PER NEMO PROFETA IN PATRIA
E' vero,spesso chi emerge in un settore non è ben visto e considerato per quello che è o è stato...invidia,ignoranza,cattiveria............!!
Per quanto mi riguarda,avendo avuto il piacere di avere frequentato Carlo tanti anni fà sia per la pesca che per il privato,ho sempre trovato in Lui un amico sincero e veritiero,non uno che raccontava bischerate. ma fatti concreti!!!
Ciao Carlo un abbraccio e tanti complimenti da parte di un amico vero,ciao!!!
113525 messaggi.
in risposta a SI DISSALATORE
Curioso, quando non si hanno argomenti, la si butta in caciara... cosa significa il tuo strampalato discorso? che bisogna essere favorevoli al dissalatore per non essere incoerenti?!
Io non sono una ambientalista alla "Legambiente", per intenderci, anzi, mi fanno un po' sorridere quelli che invocano Legambiente, parco etc.. come non avessero mai avuto prova che trattasi di carrozzoni succhiasoldi & poteri, ma il dissalatore all'Elba è una idiozia pura e semplice per i mille motivi che in più occasioni sono stati esaustivamente elencati. Chi sostiene il contrario è perfettamente coerente con la cultura dell'interesse economico o semplicemente è in dissonanza cognitiva.
Sul dissalatore
Ma per difendere il Lido, perché la salamoia non la portano nel golfo di Mola ?
Che ne pensate,.... non ci sono spiagge... ci sono solo barche ed è più aperto del golfo di Margidore.
Fatemi sapere
[COLOR=darkblue][SIZE=3] NEMO PROFETA IN PATRIA [/SIZE] [/COLOR]
I più grandi giornalisti sportivi Italiani si ritrovano a Roma per un saluto a Carlo Gasparri
Un meraviglioso tuffo nel passato quello offerto a sorpresa a Carlo Gasparri dai più importanti giornalisti sportivi italiani, tutto era nato il 19 ottobre u.s da una telefonata con invito a Roma da parte dell’amico Massimo Clementi giornalista pubblicista, fotocinereporter per le riviste subacquee italiane ed internazionali. - per scambiare due chiacchiere - gli aveva detto Massimo e per chiederti alcune cose.
Niente presagiva la sorpresa che gli organizzatori avevano in serbo per Carlo poi…. l’arrivo a Roma…l’abbraccio con il vecchio amico e poi parlando e camminando , camminando e parlando ecco che la sorpresa infine si materializzava in un ristorante romano dove lo attendevano gli amici e collaboratori di un tempo che come Gasparri avevano ricevuto il Tridente d’Oro l’Oscar del mare , per la loro notorietà a livello mondiale …uomini che hanno scritto la storia la storia dell’uomo sul mare e sotto il mare...Un emozione impagabile incontrarsi ed incontrare ancora Gasparri quel grande campione che tanto lustro aveva dato alle loro testate, servizi televisivi ed ai loro articoli....ed eccoli gli amici di un tempo…
Raffaella Schiller, giornalista pubblicista, fotografa, regista documentarista , modella subacquea
Franco Capodarte Tridente d'Oro 1988, giornalista professionista, direttore storico della
rivista Mondo Sommerso, già direttore del periodico Made in Italy del Mare e di Alam al Bihar (rivista del mare) in lingua araba, responsabile dei servizi giornalistici subacquei della Rai.
Inizio la mia passione di fotosub nel ‘72 provenendo dalla pesca sotto la guida di Danilo Cedrone lavorando con tutte le riviste del settore.
Mario Zucchi
Tridente d'Oro. Campione del mondo di foto sub. Fotoreporter per le riviste, nazionali ed estere a indirizzo nautico e subacqueo.
Massimo Clementi
Tridente d'Oro. È giornalista pubblicista. Fotocinereporter per le riviste subacquee italiane ed internazionali. Ha fatto parte del settore subacqueo della RAI e ha collaborato al programma Linea Blu come operatore e conduttore per i servizi subacquei.
MASSIMO de ANGELIS, Tridente d'oro. Per 20 anni inviato speciale del tg1 in teatri di guerra e giornalista aerospaziale. Autore di servizi sulla sicurezza in acqua, sull'archeologia subacquea e responsabile della Rassegna di Ustica e Alghero.
