[COLOR=darkred][SIZE=4] LE CATEGORIE ECONOMICHE: LA POLITICA NON È ACQUA ! [/SIZE] [/COLOR]
Le scriventi associazioni rappresentanti gli operatori turistici elbani, che ieri erano presenti in qualità di uditori alla consulta dei sindaci per l’applicazione del nuovo contributo di sbarco, esprimono profonda delusione ed indignazione per come si è svolta la medesima, e per le inevitabili conseguenze che un inadeguato approccio alle politiche comprensoriali elbane da parte di pubblici amministratori può ingenerare in questo contesto, ed anche in futuro.
La presunzione, l’arroganza ed il mancato rispetto verso i colleghi, da parte di chi a nostro avviso non ha ben chiaro l’onere del mandato ricevuto e le responsabilità che ne derivano verso cittadini ed imprese, possono causare effetti devastanti sulla crescita del nostro territorio. Sembra di assistere all’esibizione di maldestre prove muscolari per affermare il proprio potere, piuttosto che a pacate ed intelligenti discussioni che conducano ai migliori risultati possibili per la nostra isola. Ancora lotte intestine, campanilismi e miopi visioni di parte come avveniva nella vecchia Comunità Montana, atteggiamenti questi che come imprenditori non possiamo che deprecare, rimpiangendo la mancata istituzione del Comune Unico che di fatto avrebbe potuto risolvere queste problematiche.
Facendo una breve cronistoria dell’incontro, al quale era assente solo il sindaco di Capoliveri, la contrapposizione tra le due parti contendenti avrebbe trovato sicuramente un utile compromesso nell’accettazione reciproca di alcuni punti posti in discussione, e così sembrava si stesse avviando la discussione, salvo qualche intemperanza già improvvidamente scaturita durante lo svolgimento dell’incontro ed a causa di un articolo di Barbetti appena uscito sulla stampa on line, che aveva fatto surriscaldare gli animi.
Il tavolo è saltato dopo dieci minuti dall’uscita del sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, che per motivi personali ha dovuto abbandonare la seduta, delegando il suo vice Marini a rappresentarlo.
L’oggetto del contendere si era trasferito nel frattempo dai vari punti in discussione nella proposta presentata dai comuni di Portoferraio, Rio Marina e Campo Elba per approvare l’applicazione del nuovo contributo di sbarco, che tra l’altro poteva essere accettabile e condivisibile in molti punti, alla proposta avanzata dai sindaci di Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro e Rio Elba che, nell’incertezza dell’interpretazione normativa ed in attesa di ulteriori autorevoli pareri, proponevano di mantenere il contributo di sbarco fermo ad € 1,50 per l’intera stagione. L’intenzione era quella di ritrovarsi a settembre per approfondire la questione e assumere le conseguenti azioni per una corretta applicazione del contributo, in linea con gli ultimi dettati legislativi.
Dalle due posizioni, foriere di un possibile punto d’incontro, si è passati all’intimazione di Marini di “revocare la revoca” della tassa di sbarco da parte del sindaco Barbetti, capofila della Gestione Associata del Turismo. Andrea Ciumei, sindaco di Marciana Marina, si assumeva la responsabilità di fargliela revocare, qualora tutti gli otto comuni dell’Elba avessero approvato il Regolamento che consente di trasformare la tassa in contributo di sbarco.
A questo punto la situazione è degenerata ed il tavolo è saltato, facendo comprendere a noi astanti che probabilmente non è nelle intenzioni di tutti trovare un accordo utile per l’intero territorio elbano, ma che forse qualcuno sta pensando al proprio comune, in virtù del fatto che dispone di scalo portuale, e che quindi potrebbe applicare autonomamente il contributo di sbarco, e magari anche incamerarselo senza condividere il gettito con altri. Ci chiediamo: cosa dovrebbero fare allora a questo punto gli altri comuni che non hanno il porto ? Applicare forse l’imposta di soggiorno, facendo così pagare ai turisti una doppia imposizione ?
