Buono a sapersi anche questa:
Con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 217 del 9 ottobre 2012, è stata data attuazione alle modifiche al Codice della strada in materia di TRASPORTO E SOCCORSO di animali in stato di necessità.
Con un ampio intervento su diverse disposizioni del Codice della strada, è stato infatti inserito nell’art. 189 il comma 9-bis che fa OBBLIGO agli utenti della strada, in caso di incidente da essi provocato e da cui sia derivato danno ad uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, di fermarsi per prestare TEMPESTIVO SOCCORSO agli animali investiti, punendone l’inosservanza con il pagamento di una sanzione amministrativa da euro 389 a euro 1.559.
La norma pone un obbligo di tempestivo soccorso anche a carico degli utenti che non abbiano determinato l’incidente con il loro comportamento, ma che siano comunque coinvolti nello stesso, sanzionando in questo caso la violazione dell’obbligo di soccorso con una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 78 ad euro 311.
In virtù della previsione di un vero e proprio obbligo giuridico di soccorso a favore degli animali vittime di incidenti stradali, il Legislatore ha modificato anche l’art. 177, comma 1, del Codice della strada, consentendo l’utilizzo dei dispositivi acustici di allarme e di segnalazione visiva (luce lampeggiante blu) ai conducenti di autoambulanze veterinarie e dei mezzi di soccorso per il recupero degli animali o di vigilanza zoofila.
MORALE DELLA FAVOLA: stando così le cose ora capisco meglio perché ai Comuni elbani (come hanno già fatto a Cecina e in tante altre parti) spettando a loro la competenza sugli animali liberi, CONVERREBBE una convenzione con i Veterinari per questo tipo di interventi urgenti.
In ogni caso se investite un gatto o un cane e ve ne fregate sono minimo 381 euro. Se non siete stati voi e ve ne fregate lo stesso fanno 78 euro.
Perché il mondo bene o male va avanti, le leggi cambiano, vanno rispettate e le tasse si pagano (anche) per questo.
113566 messaggi.
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Roberto Marini capogruppo "Gente Comune" [/COLOR] [/SIZE]
Dopo gli allarmi dati e le continue sollecitazioni dell'Associazione Forense elbana al fine di evitare la chiusura del nostro tribunale, oggi siamo arrivati alla resa dei conti e la possibilità che la sede elbana venga mantenuta è, veramente, legata ad un filo sottile .
L’ordine del giorno approvato dal Senato che impegna il governo ad emanare un decreto correttivo e le dichiarazioni del Ministro che si è dichiarato disponibile a fare alcune altre eccezioni sul mantenimento di altre sedi giudiziarie, ci aprono un ulteriore spiraglio di cui non possiamo non approfittare .
Nelle more, leggiamo che Ischia, territorio insulare al nostro pari, nel frattempo, proprio in questi giorni, ha ottenuto una proroga di un anno . Infatti, dietro le forti pressioni delle istituzioni Ischitane, grazie al parere espresso dal Consiglio Giudiziale presso il Tribunale di Napoli, parere emesso a seguito di quello reso dal Presidente del Tribunale di Napoli, Ischia riesce ad ottenere un fondamentale rinvio. E’, dunque, grazie al lavoro sinergico delle forze del territorio, che si gettano le fondamenta della possibilità di mantenimento in vita del Tribunale di Ischia.
E l’Elba ? Quali sono le azioni intraprese sino ad oggi? Sicuramente quelle portate avanti dal Presidente della Conferenza dei Sindaci sono state insufficienti a produrre un risultato positivo. Come ci dimostra Ischia, l'opportunità esiste, ma non si é stati in grado di coglierla. Sicuramente si é stati troppo istituzionali e troppo morbidi, in special modo nei rapporti con l'apparato fiorentino che, ad oggi, così come in sanità, non ha mosso foglia in difesa del nostro Tribunale. Eppure, il nostro, é l'unico tribunale toscano ad essere su un'isola e quindi meritevole di essere difeso per evidenti ragioni, proprie solo di una realtà come la nostra. Forse, per l'apparato toscano, trentamila elettori elbani sono veramente pochi. Per il compagno Rossi gli Elbani, per le cure e per la giustizia possono tranquillamente prendere il traghetto.
Al pari di Ischia dobbiamo difendere i nostri diritti con le unghie e con i denti. Seppure ridotta al lumicino, esiste ancora una speranza; pertanto, ci auguriamo che il Presidente della Conferenza dei Sindaci, nella persona del Peria, abbandonando la linea debole, agisca in modo più incisivo e pesante, nelle misure richieste per addivenire ad una soluzione simile a quella di Ischia.
In poche parole é necessario che il Peria faccia di più sia a livello istituzionale che politico affinché ai cittadini elbani non sia sottratto un servizio essenziale come quello del Tribunale, specialmente quando altre realtà pari alla nostra hanno quasi ottenuto ciò che volevano. Che forse lo hanno chiesto meglio o con più insistenza o con motivazioni maggiori?
