Con grande pubblicità ha proclamato l'apertura del centro giovani, ma se i ragazzi non sanno neanche dove andare, una sua predecessora aveva fatto la stessa cosa ai forni di san Francesco, tutti soldi di noi cittadini per nulla fatela finita non dica più nulla tanto ormai maggio è vicino
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Ci siamo dimenticati di cosa è stato fatto ( IN POSITIVO )dall' amministrazione che ha governato il paese dal 2004 al 2009? Non sarebbe opportuno oggi riproporre la stessa, magari senza fare l'errore delle ultime elezioni e questa volta proporre una lista unica di centrosinistra?
Se qualcuno è interessato a capire veramente cos'è il Gorillaio Elbano, cominci da quì. Vedrà che le traduzioni del Muti hanno poco a che fare con la realtà, sono un po' troppo..... diciamo, 'pro domo sua', ad essere buoni.
[URL]http://www.effequ.it/wp/tag/mario-tozzi/page/2/[/URL]
Posted on 7 giugno 2010 by Webmaster
Nel nome del Parco, del noto geologo e divulgatore televisivo Mario Tozzi, è uno di quei piccoli libri agili e densi che scatenano discussioni (soprattutto tra chi non li ha letti) perché mette in dubbio il paradigma economico della crescita infinita e denuncia il raggiungimento del limite di un modello di sviluppo, quello del turismo sempre più concentrato in una stagione sempre più breve, e di un uso del territorio che non tiene conto della finitezza delle risorse ambientali che il turismo offre e “vende”. Non a caso i sindaci e i politici elbani e i giornali in questi giorni hanno preferito estrapolare alcune battute (che fra l’altro non sono farina del sacco di Tozzi e che circolano all’Elba come boutade senza che nessuno fino ad ora si fosse offeso) per denunciare il delitto di lesa elbanità. Ma cosa ha scritto Tozzi per suscitare questo putiferio mediatico che è arrivato ad interessare perfino il nuovo assessore all’urbanistica della regione Toscana, Anna Marson, che nella sua precedente attività di urbanista non era certo stata tenera con il modello elbano, fatto (dati Istat censimento 2001) di 22.000 seconde case in un’Isola di 25.000 abitanti reali e 5.000 di comodo e con il più alto tasso di abusivismo edilizio e di sanatorie della Toscana?
Il libro dichiara subito le sue intenzioni: «Pochi posti del Mediterraneo sono così carichi di fascino come l’Arcipelago toscano e così a rischio di essere rovinati in nome di uno sviluppo che dovrebbe, invece, seguire altre vie. Questo libro è la storia dell’esperienza di Tozzi presidente del Parco, ma anche uno scorcio sulla storia dell’ambiente e della protezione della natura in Italia». Infatti, Tozzi prima critica gli elbani per la loro predisposizione a mettere sempre la loro isola al centro di tutto, a credere che sia l’ombelico del mondo, e poi, spinto da un evidente amore per un Arcipelago che è diventato la sua seconda Patria, fa lui stesso questa operazione: mette l’Elba al centro di tutto per discutere dei limiti delle risorse ambientali, di uno sviluppo che non li riconosce e di una mono-economia, quella turistica, che per un illusorio guadagno momentaneo rischia di “mangiarsi” il bene ed il capitale sulla quale si basa, l’ambiente e il paesaggio.
Cose dette e ridette in saggi e articoli da centinaia esperti di ambiente e turismo o messe in atto silenziosamente dai semplici turisti che abbandonano le località banalizzate e con l’anima e la storia soffocate dal cemento per cercarne altre con natura ed identità intatte. Cose che evidentemente si possono dire (e che quasi tutti riconoscono) a livello generale ma che diventano intollerabili se trasportate in una piccola comunità insulare con un grande turismo, dove di fronte alla evidente crisi da rattrappimento del modello e evidente l’incapacità degli 8 sindaci elbani di gestirla e di dargli uno sbocco innovativo di nuovo governo. Non a caso sui blog e nelle lettere ai giornali sono molti i turisti che amano l’Elba che danno ragione a Tozzi. Invece, i problemi sembrano incancrenirsi e rispecchiare la crisi italiana e mondiale, un preoccupante pensiero unico cementizio che all’Elba si trasforma troppo spesso non in autocritica ma nella ricerca di un “nemico” esterno (Regione, Provincia, Parco…) a cui affibbiare le colpe di scelte che non si sono volute e sapute fare, a cominciare dalla “gestione” delle risorse e dei rifiuti e della pianificazione urbanistica concertata, dell’incapacità di uscire da un cortocircuito turistimo-edilizia-rendita che ha prodotto un’enorme economia in nero (dati Apt) e che mostra tutti i suoi limiti negli scandali edilizi a ripetizione che hanno svelato negli ultimi anni l’esistenza di cricche politiche e criminali che operano all’Elba e delle quali oggi tutti sembrano essersi dimenticati.
