[COLOR=darkred][SIZE=4]PRONTO SOCCORSO. FIDATEVI: C'E' ANCHE UNA SANITA' CHE FUNZIONA....DIFENDIAMOLA [/SIZE] [/COLOR]
Nel nostro vivere quotidiano ci imbattiamo spesso in notizie riguardanti casi di disservizio e casi di incomprensioni tra medico-paziente ma non si parla quasi mai degli innumerevoli episodi di buona sanità locale. Forse non fanno notizia. Questi episodi, che sono tantissimi, se portati a conoscenza dell'Utenza riqualificherebbe l'assistenza medica e infermieristica che in alcuni casi è scalfita dalla carenza di personale e dall'inadeguatezza di alcune strutture come il Pronto Soccorso dell'ospedale Elbano.
Il nostro pronto soccorso, che dal 20 settembre scorso funziona con un solo medico, oltre a supplire la mancanza di una "guardia medica" a Portoferraio in particolare deve assicurare il primo accertamento diagnostico, clinico, strumentale e di laboratorio, gli interventi necessari alla stabilizzazione dei pazienti attraverso il trasporto protetto ad altra struttura in grado di fornire l’assistenza richiesta non disponibile all'Elba.
Venerdì scorso, 29 settembre, il nostro pronto soccorso ha dovuto far fronte a una 50^ di accessi alcuni dei quali di una certa gravità, un trasporto con l'elicottero, una terapia di ore in camera iperbarica, alcune urgenze da incidenti stradali e questo con un solo medico in servizio. Ero lì anch'io in osservazione per problemi respiratori e ho potuto constatare il numero inadeguato del personale in relazione al numero di richieste, ho stimato con attenzione la mole di lavoro che senza sosta affluisce, ho ammirato la professionalità, la cortesia, la rapidità e spesso anche la pazienza del personale. Secondo me questi operatori vanno oltre il possibile. Complimenti a tutti e grazie.
Francesco Semeraro.
113622 messaggi.
Ho letto da qualche parte che Luigi Lanera non riusciva a capire perché uno dei percorsi più belli di Portoferraio, ossia quello che dalle Ghiaie passando per la Padulella arrivava fino all'Albereto, fosse stato privato alla cittadinanza della soddisfazione di vedere i bei panorami che si vedevano una volta mentre si passeggiava o si correva, per tutta una serie di alzate di scudi, canneti artificiali. Giusta considerzione...
Ma c'è un'altra cosa che qui a Portoferraio è un vero e proprio mistero insoluto! Non si capisce "chi è" che ha dato al Bar del Porto l'autorizzazione a non far più dormire di notte tutto l'intero quartiere porto!! Addirittura questi signori, senza rispettare niente e nessuno, mettono le casse acustiche fuori (si avete letto bene, fuori) dal locale, quasi in segno di sfida agli sfortunati abitanti che da circa un anno non riescono più a dormire!
Ed hai voglia che poi il giorno dopo ci sono i vigili, polizia, carabinieri a redarguire...tanto passa qualche giorno e tuto ritorna come prima!
E' mai possibile che quelli del porto siano abitanti di serie B rispetto agli altri cittadini portoferraiesi che il diritto di dormire ce l'hanno?
Tutte queste cose non si capiscono...