Sabato 31 agosto 46ma festa di Quartiere a Carpani. Ad organizzarla, a distanza di due anni dall’ultima il Comitato di Carpani, pronto a ripartire con lo stesso entusiasmo di “chi - dicono” ci ha preceduti”.
Qualcuno non c’è più, altri nuovi si sono aggiunti a questo gruppo che intende rivitalizzare i giardini e l’intero quartiere. E il gruppo riparte proprio dalla festa gastronomica del comitato, quella che negli anni ha richiamato ai Giardinetti centinaia di persone per assaggiare i gustosi piatti preparati dai volontari.
Dalle 20 in poi il comitato ha preparato frittura di pesce nella ormai famosa maxipadella, penne al granchio, penne al pomodoro, salsicce alla brace, patatine fritte e verdure pastellate, per finire con macedonia, dolci e vino dell’Elba. Il tutto accompagnato da musica dal vivo con ballo.
La festa del comitato di Carpani ha il patrocinio del comune di Portoferraio.
Buono a sapersi. Me lo sono segnato e vediamo cosa ne viene fuori. Perché è l'ora di sistemarla sta faccenda degli animali feriti.
"""Purtroppo a tutt’oggi non si è riusciti a trovare un accordo con i Comuni dell’Isola d’Elba. Ciò comporta l’assenza di un servizio organizzato di reperibiltà veterinaria, con relative lacune di assistenza, la responsabilità delle quali troppo spesso viene attribuita ai Medici Veterinari sia Liberi Professionisti che Pubblici.
Si ricorda che, in base alle vigenti leggi (DPR 31/03/1979, Legge Regionale Toscana n. 59 del 20/10/2009 e successive modifiche e integrazioni) la responsabilità nella gestione degli animali liberi sul territorio spetta al Comune, non al Servizio Veterinario ASL e tanto meno ai Liberi Professionisti.
In attesa di avere riscontro positivo alla richiesta di ratifica di una convenzione valida che copra i servizi attualmente assenti, l’Ordine si impegnerà comunque a parlare con i Medici Veterinari Liberi Professionisti dell’Isola affinché si possa nel frattempo assicurare la reperibilità di almeno uno di loro al di fuori degli orari di ambulatorio""".
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari di Livorno
Le 8 bici gialle poste in 2 distinte rastrelliere, 4 sul porto e 4 in piazza Torino, sono ancora perfettamente funzionanti. Ogni anno un operoso socio del CCN acquista qualche pezzo di ricambio e dedica qualche ora del suo tempo alla manutenzione. Alcune bici furono travolte e danneggiate dall'alluvione, altre sono state oggetto di piccoli vandalismi. Nel mese di agosto risultano tutte in uso da più utenti, il concetto del bike sharing è questo. Molti proprietari di seconde case in zona porto le utilizzano da più stagioni e per più giorni. Non pubblicizziamo troppo il nostro piccolo successo perché non abbiamo per ora più mezzi da offrire per accontentare la maggiore domanda dei mesi di luglio e agosto. A Marina di Campo, con un'opportuna campagna di informazione e un parco bici raddoppiato si potrebbe servire anche la zona pineta offrendo un gradito servizio. Qualche utente suggeriva, pur di ritrovarle efficienti l'anno prossimo, di pagare una minima quota per la manutenzione invernale.
Ricordiamo che le bici gialle di Marina di Campo furono acquistate grazie a un cofinanziamento regionale, comunale e dei commercianti nel 2009. Sono ancora quelle e mantenute in efficienza.
[COLOR=red][SIZE=4]TRIBUNALE DA SALVARE[/SIZE][/COLOR]
Ho letto IL TIRRENO di oggi, 29 agosto 2013, e mi ha drammaticamente colpito l’articolo “Salvate il tribunale” che fa capire quanto l’Elba sia trascurata dai cittadini elbani ma soprattutto dalle istituzioni.
Ovunque in strada, in piazza, sulle spiagge, sulle banchine, nei bar, nei ristoranti si sentono parole di malumore, promesse e impegni spesso trascurati. Ovunque tanto bla … bla … bla …
L’avvocato Di Tursi, che opera usualmente all’Elba conoscendo la situazione e le specifiche problematiche riguardo l’operatività dei tribunali, chiede ai sindaci elbani di attivarsi immediatamente per fermare con la massima urgenza il ministro della Giustizia. In particolare afferma: “ A Portoferraio non c’è rimasto più niente e dal 13 settembre per qualunque tipo di udienze si dovrà andare a Livorno. Ciò comporterà un trasferimento forzato di decine di persone elbane nei giorni delle udienze tra avvocati, forze dell’ordine, detenuti, cittadini chiamati a testimoniare.” Per non parlare poi delle cause civili …
Ovviamente i costi, il tempo dedicato e i disagi aumenteranno nei mesi invernali.
