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marcello meneghin da marcello meneghin pubblicato il 24 Luglio 2018 alle 9:00
LA DESALIN IZZAZIONE A MOLA DEVE ESSERE ANNULLATA Per rendersi conto che il problema idropotabile dell’Elba non sarà mai risolto, basta seguire gli avvenimenti deli ultimi anni. Nell’anno 2009 viene eseguito il progetto generale denominato “Progetto preliminare autonomia idrica Isola d’Elba” nel quale la soluzione definitiva per disporre della portata necessaria per rendere l’Elba autosufficiente consiste nel costruire 21 laghetti in giro per tutta l’Elba ed aventi una cubatura totale di invaso di circa tre milioni di mc atta a raccogliere, immagazzinare e conservare per i periodi critici un volume d’acqua più che sufficiente per soddisfare il fabbisogno senza più ricorrere alla Val di Cornia e quindi superare tutti i problemi che essa ha . Risultano evidenti gravi difetti e che è inutile elencare qui ma che sono stati da più voci, compresa la mia, descritti più e più volte e pubblicati, inascoltati. Il sottoscritto faceva presente, tra le altre cose, il dubbio di tenuta idraulica dei laghetti in quanto nella descrizione di progetto mancava totalmente un provvedimento molto costoso ma indispensabile in tutte le dighe di ritenuta del tipo di quelle che venivano proposte nel progetto medesimo e che consisteva nel dover assolutamente costruire su ogni diga di sbarramento un diaframma di impermeabilizzazione delle spalle e del fondo senza di che la diga stessa di difficilmente tiene l’acqua. Nel descrivere questo impegno, economicamente molto rilevante in quanto comprende la costruzione di un nutrita serie di fori attraverso i quali iniettare nelle spalle e nel fondo tonnellate e tonnellate di cemento per costruire il citato diaframma, allegavo anche un disegno di un diaframma effettivamete costruito nella diga di Val Noana ( Trentino) dove ho lavorato per più anni anch’io. Ebbene, nel progetto di cui sopra, non si cita né la relativa notevole spesa né le modalità di esecuzione dei diaframmi. Nell’anno 2016 si costruisce il primo dei 21 laghetti quello chiamato Condotto. Anche in tale occasione non figura da nessuna parte alcuna notizia riguardante il suo diaframma di impermeabilizzazione delle spalle e del fondo nè la ( sicuramente notevole) spesa sostenuta per le tonnellate di cemento, evidentemente non iniettate. Inoltre uno degli aspetti veramente eclatanti è la previsione di progetto in base alla quale il riempimento del laghetto avrebbe dovuto aver luogo per la maggior parte scaricandovi l'acqua potabile dei vicini pozzi. Si capisce la stranezza della cosa per il fatto che costituisce una astruosità spaventosa il fatto che dell’acqua potabile venga depositata in laghetti a cielo aperto. Il laghetto Condotto viene costruito e finito da due anni. Da allora non si sa nulla del suo risultato finale né se è stato o meno utilzzato. Parimenti nulla di sa degli altri 20 laghetti. Ad un certo punto si è sentito parlare del prossimo inizio di un secondo laghetto, inizio mai avvenuto nella realtà. Si riesce a intuire che i laghetti non saranno più costruiti dal fatto che viene invece prevista come soluzione moderna, ideale e di sicura efficacia. la installazione di desalinizzatori dei quali vengono spiegati i vantaggi senza però effettuare alcun confronto tecnico-economico con nessuna altra soluzione alternativa. I desalinizzatori risultano di per sé la soluzione migliore e tanto basta. Da quel omento partono le azioni più decise ed importanti per ottenere tutte le necessarie approvazioni che giungono abbastanza presto e riguardano la costruzione di un primo elemento di i desalinizzazione della portata di 40 l/sec in località Mola. Da parte di associazioni, tecnici locali e ed anche dal sottoscritto, si levano scudi contrari ma la pratica va avanti con queste precise indicazioni. Si costruisce un primo modulo d 40 l/sec al quale via via verrà affiancato un secondo per arrivare ad 80 l/sec per poi sulla scorta dei mirabili risultati che si sarebbero raggiunti si sarebbe pensato ad ulteriori moduli. Le pratiche vanno avanti e vengono ottenute tutte le necessarie approvazioni. Da parte di tecnici di valore e di enti pubblici importanti viene pubblicamente elogiata la soluzione come quella migliore atta a dare all’Elba quella sicurezza di approvvigionamento che non ha mai avuto. Ora scoppia una bomba: non è affatto vero che, come previsto in progetto, in un futuro