113405 messaggi.
Carla
da
Capoliveri
pubblicato il 30 Marzo 2022
alle
15:24
GRAZIE A CAPOLIVERI.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/uk.JPG[/IMGSX] Assessore della città di Genova in un'intervista televisiva ringrazia il comune di Capoliveri ed un'associazione di volontariato per il contributo di donazione di un'ambulanza alla città di Odessa in Ucraina. Genova sta organizzando un trasporto eccezionale di ogni cosa essenziale alla vita umana in ucraina e nella città portuale di Odessa e Capoliveri ha risposto….
Continua la sinergia tra comune ed associazioni di volontariato del territorio, tutte, nessuna esclusa, per contribuire ogni qual volta si renda necessario intervenire.
Non solo quindi atti simbolici (comunque importanti) come le bandiere esposte in comune. Quella dei 4 mori in occasione degli incendi in Sardegna o quella ucraina oggi invasa dagli occupanti russi. Ma anche fatti concreti.
Questo è il risultato di una pacificazione che ci rende più uniti, vicini a chi soffre, ai più deboli.
È un cambio di rotta significativo per il paese di Capoliveri a cui forse non eravamo più abituati.
Io non voglio girarmi dall'altra parte e sono orgoglioso che anche chi mi amministra la pensi così.
Grazie ❤
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Bombe atomiche e l'Irpef
da
ELBA
pubblicato il 30 Marzo 2022
alle
15:00
Gentile Tarismano, che la Russia ha sempre avuto tanti carri armati lo sapevamo.
Spero non crederà che le bombe atomiche ce l'abbia solo la Russia.
Sono già una decina gli stati magari poverissimi ma che le bombe atomiche le vogliono avere e le hanno già.
E lei si preoccupa se l'Italia per la difesa passerà dall' 1,4 di ora al 2,0 % del PIL nel giro di qualche anno?
La russia nel 2020 era al 5.26 % del suo PIL. Mica poco.
Piuttosto la palla al piede dell'Italia è l'evasione fiscale dell'Irpef e le ultime regalie governative fatte a debito delle future generazioni di italiani, ma che servono a vincere le elezioni.
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TARISMANO PENSIONATO CAPOLIVERI
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 30 Marzo 2022
alle
11:54
Negli ultimi giorni la diplomazia russa lo ha detto chiaramente, le nostre forze militari convenzionali sono nettamente inferiori alla NATO, ma noi abbiamo le atomiche. A buon intenditor poche parole.
Detto questo, a cosa serve allora aumentare le spese militari? Va detto anche che, qualora le spese dovessero essere indirizzate sul nucleare, i russi automaticamente aumenterebbero la loro, per cui ci troveremmo nella stessa identica situazione attuale.
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TARISMANO PENSIONATO CAPOLIVERI
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 30 Marzo 2022
alle
10:37
APPROVATO IL BILANCIO DEL COMUNE DI CAPOLIVERI.
…… Blocco delle tariffe e riduzione dell'Imu in un periodo di aumenti di costi…. allo stesso modo si è proceduto alla riduzione DELL'IMU sulla SECONDA CASA.
A quanto pare niente riduzione della TARI ai meno abbienti e pensionati con basso reddito, e niente azzeramento dell'addizionale comunale per le stesse categorie di cittadini, ma altresì riduzione per chi possiede più case, molte affittate e che per questo motivo producono un reddito non indifferente in particolar modo quando affittate nel periodo estivo, tariffe che nei mesi di luglio /agosto possono arrivare anche a 800/900€ per difetto a settimana.
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Quasi 100.000 contagiati ieri martedì 29.
da
Elba
pubblicato il 30 Marzo 2022
alle
8:15
Con circa 3000 contagi su 25 milioni di abitanti Shangai decreta il lockdown per 10 giorni: noi con quasi i 100.000 casi di ieri ci apprestiamo dal 1 aprile a riaprire tutto!
Il Governo non si può mica rimangiare la parola data della fine dello stato di emergenza?
Se i contagi aumenteranno ancora chi se ne frega, tanto ormai come sostengono i più è diventato solo "un raffreddore": Se Briatore finisce in terapia intensiva in condizioni gravi, che importa! Caso isolato!!!
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ELBA SALUTE
da
Francesco Semeraro
pubblicato il 30 Marzo 2022
alle
4:22
QUATTRO POSTI LETTO PER PAZIENTI COVID? NON SARANNO I QUATTRO POSTI LETTO CHE DOVEVANO RAPPRESENTARE LA NOSTRA TERAPIA SUB-INTENSIVA?