La situazione sanitaria elbana, al di la degli “zuccherini” di percorso, va sempre più peggiorando ed ora … all’ Elba siamo agli ultimi giorni di attività del Tribunale. Tutto sta andando alla deriva e l’attuale crisi economico-sociale e finanziaria rende la situazione più drammatica con un futuro sempre più incerto.
Che cosa hanno fatto i singoli cittadini per fermare il decadimento, o, meglio ancora, per stimolare/ attivare la rinascità? Dove sono attualmente i comitati di cittadini, le associazioni di categoria, le istituzioni locali e centrali e soprattutto i sindaci elbani? Hanno tutti abbandonato la speranza del cambiamento? E accogliendo il grido di allarme riportato da IL TIRRENO, … perché i sindaci elbani , rappresentanti delle singole comunità comunali, non si dimettono?
Si giochino le ultime carte per arrestare il declino dell’Elba. Ci vuole un atto di coraggio! Subito, altrimenti il futuro dell’Elba sarà sempre più incerto con grandi difficoltà per agganciare la crescita e potersi risollevare. E questo vale anche per la politica con particolare riferimento ai rappresentanti locali. Se non ci si muove e non viene fatto nulla sollecitamente per invertire il trend… la ripresa, di cui tanti parlano in Italia e all’estero, sarà sempre più dura e più lontana.
All’Elba molti capiscono che stiamo vivendo in un periodo di crisi e che i costi vanno abbattuti ma non possono accettare il continuo decadimento sociale che porta al decadimento etico-morale. Si intervenga prima in modo più giusto e appropriato eliminando soprattutto sprechi, privilegi, evasione di tasse e malversazioni. Tutto questo prima di intaccare i vari aspetti della sopravvivenza come un minimo di convivenza civile, l’ equità sociale e la dignità umana.
Apprendo con relativa soddisfazione la notizia che la Provincia di Livorno avrebbe stanziato centodiecimila euro per il finanziamento agli alunni disabili che frequentano le scuole superiori.
Non vorrei essere tacciato di ingratitudine, ma appare quantomeno sospetto, il fatto che la notizia sia stata divulgata solo dopo i due articoli apparsi sul giornale Il Tirreno, e solo la consapevolezza di non essere un personaggio politico di grandissima importanza, mi fa astenere dall’andare oltre il semplice sospetto che si sia voluti correre ai ripari per evitare “brutte figure”.
Tutto a posto dunque, assolutamente no. La cifra stanziata, infatti e praticamente uguale, se non inferiore a quella messa a bilancio lo scorso anno, cifra che, fatte le opportune assegnazioni su tutti gli istituti superiori della nostra provincia, portava, lo scorso anno, ad ottenere un finanziamento pari ad euro 6.500,00 per l’ITC Cerboni e euro 4.000,00 per l’Isis Foresi, il che, come più volte detto e scritto, si traduceva in interventi di circa un ora a settimana per alunno.
Allo stato attuale delle cose, così come accaduto lo scorso anno, gli studenti disabili si vedranno assegnate 9 ore di insegnate di sostegno e un ora di educatore per un totale di 10 ore settimanali sulle 27 previste dall’orario scolastico. Cosa faranno questi ragazzi nel tempo restante ? Verrà chiesto alle famiglie di tenerli a casa? Verranno affidati al personale ATA ? Verranno cumulate le ore e in modo che un insegnate abbia, ad esempio 3 ragazzi, creando così una sorta di classe differenziata ?
Vale la pena di ricordare, che l’Italia ha bandito da decenni, le scuole differenziate per i portatori di handicap, scegliendo la strada dell’integrazione…
Integrazione, appunto, ovvero, come recita il dizionario Treccani il fatto di integrare, di rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente a un determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni: istituire corsi d’i. con insegnamento di materie specifiche.
Dov’è l’integrazione nella scuola di oggi ?
Si dirà che La Provincia non è l’unico ente che deve occuparsi della scuola e che prima c’è il ministero della pubblica Istruzione, vero, ma lo scorso anno dopo proteste, battaglie, manifestazioni e ricorsi, il ministero ha fatto marcia indietro derogando alle assegnazioni iniziali e gli studenti hanno avuto, quasi tutti, le ore che gli spettavamo, la Provincia non ha mosso un dito, anzi un euro, tanto è vero che all’Isis Foresi, i genitori, grazie al finanziamento della Associazione Incontriamoci in diversi sono riusciti a integrare il progetto garantendo quattro ore settimanali (in pratica una mattinata di scuola) a tutti i ragazzi .
Quest’anno ? L’associazione non ha fondi illimitati e l’intervento di cui sopra ha assorbito in pratica tutto il bilancio dell’anno scorso, ed è quindi improbabile che possa ripetere questa iniziativa.