Come Associazioni di categoria, dopo esserci battuti a lungo per ottenere la tassa di sbarco, più equa e leggera rispetto all’imposta di soggiorno, ed esserci battuti anche per il Comune Unico, in modo da far crescere l’Elba in maniera compatta ed omogenea, dissentiremmo in modo assoluto da simili eventualità.
A questo punto facciamo presente che la stagione è alle porte, che quest’anno abbiamo in corso diversi progetti con la Gestione Associata del Turismo, e che questo stato di fatto rischia di paralizzare ogni attività.
E’ evidente che ogni conseguenza derivante dalla mancata applicazione dell’imposta di sbarco, unico gettito disponibile per consentire un’adeguata promozione dell’Elba sui mercati turistici, ricadrebbe pesantemente sull’economia elbana, compromettendo la stagione e di conseguenza le sorti delle imprese turistiche e di migliaia di famiglie e lavoratori.
Riteniamo pertanto utile richiamare i nostri amministratori ad una forte assunzione di responsabilità verso l’intero territorio elbano, partendo da una più consona gestione dei rapporti istituzionali tra i vari comuni, nel rispetto dei ruoli che ciascun amministratore eletto rappresenta. Personalismi, atti d’imperio, attacchi sulla stampa ed assurde provocazioni, non fanno altro che far scadere il livello della Politica che, ribadiamo parafrasando una nota espressione linguistica, non è acqua !
CONFCOMMERCIO ELBA
CONFESERCENTI
ASSOCIAZIONE ALBERGATORI ELBANI
FAITA Campeggi
COLDIRETTI
113259 messaggi.
Altro che tetto agli stipendi.
Ecco quanto prenderà Bignardi
La nuova direttrice di Rai3 guadagnerà tra i 260 e i 280 mila euro lordi
Altro che tetto agli stipendi dei dipendenti pubblici. Per Daria Bignardi si può fare un'eccezione.
Infatti, secondo quanto scrive Il Fatto quotidiano, la direttrice di Rai Tre prenderà tra i 260mila e i 280mila euro all'anno. Il tetto per i managar pubblici invece sarebbe fissato a 240mila.
Come mai questo trattamento di favore? Perché la Rai ha avviato a maggio 2015 il collocamento di un bond da 350 milioni e le aziende controllate dallo Stato che emettono titoli di debito quotati sono esenti dal rispetto della norma sui tetti.
Vi rendete conto,la Bignardi, si quella nullità della Bignardi che ci affettava le gonadi con quelle domandine sceme e quelle risatine da oca giuliva, "ci" pappa e soprattutto si pappa MEZZO MILIARDO per fare la direttrice di Rai Tre.
Incredibbile direbbe Cetto la Qualunque, ma è purtroppo miseramente vero alla faccia di chi non arriva a fine mese.
Colpa Vostra, cari Italiani
Navi di nuovo ferme.......nessuno può fare nulla.....siamo in balia delle onde....bella mi Navigazione Toscana che con i suoi capaci e moderni mezzi viaggiava sempre.
Una proposta semplice semplice per i sindaci.
Rinunciate alla tassa di sbarco (o come vogliate chiamarla), fate pubblicità dicendo che l'Elba è un'isola tax-free e provate poi a discutere fra voi per mettervi d'accordo per un'unica strategia d'immagine senza la prospettiva di spartirvi il "malloppo" di questa ulteriore tassa.
Ci saranno molteplici vantaggi per tutti: per i nostri osptiti che non dovranno sborsare altri soldi per venire, per gli operatori del settore che avranno più persone grazie alla detassazione ed agli Elbani tutti che finalmente non saranno additati da tutti come i soliti avari che spennano il turista.
Cercate per una volta di guardare oltre il vostro naso ed i vostri interessi più stretti.
Per una volta smettete di dare un bieco esempio di inadeguatezza istituzionale.
Fatelo per noi, fatelo per l'Elba.
