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113259 messaggi.
Amministrazione comunale da Amministrazione comunale pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 13:54
Si avvisano i gentili utenti che il giorno 31/07/2018 scade il termine per la presentazione della richiesta di riduzione per le utenze non stabilmente attive. Per “utenze non stabilmente attive” previste dall’art. 7, comma 3, del D.P.R. 158/1999 si intendono i locali e le aree scoperte adibite: a) ad attività di albergo con o senza ristorante tutte esercitate in forza di licenza, autorizzazione, denuncia inizio attività, rilasciata o presentata presso i competenti organi per l’esercizio dell’attività, occupate o condotte, anche in via non continuativa, per un periodo inferiore a 240 giorni all’anno. b) ad attività di somministrazione alimenti e bevande tutte esercitate in forza di licenza, autorizzazione, denuncia inizio attività, rilasciata o presentata presso i competenti organi per l’esercizio dell’attività, occupate o condotte, anche in via non continuativa, per un periodo inferiore a 240 giorni all’anno. Per tutte le altre attività esercitate in forza di licenza od autorizzazione commerciale stagionale rilasciata dai competenti organi per l’esercizio dell’attività la riduzione della parte variabile e fissa della tariffa è prevista nella misura sempre del 30%. Sul sito [URL]www.ideaelba.it.[/URL] nella sezione Sportello TARI - modulistica on line, è disponibile il modello per presentare la richiesta di riduzione ai sensi dell’art. 14 del regolamento TARI. Idea Srl
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Compagnie navali da Compagnie navali pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 13:18
Ci risiamo! La Moby Niki risaluta di nuovo l'Elba per andare a navigare in canali più remunerativi lasciando l'Elba con una nave in meno..e tutti zitti!
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UNO DI FETOVAIA da UNO DI FETOVAIA pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 12:42
GENT.MO SIG.MARTINENGHI Con riferimento alla Sua ultima missiva con la quale vuol far sapere chi ha rovinato l'Italia e Fetovaia,Le posso assicurare che,per quanto riguarda l'Italia in effetti ce l'hanno messa tutta in diversi e a fasi alterne,ma per quanto riguarda Fetovaia non occorre indagare molto,basterebbe chiederlo ai residenti e nativi di Fetovaia,provi a farlo e tanti saluti.
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Io da Io pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 12:30
Ma della buca che tra le tante si fa notare per profondità Nell incrocio del semaforo di s. Giovanni non gliene frega niente a nessuno? ? Sono sicurissimo che l ha presa il sindaco, i vigili, la polizia ed altre centinaia di persone che hanno a che fare con la ns incolumità ... Quella buca toglie di mano lo sterzo di motocicli e bicicli., oltre che a schiantare giunti e sospensioni delle nostre auto.. Ma che ci deve pensa' fornino???
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CAPOLIVERI ESTATE da CAPOLIVERI ESTATE pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 11:11
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Pro Loco di Marciana Marina da Pro Loco di Marciana Marina pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 11:09
[COLOR=darkred][SIZE=4]UN’ALTRA ESTATE 2018 [/SIZE] [/COLOR] 1a tappa Marciana Marina Parte da Marciana Marina la quarta edizione di “Un’altra estate”, iniziativa della Regione Toscana realizzata con il supporto di Toscana Promozione Turistica e la collaborazione di Fondazione Sistema Toscana, Il Tirreno, Vetrina Toscana, FEISCT, con cui si intende valorizzare la destinazione turistica toscana e i prodotti enogastronomici locali lungo la costa. La rassegna quest’anno si compone di 7 tappe e sarà ospitata in altrettante piazze dislocate in borghi lungo la costa toscana o nelle immediate vicinanze, valorizzando – in occasione dell’‘Anno del Cibo italiano’ voluto dal Ministero dei Beni culturali e Turismo e dal Ministero delle Politiche Agricole – piatti e prodotti della tradizione locale.La magia dei luoghi, la varietà dei sapori e la forza delle immagini, saranno quindi i veri protagonisti degli eventi che animeranno i giovedì di “Un'altra Estate” Il 19 luglio Marciana Marina avrà il piacere di tenere a battesimo il primo evento: alle ore 18 l’appuntamento è in Piazza della Vittoria (suggestiva piazza affacciata sul lungomare dalla quale è possibile ammirare la cinquecentesca torre degli Appiani, eretta per difendere il borgo dai continui attacchi pirateschi) per la partenza della