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113604 messaggi.
demoralizzato!! da demoralizzato!! pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 22:48
E' semplicemente vergognoso non trovare lavoro per la stagione estiva nell'isola in cui sono nato,pur avendo esperienza di una vita ho la sfortuna di aver superato i 40 anni! Non sono razzista......ma i ristoranti e gli alberghi sono pieni di gente che viene da fuori a lavorare.....sicuramente costano meno......ma non sarebbe male guardare anche al merito e dare lavoro anche agli elbani.!
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Silverio Tegas da Silverio Tegas pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 22:26
Solidarietà agli Agenti del Commissariato per la situazione in cui devono operare!!!!! Però per le scorte dei politici i e i loro ritiri spirituali del dei miei stivali i soldi non mancano mai!
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Cristina Tonietti da Cristina Tonietti pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 20:51
Ognuno ha le proprie idee.E ognuno deve rispettare le idee altrui. La mia idea è che per Rio Marina e Cavo ,vorrei " Fortunato Sindaco" 🙂
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ELBA '97 VOLLEY da ELBA '97 VOLLEY pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 19:38
LA PALLAVOLO ELBA '97 VINCE ANCHE GARA 2 CONTRO LO IUS AREZZO E CONTINUA L'AVVENTURA NEI PLAY-OFF. In un Palatenda di San Giovanni stracolomo di pubblico e con un tifo davvero acceso e coinvolgente, l'Elba '97 vince con il punteggio di 3 a 0 anche GARA 2 contro lo IUS AREZZO, qualificandosi così per la seconda fase dei play-off ed eliminando nel contempo le aretine dalla promozione in SERIE C. La partita è stata avvincente e piena di quel pathos che solo i play-off possono regalare: il primo set è andato via abbastanza agevolmente nel punteggio (25-13) per le elbane, che hanno imposto un ritmo di gioco terrificante con difese spettacolari finalizzate in attacchi perentori, non lasciando scampo alle iniziative di un Arezzo che si era presentato al Palatenda con tutte le intenzioni di vender cara la pelle. Il secondo set invece è stato molto equilibrato con le aretine che hanno messo in campo tutto quello che ancora potevano dare: solo sul finale del set le ragazze del coach Stacchini sono riuscite ad allungare di 4 punti e chiudere il set con il punteggio di 25 a 20. Ma avere vinto la gara di andata per 3 a 0 ed essere sul 2 a 0 in quella di ritorno non bastava ad avere alcuna certezza sul passaggio del turno, in quanto la formula "spietata"di quest'anno prevede che vale solo il numero di vittorie al di là del punteggio con la quale si ottengono, ed in caso di vittoria a testa si deve giocare il golden set che stabilisce chi si qualifica per il turno successivo e chi viene eliminato; per questo anche il terzo set è stato intenso ed emozionante sino al termine, con le aretine che non hanno mai mollato provando sino all'ultima palla a riaprire il discorso gara e qualificazione; ma le elbane non hanno ceduto di un centimetro e sono andate a chiudere set e partita con il punteggio di 25 a 18 e con la palla del match festeggiata dal boato del pubblico. Quindi dopo la prima serie di Play-off giocata veramente ad alti livelli sia dal punto di vista tecnico che da quello mentale, l'aventura per l'Elba '97 continua e nella seconda serie l'accoppiamento ripropone le sfida già vissuta in Campionato contro il DISCOBOLO VIAREGGIO, squadra sicuramente forte e composta da diverse giocatrici con esperienza in campionati nazionali; a questo punto però è evidente che le 6 squadre rimaste in lizza siano tutte molto competitive e se si vuole centrare l'obiettivo bisogna affrontare qualsiasi avversario rispettando sicuramente la sua forza ma di certo senza alcun timore. Il calendario prevede che la prima partita venga disputata Domenica 19 Maggio a Viareggio ed il ritorno Mercoledì 22 a Portoferraio; chi uscirà vittorioso da questa doppia sfida otterrà la promozione in SERIE C; chi invece la perderà affronterà un girone all'italiana tra le 3 squadre perdenti che si giocheranno il posto disponibile per la promozione in SERIE C. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutte le persone presenti in palestra nella GARA contro l'Arezzo che hanno fatto un tifo appassionato, e chiediamo sin da adesso a tutti i tifosi dell'Elba 97 ma in generale a tutto il popolo del volley e non solo, a venire in palestra il 22 Maggio a sostenere queste ragazze perchè il calore del pubblico può diventare davvero in questi casi l'arma in più, essenziale ed insostenibile. POL. ELBA '97 - IUS AREZZO : 3 - 0 (25/13 - 25/20 - 25/18) POL. ELBA '97: CARISTI M. - CETICA F. - COTTONE A. - DONIGAGLIA A. - FLORES R. - MASTROPAOLO M. - SAVOSTIANOVA E. - VANNUCCI E. - VITALIANO V. - VITIELLO C. ALLENATRICE: PATRIZIA STACCHINI.