Il libro di Tozzi irrompe in questo negozio di porcellane elbane in equilibrio su vecchi scaffali come un piccolo elefante ed ha il difetto e il pregio, nella sua agilità di pamphlet semplificatorio di denuncia e di viaggio quasi antropologico, di parlare di tutto questo facendo nomi e cognomi, citando le critiche degli elbani e degli isolani per confutarle, di attaccare le miopie della politica nazionale su parchi ed ambiente di indicare la luna di uno sviluppo urbanistico che ormai ha raggiunto il limite ed il rischio di tramutare l’Elba ancora splendida in un’isola cementificata come Ischia o Capri… la cosa incredibile è che alcuni sindaci elbani preferiscano guardare il dito delle battute di Tozzi per continuare a puntare proprio a quel modello, che dicano che all’Elba si è costruito troppo poco e che potrebbe avere 200.000 abitanti come Malta…
Il problema per Tozzi è che se queste cose gli elbani possono dirsele tra loro, magari litigandosi furiosamente, se le dice un “forestiero” diventano offensive. Un esempio è la battuta che tozzi riporta nel libro sull’Elba che potrebbe essere salvata da sé stessa solo deportando gli elbani in Montenegro (in realtà sarebbero i calmucchi) e i montentenegrini all’Elba, per poi far tornare gli elbani nella loro isola dopo che i montenegrini avessero rimesso a posto le cose, si tratta di un paradosso che circola fra le risate nell’Isola da qualche decina di anni, coniato per scherzo da un elbano doc, Umberto Mazzantini di Legambiente, e ripreso decine di volte da un altro elbano al 100%, il direttore di ElbaReport Sergio Rossi, eppure appena tozzi lo (ri)riferisce nel libro tutti si scandalizzano… Che poi a capeggiare le fila degli scandalizzati per Tozzi e il suo libro ci siano davvero dei “montenegrini”, esponenti di quel terzo di elbani che non sono nati all’Elba ma che all’Elba sono venuti spesso a fare affari e politica, magari sfoggiando gli ultimi deliranti slogan di “Elba Nazione” o "Elba provincia autonoma", è un altro paradosso di un’isola dove "l’invasore" o chi "insegna agli altri come vivere" è sempre ben accetto purché si conformi al modello e non lo critichi, magari sbandierando la bandiera dell'elbanità offesa con accento milanese o fiorentino.
Tozzi invece denuncia la diffidenza verso il nuovo e il mondo, la malafede e l’ignoranza dei temi ambientali di una parte di elbani (e neo-elbani e italiani), facendo incazzare molti e ingigantendo code di paglia già grosse come quelle dei pavoni, ma nessuno sembra accorgersi che dietro la polemica c’è una genuina preoccupazione per quei sette gioielli che ancora sono le isole dell’Arcipelago Toscano e la sincera ammirazione per i molti isolani «di qualità e genio» che Tozzi dice di aver incontrato in questi tre anni nell’Arcipelago che il presidente-geologo paragona a quelli Emilio Lussu sull’altopiano: «Un’esperienza fondamentale di vita e la possibilità di imparare laddove sembrava ci fosse solo da insegnare».
greenreport.it
Portoferaiese
speriamo poi di riempirle con tanti turisti tutte ste pedane....