Gianlorenzo Battaglia ,direttore della fotografia,con piu'di cento film al suo attivo,in piu'di 50 film anche operatore subacqueo,con grandi registi internazionali,ha collaborato con Carlo Gasparri,come operatore sub in una serie tv RAI 2 e ITC INGLESE 11 PUNTATE (AZZURRO QUOTIDIANO) e un film (DIMENSIONE VIOLENZA)
Lucio Coccia. Tridente d' Oro 2015. Geologo marino, giornalista, fotografo e documentarista subacqueo.
Ennio de Sanctis. Per molti anni art director della rivista Mondo Sommerso.
“Gigi Oliviero. Regista documentarista, è stato istruttore sommozzatore FIPS. Principali regie sub: ‘VITA DA SUB’ (13 puntate) - Vari documentari sui record in apnea di Enzo Maiorca - MAL DI MALDIVE - STORIE IN BLU (10 punt. per Sky Sport su 10 personaggi di mare (C. Gasparri, E. Maiorca, R. Schiller, B. Abbate, F. Savastano ecc.).”
Grandi emozioni insomma per questo ennesimo riconoscimento al nostro Campione tanto amato nel mondo e tanto ignorato sulla sua isola d’Elba che con le sue imprese ne ha portato l’immagine nel mondo , ma la storia c’insegna che personaggi di questo spessore e di queste conoscenze. molte volte vengono ignorati e rimangono invisi semplicemente perché per difendere la loro terra natia hanno “disturbato il manovratore”
Grazie Carlo a nome di tutti gli Elbani e da tutti coloro che ti vogliono bene e ti affidano i loro timori per le sorti dell’ambiente in cui vivono.
Se in Italia si buttasse meno denaro pubblico , non si rubasse ( amministratori pubblici in primis ) , si cercasse di gestire un paese come criterio e non fare la caccia ai voti , tutto sarebbe molto diverso.... se vuoi pulirti il culo con foglia di fico o col dito fai pure ,in fondo è un tuo diritto , ma cosa c'entra con le condotte di acqua che perdono a colabrodo ?? perchè non vai dal proprietario del costruendo Acquapark a chiedere da dove prende l'acqua per riempire le piscine ??? la prende dai pozzi ovviamente e non certo da un dissalatore.. perchè all'Elba l'acqua c'è .... ma per questo non deve andare sprecata... come i nostri soldi pubblici... parlate per costruire non per dare aria ai denti...
Fogne e dissalatore.
La salamoia, le acque luride delle abitazioni e le sostanze chimiche del dissalatore andranno tutte a confluire nella fognatura comunale che a lido, lo ricordiamo, vanno direttamente nella condotta sottomarina che scarica al largo.
Però Legambiente è favorevole.
Però il parco è favorevole.
Però la regione è favorevole.
Se il parco anziché guardare lontano (le stelle, vedi articolo apparso sulla stampa locale) controllasse vicino ai suoi confini forse sarebbe più credibile e anche più amato e rispettato dagli elbani.
Il parco nazionale dell'arcipelago toscano è forse l'unico caso in tutta Europa ad essere favorevole ad un un intervento del genere.
E Legambiente invece, ne vogliamo parlare?
Battaglie selvagge sulle costruzioni edili dei cittadini (magari per un abuso di necessità, giustamente da denunciare) e favorevoli all'ecomostro, ovvero quando si ha a che fare con i poteri forti.
Forse se tutti i cittadini elbani facessero quadrato intorno al sindaco montagna, la voce del popolo, la voce dal basso, quella voce che chiede aiuto, sarebbe più forte.
Mai come in questo periodo in molti si sentono ambientalisti.
Bene, chi non è a favore a un ambiente non inquinato, certo però coloro i quali si ergono a paladini dello stesso, dovrebbero quantomeno essere un po più coerenti, e cioè, niente auto, inquinano, niente crociere, consumo enorme di cibo e carburante, niente voli in aereo, inquinamento atmosferico e acustico, niente tv, computer, telefonini, servono satelliti inviati nello spazio con enorme consumo di propellente, niente barche o panfili ma solo barche a vela o a remi, e molto altro ancora.
Dimenticavo, per pulirsi il C.. O, niente carta igienica, la stessa deriva dagli alberi tagliati che servono per dare ossigeno alla terra, ma bensì la vecchia foglia di fico.