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LAUREATO da LAUREATO pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 19:25
GRAZIE. Hai centrato in pieno il senso del mio messaggio. GRAZIE anche a "dalla riserva" Un saluto dalla verde IRLANDA.
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austriacante da austriacante pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 19:03
X Antenore... condivido in pieno il suo intervento.... Ospedale per umani e trasporti marittimi adeguati...altro che facezie.....
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Antenore da Antenore pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 16:54
PRONTO SOCCORSO 24H PER I CANI E DISTRIBUTORE DI BENZINA IN CENTRO A CAPOLIVERI QUESTE SI.... CHE SONO LE VERE EMERGENZE ALL'ELBA!!!
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canfino da canfino pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 16:03
Lo sapevo.So' rimasto senza benzina e aora mi tocca fa' 6 km andata e ritorno pe fa' benzina a mola. Ma quando ci decidemo anco novi di ave' un distributore anco novi a gapulivere? Simo il paese co' piu' alberghi, ma un ciavemo sto' servizio. Un se ne pole piu'.
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Volantino da Volantino pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 16:00
Oggi pomeriggio, le cassette della posta di gran parte dell'Albereto, sono state riempite da doppie copie di volantini di offerte Conad. Peccato che siano volantini "Menù di Pasqua a casa Conad". Offerte valide dal 21 marzo al 1 aprile. Scadute da un mese e mezzo. Uno spreco di carta. Ma chi le imbuca o le invia, non lo vede che sono scadute?
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X laureato da X laureato pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 15:57
Caro amico, questo popolo non ti merita, non capiscono cosa stanno perdendo, a questo popolo interessano politici ladroni, non vogliono i nostri figli migliori, questi vanno all'estero, dove sono apprezzati e ricercati! qui restano i figli degli imprenditori che trovano lavoro nelle aziende di famiglia, i raccomandati.... e tanti disoccupati! Vai e fatti onore! un abbraccio anche da parte mia!
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IN RISPOSTA A TUTTI da IN RISPOSTA A TUTTI pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 15:49
IL DENARO DEVE SERVIRE, NON GOVERNARE. LEGGETE I GIORNALI DI OGGI E SCOPRIRETE CHI L'HA' DETTO.
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Arrabbiato da Arrabbiato pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 14:29
Fate chiarezza per favore! Ho sempre votato a destra ma ora prima di votare voglio sapere se la casa me la fate fare o se è vero che volete bloccare l'edilizia con l'economia ecologista. So quarant'anni che a rio non si costruisce nulla, ora un sarà mica vero che per farsi la casa bisogna spendere tre volte più dell'altri per fa contenti quelli del forum? Rispondete o non voto!
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COMITATI ELBANI RIUNITI da COMITATI ELBANI RIUNITI pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 14:11
[SIZE=4][COLOR=darkred]CONFERENZA DEI SINDACI SULLA SANITA' [/COLOR] [/SIZE] Quella di ieri, 15/05/2013, è stata una riunione specifica sul “Paziente” e delle varie problematiche che può incontrare nel triste percorso di cure e di eventuale ricovero. Alla riunione, oltre al sindaco Peria, presidente della Conferenza dei Sindaci, sono intervenuti alcuni Sindaci, alcuni assessori, dirigenti ASL di Portoferraio, medici, la responsabile di un ente sanitario e i comitati pro-sanità. Come da ordine del giorno è stato analizzato lo stato di attuazione dell'accordo sulla sanità Elbana firmato il 23/11/2012 dalla Regione che a detta dei comitati pro-sanità e da alcuni Sindaci, è stato in gran parte disatteso venendo meno proprio nei punti di maggior criticità per la salute e la cura delle persone che si trovano nell'Isola; l'ortopedia praticamente inesistente, lunghe liste di attesa che per alcune importanti specialità sfiorano anche i 12 mesi, la chirurgia programmata che stenta a stabilizzarsi, l'incompleto numero di anestesisti che non permette una logica programmazione di interventi e non garantisce l'h24 definito punto cardine dell'accordo. Si è parlato anche del progetto foresteria per l'accoglienza in continente la cui attuazione era stabilita per giugno 2013, ma per ora è solo sulla carta. E' stato affrontato anche il problema medico e economico dei Portoferraiesi per l'assenza della guardia medica nel capoluogo. Inoltre si è fatto presente che la guardia medica è parte integrante per una eventuale “Casa della Salute” in progettazione a Portoferraio. Sull'ascensore si è glissato nonostante che i comitati sperassero in una programmazione definitiva da parte dell'ASL, o perlomeno, in alternativa, un servizio motorizzato. Così come per l'ascensore, non si è dimostrato interesse per le quasi 8.000 firme dei cittadini Elbani e non, prese dai comitati pro-sanità, forse non ritenute importanti per una degna sanità insulare. Le firme raccolte sono la testimonianza della speranza e delle angosce di chi ancora crede che la salute è un diritto Costituzionale. Di fronte a tale atteggiamento i comitati pro-sanità hanno rafforzato ancora di più la loro convinzione della necessità d'inviare le sottoscrizioni alla Procura della Repubblica. In alcuni momenti si sono verificati dei confronti accesi per ciò che avviene sull'Isola e sui disagi di vario genere che la popolazione deve affrontare per ottenere una sanità a misura delle proprie necessità, tanto più tenendo conto dell'insularità. Si è aperto anche l'argomento “Casa della Salute” che a quanto ci è stato confermato, troverebbe ubicazione nell'ospedale stesso, su questa decisione i comitati pro-sanità non sono d'accordo poiché attraverso i documenti relativo la progetto, questo servizio nell'ospedale depotenzierebbe i già esili equilibri delle specialità del nostro nosocomio e priverebbe spazi utili ad altre attività prettamente ospedaliere. I comitati pro-sanità hanno puntualizzato la necessità di inserire nella “Casa della Salute” la continuità di cura per le persone in fase di riabiltazione fuori dall'Elba in maniera di poter essere vicini alla famiglia e per problemi economici tanto più che paghiamo già le tasse. Un altro motivo di discussione è stato l'elisoccorso in caso di inagibiltà della piattaforma. Il Direttore Sanitario ha informato i convenuti che un piano per l'emergenza /urgenza dei trasferimenti è in fase di definizione con l'ausilio dei vigili del fuoco e di addetti tecnici per intervenire all'occorrenza. Inoltre Il Direttore Sanitario si è impegnato a consegnarci appena possibile, copia di tale piano. Con il protocollo operativo il responsabile dell'ospedale ci consegnerà anche i dati relativi agli attuali costi per il servizio dell'elisoccorso. Alla luce di quanto sopra, quest'incontro, benchè problematico, dimostra quanto sia importante il confronto tra le varie parti il cui scopo è di quello di fare il bene della gente. Questo ed altri punti, alcuni dei quali molto delicati e importanti per la salute degli Elbani, saranno discussi con il nuovo direttore Generale che sostituirà la Dottoressa Calamai. Comitati Elbani Riuniti
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CORRESPONSABILITA' da CORRESPONSABILITA' pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 13:37
Seguo sempre con attenzione gli interventi di tutti, e in tutte le direzioni. Ma se la situazione del nostro paese inteso come nazione, e' questa, non e' che anche noi in parte ne siamo corresponsabili? O come d'abitudine dobbiamo addossare la colpa sempre a terze persone? Continuando su questa strada credo che non arriveremo molto lontano.
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Saetta da Saetta pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 13:03
Per Fulmine: nel ringraziarla la invito a contattare la Capitaneria in tempo reale qualora riscontrasse quanto denuncia. In questo modo avremo la possibilità di valutare se la nave stia effettivamente violando le attuali norme in vigore. Ad ogni buon fine le ricordo che le restrizioni si applicano solo alle navi da carico e passeggeri superiori alle 500 tonnellate di stazza. Cordiali saluti.
