[COLOR=darkred][SIZE=4] LA REALTÀ LINGUISTICA DELLA SARDEGNA [/SIZE] [/COLOR]
Sabato pomeriggio, presso la sala della Gran Guardia a Portoferraio, c’è stata una interessantissima conferenza sulla realtà linguistica della Sardegna, tenuta dal Prof. Simone Pisano, uno dei massimi esperti in materia.
Davvero completa la sua analisi morfologica, lessicale e fonetica delle diverse realtà verbali del sardo moderno, prese in considerazione, singolarmente, negli specifici contesti geografici. Particolarmente affascinante la spiegazione sulla varietà linguistiche di Orune (paese del centro Sardegna), dove l’approssimante palatale “j” testimonia una differenziazione fonetica su base sessuale, che caratterizza e distingue la pronuncia maschile da quella femminile.
Un sentito ringraziamento al professor Pisano, che, nonostante le avverse condizioni meteo, ci ha onorati della sua presenza ed agli organizzatori della conferenza, l’Associazione Culturale Sarda “Bruno Cucca” , insieme al comune di Portoferraio, per questa opportunità davvero unica.
Spero si possa presto approfondire questa analisi linguistica sulle varianti del sardo moderno, magari considerando, nello specifico, le realtà delle sacche alloglotte presenti sull’isola, sarebbe davvero interessante.
Grazie ancora.
113632 messaggi.
E vi lamentate !!!!!!!!!!!!!!!!
A Marina di Campo siamo all'anarchia assoluta.
Da mesi non si vede un vigile urbano, le auto sono in sosta vietata perenne, sul porto la legge è assente.
Se l'amministrazione pensa di mantenere il potere con il lassismo assoluto siamo freschi.
scusate ma la luminaria che è ancora accesa la luce chi la paga? il comune, e con quali soldi? quelli di noi cittadini?, non sarebbe il caso che la pagasse di tasca propria chi ha sbagliato. politico, dirigente chiunque esso sia, basta essere presi per i fondelli, devono andare a casa
caro bisker, io sono un ciclista e un automobilista modello, non elbano ma nordico, i ciclisti sono sempre in mucchio e chiacchierano stramortendosene delle auto e dei bus costretti ad invadere le corsie opposte , quasi mai avete ragione , sentenze o non sentenze ...dovete stare in fila e addossati a destra curando i ditti degli autisti
E' vero.... da ciclista/biker da più di vent'anni ammetto che spesso pedaliamo in gruppo non fila ma aggregati... è vero.... ma si fa presto a sparare su chi pedala.... ma vorrei ricordare solo alcune cose:
1) su strade comunali si può procedere in doppia fila, su strade extra urbane si può fare solo se affianchiamo un minore fino a 14 anni
2) è giusto segnalare la presenza di una macchina con il classico colpo di clacson se siamo in doppia fila.... ma mi spieghi perchè all' Elba c'è il viziaccio maledetto di suonare ugualmente anche se sono solo?
3) occupiamo a volte metà della della carreggiata... giusto... ma provate VOI a pedalare a bordo strada con le strade che abbiamo all' Elba.. noi ciclisti conosciamo a mena dito ogni buca, dosso, frana etc etc presente sul manto stradale e poi ci volete dare almeno 1mt di margine dal bordo strada per potersi salvare il culo quando gli imbecilli ti passano e 10cm?
4) perchè se sono ciclista/biker solo 10%/15% riesco ad ottenere la precedenza? alle rotatorie, agli incroci sembriamo invisibili, però per fare le suonate di clacson da Topai siamo sempre visibili....
5) provate voi "autisti" a fare un giro in bici da Portoferraio fino solo alle Grotte.... poi capirete i pericoli che ogni volta dobbiamo affrontare quando ci alleniamo....
... e più che altro cercate di limitare l'uso dell' auto .....