L'Autorità Idrica Toscana è un ente pubblico, al quale la legge regionale 69 del 28 dicembre 2011 attribuisce fra l’altro il controllo sull'attività di gestione del servizio idrico integrato.
L’ AIT deve (o dovrebbe) vigilare sulla gestione del servizio idrico.
Viene naturale chiedersi se ha mai controllato la progettazione degli invasi collinari, dei soldi pubblici spesi per la realizzazione del Condotto, della tubazione che dagli Orti di Carpani raggiunge il Condotto per riempire il laghetto, ma che per lavori realizzati non certo a regola d’arte, si è svuotato nel giro di poche ore.
AIT, farebbe meglio a controllare che fine hanno fatto i soldi appaltati per il progetto degli invasi, mai realizzati, che ASA ha rinunciato a fare, per incapacità, visto l’esperienza del Condotto, anziché continuare ad affermare che il dissalatore sarà la panacea per risolvere i problemi idrici dell’Elba.
Ma per capire il pressapochismo di questo progetto, basta leggere nel primo decreto di esclusione della VIA, dove è scritto che le sostanze chimiche, usate per il lavaggio delle membrane, dovranno essere convogliate nella pubblica fognatura e che il committente (ASA spa) dovrà valutare la compatibilità idraulica delle rete fognaria esistente, in particolare il tratto fognario ubicato in loc.Mola; dovrà essere verificata inoltre la compatibilità con il depuratore di destinazione, plausibilmente quello di Porto Azzurro, in merito alla capacità idraulica ed alla capacità di trattamento residue, nonché la compatibilità della tipologia di trattamento depurativo con la qualità delle acque di lavaggio membrane, scaricate a spot,con particolare riferimento al mantenimento delle migliori condizioni di efficienza depurativa della vasca di ossidazione.
Questo solo per far conoscere a chi legge quanto sia profonda la conoscenza del territorio da parte dei progettisti.
Tutti sanno (o dovrebbero sapere) che a Mola, lato Capoliveri non esiste nessuna pubblica fognatura e che, se anche ASA la costruisse, (cosa di cui dubito), lo scarico non sarebbe certo a Porto Azzurro.
Un piccolo esempio di grande pressapochismo che ammanta questo “gioiello tecnologico”. Così definito dal direttore di AIT.
Casualmente la stessa definizione di “gioiello tecnologico” fu usata anche dal Commissario Daviddi, durante la costruzione del Gassificatore. La fine che ha fatto lo abbiamo sotto gli occhi di tutti, o meglio sotto il naso di chi abita nei dintorni.
Il dissalatore è l'ennesimo sopruso nei confronti della nostra fragilità territoriale e politica.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_31/paola.JPG[/IMGSX] Ricordo con precisione le prime riunioni del Comitato per la difesa di Lido e Mola che, guidato da Italo Sapere, ha iniziato una battaglia contro l'indifferenza generale nei confronti dell'intervento del dissalatore, contando sulle proprie risorse e su ore di studio del suo presidente dal quale ho attinto nel tempo importanti elementi di conoscenza e di valutazione.
Il progetto del dissalatore è infatti un progetto scellerato che non dà alcuna garanzia ulteriore sotto il profilo dell'autonomia idrica ma anzi toglie la certezza dell'approvvigionamento gettando allo sbaraglio la sicurezza conquistata, insieme a quella condotta sottomarina che ci ha consentito anni di tranquillità e che costituisce a tutt'oggi una valida compensazione della nostra fragilità territoriale, portata costantemente alle estreme conseguenze anziché curata.
Come in tutti i procedimenti amministrativi non è difficile mettere a posto le carte, soprattutto se non si ha di fronte la capacità e la volontà di guardare in quel chiaroscuro nella politica dove i secondi fini purtroppo a volte guidano il gioco più dei primi.
Tutto questo ha visto peraltro l'iniziale inconsapevolezza del Comune di Capoliveri che non ha messo in campo un'efficace azione di contrasto, per leggerezza o mancanza di adeguati strumenti tecnici non è facile comprenderlo.
Per onestà intellettuale va detto che il relativo livello di allarme non è stato percepito per troppo tempo neppure dalle altre amministrazioni.
Questo ha generato una serie di preclusioni e decadenze che costituiscono il vero paravento dietro il quale l'Autorità Idrica Toscana si è per mesi riparata giungendo oggi addirittura ad un contrattacco imbarazzante lper i suoi contenuti generici e per la finta sicurezza ostentata.
