E’ inevitabile che si parli e si riparli ancora dell’ acquisto, da parte del Parco nazionale dell' Arcipelago Toscano, delle dune di Lacona, per la modica somma di € 1.600.000, con cui si sarebbero potuti assumere un po’ di medici per l’ ospedale di Portoferraio, un po’ di carabinieri da far restare di stanza all’ Elba etc.
Ma gli Enti , nella nostra grande Italia, sono tanti e ognuno “guarda” il suo: questo, finchè non si farà qualche riforma di struttura,è del tutto logico.
Ora , ad esempio, si discute se andare con Grosseto o Pisa, che sciocchezze! Si va sempre “ fuori tema”. Le Province, anche se accorpate, servono a quasi nulla. Ma , appena si parla di “cambiare”, tutti si oppongono. Ma che compiti avrà mai-in ipotesi- la futura, più grande, provincia di Pisa? Quasi niente, però si discute, si discute...
Comunque il presidente del Parco fa un ragionamento assolutamente logico e, di certo, non gli si può imputare niente: o firmava per l’acquisto o i soldi- uno specifico stanziamento ministeriale- si perdevano per sempre. Era una pratica “vecchia” e non poteva fare diversamente. Dice anche: non avevo alcuna competenza per trasferire i soldi nel settore sanitario, in ipotesi a favore dell’ ospedale. E’ vero, verissimo! Questa è cosa nota. Non gli si può eccepire niente, ha fatto solo il suo dovere.
Ma l’uomo della strada, quello cioè che sta, ora, pagando l’ IMU anche per la prima casa(tra cui, tanti con grandi problemi economici) e che non vive solo con gli elogi al prof Monti- bravo,molto bravo, ottimo il suo lavoro, tutti lo rispettano ,è un vero perno dell’ Europa e chi più ne ha, più ne metta- è perplesso, molto perplesso. Ma un Governo che si rispetti, non deve decidere quali sono le priorità? Non deve dire: prima questa spesa, poi quell’ altra, quell’ altra più avanti, quando ci saranno i soldi?
113583 messaggi.
Intanto i tre balordi sono tuttora reclusi nel carcere di Livorno, in attesa del processo.......
Da Tenews.
Balordi a me sembra un po poco questi sono criminali ECCOME !!!!!!!!!!
[SIZE=4][COLOR=darkred]LA SCHIACCIA BRIACA RIESE [/COLOR] [/SIZE]
L’Accademia Italiana della Cucina è, come noto, un’Istituzione Culturale della Repubblica Italiana il cui scopo è la ricerca e la valorizzazione delle tradizioni legate alla civiltà della tavola.
La Delegazione dell’Elba ha pensato di dedicare uno studio particolare ad un dolce tipico dell’Isola: La Schiaccia Briaca Riese.
In un incontro, aperto al pubblico, nel Teatro Garibaldi di Rio nell’Elba, gastronomi, storici e cultori delle tradizioni elbane si incontreranno per parlare di questo dolce, alla scoperta della ricetta originaria.
L’appuntamento è per il pomeriggio dell’ 8 dicembre, alle ore 15,30.
"Comprare qualcosa, pagando con banconote o monete è una delle cose più normali di questo mondo. Eppure in Italia c'è chi vuole farlo passare per un comportamento addirittura incivile. Si veda Giovanni Sabatini, direttore dell'associazione delle banche italiane (ABI), con la ridicola tesi che "la lotta al contante è una vera e propria battaglia di civiltà". Chiaramente straparla, per nascondere una verità ben diversa: le banche guadagnano su tutti i pagamenti, salvo quelli in contanti. Per questo vogliono colpevolizzare chi li usa. Con le carte di credito, bancomat ecc. lucrano le provvigioni addebitate ai negozianti, le commissioni sui movimenti di conto corrente, gli interessi (fino al 24,9% annuo) sulle carte di revolving ecc. Inoltre costringono la gente a tenere i soldi sul conto, senza corrispondergli praticamente nessun interesse.
Le banche italiane si sono addirittura inventate la campagna della guerra al contante. Hanno costruito e finanziato "War on cash" che diffonde falsità del tipo: "Il cash è superato, costoso, pericoloso, inquinante e scomodo".