Purtroppo quello che viene scritto è tutto vero , i maleducati, gli ignoranti, gli imbecilli sono sempre esistiti ma a me la cosa che mi fa più rabbia è vedere le istituzioni , tipo i vigili urbani , che non fanno più il loro mestiere , hanno perso il senso del ruolo , abili solo a fare multe per divieto di sosta ai soli turisti e a ...timbrare in mutande in qualche caso , una vera vergogna
Cioa Paolo, mi scuso per quanto scritto in un momento di incazzatura. Sono pensieri che non mi appartengono e scritti per sfogo. E' un periodaccio; esci di casa per prendere la nave e qualcuno ti parcheggia davanti al garage. Dopo aver trovato il proprietario, ti dice "deh, ma per 5 minuti..." Alla coop, rispettando la segnaletica, fai il giro per parcheggiare e quando stai per entrare nello spazio libero, arriva il furbo contromano e te lo frega. A portoferraio non cammini per le auto in sosta selvaggia e i vigili omettono i loro doveri d'ufficio. Andando verso calamita trovi un gruppo, anzi, un BRANCO di ciclisti che anzichè procedere in fila per 2, vanno in fila per 5. Pur sentendo l'auto fanno finta di niente. Se segnali la tua presenza rischi di essere linciato. Potrei continuare, sono stufo di queste prepotenze. Alla fine rischi di prendertela con chi non ha colpa. Basterebbe che ogni persona si comportasse con buonsenso e sarebbe un mondo migliore. Scusa ancora se ti ho spaventato
Non sono un ciclista ma.....Ma non s e capito una cosa,condanni l episodio accaduto del cavo e allo stesso tempo auguri a dei ciclisti di trovarsene uno? Andresti segnalato....ad uno psicologo!
cari automobilisti,quando sorpassate un ciclista,a parte il fatto che dovete stare ad 1.20 mt ma è meglio se lo fate quando non proviene nessun'altra auto in senso contrario
I ciclisti, come già stabilito dalla giurisprudenza in materia, non hanno l’obbligo di procedere su un’unica fila, ma ben possono viaggiare in doppia fila "SOLO NEI CENTRI ABITATI" e, ovviamente, quando le condizioni della circolazione lo richiedono. A stabilirlo, caso pilota in Italia, e’ una sentenza del giudice di Taggia (IM) che di fatto ha cancellato ogni dubbio che avvolge chi si pone questa domanda. Cari bikers, quando siete fuori dai centri abitati, per cortesia, non viaggiate in doppia fila, in questo caso non è consentito.
"Siamo al disastro perché ci siamo illusi di integrare l'islam"
Il politologo Giovanni Sartori sul politicamente corretto: "La sinistra non ha il coraggio di affrontare il problema"
Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa.
Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».
Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni».
Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».
Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita.
Pensi all'India o all'Indonesia».
Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».
Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».
Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».
Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».
E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».
Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».
Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».
Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».
E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».
Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».
Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».
Come diceva Renzo Arbore quando faceva la pubblicità per la birra ?
Meditate,gente,meditate.
Sono perfettamente d'accordo e auspico che l'isola venga dotata di traghetti every time ovvero mezzi capace di affrontare il mare burrascoso e soprattutto di approdare nei porti in ogni condizione , un'isola senza un ospedale e priva di molti servizi , scuole incluse, non deve e non può rimanere isolata siamo o non siamo nord africani....
Per chi volesse inviare suggerimenti e/o osservazioni sulle Residenze Napoleoniche all'isola d'Elba consiglio di inviare una e-mail al dirigente del Polo Museale per la Toscana , il cui dirigente è il dottor Stefano Casciu che temporaneamente è anche direttore ad interim dei musei elbani.
Grazie per l'attenzione.