Di sicuro è mancata anche nei recenti atti una incisività determinante quando ci si scontra contro tesi pseudo - ambientaliste consolidate e vestite dell'autorevolezza delle sigle.
Tra queste si è sicuramente distinta per coerenza italiano che ha affiancato il comune così come autorevoli esponenti politici come l'Onorevole Ferri ma, nonostante l'impegno, i tempi e gli strumenti disponibili sono sempre meno.
In tutto questo non è ancora arrivata una posizione ufficiale di tutte le amministrazioni elbane che coinvolgano i loro Consigli Comunali in un documento chiaro che stigmatizzi tutte le occasioni in cui l'Elba è stata vittima della mancanza di credibilità e di capacità tecnica di questi soggetti anche in interventi ben meno impegnativi come quello del laghetto del Condotto.
In tutto questo le forze politiche di maggioranza in Regione latitano imbarazzate per l'ennesimo sopruso a questa isola ma sono incapaci dell' autonomia decisionale necessaria per difenderla.
Dispiace dirlo a chi, come me, è stato in trincea per attivare ogni iniziativa amministrativa e giudiziaria, ma oggi resta solo una strada: la mobilitazione popolare di chi non si arrende a tutto questo.
Paola Mancuso
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/tarte.JPG[/IMGSX] Tartarughe tartarughe.
E quelle che fanno il nido a Campo. E quelle che fanno il nido a Morcone.
Ma di quelle del Lido di Capoliveri, ne parla nessuno? sono di serie B?
Dicevano che volevano il buio e il silenzio, se no scappavano senza fare il nido.
Chiedo per un amico di Legambiente.
Sinistra italiana chiede al comune di Portoferraio di farsi promotore di un patto per la lettura
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/libri1.JPG[/IMGSX] Questo patto esiste già da tempo.
E'scritto nella costituzione e nelle biblioteche pubbliche comunali trova sua espressione.
A Portoferraio la biblioteca comunale già consegna libri in lettura e molti di questi giacciono inutilizzati dentro scatole. Perché il comune di Portoferraio non provvede catalogarli e a metterli a disposizione del pubblico per la lettura ?
A Portoferraio esiste da decenni il centro nazionale di di studi napoleonici e di storia dell'Elba che nel passato ha organizzato congressi per la memoria storica , ha editato collane letterarie per la memoria storica dell’isola ,ha organizzato incontri : che fine ha fatto questo centro ?
SINISTRA LIBERALE ANTIFASCISTA ANTICOMUNISTA
Non so esattamente se la notizia del secondo dissalatore corrisponda al vero, posso però sostenere con cognizione di causa che presto l'acqua sarà un bene preziosissimo, poca e con un immancabile aumento del suo prezzo.
Si dice .... non si dice ... ma forse è vero , o forse no.... che sia in progetto un secondo dissalatore per il versante occidentale.... occhi aperti...
TORNA A “BRILLARE” IL SOLE E LUNA A CAPOLIVERI
Scritto da FONDAZIONE ITALO BOLANO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/bolano.JPG[/IMGSX] Dopo alcuni mesi dalla sua rimozione l’opera “Sole e Luna” di Italo Bolano, in acciaio e vetro dallas (1995), è stata ricollocata dall’amministrazione comunale di Capoliveri nella stessa piazzetta belvedere in fondo a Via Roma, un po’ arretrata rispetto alla posizione originaria per ovviare a problemi strutturali.
La posizione è stata concordata tra i tecnici comunali e l’arch. Giampiero Gabelli, incaricato dalla Fondazione Italo Bolano di garantire la migliore corrispondenza possibile con il progetto originario del Maestro Bolano che aveva qui collocato l’opera che ben si armonizzava con il contesto paesaggistico dell’orizzonte marino, del cielo e della luce solare che ne esalta il cangiante brillio durante le ore del giorno e soprattutto al tramonto. L’opera costituisce un tutt’uno con la ceramica “Capoliveri Meine Liebe” posta sulla facciata laterale prospiciente la stessa piazzetta.
Entrambe da oltre 20 anni sono oggetto di visite e ammirazione da parte delle migliaia e migliaia di visitatori del suggestivo borgo di Capoliveri.