Uno dei leitmotiv delle banche, ripetuto pappagallescamente dai giornalisti economici italiani, è poi che a tale riguardo l'Italia sarebbe in forte ritardo rispetto all'Europa. Ebbene, anche questa è una frottola, smentita dalla banca centrale tedesca: in Germania l'80% degli acquisti avviene in contanti. Anzi, la Deutsche Bundesbank ha addirittura organizzato un convegno a difesa del contante (Bargeldsymposium, Francoforte 10-10-2012, ovviamente ignorato dalla stampa italiana.
Vantaggi del contante. Studiosi e dirigenti della banca centrale tedesca dimostrano in modo inconfutabile che, rispetto ai pagamenti elettronici, il contante è: più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente.
Importantissimo l'ultimo punto: solo prelevando contanti e pagando con essi si ha un immediato controllo sulle proprie spese. Peccato che alle banche invece faccia gioco che uno vada in rosso sul conto corrente, per applicargli interessi anche del 20,4% (vedi Banca Intesa-Sanpaolo), senza che ufficialmente sia usura.
Questo e altri vantaggi del contante solo comunque citati anche da Carlo Pisanti, direttore centrale della Banca d'Italia.
L'evasione fiscale. Si può convenire sull'opportunità di vietare l'uso delle banconote per grossi importi, come nell'acquisto di un appartamento o anche di una macchina. Ma qui il discorso è un altro. La "lotta al contante" prende di mira chi paga in contanti un paio di scarpe o il conto di un ristorante. Geronimo Emili di "War onCash" vuole tutti i micro-pagamenti, cioè di 5 euro o meno, senza contanti con la vaga promessa che "si abbasseranno i costi delle commissioni bancarie", rifiutando peraltro ogni regolamentazione. In realtà non è neppure vero che proibendo del tutto l'uso dei contanti si potrebbe contrastare l'evasione fiscale, perché non si vede come il fisco avrebbe abbastanza personale per spulciare i 40 milioni di conti correnti degli italiani.
Forti critiche alla pretesa utilità anti-evasiva della lotta al contante arrivano da Alessandro Penati, dell'Università Cattolica di Milano: "Come se per eliminare l'evasione bastasse eliminare la banconote. Un'assurdità". Ma anche da Ranieri Razzante, esperto e docente di antiriciclaggio. In realtà la grossa evasione e la massiccia esportazione di capitali non usano il contante, ma sovra- e sotto-fatturazioni e altri trucchi contabili.
I costi del contante. Sulla stampa italiana leggiamo bizzarrie come quella di Enrico Romagna-Manoja, direttore del Mondo, che scrive che "il costo in Europa per la gestione delle banconote supera i 300 miliardi di euro" (il Mondo, 26-10-2012, pag. 7). A ciò corrisponderebbe per l'Italia un costo nell'ordine dei 100 miliardi di euro l'anno: una sparata senza fondamento (e senza nessuna fonte).
Mette le cose a posto Helmut Rittgen, responsabile per il contante della Bundesbank che scrive a pag. 9 del suo intervento: "Gli argomenti, secondo cui il contante sarebbe il mezzo di pagamento più caro, sono semplicemente falsi". Nel complesso il contante risulta anzi quello meno costoso.
Potremmo continuare a lungo. Nel 2009, quando in Italia le banche erano partite con la guerra al contante, Giampaolo Fabris scriveva che "il contante tendenzialmente è destinato a scomparire" (il Sole 24 Ore, 21-12-2009, pag. 21). Di nuovo ristabilisce la verità la Bundesbank proclamando al contrario che "il contante è un mezzo di pagamento di ieri, di oggi… e di domani". Con buona pace dei banchieri italiani." Beppe Scienza Dal blog movimento 5stelle
IL SUPERMERCATO DOMANI 8 DICEMBRE EFFETTUERA'IL SEGUENTE ORARIO :
MATTINO DALLE 7.30 ALLE 13.30
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VI ASPETTIAMO.............
Vedo che hai molta voglia di scrivere, peccato che ciò che dici sembra o forse è un tentativo di giustificare il sig. Monti.
