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113583 messaggi.
Paoletta per museo Archeologico di Rio da Rio Elba pubblicato il 26 Febbraio 2023 alle 15:09
Il Parco Minerario può far sapere ai riesi ed ai commercianti se il museo archeologico di Rio Eba aprirà a Pasqua o rimarrà chiuso come nel 2022!! Abbiamo un bellissimo museo che merita di stare aperto!
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X blog di Rio pubblicato il 26 Febbraio 2023 alle 12:32
Il blog di Rio è fermo per un problema tecnico della casa madre. Ripartirà appena possibile.
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La crisi di Rio e alcune riflessioni di etica politica pubblicato il 26 Febbraio 2023 alle 12:29
La caduta dell’amministrazione comunale di Rio il 16 gennaio scorso e i numerosi interventi apparsi sulle testate on-line nei giorni successivi offrono lo spunto per alcune riflessioni di natura etico-politica. Il tema della corresponsabilità/complicità Un primo nucleo di considerazioni viene da tre articoli, due di Mattia Gemelli (21 e 25 gennaio) e uno a firma Rossana Braschi, Manuela Chiros e Simona Cignoni (23 gennaio), nei quali si illustra come la condotta amministrativa autoritaria e accentratrice del sindaco abbia compresso sin dal 2018 ogni tentativo di dialogo e di contributo operativo da parte dei consiglieri. Il tipo di analisi qui proposto mi esime dall’entrare nel merito di affermazioni – contrastate dall’opposta ricostruzione di Valeria Barbagli, Mirco Mancusi e Simonetta Simoni (25 gennaio) – pure necessarie alla formazione del giudizio del cittadino-elettore. Ciò su cui mi preme invece riflettere in tema di etica politica è il tentativo di declinazione delle responsabilità da parte dei quattro consiglieri. Per comodità farò riferimento al noto caso del Tribunale internazionale di Norimberga che operò in Germania alla fine della Seconda guerra mondiale e le cui sentenze rappresentano ancora oggi un monumento del diritto contemporaneo: nel 1945 la corte condannò non solo i principali responsabili dei crimini nazisti, ma anche le figure di secondo piano che si erano dichiarate irresponsabili per aver obbedito agli ordini. La sentenza sancì che la partecipazione attiva ai crimini e l’assenza di dissociazione generava complicità. Uscendo dall’inquietante parallelismo, i consiglieri in questione hanno condiviso per quattro anni e sette mesi quella che a loro giudizio è stata una gestione autoritaria della cosa pubblica senza dissociarsi. Particolarmente grave, in questa chiave, appare la posizione dell’ex-presidente del Consiglio comunale il quale disponeva di deleghe pesanti quali il bilancio e le politiche giovanili, ma soprattutto dei poteri e dello strumento (il Regolamento del Consiglio comunale) potenzialmente in grado di fermare l’involuzione autoritaria, garantire i diritti delle minoranze e attivare le commissioni consiliari, tutte manchevolezze impietosamente richiamate dalla lista di minoranza Terra Nostra in un articolo del 25 gennaio. A sua discolpa, l’ex-presidente invoca la giovane età iniziale (22 anni) e tuttavia gli anni passano e se i comportamenti non mutano ne scaturisce complicità. A quel punto è inutile coinvolgere Erasmo da Rotterdam o Socrate per giustificare un cambiamento di rotta a pochi mesi dalla fine del mandato: è più congruo il riferimento al gesto di Maramaldo sul campo di battaglia di Gavinana nel 1530. L’espropriazione del diritto all’informazione Ma c’è un secondo punto nell’esposizione dei quattro consiglieri che stimola una riflessione sul piano etico-politico: la mancata comunicazione al corpo elettorale di quella che essi denunciano come deriva autoritaria dell’amministrazione. Siamo dinanzi a una omissione che lede il fondamento del principio di rappresentanza politica cioè il dovere di informazione dovuto dall’eletto ai rappresentati. Il mandato elettorale non è un rapporto privatistico tra l’eletto e i propri elettori, esso è generale e dunque realizza una obbligazione di natura pubblica rispetto all’intero corpo elettorale. La mancanza di democrazia nell’istituzione non colpisce solo la dignità del rappresentante, ma l’intero elettorato che deve essere messo nelle condizioni di manifestare