buona sera di preciso non so niente ma ho racolto un po di informazioni la colpa è del 17enne che per evitare la macchina l'ha urtata perdendo il controllo della sua moto e schiantandosi contro il guard rail molto probabilmente si è provocato gravi traumi facciali e toracico addominali .....la moto è distruttta il ragazo è sotto operazione a livorno giunto li tramite l'elisoccorso era un mio compagno di scuola delle medie poi ci siamo dvisi alle speriori siamo rimasti in ottimi rapporti spriamo bene siamo tutti con te ripeto non è nulla di preciso visto comunicando qello che mi è stato riferito e quello che ho leto dai giornali on line
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Le notizie si susseguono e non sono belle. Al giovane Ruben e a tutta la sua famiglia va la solidarietà di tutti i Capoliveresi, con la speranza che Chi può più di noi meschini, lo lasci all'affetto dei suoi genitori e degli altri familiari.
Forza Ruben, ti ho conosciuto poco ma ti voglio bene. Metticela tutta! Un abbraccio forte Ornella.
Per favore chiedo un doveroso silenzio, per la famiglia del ragazzo che purtroppo sta lottando fra la vita e la morte. La notizie a Capoliveri è arrivata fra lo sgomento e l'impotenza di tutti, spero non sia vera, ma.... quindi per favore rinnovo il mio appello all'unità, almeno in questi momenti. Lasciamo da parte i problemi più o meno gravi che possono esserci in paese ed uniamoci in preghiera e riflettiamo sulla nostra vita. Siamo genitori, parenti, fratelli credo che il Signor Prianti concordi con me se almeno per oggi e fino a quando non si avranno notizie certe Capoliveri taccia.
Grazie da una mamma in lacrime.
Ciao a tutti!come puo succedere che un titolare di un agenzia turistica di marina di Campo,puo convincere un Sindaco uscente,proprio un mesetto prima,ad emettere un ordinanza ,che dice,che in Via Marconi tutti i cartelli pubblicitari,vanno esposti sul marciapiede,davanti a tre Ville che non hanno niente a che fare con il lato commerciale situato di fronte ,dove si trovano tutti i negozi, su un marciapiede cm1,40 con cartelli pubblicitari che occupano lo spazio di 80cm ,obbligando disabili e mamme con i passeggini, di scendere dal mariapiede e continuare a passeggiare in mezzo alla strada su quel bellissimo granito che evitano tutti.
Spero che si possa far togliere il primo cartellone,altrimenti la nuova giunta dovra fare i saliscendi,come intorno ai pini,per essere in regola con le norme.....Grazie
ma possibile che MAI NESSUNA GUARDIA pensi di fermare questi 4 bimbetti coi motorini smarmittati che fracassano le orecchie il cervello
la sera quando passano sotto le finestre ???
eh già fare le multe e poi scappare e attaccarle al parabrezza e' più coraggioso !!!!!
un applauso ai vigli di portoferraio !!!!
Purtroppo l'incidente di oggi cha ha convolto un ragazzo di soli 17 anni sembra serio.
Il ragazzo Ruben Platner di capoliveri e stato trasportato con elicottero ed e' molto grave.....
Non ci sono parole da aggiungere, forse un sorpasso pericoloso a volte puo costare la vita.. pensiamo bene ......usiamo la testa ....... spero che Ruben c'e' la faccia.......ed un miracolo arriva.............
Io non polemizzo con nessuno, non mi interessa chi sia Paolo Boggi e che tipo di scarpe porti.
E non uso allacciare le scarpe ad alcuno...
Io parlo di musica, rispondo alle polemiche di un disfattista anonimo, semplicemente con le emozioni che quel concerto mi ha regalato.
E le mie sono orecchie di chi la musica la conosce...
Tutto il resto è noia, come affermava il Califfo..
Stammi bene, amico della Piazza.
Gluigi
Caro Direttore ,
facendo seguito alla lettera firmata del turista pubblicata su elbareport del 12.07.2009 con casa di 80 mq e 320 euro di tarsu , cosa dovrebbe dire il sottoscritto che paga una TARSU di 3.000 euro per 300 mq di attivita' , nella quale abito anche ?
Sembra che in altre regioni d'Italia gli amministratori siano piu' bravi , dove " con una casa indipendente di quasi 200m2 di superficie e 600m2 di giardino paghiamo poco più di 250€ ogni anno, con raccolta differenziata inclusa " .