visita guidata gratuita. Patrizia Lupi, Vice Presidente della Pro Loco, accompagnerà i visitatori alla scoperta del pittoresco Borgo del Cotone, un luogo dal fascino antico che ha conservato i tratti tipici del borgo di pescatori, incontrando gli abitanti insieme ad Alfio Teggi, storico personaggio della ristorazione locale.La visita, della durata di circa mezz’ora, lascerà poi spazio all’evento che a partire dalle ore 19 dopo i saluti istituzionali da parte di Alberto Peruzzini Direttore di Toscana Promozione Turistica, Luigi Vicinanza Direttore del quotidiano Il Tirreno e Gabriella Allori, Sindaco di Marciana Marina, vedrà Irene Arquint, giornalista esperta di enogastronomia, intervistare i produttori locali e conoscitori del territorio, offrendo spunti per vivere la Toscana attraverso sapori e caratteristiche locali. Cultura, natura e curiosità di un territorio in grado di offrire mille occasioni per itinerari di viaggio adatti a soddisfare le esigenze di molteplici tipologie di turismo. Al termine delle interviste e dei racconti, saranno offerti dei piccoli assaggi delle pietanze preparate per l’occasione.Sempre in occasione dell’Anno del Cibo, oltre ai produttori locali, saranno coinvolti e valorizzati anche i ristoratori, che in ogni tappa proporranno un piatto tipico del paese, che farà parte di un menù “Un’Altra Estate” e che ogni settimana accompagnerà le tappe dell’iniziativa.Insieme alle degustazioni sarà allestita anche un’area informazioni con materiale promozionale a disposizione per approfondimenti sul territorio circostante.Ad ogni tappa il Tirreno farà dono alle amministrazioni comunali ospitanti di una gigantografia appositamente realizzata per l’occasione con uno scorcio caratterizzante la località.
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CINEMA TEATRO FLAMINGO da CINEMA TEATRO FLAMINGO pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 11:04
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portoferraiese da portoferraiese pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 10:21
Ma a nessuno interessa che i nostri amministratori ci hanno sottratto il diritto di andare a fare un bagno alla nostra spiaggia delle Ghiaie. Questa mattina è stata transennata l'ennesima concessione...vergogna!! Portoferraiesi svegliamoci
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BORGO DEGLI ARTISTI da BORGO DEGLI ARTISTI pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 9:48
[COLOR=darkblue][SIZE=5]Gabriella Volpini espone a Borgo d’arte. [/SIZE] [/COLOR] SI inaugura infatti il 20 luglio la mostra di pittura “Attraversando il mare” in Piazza della Gogna. “Attraversando il mare è un titolo simbolico – è il commento dell’artista elbana - Il mare è l’elemento che dobbiamo attraversare se vogliamo uscire dall’isola, è anche l’elemento poetico che ispira la nostra creatività e attraverso il quale si ricostruisce la nostra identità. Attraversando: è una parola che ha una connotazione temporale, ci viene subito in mente il viaggio ed è proprio un viaggio quello che i visitatori della mostra sono invitati a fare”. Un viaggio attraverso le forme ed il colore, i luoghi dell’Elba e non solo, visti con gli occhi della pittrice. Un viaggio attraverso il sentire di un’altra persona che racconta oggetti della vita quotidiana, volti e paesaggi. Gabriella Volpini nasce a Livorno, la famiglia si trasferisce all’Elba subito dopo la sua nascita. Sin da bambina si sente attratta per il disegno, a Livorno ed anche nonno Volpini che oramai è in pensione, si diletta a dipingere. Dopo la sua morte, Gabriella entra in possesso della sua cassetta dei colori e dipinge il suo primo quadro ad olio. Ha dieci anni. Si diploma al liceo scientifico, frequenta la facoltà di architettura a Firenze. Nel 1988 conosce Luciano Regoli e diventa sua allieva, per tre anni imparando a “copiare dal vero”. Espone per la prima volta nel 1991 . Nel 1993 vince un concorso di pittura indetto dal comune di Portoferraio.Nel 1997 vince il primo premio del concorso di pittura estemporanea indetto dal comune di Rio Marina. Negli anni seguenti espone a Livorno, a Portoferraio, a Marciana Marina, a Capoliveri e a Montalcino. Nel 2010 è invitata da Mons. Pietro Amato (ideatore e creatore del museo storico Vaticano in San Giovanni in Laterano) a partecipare alla prima biennale d’arte a Grottaglie. Nel 2010 organizza con l’Ente Parco dell’isola d’Elba una mostra dal titolo “Paesaggi ed Itinerari” a Marciana. Vive e lavora a Portoferraio. E’ possibile visitare la mostra “Attraversando il mare” fino al 30 luglio, in Pazza della Gogna a Marciana.