Strumentale, poi, appare, la dichiarazione che puntualizza come quasi la metà della somma posta a bilancio per il finanziamento del servizio venga dall’autoriduzione degli stipendi degli amministratori provinciali. Certo nessuno gli obbligava a fare questo sacrificio, ma non è facendo l’elemosina che si risolvono i problemi. I problemi si risolvono programmando, e i nostri amministratori non hanno ancora comunicato agli istituti le cifre che verranno loro assegnate, come si pensa di fare una qualsivoglia programmazione ? In questi giorni gli istituti sono in attesa delle nomine degli insegnanti, subito dopo inizierà (almeno per quanto riguarda l’Elba) la tiritera delle rinunce e le dirigenze e le segreterie saranno oberate da una serie di impegni inderogabili per garantire il regolare inizio delle lezioni (regolare si fa per dire perché sicuramente nessun istituto inizierà con l’orario completo e si dovrà aspettare almeno una quindicina di giorni per averlo), chi potrà creare i progetti individualizzati per i ragazzi diversamente abili ?
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma capisco che lo spazio di un giornale non possa essere illimitato mi permetto però di allegare alla presente l’e-mail che ho inviato il 9 ottobre dello scorso anno all’amico Cristiano Adriani, presidente della 5^ commissione Pubblica istruzione e programmazione scolastica della provincia, nonché a Marco Landi ed a Pietro Carabellese….per chiedere, non come rappresentanti dei loro partiti, ma come ELBANI, di intervenire sulla questione, questa lettera, con piccolissime variazioni potrebbe essere riproposta oggi, spero quest’anno siano così cortesi da rispondermi, magari con i fatti .
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Renzo Mazzei [/COLOR] [/FONT]
Caro sig Giannoni,
la ringrazio per la sua risposta molto interessante e a sua volta decisamente stimolante.
Sono andato a ristudiarmi le radici di quella famosa locuzione di Formica (politico che io ho sempre stimato, averceli adesso...!).
E' indubbio che tale locuzione entrata nel linguaggio giornalistico negli anni dell’arrembante yuppismo socialista, faceva riferimento al gregge di cortigiani che circonda gli uomini di potere. Ed è altrettanto chiaro che tale affermazione avesse certamente accezione negativa, seppure lo stesso Formica ha poi cercato, invano, di correggere il tiro.
E' però altrettanto vero, per amore di verità, che tra quei "cortigiani" c'erano indubbiamente personaggi di grande spessore politico e culturale (in primis lo stesso Bettino Craxi).
La stessa prima Forza Italia, che in parte nacque da una costola di quel PSI, aveva una classe dirigente eterogenea ma di elevato livello.
Antonio Martino, Antonio Marzano, Marcello Pera, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani, Vittorio Dotti, Lucio Colletti, Carlo Scognamiglio, tanto per fare qualche nome.
Un partito quindi che poteva finalmente rappresentare gran parte della classe media italiana, orfana della DC, assoluta alternativa ad una sinistra rappresentata da una vecchia classe dirigente (leggi Natta), incapace di modernizzare la politica e la società italiana (nonostante i lodevoli ma insufficienti tentativi di Occhetto).
Casualmente tutti i nomi che le ho fatto (aggiungendo il Prof. Fisichella, di aria AN), sono scomparsi e sostituiti dalle Biancofiore, dalle Carfagna, dalle Santanché, dai Capezzone, e mi fermo qui per autocensura.
Nani e ballerine, appunto...
Come vede per quanto si può essere di parte, la storia ha sempre un grande parte di oggettività che non può essere negata.
Grazie per la piacevole chiacchierata,
Gianluigi
A volte basterebbe arrendersi all'evidenza: NON siamo un Popolo adatto alla civiltà.
Leggo del fallimento del Bike sharing a PF, e, almeno a sentire l'opposizione, non pare che alla Marina sia meglio. Qui a Campo, non so sinceramente come stiano le cose, ma visto che erano in mano ai commercianti e non al Comune, forse funziona benissimo... o no?
Sarebbe comunque un'eccezione: basta digitare su google "bike sharing" abbinando parole come "disastro" "fallimento" "flop" per non avere che l'imbarazzo della scelta: da Roma a Lecco, da Vimercate a San Severo, e poi Foggia, Trani, Genova, Terni, Siracusa...
La morale è sempre la stessa: bici distrutte, rubate, non manutenute, ingestibili. E decine, o centinaia, di milioni di euro pubblici buttati.
E allora diciamocelo: lucidiamo con cura il nostro smartphone e la nostra quattroruotemotricicerchiinlega, andiamo apposta in Tirolo per comprare il cucciolo di purarazzasticazzi, cambiamo ogni sei mesi il Superschermoultrapiatto da 140 pollici ....
.. ma:
- firmiamo contro l'installazione delle antenne-supposte che ci stanno sopra casa (però firmeremmo subito CONTRO lo smantellamento di quelle che abbelliscono il panorama di San Piero... magnetizzando ed elettroinquinando le gonadi altrui..)