il proprio dissenso. Il silenzio diventa allora comportamento omertoso e lesivo del principio di rappresentanza. Si insiste su questo punto perché l’espropriazione dell’elettorato dalla conoscenza delle cose – un impedimento che ne compromette partecipazione attiva – ci sembra forse il più grave limite nell’esperienza di questa consiliatura. Un caso esemplare da questo punto di vista è il valzer trasformista della primavera-estate 2020 quando due consiglieri, Cinzia Battaglia a maggio e Fortunato Fortunati ad agosto, abbandonarono la maggioranza senza fornire ai propri elettori motivazioni politiche. L’episodio di trasformismo assunse un aspetto particolarmente sgradevole perché nel caso dell’ex-assessore Battaglia si accompagnò all’accasamento con il circolo PD di Rio Marina, un intervento in netto contrasto con l’indirizzo di un partito che a livello nazionale sanzionava i comportamenti dei senatori Scilipoti e Razzi. Ad aggravare sotto il profilo etico-politico la situazione, intervenne nello stesso agosto il passaggio del consigliere Barbagli dalla lista Terra Nostra alla maggioranza e il conferimento dell’incarico a vicesindaco. Al termine della complessa operazione trasformista, l’amministrazione disponeva ancora della maggioranza numerica, ma al prezzo di un grave deterioramento del clima all’interno del consiglio. Per inciso, altre soluzioni più rispettose del galateo istituzionale (ad es., la richiesta alla minoranza di un appoggio politico a fronte di una condivisione di indirizzo su obiettivi qualificanti) avrebbero consentito di salvaguardare la qualità del confronto politico, ma esse non vennero praticate. L’episodio induce allora a una riflessione su un tema ontologico della politica: un principio strettamente utilitaristico è sempre lecito e dunque il fine giustifica i mezzi? Il perseguimento della vittoria è l’obiettivo della politica o solo uno degli strumenti utili a realizzarne i fini? In altri termini, politica e potere sono sinonimi e dunque interscambiabili? Sono quesiti che non presentano risposte univoche perché rimandano a interpretazioni diverse di quel particolare aspetto della relazione umana che è la politica e che andrebbero manifestate in via preliminare agli elettori al momento in cui si chiede loro una delega alla rappresentanza. Tornando al tema guida del paragrafo, la gravità della crisi aperta dal valzer trasformista non fu sottoposta da nessuna delle parti consiliari alla conoscenza e al giudizio degli elettori attraverso un pubblico dibattito, ma si concluse con un comunicato di riassegnazione delle deleghe. Naturalmente, all’interno della maggioranza non si registrò alcun distinguo. La destabilizzazione dell’istituzione comunale L’ultimo tema su cui si richiama l’attenzione del lettore riguarda gli avvenimenti che hanno portato alla fine della consiliatura e al commissariamento. Vi sono distinguibili due fasi: la sconfitta della maggioranza sul tema della portualità riese (19 dicembre 2022); la presentazione delle dimissioni con la decadenza immediata dell’amministrazione e l’apertura del commissariamento (16 gennaio 2023). Tra le due date è maturata tra Rio Marina e Cavo l’aggregazione di una compagine variegata che ha saldato in modo innaturale partiti di centro-sinistra ed esponenti dichiaratamente mussoliniani, una parte consistente della maggioranza e infine le minoranze consiliari. Per inciso, anche la convergenza tra queste minoranze offre spunti di riflessione perché è avvenuta superando forti differenziazioni nella qualità dell’azione politica: da un lato una opposizione puntuale sui temi, collaborativa nelle proposte e soprattutto istituzionalmente responsabile (Terra Nostra); dall’altro consiglieri che esercitavano la propria funzione uscendo dall’aula per non votare o evitando accuratamente di intervenire quando presenti: una opposizione ‘da bar’, come è stata definita da una personalità politica locale. Dinanzi a un arco così frastagliato di posizioni e comportamenti è naturale chiedersi perché causare un provvedimento così traumatico a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato con la consapevolezza di inceppare la macchina amministrativa e pregiudicare il buon esito della stagione turistica del nuovo anno. Possiamo ipotizzare che si volessero negare all’amministrazione i vantaggi di immagine legati all’inaugurazione di importanti opere pubbliche, oppure che si intendesse infliggere al sindaco un colpo così grave da scoraggiarne la ricandidatura o infine che si volessero definire per tempo schieramenti, incarichi e modalità compensative inevitabili in una compagine variegata: tutte motivazioni in ogni caso legate a vantaggi personali o di partito che il blitz del 16 gennaio ha perseguito a danno della stabilità dell’istituzione comunale. Insomma, per eliminare i topi si è incendiato il granaio e, ancora una volta, si è impedito che la crisi aprisse un dibattito pubblico attraverso la più corretta forma della presentazione di una mozione di sfiducia. Dinanzi a tanta irresponsabilità, può essere d’aiuto ricordare che purtroppo il vezzo politico della decadenza è frequente nella storia amministrativa ‘piaggese’: ricordiamo la caduta di Fiorenzo Chiesa nel 1966 provocata dall’on. Tonietti, la caduta nel 2000 della giunta Roberto Antonini già messa in crisi da una pesante vicenda giudiziaria aperta dalla vicenda della spiaggia del Cavo, la caduta nel 2012 della giunta Paola Mancuso a 10 mesi dall’insediamento provocata da Fortunato Fortunati per arrivare infine al 16 gennaio 2023 quando vittime e carnefice si sono ritrovati alleati in una nuova destabilizzazione del comune. In altri termini, quella che si è aperta oggi a Rio non è “una nuova fase” della politica riese come sostenuto da esponenti del PD elbano, ma l’ennesimo capitolo di una avvilente storia di malcostume politico le cui conseguenze negative potrebbero rivelarsi più gravi del previsto. Infatti, ciò che è avvenuto a Rio Marina contrasta con la cultura politica della comunità di Rio Elba. Anche qui non sono mancati contrasti politici al calor bianco con il consueto contorno di denunce, ma essi dal dopoguerra ad oggi non hanno mai compromesso l’istituzione locale che è sempre considerata un bene primario. Gli unici commissariamenti sono stati provocati dalla decisione di due sindaci (Catalina Schezzini 2019 e Claudio De Santi 2016) di concludere prematuramente il mandato. Per inciso, questo atteggiamento nei confronti dell’istituto comunale non può portare ad argomentare la superiorità morale di una comunità sull’altra, ma registra una diversità di comportamento politico; da questa è ragionevolmente possibile dedurre che l’operazione orchestrata tra Cavo e Rio Marina renderà ancora più difficile l’unificazione alimentando a Rio Elba il timore che prassi politiche così aggressive possano aggravare le condizioni della parte più fragile del territorio. In conclusione, siamo consapevoli che le riflessioni sin qui sviluppate contribuiscano solo in parte ad orientare il comportamento elettorale. Altri elementi – ad esempio, la competenza amministrativa, la disponibilità a rappresentare l’insieme dei cittadini e non solo la propria fazione, la capacità di ascoltare la popolazione, di favorire e promuovere iniziative economiche, di garantire l’efficienza dei servizi amministrativi, di analizzare le dinamiche sociali e demografiche del territorio, i rapporti fiduciari, ecc. – accompagneranno l’elettore nella formulazione della sua scelta. E tuttavia, vorremmo ricordargli che il voto si fonda su una delega della rappresentanza e che questa costituisce un patrimonio inalienabile e intrasferibile del cittadino: è il cardine del sistema liberal-democratico in cui viviamo. Valutare costantemente come gli eletti gestiscono e rispettano la nostra delega fa parte dell’equilibrio tra diritti e doveri su cui si regge l’intero sistema. Quando rinunciamo a questo controllo, ci poniamo nelle condizioni di essere ridotti a sudditi in casa nostra. Giuseppe Paletta
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Michele da PORTOFERRAIO pubblicato il 26 Febbraio 2023 alle 11:51
Vorrei fare un plauso alla squadra di operai incaricata del taglio dell'erba nelle zone Casa del Duca - Bucine nei giorni scorsi. Oltre al taglio vero e proprio hanno provveduto alla rimozione di tutto lo sporco che si era accumulato nei fossi lato strada, ridando un aspetto molto più decoroso a tutta la zona.
