nel quale ha evidenziato dapprima le sue qualità e capacità professionali di poi la stima e la benevolenza che egli ha nella nostra comunità.
Infine, sottolineando che d’ora in poi la comunità conoscerà e giudicherà il Rotary anche attraverso la sua persona, che quindi dovrà incarnare sempre il carattere e l'ideale di Servizio insito nella nostra Organizzazione, ha espresso ai presenti la certezza che, seguendo i principi cardine del Club, il nuovo socio sarà in grado di apportare le sue conoscenze per aiutarci a portare a termine i tanti progetti volti a rendere la nostra comunità, il nostro Paese, un posto migliore in cui vivere.
Dopo la lettura dei doveri, la cerimonia si è conclusa con un discorso di benvenuto del presidente Sergio cavaliere e la tanto gradita “spillatura”.
Sicuri quindi che Gianfrancesco non mancherà al nuovo impegno che si è assunto, tutto il Club gli esprime un grande augurio di ben venuto e lo stringe in un profondo abbraccio.
600.000 euro ad Onorato per fare un servizio che da anni viene svolto senza particolari problemi e senza far mai mancare la benzina all'Elba dal deposito costiero, c'è qualcosa che non torna, spero vi sia una spiegazione logica perché io non la trovo.
Per il Sig. Dr. Fra, sono sempre io il figlio della signora anziana contagiata dal super batterio new delhi, lle devo fare alcune precisazioni, mia madre ma forse l'ospedale non lo sa perché in ben due ricoveri non gli fu fatto il tampone rettale, era stata contagiata dal super batterio , esame fatto dal medico di famiglia con referto del 16 luglio 2019 dopo ripeto pochi giorni che era stata dimessa e costretta a termi are la sua vita in isolamento per mesi, ma d'altronde la furia delll'ospedale di dimettere una vecchia era tanta che fu dimessa e mandata di nuovo in Rsa senza nemmeno avvertire il sottoscritto, mi fu detto errore di comunicazione, ripeto tampone che doveva essere effettuato come dicono i protocolli del piano nazionale sulla antimicrobico resistenza aggiornato. Per il triennio 2017 2020 documento della presidenza del consiglio dei minostri e come prevede anche la delibera della regione Toscana n. 1439 del 17dicembre 2018, recante disposizioni di contrasto al l'antibiotico resistenza alla sepsi e alle infezioni correlate all'assistenza con percorsi ben precisi sia nei ricoveri che nelle dimissioni con tanto di investimento,di personale e economico comunque se come dice lei è tutto regolare e l'azienda ha eseguito tutti i protocolli non avrà problemi, per quanto riguarda la procura le dico che la salma fu messa a disposizione della magistratura.... Ai posteri l'ardua sentenza
MA CHE BRAVI I CACCIATORI.
Lungo post articolato. Solo due obiezioni. 1: è invasa Marciana, ma anche il resto dell'isola.
2 : chi li ha introdotti?
[COLOR=darkred][SIZE=2] CINGHIALI E MUFLONI, LA COLPA NON È DEI CACCIATORI, CHI ACCUSA SI INFORMI ! [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/cinghiale.JPG[/IMGSX] Abbiamo seguito in questi giorni l'escalation di articoli e dichiarazioni susseguitesi dopo la richiesta del sindaco Barbi di abolire l'area vocata per la caccia al CINGHIALE, e quindi far cessare la caccia in braccata delle squadre. Consapevoli di quale sia il problema ungulati, abbiamo letto con stupore le varie dichiarazioni, che denotano una chiara mancanza di concretezza e di visione di quella che è attualmente la gestione cinghiale e muflone nell'Isola d'Elba.
Alcuni articoli denotano una volontà di criminalizzare la nostra categoria e mentono sapendo di mentire.
