solo a me???
[COLOR=darkblue]Un poco di pazienza, stiamo lavorando per apportare alcune modifiche al server di tenews, tra breve tornerà tutto normale. [/COLOR] Grazie 😎
solo a me???
[COLOR=darkblue]Un poco di pazienza, stiamo lavorando per apportare alcune modifiche al server di tenews, tra breve tornerà tutto normale. [/COLOR] Grazie 😎
Caro Andrea,
ti rispondo con una domanda: ti pare normale essere costretti ad incontrare le persone "sott·acqua" come 007 per il timore diffuso di "rappresaglie" – che a me ovviamente non tange? Anche per questo urge spalancare le finestre. Non dubitare che al momento opportuno tutto sarà chiaro a tutti.
Un grazie ed un saluto a tutti,
[COLOR=darkblue]Stefano Martinenghi [/COLOR]
Saluti
Grazie a tutti i cittadini per la bella partecipazione alla festa del centenario di Gino Retali.
E’ stata veramente una grande dimostrazione di affetto e tutti, nel Comune di Campo nell’Elba, ne devono essere coscientemente orgogliosi.
Raffaele Sandolo
Presidente
Associazione Ricreativa Culturale Pensionati Campesi
P.S.: a proposito, ma il portavoce della comunità montana, non era una consulenza? e perchè sul sito non c·è?!?!?
Leggo con molto piacere che il Sindaco Maurizio Papi ha deciso di scendere in campo e rispondere tono su tono ad Epididimo, prendere la tastiera in mano e scrivere un articolo su camminando per una persona che all’ultimo consiglio comunale non sapeva cosa fosse il “wireless” è già un passo avanti. Purtroppo devo constatare che per un piccolo passo avanti della nostra Amministrazione, il paese di Porto Azzurro ne fa altrettanti indietro.
Se il Sindaco parla di impossibilità, per via di normative ad anticipare € 4000, per giunta già stanziate per la manifestazione dei bersaglieri, è perché il bilancio del comune è in rosso profondo, e la Corte dei Conti che da mesi vigila sulla nostra Amministrazione, non tollererà altri debiti in aggiunta a quelli che già abbiamo in carico. Perché il sindaco non ci da delucidazioni a tal proposito? Ad esempio sul sito internet, il quale non è aggiornato da mesi ormai, potrebbe inserire il bilancio comunale, le normative impediscono di sbloccare dei soldi già preventivati ed altre voci che sono di interesse pubblico ma che non si sa bene il perché non escono mai dal palazzo comunale.
Tornando alle pazze spese fatte dall’amministrazione, troviamo in primis il rifacimento della piazza Matteotti, € 1.800.000, che ad un anno dal suo presunto inizio lavori previsti per l’ottobre 2007 non si sa quando questi benedetti inizieranno. Le telecamere € 270.000, che sono servite fino ad oggi a smascherare un paio di biciclette rubate e due paia di zoccoli. L’allungamento del porto non si capisce ancora chi l’ha sovvenzionato se il comune o il genio navale, e per quale motivo quella gru è ferma da 5/6 mesi in banchina.
Poi volendo parlare di festeggiamenti è sotto gli occhi di tutti che vi sono state meno serate musical/culturali in tutta l’estate a Porto Azzurro che a Seccheto, questo evidenzia una vera e propria incapacità dell’attuale amministrazione di investire tempo e risorse in progetti che possano dare un senso alle infinite passeggiate serali tra bancarelle e porto dei turisti in vacanza nel nostro paese. Che fine a fatto il comitato festeggiamenti? Nessuno lo sa.
L’opposizione di tutto questo cosa ne pensa? Se si può palare di opposizione, l’unico accenno di un coro fuori tono viene dal giovane e ben pubblicizzato Solforetti che a forza di interpellanze, riesce a mettere un po’ di pepe i consigli comunali, dove spesso l’unica voce che sentiamo è quella del nostro Sindaco, mentre gli altri è come se non ci fossero neanche.