Per la barca che va:
in effetti è singolare che i lavori alla Lally vengano effettuati a banchina invece che in cantiere. C'è da domandarsi dove sono il Comandante della Capitaneria di Porto,i Vigili del Fuoco, gli ispettori della A.S.L.,la Polizia Provinciale ed infine il R.I.NA.
Stai tranquillo che se gli enti elencati ti acchiappano con un tonno con la gargia sbagliata di rovinano. La Balena Blu si può permettere questo ed altro.
Ma questa è l'Italia,bellezza.
Renzo Galli dichiara che è si un neofita della politica, ma che sa amministrare.
Ho forti dubbi su quest'ultima dichiarazione e provo un certo imbarazzo (per lui) di fronte a tale immodestia giacché “idee generali e grande presunzione sono sempre in procinto di provocare terribili disastri” e noi della Piaggia ne sappiamo qualcosa.
Ringrazio la Redazione se pubblicherà.
Caro Faber , ora che hanno applicato una deregulation su tutto, comprese le ingiurie e le offese che non sono più reati ma bazzecole le chiedevo: mi fa pubblicare il mio pensiero sulla storia dello sbarco , tassa o contributo non importa ?
Pensiero: sindaci avete fatto una figura di merda 😎
[COLOR=darkblue][SIZE=4]TORNA A VIVERE UNA PARTE DELLA NOSTRA MEMORIA [/SIZE] [/COLOR]
L’antico carro-lettiga risalente al 1880, ed appartenente all'Arciconfraternita della Reverenda Misericordia di Portoferrai è stato restaurato.
Ricordo lo scoprimmo noi di Teletirreno-Elba proprio nel Marzo di otto anni fa, gettato in un magazzino sotto il Padiglione de Mulini, abbandonato tra rifiuti di ogni genere. Era un carro tirato da uomini e forse all'occorrenza da cavalli, come raccontano antichi testi della Misericordia, e veniva usato per trasportare gli ammalati al vicino ospedale.
Il servizio di Vivere l’Ambiente non passò inosservato e la reverenda Misericordia decise di prendersene carico per il restauro.
Ed ecco che stamani dopo un silenzio durato otto lunghi anni ci è giunta una inaspettata telefonata del Governatore della reverenda Misericordia Simone Meloni che con gioia annunciava la lieta novella - l’antico carro –lettiga è stato restaurato!
Senza pensarci siamo corsi alla sede dove abbiamo realizzato questo servizio….
Clicca sul Link e BUONA VISIONE
[URL]https://youtu.be/FXo-JMTr4nQ[/URL]
[COLOR=darkred][SIZE=4] DA BANCHINA DI APPRODO A CANTIERE NAVALE ….. [/SIZE] [/COLOR]
Strano che non abbia destato interesse il movimento che avviene sul porto a riguardo di lavori di manutenzione del Moby Lally, vi lavorano gru , camion che scaricano materiale ferroso e altre merci , una grossa impalcatura montata sul monumentale comignolo del traghetto non ha niente da invidiare a quella per la ristrutturazione del palazzo in Calata Italia , intorno decine di operai si affannano ai lavori da eseguire, in questo bailamme nessuno ha nemmeno fatto caso che tutti gli operai, gruisti e camionisti compresi , lavorano senza rispetto delle norme di sicurezza, non si vede l’ombra di un casco protettivo, di una cintura di sicurezza per coloro che sono ai “piani alti” della nave, a terra non c’è ombra di un cartello di pericolo e nemmeno un addetto della Capitaneria per i controlli e magari per impedire l’accesso al molo dove tranquillamente qualcuno armato di buona volontà e canna da pesca tenta la cattura di qualche pesce .
Dimenticavo sulla banchina insiste dallo scorso ferragosto ancora la recinzione di quando la Moby Baby andò ad urtare contro la banchina a Portoferraio, insomma….punto luce scoperto, cartelli in terra, asfalto banchina rialzato di qualche cm.