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Amministrazione comunale da Amministrazione comunale pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 9:38
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Polizia di Stato di Portoferraio da Polizia di Stato di Portoferraio pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 9:03
[COLOR=darkblue][SIZE=4]FERMATO 50ENNE IN POSSESSO DI MARIJUANA [/SIZE] [/COLOR]....note informative Domenica pomeriggio, in Località Le Grotte del Comune di Portoferraio, in attuazione di un piano teso all’identificazione di pregiudicati in relazione alle segnalazioni ricevute dai cittadini ed al contrasto della criminalità diffusa, la Volante controllava due persone a bordo di un ciclomotore: un residente a Capoliveri di 50 anni alla guida e un ragazzo di 20 anni. L’uomo, fermato dagli operatori della Polizia di Stato, si dimostrava poco collaborativo e, anche in relazione a segnalazioni ricevute, veniva sottoposto ad ispezione che portava al rinvenimento, nel porta oggetti sotto al sellino, occultato in un pacchetto di sigarette, di una modica quantità di sostanza stupefacente del tipo marijuana che veniva sequestrata. Al 50enne è stato contestato l’illecito relativo all’uso personale di sostanza stupefacente. Si rammentano le conseguenze della sanzione per uso personale di sostanza stupefacente. Il possesso (cioè la detenzione) di sostanza stupefacente può avere due finalità: 1. per essere ceduta a terzi (regalare è reato come vendere!) o 2. per uso personale. Se la sostanza stupefacente viene detenuta (anche solo in parte) per una successiva cessione, si configura il reato (detenzione ai fini) di spaccio; invece, la detenzione di sostanza stupefacente per uso personale configura un illecito amministrativo, come previsto dall'articolo 75 TU stupefacenti (DPR 309/1990). E’ bene quindi ricordare che il possesso di sostanze stupefacenti, anche in minime quantità e per uso personale, non è mai consentito dalla legge italiana ed è punito con sanzioni amministrative. Se la sostanza sequestrata dalle Forze dell’Ordine è molto poca (per la precisione, se il principio attivo contenuto nella sostanza non supera una certa quantità, stabilita per Legge in apposite Tabelle) e se non c’è passaggio della sostanza ad altre persone (vendita, offerta, regalo….) viene riconosciuto “l’uso personale”. In questo caso, la persona interessata evita denuncia penale e processo, ma viene segnalata al Prefetto per un procedimento amministrativo che comporta delle sanzioni. E’ bene anche ribadire che la legge prevede la stessa procedura e le stesse conseguenze sia in caso di persone maggiorenni sia minorenni. L’unica differenza è che la persona minorenne dovrà presentarsi accompagnata da almeno un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale quando verrà convocata in Prefettura. Molti ragazzi fermati dalle Volanti hanno manifestato la falsa convinzione che per i minorenni non vi siano conseguenze. La banca dati delle forze dell'ordine, che elenca i precedenti di polizia (il cd. CED) riporta la segnalazione, e quindi in caso di controllo patente ecc. è possibile che chi sia stato segnalato per art. 75 venga attenzionato in maniera più "incisiva" (assoggettato quindi ad una perquisizione) che non altri. 2 Il Testo Unico sulle droghe colloca i derivati della cannabis in Tabelle diverse rispetto alle altre sostanze considerate più “pesanti”. Queste sostanze sono tutte illegali, con la differenza che la detenzione di cannabis e dei suoi derivati comporta sanzioni di minore durata. Nel caso di sostanze “pesanti” (compresa la cannabis sintetica) la durata delle sanzioni va da un minimo di due mesi al massimo di un anno e prevede la sospensione dei documenti per la guida, l’espatrio e il porto d’armi. Nel caso di possesso di derivati della cannabis è prevista la sospensione degli stessi documenti, per un periodo da uno a tre mesi. Per chi non è in possesso di questi documenti, la sanzione consiste nel divieto di conseguirli. Nel