Facciamo chiarezza, giustamente si dice che ci sono troppi cinghiali e la soluzione, secondo voi, è quella di abolire il sistema che più di tutti gli altri consente di contenere il numero di cinghiali ? Dati alla mano, all’Isola d’Elba, come in tutta Italia, la caccia in braccata è quella che abbatte più cinghiali. Togliendo l'area vocata, si toglierebbe la braccata, e questo per voi è la soluzione ? Verrebbe spontaneo chiedere al Sindaco Barbi lui concretamente, oltre che a lamentarsi, cosa abbia fatto, quanti cinghiali abbia tolto dal suolo Elbano. I cacciatori lo scorso anno ne hanno tolti quasi 400, anche il peggior Tecnico Faunistico esistente sulla terra gli avrebbe potuto dire che altrimenti quei cinghiali quest'estate si sarebbero potuti trasformare in almeno 1000 capi.Parliamoci chiaro il problema è come viene gestito il Parco Nazionale, chissà perché il Sindaco Barbi, il cui territorio comunale ricade nella quasi totalità al suo interno, non si è posto la domanda come mai lì ci sono troppi cinghiali. La risposta è semplice, lì non c'è pressione venatoria. Certo noi sappiamo benissimo che le cause dell'aumento dei cinghiali sono molteplici, vanno dalla diminuzione del numero di cacciatori, all'antropizzazione di questo ungulato, basta vedere cosa accade a Roma, alla mancanza di una seria e vera gestione del Parco. Signori miei il cinghiale non si eradica dall'Isola con le parole ci vuole chi prima di tutto metta a disposizione il suo tempo, la sua competenza e conoscenza, i suoi cani per stanarlo dal bosco ed infine chi prema il grilletto. Anche le catture che in questi anni si sono susseguite sul territorio elbano hanno dimostrato che non riescono a risolvere il problema, oltre ad essere molto costose. Se le amministrazioni comunali decidono di sedersi intorno ad un tavolo con tutte le varie categorie portatrici di interesse, l’Associazione Libera Caccia è ben disponibile a dare il proprio contributo per cercare di risolvere la situazione, ma con fatti concreti, non con utopistiche dichiarazioni.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA - ISOLA D’ELBA
[COLOR=darkblue][SIZE=3] L’ELBA E I LADRI DI BICICLETTE [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_27/bici.JPG[/IMGSX] Una bici, qui all’Elba, l’hanno rubata anche a me; in realtà pure perfetta nella forma, non era più una bici.
Fino alla Guerra, probabilmente, era stata un preziosissimo mezzo di locomozione. Poi, ma è solo un’ipotesi, il proprietario, forse colto per strada da un bombardamento o da un rastrellamento nella campagna di Suvereto, l’aveva nascosta nella macchia per poi andarsela a riprendere finita l’emergenza.
Fatto sta che è rimasta lì per quarant’anni, fino a quando una mia amica, acquistando il terreno, l’aveva trovata, bella dritta sulle sue ruote, sostenuta dai rovi.
Me la sono portata all’Elba, meritava una seconda vita e non una fine in discarica.
Una vita esposta alle intemperie.
Telaio, cerchi, raggi, carter, corona, catena, mozzi, freni a bacchetta, manopole di corno e leve, tutto ridotto ad un perfetto, uniforme, incredibile ricamo di ruggine.
Eppure, si deve anche a questo fragile scheletro di bici rosso-bruno se ancora oggi, e fino al 2024, tutte le biciclette cinesi importate in Europa pagano un dazio anti-dumping del 48,5%.
Spiego il perché di questo strano intreccio che è una delle tantissime storie della bici all'Elba.
Siamo nel 1993, il mercato della bici europea si trova ad affrontare una grave crisi.
Attraverso la Turchia vengono immesse sul mercato EU centinaia di migliaia di bici provenienti dalla Cina.
Il loro prezzo al container per una mountainbike, telaio alluminio, cambio a 8x3 velocità, sospensioni posteriore e anteriore, é di dodici dollari USA, ripeto dodici dollari USA, ovvero poco più di dieci euro
Cosa significa per l’industria di telai, cambi, sterzi, manubri, selle? E per la manifattura italiana, la più grande produttrice ed esportatrice di bici del Mercato Unico? La sua stessa fine, per questo bisogna fare subito qualcosa. Ottengo una audizione a Bruxelles dove essere ascoltati dipende dall’attenzione che si riesce a sollevare fin dalle prime battute. Insomma la prima impressione è la più importante.
E quale fu la prima immagine che mostrai al Commissario alla Concorrenza, per mostrare plasticamente cosa poteva succedere alla bici europea in pochi anni?
Esatto, proprio questo simulacro rugginoso di una bici di buona marca, fissato e sospeso alla sua solida transenna di legno, immerso nel paesaggio della valle di S.Martino.
Questa SafetyBicycle, chiamo così questa bici, con lo stesso nome che fu dato ai velocipedi dell’Ottocento, quelli con una catena e due ruote uguali, è rimasta esposta fuori dalla casina di S.Martino per altri vent’anni.
Fino al lockdown.
Un certo Luigi l’ha fotografata al suo posto e l’ha messa su FB l’8 febbraio.
Negli anni questa SafetyBicycle ha assistito, ammirata, intatta e indisturbata a molte iniziative per promuovere la bici.
Dagli incontri, all’Elba, di esperti europei per l’adozione delle norme EN sui requisiti di sicurezza del 1998, ai programmi internazionali del 2001, per fare della Strada Maestra napoleonica, un perfetto testing ground dove trasferire dalla Pennsylvania i test di frenata per le bici di tutto il mondo.
Dal convegno "Elba fatta su Misura della Bici" del 2006, al primo bike sharing introdotto all’Elba nel 2008.
Vabbè, non so neanche chi sia arrivato a leggere fin qui, ma se tra questi ci fosse quell’idiota che durante il lockdown elbano s’é preso la briga di smontare la SafetyBicycle dal suo sostegno, portarsela via o buttarla di nuovo nella boscaglia, ecco se ci fosse questo idiota, spero che abbia un ravvedimento e rimetta tutto com’era e come sarebbe dovuto rimanere.