Polo Museale della Toscana
Direttore: dott. Stefano Casciu
Lungarno Anna Maria Luisa De'Medici n. 4
50122 - Firenze
Email: [EMAIL]pm-tos@beniculturali.it[/EMAIL]
PEC: [EMAIL]mbac-pm-tos@mailcert.beniculturali.it[/EMAIL]
Codice fiscale: 94247980488
Codice Univoco ufficio: R196W3
Acqua pubblica, la resistenza del paese più povero contro la Regione Toscana: “E’ nostra, non la daremo alla spa”
Il paesino montanaro di Zeri, in provincia di Massa Carrara è l'unico su 288 a aver conservato proprietà e gestione delle risorse idriche. Firenze vuole che si allinei e entri nella municipalizzata dell'alta Toscana. Ma sindaco e abitanti non mollano: "Ci faranno la multa? Faremo una colletta"
Non c’è filo spinato all’inizio della strada, né ragazzi appostati in attesa dell’invasore in divisa. Eppure, senza che nessuno lo sappia, i mille abitanti di Zeri hanno iniziato l’anno così come lo hanno finito: facendo resistenza. Fanno resistenza bevendo, lavandosi, cucinando, pulendo casa, innaffiando, abbeverando gli animali. A Zeri, cioè, i 1096 abitanti usano la loro acqua e i loro acquedotti. “Loro”, cioè del Comune: nessuna società, né pubblica né privata, tocca la loro acqua. Zeri è l’unico Comune su 288 in tutta la Toscana che ha conservato proprietà e gestione diretta delle risorse idriche. E’ da fine 2004 che vede arrivare le diffide dei sopracciò della Regione, siamo a 7: guardate, amici di Zeri, la legge dice che dovete sganciare tutto, acqua e acquedotti. E loro, quelli di Zeri, niente. Non mollano. Bevono e si lavano con la loro acqua. Perché lo dice il referendum stravinto nel 2011, spiegano. Perché lo dice la Costituzione, insistono. A guidarli c’è il sindaco. egidio pedriniSi chiama Egidio Pedrini, ha 71 anni ed è un ex parlamentare di Udeur e Idv, ma nato tra i giovani democristiani, cresciuto nella sinistra Dc, “irruenta e intellettuale” come dice lui. Una volta il partito lo sospese con l’accusa di filocomunismo perché manifestava contro la guerra in Vietnam. Quello che si potrebbe definire un rompicoglioni. E ora, quasi 50 anni dopo, combatte contro il Pd, fondato dagli eredi di Pci e Dc. “Se quelli sono di sinistra, io sono vergine – risponde a ilfattoquotidiano.it – Comunisti se ci siete battete un colpo. Democristiani se ci siete battete un colpo. Qui non ci sono più né i comunisti né i democristiani. Qui non c’è un cazzo”.
Zeri è il paese più povero della Toscana per reddito pro capite. Si trova all’incrocio esatto di tre regioni: un metro più in là e c’è la Liguria, un passo più oltre e comincia l’Emilia Romagna. Per il momento il paese è sotto la provincia di Massa Carrara, che già di loro, tra l’altro, si sentirebbero molto meglio se fossero Massa da una parte e Carrara dall’altra. La gente di Zeri va tenuta nella giusta considerazione: una volta, nel 1799, le truppe di Napoleone che si stavano mangiando l’Emilia si avvicinarono un po’ troppo al paese montano e dovettero scappare fino a Borgotaro per evitare di prenderle dalla guerriglia guidata nientemeno che da un prete.
Il rischio di finire a Borgotaro se lo prende ora la Regione Toscana, guidata da Enrico Rossi, che vuole costringere – armata di legge – a trasferire l’acqua di Zeri alla cosiddetta Autorità d’ambito ottimale e a Gaia, una spa a totale partecipazione pubblica che dal 2005 gestisce i servizi idrici di gran parte dei Comuni tra le aree di Lucca, Pistoia e Massa Carrara, per un totale di 48 amministrazioni (49 meno uno, Zeri). E da quando è arrivata Gaia, in quei posti, nessuno ha messo i festoni al balcone. Le bollette sono dilatate fino anche a triplicare. In vari paesi sono nati uno dopo l’altro comitati “No Gaia” che hanno messo d’accordo sinistra, destra, centro, sopra e sotto. A Massa, città sanguigna, hanno anche impiccato dei manichini davanti alla sede. “Io non cedo – ripete il sindaco al Tirreno – L’acqua è un bene pubblico e non farò entrare il mio Comune in Gaia. Nemmeno se mi vengono a prendere in catene”.
A Zeri, come in buona parte dei paesi montani, molti abitanti sono vecchi, vivono della sola pensione. Altri vivono di allevamento, l’agnello zerasco ha l’etichetta Slow food. E poi, spiega Pedrini, il rischio è che con una crisi ci sia bisogno dell’ingresso di un socio privato e allora ciao acqua pubblica. Pedrini non ha paura delle battaglie solitarie. Litiga con gli altri sindaci anche per il sistema integrato sui rifiuti per l’alta Toscana, per esempio. Litiga con l’Unione dei Comuni perché il corpo unico dei vigili urbani fa spendere di più anziché meno (“e gli autovelox non li voglio, non servono alla sicurezza stradale, ma solo a fare cassa”).