corso del colloquio si può tenere conto delle differenze fra le varie sostanze stupefacenti, per valutare la situazione di ciascuno e per stabilire se la violazione può essere considerata di “lieve entità”. In caso di lieve entità della violazione e solo in occasione della prima segnalazione, è possibile una Ammonizione da parte del Prefetto al posto delle sanzioni. L’uso terapeutico è possibile, ma esclusivamente in modo regolamentato e limitato per alcune specifiche e gravi patologie (ad esempio tumori, sclerosi multipla, chemioterapia in corso etc.), nel caso in cui le terapie tradizionali non siano efficaci. L’acquisto dei farmaci a base di THC –cioè il principio attivo della cannabis- deve avvenire presso le farmacie, attraverso precise procedure e autorizzazioni stabilite dalle normative regionali. Non è assolutamente consentita l’auto-terapia con sostanze da strada o autoprodotte. Il possesso di sostanza stupefacente per uso personale è sanzionato in via amministrativa, cioè con la sospensione o il divieto di ottenere uno o più documenti fra -documenti per la guida (patenti varie) -documenti per l’espatrio (carta di identità e passaporto) -documenti per il porto d’armi Per chi non possiede questi documenti (ad esempio i minorenni), viene stabilito il divieto di conseguirli. Le sanzioni hanno una durata limitata, che va da un minimo di un mese a un massimo di un anno (tre anni per la patente di guida). Per i cittadini extracomunitari, le sanzioni hanno anche conseguenze negative per il rinnovo dei documenti per il soggiorno.
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Stefano Martinenghi da Stefano Martinenghi pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 8:53
LETTERA APERTA A LEGAMBIENTE E AL DIRETTORE DI ELBAREPORT. [COLOR=darkred][SIZE=4]“I CASI DEL BAMBU’ E DEI PARCHEGGI ABUSIVI SULLA PUNTA DI FETOVAIA NEL PARCO SONO DUE ESEMPI DI QUEL “DOPPIOPESISMO” CHE HA ROVINATO L’ITALIA E FETOVAIA”. [/SIZE] [/COLOR] Egregio Direttore Sergio Rossi, Le scrivo dopo anni per aver letto sul Suo giornale le “congratulazioni” di Legambiente al Comune di Campo nell’Elba per l’abbattimento del Bambù a Fetovaia (l’ex stabilimento balneare Giglio Elbano). La mia versione sulla vicenda l’hanno pubblicata “Camminando.org” e “Il Tirreno” domenica scorsa, ma non il suo giornale e dunque ci riprovo. Lo stabilimento balneare “Giglio Elbano” su terreno privato che comprendeva il Bambù fu edificato da mio padre con licenza edilizia (la n°64 del 1971), ma ampliato in difformità di essa e quindi negato di condono e acquisito al patrimonio comunale per essere abbattuto. Il Consiglio di Stato - nonostante il Bambù fosse munito di licenze comunali edilizia, di ristorazione e di agibilità - sentenziò che il diniego di condono della commissione edilizia comunale era legittimo e “insindacabile in quanto espressione del potere autoritativo della Pubblica Amministrazione”. Il diniego era motivato con la “pessima qualità dei manufatti rispetto al pregio dell’ambiente circostante” e pazienza se il Bambù fosse un elegante ristorante con musica live e l’ambiente circostante costituito da parcheggi, stabilimenti balneari e vasche di pompaggio della fognatura pubblica. Così la burocrazia ha difeso l’operato della burocrazia e il Bambù è rimasto a marcire sotto gli occhi di tutti 24 anni. Passati 20 anni, nel 2013 la società che ne ha acquisito i diritti di causa ha chiesto la sua restituzione o la revisione della pratica di condono, depositando al TAR perizie che dimostrano che l’edificio era sanabile sotto il profilo edilizio urbanistico (perizia Tecne 2000) e idraulico (studio INGEO), allora come oggi. Altro che abusi vergognosi e insanabili. Da quel momento il Comune ha fatto di tutto per abbatterlo. C’è riuscito perché il TAR lo scorso giugno ha preferito non entrare nel merito della vicenda e sentenziare che la nostra società non aveva la legittimazione attiva a chiedere la restituzione di immobili altrui (della Giglio Elbano). Dimostreremo il contrario in