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danilo da danilo pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 12:52
Ciao, intravedo tra le righe amarezza e impotenza a questo sistema, comunque fatti onore e BUON LAVORO !!!!!!!!!
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Keynes da Keynes pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 12:36
" Se paragoniamo quanto accaduto in Islanda e quanto invece sta accadendo a Cipro o in Grecia, è facile concludere che il modello nordico sia molto meno doloroso e preferibile a «spietate» politiche deflazionistiche volte al tentativo di ripagare debiti. Tali politiche, è davanti agli occhi di tutti, sono sempre destinate a fallire. Il motivo è semplice: come insegna la teoria keynesiana, ma possiamo dire anche il buon senso, non è possibile ripagare i debiti se diminuiscono i redditi. Quando l’Europa impone l’austerità ai debitori, in realtà danneggia anche i creditori. L’incipiente recessione in Germania, che sta vedendo calare la sua produzione industriale nonostante tassi di interesse molto vantaggiosi, dimostra come le politiche sinora seguire in Europa siano intrinsecamente contraddittorie e controproducenti. Tuttavia dalla lezione islandese non si devono trarre conclusioni semplicistiche. In primo luogo non è vero, come si legge spesso in rete, che l’Islanda abbia detto «no» al Fondo monetario internazionale, che al contrario è stato protagonista nel salvataggio del paese. In secondo luogo, l’Islanda non ha precisamente lasciato fallire le banche, ma le ha nazionalizzate, cosa che in Italia, ad esempio, sembra stranamente ancora tabù. Ma ciò che è davvero rilevante comprendere è altro. Il problema islandese è stato un problema di debito estero, così come lo è quello dei paesi meridionali dell’Eurozona. Non è stato ovviamente l’euro la causa del suo disastro, ma essere fuori dall’euro ha sicuramente favorito la sua soluzione. Il che può apparire paradossale, se si pensa che la maggioranza degli islandesi ha dato il suo voto ai progressisti che volevano l’ingresso nella moneta unica europea. Se guardiamo i dati, vediamo che la svalutazione della corona ha aiutato la soluzione della crisi evitando un’austerità ancor più dura. Non bisogna tuttavia nutrire eccessiva fiducia in questa soluzione. La frase spesso abusata «o si svaluta la moneta o si svaluta il salario» non va intesa come un’alternativa secca. L’Islanda è un esempio, poiché i salari reali sono calati del 13 per cento dal gennaio 2008 al maggio 2010, secondo i dati della Banca centrale. Ancora oggi non hanno recuperato il potere d’acquisto di 5 anni fa. E l’Italia stessa, nel 1992, sperimentò entrambe le «soluzioni», contemporaneamente. È pur vero che l’Islanda si è rifiutata di pagare (in parte) i debiti delle banche verso l’estero. Lo ha fatto sull’onda di proteste popolari e non per una volontà politica chiara. Ma qui occorrono precisazioni di cruciale importanza. La prima è che, per quanto il debito del sistema creditizio fosse di dimensioni enormi rispetto al pil, esso era in cifra assoluta molto piccolo. L’intero debito estero netto islandese calcolato a fine 2012 è pari a 6,2 volte il pil, vale a dire più di 85 miliardi di dollari, circa 65 miliardi di euro al cambio attuale. Per fare un paragone, la Spagna ha un debito estero netto intorno al 90 per cento del pil ma in cifra assoluta risulta all’incirca di 1.340 miliardi di euro, cioè venti volte quello islandese. Anche se l’Islanda non ripagasse mai il suo debito, e in parte potrà farlo grazie alla sentenza su ricordata, difficilmente ciò avrebbe conseguenze sistemiche, tant’è che i paesi creditori hanno già salvaguardato i propri cittadini con risorse proprie. Inoltre la sentenza dell’Efta nel marzo 2013 ha stabilito la correttezza delle decisioni islandesi secondo le regole in vigore allora. Il limite di garanzia dei depositi è infatti oggi a 100 mila euro, mentre Icesave applicava la norma olandese che garantiva solo 40 mila euro. Le dimensioni, quindi, contano. Va adeguatamente distinto il caso di un piccolo paese (Islanda, Cipro, Grecia) i cui problemi sono sempre facilmente risolvibili, se vi è volontà politica internazionale, da quelli di grandi e medi paesi fortemente indebitati con l’estero. Questo però