non volevo ritornare sul problema residenza ma mi chiedo perchè dobbiamo pagare l'acqua 1,70 euro a mc e non è neanche potabile visto che spesso esce marrone quando i residenti la pagano credo 0,40? perchè il non residente deve pagare la tari molto di più del residente quando occupa la casa al max 2 mesi l'anno? perchè i costi fissi del servizio elettrico sono più alti , teniamo presente che paghiamo ai comuni anche 3,50 euro ogni volta che prendiamo il traghetto e questi soldi vanno ai comuni o sbaglio? ditemi voi se questa è giustizia, colpite chi non è residente e chi affitta in nero e incominciamo a beneficiarne tutti, mi fermo qui ma di cosa da dire ce ne sarebbero molte altre
[COLOR=darkred][SIZE=4]I COMUNI E I BORGHI ELBANI E LE OPPORTUNITÀ DELLA NUOVA LEGGE [/SIZE] [/COLOR]
La legge recentemente approvata dal Parlamento, in difesa dei piccoli Comuni e dei Borghi è da annoverarsi senz'altro come una importante riforma democratica e sociale. Dopo anni di controriforme di stampo autoritario o antipolitico, basta ricordare la nefasta riforma sulle Provincie od i vari tentativi, da Berlusconi a Renzi, di smantellare la Costituzione, si è fatta una riforma che, non promuove il superamento per accorpamento o fusione dei piccoli Comuni, in nome di una destrorsa ideologia della cosiddetta "semplificazione istituzionale", ma, al contrario, punta a riconoscerne la funzione sociale e culturale di presidio democratico sul territorio e delle proprie comunità ed a sostenerne per questo l'esistenza e lo sviluppo. Quindii una legge coerente con la nostra Costituzione, con la sua visione che "riconosce e promuove le autonomie e comunità locali". L'altro merito è che chiude, spero definitivamente, una campagna politica decennale di continuo attacco ai piccoli Comuni, che proprio partendo dalle difficoltà finanziarie e di carenza di risorse e servizi di questi, creatasi a causa delle politiche di tagli alla spesa sociale, ai servizi pubblici, alle risorse ad essi destinate, ne chiedeva la liquidazione e la soppressione. Dopo aver distrutto la democrazia partecipata, basti pensare alla sorte dei grandi partiti di massa democratici, dopo aver ridimensionato il ruolo dei corpi intermedi, come i Sindacati o le Associazioni di categorie, dopo aver concentrato e centralizzato nel potere esecutivo tutte le decisioni politiche, non restava altro che sopprimere la rete dei Piccoli Comuni, in Italia ben 5.000, come ultimo baluardo, appunto della democrazia partecipata. L'Elba, con i suoi ben 7 Comuni sotto i 5000 abitanti e con i suoi meravigliosi borghi, collinari e marini, quali, Poggio, S. Piero, S.Ilario, Cavo, Bagnaia, Pomonte, Seccheto Lacona, ecc. rientrerà a pieno titolo nei criteri applicativi della legge, particolarmente per la sua insularità e montanità, addirittura ripronendo come criterio applicativo l'Unione dei Comuni. Sarà necessario che gli amministratori, le forze politiche sociali ed economiche elbane sappiano cogliere fino in fondo le opportunità offerte da questa nuova legislazione, predisponendo progetti ed investimenti rivolti a sostenere i centri suddetti e le locali comunità. Non dimentichiamo che l'obbiettivo principale della legge consiste proprio nel sostenere la vivibilità sociale, culturale ed economica di questi luoghi, per mantenerne la presenza, contrastando l'emigrazione, specie dei giovani, per carenza di lavoro o di studio, di servizi adeguati e contrastarne anche lo svuotamento dei centri storici e la loro riduzione a "residenze stagionali" o a privatizzarne a fini commerciali, certe infrastrutture pubbliche, come succede con i porticcioli, gli arenili o con gli specchi d'acqua dei borghi marini.
In questi anni di c'è stato un aggressione ed un continuo accaparramento da parte di privati di beni pubblici, di spazi, di aree, di viabilità che hanno reso difficole la fruibilità di questi. È necessario fermare questo processo e solo con comunità attive e dotate di strumenti istituzionali come i Comuni sarà possibile.
Pino Coluccia
di art.1 mdp
Caro amico della RESIDENZA, ad Amatrice chi ha spostato la RESIDENZA si troverà tra un po a difendersi dalla grave accusa di falso, e non credo che in questo caso qualcuno ha preso un abbaglio. I CAPOLIVERESI "nativi" di CAPOLIVERI che lavorano a MILANO o PALERMO e tornano saltuariamente, hanno il pieno diritto ad avere la RESIDENZA, altra cosa per esempio quando si tratta di un tedesco, svizzero, belga (pare che esistono anche queste situazioni) o fiorentino che ha il lavoro nella sua città o nazione e risiede per qualche settimana all'anno nell'abitazione a CAPOLIVERI. E' vero, la residenza è un diritto che non si può negare, ma è legata ad alcuni requisiti tra i quali risiedere per un periodo che non è certo una o due settimane all'anno, a meno che nell'abitazione risiedono mogli e figli anche se si ha un lavoro a STRANGOLAGALLI in provincia di Frosinone.