“Chi vuole privatizzare l’acqua non è né di sinistra né di destra, è solo uno speculatore ‘finanziario politico'”
per il sig. Massimo
sono uno dei due bikers che oggi ha "sfortunatamente" "incontrato sulla sua strada :allora da premettere che era nostra intenzione spostarci sulla corsia sinistra per poter svoltare in direzione di Portoferraio alla rotonda dopo il cantiere Esaom segnalata dal sottoscritto con il braccio sinistro essendo l'ultimo dei due;ora lei non puo' pretendere che si possa stare un quarto d'ora col braccio teso ad indicare un cambio di direzione ma forse era troppo impegnato nella sua guida bella allegra stile ORMEZZANO AI TEMPI D'ORO DEL RALLY DELL'ELBA (aveva anche il navigatore in macchina) .....erano esattamente le ore 11,27 e mancavano 3 minuti alla partenza del traghetto delle 11,30 quindi la domanda mi sorge spontanea.......ma non e' che la sua guida parecchio allegra a quella maniera era solo per prendere il traghetto ....... volevo ricordarle che deve presentarsi all'imbarco con largo anticipo (30 minuti come riportato sulle condizioni generali di trasporto)le posso assicurare che sentirsi suonare insistentemente come ha fatto lei stamattina non e' tanto piacevole per chi va in bici e poi le garantisco che la mia risposta al suo insistente suonare il claxon si e' limitata solo ad un MA COSA SONIIIIIIIIII visto che dove doveva andare ci stava gia' andando da solo..............e poi le volevo ricordare che la circolazione affiancata a non più di due ciclisti e' consentita su strade urbane e centri abitati (c'e' anche una sentenza di un giudice)mentre quando si arriva in prossimità di una rotonda bisognerebbe rallentare e dare la precedenza se necessario a chi già impegna la rotonda stessa cosa che lei non ha fatto ma forse il suo navigatore gli ha dato una nota sbagliata......ATTENZIONE DESTRA 4 FORSE UN SALTO.........
Non prendo anche io le difese degli assenteisti.
Ma se i deputati prendono soldi dallo stato nell'espletamento delle funzioni sono equiparabili a dipendenti pubblici.
Le stesse sanzioni che scattano per qualsiaisi dipendente pubblico assenteista dovrebbero scattare anche per i deputati assenteisti.
Per non parlare poi quando cambiano casacca passando allo schieramento per il quale non sono stati eletti.
[COLOR=darkred][SIZE=5] TRAGHETTI: UNA RISPOSTA ELUSA DAL PD [/SIZE] [/COLOR]
Scritto da Sergio Rossi
Domenica, 17 Gennaio 2016 11:34
Cari amici del PD Elbano (e zone collegate)
Nel testo di due articoli che ho pubblicato di recente, vi ho formulato una domanda alla quale non avete dato alcuna risposta.
Approfitto di una giornata "di stanca" come quella di oggi (comunque, meglio nessuna notizia che brutte notizie eh!) per propervela nuovamente sperando di aver miglior fortuna.
Il quesito necessita di una breve premessa:
Le cronache dell'ultima Leopolda mi hanno interessato almeno per un aspetto: il vero e proprio "colpo di teatro" di cui si è reso autore l'Armatore Vincenzo Onorato, intervenuto ricoprendo di grandi lodi il vostro Segretario-Premier-Capo Indiscusso (ed indiscutibile).
Nell'occasione il maggior reggitore dei destini del collegamento dell'Elba (e dell'Arcipelago) al resto di Italia, ha annunciato l'istituzione di una tariffa a prezzo stracciato (13 euro) a passeggero, per i residenti in Sardegna, e che sarà applicata - presumibilmente su alcune corse - nell'ambito di una continuità territoriale resa effettiva.
Come ebbi già a scrivere (e ripeto) il "padrone dei vapori" nelle sue laudi non ha mancato di ascrivere al merito del Governo Renzi questo provvedimento (di cui, sia chiaro, per i fratelli sardi, mi rallegro).