Purtroppo devi guardare la realtà dei fatti che non è quella che racconti ma quella che stiamo vivendo, e' inutili guardare al passato pensando al futuro, viviamo il presente e l'unica cosa certa è che oggi e impossibile arrivare a fine mese per una famiglia che prima era considerata benestante.
Una persona può stare sulle palle essere antipatica quanto vuoi non per questo deve essere attaccata a priori.
I conti sono sotto gli occhi di tutti.
Questo è il frutto di 40/50 anni di di governi di destra di sinistra di centro TUTTI che si sono arricchiti alla faccia del popolo.
Se ti girano come a me veramente le palle per questi bastardi che si sono mangiati tutto alle prossime elezioni vota il movimento 5 stelle e questi ladri andranno tutti a casa e qualcuno anche in galera stanne certo......
estratto dal Decreto del Pres.te G.R. n. 161 del 28 08 2012
- BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45
.........
4 -La data di indizione di cui al punto 1 è subordinata all’intesa con il Ministro dell’interno da stipularsi ai sensi dell’art. 78 delle L.R. 62/2007 per permettere la coincidenza fra referendum consultivo di cui al presente atto e le elezioni politiche previste per il 2013.
... PECCATO CHE IL REFERENDUM VA INDETTO "NEL CORSO DELL'ANNO"
E BRAVO IL "turbatore di folle"
LEGGETE CON ATTENZIONE!!!!
Attualità
pubblicato il 19 dicembre 2011
Catene da neve: occhio ai segnali di obbligo
Nei viaggi natalizi è importante conoscerli bene per evitare multe salate
6 commenti
A tutti quegli automobilisti che si stanno mettendo in viaggio in questi giorni vogliamo ricordare le norme sugli pneumatici invernali e sulle catene da neve che hanno subìto, di recente, modifiche importanti. Per circolare in sicurezza e non venire multati, la regola d'oro è infatti conoscere con la massima precisione il significato dei cartelli della brutta stagione di cui più volte abbiamo parlato. Il tema è strettamente di attualità, con il piano antineve di Autostrade per l'Italia appena scattato, e OmniAuto.it ha dedicato agli pneumatici invernali anche una guida in cui sono segnalate le zone in cui vige l'obbligo Regione per Regione. Vediamo quindi di seguito tutti gli ultimi dettagli sull'argomento.
IL CLASSICO
Il segnale più noto è quello della ruota catenata su fondo blu. Significa che, dal punto dov'è installato, è obbligatorio avere pneumatici invernali o, in alternativa, catene da neve montati. Per ilCodice della strada, la prescrizione scatta appena c'è quel cartello: non parla di obbligo solo in caso di strada innevata. Se incontrate quel segnale in assenza di neve sulla strada, è un errore del cantoniere, che ha dimenticato di togliere il cartello una volta che l'asfalto è diventato pulito. Che poi le Forze dell'ordine multino solo in presenza di cartello e della neve sulla strada, questo è un altro discorso: gli agenti utilizzano il buon senso.
LE MULTE
La sanzione per chi non rispetta il segnale nei centri urbani è di 39 euro (articolo 7 del Codice della strada), che salgono a 80 fuori città (articolo 6): la seconda è la sanzione di gran lunga più frequente. E non può proseguire la marcia senza pneumatici invernali o catene da neve. Dopo il primo verbale, se l'automobilista si ostina a circolare "fuori legge", subisce una seconda multa: 80 euro più il taglio di tre punti della patente (articolo 192 del Codice della strada). E l'obbligo, ovviamente, di non proseguire in quelle condizioni.
LA QUESTIONE SI COMPLICA
Nel 2010, è arrivata una nuova regola: l'articolo 6 comma 4 lettera e) consente agli enti gestori della strada di imporre un obbligo preciso, ossia circolare solo con pneumatici invernali o catene da neve a bordo. Il cartello che segnala questa prescrizione la indica con una scritta precisa. Tuttavia, la regola crea un problema: il Codice della strada non prevede nessuna multa per chi non rispetta il cartello. È di volta in volta la Provincia, la Regione o il sindaco per le strade comunali a imporre, tramite la stessa ordinanza che introduce quell'obbligo, una multa: generalmente, 80 euro.