Consiglio di Stato. Così i turisti di Fetovaia hanno perso l’ultima speranza di riavere in spiaggia un punto di ristoro alternativo al self service del Pino Solitario, un caso di monopolio unico all’Elba. La vicina spiaggia di Cavoli può contare su quattro esercizi in concorrenza fra loro e così tutte le più note spiagge elbane, com’è normale che sia. Ma questo a Legambiente e Lei non può interessare. A completare il “paradosso” c’è il caso opposto del concorrente Pino Solitario, edificato senza alcuna licenza edilizia sull’arenile demaniale inedificabile a spese del famoso “lilium pancratium” che caratterizza Fetovaia - il giglio marino selvatico tanto amato da Legambiente e tutti noi. Il gigantesco self service del Pino Solitario su due piani fu ingiunto di demolizione e acquisito al Demanio, ma poi condonato con concessione a sanatoria n°84/1981 e reso in concessione demaniale alla proprietà. Anche le retrostanti strutture abusive dello stabilimento balneare Pino Solitario su terreno privato (a mt. 10 dal Bambù sulla stessa area edificabile) furono condonate con concessione a sanatoria n°486/2000. La morale della “favola” è che il Bambù realizzato su terreno privato in difformità di licenza edilizia è divenuto l’ecomostro da abbattere con gli applausi di Legambiente, mentre l’ecomostro realizzato abusivamente sull’arenile demaniale è stato legittimato e reso ai proprietari. Nel 2014 la nostra Barbatoja 1961 srl (titolare dello stabilimento balneare autorizzato dalle Belle Arti nel 1961) ha chiesto per par condicio lo stesso trattamento al Comune, che ha rifiutato. In vista della demolizione, ho allora formalmente proposto al Sindaco e all’intero Consiglio Comunale (il 27 giugno 2018) di realizzare a nostre spese - al posto del Bambù - gabinetti, docce e una piscina naturale in granito pubblici per risolvere i problemi di Fetovaia e allungare la stagione turistica, ma la risposta pare sia stato l’ordine di demolizione. Il Sindaco ha dichiarato che verranno realizzati posti auto (una quindicina) con buona pace dell’ambiente pregiato che avrebbe dovuto ripristinare. Ma questo a Legambiente e al Suo giornale immagino non interessi, viste le congratulazioni al Comune. Come non Vi interessò nel 2013 lo scandalo dello scempio ambientale realizzato dal Comune sulla Punta di Fetovaia, dove le ruspe sbancarono migliaia di metri quadrati di macchia mediterranea per realizzare dei parcheggi nel Parco protetto. Senza alcuna autorizzazione, né del Parco, nè della Soprintendenza di Pisa, né dei proprietari, tra i quali chi scrive. E’ quanto accertato dalle indagini della magistratura e della Guardia Forestale, dopo l’intervento del WWF Italia e del leader dei Verdi Bonelli – veri ambientalisti – il quale depositò una interrogazione parlamentare all’attenzione del Ministro dell’Ambiente. Com’è ricorderà lo scandalo salì alla ribalta dei TG e della stampa nazionali. E Legambiente e il Suo giornale? “zitti come li topi!” come Lei ama scrivere quando fa il moralista. La vicenda si è poi conclusa “all’Italiana”, con i responsabili impuniti per prescrizione. Così ha sentenziato il GIP Beatrice Dani nella sentenza depositata il 7 agosto 2015 della quale riproduco la conclusione: “ Le opere poste in essere, a prescindere dalla loro consistenza e qualificazione in una vera e propria manutenzione straordinaria o meramente ordinaria dell’area pubblica, potrebbero al più integrare la contravvenzione di cui al D.Lvo n°42/2006 (e non dell’art. 44 DPR 380/01 giusto il disposto dell’art. 7 decr. Cit. trattandosi di opere pubbliche), ma con inevitabile prescrizione del reato per le opere che fossero state eventualmente poste in essere nel 2012, mentre le restanti risultano tutte già coperte da prescrizione; come detto, la prescrizione di eventuali reati non pregiudica l’eventuale tutela del Martinenghi in sede civile per un’invasione apprezzabile dell’area in comproprietà”. Tutela in sede civile che non ho richiesto, perché il mio intento non era portare a casa soldi per danni, ma proteggere la Punta di Fetovaia ed il Parco da uno scempio ambientale. Se la potente Legambiente e il giornale da Lei diretto non Vi foste voltati dall’altra parte probabilmente ci saremmo riusciti. Cordialmente Suo, Stefano Martinenghi Proprietario Barbatoja 1961 srl