Come dice il signore " abitiamo la casa per 60 giorni al massimo all'anno " , bisognerebbe verificare anche qui all'Elba , se le persone sono residenti tutto l'anno e se usufruiscono di agevolazioni non dovute ( tarsu ridotta , esenzione pagamento ici prima casa , riduzione prezzo traghetto per residenti ) e se le abitazioni vengono affittate ai turisti o meno , pagando le tasse o no ?
Con cordialita'
Gimmi Ori .
Scusate se distraggo lor signori dalla faida quotidiana, oggi tocca alla piazza/parcheggio. Nel pomeriggio un ragazzo di diciassette anni, dell'Elba e di Capoliveri, è stato vittima di un incidente piuttosto grave. Le notizie si rincorrono, ma niente di preciso. Qualcuno è informato su come stà? Hanno parlato di trasferimento con l'elicottero. Spero anche se grave tutto vada al meglio......
MEDITERRANEO JAZZ FESTIVAL ELBA "................
Si hai proprio ragione la serata è stata proprio unica , ovvero solo quella sera.
Non si vuole ammettere quando si sbaglia .........
E a Paolo Boggi non gli legate neanche le scarpe, anche perchè porta i mocassini.
Contenti Voi.......... e guardatevi i filmati degli anni passati e quanta gente affollava la piazza.
gentile Sig. Gonnella,
il quadro da lei dipinto è veramente desolante,ma non creda ,non tutti gli elbani sono così,ci sono anche persone serie e professionali.
Purtroppo l'abitudine per alcuni di "spennare" il turista nasce dall'improvvisarsi ristoratore,o imprenditore turistico,lavorare due mesi per godersi il resto dell'anno "aralla" è per alcuni prioritario.
Torni all'Elba,con la sua signora,magari cambi versante,e mi posti un messaggio,le farò conoscere l'altra Elba..quella vera degli elbani D.O.G.C.
saluti
Caro Sig. Gonella, lei ha fatto benissimo a raccontarci la sua "splendida" vacanza elbana, e mi dispiace per quanto avvenuto. Purtroppo, altre persone come lei che hanno avuto la digraziata idea di venire qui , hanno preferito tacere, forse solo anche il ricordo di questa esperienza fa male. Noi elbani ci crediamo anche furbi e intelligenti, non ci accorgiamo dell'ignoranza che ci mangia i calcagni.
Io mi auguro che all'Elba non ci venga più nessuno, che arrivi solo una devastante miseria che ci faccia ronzicare l'unghie dalla fame. Forse solo in quel momento qualcuno che deve capire, capirà.
[SIZE=1]IL PINO SOLITARIO
C’era una volta un grande Pino molto alto, ma così alto che sembrava un vero gigante. Viveva nel parco di una grande città, sempre assorto fra vecchi ricordi di quando era un minuscolo alberello esile e gracilino. Infatti, spesso pensava a quando gli altri alberi più grandi di lui e pieni di autoritaria superbia, gli proibivano di intromettersi nei loro discorsi, consentendogli soltanto di ascoltare in rigoroso silenzio. Ma gli anni passarono e fu così che un giorno anche il piccolo Pino divenne alto, ma così alto, che con lo sguardo riusciva a dominare ogni angolo di quell’immenso parco.
Ora che finalmente anche lui poteva partecipare ai discorsi e raccontare qualche simpatica storiella, era però rimasto da solo in mezzo a quel grande prato, sempre ornato da bellissimi fiori. Troppi anni erano passati e tutti gli alberi a lui vicini, uno dopo l’altro, si erano seccati, e così i giardinieri, che sembrava non aspettassero altro, li segarono in tantissimi pezzi e ne fecero legna da ardere per i loro camini.
In quel parco vivevano tantissimi altri alberi ma tutti troppo distanti da lui. Quindi, il grande Pino, non potendo parlare con nessuno di loro, era sempre triste e sconsolato.
- Ahi!... Ma chi è questo screanzato?
Gridò un giorno una grossa Nuvola, dopo essersi punta la pancia contro le fronde del Pino, che sembravano milioni di aghi acuminati.
- Sono io!
Rispose lui.
- Io chi?... Se non vedo nessuno!
Replicò la Nuvola con tono minaccioso.
- Sono un albero e mi chiamo Pino!... E se ti ho ferita ti chiedo scusa, anche se non ho colpa per quanto è successo, visto che sto sempre fermo e non mi muovo mai!... Forse ti sei rimpinzata di troppa acqua e per questo non riesci a volare più in alto!