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/ingresso.JPG[/IMGSX] La domanda sorge spontanea.
A più di due mesi dal proclama della dott.ssa Casani che la terapia sub-intensiva sarebbe stata operativa a breve, ecco che nasce l’idea dei posti letto Covid. Ci siamo fatti delle domande e abbiamo cercato delle risposte.
Che cosa serve per avere una struttura sanitaria che possa ospitare malati Covid?
La struttura sanitaria deve possedere dei requisiti di spazi e impiantistica tali da consentire la definizione di aree e percorsi dedicati, dove i pazienti possono essere curati adeguatamente garantendo la sicurezza per loro e per gli Operatori Sanitari. L’isolamento delle aree di degenza deve essere perfettamente garantito ed è necessario delimitare i percorsi dei pazienti in arrivo. Devono inoltre essere allestite apposite zone filtro per l’accesso e la vestizione degli Operatori con i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e la zona di svestizione dai DPI contaminati. (Fonte GVM)
Immaginiamo che a Portoferraio ci sia tutto questo, perché altrimenti sarebbe un grave rischio ospitare malati Covid.
Quale tipo di malati Covid si possono ospitare?
L’ASL Toscana distingue varie tipologie di malati Covid:
pazienti non critici, che diventano critici e poi tornano non critici, pazienti critici. (Fonte ASL Toscana).
I pazienti non critici sono quelli che rientrano in una fascia di rischio bassa e che hanno una degenza che varia tra 10 e 15 gg. I pazienti non critici, che diventano critici, hanno la necessità di un ricovero in terapia intensiva, e se poi la terapia funziona, tornano a essere considerati non critici e ammessi di nuovo nel reparto medico, tempistica? Variabile. I pazienti critici sono quelli ricoverati direttamente in terapia intensiva (Fonte ASL Toscana).
Rileggendo le parole della Casani, rilevate da un articolo apparso sull’App. Elbana, alle quali hanno fatto eco i giornali stampati con titoli a caratteri cubitali, la responsabile ASL parla di… “pazienti risultati positivi al Covid in modo accidentale”.
CHE SIGNIFICA?
Pazienti arrivati in ospedale per curare altre patologie che nulla hanno a che vedere con il virus, trattandosi, infatti, di “scoperte incidentali” (Fonte App. Elbana). Cioè tamponi d’ingresso, ci chiediamo? Quindi, questi pazienti necessitano di ricovero per Covid, se sono andati in ospedale per altre patologie? C’è un po’ di confusione in tutto questo, confusione che magari qualcuno si deciderà a spiegare a tutti, senza fare proclami epici, magari proprio il sindaco Zini, che ha condiviso queste scelte fatte dall’azienda in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci Ebani per la sanità. Noi crediamo – Sindaco Zini – che è anche un importante servizio in termini di assistenza sanitaria Elbana far riparare l’apparecchio per le “ PANORAMICHE DENTARIE” guasto da mesi che obbliga l’Elbano ad aspettare col mal di denti fino a DICEMBRE 2022 dove la potrà fare a Cecina.
Ritornando al tema iniziale, siamo convinti che tutta questa manovra, sia stata messa in piedi per rimandare il problema legato alla creazione della terapia sub-intensiva, che permetterebbe all’ospedale di lavorare a regime. E vogliamo parlare ancora della TAC, del macchinario per il dentista, della situazione in radiologia, dell’automedica, delle guardie mediche, del pronto soccorso che ha ancora turni scoperti, nonostante i continui proclami? Siamo ad Aprile e il vento che tira sull’Elba e gelido. Svegliamoci.
Comitato Elba Salute – Miglioriamo l’ospedale Elbano.
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TARISMANO PENSIONATO CAPOLIVERI
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
18:39
Quante parole e interventi anche autorevoli sulle energie alternative, ma nessuno parla dei QUINDICI MILIARDI DI EURO, somma che è il 2% del pil per gli armamenti qualora dovesse passare la normativa in discussione nel parlamento.
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ENERGIA IL LUNGO SUICIDIO DELL'EUROPA
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
17:49
Qualche numero semplice che descrive i tanti errori europei riguardo alla nostra dipendenza energetica. Così da depurare dalla propaganda fatta in questi giorni da cliente e fornitore, e cioè da Europa e Russia. I primi fingendo di poter sostituire facilmente il gas siberiano e i secondi fingendo di poterselo far pagare in rubli.