ALTRO GUAIO
Un altro aspetto delicato (e proprio per questo un po' taciuto) dell'obbligo di viaggiare solo conpneumatici invernali o catene da neve a bordo, è che le Forze dell'ordine non hanno davvero la possibilità di effettuare il controllo. Sì, possono verificare se lo pneumatico sia invernale (sempre ché ne abbiano il tempo, e che la situazione del traffico lo consenta). In alternativa, possono sincerarsi della presenza delle catene da neve nel bagagliaio. Ma in quest'ultimo caso, un "furbetto" ha la soluzione per aggirare l'ostacolo: piazza nel baule catene da neve qualsiasi, magari rotte o inutilizzabili o inadatte a quel modello d'auto. A quel punto, l'agente delle Forze dell'ordine, per dare la caccia a chi vuole "gabbare" la legge, dovrebbe effettuare una specie di prova, e verificare siano adatte a quelle gomme.
CHE CAOS
I gestori impongono, mediante ordinanze, l'obbligo di circolare solo con pneumatici invernali o catene da neve a bordo Ecco, l'automobilista si trova un po' in balìa degli eventi. Deve cercare le ordinanze sui siti Internet delle singole amministrazioni, prevedendo tutte le aree che attraverserà con l'auto: ogni Ente locale ha il diritto di regolarsi come crede. Obblighi a macchia di leopardo. Chiaramente, basta montare gomme invernali per essere certi di viaggiare in regola, tuttavia il problema esiste se è vero che su alcuni siti s'è cercato di raggruppare tutte le ordinanze, suddivise per località: vedi il link della Polizia di Stato. E le polemiche non tardano: proprio nei giorni scorsi, in Umbria, dopo che numerosi automobilisti sono stati multati per mancanza di catene a bordo, s'è levata la protesta dei sanzionati, secondo cui l'ordinanza è stata poco pubblicizzata sui mezzi d'informazione.
Link consigliati:
La guida agli pneumatici invernali di OmniAuto.it
OmniAuto.it School Snow
perfetto ! grazie ancora! buona serata a tutti!
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TUTTO IL GIORNO FESTA PER GRANDI E PICCINI
VI ASPETTIAMO!!!!
DUBBI E CONSIDERAZIONI sull’accordo sanitario.
Caro Sergio Bicecci, leggendo le tue considerazioni affidate a Camminando mess. 49305del 3.12. 2012, mi preme dirti che non alzerò certo la mano perché oltre a condividere pienamente i tuoi dubbi sul documento definito fra sindaci e il rappresentante della regione inerente alla nostra sanità riconosco, come ho avuto modo di dire il giorno stesso dell’accordo (Camminando mess. 48882 23.11.2012) che quell’ intesa anche se confusa e in alcuni punti molto vaga, era in quel momento necessaria e urgente.
In una riunione successiva al concordato tra sindaci e assessore, alcuni colleghi volevano dissociarsi perché lo ritenevano poco incisivo, privo di consistenza e con passaggi deboli e non efficaci per proporre un nuovo modello di sanità per la nostra Isola. Con l’amaro in bocca, pur dando ragione a quelle tesi, io e altri abbiamo insistito che era importante attendere la firma della giunta regionale (poi avvenuta il 3.12) perché anche se poco e con qualche scatola vuota, si portava a casa un qualcosa che dopo anni di lotta e di battaglie si era riusciti a portare al tavolo delle trattative la Regione che fino a quel momento aveva concesso nulla o quasi alla sanità Elbana e i Sindaci che fino a quel momento disattenti ad uno dei Loro doveri verso i propri concittadini.
Inoltre si doveva arginare lo strapotere dell’ASL che da tre anni la faceva da padrona anche politicamente oltre che aziendale, togliendoci un pezzo di ospedale al giorno ordinando scelte sciagurate all’insaputa dei sindaci consapevole che avevano il diritto di esercitare solo parere consultivo. I primi cittadini, spinti da noi e dalla popolazione più volte scesa in piazza, si sono resi conto che dovevano agire immediatamente bloccando con tutti i mezzi a Loro disposizione lo smantellamento di quel poco che restava della sanità Elbana.
