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Galsi e Elba


pubblicato il 9 Settembre 2022

alle
16:39

Per questo era stato costituito un consorzio societario, con un capitale di 10 milioni di euro, composto da Sonatrach (Algeria) 41,6%, Edison 20,8%, Enel 15,6%, Sfirs (Regione Sardegna) 11,6%, gruppo Hera 10,4%. Tutto sembrava cosa fatta e anche lโ€™ex presidente francese Sarkozy aveva annunciato lโ€™impegno della Francia a collegare la Corsica al gasdotto Galsi. Nel 2011 il progetto aveva cominciato a scricchiolare per la concorrenza del colosso russo Gazprom, circostanza che aveva spinto Sonatrach ad annunciare nel 2012 che i lavori sarebbero iniziati non prima del 2013: lโ€™anno successivo, nel 2014, infine il Galsi รจ stato sospeso โ€œsine dieโ€ in seguito allโ€™accordo tra Gazprom e lโ€™Italia.ย Anche se ufficialmente la colpa รจ stata data allโ€™instabilitร  politica dellโ€™Algeria.
Fattostร  che la Regione โ€“ sotto la guida dellโ€™economista Francesco Pigliaru, si era tirata indietro ed era uscita dal consorzio Galsi. Una delibera, presentata dal presidente Francesco Pigliaru e concordata con gli assessori al Bilancio, Raffaele Paci, e allโ€™Industria, Maria Grazia Piras, conteneva tra lโ€™altro altre ipotesi per portare comunque il metano in Sardegna attraverso soluzioni alternative. Finora mai attuate.
Insomma, dal 2017 la Sardegna ha messo una pietra tombale sul progetto Galsi e la stessa Unione Europea lo ha eliminato dalle sue prioritร .
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