Come si legge all’articolo n. 3 dell’atto costitutivo, la Fondazione Italo Bolano ha, tra gli altri scopi, quello di vigilare sul corretto mantenimento delle opere dell’artista che sull’Isola costituiscono il “Museo diffuso d’arte moderna dell’Isola d’Elba”, un vero patrimonio pubblico unico nel suo genere (sicuramente in Italia) che l’artista elbano, scomparso nel 2020, ha realizzato in circa 40 anni di paziente lavoro.
Bolano diceva spesso che, nonostante il suo progetto fosse nato negli anni ’70, aveva trovato un’idea analoga nel più recente complesso di opere “diffuse” realizzate dal maestro spagnolo César Manrique nell’Isola di Lanzarote. L’intento di Bolano era infatti di valorizzare e portare a conoscenza di tutti, elbani e ospiti, personaggi, episodi storici, o semplicemente esaltare le bellezze dell’isola mediante la collocazione, in punti opportunamente studiati, di opere pittoriche su ceramica, acciaio e vetro a grosso spessore dallas.
Questo è un vero patrimonio dell’Isola d’Elba affidato alle Amministrazioni e al rispetto dei cittadini e dei visitatori, a volte non capito. Per questo la neonata Fondazione Bolano ha, tra gli altri, lo scopo di sorvegliare la sua corretta gestione e valorizzazione.
Ora che l’opera “Sole e Luna” è stata riposizionata attendiamo che venga posta anche la decennale promessa illuminazione notturna del vetro che consentirà di far ammirare l’opera anche di notte.
A breve dovrebbe anche essere posta mano alla pulizia delle scritte vandaliche e al restauro dell’altra opera del maestro elbano “Millennium” posizionata nel teatro della piazza Vantina, così come promesso dall’Amministrazione fin dagli inizi dell’anno.
x DISSALATORE, ecc..........
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/secchio1.JPG[/IMGSX] Certo che le persone ci pensano, e sarebbe un grave danno, ma pensano anche e correttamente, che non si può costruire un dissalatore la cui produzione idrica in grande parte viene sperperata, perduta, buttata, dilapidata, scialacquata, ecc......, perchè le condotte non sono opportunamente oggetto di revisione e manutenzione idonea a minimizzare le perdite.
Questa è una cosa che la diligenza del "buon padre di famiglia" comprende benissimo.
Vanno scavati ulteriori pozzi, e realizzati serbatoi e invasi di contenimento.
All'Elba troppa acqua viene dispersa anche dalle sorgenti che ci sono e non è oggetto di raccolta e convogliamento.
Abbiamo un versante montuoso che è sempre ricco di acqua (mi ricordo del famoso sifone sottomarino che viene dalla Corsica, riportato in alcuni libri).
La ragione e la razionalità porterebbe a sistemare le perdite, anche della condotta sottomarina, costruire serbatoi di stoccaggio diffusi e opportunamente occultati a livello paesaggistico e dopo, si vedrà se effettivamente mancherà l'acqua considerando che all'Elba l'acqua C'E'.
NON SI PUO'PENSARE DI RIEMPIRE UN SECCHIO BUCATO!!
Cosa accadrebbe all'immagine e all'economia dell'isola se malauguratamente nel periodo estivo e con i numeri di presenze come questa stagione si dovesse rimanere senza acqua?
A questa non remota possibilità, nessuno ci pensa?