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FIORI ED OPERE DI BENE da FIORI ED OPERE DI BENE pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 8:35
[COLOR=darkred][SIZE=5]LOTTA ALLO SPRECO CON UN GESTO GENTILE [/SIZE] [/COLOR] Non solo buche, radici pericolose , cantieri infiniti palazzi storici abbandonati e vergognosi manufatti in legno . La nostra città ogni giorno ci offre spunti per riflettere su sprechi di denaro e opere che, se razionalizzate, consentirebbero notevoli risparmi e renderebbero più accogliente il nostro paese. Insomma un percorso che parte dalle pulizie periferiche non effettuate alle potature superflue con relativi sfalci abbandonati , fino a giungere a vasi giustamente sostituiti mentre i vecchi, piantine comprese, lasciate in abbandono . Ecco questo per dire ( a meno di smentite) che i vasi deteriorati dal tempo, sostituiti da qualche settimana in Calata Mazzini, strano ma vero, conservano ancora al loro interno molte piantine di palmette che ci dicono chiamarsi scientificamente “ thritrinax campestris “, mentre altri con oleandri stanno chinando mestamente la testa sotto l’arsura del sole cocente di questi giorni. Eppure crediamo non siano state regalate e anche se così fosse sarebbe uno spreco lasciarle morire proprio nella zona cimiteriale . Qualcuno ha pensato che un loro riuso magari in una delle tante rotonde che da tempo reclamano un poco di colore sarebbe la soluzione ideale salvando piantine e denaro speso …… .
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BRAVI....PERO' da BRAVI....PERO' pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 7:44
[COLOR=darkred][SIZE=4]BALOCCHI E PROFUMI... [/SIZE] [/COLOR] Azimut dall’arabo “la via diritta” , bella e intrigante espressione pubblicitaria in sintonia con la manifestazione di questi giorni "Rendez-V Marine" che ha rallegrato gli ospiti di Portoferraio, tutto bello e spettacolare rievocazione storica, insomma se non fosse che Azimut ovvero la "via diritta" al termine della fiera ha preso una brutta piega, e lo dimostrano i residui lasciati incustoditi alla Punta del Gallo dove stavolta in perfetto connubio con il profumo dei pescherecci ha lasciato a bocca e narici spalancate….. Cartoni, plastica sacchi, bottiglie e altre nefandezze sparse dal vento di questa notte che non è certo una scusante , infatti sarebbe stato opportuno conferirli da subito al centro Esa, evitando lo spargimento selvaggio sul piccolo molo e nelle zone limitrofe compreso il mare, cosa che raddoppierà l’impegno degli operatori ecologici .. Insomma come recita un vecchio adagio e proprio il caso di dire “Avuto la grazia..gabbato lo santo”
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Gianluigi da Gianluigi pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 7:38
Ho abitato per ben 30 anni a Bagni di Tivoli, sulla via Tiburtina, una delle strade più trafficate d'Italia. Orbene, il flusso continuo delle auto ad ogni ora del giorno, notte compresa, era di migliaia di mezzi al giorno, con particolari ore di ingorgo costante. Ben più alto di quello, risibile, che coinvolge Piombino, un paio di mesi all'anno, in alcuni momenti della giornata. Le auto in questione passavano di lì per raggiungere Roma, come succedeva e succede per tutte le strade consolari che, dalla periferia, raggiungono la Città Eterna. Secondo il postulato del Sindaco Giuliani, il Comune di Roma dovrebbe pagare una quota della altissima tassa di soggiorno a tutti quei comuni, Guidonia e Tivoli comprese, che sono sottoposte a tale traffico veicolare per raggiungere la Capitale o, in alternativa, i comuni dovrebbero far pagare una tassa di transito a tutti gli automobilisti, sul modello del "un fiorino!!" del noto film di Benigni e Troisi. Ricordo