Partiamo da un numero molto semplice. Mosca esporta in Europa 155 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Circola l’idea totalmente falsa che si possano sostituire con molecole americane. Gli Stati Uniti che per anni sono stati importatori netti di combustibili fossili, da qualche anno sono diventati esportatori, grazie a nuove tecniche di estrazione. Nonostante ciò, le loro quote non sono comparabili con quelle russe. Su una produzione di 850 miliardi di metri cubi, gli Usa sono in grado di esportarne solo una frazione pari a 100 miliardi. Se anche dovessero dirottare tutto questo surplus in Europa, cancellando le rotte asiatiche, si tratterebbe comunque di una quantità insufficiente a soddisfare i bisogni del Vecchio continente.
C’è un ulteriore aspetto contraddittorio. L’Europa dipende dal gas russo, in un crescendo che però parte dai tempi dell’Unione Sovietica, per un motivo piuttosto banale: costa relativamente poco. Ovviamente in condizioni di mercato normali. Il gas arriva in Europa con dei tubi, partendo quasi dalla bocca di pozzo. Il gas americano dovrebbe arrivare da queste parti in forma liquida e poi essere ritrasformato in stato gassoso. Prima raffreddi e poi riscaldi: il che ha un costo. A ciò si aggiunga che deve essere trasportato da grandi navi, che fanno tragitti fenomenali. Insomma costa più caro che ottenerlo dalla pressione di un tubo che te lo porta direttamente a casa.
In Europa inoltre, per la nostra miopia strategica, non ci sono molti luoghi in cui è possibile ritrasformare il gas da liquido a gassoso. La penisola iberica è la più dotata di questo genere di infrastrutture: ne ha nove. E per la verità sono anche sottoutilizzate; insomma potrebbero accogliere più materia prima. Peccato che governi, comitati, politici e compagnia danzante abbiano di fatto bloccato il potenziamento del tubo che dalla Spagna avrebbe potuto portare alla Francia e per questa via all’Europa, il gas prima liquido e poi rigassificato nelle strutture iberiche. Per farla breve: gli unici che hanno i rigassificatori in Europa, sono isolati.
Roba da pazzi. Ma sarebbe meglio dire, «roba europea». Nella cosiddetta tassonomia per la transizione energetica, il gas veniva considerato il diavolo. Il Vecchio continente non investe più da anni nel settore e ha ridotto negli ultimi tre anni la produzione del 15 per cento. Fenomeni. Oggi ci troviamo impiccati al fornitore russo, preghiamo gli americani di fornirci a caro prezzo il loro, che comunque è insufficiente, e se dovesse arrivare nell’unico luogo in Europa dotato di rigassificatori, ebbene non avremmo i tubi per diffonderlo. Se avessimo piazzato alla guida della politica energetica europea il Joker e lo avessimo fatto fidanzare con Greta, non saremmo stati così bravi a farci del male.
Nel frattempo i cattivoni di Gazprom mantengono i loro contratti come se fossimo in tempi normali. Inviano il gas persino ai loro clienti ucraini. E hanno fatto della loro affidabilità e rispetto dei contratti un punto di onore e di mercato. Per questo è molto difficile che rispettino il diktat putiniano di farsi pagare in rubli. Come notava il boss dell’Eni austriaca un paio di giorni fa sul “Financial Times”, il cambio della moneta nell’esecuzione di un contratto rappresenta una violazione sostanziale dello stesso.
Quest’inverno l’Europa ha speso 400 miliardi di euro in più per elettricità e gas rispetto a quello precedente. Metteteci la tara di una robusta ripresa economica. Resta il fatto che i consumi e la domanda giustificano oggi investimenti che ieri anche dal punto di vista economico potevano apparire poco convenienti. Altro che transizione energetica e palle sulla decrescita felice. Oggi è il momento di investire in infrastrutture ed esplorazioni, rendendo davvero l’Europa unita e non a chiacchiere, su uno dei cardini della propria indipendenza.
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X "X no, non siamo fessi"
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
11:06
Posso quasi essere d'accordo con te, ma ci sono un paio di cose che ti sfuggono
1) Stiamo affrontando un problema OGGI. Costruire impianti in Italia(a prescindere dal tipo) richiede anni (tecnici e politici nel caso del Nucleare).
2) Se non puoi produrre più energia devi ottimizzare quella che hai. Ti sorprenderesti da quanta energia viene sprecata oggi in Italia e nel mondo. Pensa solo al caso (teorico ovviamente) di avere solo macchine piene in strada!
3) La sostenibilità ambientale non può essere messa in discussione, gli effetti del riscaldamento globale sono sotto gli occhi di tutti (Po' in secca, -30% dovuto a siccità nella produzione agricola Toscana etc etc)
Problemi complessi non hanno mai soluzioni semplici.