IL “NO” AL DISSALATORE DI MOLA ENTRA NEI PALAZZI GOVERNATIVI E SI CONFERMA MOVIMENTO DI OPINIONE DIFFUSA
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/deputati.JPG[/IMGSX] Il movimento di opinione contro il criticato progetto del dissalatore di Mola è uscito dai confini del Comune di Capoliveri e dell’Isola d’Elba per approdare nelle sedi istituzionali. Dopo l’interrogazione presentata al Senato dalla Senatrice Corrado e alla Regione Toscana dal Consigliere Regionale Marco Landi, nei giorni scorsi l’Onorevole Cosimo Ferri ha presentato alla Camera dei Deputati la seconda interrogazione a risposta immediata soffermandosi sulle tante criticità del progetto. Analogamente a quanto avvenuto in occasione del precedente question time, il Governo, nelle persone dei sottosegretari delegati alla risposta ha acquisito informazioni provenienti dalla Regione Toscana e dall’Autorità Idrica ribadendo i passaggi formali di una vicenda che rischia di compromettere irrimediabilmente non solo le acque e il territorio del Comune di Capoliveri, ma l’immagine stessa dell’isola d’Elba. Invero ci si sarebbe aspettati una presa di posizione autonoma e più aderente alla realtà da parte di un Esecutivo che, propugnando la tutela dell’ambiente fra i suoi fini strategici, ha affermato sin dalla nascita la centralità del Ministero della Transizione Ecologica.Nel fornire informazioni al Governo per ribadire la bontà della scelta operata, la Regione Toscana e l’AIT sono cadute in numerose ed importanti contraddizioni a conferma delle criticità del progetto che avrebbe dovuto indurre il Governo a promuovere maggiori approfondimenti, come ha sottolineato l’Onorevole Cosimo Ferri nel corso della discussione in Parlamento e ad osservare “molta prudenza e trasparenza e a dare spiegazioni”.Nei dibattiti seguiti alle due interrogazioni presentate, l’Onorevole Ferri ha sottolineato fra l’altro: 1) la gravità del pericolo di danno ambientale derivante dal dissalatore che costituisce un vero e proprio stabilimento industriale capace di versare ogni giorno 6.912 m/c di concentrato salino nel Golfo Stella (dato fornito dal Gestore ASA), 2) l’assurdità di prevedere l’edificazione di un grande impianto di 1600 mq per 8 metri di altezza al centro di un territorio a vocazione turistica, ricco di orti e vigneti di pregio e limitrofo ad una Zona di Protezione Speciale, 3) la discutibile scelta di non aver preso in considerazione soluzioni alternative come raccomandato dal disegno di legge cd. “Salva mare”, di prossima approvazione, che considera razionalmente il ricorso ai dissalatori come soluzione estrema per risolvere i problemi idrici dei territori, 4) il costo ingente dell’impianto che solo per la fase progettuale originaria, senza tenere conto della variante, è stato preventivato in circa 15 milioni di euro, 5) la previsione, nelle schede allegate al progetto, di sostanze chimiche altamente inquinanti per il lavaggio delle membrane dell’impianto senza approfondire adeguatamente le modalità del processo di smaltimento.A tali importanti obiezioni sollevate dall’Onorevole Ferri, la Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica Onorevole Fontana, nella seduta del 15 settembre scorso ha precisato che: “Il costo complessivo dell’impianto nel progetto approvato è di 14,56 milioni di euro di cui 8 derivanti da finanziamenti pubblici e per la restante parte dalla tariffa del servizio idrico integrato”, affermazione da cui risulta che l’opera avrebbe una copertura finanziaria di soli 8 milioni di euro e che i restanti 6,56 milioni dovrebbero essere recuperati da incassi futuri ed incerti (!) derivanti dalla tariffazione dei servizi ed in totale difformità con quanto dichiarato pochi giorni dopo (22 settembre) dalla Regione Toscana nella risposta al Consigliere Regionale Marco Landi, secondo cui ”l’opera del dissalatore di Mola è totalmente finanziata, mentre le presunte alternative sono senza copertura economica e ambientalmente insostenibili”.La stessa Regione Toscana, dopo aver sostenuto che l’ipotesi del dissalatore costituisce la soluzione più economica per raggiungere l’autonomia idrica dell’isola di 160 l/s, in maniera poco comprensibile aggiunge: ”L’ipotesi di una seconda condotta sottomarina è in corso di valutazione come strategia integrativa per poter completare l’approvvigionamento dell’isola ma i costi, stimati in circa 30 milioni di €, non ne consentono la finanziabilità nel Programma di Interventi del Gestore. Si rappresenta comunque che nell’ambito del finanziamento Ministeriale del Piano Acquedotti 2019 è stato finanziato, oltre al completamento del primo dissalatore di Mola, anche il progetto del secondo dissalatore che conterrà l’analisi delle ipotesi alternative alla realizzazione tra cui anche la seconda condotta sottomarina. Il progetto sarà completato nell’autunno del corrente anno”. Ma se si pensa di costruire una nuova condotta sottomarina, che convenienza ci sarebbe nel realizzare un ulteriore dissalatore (probabilmente nella medesima ubicazione)? E dove risiederebbe il risparmio economico prevedendo addirittura di realizzare un ulteriore dissalatore che porterebbe i costi complessivi fino a 30 milioni di euro e oltre? Del resto la paventata duplicazione dello stabilimento per arrivare alla produzione di 160 l/s è il fine avuto di mira dall’Autorità Idrica fin dal 2017, che sul punto ha dichiarato:” Il dissalatore previsto in località Mola risulta un primo passo funzionale di tale intervento. La strategia così delineata per l'autonomia idrica dell’Isola prevede che si raggiunga l'obiettivo dei 160 litri al secondo previsti dal piano con due lotti successivi anche in funzione degli impegni finanziari necessari”.