altresì che, siccome anche il Comune di Piombino ha una tassa di soggiorno (che si paga al giorno per ogni nucleo familiare ed è quindi potenzialmente più esosa della tassa di sbarco elbana), tutte le macchine che, per andare a Piombino passano, ad esempio, per San Vincenzo o Follonica, dovrebbero pagare una tassa di transito. Insomma, la presa di posizione di Giuliani, con tutto il rispetto per il Sindaco di Piombino, è semplicemente ridicola. Delle due, l’una. O siamo di fronte ad un tentativo politico, in periodo pre-elettorale, di scaricare le responsabilità dell'incapacità decennale delle amministrazioni a guida PD di risolvere il problema raddoppiando la SS 398 (nonostante le mille promesse), motivo per cui i piombinesi sono molto arrabbiati. Oppure ci troviamo semplicemente di fronte ad una espressione massima di provincialismo per cui, secondo il Sindaco Giuliani, il mondo si ferma al Gagno. Gianluigi Palombi Assessore al Turismo, Campo nell’Elba
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Repubblica non si smentisce mai: Fake News sui mafiosi in foto col MoVimento da Repubblica non si smentisce mai: Fake News sui mafiosi in foto col MoVimento pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 6:58
di Giancarlo Cancelleri ,Consig.Reg.Sicilia M5S Stamattina mi sono svegliato e la prima cosa che ho scoperto è che in qualche modo sono diventato uno di quelli che si affilia a qualche clan mafioso. Sono chiaramente tutte cazzate, e le smentiamo in maniera categorica subito. La mafia, come emerge da molte intercettazioni non sta con noi: ricordo quelle in cui si parla di Bagheria, e dicono che non «ci sono più occhi per piangere con Patrizio Cinque», oppure quando si parla di altri sindaci del Movimento 5 Stelle, che sono ritenuti «inavvicinabili» come il vicesindaco di Civitavecchia o il Sindaco di Pomezia. Ma anche quando le persone dei clan parlano delle Regionali in Sicilia, e dicono che dare il voto a Cancelleri ed al Movimento 5 Stelle sarebbe un voto perso perché noi con la mafia non faremo mai affari. Questa è la verità delle cose e lo dicono direttamente i mafiosi, non lo diciamo noi. Allora quando su Repubblica viene scritto che hanno arrestato Corona, il tesoriere della mafia, e su Facebook viene pubblicata una foto, si dovrebbe anche dire che nessuna delle persone ritratte è Corona l’arrestato per mafia, solo che non lo dicono. Oggi mi sono alterato, mi sono leggermente incazzato, perché non permetto a nessuno di diffamare la mia immagine, l’immagine di Luigi Di Maio, del Movimento e del grande lavoro che stiamo facendo. Oggi leggo agenzie, post, uscite di altri parlamentari del Partito Democratico che ci mandano a dire: «Spiegateci cosa ci facevate nella foto col mafioso…». Beh, il punto è che non c’è il mafioso in questa foto. Ricordo che quel giorno (era il 26 ottobre) io e Luigi Di Maio camminavamo per strada dopo un incontro. Parlavamo di Imprese quel giorno. Una campagna elettorale estenuante, un caldo torrido, la cravatta che mi soffocava, arrivammo davanti questo bar e dissi: “Luigi prendiamo un caffè perché ne ho davvero bisogno”. Siamo entrati, abbiamo preso un caffè mentre il gestore ci ha chiesto di fare una foto insieme, abbiamo pagato, salutato, e siamo andati via. Non sono mai andato in quel posto né prima né dopo, io non conosco queste persone e non le ho mai più incontrate. E questa cosa è abbastanza ovvia.
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ELBANO da ELBANO pubblicato il 16 Luglio 2018 alle 19:29
Monello, le tue considerazioni sono giustificate dal fatto che in questo periodo fa molto caldo e che, visto l'orario di divulgazione del buon Prianti sul blog, sono state partorite dopo aver mangiato, spero bene, e dopo aver gustato,credo, un paio di bicchieri di vermentino, che di solito, col caldo,appunto,sciolgono la lingua e permettono di dire tali amenità. Speriamo che il maestralone in arrivo rinfeschi a dovere le temperature,perchè altrimenti arrivare a settembre, diventa durissima.