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Articolo 21 da Rio pubblicato il 25 Febbraio 2023 alle 22:36
Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero. E il blog di Rio è chiuso. Stefania
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isolanoinnamorato da li pubblicato il 25 Febbraio 2023 alle 14:23
Giuseppe Paletta, fa una lunga analisi della vicenda di che ha condotto alla crisi al Comune di Rio. Lo fa con chiarezza e fa emergere alcune cose: 1. il sindaco Corsini se dotato di capacità amministrativa, ha fallito politicamente nel rapporto con asssessori e maggioranza (si è sentito padrone, diciamo) ma soprattutto con la popolazione in generale 2. la maggioranza e gli assessori sono stati deboli, acquiescenti verso il sindaco forse non l'hanno aiutato a capire 3. la minoranza ha fatto il suo e sembrfa anche con dignità 4. le forze politiche scontano una debolezza intrinseca alla carenza di valori e contenuti condivisi, alla modalità relazionale con la popolazione fondata in genere su conoscenza e convenienza, aggregazione in forza di pacchetti di voti che si possono spostare a seconda delle convenienze e non di idee e programmi. 5. i cittadini devono capire che o partecipano, fanno politica o le amministrazioni faranno sempre questa fine e sono responsabili anche loro perchè magari pensano all'utilità di una volta perchè conoscono quello o questo La conseguenza si spera possa essere una sola: quella che chi decide di presentarsi a guidare il comune abbia la capacità di mettere giù un programma chiaro, semplice, per punti, dichiari l'impegno a rapportarsi con i cittadini.
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Gualberto Gennai da Melbourne, Australia pubblicato il 25 Febbraio 2023 alle 14:15
Da Gualberto Gennai, Melbourne – Australia, 25 febbraio 2023 Caro Diversi, anche tu, come molti altri, quando scrivi stai evadendo complicando le risposte non idonee a quanto detto. Una vecchia canzone cosi recitava; “a modo mio a modo mio!” Sei confusionario nel rispondere e in più occasioni intendi di voler sfoggiare la tua superiorità che non è culturale! Allarghi troppi fronti come lo fa Putin (il Macellaio) contro un popolo invaso. Manchi di quella serenità che solo il Cristianesimo avrebbe potuto darti, ma ti manca il Tibet per poterti far coccolare dai buddisti che tu hai abbracciato. Beato te!! Ho capito chi sei quindi non rispondere più perché non intendo dare risposte ai migliori della classe. Gualberto Gennai PS. dimenticavo di dirti che i fattucchieri del dissalatore si sono introdotti a casa nostra (Capoliveri) ed è questo il motivo che vogliamo mandarli via perchè gli intrusi vanno cacciati anche a male modo, anche se a te non piace caro “longobardo”!!
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Riese da Rio Marina pubblicato il 25 Febbraio 2023 alle 13:48
Mi scuso se scrivo qui, ma qualcuno sa dire a noi riesi perché da due giorni non è più possibile accedere a Rio blog???? Grazie a chi risponderà
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Sentenza Dissalatore da Consiglio di Stato. pubblicato il 25 Febbraio 2023 alle 10:29
SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO COMUNE DI CAPOLIVERI CONTRO ASA Pubblicata solo su Il Tirreno di ieri 24 febbraio Pubblicato il 23/02/2023 N. 00726/2023 REG.PROV.CAU. N. 00602/2023 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima) ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 602 del 2023, proposto da Comune di Capoliveri, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Giovanni Montana, Alfonso Celotto, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Alfonso Celotto in Roma, via Emilio de' Cavalieri 11; contro Asa Azienda Servizi Ambientali Spa, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Riccardo Farnetani, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia; nei confronti Autorità Idrica Toscana, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Paola Diani, Carmine Podda, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Tiziana Sgobbo in Roma, corso Trieste 61; per la riforma dell'ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Terza) n. 731/2022, resa tra le parti Visto l'art. 62 