Siamo certi che tutto rientra nella normalità non vogliamo certo incolpare nessuno, ma dopo una mezzora che siamo pazientemente rimasti a seguire l’affaccendarsi degli operai, qualche ragionevole domanda ce la siamo posta …..probabilmente siamo noi i malpensanti in quanto sia per la Capitaneria di Porto che per L’Appe è tutto in regola …..ce lo auguriamo soprattutto per quegli uomini che vi lavorano e che a nostro avviso potrebbero e dovrebbero preoccuparsi alla loro sicurezza personale.. poi se abbiamo sbagliato faremo pubblica ammenda.
[COLOR=darkred][SIZE=4] PUNTERUOLO ROSSO.... TRA SOLUZIONI VARIE ED EVENTUALI [/SIZE] [/COLOR]
Ho letto un articolo privo di firma e indirizzo, redatto da un gruppo di Cittadini, riguardo alle possibili soluzioni dei danni cagionati dal “ punteruolo rosso “.
A questo proposito, vorrei contribuire per chiarire che: non sono due anni come è stato scritto che questo coleottero ha preso la residenza all’Elba, ma già nell’anno 2011 del probabile pericolo ne diedi allarme in un articolo a cui nessuno si è mai interessato.
Per quanto riguarda la richiesta di “sollecitare un confronto con le Istituzioni Comunali purché si possa condividere una strategia che permetta la più radicale eliminazione delle cause del fenomeno, attraverso la creazione di una cabina di regia comprensoriale e l’individuazione di partner, Istituzionale etcc. “ Se pensate di proporVi ai Comuni assieme ad altri possibili partner per creare un solidale intesa con l’intento di debellare o fare fronte alle continue devastazioni causate dal punteruolo, sono sicuro che non riceverete la minima collaborazione.
Purtroppo questo problema che ha colpito tutto il territorio Elbano viene tenuto anche per vari impedimenti, il più possibile segregato e i risultati li vediamo continuamente.
Quindi il titolo “ i propretari di palme chiedono aiuto ai Comuni “ bonariamente rispondo che non è da prendere in considerazione, visto che qui all’Elba la Cultura che da sempre è radicata è quella che i Cittadini non sono minimamente assistiti dai rispettivi Sindaci. Infatti chi risponde alla Vs. lettera, sono io e non certo i Sindaci a cui è indirizzato il messaggio.
Pertanto come aiuto reciproco, il mi consiglio è quello leggere con attenzione i miei scritti per farVi un idea, dopo se lo desiderate sono a disposizione per portare avanti progetti con l’ aiuto principalmente di Noi Cittadini, visto come esperienza insegna, che le Istituzioni in questo caso, non esistono. E’ stato scritto che il punteruolo ha iniziato il suo spostamento verso la parte orientale dell’Elba. Ma questo fenomeno, è già da tempo iniziato. Le foto mostrano solo una minima parte dei residui di palme abbandonati appunto nella parte orientale, i risultati sono evidenti e dimostrano come ho già specificato nei precedenti articoli che i proprietari delle palme in questo groviglio burocratico, si arrangiano come possono.
Giancarlo Amore
un servizio «che non viene incontro alle esigenze dell’utenza (ci riferiamo a una rarefazione dei servizi in termini di orari e di copertura del territorio e ad una mancata sinergia tra i vari vettori come treni e navi), ci sembra che la politica della Val di Cornia abbia abbandonato il trasporto pubblico a se stesso, in controtendenza al resto d’Italia e dell’Europa.