Lei ha ragione purtroppo non funziona così, sarebbe troppo lungo spiegarle certi fatti e non è questo il luogo adatto, ringrazio Faber per la pazienza e mi scuso con Lei se in qualche modo sono sembrato brusco, il mondo è piccolo se c'incontrassimo potrei spiegarmi meglio.
Da: [COLOR=darkblue][SIZE=4] "IL DIRITTO ALLA RESIDENZA: UN CONFRONTO TRA PRINCIPI GENERALI, CATEGORIE CIVILISTICHE E PROCEDURE ANAGRAFICHE [/SIZE] [/COLOR]
di Paolo Morozzo della Rocca
in Il diritto di famiglia e delle persone, Giuffré Ed., 2003/4, 1013"
"... Ne è ben consapevole il Ministero dell’Interno, che infatti ha segnalato l’illegittimità di alcune prassi comunali tendenti a condizionare l’iscrizione anagrafica alla dimostrazione di alcuni requisiti del domicilio, quali: lo svolgimento di un’attività lavorativa, la disponibilità di abitazione, l’iscrizione degli altri componenti il nucleo familiare e in alcuni casi persino l’inesistenza di precedenti penali.
A questo riguardo, la lettura di alcuni brevi passi della Circolare del Ministero dell’Interno del 29 maggio 1995 n. 8, pu`o essere particolarmente chiarificatrice e pertanto la propongo:
‘La richiesta di iscrizione anagrafica, che costituisce un diritto soggettivo del cittadino – dice la circolare – non appare vincolata ad alcuna condizione, né potrebbe essere il contrario, in quanto in tal modo si verrebbe a limitare la libertà di spostamento e di stabilimento dei cittadini sul territorio nazionale in palese violazione dell’art. 16 della Carta costituzionale.
Alla luce delle suesposte considerazioni, appaiono pertanto contrari alla legge e lesivi dei diritti dei cittadini, quei comportamenti adottati da alcune amministrazioni comunali che, nell’esaminare le richieste di iscrizione anagrafica, chiedono una documentazione comprovante lo svolgimento di attività lavorativa sul territorio comunale, ovvero disponibilità di un’abitazione, e magari, nel caso di persone coniugate, la contemporanea iscrizione di tutti i componenti il nucleo famigliare, ovvero procedono all’accertamento e/o dell’eventuale esistenza di precedenti penali a carico del richiedente l’iscrizione.
Tali comportamenti sembrano richiamare in vigore quei provvedimenti contro l’urbanesimo, risalenti alla l. 6 luglio 1939 n. 1092, che venne abrogata con successiva l. 10 febbraio 1961 n. 5’. La circolare conclude rilevando che ‘La funzione dell’anagrafe `e essenzialmente di rilevare la presenza stabile, comunque situata, di soggetti sul territorio comunale, né tale funzione può
essere alterata dalla preoccupazione di tutelare altri interessi anch’essi degni di considerazione, quali ad esempio l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica, per la cui tutela dovranno essere azionati idonei strumenti giuridici diversi tuttavia da quello anagrafico’.
5. Un secondo, fondamentale, snodo disciplinare del diritto alla residenza anagrafica `e costituito dalle modalità di verifica delle dichiarazioni del cittadino in sede di accertamento o preaccertamento dell’effettività della sua presenza sul territorio comunale.
E' facile osservare, infatti, che una politica in concreto contraria alla residenzialità può ben esprimersi attraverso atteggiamenti amministrativi eccessivamente inflessibili e sospettosi.
Sappiamo, ad esempio, che normalmente il cittadino richiedente l’iscrizione viene richiesta l’esibizione di certificazioni improprie (bollette, ricevute, contratti di servizio luce, gas, acqua, telefono, modulo di cessione fabbricato e altro).