cod. proc. amm.; Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Visti gli atti di costituzione in giudizio di Asa Azienda Servizi Ambientali Spa e di Autorità Idrica Toscana; Vista l’impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di accoglimento della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado; Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 febbraio 2023 il Cons. Sergio Zeuli e uditi per le parti gli avvocati Alfonso Celotto, Riccardo Farnetani e Carlo Delfino su delega dell'avv. Paola Diani; Rilevato che, allo stato: - l’appello cautelare non è assistito da adeguato fumus boni iuris, con riferimento alla prospettata necessità di un permesso di costruire per assentire la realizzazione degli interventi volti a consentire il temporaneo passaggio veicolare nell’area di che trattasi, attesa la natura provvisoria e precaria delle opere; - quanto al pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica, rappresentato dall’amministrazione comunale, esso può essere ovviato con gli opportuni accorgimenti tecnici, peraltro già predisposti dalla parte appellata, sulla quale, in ogni caso, gravano gli oneri e le responsabilità correlate alla realizzazione degli interventi in questione, accorgimenti consistenti, fra l’altro, nel picchettaggio del tappeto stradale che dovrebbe essere idoneo ad impedire la dispersione di materiale nel mare e nell’aver approntato un sistema di guardiania attivo 24 ore su 24 a protezione di eventuali imprevisti; Ritenuto che i lavori per la realizzazione della tubatura a servizio del realizzando dissalatore si trovano in una fase avanzata, il che, da un lato, induce a valorizzare l’interesse pubblico sotteso all’intervento, e, dall’altro, riduce i rischi prospettati dal Comune, il quale, in ogni caso, in ossequio al principio di leale cooperazione, dovrà contribuire, collaborando con la concessionaria, allo scopo di prevenire questi ultimi, e conservando, comunque, tutti i poteri di controllo e vigilanza inerenti alla sua posizione istituzionale; Ritenuto, in definitiva, che ricorrono i requisiti per confermare la misura cautelare disposta dal giudice di primo grado, con la conseguente reiezione dell’appello cautelare; Considerato che, per la particolare novità delle questioni proposte, sussistono i presupposti per compensare le spese della presente fase cautelare; P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima) respinge l'appello (Ricorso numero: 602/2023). La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 21 febbraio 2023 con l'intervento dei magistrati: Marco Lipari, Presidente Massimiliano Noccelli, Consigliere Daniela Di Carlo, Consigliere Sergio Zeuli, Consigliere, Estensore Maurizio Antonio Pasquale Francola, Consigliere
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Per isolainnamorato da Capoliveri pubblicato il 24 Febbraio 2023 alle 21:13
Non perdi mai occasione...ma almeno informati bene e leggi, leggi bene, prima di farti prendere dall'euforia di un momento. Parli di sconfitta ma se avessi letto bene il dispositivo, la verità l'avresti trovata nella parte che specifica la COMPENSAZIONE DELLE SPESE. Ma lo sanno tutti che ti piace aggrovigliare la matassa e far credere a qualche fesso che ciò che scrivi sia vero. Ormai i Capoliveresi hanno aperto gli occhi... Buon week end
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isolanoinnamorato da li pubblicato il 24 Febbraio 2023 alle 18:18
Anche il Consiglio di Stato ha dato torto al Comune di Capoliveri in merito alla strada provvisoria, di cantiere, del Lido. Singolare che a quest'ora non sia insorto ancora nessuno. Comunque sia, è evidente che in tutta questa vicenda cittadini e comune hanno adottato manovre diversive e ostative senza un serio fondamento giuridico. Probabilmente le loro sconfitte risiedono nel metodo prima di tutto, nel merito perchè se in un'isola come l'Elba si sostiene fatelo dove volete ma li no perchè è cosa nostra, nel merito si è, diciamo così un pò debolucci. ovvero, altro che autonomia differenziata di Calderoli, ma autonomia tout court senza che siano toccati i benefici. Ma le comunità non funzionano così e non c'è solo la comunità di Capoliveri! Ora aspettiamo le reazioni, netteranno forse i cavalli di frisia sulla spiaggia?
