Romagnoli, sabato 31 gennaio valuteremo ogni possibile opportuna, protesta contro il blitz della legge elettorale
“Ci appelliamo al capo dello Stato perché difenda il diritto dei partiti già rappresentati al Parlamento di Strasburgo a potersi sottoporre al giudizio degli elettori. Saranno le urne, poi, a decidere se una forza politica debba o meno continuare ad avere voce in Europa. Il Colle non deve derogare su questo. Se poi passerà lo sbarramento al 4%, ci attrezzeremo di conseguenza. Ma non è la nostra dead line”. Così Luca Romagnoli, eurodeputato e segretario del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, interviene sulla modifica della legge elettorale per le europee.
“Nell’assemblea programmatica che terremo sabato mattina (31 gennaio 2009 ore 9,30 presso il Centro Congressi Cavour, a Roma) – annuncia quindi il leader di Fiamma Tricolore – decideremo se e in che modo mobilitare in forma rumorosa i nostri militanti contro questo vero e proprio blitz che a pochi mesi dal voto del 6 giugno, modifica la legge elettorale. Non è possibile – rimarca Romagnoli – chiedere la raccolta delle firme a chi invece, con l’attuale legge, non è tenuto a farlo. Ecco – fa notare l’eurodeputato – cosa ha prodotto il sistema delle preferenze: vediamo trionfare oligarchie o il voto di scambio, nella migliore delle ipotesi, preferenze date a personaggi della TV, a personaggi alla Santoro, la cui attività parlamentare in Europa, come è riscontrabile, è pressoché nulla. Si verifichi il lavoro, per numero e qualità di interventi, interrogazioni, partecipazione a commissioni e delegazioni, questo dovrebbe qualificare il lavoro parlamentare e prescinde dal Partito o dai voti con i quali si è stati eletti. Perché per la Fiamma non si tratta di staccare un biglietto per Bruxelles, ma di rappresentare in quella sede una comunità politica e umana che ha diritto democratico a veder riconosciuta la possibilità di partecipare, contribuire con spunti e idee originali al dibattito e tradurre in politica concreta le proprie idee e difendere gli interessi nazionali”.
“Infine a Veltroni e Di Pietro – conclude Romagnoli – mandiamo a dire che attendiamo con curiosità di conoscere le loro liste, per farci due risate sulla solita sfilza di nani e ballerine che aspirano a centrare un seggio europeo e della cui attività, oggi come sempre, non c’è davvero traccia”.