[COLOR=darkred][SIZE=5] LA PROFESSIONALITA’ DEI NOSTRI MEDICI, HANNO SALVATO LA VITA A MIA MOGLIE. [/SIZE] [/COLOR]
Non ricordo quanti giorni e quante ore ho passato seduto in sala di attesa dell’ospedale “Del Cuore” di Massa dove mia moglie è stata operata d’urgenza al cuore. In quell’interminabile tempo non si pensa a nulla come se ci avessero cancellato la memoria e la nozione del tempo, si guarda fissi quella porticina dell’anticamera della sala operatoria con la speranza che un camice verde con mascherina ti venga a sussurrare quella frase che, come uno schioccare delle dita, ti riporta a ragionare e a emozionarti pensando che presto la tua compagna di vita tornerà a sorridere. Prima dell’intervento l’equipe chirurgica, oltre a spiegarmi le fasi dell’operazione, ha elogiato i medici del piccolo ospedale di Portoferraio i quali non si sono fatti ingannare dai sintomi accusati da mia moglie attribuiti a un semplice mal di pancia che in realtà erano un segnale di imminente infarto.
Molte criticità affliggono la sanità Elbana dovuta forse alla distrazione dei Livornesi e Fiorentini, e a un’organizzazione dei servizi che stenta ad imporsi per ruggini interni e una burocrazia di altri tempi, ma nulla si può addossare al personale sanitario che come “Cariatidi” sostengono il peso e l’efficienza del nostro distretto ospedaliero che con i mezzi e la struttura attuale fa miracoli.
Ringrazio tutto il personale che si è occupato di mia moglie, ma un particolare “Grazie” va al Dott. Angelo Testa che con bravura e caparbietà non si è arreso e non ha creduto ai sintomi fuorvianti. Ringrazio con grande rispetto il Dott. Jurato, l’unico cardiologo in forza all’Elba che oltre a visitare e seguire i pazienti nel nostro nosocomio, si divide anche per un servizio di cardiologia presso il carcere di Porto Azzurro.
Francesco Semeraro
Ma il "bene degli Elbani" come sento e leggo sui media e social, è la tassa di sbarco o tassa di soggiorno che non sono obbligatorie istituirle, o invece fare in modo di limitare il costo per chi decide di passare all'Elba le vacanze estive, visto che siamo in piena deflazione (pochi soldi in circolo) nonostante il Quantitative Easing (acquisto da parte della banca centrale Europea di titoli di stato o altro dalle banche per immettere nuovo denaro nell'economia Europea, per un importo pari a 1.080 miliardi di Euro?
[COLOR=red][SIZE=3]Danni alla porta a mare[/SIZE] [/COLOR]
[COLOR=red][SIZE=2]Gli striscioni di femmineinfestival danneggiano la facciata della granguardia[/SIZE] [/COLOR]
[SIZE=2]Gli stendardi appesi per l'evento patrocinato dal comune danneggiano la facciata lato mare della storica porta.
Chi ha autorizzato l'installazione?
Chi ha messo gli stendardi?
Una cosa è certa, qualcuno dovrà pagare e dovrà farlo di tasca sua. [/SIZE]
[COLOR=darkred][SIZE=4] FINE DEL GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA. L'ALBA DELL'UNITA' D'ITALIA ALL'ELBA E A PORTOFERRAIO (1859-1860) 27 APRILE 1859 NASCITA DEL GOVERNO PROVVISORIO TOSCANO [/SIZE] [/COLOR]
(PRIMA PARTE)
Dopo il proclama dei "soldati toscani" dell'esercito granducale del 23 aprile 1859,il giorno dopo ,il 24 aprile,alcuni reparti schierati fingono di non udire il comando di presentare le armi al granduca che a Firenze si reca al duomo per la celebrazione liturgica. Il 25 aprile,in alcune caserme è spezzato il busto del granduca e lacerato il ritratto del comandante dell'esercito granducale,generale Ferrari.Vi sono frenetici contatti fra i capi dei vari schieramenti a favore dell'unificazione italiana,guidati dal barone Bettino Ricasoli. Il 26 aprile 1859 l'impero austro-ungarico dichiara guerra al regno di Sardegna: inizia la seconda guerra d'indipendenza