- protestiamo contro le ZTL, che invece vanno benissimo se NOI abbiamo una qualche autorizzazione a entrarci uguale;
- abbandoniamo cani e gatti senza alcun problema, non li microcippiamo e non li sterilizziamo, però poi manifestiamo compatti per un canile che li recluda lasciandoci a posto con la coscienza..
- ci lamentiamo scandalizzati per il sudiciume imperante, ma il vecchio TV catodico è tanto più comodo schiaffarlo sotto a un cassonetto invece che affaticarsi ad arrivare fino al Vallone... e per la carta della pizza, quale migliore sito che sotto al ponte?
Arrendiamoci, non siamo nati Danesi.
Chi vuole la bici se la compri, e poi veda di pedalare. 😎
[FONT=comic sans ms][COLOR=darkred]Al Sindaco del Comune di Portoferraio
Al Presidente del Consiglio Comunale [/COLOR] [/FONT]
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Interpellanza sulle bici pubbliche [/COLOR] [/SIZE]
Quando furono acquistate 20 biciclette per rendere più vicino e fruibile il centro storico di Portoferraio ai visitatori e ai residenti, la spesa sostenuta, 18.000 euro, sembrava eccessiva ma – a seguito dell’interpellanza che facemmo ci venne spiegato che era un investimento, una innovazione e un motivo in più per essere graditi agli ospiti: le chiavi si potevano richiedere e ritirare presso l’Ufficio dei Vigili Urbani.
Tutto bene, però… in poco tempo gran parte delle biciclette, prive di manutenzione, divennero inservibili: non era stato raggiunto lo scopo e noi, gruppo di opposizione “Gente Comune”, presentammo un’altra interpellanza per capire come era stato speso il denaro di tutti.
Allora l’Amministrazione trovò un’altra soluzione: tolse le rastrelliere che erano in giro per il paese e concentrò le poche bici sopravvissute in piazza della Repubblica, consegnando le chiavi alla cooperativa “Cisse”, che avrebbe dovuto custodirle e fare manutenzione.
Almeno… così ci fu detto a seguito di una nostra ulteriore interpellanza.
Ma… se oggi qualcuno si reca all’ingresso del parcheggio “Cisse” in piazza della Repubblica, chiedendo le chiavi di una delle bici pubbliche – come abbiamo già fatto noi - , gli verrà detto che TUTTE le bici – le sopravvissute - sono fuori uso e quindi inutilizzabili.
Che dire ancora? Diciamo che è inutile che sia ancora esposto il cartello alle rastrelliere che recita “Bici free”, visto che sono tutte inutilizzabili! Pare quasi una sorta di presa in giro per i potenziali utenti…
Eppure in altri paesi dell’isola si trovano biciclette pubbliche e si trovano anche funzionanti…
Considerato quanto sopra chiediamo al Sindaco di ricercare le responsabilità di tale disservizio, provvedendo a porvi rimedio rendendo funzionanti le bici ormai ampiamente pagate o, se ciò non risultasse possibile, al recupero del denaro pubblico “sprecato” per detta operazione.
SI chiede che la presente interpellanza sia inserita nel l’o.d.g del prossimo Consiglio Comunale
[FONT=comic sans ms][COLOR=darkblue]I Consiglieri
Carlo Burchielli
Roberto Marini
Nurra Riccardo [/COLOR] [/FONT]
Egregio Dottore, le premetto che leggo sempre con attenzione i suoi interventi, che trovo chiari, stimolanti e spesso condivisibili. Lo stesso vale per gli scritti della sua controparte del momento, l’amico Alessandro Dini, cui lei addebita, nella polemica del momento, di non conoscere “un minimo di storia della politica italiana recente”.
Poi, nel corso del suo intervento, fa un’analisi legittima ma, mi permetta, forzata e ingenerosa del Centrodestra berlusconiano, dipingendolo come un “coacervo di persone dove non esiste un gruppo di teste pensanti ma un padrone ed una serie di yesman, leccaculi e ruffiani. Un ritorno alla famosa corte di nani e ballerine di formichiana memoria”.
Mi perdoni se in quest’ultima analogia il suo pensiero più che forzato e ingeneroso, mi sembra viziato dalla non conoscenza di quella storia o, quanto meno, condizionato dal racconto che allora ne fecero i cronisti vincenti di Unità e Repubblica. Giudizi che, a distanza di anni, sono stati sottoposti a revisione critica, anche da parte degli stessi autori.
Non per nulla quelli che Rino Formica chiamò “nani e ballerine” rispondevano al nome di: Arduino Agnelli, Paolo Bagnoli, Valerio Castronovo, Gaetano Cingari, Enrico Decleva e Giorgio Spini (storici); Renato Barilli, Carlo Fontana, Armanda Guiducci, Walter Pedullà, Sergio Zavoli e Federico Zeri (letterari e critici); Francesco Alberoni, Giovanni Bechelloni, Luciano Benedusi, Alberto Martinelli, Guido Martinotti, Luciano Pellicani e Gianni Statera (sociologi); Andrea Cascella (scultore); Paolo Portoghesi (architetto); Enzo Cheli e Massimo Severo Giannini (giuristi); Claudio Dematté, Mario Talamona e Giulio Tremonti (economisti); Umberto Veronesi (scienziato); Piera Degli Espositi, Lea Massari, Adriana Asti, Claudia Cardinale, Pasquale Squitieri, Vittorio Gasmann, Ottavia Piccolo Lina Wertmuller e Francesco Rosi (gente di spettacolo); Nicola Trussardi e. Krizia (stilisti).