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Lo strano caso delle auto elettriche dei politici europei, ricaricate… a gasolio da Che figura di merd@ pubblicato il 24 Febbraio 2023 alle 16:57
FOTO DEL GIORNO Lo strano caso delle auto elettriche dei politici europei, ricaricate… a gasolio di Omar Abu Eideh | 24 FEBBRAIO 2023 Questa volta l’immagine vale davvero più di mille parole. Mentre si discute animosamente sulla decisione europea di vietare, di fatto, la vendita di auto termiche nel 2035, dalla Francia arriva uno scatto fotografico destinato a far discutere. L’immagine è stata immortalata a Lione tra il 9 e il 10 febbraio scorso dalla testata locale Le Progrès: in quei giorni, c’è stato un vertice tra i ministri degli Affari esteri e della Salute dei vari Paesi membri dell’Unione Europea. Fra i temi affrontati pure quello della mobilità elettrica: quale migliore occasione, quindi, per promuovere le vetture a batteria se non utilizzarle per raggiungere il luogo del summit? Peccato che la trovata politica – la presidenza francese dell’Unione Europea impone ai partecipanti di utilizzare solo auto elettriche per i vari spostamenti – sia diventata un tragicomico boomerang mediatico. Infatti, complice l’assenza di un adeguato numero di colonnine per la ricarica poste vicino al palazzo della Prefettura, dove è avvenuto l’incontro, per rifornire le batterie delle vetture elettriche in questione sono stati utilizzati dei tradizionali generatori alimentati a gasolio… La vicenda fa sorridere ma anche riflettere: al di là dell’inopportunità (e della poca furbizia?) dimostrata dalle stesse Istituzioni in questa occasione, lo scatto fotografico sembra la perfetta sintesi di ciò che denunciano molti osservatori. E cioè che l’auto elettrica ha un reale senso ambientale esclusivamente se prodotta e alimentata con energia da fonti rinnovabili. Senza contare che la sua diffusione dipende dall’adeguatezza dell’infrastruttura di ricarica, evidentemente carente in questo specifico caso. Il fatto che alcuni politici europei si siano fatti “pizzicare” a ricaricare le proprie vetture elettriche bruciando il demonizzato gasolio è senza dubbio un cattivo spot pubblicitario per l’auto elettrica medesima. Ma anche un bagno di realtà per chi ritiene che la decarbonizzazione della mobilità passi solo ed esclusivamente attraverso le vetture a batteria.
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Per Pasquino da Rio pubblicato il 24 Febbraio 2023 alle 16:50
Del PD ci sarai tu! E pure riesce dato che io sono Riese e tu no e di conseguenza scrivi "siete"! Io l'ho votato ma non lo voto più perché aveva promesso i posti barca gratis, le terme, il palazzo del buro e l'illuminazione nuova e invece non ha fatto nulla di tutto ciò.
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Agli amici... pubblicato il 24 Febbraio 2023 alle 10:48
Agli amici del PD risparmiatevi questi due euro e andate a prendere un bel gelato... Con uno o con l'altra tanto gli italiani finalmente hanno capito che l'unica speranza sta a destra Alla prossima batosta che prenderete
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Gian Carlo Diversi da Portoferraio pubblicato il 23 Febbraio 2023 alle 21:14
Integrazione per Gualberto.... Il cognome Diversi all'Elba è piuttosto diffuso. Di certo sò che l'origine di questo cognome proviene da Lucca facendo riferimento a testi ufficiali del XII e XIII sec. Mio padre si chiama Ben Hur, mio nonno Aladino, suo padre Raffaello, quindi da generazioni secolari qui stabili all'Elba. Il fratello di mio nonno Aladino, Gino, per un periodo post guerra era all'Elba per assicurare alla popolazione cibo attraverso cacciagione sia sull'isola che sulle isole vicine. Altra famiglia di riferimento è quella di mia nonna, Vittoria, che di cognome faceva Galli, piuttosto diffuso nel campese.
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Gian Carlo Diversi da Caoìpoliveri pubblicato il 23 Febbraio 2023 alle 21:06
Spett.Le e Caro Gualberto (nome molto probabilmente derivante dal longobardo...), permettimi darti del tu visto che normalmente usi questa forma. Intanto ti ringrazio per la tua risposta, il che dimostra una certa attenzione verso che ti si rivolge. Perché ho scritto che sei violento? Perché tempo fa sulla questione del desalinatore incitavi a distruggere tutto ciò che sta mettendo in pericolo la nostra isola, Capoliveri e la Piana di Mola in particolare. Opporsi senza se e senza ma alla costruzione di quell'opera industriale e anzi usare tutti i mezzi per distruggerla. In linea di principio sarebbe anche giusto dati i modi con cui è stato imposto più che proposto alla comunità elbana ma in un quadro più complessivo fatto di Leggi, di azioni politiche e una democrazia