Ma in tutto questo i cittadini cosa fanno e cosa ne pensano? Non si sa neanche questo, forse per loro la politica adottata dall’attuale amministrazione è eccellente, e si sentono il comune più ricco e più bello e più rinomato dell’Isola speriamo sia vero ma non facciamoci troppo la bocca.
Porto Azzurro D.O.P.
Il funzionamento di certi meccanismi pubblici è assolutamente chiaro: dove girano quattrini nostri, cioè di nessuno, niente di più facile che sbizzarrirsi alla ricerca del sistema più semplice e sicuro per spartirseli.
Come? Ricorrendo a quella che una volta si chiamava "partitocrazia", e che oggi potremo tranquillamente chiamare col suo nome: "omertà".
In pratica, siccome TUTTI coloro che gravano attorno ad Enti e Amministrazioni sanno benissimo che la ruota gira, e che prima o poi toccherà a loro, si lascia fare a chi in quel momento comanda, sperando un giorno di beneficiare dello stesso meccanismo.
Spesso, la spartizione della torta avviene anche all·interno di gruppi "teoricamente" opposti: seguendo una sorta di manuale Cencelli dei poveri, ci si divide le prebende, generalmente senza figurare in prima persona ma semplicemente favorendo quei preziosi "amici" che in un modo o nell·altro sapranno sdebitarsi.
Tutto ciò che ho detto è, naturalmente, un parto della mia fantasia distorta: sto infatti scrivendo un romanzo di fantascienza ambientato su Plutone, dove potrebbero anche accadere le cose suddette…..
Da noi, invece, accadono cose assolutamente lineari.
Con un bando pubblico del 9 Ottobre 2006, la CM comunica
[FONT=comic sans ms]"che nell’ambito del progetto “Identità a confronto” finanziato all’interno del PIC- INTERREG IIIA Italia/Francia deve, tra l’altro, sviluppare tre itinerari dell’identità riguardanti : – Geositi – Biodiversita’ – Gusto" [/FONT]
e di conseguenza invita
[FONT=comic sans ms]"coloro i quali fossero interessati all’assunzione dei suddetti incarichi a presentare apposita domanda di partecipazione alla selezione per l’affidamento dell’incarico in oggetto completa del proprio curriculum ed, ove ritenuto opportuno, presentando una idea progettuale dell’itinerario per il quale l’interessato stesso si propone. Nella domanda dovrà essere indicato il compenso richiesto"[/FONT]
Questo lo possiamo trovare facilmente, e in forma ufficiale, sul sito della stessa CM.
Dopodiché, il 19 luglio 2007 esce un comunicato, che però non ho trovato sull·incasinatissimo sito CM, che indica come assegnatari degli incarichi:
– Umberto Mazzantini, per la biodiversità;
– Carlo Eugeni, per il gusto;
– Alessandro Damiani, per i geo-siti;
– Marco Firmati, per il percorso archeologico.
Simone Meloni, su Tenews, esprime le sue moderate perplessità su Mazzantini.
Alessi risponde in maniera che in qualunque paese civile sarebbe stata considerata sconcertante: "Quell’incarico è stato dato dopo un·[COLOR=red]accurata selezione [/COLOR] attraverso apposito bando." "Il signor Mazzantini ha i titoli per l·incarico, e poi è stato [COLOR=red] l·unico[/COLOR] a presentare domanda di partecipazione in quel settore”.
L·UNICO???? Ma il bando è stato inviato alle Università??
E gli altri Signori? Anche loro "unici" o hanno dovuto sudarsela, la pagnotta??
Ora: Mazzantini fa semplicemente il suo mestiere. Anche il Pnat gli passa (ora non so, visto che non c·è niente in rete: sicuramente gli ha passato.. nel recente passato) qualche decina di migliaia di euro per le sue preziose consulenze. E· quindi presumibile che ne abbia tutti i titoli..
Le domande da porsi sono altre: ora ve le elenco, e ci faccio sopra una scommessina. Vedrete che nessun "politico ufficiale" aprirà bocca. Aspetteranno che ve la dimentichiate, e ricominceranno. O meglio… Brunetta permettendo… 😀 😀
Perchè quando TUTTI GLI ENTI PUBBLICI saranno OBBLIGATI a pubblicare, nei dettagli e in tempo reale, i Bandi, e i risultati dei medesimi, le delibere, gli accordi… e i Cittadini paganti saranno davvero controllori…. diventerà tutto più difficile…. 😎
DOMANDE: (Sig. Politici, fatele pure vostre che non voglio meriti né compensi..)
– la CM non aveva altre priorità in cui investire risorse?
– perchè è stato pubblicato il bando ma non i risultati?
– dove, come e a chi è stato comunicato, e come è stato pubblicizzato il suddetto bando?
– perchè le tre categorie originarie si sono arricchite di una misteriosa quarta categoria (il percorso archeologico)?
– chi ha scelto, e in base a quali caratteristiche, i vincitori: in pratica, come si è svolta "[COLOR=red]l·accurata selezione" ?? [/COLOR] , e fra quanti candidati per le varie categorie??
e poi, la domanda base:
[COLOR=blue][SIZE=3]A DISTANZA DI OLTRE UN ANNO, DOVE C@..@ SO· FINITI ·STI PREZIOSISSIMI STUDI???? POSSIAMO AVERE ALMENO IL PIACERE DI LEGGERLI, VISTO CHE LI ABBIAMO PAGATI NOI?[/SIZE] [/COLOR]
E· con profonda amarezza e delusione che leggiamo l·intervista del Presidente Mauro Antonini che contiene sostanziali inesattezze. Per questo motivo ci è doveroso precisare quanto segue:
1) l·Assemblea dei Soci del 20.5.08 che ha deliberato la chiusura dell·Ufficio ha avuto la partecipazione di soltanto una ventina di Soci (compreso il Consiglio di Amministrazione), quando l·Associazione stessa annovera ca. 250 Soci..
la stessa Assemblea è stata convocata con il seguente ordine del giorno:
" -esame ed approvazione del Bilancio Consuntivo al 31.12.2007 e delibere conseguenti
– varie ed eventuali"
è evidente che manca all·ordine del giorno ogni riferimento alla possibile chiusura dell·Agenzia ed al possibile licenziamento delle dipendenti ivi addette, da ciò si desume che probabilmente non si è voluto rendere noto a tutti i Soci che in seno all·Assemblea si sarebbe discusso e deliberato (come poi è stato) anche in merito alla eventuale chiusura dell·ufficio in questione; diversamente, vista l·importanza della circostanza, quest·ultima sarebbe stata sicuramente indicata nell·ordine del giorno dell·Assemblea e forse avrebbe attirato l·attenzione e fatto sì che molti più Soci avrebbero partecipato all·Assemblea.
2) il contratto di affitto di ramo di azienda propostoci è stato definito dal ns. Consulente "assolutamente inaccettabile" vista l·onerosità e genericità (che prevedeva tra l·altro fidejussioni bancarie e rateizzazione della nostra liquidazione) e non aveva neanche le basi per poter procedere con una seria controproposta.
3) la nostra ultima lettera non era affatto ·SDEGNOSA· ma tendeva a "riannodare le fila per cercare una soluzione comune, anche a costo di nostri sacrifici economici, del resto delle persone che hanno fatto sempre le dipendenti, non si possono improvvisare imprenditrici da un giorno all·altro".
Avevamo già da tempo presentato delle proposte per trovare un comune accordo ed evitare licenziamenti, ma mai prese in considerazione dai Dirigenti dell·Associazione Albergatori.
La lettera di licenziamento ci è stata consegnata l·11.06.08, quindi la decisione di chiudere era già maturata e non è sopraggiunta ieri!
Ognuno si prenda le proprie responsabilità; del resto se hanno deciso (in pochi) di chiudere un ufficio (e sul punto sarà poi il Giudice a decidere se ne esistevano i presupposti) cerchino anche di assumersi le responsabilità di tale scelta, senza cercare di scaricarla sulle dipendenti, che oltre a perdere il posto di lavoro devono sentirsi dire che la colpa è loro perchè non vogliono accettare di diventare imprenditrici a condizioni "inaccettabili".