La Nuvola, che nel frattempo si era distratta per controllare i danni subiti, borbottò fra sé e sé:
Che strano!... Mi è sembrato di aver udito una voce, però non vedo nessuno!
E dopo una breve pausa, riprese dicendo:
- Ma guarda quanti buchi mi hanno fatto e quanto fanno male!... Di certo sarà stato uno stormo di uccellacci che ha voluto dissetarsi in volo!.... Così mi hanno beccato la pancia senza neanche ringraziare!... Screanzati e maleducati!... Approfittarsi di una vecchia Nuvola che fa centinaia di chilometri al giorno per rifornirsi d’acqua!... Giuro che se li prendo, gli farò una doccia fredda che non se la scorderanno tanto facilmente!
Sentendosi offeso per il modo come era stato ignorato dalla Nuvola, il Pino fece una riflessione:
- Eppure io non sono più così piccolo da non essere visto!... Chissà perché nessuno vuole parlare con me?
E per la rabbia e lo sconforto si mise a piangere. Ma le sue lacrime non le vide nessuno perché andarono a mescolarsi con la pioggia che nel frattempo era iniziata a cadere a catinelle. Dopo aver piovuto per molte ore, improvvisamente la Nuvola si alleggerì a tal punto che il Vento ne approfittò per prenderla per mano e delicatamente la condusse ad annaffiare un altro prato.
Qualche istante dopo il Sole poté riaffacciarsi con i suoi raggi forti e luminosi, mentre come per incanto, uno splendente arcobaleno colorò il cielo fino all’orizzonte. All’improvviso tutta la natura del parco si ridestò. Soltanto gli uccelli, prima di riprendere il volo, spiegarono le ali al vento per asciugarsi le piume, mentre gli scoiattoli ripresero a giocare e a rincorrersi fra loro per tirarsi le grosse soffici code.
Soltanto per il grande Pino nulla era cambiato e nonostante con la pioggia si fosse rinfrescato e dissetato ben bene, tornò ad essere più triste e sconsolato di prima. Veloci passarono gli anni, durante i quali il Pino non smise un solo istante di guardare attorno a se, sempre speranzoso di trovare un proprio simile con cui poter parlare; ma invano.
Soltanto di tanto in tanto, quando qualche uccellino andava a riposarsi sui suoi rami, riusciva a scambiare qualche parola. Anzi, a dire il vero, erano proprio loro che lo tenevano aggiornato su tutti gli eventi del parco.
- Sai?...L’altro giorno mio zio Passerotto si è spezzato una zampa!
Gli disse un giorno il giovane Verdone.
- Stava mangiando una grossa e appetitosa mollica, senza essersi accorto della minacciosa tagliola su cui era adagiata!... Per fortuna si è spezzato soltanto una zampa, perché avrebbe potuto rimanerci stritolato dentro!
- Sono contento che sia riuscito a scamparla!
Disse il Pino.
- Anzi, gli puoi dire che se viene a trovarmi, gli darò una goccia di resina, così potrà farsi una bella ingessatura!... Sai, la mia resina è una sostanza
miracolosa per quel genere di cose!
- Va bene!... Glielo dirò!
Rispose il Verdone e volò via. Uno fra i passatempi preferiti dal grande Pino era quello di ascoltare i pettegolezzi degli altri animali, come avvenne quella volta che una coppia di cardellini andò a posarsi fra i suoi rami:
- Sai?... Mamma Merlo ha avuto cinque pulcini e sono tutti neri!
Disse lei.
- Beh, che bella scoperta!... Non sarebbe potuto essere altrimenti, visto che sono neri anche i loro genitori!
Rispose il Cardellino; mentre lei, con una punta di civetteria, ribatté:
- Questo lo so anch’io!... Però quello che intendevo dire, è che i nostri piccini sono molto più belli!... Tutto qui!
- Bèh effettivamente!
Sussurrò il Cardellino, dopo di che aggiunse:
- Non posso che darti ragione!... Però se vuoi toglierti una curiosità, prova a chiedere a mamma Merlo quali sono i pulcini più belli al mondo e vedrai cosa ti risponderà!
- Ma se non si capisce neanche chi è maschio e chi femmina?
Quasi lo interruppe lei con tono di stizza.
- Perché come al solito tu sei troppo impaziente!