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Elba 2000 da Elba 2000 pubblicato il 16 Luglio 2018 alle 15:57
[COLOR=darkred][SIZE=4]INGORGHI SUL PORTO DI PIOMBINO, IL SINDACO GIULIANI NO HA TUTTI I TORTI [/SIZE] [/COLOR] Che Piombino , in passato abbia, in tutti modi, cercato di ostacolare i flussi turistici verso l’Elba ecc non c’è dubbio. l’Autorità portuale, per esempio aveva avuto l’idea di togliere dal proprio sito ufficiale collegamenti marittimi con l’Isola d’elba Un altro intervento molto significativo lo fece il Comune di Piombino Ecco come lo riportava l’Unità del 29 Luglio, 1998: “Basta col turismo mordi e fuggi: i vacanzieri diretti sul famoso “scoglio” si fermino ad ammirare le bellezze storiche e naturali di Piombino. Ma come riuscire a fermare le migliaia di turisti che da Piombino si imbarcano per l’Elba consumando sulla terra ferma, al massimo un panino? Se lo è chiesto il consiglio comunale di Piombino, che ha approvato un ordine del giorno in cui si pone l’obbiettivo di intercettare il forte flusso turistico in transito dalla città....” Nessuno intervenne. Sindaci ,rappresentanti di categorie economiche e politici, nessuno apri bocca. A parte il movimento Elba 2000 Su questo punto potremmo continuare, ma le difficoltà attuali sul porto di Piombino sono una cosa diversa e il sindaco di Piombino Giuliani non ha del tutto torto. Qualsiasi intervento, chiunque lo faccia, dovrà avere come unico fine la soluzione dei problemi che incontrano i turisti che devono arrivare all’Elba. Se l’interesse degli operatori turistici elbani - e anche di tutti gli elbani - è che il turismo funzioni, vuol dire che tutto quello che ostacola i turisti che vengono all’Elba, deve essere rimosso. Ed è sbagliato pensare che lo debba fare il comune i piombino. Se , per un turista , magari con famiglia, la traversata del canale diventa la biblica traversata del mar Rosso, senza l’intervento divino però, la racconterà al suo ritorno la sua disavventura facendo una pessima pubblicità. Chi sente raccontare cose del genere, se decide di venire all’Elba, penserà all’imbarco come un momento difficile e preoccupate. E chi va in vacanza vorrebbe stare tranquillo. Se un certo numero di turisti rinunciano a venire all’Elba, questo danneggia gli elbani e non i piombinesi. Ecco perché sono gli elbani che devono intervenire. Intervenire in che modo ? Primo passo : gli imprenditori Elbani , gli operatori turistici le istituzione devono vedere il porto di Piombino come l’inizio del territorio elbano. Se, per fare une esempio, fosse necessario costruire delle strutture, sale d’attesa, un ufficio con personale presente nei momenti di grande traffico, dove il turista potrebbe rivolgersi in caso di emergenze ecc .Noi crediamo che questi interventi potrebbero essere finanziati con i fondi che i turisti danno per la tassa di sbarco. Credo che non ci sarebbe un solo turista che preferirebbe vedere che suoi soldi utilizzati in altro modo all’Elba. Magari per costruire gabbie per a cani e gatti Quindi, non un tassa di imbarco a favore del Comune di Piombino , e neanche una percentuale fissa della tassa di sbarco, ma il finanziamento di strutture e servizi sul porto da concordare con lo stesso Comune di Piombino. In altre parole: una parte dei soldi che il turista paga sarebbero utilizzati per rendergli quel passaggio più agevole, in modo che possa arrivare all’Elba senza problemi. Che poi è quello che tutti vogliamo. Il resto sono polemiche inutili. Movimento Elba 2000
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Direzione Marittima/Capitaneria di porto Livorno da Direzione Marittima/Capitaneria di porto Livorno pubblicato il 16 Luglio 2018 alle 14:56
[COLOR=darkblue][SIZE=4] SOCCORSO UN MARITTIMO A BORDO DI UNA PETROLIERA IN RADA DAVANTI IL PORTO DI LIVORNO. [/SIZE] [/COLOR] La Guardia costiera di Livorno è intervenuta nella tarda serata di ieri per un’emergenza medica verificatasi a bordo di una petroliera battente bandiera liberiana, ancorata in rada nelle acque antistnti il porto. La chiamata di soccorso è pervenuta alla sala operativa alle 22.50, per conto della nave, da parte dell’agenzia marittima raccomandataria che ha segnalato la presenza sulla petroliera di un marittimo in preda a forti dolori causati da probabili coliche renali. Immediatamente, la Guardia costiera ha messo in contatto il comando di bordo con i medici del C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico), i quali, in base agli elementi riportati, hanno valutato come necessario lo sbarco della persona. È stata così inviata in zona un motovedetta di soccorso che ha effettuato il trasbordo dell’uomo, un 29enne di nazionalità russa, imbarcato con la qualifica di marinaio. Quest’ultimo è stato trasportato dalla Guardia costiera presso la Darsena vecchia del porto livornese, dove ad attenderlo era presente il personale del 118 con un’ambulanza, precedentemente allertata dalla sala operativa, per il successivo trasporto in ospedale.
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MUSEO DEL MARE da MUSEO DEL MARE pubblicato il 16 Luglio 2018 alle 14:51
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