Sono anch’io del tuo parere sulla chirurgia perché dal punto di vista delle “regole” se in ospedale non c’è un reparto di rianimazione non possono funzionare le sale operatorie perché si viola la legge. I vertici dell’azienda punteranno su questa norma per smontare quanto definito sulla “chirurgia programmata”. Non dimentichiamo che per l’azienda quest’accordo è stato come un pugno allo stomaco.
Nella medicina non è certo il primariato che potrà risolvere i problemi come la promiscuità o le postazioni in reparto di pazienti con problemi mentali, non risolverà certo la scarsità cronica del personale infermieristico, proprio per questo la medicina avrà la nostra massima attenzione. Sulla Radiologia forse c’è un futuro più roseo così per gli anestesisti. Purtroppo non si è parlato dei servizi, delle attrezzature ospedaliere, della riabilitazione, della RSA, degli arredi, degli impianti, degli ascensori che ancora oggi penalizzano le persone più deboli con difficoltà motorie, non si è approfondita l’Oncologia, l’Oculistica, è stata ignorata la preoccupante situazione sanitaria del carcere di Porto Azzurro, e altro ancora. Tutte cose di primaria importanza ma per adesso dobbiamo accontentarci per via della crisi e anche per il fermento politico che stiamo attraversando senza tralasciare i problemi che preoccupano la Regione e il Suo governatore per scelte non certo azzeccate.
Quel poco che ci è stato concesso sulla carta ci deve essere dato senza nulla togliere, sarà nostra cura monitorare costantemente date e concessioni firmate in Regione volute dalla cittadinanza Elbana. Certo si poteva ottenere di più ma ora dobbiamo sentirci parzialmente soddisfatti, se avessimo puntato i piedi, avremmo ottenuto forse più considerazione per noi stessi ma avremmo lasciato la sanità Elbana nelle mani di chi ne vuol fare un grande ambulatorio. Non è detto che non riesca.
Francesco Semeraro.
Non c'è bisogno di leggi, ma di buon senso ed educazione civica.
In Svizzera non esiste una legge che ti obbliga a montare gomme invernali o ad avere catene a bordo,anche se in qualche caso, su alcuni particolari tratti innevati può essere fatto obbligo esplicito, ma se in inverno, a causa dell'assenza di un equipaggiamento adeguato per ghiaccio/neve/condizioni critiche, vedi gomme o catene, l'automobilista intralciasse il traffico verrebbe pesantemente multato.
Non esistono svizzeri e neanche italiani che vanno abitualmente in Svizzera d'inverno, che si sognano di non montare gomme termiche.
Giuseppe
L’Italia come scudo umano di Berlusconi
Non sappiamo come andrà a finire l’ultima levata d’ingegno del passato che non vuole passare, altrimenti noto col nome di Silvio Berlusconi. Dopo settimane eufemisticamente definibili imbarazzanti, alla fine il dado è stato tratto, le patetiche primarie del Pdl cancellate, il povero Angelino Alfano rispedito alla reception, con o senza quid. Tralasciamo anche le manifestazioni di ieri da parte della truppa di disperati pidiellini in cerca di ricandidatura, il lancio dell’Ansa a felicitarsi per il ritorno del padrone del partito di plastica, unico caso sul pianeta di costrutto artificiale che mostra segni di decomposizione come fosse organico. Tralasciamo pure il fatto che, vista la data sul calendario e l’ingorgo elettorale ed istituzionale che abbiamo di fronte, l’iniziativa di Berlusconi non appare esattamente dirompente.
L’unica vera incognita è su come Berlusconi condurrà la campagna elettorale, dopo mesi e settimane passati ad incensare e demolire l’opera di Mario Monti, a giorni alterni. In quest’opera di ricomposizione dei resti del paese, degna di un imbalsamatore, Berlusconi potrebbe trovarsi ad incrociare nuovamente la Lega e Giulio Tremonti, nel frattempo alleatisi sul piano elettorale, visto che su quello “ideologico” sono sempre stati piuttosto affini. Che argomenti userà Berlusconi in campagna elettorale, quindi? Forse quello dell’uscita dell’Italia dall’Eurozona, scimmiottando Grillo? Nel frattempo, come ricordava ieri il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, il Pdl si ricompatta nella critica alla politica economica di Monti e (soprattutto) a quella di Angela Merkel.
