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Francesco Semeraro da Francesco Semeraro pubblicato il 7 Dicembre 2012 alle 18:11
DUBBI E CONSIDERAZIONI sull’accordo sanitario. Caro Sergio Bicecci, leggendo le tue considerazioni affidate a Camminando mess. 49305del 3.12. 2012, mi preme dirti che non alzerò certo la mano perché oltre a condividere pienamente i tuoi dubbi sul documento definito fra sindaci e il rappresentante della regione inerente alla nostra sanità riconosco, come ho avuto modo di dire il giorno stesso dell’accordo (Camminando mess. 48882 23.11.2012) che quell’ intesa anche se confusa e in alcuni punti molto vaga, era in quel momento necessaria e urgente. In una riunione successiva al concordato tra sindaci e assessore, alcuni colleghi volevano dissociarsi perché lo ritenevano poco incisivo, privo di consistenza e con passaggi deboli e non efficaci per proporre un nuovo modello di sanità per la nostra Isola. Con l’amaro in bocca, pur dando ragione a quelle tesi, io e altri abbiamo insistito che era importante attendere la firma della giunta regionale (poi avvenuta il 3.12) perché anche se poco e con qualche scatola vuota, si portava a casa un qualcosa che dopo anni di lotta e di battaglie si era riusciti a portare al tavolo delle trattative la Regione che fino a quel momento aveva concesso nulla o quasi alla sanità Elbana e i Sindaci che fino a quel momento disattenti ad uno dei Loro doveri verso i propri concittadini. Inoltre si doveva arginare lo strapotere dell’ASL che da tre anni la faceva da padrona anche politicamente oltre che aziendale, togliendoci un pezzo di ospedale al giorno ordinando scelte sciagurate all’insaputa dei sindaci consapevole che avevano il diritto di esercitare solo parere consultivo. I primi cittadini, spinti da noi e dalla popolazione più volte scesa in piazza, si sono resi conto che dovevano agire immediatamente bloccando con tutti i mezzi a Loro disposizione lo smantellamento di quel poco che restava della sanità Elbana. Sono anch’io del tuo parere sulla chirurgia perché dal punto di vista delle “regole” se in ospedale non c’è un reparto di rianimazione non possono funzionare le sale operatorie perché si viola la legge. I vertici dell’azienda punteranno su questa norma per smontare quanto definito sulla “chirurgia programmata”. Non dimentichiamo che per l’azienda quest’accordo è stato come un pugno allo stomaco. Nella medicina non è certo il primariato che potrà risolvere i problemi come la promiscuità o le postazioni in reparto di pazienti con problemi mentali, non risolverà certo la scarsità cronica del personale infermieristico, proprio per questo la medicina avrà la nostra massima attenzione. Sulla Radiologia forse c’è un futuro più roseo così per gli anestesisti. Purtroppo non si è parlato dei servizi, delle attrezzature ospedaliere, della riabilitazione, della RSA, degli arredi, degli impianti, degli ascensori che ancora oggi penalizzano le persone più deboli con difficoltà motorie, non si è approfondita l’Oncologia, l’Oculistica, è stata ignorata la preoccupante situazione sanitaria del carcere di Porto Azzurro, e altro ancora. Tutte cose di primaria importanza ma per adesso dobbiamo accontentarci per via della crisi e anche per il fermento politico che stiamo attraversando senza tralasciare i problemi che preoccupano la Regione e il Suo governatore per scelte non certo azzeccate. Quel poco che ci è stato concesso sulla carta ci deve essere dato senza nulla togliere, sarà nostra cura monitorare costantemente date e concessioni firmate in Regione volute dalla cittadinanza Elbana. Certo si poteva ottenere di più ma ora dobbiamo sentirci parzialmente soddisfatti, se avessimo puntato i piedi, avremmo ottenuto forse più considerazione per noi stessi ma avremmo lasciato la sanità Elbana nelle mani di chi ne vuol fare un grande ambulatorio. Non è detto che non riesca. Francesco Semeraro.
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