Si tratta di espedienti utili, a volte, a facilitare o sostituire il preaccertamento da parte del vigile informatore, ma non è assolutamente legittimo subordinare n´e la proposizione della richiesta di iscrizione anagrafica, né il suo accoglimento alla esibizione di queste certificazioni, dato che né la legge né il regolamento anagrafico le richiedono. D’altronde non è difficile scorgere le ragioni dell’inopportuna richiesta in quella furbizia prevaricatrice che spesso, purtroppo, caratterizza le amministrazioni di meno elevata tradizione pretendendo dal cittadino l’esibizione del bollettino di pagamento della tassa sui rifiuti come condizione di ricevibilità della richiesta di iscrizione
anagrafica, l’amministrazione comunale compie infatti un ricatto, opponendo ad un inadempimento tributario un diverso, eterogeneo ed assai più grave inadempimento, ..."
E ANCORA:
Anche la Corte UE, come detto, sposa questa tesi. Si vede in particolare la sentenza 12 luglio 2001 in causa C-262/99, Louloudakis, che testualmente recita: “osì, l’art. 7, n. 1, della direttiva prevede la presa in considerazione sia dei legami professionali sia dei legami personali in un dato luogo e va interpretato nel senso che, qualora una valutazione globale dei legami professionali e personali non sia sufficiente ad individuare il centro permanente degli interessi di una persona, ai fini di tale individuazione va data preminenza ai legami personali”.
D’altro canto la normativa sovranazionale non lascia molta discrezionalità. L’articolo citato della direttiva del 1983 (e precisamente l’Articolo 7, rubricato: “Norme generali per la determinazione della residenza”) così dispone:
“Ai fini dell’applicazione della presente direttiva, si intende per «residenza normale» il luogo in cui una persona dimora abitualmente, ossia durante almeno 185 giorni all’anno, a motivo di legami personali e professionali
oppure, nel caso di una persona senza legami professionali, a motivo di legami personali che rivelano l’esistenza di una stretta correlazione tra la persona in questione e il luogo in cui abita. Tuttavia, nel caso di una persona i cui legami professionali siano risultati in un luogo diverso da quello dei suoi legami personali e che pertanto sia indotta a soggiornare alternativamente in luoghi diversi situati in due o più Stati membri, si presume che la residenza normale sia quella del luogo dei legami personali, purché tale persona vi ritorni regolarmente”.
Quindi, per esempio, sono nato a Capoliveri, lavoro e abito a Milano, ma torno spesso al paesello, ho diritto alla residenza a Capoliveri!!!
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'AMMINISTRAZIONE RINGRAZIA I "Delitti del Barlume" [/SIZE] [/COLOR]
Marciana Marina (Pineta), 30 settembre 2017. Anche quest’anno la straordinaria avventura del Barlume a Marciana Marina si è conclusa. Sono finite proprio ieri le riprese de “I Delitti del Barlume”, la serie tv prodotta da Sky Cinema e Palomar con la regia di Roan Johnson.
Nell’occasione l’Amministrazione Comunale di Marciana Marina desidera ringraziare tutta la produzione per lo splendido lavoro svolto anche quest’anno.
Grazie a “I Delitti del Barlume” moltissime persone scoprono e si innamorano di Marciana Marina e dell’Isola d’Elba ed è per noi un grande privilegio trasformare per qualche mese il nostro piccolo paesino in “Pineta” e ospitare le riprese della fiction tratta dai gialli di Marco Malvaldi.
L’accoglienza, l’ospitalità e la disponibilità che i marinesi esprimono ogni anno nei confronti di tutta la troupe dimostrano infatti, senza bisogno di troppe parole, l’affetto che lega ormai tutta Marciana Marina agli amici “Barlumi”.
Aspettiamo quindi l’uscita delle nuove puntate che verranno trasmesse da Sky Cinema nel periodo invernale e… Arrivederci al prossimo anno!
