Non mi permetto dissertare sulle tante posizioni, morali, etiche, religiose e quanto altro, dove ognuno ha giustamente le proprie ed anche la libertà di esprimerle, vorrei solo evidenziare:
1. In Italia ancora non esiste una legge che regolamenti il testamento biologico o comunque la possibilità di esprimere le modalità della propria morte.
2. Il Potere Giudiziario, emette la sentenza motivandola con la presunta volontà espressa 17 anni fa da persona attualmente incapace di esprimersi (la medicina non sa se di intendere e volere).
3. In questo caso si è applicato un diritto legislativo inesistente, in quanto in Italia tale prerogativa spetta al Parlamento.
4. La Magistratura, può applicare autonomamente solo leggi esistenti emanate dal Potere Legislativo (Parlamento).
5. Questo precedente potrebbe provocare una confusione legislativa tale, per cui in casi simili sono messe in discussione tutte le leggi oggi vigenti in materia, conseguenti ad un decesso (successioni ereditarie, testamentarie, tutela di incapaci, patria potestà e moltissimo altro).
E’ evidente che il pericolo di dittatura non viene ne dal Governo ne dal Parlamento.
Mi chiedo, viviamo in uno Stato di Diritto o chiunque può arrogarsi qualsiasi potere?
Simile Sentenza potrebbe essere emessa ed applicata su richiesta di genitore, tutore, coniuge, convivente, fratello, sorella ed affini e condannare, non per accanimento terapeutico, a morte chiunque incapace di difendersi ed esprimersi.
Detto quanto sopra, vivendo in Europa, dove è ormai acclarata la libertà di movimento, chi impediva a tale genitore dotato di tanta volontà, portare la figlia in Paesi dove già esiste una legislazione di interruzione volontaria della vita (esempio Olanda), sollevando così la Magistratura dall’obbligo di dare risposte, che da una parte degli Italiani non erano richieste, convinti di avere votato una propria rappresentanza in Parlamento.
IL fondamento della nostra Costituzione è la netta separazione dei poteri (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario).