Un barista che serve alcolici a minori rischia molto compresa la chiusura del locale.
Chi deve vigilare prima delle forze dell’ordine, che sono l’ultima spiaggia, sono i genitori è il loro compito primario della vita.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/califfi.JPG[/IMGSX]Occasione persa, pace.
Però possiamo almeno immaginare cosa cambierebbe oggi in termini di risparmio energetico se fosse fatto obbligo di installare, nelle abitazioni ove questo è possibile, impianti solari per la produzione di acqua calda e di energia elettrica?
Lo sapete che solo la produzione di acqua calda da utilizzare per cucina, docce, lavatrici, lavastoviglie etc, garantisce ad una famiglia e di più a chi svolge attività turistiche, un risparmio di circa il 60% annuo di energia elettrica?
L'investimento poi te lo ripaghi in pochissimi anni.
Ma anche su questo si dice No perchè impatta, perchè costa, perchè, perchè, ma in verità perchè alla maggior parte degli elbani le bollette gliele strapagano i turisti.
Una ulteriore riflessione: se invece dei sette califfati elbani ce ne fosse uno solo che facesse una sana politica, l' Elba per la capacità potenziale di produrre energia sia solare termica che fotovoltaica potrebbe benissimo implementare sistemi per la produzione di idrogeno quale fonte energetica complementare per una completa autosufficienza energetica dell'Isola.
Questi dovrebbero esse i temi da far propri e dibattere, altro che i tavoli sui marciapiedi, l'abusivismo ed il nero a fiumi!
Claudio F.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/metri.JPG[/IMGSX]Leggo sullla stampa……..Martedì 13 Settembre, dalle ore 15,30 alle ore 20 circa, salvo imprevisti, i tecnici di Asa saranno impegnati in via Carducci a Portoferraio per la sostituzione di un tratto di tubazione e l'inserimento di un nuovo gruppo di valvole.
I tecnici fanno sapere che per consentire l'intervento sarà necessario interrompere l'erogazione dell'acqua nelle vie Manganaro, XX Settembre, Carducci dal civico N°134 al civico N° 240, dell’Annunziata, Mascagni e in località S. Rocco ….ci domandiamo a questo punto se l'amministrazione di Portoferraio così impegnata e oberata di lavoro tanto da non poter intervenire da alcuni mesi a rimettere in sicurezza il marciapiede di Via Manganaro che nonostante preghiere, interrogazioni, segnalazioni a questo, quello e quell'altro inoltre colpevole di altrettante cadute e svariati e fortunati per il momento sbraciolaginocchi è ancora vergognosamente inevasa senza nemmeno una transenna, un avviso che salvaguardi la salute pubblica e renda merito ai nostri risorgenti dei loro buoni propositi ci domandiamo perchè non chiedere un "sagolino" di salvataggio ad ASA .? oppure dobbiamo ancora esporvi al pubblico ludibrio? ma pensate al vantaggio per in nostri indaffaratissimi tecnci (?) che toglierebbero un pericolo e un domani si potrebbe cantare un poetico slogan che recitasse boia deh!….. Come so attenti li nostri risorgenti
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/muf.JPG[/IMGSX]Con particolare enfasi, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha divulgato una lettera (pubblicata da Green Report) inviata al Presidente Sammuri in cui un “gruppo di prestigiosi ricercatori” – colti da irrefrenabile desiderio di prendere le sue difese – ribadiscono “l’opportunità della eradicazione dei mufloni dall’Isola del Giglio”, prendendo carta e penna per mettere in dubbio il recente studio scientifico che ne certifica “l’unicità” (vedi: #ALIENI / Studio scientifico: il DNA dei mufloni del Giglio è “unico al mondo”).