[COLOR=darkred][SIZE=4]FINE DEL GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA L’ALBA DELL’UNITA ALL’ELBA (1859-1860) PUBBLICA AUTORITA’ DEVE CONFORMARSI ALLA VOLONTA’ DEL PAESE [/SIZE] [/COLOR]
Il 20 agosto 1859 terminano i lavori dell’ assemblea dei rappresentanti della Toscana in Firenze . L’assemblea dei rappresentanti del popolo del granducato di Toscana si chiude,non si scioglie: è prorogata fino a nuova convocazione. Dai rappresentanti eletti dal popolo del granducato di Toscana sono stati prese storiche decisioni come la dichiarazione che la dinastìa Asburgo Lorena è decaduta nè più può ritornare. L’Elba è stata rappresentata ai lavori dell’assemblea da Manganaro Giorgio e Gemelli Giovanbattista. Sono stati eletti nel Compartimento di Livorno,al Distretto di Portoferraio dove gli aventi diritto al voto erano 484 e i votanti furono 342: Manganaro Gorgio ebbe voti 333 e Gemelli Giovan Battista 304. Sulle decisioni prese dall’assemblea , il governo della Toscana,costituito da Ricasoli(presidente del consiglio dei ministri e ministro dell’interno),Ridolfi(ministro della pubblica istruzione e ministro interino degli affari esteri),Poggi(ministro di giustizia e grazia),De Cavero(ministro reggente della guerra),Busacca(ministro delle finanze,del commercio e dei lavori pubblici),Salvagnoli(ministro degli affari ecclesiastici) e Bianchi (segretario generale del governo della Toscana), informa con una circolare le autorità ecclesiastiche,civili e politiche e militari della Toscana , il 22 agosto 1859,due giorni dopo la chiusura dei lavori assembleari. Poi il 24 agosto invia un memorandum alle potenze europee . ll 31 agosto 1859 firma un documento di indirizzo al Re Vittorio Emanuele II che accompagna i voti dell’assemblea e che così inizia: ”Maestà! Un voto unanime dell’Assemblea nazionale,interprete fedele dei sentimenti di tutto un popolo, ha solennemente dichiarato essere volontà della Toscana di far parte di un Regno Italiano sotto lo scettro costituzionale della Mesta Vostra…” . Risponde il Re : “…Secondando il vostro desiderio avvalorato dai diritti che mi sono conferiti dal vostro voto,propugnerò la causa della Toscana innanzi a quelle potenze in cui l’Assemblea con grande senno ripose le sue speranze ,e soprattutto presso il generoso Imperatore dei francesi che tanto operò per la Nazione italiana….”.(1) Il 3 settembre il governo della Toscana con un decreto ordina la coniazione di medaglie in memoria dell’assemblea. Il 3 settembre 1859 anche tutte le pubbliche autorità dell’Elba,nella persona del governatore, massima autorità civile e militare,vengono richiamate alla volontà espressa dall’assemblea toscana con una circolare che il governatore di Livorno scrive a quello di Portoferraio “Governo Civile e Militare Di Livorno Al Sig Cav Governatore dell’Elba Portoferraio Ill.mo Signore I voti dell’assemblea dei Rappresentanti della Toscana con tanto senno ed umanità espressi,tracciano al Governo la vie che deve tenere nella sua politica interna ed esterna . Né Egli potrebbe in nulla allontanarsene ,perché di quei voti che pur sono in perfetta consonanza coi suoi intendimenti assunse l’ufficio gravissimo d’essere fedele esecutore . Questo ufficio impone a depositarsi della pubblica autorità di confermare tutti i loro atti alla volontà del Paese,manifestati in modo solenne. Finchè la Toscana non si era legittimamente pronunziata intorno ai suoi destini poteva forse dubitarsi che l’indirizzo politico del Governo ,sebbene confortato da molte non equivoche manifesto avesse il consenso universale,e questo dubbio poteva in parte scusare qualche ( ) nell’azione governativa. Ora quel dubbio non sarebbe più ammissibile dappoichè l’Assemblea ha tolto di mezzo ogni incertezza ,ed il Governo rassicurato di sé e cresciuto di forza morale ,esige da tutti i suoi funzionari cooperazione efficace di unità di azione. Il Ministero dell’Interno per ciò che lo riguarda,ha il dovere di svolgere le conseguenze che il grande atto dell’Assemblea dei