Ciò premesso, e premessa la incontestabile "contiguità culturale" tra PD e armatore, vi ho chiesto se per caso - visto anche che avete dato pubblicità a vostri recenti incontri con le società di navigazione - se avete pensato (o pensate) di formulare richieste (tanto ad Onorato quanto a Renzi, passando per la Regione che scuce al gruppo dei bei soldoni pubblici) perché un proporzionale "umano" tariffario non lo si possa applicare - almeno in qualche fascia oraria utile - anche all'Elba.
Visto che governi nazionale e regionale, al pari della imperante imprenditoria, paiono essere cose vostre, non capisco particolarmente l'assenza di una qualsiasi risposta.
Rispondete come vi pare, pure che secondo voi non è giusto porre la questione, che il problema non esiste, che non ci sono margini per abbassare le tariffe dei traghetti più cari d'Europa, ma se ci siete battete un colpo!
Non mi fate rimpiangere il Peria (uso magari a rispondere rifugiandosi talvolta nella supercazzola, ma comunque a rispondere).
In caso contrario il prossimo titolo sarà: Traghetti: le reticenze del PD.
Senza acrimonia, ma con un bel po' di inquietudine (prodromo di incazzatura).
sergio rossi
Non voglio prendere le difese di nessuno, ne del governo e nemmeno dei dipendenti pubblici, come si suol dire mi pongo in una situazione di neutralità e non sono un dipendente pubblico e nemmeno privato. Quando un dipendente sia privato che pubblico non rispetta gli orari di lavoro, o addirittura figura (timbratura) essere sul proprio posto di lavoro mentre è da tutt'altra parte, è normale e giusto che si debba prendere dei provvedimenti che possono arrivare anche al licenziamento. Vorrei però porre una domanda: Ma quando i parlamentari non sono presenti (pare che per molti accade sovente) in parlamento ad eccezione di coloro che abbiano una valida giustificazione, in quel caso, gli viene decurtata una parte dello stipendio? A me risulta di no, ma posso anche errare. A me risulta anche, che se un qualsiasi amministratore locale non è presente nei consigli Comunali, perde e giustamente il così detto "gettone di presenza". La discussione è aperta.
Un messaggio agli addetti dellla biglietteria Toremar /Moby: cari ragazzi e ragazze .. lo so che stare li' al bancone può essere duro ( d'estate forse ) l'inverno un pò meno... ma per carità divina: SORRIDETE UN POCHINO !!! sembra che chi entra a fare il biglietto lo faccia a vostre spese ..... Su coraggio ogni tanto un bel Buongiorno , Buonasera , Arrivederci , accompagnato da un pò di cortesia non guasta.... Grazie e buon lavoro...
Ciao Gabriele, mi esprimo solo ora, giusto il tempo di far maturare le conseguenze di certe azioni. Vale a dire, se avessi detto prima che la Coop in piazza avrebbe chiuso i battenti, Colui che sa, mi avrebbe detto, come per il muro di Zuccale,"aspettate che siano finiti i lavori (quando dopo non si potrà più fare nulla) e poi parlate. Ora che la Coop in piazza è chiusa,con grave danno per tutta una fascia di cittadini, viene da chiedersi: "Cui prodest?" a favore di chi è stata emessa l'ordinanza?
Ho apprezzato il tuo gesto Gabriele, quello di dimettersti, ma mi sarebbe piaciuto che insieme a te lo avesse fatto anche il resto della minoranza. Tradire la fiducia di chi vi ha votato? Assolutamente no, io sono una di quelle che lo ha fatto, e non mi sento tradita dal tuo gesto. Anzi, ripeto, se lo avessero fatto gli altri, sarebbe stato un messaggio forte ai cittadini. "La minoranza non ha voce, viene ignorata, quindi è inutile che sieda sui banchi del Consiglio Comunale. Ma vedi Gabriele, c'è un ma. Tu l'hai potuto fare, perhé sei degno figlio di tuo Padre, che certamente dall'al di là, ha approvato il tuo gesto. Tu l'hai potuto fare perché sei libero da lacci e lacciuoli, e sei condizionato solo dalle tue idee e dal tuo pensiero. Tu sei il candidato ideale, ma come tale inviso a molti, perché non c'è di peggio di coloro che non possono essere ricattati. Ti rinnovo la mia stima Gabriele, e tutto il mio affetto Ornella Vai (metto anche il cognome, per te non ce n'era bisogno, ma non sia mai che possa essere accusata di scrivere in anonimo.