Come può vedere, non si trattava di yesman ruffiani e leccaculo, ma di una rappresentanza, di tutto rispetto, del mondo della cultura e dell’imprenditoria di tendenza di quell’epoca.
L’espressione “nani e ballerine” (per esplicita ammissione di Formica che ne fu l’autore) non riguardava il valore (indiscutibile) dei personaggi ma le modalità con cui erano stati chiamati a far parte del Consiglio Nazionale del PSI, cioè saltando alcuni passaggi congressuali. Un peccato men che veniale se si considera che oggi la politica è fatta, quasi ovunque, da gente nominata.
Cordiali saluti,
Leio Giannoni
Per tutti i fans di Berlusconi e i seguaci del pdl e ai simpatizzanti di Letta.
Tolta IMU arriva la tares!
Bravissimi.
Saluti
LA CANCELLAZIONE DELL'IMU FARA' CROLLARE IL VALORE DEGLI IMMOBILI - FRA 120 GIORNI ABBIAMO LA BEN PIU' CARA TASER
Se prima vi era il dubbio se si doveva o non si doveva pagare la tassa sugli immobili DA OGGI ABBIAMO LA SICUREZZA. A partire dal primo gennaio 2014 (mancano solo 120 giorni) dovremo pagare la tassa sulla casa, che non si chiamera' IMU ma piu' delicatamente (CHE QUASI NON TI ACCORGI MENTRE TI PIEGHI IN DOCCIA PER RACCOGLIERE IL SAPONE...) ti inchiappetterà' con il nome di TASER (service tax).
TALE TASSA A DETTA DEGLI ADDETTI AI LAVORI CON CUI SIAMO IN CONTATTO E' DANNATAMENTE PIU' ALTA E QUESTA VOLTA DI CANCELLARE UNA TASSA APPLAUDITA DA TUTTI NON SE NE PARLA..LA DEVI PAGARE...OPPURE...OPPURE VENDI L'IMMOBILE..MA CHI LO COMPRA METTE IN CONTO LA TASER E ALLORA.....ALLORA IL PREZZO SCENDE...SCENDE ....SCENDE...
la tares si compone di:
TARI: ) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani,
TASI sarà a carico di chi occupa fabbricati". "Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale e sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell'immobile) che dell'occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali".
PER LA TARI SI PARLA DI UN IMPORTO VARIABILE FRA LO 0,40% E LO 0,60% DEL VALORE DELL'IMMOBILE.
PER LA TASI LA TASSA VA DA UN MINIMO DI UNO 0,60 A UN MASSIMO DELL'1%
INSOMMA L'IMPORTO DA PAGARE AL POSTO DELL'IMU E DELLA TASSA SUI RIFIUTI SARA' COMPRESO FRA L'1% E 1,6% E NON DEL VALORE CATASTALE E BASTA..MA COME LEGGETE SOPRA ..POTRA' DIPENDERE ANCHE DALLA SUPERFICIE...
INSOMMA SI PARLA DI UN AUMENTO SOSTANZIOSO RISPETTO ALLA GIA' CARA IMU.
CON I PREZZI DEGLI IMMOBILI CHE SEMPLICEMENTE COLLASSERANNO.. LE BANCHE AUMENTERANNO LE SOFFERENZE LEGATE ALL'IMMOBILIARE (NEL 2014) ...E PER COPRIRE QUESTI BUCHI...CHISSA' CHE COSA SI INVENTERANNO...FORSE UNA CONFISCA? UNA PATRIMONIALE? UNA TASSA DI SUCCESSIONE?
INTANTO IL DUBBIO AMLETICO E' : COME FARA' IL GOVERNO A GARANTIRE IL PATTO DI STABILITA' E U RAPPORTO DEBITO PIL SOTTO IL 3% CON UN PIL CHE VIAGGIA VERSO IL -2% E UN DEBITO CRESCIUTO DI QUESI 100 MILIARDI IN UN ANNO?
Fonte mercato libero
A Campo,per essere precisi, e per dirla alla Bersani, ha stravinto il Centrodestra ma comanda la sinistra.
Questo si che è il caso più unico che raro. O non te ne sei accorto Gianluigi?
A presto
Alessandro Dini
E il Palombi con la frase:
Certo, è indubbiamente più intelligente perdere le elezioni ed essere in maggioranza che stravincerle ed essere all’opposizione, cosa che hai fatto tu, che in Italia penso rappresenti un caso più unico che raro.
