Dimenticavo per portare avanti determinate battaglie ci vuole un QI quantomeno normale.
Scusate ma quando ce vò, ce vò!!!!
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/maz.JPG[/IMGSX] Ieri sera si è rinnovato il successo dei "venerdì culturali" organizzati dall'Associazione Culturale Procchio Napoleonica, grazie alla preziosa presenza dell'ormai famoso viticoltore Antonio Arrighi, reduce da innumerevoli premi e richiesto da riviste e giornali di tutto il mondo.
Arrighi ha trasmesso tutto il suo interesse e il geniale intuito circa le tradizioni elbane vitivinicole che risiedono in una storia prestigiosa riscoperta e divulgata magistralmente dal nostro conterraneo.
Preziosa è stata anche la conduttrice della serata, la direttrice responsabile di Enjoy Elba Patrizia Lupi, la quale, con sapienza e attinenza al tema, ha implementato le suggestioni e i racconti di Arrighi; l'utilizzo di fotogrammi d'epoca e di video recenti hanno intrattenuto gli oltre 70 intervenuti alla splendida ed evocativa serata.
Prossimo appuntamento (venerdì 8 luglio) con la scrittrice Isabella Zolfino e il suo ultimo lavoro imperniato sull'istruzione pubblica all'Elba durante i quindici anni di appartenenza alla Francia.
Le foto della serata con Arrighi sono di Berta Salvador Lozano.
Mi meraviglia e mi indispone l’atteggiamento verbale di quel navigante che si è scagliato sulla figura di Gualberto Gennai riguardo un suo intervento sul mio blog, Gualberto è stato duramente contestato e farcito da gratuite e pesanti offese verso il “presidente dell’associazione elbani del mondo di Melbourne”,
Probabilmente questo, lo squallido estensore, rigorosamente anonimo non conosce la vita e la storia di questo personaggio a cui Portoferraio ha conferito tempo fa la cittadinanza onoraria , quindi alla luce dell’invito a Gennai di andare a carezzare i Canguri in Australia voglio ricordare qualcosa che ignora di questo grande Italiano di Capoliveri emigrato nel 1949 in Australia .
Riporto le parole Di Gualberto ad una sua intervista rilasciata al “Messaggero”
«Era il 1956. Quell’anno l’Australia ospitò per la prima volta le Olimpiadi. Noi italiani seguivamo molto da vicino gli “azzurri”. Vi fu un grande entusiasmo per la vittoria del ciclista Ercole Baldini, che vinse la medaglia d’oro nella corsa su strada. Ma, al momento dell’inno nazionale italiano, silenzio assoluto. Spazientiti, gli atleti scesero dal podio. Mi trovavo a soli due metri quando, istintivamente, iniziai a cantare Fratelli d’Italia. Alla mia voce si unirono quelle di altri connazionali. Si formò un coro forte e vivace. Baldini salì di nuovo sul podio e cantò assieme a noi. La commozione fu generale, fino alle lacrime».
Come avrai letto caro “vanghilografo ” Questa raccontata è solo una parte di quella persona che hai vigliaccamete offeso un uomo che nonostante delusioni e amarezze continua a subire in modo irresistibile il fascino della sua isola: l’Associazione Elbani nel mondo è la testimonianza viva del legame tra un uomo e la sua terra di origine, grazie al quale rivivono storia e cultura a beneficio delle nuove generazioni di elbani.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/logorug.JPG[/IMGSX] Agli impianti sportivi di San Giovanni, campo A.Scagliotti, l'assemblea dei soci Elba Rugby, a seguito delle dimissioni del presidente Wilmar Saluz elegge il nuovo direttivo. Sulla base della precedente esperienza, ritrova al vertice Gabriele Mazzei, che per tornare a gestire la società elbana, rinuncia alla carica di presidente dei Mascalzoni del Canale, che ha ideato, pensato e sostenuto fino al suo completo raggiungimento.
Vengono inoltre riconfermate le precedenti cariche, Elisa Zini vicepresidente vicario, Fabio Giacchetto vicepresidente con delega alle strutture, Leopoldo Ceccherelli segretario, Anna Luzzetti tesoriere ed i consiglieri, Massimo Vannucci e Michele Beltrame.
Si continua quindi a lavorare per la prossima stagione, con due nuovi importanti progetti. Multisport, realizzato in collaborazione con le altre società sportive dell'impianto di San Giovanni, che a rotazione, un giorno alla settimana, metteranno a disposizione una giornata di corsi aperta ai ragazzi tesserati delle altre società sportive, che volessero provare una nuova disciplina, in modo totalmente gratuito, garantendo una multidisciplinarietà a 360 gradi per la formazione sportiva dell' atleta.
L'altro e sicuramente non meno rilevante, è il progetto Elba Social rugby. Un progetto che nasce dall'esigenza del territorio e dall'attenzione prestata dagli operatori socio sanitari verso il rugby come sport di integrazione e sostegno e dalla ferma volontà della società Elba Rugby di essere al centro del mondo dello sport, del sociale e del territorio elbano.