Riprese lui, aggiungendo:
- Aspetta qualche giorno ancora e vedrai che a qualcuno di loro gli si colorerà il becco di giallo, tipico dei maschi, mentre a chi resterà nero, vorrà dire che è femmina!... Però mia cara, lasciatelo dire, questi sono soltanto futili dettagli per estranei come noi, perché papà e mamma Merlo sanno già sin da ora chi fra i loro pulcini è maschio e chi è femmina!
In quella occasione il grande Pino ritenne opportuno non intromettersi, limitandosi a riflettere su quanto siano fortunati e nel contempo sciocchi e vanitosi certi animali. Infatti, benché lui non fosse sciocco né tanto meno vanitoso e meritasse tutto il bene di questo mondo, era invece costretto a starsene da solo senza poter mai parlare con un proprio simile. Il Pino era molto buono, tanto che durante l’estate i bambini andavano a trovarlo, certi di ricevere in dono tutti i suoi frutti deliziosi. Arrivavano già muniti di grosse pietre per andare a sedersi all’ombra delle sue enormi radici, dove trascorrevano ore e ore a schiacciare i suoi gustosi pinoli. Dall’alto della sua mole il Pino li osservava fiero e felice, rallegrandosi del fatto che tantissimi bambini erano golosi dei suoi piccoli frutti. Passarono gli anni e il Pino si rendeva conto che stava invecchiando troppo in fretta, mentre le sue speranze di riuscire un giorno a parlare con un proprio simile, andavano sempre più affievolendosi.
Così, tutte le notti, prima di addormentarsi, restava a lungo in meditazione per osservare il cielo e contava le stelle. Poi, ogni volta che vedeva caderne una,
socchiudeva gli occhi ed esprimeva un desiderio. Ormai di stelle cadenti ne aveva viste a migliaia, ma il desiderio che lui esprimeva era sempre lo stesso: “aver vicino un albero con cui parlare”. E fu così che un giorno il buon Gesù, volendolo premiare per la sua grande bontà, fece venire dall’Africa un uccellino.
Stringeva tra le zampe un seme e dopo aver scavato una piccola buca fra le sue radici, ce lo depose dentro, lo ricoprì di terra e volò via. Passarono i mesi e l’estate tornò calda e splendente come sempre. Terminate le scuole, i bambini tornarono con le loro pietre a schiacciare pinoli fra le radici del grande Pino. Alcuni di loro, fra i più discoli, portarono con sé anche i coltelli ed iniziarono a staccare grossi pezzi di corteccia per farne barche di sughero. Le orredarono pazientemente con vele di carta e poi, nel laghetto del parco, si sfidarono in gare di velocità fra i superbi cigni e gli allegri anatroccoli.
Il Pino soffriva molto per le ferite subite, ma ciò nonostante sopportava in silenzio, senza lamentarsi mai. Anzi, si sentiva fiero nel vedere che anche quei discoli erano felici per merito suo. Poi passarono i mesi ed arrivò l’inverno, quando una notte, mentre il Pino stava osservando le stelle, udì degli starnuti provenire dal basso.
- Etcì!... Etcì!
- Chi è che starnutisce?
Domandò.
- Brr, brr, sono io!
Rispose una vocina.
- Io chi?
Ribatté il Pino.
- Brr, brr, sono una Palma e vengo da molto lontano!... Brr, brr, però nel mio paese non fa mai così freddo!
Il Pino che non aveva mai visto, né tanto meno sapeva cosa fosse una Palma, pensò a qualche strano animale venuto da lontano, che stanco del lungo viaggio, si era fermato a riposare fra le sue radici. Il mattino seguente albeggiò ed i tenui raggi del Sole iniziarono ad illuminare la terra. Subito dopo tale segnale divino, tutta la natura si svegliò e si preparò ad affrontare il nuovo giorno. Anche il Pino stiracchiò i suoi lunghi rami e dopo aver fatto qualche sbadiglio, guardò verso le sue radici, dove con grande stupore vide un grazioso alberello.
- Buon giorno!
Gli disse.
- Buon giorno!
Rispose l’altro.
- Come ti chiami?
Ribatté il Pino.
- Mi chiamo Palma!... E tu?
- Io Pino e sono lieto di conoscerti!... Quindi eri tu starnutivi tanto?
- Si, etcì etcì!... E credo di essermi presa un bel raffreddore!... Etcì, purtroppo non sono abituata a questo clima!... Anche se sono convinta che presto mi ci abituerò!
- Quanti anni hai?
Le chiese il Pino.
- Quasi uno!... E tu?