SI MERITA UN APPLAUSO!
Grande Gianluigi.
Pedala balduba che a sto viaggio sarà dura raccattare i voti!
:gren: :gren: :gren: :gren: :gren: :gren: :gren:
Caro Alessandro, mi hai provocato ed adesso ti tocca il pippone.
Non sono mai stato una banderuola e se lo affermi probabilmente è perché non conosci né la mia storia personale né tantomeno un minimo di storia della politica italiana recente .
Sono stato sempre missino, anche se non condividevo gli aspetto più nostalgici e beceri di quel partito, quelle forme odiose di razzismo e superomismo (poi riprese in maniera anche più spiccata dalla Lega) che spesso erano manifestazioni poco più che coreografiche. Ho sempre creduto nella meritocrazia, nella giustizia sociale, negli ideali di libertà nel rispetto di quella degli altri, nei valori della patria, nell’attenzione verso i più deboli, ecc.
La svolta di Fiuggi con la nascita di Alleanza Nazionale è stato un passaggio fondamentale per la destra italiana, perché finalmente nasceva un partito di destra democratica, europea, che si lasciava dietro il fardello del fascismo e del neofascismo. Per questo ho aderito con entusiasmo ad AN.
Poi è arrivato il pradellino e l’errore più grande di Fini, la fusione con Forza Italia e la nascita del PDL. E la morte della destra italiana.
Il PDL non è destra. Berlusconi non è mai stato di destra, almeno come la intendo io (destra non centro-destra, il centro destra è una mistificazione italiota. O si è di destra o si è di centro!). Berlusconi è il capo di un coacervo di persone dove non esiste un gruppo di teste pensanti ma un padrone ed una serie di yes men leccaculi e ruffiani.
Un ritorno alla famosa corte di nani e ballerine di formichiana memoria, dove non si intravede alcun spirito della destra italiana. Un esempio? La consigliera regionale Minetti, sorta di maitresse di plastica, messa lì per chissà quali servizi, alla faccia della meritocrazia e delle capacità. Tu ti rendi conto che tale consigliera (a cui noi abbiamo pagato le vacanze alle Maldive e forse le tette…) così come Fiorito sono tra quelli che hanno deciso, ad esempio, le politiche regionali sulla Sanità?
Altro esempio: dove è l’onore, dove è la difesa della famiglia in un partito in cui il leader è noto puttaniere ed organizza festini con minorenni e zoccolette varie? Ed è altrettanto incredibile vedere come politici che hanno fatto della morale cattolica il proprio credo (a tal punto che sono contrari all’uso dei preservativi per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili), fare parte di quel carrozzone di puttanieri con una non-chalance che a me fa vomitare (leggi Formigoni e Lupi, leggi Comunione e Liberazione).
Se poi personaggi che hanno rappresentato la destra storica come Alemanno e Gasparri sono andati con questa gente, il problema non è mio, sono loro che si sono spostati ed hanno rinnegato, nei fatti, la loro gloriosa militanza a destra e le loro battaglie per i valori che adesso disconoscono.
Di Fini ho apprezzato la forza con cui ha saputo opporsi al padrone e la coerenza (che quelli che hanno tradito la destra chiamano tradimento). Per questo ho aderito a FLI.
E ora da uomo di destra (o semplicemente da persona normale di buon senso) non dovrei scandalizzarmi del fatto che un intero gruppo dirigente sia di destra che, ahimè, di sinistra, non stia pensando a come risolvere i problemi del paese ma solo al modo di non mandare a casa una persona che, PER LO STATO ITALIANO, è semplicemente un DELINQUENTE?
Per quello che riguarda le dinamiche locali, io non sono mai stato una punta di diamante e non sono mai stato scaricato da nessuno. Semplicemente ho perso le elezioni e non sono stato eletto.
Certo, è indubbiamente più intelligente perdere le elezioni ed essere in maggioranza che stravincerle ed essere all’opposizione, cosa che hai fatto tu, che in Italia penso rappresenti un caso più unico che raro.
Per quello che riguarda le conversazioni private, le tue affermazioni non hanno senso in quanto la tua nota avversione verso la maggioranza campese è tale che quello che affermi non ha, a priori, credibilità. Dopo di che possiamo aver parlato in passato di politica ed io aver affermato (e non vomitato) di non essere d’accordo su alcuni aspetti o scelte dell’attuale amministrazione. E’ chiaro che le considerazioni private rimangono tali anche se, da quando sono entrato in maggioranza, non ho più ritenuto fare considerazioni politiche con te, visto la tua suddetta avversione che ti fa spesso straparlare. E sparare anche su cose assolutamente positive, come l’istituzione del Museo sanpierese che rimane, che ti piaccia o no, un fiore all’occhiello di questa Amministrazione.
Con amicizia, nonostante le vedute diverse, scusandomi per il pippone. Ma, in fin dei conti, poteva anche andare peggio...