un saluto
[COLOR=darkblue][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA. ORGANIZZAZIONE DELLA CANCELLERIA COMUNITATIVA DI PORTOFERRAIO. [/SIZE] [/COLOR]
(QUARTA ED ULTIMA PARTE)
Per potere svolgere ed espletare tante ed importanti funzioni nella vita amministrativa comunitativa ,il Cancelliere Comunitativo aveva bisogno di uffici con personale dipendente efficiente. Il controllo della efficienza di questo personale era esercitato dagli organi di Soprintendenza Comunitativa , i quali per norme precise di legge richiedevano annualmente al Cancelliere notizie sugli impiegati negli uffici di Cancelleria .Il Soprassindaco G. Brancadori,nel dicembre del 1817, così scrive da Firenze dall’Uffizio generale delle comunità del granducato,al Cancelliere comunitativo dell’Elba:
“Circolare n. 935
Eccellentissimo Signore,
coerentemente agli Ordini contenuti nelle Circolari dei 22 Aprile 1778 e 3 Aprile 1782 dovrà VS somministrarmi con la possibile sollecitudine le convenienti informazioni sulla capacità,applicazione e condotta degli Aiuti, Copisti ecc addetti a codesta Cancelleria ancorchè non fosse compiuto l’Anno del loro Servizio,facendomi nel tempo istesso separatamente conoscere il numero e le qualità degli Impiegati che potessero essere stati destinati a servire in codesta istessa Cancelleria a carico delle rispettive Comunità,non omettendo di avvertire in forza di quali Ordini abbia avuto luogo la loro ammissione.
Debbo poi commetterle di continuare immancabilmente a trasmettermi le sopraccennate informazioni dentro il Mese di Novembre di ciasched’un Anno,e non più oltre,avvertendo di non farsi debitore di aver omessa veruna particolarità e circostanza,onde possa chiaramente rilevarsi il giusto e vero carattere dei soggetti con esprimere tra le altre qualità anco l’età dei medesimi.
E mi confermo
Di VS Ecc.ma
Firenze dall’Uffizio Generale delle Comunità del Gran Ducato.9 dicembre 1817. Devot.mo Servitore. G. Brancadori Soprassindaco” (Circolari ed ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818.C64.Carta 103bis.ASCP )
Trascorrono pochi giorni e in data 26 dicembre 1817 ecco la risposta del Cancelliere Comunitativo di Portoferraio:
“Stato dell’Impiegati e addetti nella Cancelleria Comunitativa di Portoferraio.
1. Savi D. Filippo,Aiuto Residente in Longone;a. 40; 23 dicembre 1815 (data dell’ordini i quali sono ammessi al servizio),capace,onesto attento, attivo
2. Tomassini Amadio,Aiuto Residente in Marciana;a. 29; 23 ottobre 1816(data dell’ordini i quali sono ammessi al servizio),capace,onesto,attento,attivo
3. Fazzi Jacopo,Copista nella Cancelleria a Portoferraio,a. 23,dal 30 marzo 1816 da contare per altro dal gennaio 1816 (data dell’ordini i quali sono ammessi al servizio),capace,onesto e attivo.Questo impiegato con il (……) fissato provvisoriamente a carico di tutte le Comunità dell’isola.
Dalla Cancelleria Comunitativa di Portoferraio. 26 dicembre 1817” ( Idem come sopra )
Questa nota sullo “stato dell’impiegati nella Cancelleria Comunitativa di Portoferraio” è molto interessante perché evidenzia come il sistema amministrativo granducale avesse in grande considerazione l’efficienza della cancelleria comunitativa quale fulcro,pernio dell’amministrazione locale:aveva per questo istituito in Firenze un Uffizio Generale delle Comunità del granducato presieduta dalla figura del Soprassindaco.
Con l’efficienza richiesta, basata sulla qualità degli impiegati,si evidenzia anche la organizzazione all’isola d’Elba della Cancelleria Comunitativa: un unico cancelliere residente in Portoferraio,con sede dentro il Palazzo Comunitativo,la Biscotteria, coadiuvato da due Aiuti residenti nelle “residenze comunitative” site una a Longone e l’altra a Marciana ,Aiuti Residenti che avevano l’obbligo di partecipare alle adunanze magistrali delle rispettive comunità con funzione di cancellierato oltre che corrispondere col Cancelliere Comunitativo per gli affari correnti amministrativi.
Infine,non essendovi altro modo di archiviare,trasmettere gli atti amministrativi,era creata la figura dell’impiegato con funzione di Copista degli atti amministrativi.
Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
[COLOR=darkred][SIZE=3]"AVVISO PER STUDENTI UNIVERSITARI
A PISA AFFITTASI APPARTAMENTO A STUDENTI UNIVERSITARI
PER INFORMAZIONI CELL. 340 7666427 "
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Carissima assessore ci piacerebbe sapere che titoli e qualifiche specialistiche( lauree.. Diplomi...)hanno gli "insegnanti cui avete affidato questi bambini dagli "zero -anni in su'...." E se avete svolto un concorso.. ... La risposta l'abbiamo già' .. Ma fatela sapere anche ai cittadini.... Per fortuna giugno e vicino...!!!!!