Viene quindi proposto, in collaborazione con Usl, associazioni e famiglie, un percorso formativo ed inclusivo, promuovendo aggregazione e miglioramento delle capacità relazionali, oltre al benessere fisico.
Avremo modo di approfondire e conoscere tutte le attività in maniera più dettagliata, alla prossima festa del rugby dal 17 al 21 agosto.
Marcello Camici
ATTENZIONE CADUTA LAMPIONI
Non ostante i proclami, le promesse, e i buoni propositi espressi ,,,alla marina si rischia la testa ….ieri veerdì I° luglio un lampione è caduto sul lungomare non sappiamo se per vetustà o per mancata manutenzione stavolta è andata bene a bagnanti, bambini e passanti …che sia un segno dei tempi che attendono noi marinesi ? " La verità è figlia del tempo" Mettiamoci l'elmetto e attendiamo
Leggendo qualche giorno fa Il Sole 24ore mi hanno colpito gli articoli di Fabrizio Burchianti e di Cinzia Dal Maso su un tema che stiamo trattando in questi giorni all’Elba: gli Etruschi, come lo definisce l’autrice, “un illustre popolo che è ancora contemporaneo”.
Lo scorso anno ho avuto l’opportunità con Sabrina Busato, Presidente di FEISCT (Federazione Europea degli Itinerari Storici Culturali Turistici) di lanciare, in mezzo alle celebrazioni napoleoniche e alle rievocazioni medicee che si protraggono da anni, il tema “Etruschi” partecipando al bando ad evidenza pubblica della Regione Toscana per la “Giornata degli Etruschi”. Intorno al progetto, abbiamo raccolto l’adesione di 22 soggetti pubblici e privati, a partire dalle Pro Loco di Campo, Porto Azzurro, Rio e Capoliveri. Capofila il Museo Minerario di Rio che proprio in quei mesi ospitava il progetto RACINE di Anci Toscana sulla valorizzazione dei luoghi della Cultura. Il progetto “Elba degli Etruschi” è risultato il primo in Toscana con il più alto punteggio e finanziamento, oltre che per l’idea, proprio per aver messo insieme Enti pubblici, Comuni, Musei, Associazioni del Terzo settore, Mondo universitario, Pro Loco, privati cittadini, aziende, insomma una comunità vasta che si riconosce negli stessi valori patrimoniali, materiali e immateriali, come recita la convenzione di Faro.
Possiamo affrontare in questa ed altre sedi scambi di opinioni sulla cultura come volano per un turismo di qualità, consapevole, rispettoso, destagionalizzato, inclusivo, dove sono gli stessi cittadini/abitanti ad essere ambasciatori del proprio territorio e fare accoglienza. Ma vorrei incentrare la riflessione su un passo dell’articolo citato dove si riporta l’esempio del Museo etrusco di Populonia Collezione Gasparri, chiamando in causa la regione Toscana che promuove da tempo l’idea di costituire “reti” fra Comuni, Istituzioni culturali e privati.
“È ciò che, per esempio avviene già da tempo – scrive la Dal Maso – al Museo etrusco di Populonia Collezione Gasparri. Organizza pranzi etruschi in collaborazione con Slow Food preceduti da una rassegna degli oggetti da cucina antichi del museo. Mentre il produttore di vino locale mette ai propri vini nomi ad etichette ispirati agli oggetti del Museo di Populonia e l’artigiano realizza copie delle monete ora in mostra al Museo. Il glamping vicino poi propone ai suoi ospiti di trascorrere una giornata sullo scavo archeologico di Poggio del Molino, antica fortezza trasformata in villa romana, e il Bike Club locale offre la biciclettata dalle Cave di marmo di Campiglia Marittima fino a Poggio del Molino dove gli archeologi spiegano come i marmi venivano impiegati nella villa. Ora, per iniziativa della fondazione Aglaia, l’esperienza del museo è modello per la Rete dei Musei Partecipativi: le comunità imparano a conoscere bene le particolarità del proprio territorio e a valorizzarle al meglio. La Toscana non ha solo preso il nome degli etruschi, è anche la regione che da sempre ci scommette di più, specie da quando Cosimo I dei Medici si ispirò gli Etruschi per legittimare la propria politica di espansione. Oggi, al di là degli intrecci politici, Toscana Terra Etrusca può consentire a tutti di vivere i luoghi della regione in modo consapevole e soprattutto coinvolgente.”
Coinvolgere la comunità in un progetto promosso dai Comuni, dalla GAT, dalle Pro Loco, dalla rete dei Musei, è fondamentale perché come dichiara nello stesso articolo Tapinassi, Direttore di Toscana Promozione Turistica, dobbiamo attualizzare l’eredità degli Etruschi per fare “sentire il turista all’interno di un’esperienza totale e vera. E’ un lavoro di rete complesso, una sfida che richiede un necessario cambio di mentalità”. È quello che fa Vetrina Toscana mettendo insieme con il suo brand viticoltori, apicoltori, agricoltori, allevatori, produttori, ristoratori, botteghe, promuovendone le attività.