Rappresentanti e di trarre dal Paese tutti quei sussidi che possono favorirne l’adempimento. Prima condizione a che i voti della Toscana trovino accoglienza al cospetto dell’Europa quella è che il Paese si tenga in quella dignitosa e tranquilla fermezza (2) che gli valse già l’ammirazione dei connazionale e degli stranieri .Chiunque contrastasse a quei voti sotto qualunque pretesto ;chiunque innalzasse una Bandiera che non sia la Bandiera Nazionale Italiana,ormai fatta nostra,troverà nell’Autorità ferma e severa repressione e nella pubblica opinione una anticipata condanna . Questo accordo del potere coi Cittadini varrà alla Toscana il mantenersi in una calma pensosa che non è indifferenza ,ma aspettazione di uomini risoluti e perseveranti. Un popolo come il Toscano saprà avvalorarsi le solenni dichiarazioni dei suoi Rappresentanti della Toscana,i quali dopo aver compiuto nobilmente il loro ufficio,tornati nelle loro Province,illumineranno le opinioni,sopiranno i dissidi,e stringeranno tutte le forze vive del Paese in una potente concordia. Il vincolo che gli unisce agli Elettori non deve rompersi dopo la fedele esecuzione del mandato,ma deve anzi serbarsi intatto per trarne quella universalità di consentimenti che è la vita della Nazione. Rammentino essi al Popolo che i voti di Nazionalità e di Indipendenza impongono doveri che non si potrebbero violare senza pericolo e senza vergogna e primo tra questi doveri quello d’un abnegazione pienissima delle individuali passioni davanti l’altare della Patria. Mentre ovunque il Governo si adopera a far valere presso i Potentati i fermi voti della Toscana il Paese manterrà quel contegno che volga forza nell’interno e reputazione all’esterno. A questo fine santissimo dirigano le Autorità tutta la loro azione,adoperino i Rappresentanti del Paese tutta la loro influenza.Ad essi il Governo nulla nascose dei suoi intendimenti e possono parlare alle popolazioni sicuri di non essere smentiti.Tutti facciano il dovere loro e acquisteremo ognora più forza che assicuri quel fine che ha tutti i pensieri e gli affetti vostri. Mi prego professarmi con distinto ossequio. Lì 3 settembre 1859 Il Governatore Annibaldi Biscossi” 1) Questa risposta del Re è molto diplomatica.Sa benissimo che senza il beneplacito delle potenze europee non può accettare il documento d’indirizzo politico a lui inviato e perciò si impegna a propugnare davanti ai potentati europei la causa della Toscana di far parte di un regno italiano otto lo scettro costituzionale di Re Vittorio Emanuele II 2) E’ una vera e propria rivoluzione,politica ed amministrativa, quella che la Toscana sta vivendo nel 1859. C’è concordia di opinione sull’unità d’Italia ma non su come raggiungerla . Esistono annessionisti cioè coloro che vogliono subito l’annessione della Toscana al Piemonte accanto ad autonomisti cioè coloro che vogliono una autonomia della Toscana. Ci sono coloro che credono la via migliore da seguire sia quella dell’ordine (Ricasoli) mentre per altri è quella della rivolta (Mazzini).In mezzo a tutti questi esistono poi i granduchisti cioè coloro che vogliono il ritorno della dinastìa Asburgo Lorena. (Affari generali del governo dell’isola d’Eba 1859-1860.Doc 15-100.Circolari da 1 a 42.Circoalre n 35.Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici [EMAIL]mcamici@tiscali.it[/EMAIL])
BELPAESE? - L'ITALIA HA L'ARIA PIÙ INQUINATA FRA I GRANDI PAESI EUROPEI, COL MAGGIOR NUMERO DI MORTI PER INQUINAMENTO ATMOSFERICO: 91 MILA DECESSI ALL'ANNO, CONTRO LE 86 MILA DELLA GERMANIA, 54 MILA DELLA FRANCIA, 50 MILA DEL REGNO UNITO - LA ZONA PIU’ INQUINATA? MILANO, POI NAPOLI E TARANTO
Il presidente degli U-S.A, invita i cittadini americani a non recarsi a Cuba, in quanto la loro incolumità è a rischio. In una intervista televisiva ad una turista americana in vacanza a Cuba, la stessa ha risposto indirettamente al presidente: Io qui mi trovo bene, le persone sono gentili e disponibili, mi sento sicura e nessuno è armato a differenza del mio paese.....