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X NO,NON SIAMO FESSI.
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
10:41
X NO,NON SIAMO FESSI
“La ricetta che propongo è ridurre gli sprechi e fare qualche sacrificio. Nessuna decrescita felice. Propongo di staccare la spina alle TV e agli elettrodomestici lasciati in Standby, prendere la bicicletta, organizzare macchine piene per andare a lavoro/fare la spesa, utilizzare di più i mezzi pubblici.”
La ricetta che proponi serve a niente.
Non è con le chiacchere che si viene incontro al fabbisogno energetico nazionale.
La ricetta è quella di produrre energia sufficiente a coprire il fabbisogno energetico nazionale,quel fabbisogno, per intenderci, che serve all’industria per farla andare avanti e produrre posti di lavoro, alle famiglie per scaldare l’acqua per bollire la pasta o cuocere la carne e accendere la luce quando è buio.
E,con le sole rinnovabili, tale fabbisogno energetico nazionale non può essere ricoperto.
Servono energia fossile e nucleare.
Solo producendo energia noi, nazione Italia,si raggiunge indipendenza da altri che ora ce la forniscono a caro prezzo in termini di spesa pubblica e privata nonchè in termini politici.
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X Presto all'elba come alle eolie
da
Portoferraio
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
9:55
Caro mio, non crede che sarebbe bene cominciare a pensare che pretendere di campare e pure bene senza mai problemi, lavorando solo due o tre mesi l'anno di turismo sia un pelino utopico?
Cristina
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Presto all'elba come alle eolie
da
corriere della sera
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
9:22
Isole Eolie, boom di case e ville in vendita: effetto della pandemia
È un boom di case, ruderi, ville, magazzini e hotel in vendita all’asta in uno dei luoghi più suggestivi e famosi del Mediterraneo: le isole Eolie. I prezzi variano: ventiduemila euro per una piccola struttura a Lipari e cinque milioni e 800 mila euro il prezzo base di una villa a Panarea. Ma non ci sono solo vendite all’asta. Le sette isole dell’Arcipelago sono piene di cartelli che indicano case ed alberghi in vendita e segnali di «affittasi» sia nelle zone periferiche che in quelle centrali. Il centro più popoloso delle Eolie, Lipari, è pieno di cartelli di case in vendita. Che cosa sta avvenendo in uno dei luoghi più ambiti del turismo internazionale?
È evidente l’effetto della pandemia da Covid-19 che ha inciso in molti luoghi simbolo delle località turistiche italiane ed estere. Un dato che fa riflettere in questo senso. In vendita alle Eolie ci sono anche una decina di alberghi e fra queste strutture c’è anche un hotel di lusso a Lipari valutato 9 milioni e mezzo di euro e un residence del valore di un milione e 600 mila euro. Hotel in vendita anche a Panarea, Stromboli e nella piccola Alicudi. Seppur in Sicilia sul piano del turismo vi sono stati dati in miglioramento, va sottolineato che la gran parte del boom è legato al periodo estivo, e che le piccole isole sono svantaggiate rispetto alla «terraferma» che con la sua pluralità di offerta turistica è meno legata al mare. In questo contesto vanno aggiunti i recenti scenari di guerra che devastano il cuore dell’Europa orientale con gravi ricadute anche sul piano della questione energetica. Il costo della vita nelle piccole isole è ancora più alto rispetto alla terraferma. Gli abitanti locali protestano: «La benzina, l’energia e il gas sono alle stelle».
La carenza di servizi essenziali
E c’è una questione dei servizi essenziali che incide sulla vita quotidiana. Gli eoliani da tempo protestano per le carenze dell’ospedale (la mancanza di medici è stata più volte oggetto di lamentele) e per la chiusura dell’Agenzia delle Entrate. A tutto questo vanno aggiunti i cronici problemi nel settore logistico, dei trasporti e dei collegamenti via mare. Quando c’è maltempo, in particolare nella stagione invernale, vi sono isole che per giorni rimangono senza alcun collegamento con la terraferma. Questo aspetto è legato alla carenza dei porti. Occorrono investimenti infrastrutturali notevoli, a livello nazionale e regionale, necessari per sopperire alle problematiche serie che riguardano la vita quotidiana, con ricadute socio-economiche, degli abitanti delle Isole Eolie. Infrastrutture che sono ancor più necessarie anche nell’ottica dell’aumento dei livelli di sicurezza, data la natura vulcanica delle isole, in particolar modo per l’attivismo dello Stromboli e per la situazione di Vulcano.