Un passaggio interessante delle risposte fornite dalla Sottosegretaria On. Gava il 14 ottobre u.s. in sede di discussione della seconda interrogazione dell’On. Ferri, è quello relativo alla richiesta di chiarimenti rispetto alla sorte dei prodotti chimici frutto del lavaggio delle membrane presenti nella relazione allegata al progetto del dissalatore. La Sottosegretaria Gava, nel riportare dati forniti dall’Autorità Idrica, ha dichiarato che “I reagenti chimici utilizzati sono stati considerati nel procedimento di cui al Decreto del 2017 di non assoggettabilità a VIA. Tutte le sostanze chimiche sono state valutate sulla base delle quantità e concentrazioni previste in sede di utilizzo. Queste ultime sono in parte normali agenti potabilizzanti presenti nelle acque potabili compatibili con il D.Lgs. 31/2001 e compatibili per l’uso potabile, in parte sostanze idonee al lavaggio delle membrane e relative sostanze neutralizzanti”; la risposta prosegue: ”Tali sostanze idonee al lavaggio periodico slegate dal normale processo di dissalazione e potabilizzazione, saranno gestite separatamente dalla restituzione a mare del concentrato salino e, se necessario, smaltite come rifiuto liquido, vista la minima entità in termini volumetrici “.Nella realtà ad oggi non abbiamo sicuri dati di riferimento, se non quelli contenuti nella tabella dei reagenti che verranno usati per il lavaggio delle membrane di filtraggio dell’acqua di mare, in cui si precisa che il Piano di Manutenzione e Gestione dell’impianto (PMG) da redigere in fase di progettazione esecutiva dovrà prevedere la descrizione delle procedure di sicurezza da attivare in caso di sversamenti, secondo quanto risulta dalla documentazione fornita da ASA. E con questo passaggio, si sarebbe ritenuta sostanzialmente “ottemperata” la prescrizione relativa agli interventi di cd “mitigazione” circa la possibile contaminazione ambientale dovuta allo sversamento di reagenti. Significativo però è che, nell’ambito della conferenza di servizi che ha escluso la necessità di valutazione di impatto ambientale (2017) del progetto originario, si è al riguardo indicato genericamente che “I contro lavaggi delle membrane eseguiti con agenti chimici sono smaltiti in pubblica fognatura”. Tra l’altro non è chiaro a quale tratto di fognatura ci si riferisca: Mola, Lido? Un dato è tuttavia certo, nella variante progettuale dell'impianto di recente approvazione si è previsto di convogliare gli scarichi reflui della zona di Lido all'interno della condotta di smaltimento del concentrato salino che scarica in mare.Alla luce delle appena accennate criticità come si può confidare in atti che riportano indicazioni a dir poco preoccupanti e come confidare nella sicurezza di un progetto non valutato compiutamente nelle implicazioni ambientali e all’interno del quale gli unici dati e studi provengono da chi quel progetto deve realizzare, avendone un interesse economico?
Personalmente, dopo aver assistito all’iter amministrativo e adesso istituzionale di questa vicenda, continuo a stupirmi della sordità e disinteresse delle amministrazioni alle quali da mesi vengono inviati comunicati, interrogazioni ed istanze che con semplicità e chiarezza evidenziano la dannosità del progetto, nefasto non solo per il territorio del Comune di Capoliveri, colpito nel cuore pulsante sia a terra che purtroppo a mare, ma per il decoro e l’immagine stessa dell’Isola d’Elba che non merita di essere trattata come un territorio senza valore. Si parla tanto di cambio di passo, ebbene credo proprio che sia giunta l’ora di cambiarlo davvero questo passo. Io personalmente non mi do certo per vinta ed insieme all’Amministrazione del Comune di Capoliveri di cui ho l’onore di far parte, ai cittadini tutti, e soprattutto alla moltitudine di italiani e stranieri che frequentano e amano il territorio affidato alla nostra tutela, andremo avanti per contrastare questo progetto.