Paolino l'arrotino-
x residente capoliveri, le storie andrebbero viste a 360 gradi, continuo ad essere d'accordo con lei sulle residenze fasulle, ma che i benefici siano per tutti, non solo per i veri residenti, noi paghiamo, come ben sa, costi fissi maggiori su tutto, allora se ci sono leggi sbagliate vanno cambiate. comunque lei si riferiva unicamente alle residenze ed io ho allargato il campo perchè mi creda siamo tartassati eccessivamente e se i comuni intervenissero come dovrebbero forse avremmo dei benefici anche noi
[COLOR=darkblue][SIZE=5]IL POGGIO DEL MULINO A VENTO [/SIZE] [/COLOR]
Oggi abbiamo deciso di andare verso Colle Reciso e prendere la vecchia strada romana che porta al monte di S.Martino fino a buca di Bomba , La strada completamente ripristinata e agibile offre un ampio viale il leggera ascesa ombreggiato da lecci , pini e macchia mediterranea, a tratti tra il fitto fogliame appare improvviso come un piccolo quadro qualche scorcio di panorama , il silenzio ci avvolge rotto a tratti dalla dolce melopea del vento, attorno una natura rigogliosa e prorompente….. respiriamo profondamente questa aria pulita e gustiamo il profumo della vegetazione primaverile , dopo qualche chilometro decidiamo per uno stradello che sale sulla nostra sinistra per condurci sul Poggio del Mulino a vento , ancora un centinaio di metri ed il Monte Calamita, Punta Stella ed il Golfo di Lacona ci appaiono nel loro splendore mentre il vecchio rudere del mulino a vento sulla nostra destra come guardiano sembra sfidare il tempo.
Strana e indecifrabile la storia di questa costruzione che qualche sconosciuto speculatore aveva cercato di ricostruire magari trasformandola in villa residenziale, il fattaccio venne sventato alcuni anni orsono ma si vedono ancora tracce di materiali edili coperti pietosamente dalle erbacce . Il vecchio mulino ci lascia assorti a fantasticare, la sua costruzione originaria potrebbe essere stata una piccola fortezza oppure una torre di avvistamento, nessuna notizia abbiamo trovato sui libri delle sue origini.
Qualcuno ci ha raccontato che sopra un piccolo colle di fronte al mulino esiste ancora un piccolo cippo in granito che indicava il confine dei possessi di Cosimo de Medici , diamo ancora uno sguardo all’interno, la costruzione in mattoni si componeva di due piani divisi tra loro da una pavimentazione poggiata su grandi travi di castagno , la parte circolare che ricorda le fattezze del mulino probabilmente venne realizzata in un secondo tempo , le pareti della costruzione sono completamente scalcinate e riportate a sasso , ma dai residui degli intonaci buttati da una parte si riesce a capire come le pareti interne fossero stranamente dipinte in “ rosso pompeiano”
Ci guardiamo in silenzio mentre gli occhi sembrano dire : Ecco! Ancora un esempio di storia dimenticata che sta crollando in silenzio…..
Ce ne andiamo continuando a fantasticare di antichi castelli e di pirati saraceni … mentre in cuor nostro pensiamo che i pirati scomparsi da centinaia di anni hanno lasciato il posto oggi …… ai nuovi barbari ……..
In risposta Viale Einaidi ..... Ho più volte fatto interventi sul problema ampliamenti sotto strada in questa via . Non semplici aumenti del 20 per cento come da legge Berlusconi di cui anche io ne ho usufruito , ma di ampliamenti equivalenti e anche più ...delle abitazioni esistenti in tale zona ed a picco sulla costa . Se poi si constata che i proprietari non vivono e lavorano a Portoferraio ci si indigna maggiormente . Tutto ciò lo dobbiamo alla precedente amministrazione a guida Peria ecco perché , a mio giudizio , questa amministrazione dovrebbe porre maggiore attenzione nelle zone di maggior pregio ambientale e turistico della nostra isola .