Se così fosse, e lo segnala ripetutamente il deputato Pdl Giuliano Cazzola, il paese sarebbe esposto all’ennesima avventura da parte di un uomo che fa dell’avventurismo la cifra della propria tragedia umana e politica, contando sulla esasperazione della popolazione per una crisi economica infinita. Ma contando anche sulla caratteristica che da sempre segna la vera maledizione italiana: la tendenza all’amnesia e la mancata attribuzione di responsabilità, con annessa sanzione. Ad ogni giro, si preferisce trovare un nemico esterno a cui dare tutte le colpe, forse questo è parte della nostra cultura e morale cattoliche. Ma questa volta è utile mettere qualche puntino su alcune i.
Riguardo il forte deterioramento economico del paese, esso è frutto di una stretta fiscale impressionante, pari a circa sei punti di Pil in un biennio. Ribadiamolo ad nauseam, a beneficio dei soliti noti che ripetono ossessivamente lo stesso concetto, magari costruendoci pure sopra un morticino di manifesto elettorale: questi sei punti avrebbero comunque avuto un esito di breve-medio termine fortemente restrittivo anche in caso si fosse trattato di esclusivi tagli di spesa e non di aumento di pressione fiscale. Ma chiediamoci anche un’altra cosa: perché l’Italia ha effettuato una simile stretta?
Per rispondere ad un impegno preso con la Ue e la Bce durante il governo Berlusconi-Tremonti: il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Ribadiamolo, male non fa: l’Italia è l’unico paese ad aver sottoscritto un simile impegno, ed è rimasta l’unico paese a non aver chiesto dilazioni nel percorso verso il pareggio di bilancio. Della Spagna sappiamo: sforamenti su sforamenti nelle metriche di deficit, continui riaggiustamenti nel percorso di rientro. Un calvario senza fine. Avvenuto peraltro con un governo uscito dalle urne elettorali.
Per l’Italia nel 2013 si profila uno scostamento dagli obiettivi di deficit-Pil, anche se resta da capire se lo scostamento sarà anche di tipo strutturale, cioè se continueremo ad avere un deficit anche al netto delle condizioni del ciclo economico. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha escluso manovre, perché l’intendimento (in caso) è quello di ottenere un rinvio dell’appuntamento col pareggio di bilancio, ciclico o assoluto. E questa volta anche il Fondo Monetario Internazionale è d’accordo.
Ma torniamo al punto: Mario Monti arrivando a Palazzo Chigi ha trovato i binari già predisposti dal governo Berlusconi, che ha messo la corda attorno al collo del paese firmando quell’impegno, nel disperato tentativo di recuperare credibilità davanti al mondo. Berlusconi e Tremonti possono tranquillamente imputarsi la condizione di grave debilitazione del paese. In alternativa, come del resto stanno già facendo, possono dire che sono stati costretti a firmare quell’accordo con la pistola alla tempia. Se così fosse stato, ora pensano in caso di cercare una improbabile rivincita contro i “poteri forti” globali argentinizzando l’Italia e trasformandola in uno stato-canaglia dei mercati e dei governi, come fosse una sorta di scudo umano di sessanta milioni di persone?
Chi ha votato questi personaggi e si accinge a rivotarli per spirito di rivalsa in scarpe di cartone lo tenga presente, a maggior ragione oggi che la Germania sta lentamente ma inesorabilmente prendendo atto di non poter più proseguire con i diktat fiscali come fatto negli ultimi tre anni, pena la distruzione del continente, oltre che la propria. E’ il destino di Berlusconi: passare per esperto di tutto, dalla “socialdemocrazia” di Matteo Renzi al “drizzone” europeo, ma capire realmente nulla al di fuori delle sue personalissime esigenze.
Come ulteriore risposta al messaggio 49214,dove venivo criticato solo per aver avvertito una settimana prima,gli interessati di possibili piogge per sabato,in occasione del mercatino ideato dalla Pro Loco,oggi la stessa Pro Loco resasi conto,ha rinviato per probabili piogge,il mercatino a domenica,come avevo già consigliato.Come volevasi dimostrare.