- Beh!... Credo di aver perso il conto ormai!... Ma vediamo un po’, se ben ricordo dovrei averne più di venti!... Però dimmi, com’è che ti ho vista soltanto ora?
- Perché fino a qualche giorno fa ero completamente coperta di foglie secche!... Io però cresco in fretta sai?... E vedrai che fra qualche anno sarò alta come te!
Il Pino, che per la grande gioia non riusciva più stare nella corteccia, ringraziò il buon Gesù per aver esaudito il suo desiderio e con gli occhi rivolti al cielo recitò una preghiera. Il tempo passava sereno e l’esile Palma cresceva rapidamente, tanto che presto raggiunse l’altezza del grande Pino. E fu così che i due poterono finalmente guardarsi dritti negli occhi.
- Ma che cosa mi sta capitando?... Mi sento come se andassi a fuoco!
Commentò un giorno il Pino fra sé e sé. Poi, tornato indietro nei ricordi, ripensò a quando i giovani fidanzati andavano a trovarlo per incidere sul suo tronco i cuori con i loro nomi. Che male gli facevano, ma ciononostante lui sopportava in silenzio, senza lamentarsi mai. Anzi, anche in quelle circostanze, si sentiva fiero ed orgoglioso per essere il prescelto, quale fedele custode dei loro simboli d’amore.
- Amore!... Che sia ciò che anch’io sto provando per la Palma?
Si chiese un giorno e quell’idea iniziò a frullargli ininterrottamente nella mente. Un pomeriggio poi, c’era cattivo tempo. Era uno di quei giorni uggiosi d’inverno, quando un improvviso colpo di vento fece piegare la Palma verso il grande Pino. Lui, colta al volo quell’occasione, l’abbracciò con i suoi robusti rami e ne approfittò per darle un tenero bacio. La cosa gli piacque talmente tanto, che sentì la clorofilla andargli in ebollizione, mentre la Palma teneva reclinata la folta chioma, per coprirsi il viso dalla vergogna.
Il Pino le chiese:
- Ti è piaciuto?
- Si, molto!
Rispose lei timidamente.
- Se vuoi non ti lascerò più e ti terrò stretta a me per tutta la vita?
Replicò lui con tono deciso.
- Si, per me va bene!
Rispose la Palma e dopo aver preso un po’ di coraggio, aggiunse:
- Anch’io voglio starti vicina per tutta la vita!
E rimasero così abbracciati, l’una all’altro, a parlare di giorno e a rimirare le stelle di notte. I giardinieri del parco, vedendo l’esile Palma in quella posizione curva, tanto da sembrare un enorme arco, credettero che stava soffrendo. Allora si armarono di lunghe scale e di potenti seghe a motore ed andarono a liberarla. Essi però non avevano considerato la presenza del Pino, che quando li vide arrivare muniti di tutto quell’armamentario, intuì le loro intenzioni e cominciò a lanciargli tante, ma così tante delle sue pigne più verdi e più dure, che in un baleno riuscì a metterli in fuga.
E fu così che il Pino e la Palma poterono restare felicemente abbracciati per tutta la vita. Passarono tanti e tanti anni e i giardinieri non tornarono più. Anzi, si guardarono bene anche dal solo avvicinarsi in quei paraggi, tante furono le pigne in testa che ricevettero. Soltanto gli uccellini accorrevano numerosi a nidificare sotto le foglie della Palma, visto che offrivano ai loro pulcini un ottimo riparo dai forti raggi del sole. Per edificarli, usavano le leggere ma robuste foglie di Pino, che assemblavano fra loro incollandole con la sua stessa resina. Gli scoiattoli invece, si rincorrevano sul tronco curvo della Palma, salendo e scendendo a mo’ di scivolo, come fosse la loro autostrada verso il cielo. Ogni qualvolta che finivano le scuole, i bambini tornavano a giocare nel parco e fra una pausa e l’altra, facevano grandi scorpacciate con i dolcissimi datteri della Palma e con i gustosi pinoli del grande Pino................e tutti vissero felici e contenti.[/SIZE]
QUELLI CHE NON SONO CONTENTI DELLA RIAPERTURA DELLA PIAZZA SONO SOLO QUELLE PERSONE CHE PER NON PAGARE L'EURO DELLA SOSTA CRITICANO E NON HANNO NIENTE DA FARE. SE LA PIAZZA FOSSE STATA RIAPERTA E NON SI SAREBBE PAGATO NIENTE ALLORA SAREBBE ANDATA BENE A TUTTI (QUELLI CHE LA PARCHEGGIAVANO LA MATTINA ALLE SETTE E LA TOGLIEVANO ALL'UNA).