rafforza la critica verso la strategia suicida sinora perseguita nell’Eurozona. I casi greco, cipriota e irlandese sarebbero stati facilmente gestibili e un’accurata manovra «federale» avrebbe evitato il panico sui mercati con i riflessi che conosciamo su Spagna e Italia. La lezione islandese ci dice però anche altro. Le crisi finanziarie richiedono una gestione globale e regionale in cui i creditori si accollino parte dell’onere del risanamento. L’Islanda vi è riuscita per «via giudiziaria», ma questo deve diventare un punto fermo per le istituzioni internazionali e i singoli paesi. È una lezione tipicamente keynesiana: fu infatti proprio Keynes, a Bretton Woods, a proporre un sistema monetario internazionale basato su un’unità di conto, il bancor, in cui i paesi eccessivamente creditori venivano «puniti» al pari di quelli eccessivamente debitori. E questo vale soprattutto quando il debito accumulato è in parte rilevante denominato in una valuta estera. L’Islanda ci dice infatti che non è vero che un paese a moneta sovrana non può fallire. Può accadere se i suoi cittadini e le sue banche non hanno fiducia nella moneta dello Stato e preferiscono la stabilità di quelle di altri paesi. La ridenominazione del debito in valuta locale ha spostato l’onere sui creditori, ma qui valgono le considerazioni dimensionali fatte in precedenza. Infine, il problema da affrontare con urgenza rimane la regolazione dei movimenti di capitale e delle merci a livello globale. Qui torna utile la proposta di Keynes a Bretton Woods testé citata. Anche se quell’idea non fu mai attuata, si stabilì la legittimità di dazi e controlli sui movimenti di capitale. Ciò, insieme alla cosiddetta «repressione» dei mercati finanziari attuata con le leggi bancarie nate dopo la crisi del 1929, assicurò al mondo trent’anni di stabilità e crescita. [...] Chi dice che le ricette keynesiane non sono più attuali a causa della «finanziarizzazione» dovrebbe ricordare che il capitalismo è sempre stato «finanziarizzato» sin dalle sue origini e che l’unico periodo nell’intera sua storia in cui ha mostrato una stabilità significativa è stato proprio il periodo «keynesiano» che va dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni Settanta. In conclusione, sebbene l’Islanda non costituisca un modello «generale» che possa essere applicato ovunque, alcune lezioni sono utili. Ma sarebbe ancor più utile una presa di coscienza che faccia tornare il mondo «indietro» alle regole abbandonate negli ultimi quattro decenni perché il capitalismo del laissez-faire nato dalla rivoluzione liberista non è solo ingiusto: è insostenibile."
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Ala Sx da Ala Sx pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 11:24
Il segretario Pd Fabiani perplesso sulla Provincia «Più che spostare i confini istituzionali bisogna superarli con la politica Nell’Alta Maremma e nell’Arcipelago Toscano un brand eccezionale da riunire» Assistiamo ad altro TORMENTONE del PD . L'ELBA deve rendersi AUTONOMA, ma con tutti i SERVIZI ESSENZIALI che si richiedono ad una società civile. Ospedale,Scuole,Tribunale,Trasporti Pubblici etc
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X dal Bovalico da X dal Bovalico pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 10:22
Caro Campese, rivolgerti alla Schezzini per le questioni fossi e valli, non potevi fare scelta migliore. Di sicuro troverà la soluzione migliore, tu pensa che a Nisporto, una frazione di Rio Elba, ha fatto sparire una valle interrandola per due terzi ed il resto l'ha fatta spostare più a monte. Naturalmente gli spazi recuperati sono subito stati utilizzati per "appoggiarci" del materiale edile in modo così ordinato e preciso da sembrare delle vere e proprie costruzioni. Campese, sei in una botte di ferro! Riese
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LAUREATO da LAUREATO pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 10:00
Ho ricevuto conferma di un posto di lavoro all'estero.Grazie a tutti per aver contribuito con le proprie tasse a poter studiare all'universita' e laurearmi con il Massimo dei voti. Purtropo pero' I benefici del mio studio saranno sfruttati da un'altra nazione. LAUREATO IN PARTENZA
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