Per questo era stato costituito un consorzio societario, con un capitale di 10 milioni di euro, composto da Sonatrach (Algeria) 41,6%, Edison 20,8%, Enel 15,6%, Sfirs (Regione Sardegna) 11,6%, gruppo Hera 10,4%. Tutto sembrava cosa fatta e anche lโex presidente francese Sarkozy aveva annunciato lโimpegno della Francia a collegare la Corsica al gasdotto Galsi. Nel 2011 il progetto aveva cominciato a scricchiolare per la concorrenza del colosso russo Gazprom, circostanza che aveva spinto Sonatrach ad annunciare nel 2012 che i lavori sarebbero iniziati non prima del 2013: lโanno successivo, nel 2014, infine il Galsi รจ stato sospeso โsine dieโ in seguito allโaccordo tra Gazprom e lโItalia.ย Anche se ufficialmente la colpa รจ stata data allโinstabilitร politica dellโAlgeria.
Fattostร che la Regione โ sotto la guida dellโeconomista Francesco Pigliaru, si era tirata indietro ed era uscita dal consorzio Galsi. Una delibera, presentata dal presidente Francesco Pigliaru e concordata con gli assessori al Bilancio, Raffaele Paci, e allโIndustria, Maria Grazia Piras, conteneva tra lโaltro altre ipotesi per portare comunque il metano in Sardegna attraverso soluzioni alternative. Finora mai attuate.
Insomma, dal 2017 la Sardegna ha messo una pietra tombale sul progetto Galsi e la stessa Unione Europea lo ha eliminato dalle sue prioritร .
Galsi e Elba
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
16:39
pubblicato il 9 Settembre 2022
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16:39
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