italiana. Durante la notte di questo giorno in Firenze vi è una riunione dei capi degli schieramenti politici favorevoli all'unificazione italiana. Il 27 aprile una gran folla discende in piazza a Firenze per sostenere il regno di Sardegna nella sua guerra contro l'Austria inveendo contro quest' ultima. Il granduca Leopoldo II,trincerato in palazzo Pitti coi suoi ministri convoca il principe Neri Corsini,dichiarando che è disposto a formare un nuovo governo,schierarsi contro l'Austria e concedere una costituzione. Il principe Corsini si reca presso la sede diplomatica del regno di Sardegna dove sono riuniti i capi della rivolta della piazza. Torna dal granduca con un ultimatum che è chiaramente inaccettabile,col quale si chiede:abdicazione del sovrano,destituzione del Ministero e del Generale che con gli ufficiali dell'esercito granducale si sono pronunciati contro il sentimento nazionale,un'alleanza col Piemonte,il comando delle truppe al generale Ulloa,l'adeguamento dell'ordinamento toscano a quello sardo. Leopoldo II lascia Firenze con la famiglia. Si rifiuta di abdicare anche se virtualmente sale al trono Ferdinando IV. Non riconosce più il suo governo ma non ne crea un altro. La sera stessa del 27 aprile 1859 il municipio di Firenze preso atto della mancanza di un governo legittimo nomina un Governo Provvisorio Toscano formato da Ubaldino Peruzzi,Vincenzo Malenchini e Alessandro Danzini. Sorto senza aver incontrato alcuna opposizione armata da parte del cessato governo granducale ha innanzi a sé il complesso problema di assicurare il funzionamento dell'amministrazione statale : emana perciò subito decreto col quale stabilisce i rapporti fra il nuovo governo e le amministrazioni centrali,conferma sia legislazione vigente che i funzionari in carica E' chiamato provvisorio perché è nell'animo dei membri del governo unire la Toscana al regno sabaudo di Re Vittorio Emanuele II è perciò di breve durata:gli stessi suoi componenti lo considerano puramente e semplicemente un governo di fatto costituito per i bisogni della pubblica sicurezza. Infatti,il giorno dopo ,il 28 aprile ,il Governo Provvisorio Toscano offre la dittatura a re Vittorio Emanuele II il quale però ritiene opportuno non accettare vista la fluidità della situazione internazionale e anche la posizione non chiara di Napoleone III,imperatore di Francia,fondamentale alleato del regno sardo nella guerra contro l'Austria. Vittorio Emanuele II si limita solo ad accordare la sua protezione e nomina commissario straordinario della Toscana Carlo Boncompagni,suo ambasciatore presso nella cessata corte granducale al quale affida funzioni di capo di stato senza menomare la sovranità toscana. La situazione internazionale non permette infatti al governo sardo di procedere all'annessione.
Cavour rispondendo all'indirizzo del Governo Provvisorio sostiene che la Toscana mantenga una amministrazione indipendente,pur affidando al re il comando supremo di tutte le truppe in modo da aiutare a condurre a buon fine la guerra. Il Boncompagni dopo aver invano tentato di formare un direttorato di tecnici , l'11 maggio 1859 mette fine al governo provvisorio formando un gabinetto di governo costituito da personaggi locali toscani tra cui il barone Bettino Ricasoli al ministero dell'interno ,Cosimo Ridolfi agli esteri ed istruzione pubblica,Enrcio Poggi al Culto,Raffele Busacca alle finanze commercio e lavori pubblici,il piemontese Paolo De Cavero alla guerra e ,comandante dell'esercito, il generale Girolamo Calà Ulloa. Celestino Bianchi diviene segretario generale del commissario straordinario. Nel governo così formato Ricasoli rappresenta la corrente che tende alla immediata fusione col Piemonte mentre Ridolfi e Poggi