Avv. Laura Di Fazio
Assessore all’Ambiente del Comune di Capoliveri
Fra pochi giorni si svolgerà a Portoferraio il terzo Meeting nazionale delle Riserve della Biosfera (UNESCO) di cui fanno parte le isole Toscane. Come è facile intuire si parlerà di aree protette (terrestri e marine), di rispetto dell'ambiente e di sostenibilità. Sarebbe una bella idea che gli elbani, i Capoliveresi, i Portazzuresi e.... I Portoferraiesi si recassero presso la sede del meeting per protestare contro la realizzazione del Dissalatore... Che con le riserve della biosfera ci sta come un..... A merenda!! Faccio appello al Comitato NO al dissalatore perché si adoperino ad organizzare la protesta e/o individuare un gruppo di rappresentanza che si rechi nel luogo del meeting a parlare ai presenti. Invito i sindaci a metterci la faccia, come ha fatto fino ad ora il sindaco Montagna, a sostenere il volere dei Capoliveresi e di tutti quegli elbani che hanno capito che il Dissalatore non risolverà il problema idrico elbano (che non esiste perché l'acqua c'è), che l'inquinamento Marino provocato dalla salamoia e da altri sversmenti nel Golfo Stella distruggerà un ecosistema unico e che sarà un mero sperpero di denaro (21 milioni). Vorrei vedere il sindaco Zini che x una volta si libera dalle catene della Regione e degli "amici" piombinesi. A chi mi risponderà che i dissalatori vengono installati nei più sviluppati e moderni Stati del mondo vorrei suggerire di andarsi a vedere i modelli di dissalatori installati in questi luoghi.... Moderni, efficienti, che consumano poca energia e che non prevedono scarichi cospicui di salamoia in mare... Ma penserete seriamente che in Italia, all'Elba poi, ci abbiano destinato un dissalatore di ultima generazione? Ma vaìa, vaìa, vaìa... Per dirla alla Panariello!!!
Garanzia per la buona riuscita del dissalatore.
Ad integrazione di quanto ha detto Valerio:
In ipotesi costruendo un altro dissalatore in un' altro Golfo per compensare le perdite che non è possibile compensare con la portata di un solo dissalatore..... e così via in caso di ulteriori necessità.
Non poniamo limiti alla Provvidenza!!
😉
Nasce una nuova sinergia tra chi non è d’accordo che si realizzi il Dissalatore a Mola.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sapere.JPG[/IMGSX] In risposta alle recenti comunicazioni dell’Autorità Idrica Toscana (AIT) , tanto trionfalistiche, quanto imprecise, la Fondazione Elba , la sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra e Il Comitato per la difesa di Lido e Mola annunciano la sigla di un accordo contro la realizzazione del dissalatore a Mola, affiancando così il Comune di Capoliveri.
I tre protagonisti dell’iniziativa , consapevoli che sia comunque necessario affrontare l’emergenza idrica dell’Elba, hanno deciso di implementare questa sinergia per creare un’ unica piattaforma di lavoro, finalizzata alla proposta di spostare il progetto sulla terra ferma, al servizio di tutto il comprensorio, trovando un luogo in grado di evitare rischi ambientali.
La decisione nasce dalla certezza che attraverso questa soluzione sia possibile avere tutta una serie di vantaggi economici, dalla semplicità della logistica, alla possibilità di attingere a manodopera specializzata e a strutture esistenti e non più utilizzate.
Senza dimenticare che la possibilità di usufruire di ampi spazi, permetterà, oltre che una modularità dell’impianto, anche la possibilità di sviluppare nuove imprese per il recupero e la commercializzazione del sale, senza pertanto provocare danni al mare con lo scarico della salamoia.
Il Comitato per la difesa di Lido e Mola sarà il capofila e il collettore dell’iniziativa di cui a breve sarà definito e comunicato all’opinione pubblica un preciso piano di azione.
Gli attori succitati si impegnano a dare continuità a tale approccio con tutti i mezzi democratici e nel rispetto delle regole civili, finché non ci si renderà conto che il progetto del dissalatore di Mola non può essere portato avanti contro la volontà della stragrande maggioranza degli abitanti dell’isola.
Comitato per la difesa di Lido e Mola