rappresentativa che non rappresenta mai le vere esigenze di un luogo questo è definito terrorismo. Vogliamo parlare di un male altrettanto pericoloso che è il gassificatore a Piombino? Non entro nel merito delle questioni ma posso solo tristemente prendere atto che mentre la vita materiale va avanti senza scrupoli e con dubbi e pericolosi progetti sul campo, la vita vera, quella delle persone e dell'ambiente che le circonda è messo continuamente a rischio, sconvolgendo modalità di convivenza pacifica e proponendo modelli privi di umanità e pieni di freddi logaritmi. Aggiungo che da anni non scrivevo, esercizio che mi è sempre piaciuto, e ho voluto farlo nel blog di Fabrizio perché leggendolo quotidianamente mi sei sempre rimasto impresso per il modo originale di porti.....anche se a volte mi appare un pò sgangherato, come quando ad esempio parli della Zona Umida di Mola come un accumulo di fanghiglie. Un altra cosa che mi ha colpito è certamente il tuo fervore religioso che sicuramente sarà supportato da argomenti e prove che hai evidentemente superato. Tanto di cappello per chi ha una fede, finché non si imponga come verità assoluta dato che il dubbio e la curiosità fanno parte di noi tutti in questa breve e intensa esistenza. In realtà credo che chi ha qualcosa da dire e di importante sia un provocatore e lo dimostra lo stesso percorso di un Cristo giudicato, torturato e giustiziato dagli uomini (le donne a quei tempi non decidevano niente).....eppure si dice che fosse il figlio di Dio. Dunque caro Gualberto ti ritengo un buon provocatore che, almeno in me, ha suscitato un interesse. Per ultima cosa.... salutarti e augurandoti il meglio di tutto in questa vita che abbiamo a disposizione, ringraziandoti per le preghiere che vorrai fare anche per me. Pur non conoscendoti personalmente (almeno credo) anche io mi ricorderò d'ora in poi di te nelle mie di preghiere, buddiste in questo caso, dato che da circa 35 annni (il 60% della mia vita) seguo questa via. Alla prossima Gualberto e tieni alto il nome dell'Elba e dell'Arcipelago Toscano all'estero, così come tieni in alta considerazionei chi in questo posto ci vive e ci muore. Grazie
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Pascquino da Rio marina pubblicato il 23 Febbraio 2023 alle 18:03
Caro riesce di rio elba,e magari del PD, forse è proprio perché siete così ignoranti e duri, come dici tu, che c'è bisogno di un tutore e, si sa, che con i tutori ci vuole fortuna. D'altra parte l'avete votato, cari compagnucci!.
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Gualberto Gennai da Melbourne, Australia pubblicato il 23 Febbraio 2023 alle 16:13
Da Gualberto Gennai, Melbourne Australia, 23 febbraio 2023 febbraio 2023 Gent.mo Gian Carlo Diversi. Voglio dare inizio alla mia lettera come il tuo inizio. Anche io sono Elbano, Italiano e cittadino del mondo, però voglio dirti di correggere il mio nome perchè non essendo uno sgangherato longobardo non mi chiamo Gualtiero ma GUALBERTO. Eventualmente anche tu come qualche altro omertoso mi accusi un istigatore di violenze il che non è assolutamente vero. Io rispondo per le rime a coloro che non sanno capire le mie risposte e non mi sento un provocatore essendo un Cattolico di Fede Cristiana e ne sono fiero conoscendo a perfezione chi sia il nostro DIO, e suo figlio Gesù Cristo e a dirti il vero non è facile capire quanto ti sto scrivendo perchè la Santissima Trinità così è Cristianamente disposta e noi Cristiani lo sappiamo benissimo: PADRE, FIGLIO e SPIRITO SANTO. Comprendo che per te è molto difficile però per mio dovere di Cattolico Cristiano dovevo accennartelo cercando di fartelo capire, anche se per te sarà difficile comprendere. La mia non e` in nessun modo violenza perché dopo aver scritto sette libri e in più un libro di Poesie con grande merito escludo la violenza della quale vengo da te accusato. Le tue offese longobardiane non mi sfiorano affatto. Mi dispiace di questo tuo atteggiamento scrivendo perché manchi di rispetto in quanto in te non esistono quei sentimenti di serena tranquillità e pace interna rendendoti privo della vera luce Cristiana che puoi ottenere pensando a convertirti per sentirti meno spavaldo ma cristianamente sereno. Vorrei accennarti che io mentre mi trovavo a Civitavecchia conobbi un certo Diversi di Marina di Campo che insieme a mio zio, imbarcati in una vedetta, erano addetti alla sorveglianza della costa. Forse mi sbaglierò perchè i Diversi provenivano dall`Isola d`Elba. la mia traversata è giunta in porto, non mi farò una risata come tu dici, ma dirò per te, dal momento che vivi spesso in mare, una preghiera al nostro DIO anche se non ci credi. Gualberto Gennai da Melbourne
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