Ben venga quindi il ristoratore che propone un banchetto etrusco invece del solito menù di pesce, i rievocatori storici che portano la cultura etrusca in tutta Italia studiando e ricostruendo in maniera filologica abiti, arredi, ceramiche, gioielli, armi od oggetti d’uso domestico, chi fa ricerca musicale e costruisce strumenti antichi, il viticoltore che fa archeotrekking nelle sue tenute e vende il suo vino che la vigna richiede parecchia fatica, le aree archeologiche o minerarie che fanno visite guidate a pagamento, perché chi lavora giustamente va retribuito. Ben vengano le Pro Loco che in tutta la Toscana costruiscono reti e sono cerniera fra le istituzioni e la “società civile”, promuovendo iniziative che includono il più ampio spettro di partecipanti. Il turismo culturale in Italia potrebbe essere la prima industria e portare lavoro, stimolare nuove iniziative, soprattutto giovanili, salvare borghi che si spopolano e restaurare un patrimonio che è unico al mondo.
Ma per fare questo bisogna uscire dagli steccati e dai luoghi comuni, “sporcarsi le mani di terra”, mettere a disposizione della comunità quello che sappiamo, valorizzando in particolare il volontariato e formando i giovani alle nuove professioni del turismo culturale.
Sentire una nonna che racconta la sburrita e come si viveva nelle miniere è molto più emozionante che guardarsi una ricetta in TV. E forse la narrazione di quello che eravamo aiuta a farci capire dove vogliamo andare. E il turista, che lascia con dispiacere, alla fine della vacanza, una delle bellissime spiagge di quest’Isola del Paradiso potrebbe ritornarci in inverno per visitare un Museo, assaporare un piatto o un vino che sanno d’antico, per cercare una Fortezza d’altura a Castiglione o quel che resta di una necropoli a Casa del Duca o di un forno etrusco nascosto nei boschi dell’Isola, quella interna, quella vera, dove ancora si respira la sua anima.
Patrizia Lupi
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/italia.JPG[/IMGSX] L’estate 2022 sul nostro mare si è aperta con questi due potenziali ed insensati progetti.
I lavori del dissalatore sono infatti ripresi ,nonostante tutte le controindicazioni normative e sociali; il tema del Rigassificatore è in testa alle preoccupazioni di tutte le popolazioni della costa piombinese e dell’Elba.
Su entrambi i progetti ci siamo ormai più volte soffermati evidenziandone i chiari rischi ambientali.
In questa sede ci preme invece evidenziare gli aspetti che li accomunano e quelli che invece incredibilmente possono essere dirimenti.
Il principale argomento che dovrebbe trovare accoglienza nel pensiero di tutte le succitate popolazioni e di conseguenza dei loro rispettivi amministratori consiste nella certezza che questi due progetti minano la salute dei cittadini: in sostanza ,per semplificare , si implementa un progetto che incide sicuramente sulla salute nella prospettiva di risolvere ,forse, i pur importanti problemi dell’approvvigionamento idrico e della dipendenza energetica.
Nel caso del Rigassificatore :non si risolve il problema della dipendenza estera per produrr energia;
Il metano è una fonte di energia inquinante e non rinnovabile;
Il passaggio ha comunque le sue emissioni nell’aria circostante;
Le navi, anche se in banchina,se hanno delle perdite causano danni incalcolabili all’ambiente marino;
Un rigassificatore danneggia la pesca e le attività collegate al mare (turismo);
Si può essere in disaccordo su temi così scottanti ?
La risposta è affermativa in quanto non ci sono ,da parte degli amministratori elbani, delle prese di posizione forti e chiare come quelle dei loro colleghi continentali.
Entrambi i progetti prevedono un significativo sversamento di ipoclorito di sodio in mare : il primo nel Golfo Stella e il secondo nel golfo di Piombino.
E’ veramente singolare rilevare come un procedimento ,che certamente non fa bene al mare e a tutti coloro che ne hanno cura ,sia considerato in maniera diversificata a seconda dell’osservatorio utilizzato.
Se l’ipoclorito di sodio di Piombino è un fenomeno da evitare ineluttabilmente deve esserlo anche la salamoia che il dissalatore di Mola sversa nel Golfo Stella .
Se il fiume Cornia evidenzia un progressivo inaridimento – tutto da verificare in quanto il progetto Rewat ha dimostrato anzi un recupero della falda – e di conseguenza i sindaci di Piombino ,Riotorto e Suvereto non vedono di buon occhio di continuare a fornire l’acqua all’Elba attraverso la condotta sottomarina ,dovrebbero essere solidali con quei colleghi elbani che combattono l’insensata scelta del dissalatore nel Golfo Stella ; quando l’ampia moltitudine di turisti che frequentano le spiagge di Capoliveri sceglierà altre destinazioni anche l’economia piombinese ne risentirà.
Ecco dunque come i due progetti possono sembrare a volte convergenti ed altre divisivi.
Ma una cosa però è certa : bisogna essere uniti!
Questa è l’unica modalità con cui i nostri amministratori ,sia elbani che piombinesi,dovrebbero presentarsi al cospetto della Regione che sta imponendo queste soluzioni e che strumentalizza le divisioni .
Italia Nostra
Sezione Arcipelago Toscano
Il Presidente
Leonardo Preziosi
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