assai prossimo vengano costruiti altri moduli oltre al primo perché si è ora accertato che non è possibile mescolare tanta acqua derivata dalla desalinizzazione con quella dei pozzi e sorgenti locali in quanto tale provvedimento avrebbe causato dei problemi. Ora le domande che sorgono spontanee sono numerose: ma non si poteva anzi non si doveva pensarci prima ? Nossignore la decisione di questo momento e che diventa quella definitiva è la seguente: contrariamente a quanto affermato nel progetto originale il desalinizzatore completo dell’Elba potrà produrre 40 l/sec e niente di più. Il completamento totale dell'alimentazione idrica dell’Elba viene sparato, ancora una volta, a casaccio prevedendo il raddoppio della condotta sottomarina senza però preoccuparsi riguardo alla portata d’acqua per la sua alimentazione essendo ben nota in tal senso la precaria situazione della Val di Cornia. Ma allora la nuova condotta partirà da un ‘altra parte e specificatamente da dove? E’ evidente che le progettazioni fin qui descritte peccano di errori inconcepibili ed inamissibili soprattutto quando riguardano opere pubbliche costosissime ed importantissime come quelle in argomento. Ma c’è un aspetto della massima importanza che bisogna far rilevare . La legge impone che opere del genere ed in particolare quelle accquedottistiche debbano assolutamente far parte di un progetto generale ad ampio raggio e che quindi comprenda un’intera regione o addirittura , quando le condizioni locali consigliano, essere di tipo extra regionale. Tale progetto deve definire nelle grandi linee l’essenza dell'intero grande acquedotto comprese le fonti da sfruttare , i serbatoi di compenso, le reti principali di condotte, il tutto progettato in funzione dell'intera rete interregionale evitando fin dall'inizio interventi come quelli di cui sopra che non sono conformi ad un sistema regionale ma sono chiaramente di importanza locale e soprattutto improvvisate e soggette a continui cambiamenti assolutamente disastrosi. Naturalmente lo scopo del citato progegtto regionale o extra regionale è soltanto quello di coordinare tutte le opere acquedottistiche del territorio considerato. Oltre a quello descritto c’è un altro aspetto da segnalare che, nel caso specifico dell’Elba assume una grande importanza. In tutte le decisioni sbagliate di cui si è parlato sussiste una omissione gravissima. Quando si sono prese tali decisioni si è omessa la sola che era sicuramente quella risolutiva ed era precisamente la costruzione all’Elba di un grande serbatoio atto ad immagazzinare le abbondanti acque che sistematicamente piovono fuori stagione sull’isola per conservarle onde superare le crisi estive aventi richiesta massima e che si verifica proprio quando la siccità decima la portata dei pozzi e delle sorgenti. Questo costituisce il re degli errori commessi nelle decisioni prese negli anni scorsi mentre di sicuro entrerà a far parte delle previsioni del progetto generale regionale di cui si è detto e nel quale si terrà senz'altro conto delle risorse proprie dell’Elba e della assoluta necessità che un territorio estremo come quello insulare ha bisogno di un grande serbatoio per superare ogni eventuale fuori servizio . In conclusione, ad avviso di chi scrive, c’è una decisione da prendere immediatamente. Annullare qualunque argomento riguardante il desalinizzatore di Mola per il semplice motivo che l’aver ora scoperto che costituirà la sola produzione di acqua dal mare, la portata totole prodotta si riduce ad un quantitativo infinitesimo che non darà affatto risultati concreti . In pratica viene a mancare totalmente lo scopo del desalinizzatore progettato e quindi UN PROGETTO PRIVO DI SCOPO DEVE ESSERE ANNULLATO In definitiva è assolutamente necessario allontanare dalla mente persino il ricordo di quell’infausta ed erronea decisione di desalinizzzaione dell’acqua marina all'Isola d'Elba e passare ad una progettazione seria preceduta da un progetto generale che consenta di costruire all’Elba opere che in futuro entreranno a far parte di una organizzazione idrica regionale od extraregionale, progetto nel quale verranno prese decisioni assennate anche riguardanti l'alimentazione di emergenza dell’Elba cosi come il ricambio nei due sensi terraferma-Elba ed anche Elba- Terraferma: seguire altre strade, come si è fatto finora, significa solo perdere tempo o, peggio ancora, costruire opere errate
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