Diciamo subito, prima di entrare in argomento, che gli estensori di “pronto intervento” sono effettivamente di “chiara fama internazionale”: scienziati e professori universitari, sovente consulenti di Enti di ricerca quali l’ISPRA. Un vero e proprio “sinedrio cattedratico”. Prendiamo, per esempio, il più illustre (non me ne vogliano gli altri) di tutti: Folco Giusti di Massa. Un curriculum che fa provincia: oltre ai titoli universitari, membro dell’Accademia dei Fisiocratici e financo Consigliere del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta. Nonchè autore di un – purtroppo ingiustamente misconosciuto – romanzo: “L’Isola dell’ultimo ritorno”, ambientato nel V secolo dopo Cristo e che narra le peripezie di Rufio, figlio di Claudio Rutilio Namaziano, che si dipanano attraverso invasioni barbariche e avvento dei primi Cristiani. Ci sarebbe da dire, per la verità, che la sua biografia lo raffigura come “specializzato in morfologia ultrastrutturale in particolare di cellule riproduttive dei molluschi terrestri e d’acqua dolce della regione paleartica“, ma di fronte a cotanto personaggio queste sono quisquilie.
Dunque, la lettera: già l’introduzione di Green Report è invero alquanto balzana. Perchè, rovesciando l’onere della prova, scrive che: “la recente pubblicazione dello studio “Islands as Time Capsules for Genetic Diversity Conservation: The Case of the Giglio Island Mouflon” su MDPI e la nota di Corradino Guacci, presidente della Società italiana per la storia della fauna, mettono in dubbio le tempistiche, la necessità e le basi scientifiche (ma quali?) dell’eradiacazione dei mufloni dall’Isola del Giglio attuata dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”. Cioè, una ricerca, pubblicata su una delle più prestigiose riviste scientifiche, avversa a un progetto (Let’s Go Giglio) che non ha prodotto alcuno studio a supporto, come ammesso dallo stesso Sammuri a La Repubblica: “E’ universalmente noto che nelle isole gli ungulati sono dannosi per la biodiversità, perciò non abbiamo buttato soldi in uno studio specifico sui danni arrecati dai mufloni all’Isola del Giglio”. Postilla: per fare uno “studio specifico”, no; per dare 25.000 euro all’ISPRA come “premio di risultato” per l’Accordo di cooperazione per l’elaborazione del Piano di eradicazione dei mufloni invece sì…
Ma veniamo al contenuto epistolare degli illustri scienziati di “pronto intervento”: nel dichiararsi “stupiti dal negativo clamore mediatico che un’iniziativa opportuna e utile attivata dall’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha recentemente avuto”, essi volontariamente si prestano a fare “il punto della situazione e chiarire alcuni punti sollevati dallo studio e da chi lo ha ripreso e rilanciato”. Adesso, mi son detto, mi aspetto una forbita enunciazione di rigorose ricerche scientifiche a supporto delle teorie del Parco. Vana attesa. Perchè, tralasciando l’incipit e una lunga (e prolissa) divagazione che ha spaziato dall’Olocene al Pleistocene per finire (“forse”, ipsi dixerunt) al Neolitico, ecco testuale la loro conclusione: “Quanto alla eventuale (per la verità scientificamente provata, NdA) permanenza di geni ancestrali nella popolazione di mufloni introdotta nell’Isola del Giglio negli anni ‘50, entriamo in merito soltanto per ricordare che, in base a fonti diverse (quali?), i mufloni del Giglio dovrebbero o provenire tutti dagli allevamenti di Miemo (Pisa) o essere stati immessi al Giglio dalla Sardegna e Corsica per poi venire importati a Miemo. Comunque sia, a Miemo vivono oggi centinaia di individui, presumibilmente anch’essi latori della stessa caratteristica genetica dei mufloni del Giglio, anche se venisse confermata l’assenza di questa nelle popolazioni attuali di Sardegna e Corsica. Non pensiamo pertanto che esistano oggi gli estremi per una campagna mediatica negativa sull’iniziativa del Parco, che ci appare giustificata da appropriati scopi”.
Beh, se è vero – come è vero – che Giampiero Sammuri ha recentemente dichiarato che “Quando si parla di conservazione della biodiversità ci vuole la Scienza”, francamente il risultato prodotto da cotanto “sinedrio cattedratico” appare quanto meno deludente… Si può dire che si poteva fare di meglio? Ah, un’ultima curiosità: ma se uno studente all’ultimo esame di zoologia si fosse presentato con una Tesi siffatta, gli illustri Professori gli avrebbero dato la Laurea cum laude o gli avrebbero stracciato il libretto universitario in faccia?
Vi ricordate quel progetto ed i lavori iniziati nei vari comuni dell'isola per la posa delle tubazioni per le utenze domestiche?