Comunque,domani a dispetto del servizio meteo,invece di pioggia,ci sarà sole e vento,freddo naturalmente,per arrivare a domenica dove ci godremo il sole e il mercatino.Un saluto a tutti.
Giancarlo Amore
Ecco il link con i tratti di strada interessati dall'ordinanza della Provincia:
[URL]http://www.provincia.livorno.it/new/modules.php?name=News&file=article&sid=3141[/URL]
Buongiorno.
Molti amici e conoscenti mi chiedono come comportarsi con l'installazione di catene da neve o pneumatici invernali su apini, ciclomotori e motocicli.
Molte ordinanze emesse dagli enti proprietari delle strade, si riferiscono genericamente ai veicoli , non tenendo conto, probabilmente, che con tale termine il Codice della Strada indica anche motocicli, ciclomotori e biciclette .
In commercio non sono facilmente reperibili pneumatici invernali ne, tanto meno, catene da neve per i mezzi a due ruote per cui , non limitandosi l'ordinanza ai soli autoveicoli , ne consegue che i conducenti dei veicoli a due ruote non possono utilizzare i loro veicoli oppure non sanno se potranno utilizzarli.
Al riguardo il Direttore del Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno, riferiva quanto segue:
La disposizione indicata (contenuta nell’articolo 6, comma 4, lettera e) del Codice della Strada, come modificato dall’articolo 1, comma 1, della Legge 29 luglio 2010, numero 120), cita:
“…debba essere interpretata nel senso che si applica ai veicoli per i quali è possibile disporre di pneumatici invernali ovvero è possibile montare le catene o altri mezzi antisdrucciolevoli consentiti” riguardo l’obbligo per i motocicli di adottare nel periodo invernale catene da neve o pneumatici “termici”, nei tratti di strada sottoposti a tale obbligo e nel periodo indicato da apposita segnaletica.
Al momento non risultano circolari ministeriali specifiche che facciano chiarezza sul comportamento da adottare, sia per gli utenti della strada che per le forze dell'ordine.
Cordiali saluti
Giuseppe Schiavone
Polizia Stradale di Portoferraio
Buongiorno a tutti /e . Volevo chiedervi se cortesemente, qualcuno sa indicarmi i tratti di strada dell'isola, interessati all'obbligo delle catene a bordo. Ringrazio anticipatamente a tutti /e, per le vostre risposte.
Rispondo al camminatore che mi chiede qualche chiarimento: consiglio di trovare 4 cerchi della misura omologata sul libretto di circolazione per cui, se sono previste misure diverse, trovare quelli le cui gomme costano meno (io posso montare sia r16 con gomme 205-50 che r15 con gomme 195-60), bene, queste ultime costano molto meno delle prime a profilo ribassato. Quindi, se tu trovassi dei cerchi, fai montare le gomme su questi, pagherai dai 10 ai 14 euro per ogni gomma, questa è la media, equilibratura compresa, dopo di che non spenderai neanche un centesimo per i cambi gomma successivi perchè, con un po' di mazzo te le cambi da solo, oppure il tuo meccanico di fiducia te lo potrà fare tranquillamente in qualche minuto, magari gli offrirai un caffè.
Fallo, è un consiglio sincero dato con cognizione di causa, anche perchè oltre alla sicurezza tua, di chi è a bordo con te e degli altri in strada, val bene un piccolo investimento che sicuramente ti ritorna in termini economici in quanto le alre gomme (quelle belle) ti dureranno il doppio.
Saluti
Mauro
siete proprio dei gonzi Voi Elbani;
ma non lo capite che questa storia delle catene è stata tirata fuori appositamente per farvi parlare e scornare fra Voi.
Chi la pensa cotta , chi la vuole cruda, chi vuole le catene, chi le detesta.
Tutto serve per i padroni d'oltre canale per nascondere i veri problemi dell'Elba: la Sanità ed i Trasporti.
Per parlare di gomme e catene da neve,Vi siete già dimenticati dell'Ospedale e delle prenotazioni per passare il mare.
Chiodo schiaccia chiodo; è così da tempo e Voi ci date come perchie.
Saluti