E tra 54 giorni andranno presentate le liste per le elezioni e tutto tace...di solito però il fine settimana e' sempre denso di avvenimenti...
Come mai non si parla anche del Forte Stella che è a gestione privata ?
Attenti a destra. Invece di prendere in giro la gente perlomeno onesta, guardatevi in casa. Perché è meglio essere teste di legno che teste di €@##□. Meditate gente meditate.
A giorni ne vedremo delle belle. Attenziò battagliò
[COLOR=darkblue][SIZE=4]RISPONDO ANCORA SUL “GORILLAIO” E CERCO SPIEGARMI MEGLIO [/SIZE] [/COLOR]
Ripeto: il termine Gorrillaio non ha nulla a che vedere con gli affitti in nero, garagi interrati , e monolocali senza abitabilità ecc . Il termine fu inventato, diciamo così, dal Professor Tanelli, primo presidente de Parco, che lo pronunciò con fiorentina spigliatezza . Con questa espressine forte voleva sottolineare la confusione che facevano gli antiparco. E aveva anche ragione. Poi, vista la nostra reazione, ed essendo una persone civile, non la pronunciò più. Venne invece ripresa e diffusa dagli ambientalisti convinti come Mazzantini Rossi e compagni. Ma anche da Elba 2000 che la utilizzava, e la utilizza ancora, in modo ironico e polemico. Questo per quando riguarda il “gorillaio” . Se mi passa il tono didattico, la informerei che il Movimento “ Elba 2000” , di cui sono uno dei fondatori, non ha mai partecipato a manifestazioni antiparco: era contro il blocco delle navi, e contro i ricorsi al Tar che fecero i sindaci.
Noi denunciammo qualcosa di più complesso. Vedemmo nella istituzione dell’area protetta che di fatto consisteva nell’espropriazione di metà del territorio, la prima fase di un processo di colonizzazione che, dicevamo all’ora, avrebbe trasformato l’Elba in una colonia, privandola di tutti centri direzionali( Sanità , Tribunale, Servizi idrici, gestione Rifiuti Solidi ecc) Dicemmo anche , che per sottolineare il fatto che eravamo una rieserva, avrebbero anche messo una sbarra sul porto di Piombino. Cosa che fecero una decina d’anni dopo . Tutto quello che dico e controllabile in rete con documenti e foto .
Sul Parco dicevamo che sarebbe stato un inutile carrozzone che avrebbe solo sprecato denaro pubblico. L’indagine ministeriale di cui abbiamo pubblicato qualcosa su Elbanotizie, dimostra che avevamo ragione in pieno anche su questo
Noi non eravamo contro la protezione dell’ambiente. Questo lo dicevano gli ambientalisti. Noi avevamo detto addirittura che l’Elba doveva essere protetta nella sua integrità con una LEGGE SPECIALE . Perché divisa in due parti sarebbe successo che la parte protetta sarebbe stata in balia dei cinghiali con effetti disastrosi; e l’altra meta in balia dei qualche sindaco irresponsabile. Adesso dopo una quindicina d’anni questa idea che l’Elba deve essere tutta protetta è stata e ripresa speriamo che vada avanti.
Come vedi le cose sono molto più complesse. Bisogna informarsi e pensare una cosa alla volta e pensarla bene: abusivismo, affitti in nero, costruzioni in zone a rischio idrogeologico, semplificazione istituzionale, l’Elba agli elbani, il governo ladro ecc. Insomma roba complessa. Vede, pensare è un po’ come mangiare, e quando si magia bisogna mangiare lentamente masticare bene e una cosa alla volta. Se si mangia una “bistecca alla Bismak non si può mangiare contemporaneamente una panzanella con il pane integrale . Altrimenti ti rimane tutto sullo stomaco Chiaro? Ultima cosa: lo confesso ho difeso gli elbani che si affittano qualche stanzetta ai turisti e dico anche perché. E’ tutto in rete. Ora attendo una giusta punizione.