P.B.SafetyBicycle
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ferrari.JPG[/IMGSX] Mi viene da sorridere quando leggo gli attacchi anonimi di Zio Tom (ma perché non firmarsi?) su questo blog. A parte il fatto che Claudio De Santi è uno dei politici più attivi e concreti sul nostro territorio, non mi sembra proprio che finora abbia lasciato di sé un ricordo sbiadito e anche un po’ sgradito. Beh, sgradito a qualcuno di quelli che (specie a Portoferraio) hanno remato contro la mia amministrazione comunale probabilmente si. Per mia esperienza posso dire che quando lo ho chiamato a Portoferraio De Santi è subito entrato nel vivo della attività amministrativa, visto il poco tempo che rimaneva, ed era l’unico all’Elba che poteva riuscirci, sapendo cosa fare grazie alla sua esperienza. De Santi e’ riuscito indiscutibilmente a portare insieme a me a compimento il mandato. Oltretutto in campagna elettorale per le amministrative ha cercato fino all’ultimo, inascoltato, di formare una lista unica di centrodestra con lui o senza di lui. Coloro che si ribellano alle critiche piovute sui giornali con articoli vari devono considerare che, con il loro comportamento e con il loro protagonismo, hanno consegnato al centrosinistra per 5 anni il capoluogo elbano: cosa non da poco. Tutto il resto e’ acqua fresca. Simpatia o meno.
Eppure la politica si fa cercando sempre di costruire. Dopo la rottura dei cocci (magari con un doveroso mea culpa) si può sempre arrivare ad un nuovo patto digerendo i vecchi errori. Forse nel centrodestra elbano e portoferraiese questo sarebbe l’atteggiamento più auspicabile, ma di certo con de Santi, ammesso che lui sia disponibile a qualche livello.
Quindi mi chiedo il perché di questo risentimento: a chi ha rubato il posto? Forse a qualcuno a cui già non apparteneva più? Chi teme Claudio De Santi? La domanda cerca una risposta. Intanto qualcuno o più di uno hanno intimorito il titolare di una edicola affinchè togliesse il suo libro dalla libera vendita minacciando di cambiare edicola. Quindi è il contenuto del libro che spaventa. Se così fosse quei Signori potrebbero chiamare in causa l'autore per i contenuti, ma non lo fanno, chissà perchè. Limitandosi a minacciare il venditore, impedendogli di fare il proprio lavoro non hanno di certo reso onore alle loro persone, hanno avuto paura, sono scesi ai livelli più bassi, senza alcun risultato perchè il libro è in vendita in tutta l'Elba. Abbiano il coraggio di farsi vivi e firmarsi, qualora scrivessero, oppure tacciano per sempre e facciano parlare il libro.
Con questa mia vorrei sottoporvi una breve riflessione in relazione alle ultime elezioni regionali con alcuni degli esiti a dir poco stupefacenti
Noi elbani avevamo una ampia gamma di soggetti su cui puntare e devo dire che alla fine a spuntarla è stato il più tenace, forse, secondo il mio parere, non il migliore ma sicuramente il più agguerrito.
Vero è, che Marco Landi ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca di quel vestito che lo ponesse nella condizione di raggiungere un traguardo importante e questa tenacia alla fine lo ha premiato.
Oggi lo troviamo a sedere negli scranni del Palazzo regionale, in quella minoranza che essendo minoranza forze non appagherà mai le aspettative di quegli ignari elbani che pur votandolo non avranno alcun oggettivo riscontro perché politicamente impossibile...
Ma niente è impossibile, ovvero tutti gli elbani ricordano, come scrisse poco tempo fa il Barbetti in un suo intervento, che Marco Landi nel momento di maggior successo di Matteo, non Salvini ma Renzi, si espose pubblicamente con una dichiarazione "d'amore" dove dichiarava pubblicamente di "sostenere Renzi".
Detto questo, se in questi 5 anni di seggiolame nel parlamentino toscano, ci fosse un ritorno al passato, una rifolgorazione sulla via di Damasco, il gioco sarebbe fatto e gli elbani, forse, potrebbero ricevere i benefici sperati dall'elezione in consiglio regionale del Dott. Marco Landi. Restando invece nella comparto leghista sarebbe come partecipare ad un'attività politica di minoranza come quella nel comune campese senza riscontri ma solo innocui interventi, una attività di minoranza certamente non prolifica ma solo ben remunerata e solo per se stesso.
Non ci resta che attendere visti i giravolta del passato, alcuni riusciti altri no.
Tempo fa un vecchio democristiano nel campese mi scrisse:
"Sono contento di essere democristiano e chi nasce democristiano muore democristiano..."
Non ci resta che attendere...
E allora... buon governo