[COLOR=darkblue]Daniela Paoletti, Sabrina Menicagli, Cristina Serena [/COLOR]
Cari saluti
G. Palombi
Può gentilmente elencarmi sette / otto nomi dei suoi mille ( e piu) sostenitori???
( la mia è pura curiosità)
Grazie
Andrea Giusti
Dieci anni di discussioni, rinvii, proposte sterili. E oggi, che qualcosa sembra cambiare nella percezione delle problematiche legate alla “sopravvivenza” turistica e imprenditoriale della nostra città, ecco stagliarsi all’orizzonte l’ultimo degli errori. A questo punto più di forma che di sostanza.
Tutto si concentra nel piano di settore della portualità, varato dalla commissione presieduta da Alessandro Mazzei, che ridisegna quello che qualcuno con inspiegabile esterofilia ha ribattezzato il “waterfront” della Portoferraio del domani, il fronte mare della Cosmopoli che sarà. Piano della portualità che dovrebbe essere approvato nei prossimi mesi.
Espressione, quella del waterfront, che a qualcuno può apparire affascinante ma che resta pur sempre incapace di celare le lacune e le debolezze del progetto che vedrà in Esaom l’artefice di una rivoluzione copernicana portuale a nostro avviso sbagliata.
Sbagliata, l’abbiamo detto più volte nei tempi. Perché se discussioni del genere sull’argomento si affastellano ormai da quasi dieci anni, nel frattempo i nostri più diretti concorrenti, nella partita che si sta giocando da tempo sul futuro e lo sviluppo della nautica, viaggiano a gonfie vele. Scarlino, la Val di Cornia, San Vincenzo, Terre Rosse sono solo alcune fra le località che hanno immaginato, progettato e infine realizzato porti turistici da centinaia e centinaia di posti barca. Strutture che hanno nella prossimità all’Elba il loro indiscusso valore aggiunto. In pratica degli “avamposti” che porteranno profitti e opportunità al di là del Canale sfruttando l’appeal e il fascino della nostra isola. Detto questo, ci
auguriamo che quanto rimandato negli anni sia una volta per tutte realizzato a breve.
A breve, ma a regola d’arte. Sì, perché il maxi-progetto da 800 posti barca disseminati dal molo 1 fin quasi a San Giovanni che Esaom intende sviluppare rischia di affossare una volta di più non solo l’intero comparto diportistico di Portoferraio, ma anche la sua stessa economia.
Costruendo “terrapieni, terrazzamenti, un parcheggio da 600 posti auto, villette, piscine e beauty center”, nonché tutta una serie mirabolante di infrastrutture quali raccordi stradali e quant’altro, si rischierà di spezzare drammaticamente una continuità imprenditoriale-turistica che va oggi dal centro storico della città al suo attuale porto. Una continuità che andrebbe oggi incentivata e favorita per ridare al porto di Portoferraio così come lo conosciamo quel dinamismo ormai sbiadito nel corso degli anni se non perso del tutto.
Portoferraio merita un porto turistico, efficiente e moderno. Ma questa struttura deve essere realizzata a partire dalla Calata Italia per poi proseguire al molo Massimo e al resto del porto. Solo così si potranno salvare tutte quelle strutture commerciali che oggi ansimano e faticano a sopravvivere per colpa di scelte insensate delle amministrazioni che si sono succedute, non ultime l’amministrazione Peria.
Altro che passeggiata con tanto di palme e pista ciclabile, che proprio la giunta Peria vorrebbe realizzare allungando la banchina di Calata Italia. E’ proprio lì che bisognerà pensare di sviluppare i primi pontili del nuovo porto turistico, per poi risolvere l’intricata situazione che si ripete quotidianamente in alta stagione con ingorghi e auto incolonnate di fronte agli imbarchi della Moby. Solo così potremmo davvero pensare di guardare al futuro della nostra città e della nostra isola, senza delegare ad altri oltre Canale, di correre la sfida della diportistica del domani ma soprattutto senza farci del male gratuitamente affossando definitivamente il centro storico di Portoferraio e tutti gli esercizi commerciali che da anni insistono da Calata Mazzini a Calata Italia.
[color=green] Arcipelago Libero
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