PROVATE A FARE L'ESPERIMENTO E VEDRETE SUBITO CHI SONO QUELLI CHE SI LAMENTANO.
SALVE E BUON PARCHEGGIO A TUTTI.
Nel comune di Portoferraio
la parte interrata del nuovo elettrodotto è veramente minima ben presto centinaia di piloni altri più di 40 metri danneggeranno per sempre alcune delle vallate agricole e verdi della nostra isola chiunque voglia conoscere lo stato reale dei fatti , chiunque sia interessato al di là del colore politico alla salvaguardia del patrimonio di questa isola
E' IL BENVENUTO
[SIZE=3][COLOR=darkblue]MERCOLEDì ORE 18,30
PRESSO LA RECEPTION DEL GOLF HOTEL ACQUABONA [/COLOR] [/SIZE] :bad:
Buonasera a tutti i blogger Riesi,
ieri sera davanti al bar Sabrina...
una giovane famiglia due bambini grandicelli,la signora abbondantemente incita mi si avvicinano:
...scusi per andare a Marina di Campo?
...sono circa 40 km,ma la strada è tortuosa ,non è molto adatta a sua moglie..
..mi hanno detto che Campo è molto bella di notte,volevamo farci un giro..e poi ci sono le bancarelle..
ma..replico,forse è meglio andarci di giorno ,a fare un bagno,la sera si stà bene anche quì..
la signora mi guarda e dice:...Quì..ma non c'è nulla la sera, a noi piace vedere i negozi,le bancarelle,ascoltare musica...vedere un pò di gente.....
.....pensare che questa famiglia tornerà in vacanza qui da noi dopo aver visto Campo,Capoliveri,Portoazzurro ?
saluti 😎 😥
MEDITERRANEO JAZZ FESTIVAL ELBA "................
Che meraviglia..
Che straordinari musicisti, i quattro di Walter Martino.
Mai visto suonare il basso elettrico in quella maniera, assolutamente incredibile.
E l'interpretazione di Rosanna Casale, delle meravigliose canzoni di Bruno Martino è stata da brivido, nonostante la bionda cantante non fosse al top.
C'è forse qualche incompetente che probabilmente parla senza cognizione di causa.
A costui vorrei ricordare che storicamente il Jazz italiano è secondo solo a quello americano (e non sempre).
E che comunque il jazz di W. Martino, con evidenti quanto geniali richiami al progressive italiano (vedi il particolare uso del flauto trasverso) è qualcosa di straordinario. E la serata di Marciana Marina è stata unica.
Se poi qualcuno preferisce la musica da balera romagnola, beh questo è un altro discorso.
Gianluigi
come mai non avete pubblicato il mio mess sul ciaponi?è passata la mamma anche di li?cmq la mia era una critica a una notizia pubblica e come tutte le notizie pubbliche si puo criticare e repicare,mi meraviglio di voi!!!
[COLOR=darkblue]Io invece mi meraviglio di te che non hai nemmeno il coraggio di firmare le tue reiterate offese alla famiglia Ciaponi.
Un consiglio;
Il mare di internet è molto vasto se questa barca non ti aggrada puoi bernissimo cambiare e navigare in altri mari , noi di pirati ne abbiamo già a iosa . [/COLOR] 😎
Ma vogliamo interdire l'arcipelago toscano agli strascichi che stanno rovinando il mare, alle reti pelagiche che fanno strage di delfini e tartarughe? Dalla Gorgona, fino a Montecristo, passando dall'Africhella e arrivando al Giglio e Giannutri, vietato alla pesca professionistica, no a chi va con la canna o chi mette i palamiti con 100 ami!!Via le reti in generale, per almeno 5 anni, e dopo vedremo il nostro mare rifiorire. A quel punto non ci sarebbe bisogno nemmeno del parco, il mare si ripopolerebbe e avremmo una ricchezza immane. E chi trovi a non rispetare le legge, lo stanghi!! Se il turista che fa il bagno è circondato dai pesci, sai che meraviglia!!E che pubblicità! Altro che parco a mare.... Poi è suonata la sveglia..... erano le sei e mi dovevo alzare per andare al lavoro!!!!..... Ahhh...dimenticavo.....non sono ne verde ne ecologista....sono solo elbano!!!!