Gianluigi
Capisco che il sig Marchetti possa permettersi tutto dato che può addirittura dare del "tu" all' assessore alla Sanità, ma asserire che il problema ascensore , sia ascrivibile all'incapacità degli operatori mi sembra troppo.
Avrei piacere di sapere chi sia quel manutentore che ha spifferato l'inghippo; come ugualmente vorrei sapere il nome di chi sbaglia ad aprire ed a premere un pulsante .
Ma vorrei sapere un'altra cosa: bisogna costruire un nuovo ascensore od addestrare gli operatori?.
Abbia pazienza sig. Marchetti ma questa sua corsa a difendere l'operato della regione con tali argomenti rasenta l'incredibile.
Quando si parla di sanità ci vuole prudenza, obiettività, conoscenza e libertà di pensiero.
grazie
proposta.... che cadrà nel vuoto dell'inconcludenza elbana....
Ho letto della diatriba a campo del nuovo museo di San Piero.
Perchè di tanti piccoli musei comunali e tematici non viene realizzato un solo grande museo elbano con la sua stanza/stanze dedicate ai singoli temi oggetto oggi di un singolo piccolo museo.
Lo chiamerei: "Museo della civiltà elbana" con dentro.. Museo dell'Arte Contadina Elbana .. quello nuovo di San Piero.. minerali elbani..... collezione A. Ricci... quello del parco e forse perchè no un'area espositiva per mostre di 15 giorni....
Riccardo Cacelli
[SIZE=4][COLOR=darkblue]ISOLA D'ELBA. SITUAZIONE DRAMMATICA E FUORI CONTROLLO: ANIMALI MORTI PER MANCANZA DI ASSISTENZA VETERINARIA. L'ENPA STUDIA AZIONI LEGALI [/COLOR] [/SIZE]
Animali che perdono la vita perché non esiste un presidio di assistenza veterinaria. Colonie feline che non vengono sterilizzate andando così ad incrementare il fenomeno abbandoni.
Randagi privi di assistenza per la mancanza di una struttura di ricovero; struttura per la cui realizzazione la Regione Toscana aveva a suo tempo stanziato una somma di oltre 130mila euro, poi andati in fumo per l'incapacità dei Comuni accordarsi tra loro e di individuare un'area dove edificare il canile. All'Isola d'Elba la situazione è ormai fuori controllo, come l'Ente Nazionale Protezione Animali denuncia da anni.
Dunque, la terribile vicenda avvenuta nei giorni scorsi a Capoliveri (Livorno) dove un gattino investito da un automobile é deceduto perché non è stato possibile garantirgli le necessarie cure – la veterinaria della Asl, intervenuta sul posto, ha addirittura negato ogni responsabilità al riguardo - non è che la punta dell'iceberg. Del fatto è stato testimone il presidente dell'Enpa di Milano, che ha sporto denuncia sia contro la veterinaria, sia contro il Sindaco di Capoliveri. Ad inizio agosto, sempre a Capoliveri, è morto un pastore tedesco detenuto in precarie condizioni: la Sezione Enpa dell'Isola d'Elba aveva più volte chiesto alle autorità di mettere in sicurezza l'animale, ma la segnalazione della Protezione Animali è rimasta senza esito. In tale circostanza i servizi veterinari della Asl si sono addirittura opposti al sequestro del cane, sostenendo non corresse alcun pericolo. A maggio era stato il turno di un bassotto di nove anni. Colpito da un attacco cardiaco, l'animale ha perso la vita dopo un'atroce agonia di tre ore, durante le quali i suoi proprietari hanno cercato disperatamente ma senza esito un veterinario che lo visitasse.
Come se ciò non bastasse, ad inizio agosto la Asl ha sospeso le sterilizzazioni. Il motivo? Erano finite le scorte di anestetico! Non stupisce quindi che sul fronte abbandoni si registri un vero stillicidio quotidiano. “L'emergenza Elba”, inoltre, sta mettendo a dura prova anche la convivenza tra uomini e animali, con aggressioni ai danni dei randagi e di chi li accudisce (a luglio una “gattara” ha subito pesanti minacce) che si stanno facendo sempre più frequenti.
«Rivolgersi alle autorità comunali è come urtare contro un muro di gomma: sono anni che chiediamo un intervento risolutivo ma nessuno sembra avere intenzione di muoversi. Intanto, molte creature innocenti hanno pagato sulla loro pelle il prezzo di tali inadempienze.
Questo, per un territorio che pretende di essere un grande centro di aggregazione turistica, è inaccettabile e contrario ai più elementari principi di civiltà», dichiara l'Enpa che prosegue: «a fronte della perdurante inerzia delle istituzioni locali, abbiamo chiesto al nostro ufficio legale di mettere a punto tutte le opportune iniziative per costringere i sindaci a dare finalmente attuazione a quanto previsto dalla legge e riportare così un barlume di civiltà nell'isola.»