Caro Giancarlo Diversi, a parte il suo linguaggio che da solo la descrive perfettamente, ma lei dimostra inoltre che non è capace o non si preoccupa di trovare le notizie che vi riguardano. Vada sul sito ufficiale del m5s, nelle sezioni dei Twitt e scoprirà allora chi è il grillo Tonto. Lei pensa davvero che Grillo accetti di farsi mettere in discussione dalla minoranza degli iscritti? Se si, vuol dire che siete proprio cotti!
Grillo Grossetano
Non dire gatto se non l'hai nel sacco. E' arrivato il momento di far scendere in campo i panchinari, altrimenti scelgono un'altra squadra e rischiano di vincere il campionato.
PORTOFERRAIO
La festa di carnevale prevista per sabato 2 marzo in piazza Cavour, organizzata dalla Pro Loco di Portoferraio è stata annullata a causa del previsto mal tempo per l’intera giornata.
Pro Loco Portoferraio
TANTO PER SAPERLO
Presunte tangenti per le aree Falck a Sesto San Giovanni (Milano), la prescrizione salva Filippo Penati, che però lo scorso maggio aveva detto che non se ne sarebbe avvalso. Ma ormai il tempo è scaduto. L’ex presidente della Provincia di Milano, del Pd, non è mai andato in aula, a Monza, per rinunciare di persona alla prescrizione. Adesso la Corte di Cassazione l’ha confermata, come previsto dalla sentenza del tribunale brianzolo, dichiarando inammissibile il ricorso con cui Penati chiedeva di annullare la sentenza di prescrizione del Tribunale di Monza, pronunciata lo scorso 22 maggio.
Su Repubblica Liana Milella definisce Penati “un gran furbetto”, e ricorda che sulla rinuncia della prescrizione
“aveva assunto un impegno, giudiziario, politico, morale (…) Aveva dato la sua parola. Aveva garantito che non si sarebbe avvalso della legge Severino, una legge profondamente sbagliata, che ha scisso il reato di concussione e ne ha “figliato” uno assai più debole, la corruzione per induzione, meno punito e quindi più rapidamente prescrivibile”.
Quella modifica introdotta dall’ex ministro Paola Severino aveva spaccato il Pd, attirando sospetti sui favorevoli. Tra loro c’era, appunto, Filippo Penati, che appena si vide additare come uno dei beneficiari annuncio di voler rinunciare alla prescrizione. Parole. Ma i fatti dicono altro. Spiega sempre Milella:
“Penati, già sotto processo, ha subito gridato che l’accusa era infondata, perché lui, al momento giusto, avrebbe pronunciato la magica parola “io rinuncio”. Invece, quando il giorno giusto è arrivato, quando il giudice ha chiesto se Penati rinunciava alla prescrizione, l’ex presidente della Provincia di Milano non c’era. Ormai è tardi, ma con Penati prescritto, resta una macchia anche sul Pd. Possono lavarla il premier Renzi e il Guardasigilli Orlando con le prime due leggi da fare, il passo indietro sulla legge Severino e l’orologio della prescrizione fermato quando parte l’azione penale. Altrimenti è inutile vantare la collaborazione di magistrati come Gratteri o Cantone”. (fonte)
Amministrative a Portoferraio . Elba 2000 sulla difesa del territorio e del patrimonio storico.
Nel 1958 la Walt Disney vinse un premio Oscar grazie ad un documentario, intitolato “White Wilderness” (Artico Selvaggio), che rappresentava i lemmings, dei piccoli roditori, come degli animaletti dediti al suicidio di massa. Venutisi a trovare in prossimità di un dirupo, migliaia e migliaia di lemmings si dirigevano lentamente verso il precipizio per trovare, tutti insieme, la morte.
In realtà, gli operatori della Disney ricorsero a dei trucchi perché non è affatto vero che questo è il comportamento collettivo dei piccoli roditori artici. Ma questa immagine ci serve ad illustrare quello che ci sembra l’atteggiamento dei tre candidati del centrodestra portoferraiese che, se non cambiano subito direzione, finiranno col subire la stessa sorte dei lemmings. Esattamente come cinque anni fa.
Giusto è comunque il richiamo, che qualcuno ha fatto, ai programmi che si intende realizzare. In un precedente comunicato, abbiamo sommariamente illustrato alcune nostre idee riguardo alla sanità e all’urbanistica. Questa volta ci occuperemo della difesa del territorio e del patrimonio storico.