Che fine ha fatto tutto questo e perchè?
Noi siamo capaci di dire no e fermare qualsiasi cosa come adesso Dissalatore e Rigasificatore creando disservizi e costi spropositati per il cittadino per poi magari dire fra trent'anni, quando disporremo di altre tecnologie, che questa roba era superata o c'era di meglio.
La musica purtroppo è la solita, vecchia di millenni, crea problemi e bisogni al cittadino, mettilo in ginocchio e gli toglierai anche le mutande.
Il consenso di vagonate d' ignoranti imbrancati da capipopolo che li fanno sentire leoni urlando NO, da la forza ai profittatori dei bisogni.
Dovessero essere chiamati ad articolare un ragionamento, non avrebbero neanche la forza di uscire di casa.
Magari esagero, ma mica troppo da quello che si vede e si tocca con mano.
Claudio F.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/hood.JPG[/IMGSX]
Questo fine settimana la lista UNIONE POPOLARE con De Magistris sarà presente all’Elba con due iniziative pubbliche. Sabato 10 settembre dalle ore 17,00 il “Gazebo Robin Hood” sarà a Portoferraio all’inizio di Viale Manzoni (incrocio per Le Ghiaie) alla presenza di FABRIZIO CALLAIOLI (avvocato) candidato nel nostro collegio per il Senato della Repubblica.
Domenica pomeriggio, sempre dalle 17,00, il gazebo sarà invece allestito sul lungomare di Marciana Marina dove la candidata alla Camera FRANCESCA PACCHINI (insegnante) incontrerà gli elettori.
Invitiamo la popolazione ad avvicinarsi ai nostri gazebo per conoscere i nostri candidati e il nostro programma elettorale.
Lista Unione Popolare con De Magistris
Come si può vedere dalla prima foto il sistema è chiaro Si Lega in masso di circa 50 kg al filo di nailon che vedi nel rotolo e si cala sul fondale per “ ancorare “i barchettini con la luce che si vedono sulla poppa dei pescherecci . Nella seconda foto si vede un cassone a bordo del peschereccio pieno di massi a riprova che vengono usati per il motivo sopra esposto la domanda sorge spontanea……… secondo voi il filo di nailon di 100-200-300 metri che viene calato sul fondale sarà recuperato o abbandonato ????
Luigi Lanera Fdi
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/dindi.JPG[/IMGSX]Con rammarico, ma avevamo ragione quando fin dall’inizio raccomandavamo al Sindaco di fare attenzione, senza mai essere ascoltati. La spesa corrente,(9,4 mln/€)è inferiore alle entrate di 700.000, i residui attivi (in prevalenza tributi non incassati) sfiorano 8,0 mln/€; 2,0 da pagare in conto residui passivi, e l’avanzo di amministrazione libero che diminuisce da 1,4 mln/€ a meno di 250.000. Come se non bastasse, i ratei passivi fissi che passano da 605.000 a 920.000, anche in virtù della scellerata operazione di terziarizzazione dell’illuminazione che costerà ai Riesi 258.000 ad esercizio per i prossimi vent’anni. Il sindaco, sempre rassicurante, ha dovuto ammettere al Consiglio Comunale in sede di manovra generale di assestamento, che quando dall’anno prossimo si dimezzerà di mezzo milione il contributo in entrata derivante dalla fusione dei comuni, si dovrà provvedere. Ma come? Aumentando tasse comunali e tariffe: non hanno altra strada. E ciò per non aver voluto ascoltare mai TERRA NOSTRA. Il sindaco ha testualmente detto che è bene che un comune riduca l’avanzo, spendendo per gli investimenti. Quali? Lo dica ai paesani, che non vedono nulla! In quattro anni di loro gestione, il nulla al quadrato. Il fallimento della gestione è sotto gli occhi di tutti, e quel poco che si è fatto (si vantano aver fatto partire la strada del piano) l’avrebbe fatto qualunque altra amministrazione e con minore tempo. Di che parlano? Del nulla, che i cittadini hanno sotto gli occhi, e che dovranno pagare lo stesso per le difficoltà di bilancio che questa Giunta ha loro procurato.
Gruppo Consiliare Terra Nostra
Rio ,9 settembre 2022