Domenica primo ottobre dalle ore 11 si svolgerà la 7ma edizione della sagra del fungo con la partecipazione degli arcieri dell elba con prove di tiro e gara, partita di scacchi giganti e dalle 14 karaoke con "le Corde Vocali".
Il menu sarà:
Lasagne bianche con crema di zucchine e funghi
Penne salmone e funghi
Penne pomodoro
Pappardelle salsicce è funghi
Polenta salsicce è funghi
Fagioli salsicce è funghi
Pollo peperoni e funghi
Patate e funghi
Patatine fritte
Frati e crepe
Vi aspettiamo numerosi per passare una splendida domenica in ottima compagnia buon cibo e tanta musica.....a domenica
COPIO E INCOLLO-
X Festa dell'uva- CAPOLIVERI-
Messaggio 86904 del 29.09.2017, 08:41
Provenienza: CAPOLIVERI
Tante belle parole, ma la realtà è un'altra. A Capoliveri ognuno pensa al suo orticello, anche se una volta all'anno si vuol far capire che non è così, mentre molti gestori di attività sono già al mare dall'altra parte del mondo a spendere ciò che hanno guadagnato a CAPOLIVERI.
Ti sembra che ho parlato di abolizione di festa dell'uva, o altresì che le attività economiche non dovrebbero fare i loro guadagni? A mio parere chi indirettamente ha molti benefici dalle molteplici feste che si svolgono durante tutto il periodo estivo nella piazza Matteotti, pagate anche dalle tasse di tutti i residenti, dovrebbero impegnarsi non solo sostenendo in parte le spese, ma fornire anche forza lavoro in particolare per la festa dell’uva. Inoltre, a proposito delle attività che hanno già chiuso i battenti (e chi s’è visto s’è visto), ho forse detto una falsità? E’ l’ora di finirla vedere chi solo prende e niente dà, mentre altri che danno (tasse) e magari non vedere per esempio buche tappate o altro ancora.
NOTA- Te sai quanto è costato il maxi schermo in piazza per il concerto di Vasco Rossi e il concerto del primo settembre di Mario Biondi pagato da noi tutti residenti di CAPOLIVERI? Informati e fammi sapere, e dopo magari discutiamo.
Quando parlo di diritti dei residenti, mi riferisco alle normative vigenti, mentre qualora una residenza su una casa risulta fittizia, in quel caso il cittadino non solo commette un reato, ma usufruisce di molti diritti che non gli spettano. Per la seconda casa, a proposito della TARI, convengo con quello che dici, ma le regole sono queste, e fino a quando non vengono cambiate, purtroppo i proprietari si trovano a mio avviso a pagare ingiustamente ciò che non "producono", ma questa è un'altra storia.
x residente capoliveri Lei ha ragione su quasi tutto, non ha ragione sul fatto che solo i residenti devono trarre dei benefici, noi proprietari di seconde case paghiamo tutto molto di più acqua, luce,trasporti , imu, ici etc etc quindi se permette vorrei usufruire anche io di qualche cosa. puntualizzo che come proprietario di seconda casa pago molto ma molto di più per la mondezza usufruendo del servizio per un mese l'anno al massimo, quindi i residenti a rigor di logica dovrebbero pagare
di più usufruendo del servizio per 12 mesi o sbaglio? non è per far polemica ma solo per ribadire che i proprietari di seconde case sono polli da spennare
Speriamo che qualcuno fermi quel delinquente che gira sempre a tutta forza con la 500 rossa nei pressi di Seccheto, Fetovaia. Quasi sempre ubriaco e fatto...
Speriamo che non si aspetti il morto.
Caro Sig. Lanera, lei chiede all'Amministrazione se si è accorta che il proprietario della Villa sottostante Viale Einaudi abbia messo una rete ombreggiante a coprire una vista mozza fiato.
Ebbene io da una parte potrei dare ragione, ma perchè il Comune non verifica carte alla mano tutti quelli che hanno ampliato e hanno alzato le proprie abitazioni di un piano?
Chissà se tutti hanno avuto i permessi? Che ne dice?