Se si parla di difesa del territorio non si può che partire dal progetto del cosiddetto “water front”. Torneremo su di esso in maniera dettagliata, ma intanto possiamo citare quelli che a noi sembrano gravissimi errori:
-capannoni: al capannone esistente, con tetto di amianto (a proposito, quando sarà rimosso?), nel piazzale famoso dei blocchi al veleno, se ne aggiungerebbero altri due. Non si sta esagerando?
-Punta della rena: zona di delicato equilibrio ecologico, come tutte le zone umide, verrebbe utilizzata per la costruzione di un numero considerevole di appartamenti, con volumetrie oltretutto sproporzionate rispetto ai posti barca previsti. Per di più in prossimità delle Terme, la cui attività potrebbe risultare fortemente compromessa, proprio ora che la proprietà pare avere elaborato progetti di sviluppo finalizzati anche all’allungamento della stagione termale;
-centri commerciali: tra supermercati e discount Portoferraio dispone già di sette strutture. Non sono già abbastanza per una città di poco più di 12.000 abitanti?
-alberghi: sono note a tutti le difficoltà che stanno incontrando le strutture ricettive, a causa della flessione dei flussi turistici. Un nuovo albergo a cinque stelle non avrebbe mercato e finirebbe con l’essere trasformato, in pochi anni, in miniappartamenti. Quindi, si finirebbe col favorire un’attività speculativa: guadagno per pochi e zero posti di lavoro;
-sbarramento: in Viale Teseo Tesei verrebbe a formarsi un vero e proprio sbarramento con blocchi di cemento, che impedirebbero la vista del mare (che invece, secondo i progettisti, andrebbe visto con appositi” cannocchiali”, così li chiamano loro , che sarebbero le aperture tra un blocco e l’altro);
-parcheggio per lo smistamento del traffico commerciale: in questo parcheggio confluirebbero tutti i mezzi di trasporto in arrivo all’Elba. La merce sarebbe caricata su degli automezzi più piccoli per essere poi distribuita ai negozi e supermercati elbani. Il tutto, secondo gli estensori del progetto, per alleggerire il traffico sulle strade. In realtà, l’unico effetto sarebbe sicuramente quello di aumentare ulteriormente i costi per le nostre aziende, con conseguenti aumenti dei prezzi e inevitabili ripercussioni sulla domanda. E questo proprio in un periodo di grave crisi per il comparto commerciale.
Altri punti che attengono alla difesa del territorio:
-casamatta al Forte Inglese: la lodevole opera di recupero del Forte Inglese è stata rovinata dalla costruzione di una casamatta di fronte alla facciata della fortezza. Quindi, controllo di legalità ed eventuale demolizione;
-recinzioni: eliminare le assurde recinzioni intorno al Forte Inglese e al Forte Falcone. Sono le uniche fortezze d’Europa “ingabbiate” da recinzioni;
-accessi al mare: liberare gli accessi al mare ovunque le spiagge non siano accessibili via terra (Cala dei Frati, ecc.);
-Le grotte: si tratta di una zona di incomparabile bellezza e per di più contenente i resti di un’antica villa romana. Dunque, bisognerebbe favorire accordi con il proprietario per garantire la piena fruibilità dell’area.
Nei prossimi giorni interverremo con un nuovo comunicato per toccare ulteriori punti del nostro programma.
Elba 2000
M. L.
Sicurezza Informatica
C’è un nuovo MALWARE chiamato: Backdoor.Java.Agent.a. E’ scritto in Java. Prestare attenzione alla Java installata
Sabato 01 marzo, alle ore 17,00, nella Sala della Gran Guardia in Portoferraio, la Delegazione dell'Elba dell' Accademia Italiana della Cucina organizza un incontro pubblico dedicato a 'Olio', storia e tradizione della nostra Isola. Saranno Roberto Minelli ed Alvaro Claudi a parlare di questo importante alimento e complemento della nostra tavola. Nell'occasione 'Il Libraio' presenterà pubblicazioni e testi sull'argomento.
La scuadra a sinistra è fatta.
Candidato a Sindaco: Fausto Martorella
Vice Sindaco esterno: Aurora
Assessore esterno alle Pubbliche Relazioni e gossip: Moira
Assessore esterno alla Casa (del grande Fratello - ribotte in garage): Mirto
Assessore interno alle Pari Opportunità:Scuarti
Consigliere delegato alle Feste: Concetta
Non esiste un uso buono o cattivo della libertà d'espressione, esiste soltanto un uso insufficiente di essa.
Raoul Vaneigem.