quelli che rappresentano la corrente autonomista. La sovranità Toscana rimane intatta ma in realtà non esiste più un granducato in quanto Leopoldo II che , dopo essere fuggito da Firenze, si è rifugiato a Vienna alla corte asburgica,abdica il 21 luglio 1859 a favore del figlio Ferdinando IV il quale nè si insedia né abdica né cede formalmente i poteri. Il 16 agosto 1859 l'Assemblea Toscana,eletta il 7 dello stesso mese,approva all'unanimità un documento proposto dal marchese Lorenzo Ginori Lisci modificato da una commissione ,documento che recita: "L'Assemblea dichiara che la dinastìa Austro-Lorenese,la quale nel 27 aprile 1859 abbandonava la Toscana,senza ivi lasciare forma di governo,e riparava nel campo nemico,si è resa assolutamente incompatibile con l'ordine e la felicità della Toscana. Dichiara che non vi è modo alcuno per cui tale Dinastìa possa ristabilirsi e conservarsi senza oltraggio alla dignità del Paese, e senza offesa ai sentimenti delle popolazioni,senza costante e inevitabile pericolo di vedere turbata incessantemente la pace pubblica e senza danno d'Italia. Dichiara conseguentemente non potersi né richiamare né ricevere la Dinastìa Austro-Lorenese a regnare sulla Toscana"
Marcello Camici mcamici@tiscali.it
[SIZE=5]L'amico Luigi se ne è andato[/SIZE]
Ieri 4 Marzo 2016 si è svolto, con inizio alle ore 16.00, il funerale di Luigi Bardi deceduto il giorno prima all'ospedale di Portoferraio. Al rito funebre avvenuto nella storica chiesetta di San Mamiliano, nel piccolo borgo antico situato sulla via provinciale all'inizio di Marina di Campo, hanno partecipato molti cittadini campesi e anche altri venuti da tutta l'Elba. Erano presenti la moglie, il figlio e il fratello Emilio con tutta la sua famiglia.
La chiesetta, restaurata da qualche anno, faceva parte del romitorio documentato dal notaio Andrea Pupi nel 1343 da cui partivano, nel lontano passato, i monaci per andare a Montecristo dove esisteva l'Abazia di San Mamiliano.
Luigi e sua moglie conducevano a Marina di Campo la florida Impresa Dito Verde che commerciava e coltivava fiori e piante. La buona idea di raccogliersi nella chiesetta di San Mamiliano per l'ultimo triste saluto a Luigi è stata accolta favorevolmente da i presenti che sono stati vicini a tutta la famiglia Bardi rimanendo anche molto colpiti dall'ambiente storico-religioso. La comunità campese, attonita per l'improvvisa scomparsa, ha partecipato con dolore al rito funebre. A tutta la famiglia Bardi vanno le mie più sentite condoglianze.
Barbetti no, questa volta la colpa non è dei comunisti e nemmeno dei piombinesi. La colpa è dei sindaci elbani e degli elbani tutti che li hanno eletti. Troppo facile buttarla in caciara e metterla sulla politica. Il problema vero è la torta che tutti vogliono e che tu non vuoi mollare. Se veramente vuoi il bene dell'Elba e degli elbani prendi esempio dalla vera madre quando Re Salomone propose di dividerle il figlio in due.
Barbetti decet.
Il lupo alle pecore ha mostrato i denti, e le pecore sono rientrate nel recinto.
Colpi di incompetenti e calci nel culo, TRA SACRO E PROFANO.
Se non siete capaci di idee o vi mancano le pa@@e non stuzzicatelo la storia insegna.
Barbetti é uno Dei pochi sindaci elbani che merita
Il nostro sindaco (fieri di averlo nel bene e nel male) usa questo linguaggio perché così tutti riescono a capirlo!!!
Capoliveri riceve il 30% delle presenze e gli altri vogliono spartirai la torta, mi chiedo perché non avete votato sì al comune unico, allora non ci sarebbe stato bisogno di dividere niente.
Vi ricordo che il sig. Barbetti era favorevole e non dite anch'io perché 7 su 10 hanno votato no!
È ora puppatevi polli, Piemonte e lamborghini (x non fare nomi)...