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TARISMANO PENSIONATO CAPOLIVERI
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
8:35
A mio avviso non ci sarà bisogno di ridurre i consumi autonomamente, in quando avverrà in modo naturale per mancanza di disponibilità finanziaria da parte di molti cittadini italiani che in futuro (spero di sbagliarmi) dovranno scegliere tra curarsi, scaldarsi o alimentarsi, e credo che la scelta ricadrà sul cibo, come è normale che sia, mentre al governo oggi si discute sull'aumento delle spese militari, e siccome i soldi non arrivano dal cielo, è bene sapere che tali spese ricadrannono sempre sugli italiani o in alternativa con tagli lineari sui trasporti, scuola o ancora sulla sanità.
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X No, non siamo fessi
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
8:14
La ricetta che propongo è ridurre gli sprechi e fare qualche sacrificio. Nessuna decrescita felice. Propongo di staccare la spina alle TV e agli elettrodomestici lasciati in Standby, prendere la bicicletta, organizzare macchine piene per andare a lavoro/fare la spesa, utilizzare di più i mezzi pubblici. Propongo la civiltà in poche parole.
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CORSO PONTEGGI ISOLA D'ELBA
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
8:09

Buongiorno, diamo conto dell'attività conclusa per l'interessante corso per ponteggiatori organizzato da Iniziative di Prevenzione e Federsicurezza Italia all'isola d'Elba.
– Si è concluso sabato 26 marzo u.s. il 31° corso per ponteggiatori, della durata di 28 ore complessive, organizzato da Iniziative di Prevenzione con la partecipazione di Federsicurezza Italia quale Organismo di accreditamento paritetico per questa tipologia di corsi abilitanti.
Alla presenza del docente e tutor Michele Mazzarri e all'esperto montatore qualificato Maurizio Grazia, i vari discenti, che avevano già superato le prove teoriche, sono stati sottoposti all'esame pratico, dove, dietro le precise indicazioni dei docenti, hanno realizzato le varie figure geometriche richieste secondo i precisi obblighi dettati dal Dlgs. n° 81/2008; particolare interesse ha destato la prova di emergenza nel recupero del lavoratore rimasto in quota dopo una caduta ma provvisto dell'imbracatura.
Il corso ha così potuto qualificare e addestrare un notevole numero di soggetti da oggi operativi per il montaggio, la trasformazione e lo smontaggio dei ponteggi, opera sempre piu' necessaria di maestranze abilitate e professionalizzate.
—
Dott. Per. Ind. Mazzarri Michele
Via del Mare, 2
Procchio, Marciana (LI)
Tel. 0565907509 – 3497552010
E-mail mmazzarri@elbalink.it
www.iniziativeprevenzione.com
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X NO, NON SIAMO FESSI
pubblicato il 29 Marzo 2022
alle
6:07
"Ridurre i consumi è l'unica soluzione immediata che possiamo permetterci."
Questa è la ricetta economica che proponi ?
La decrescita felice.
No.
Non siamo fessi.
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IL NOSTRO TG
da
ELBA PRESS
pubblicato il 28 Marzo 2022
alle
18:45
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TARISMANO PENSIONATO CAPOLIVERI
da
CAPOLIVERI
pubblicato il 28 Marzo 2022
alle
17:58
È un film già visto.
Ai tempi dell'Unione sovietica la Russia per essere al pari degli U. S. A impoveriva il popolo per rincorrere gli americani per quanto riguarda gli armamenti, mentre ora noi europei, in un momento di crisi economica e finanziaria dovuta al covid e ora anche alla guerra in Ucraina, mi pare di capire che stiamo facendo lo stesso errore, mentre in Italia le aziende (molte) chiudono i battenti, l'auto sta diventando un lusso per pochi, gli stipendi e le pensioni non bastano più e le bollette energetiche in continuo aumento
come i generi alimentari.
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X Spesa militare
da
Portoferraio
pubblicato il 28 Marzo 2022
alle
17:05
Il tuo errore è clamoroso:
, hai scambiato ONU,, a cui non è dovuta nessuna percentuale di spesa per armi, con la NATO, ente di mutua difesa militare.
Michele
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Spesa Militare
pubblicato il 28 Marzo 2022
alle
15:02
Non vorrei rovinarvi la discussione, ma la spesa del 2% del PIL dedicata alla difesa non è un "aumento", è semplicemente uno dei criteri per stare all'interno dell'ONU, sottoscritto giusto un po' di anni fa.
Semplicemente gli USA hanno iniziato a minacciarsi di tirarsi indietro ai tempi di Trump per la troppa spesa e adesso tutti vogliono una ONU salda.
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